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“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
                                                      ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi …
                   chi non rischia e cambia colore di vestiti, chi non parla a chi non conosce …
                                                                           chi evita una passione,
       chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “I” piuttosto che un insieme di emozioni,
                                                      proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
                                                    quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
                           quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti …
                                            muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
                                           chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
                                 chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce …
                                                                 evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
                                                                                  di respirare …”


                                                                                  (Pablo Neruda)




                                            2
INDICE




  1. Premessa                                         pag. 4
  2. Introduzione                                    pag. 6
  3. Il progetto IGS - Imprese di Giovani Studenti   pag.10
  4. Hanno detto di noi                              pag.14
  5. ...uh ...e mmò?                                  pag.26
  6. Sotto la lente: IGS visto da un professore       pag.31
  7. Giovani Manager tra i banchi                     pag.34
  8. Sotto la lente: da partecipanti a trainer        pag.38
  9. Accadde all'ombra del Vesuvio                    pag.44
  10. Sotto la lente: giudici                         pag.49
  11. La fabbrica dei campioni                        pag.50
  12. Sotto la lente: studenti particolari            pag.56
  13. Dopo la scuola, che impresa!                    pag.60
  14. Essere trainer di un laboratorio di impresa     pag.63
  15. Fiera locale                                    pag.67
  16. Sponsorizzazioni                                pag.71
  17. Fiera Competitiva regionale: Paestum            pag.76
  18. La Premiazione                                  pag.80
  19. Best IGS 2007                                   pag.97
  20. Lo staff é al completo!                        pag.104
  21. Ringraziamenti                                 pag.110



                                             3
1. Premessa



Non sarei qui a scrivere queste poche righe se un puro caso non mi avesse portato, nel lontano
1998, a leggere un trafiletto su un giornale, edito da IG spa – Società per l'Imprenditorialità
Giovanile, a cui ero abbonato, che parlava di un'esperienza di learning by doing che stava per
iniziare e che coinvolgeva per il primo anno studenti di scuole superiori e Università.
Ebbene, quel trafiletto ha segnato la mia vita. Così come tutte le persone che vi erano dietro.
Parlo di Carlo Borgomeo, allora Presidente di IG spa che ricordo ancora alla Mostra d'Oltremare,
che durante la fiera provinciale IG Students, dopo averlo invitato al nostro stand e mostrato il nostro
prodotto (una guida audio utilizzata a Palazzo Reale di Napoli) si complimentò a suo modo: doppio
schiaffetto sulla guancia. Ne fui orgoglioso. Non solo per il risultato (lo schiaffetto), ma per
l'attenzione, la curiosità e il tempo che aveva dedicato nell'ascoltare ciò che avevamo realizzato.
Parlo di Eduardo Marotti, Direttore Generale della allora Divisione No Profit di IG spa poi divenuta
Fondazione IG Students, che ho sempre ammirato perchè – a mio parere – e non solo di allora
studente universitario, era stato in grado di strutturare un'inedita organizzazione formativa senza
precedenti in Italia, inventandosi un modello di formazione unico: IG Students.
Parlo di Gianfranco Orciuoli e, prima ancora – solo perchè l'ho conosciuta prima – di Marilù
(Marialuisa Vacca) da cui ho tratto degli insegnamenti che non potreste neppure immaginare, e
senza i quali oggi non sarei (e lo dico sul serio) qui a scrivere.
Potrei continuare a parlare di tutte le persone che nell'allora IG Students mi hanno regalato
insegnamenti, emozioni e soddisfazioni, per darvi solo un'idea: per ogni anno che ho trascorso in Ig
Students, un libro del genere non sarebbe bastato.
Mi soffermo però a ringraziare quelli senza i quali oggi IGS Campania non sarebbe mai esistita.
Ovvero lo staff e gli assistenti, che quotidianamente dimostrano un legame a ciò che fanno e al
progetto senza confronti, contribuendo col loro costante operato e dedizione alla crescita del
programma e quindi alla crescita ed alla formazione di migliaia di studenti.


C'è un filo conduttore che lega tutte le storie che questo libro racconta, un filo conduttore che si può
solamente intravedere, immaginare, e che, per chi non l'ha vissuto, non potrà mai comprendere
appieno. Parlo delle emozioni che un programma formativo del genere riesce a regalare. Quelle per
cui il programma stesso si regge in piedi, quelle che spingono oltre a qualsiasi immaginazione. Ecco
il valore aggiunto di ciò che facciamo: suscitiamo emozioni e questo è ciò che rende unico questo
programma. E' questo ciò che ci permette di chiedere un contributo ad un istituto scolastico –
considerate le condizioni in cui versa – per farcelo finanziare. Solo chi l'ha vissuto può proporlo,
                                                  4
può animare, incuriosire, convincere un docente, un dirigente, un responsabile, un'istituzione, uno
sponsor a finanziarlo. Solo l'emozione può farlo...semplicemente questo.


Ecco perchè comprendo e mi emoziono quando leggo ciò che Cristina in questi mesi ha raccolto.
Perchè nonostante trascorrano gli anni, nonostante le risorse siano completamente diverse, la forza,
l'essenza stessa del programma resta. E' viva...ed ogni anno...costantemente si ripete. Questo è il più
grande orgoglio: sapere che il proprio lavoro non è fine a se stesso, ma arricchisce. Arricchisce gli
altri: gli studenti, i docenti, i dirigenti, e in una visione più ampia arricchisce la società stessa in cui
viviamo...si perchè è un donare continuo a chi sa di meno. Ricordo quando ad un incontro mi fu
chiesto quale fosse la ricaduta su coloro che partecipano a questo programma formativo, non ci misi
molto a rispondere che non conoscevo le ricadute nei primi due anni, ma sicuramente conoscevo
quella successiva: quegli stessi studenti, una volta giunti all'università, ci chiedono di partecipare
come Trainer. Ci chiedono di essere dall'altra parte, di essere “educatori”, di “mettersi in gioco”, di
essere un riferimento per gli studenti-imprenditori. Il che non è un semplice accompagnarli nella
realizzazione della loro idea imprenditoriale. E' molto di più.


Sempre un articolo, questa volta de Il Sole 24 ore, invitava le aziende a cercare su internet e
scoprire cosa si dicesse di loro. Ebbene io l'ho fatto, e con grande stupore ho scoperto le mille storie
dell'anno scolastico appena concluso. Per questo è nato questo libro. Perchè il materiale – ovvero le
storie – c'erano già, andavano solo raccolte ed integrate con le altre, quelle di cui, durante l'anno, ci
era giunta voce, e che solo una mano emozionante (ed emozionata) come quella di Cristina poteva
mettere assieme.




                                                                                                   Roberto




                                                  5
2. Introduzione


A diciassette anni ero una ragazza curiosa del mondo, mi brillava negli occhi quella voglia di
apprendere e fare che ancora oggi mi caratterizza… portavo avanti con successo gli studi al liceo
classico, facevo sport, avevo una comitiva numerosa… ma ero una di quelle persone timide,
introverse, insicure che all’interno del gruppo non si sbilanciano mai, che ascoltano piuttosto che
parlare, che hanno idee e opinioni proprie, ma che ancora non hanno capito come farle rispettare se
il proprio interlocutore è qualcuno che fa la voce grossa e non ti fa sentire a tuo agio…
Ricordo quando Marilù venne in classe a spiegarci il progetto: noi la IV L del Liceo Sannazaro
saremmo diventate un’impresa! Per quei professori che non hanno mai condiviso il nesso di questo
progetto con il nostro percorso di studi, vorrei leggessero questa storia per capire quanto in
quell’anno è stato determinante…
Quando il nostro Tutor (così era chiamato all'epoca il Trainer), Alfonso, ci spiegò i ruoli, guardavo
la cartellina dell’Amministratore Delegato e volevo intensamente che fosse mia, una voce dentro
me diceva che quella era la mia strada, la mia vocazione e che dovevo assecondarla…
È stato un percorso tutto in salita: il laboratorio Vi.r.i.m. era composto da sei ragazze toste, con dei
caratteri da primedonne molto ben delineati, e io sfortunatamente non ero tra loro, non abbiamo mai
capito la differenza tra un rapporto di lavoro e un rapporto di amicizia ed è per questo che le
incomprensioni erano il pane quotidiano. Oggi questa differenza è la prima cosa che spiego ai
ragazzi quando vado in classe, perché ho sentito quanto brucia sulla propria pelle non accorgersene
in tempo…
Ma racconto anche la scarica di adrenalina quando passavano i giudici allo stand alla Mostra
d’Oltremare e chiedevano “Chi è l’Amministratore Delegato?” e dal gruppo sbucavo io; mi vibra la
voce quando racconto di quella presentazione fatta davanti a centinaia di persone a Città della
Scienza e provata allo sfinimento perché fosse perfetta; mi si illuminano gli occhi quando racconto
la sera che ci hanno detto che avevamo passato le selezioni ed eravamo arrivati alla competizione
regionale, ed è ancora un pugno nello stomaco ripensare che non siamo stati noi a passare alla
competizione nazionale che quell’anno si teneva a Capri…
Quando ho dovuto scegliere il mio percorso universitario questa esperienza ha avuto un ruolo
cruciale: la mia voglia di comunicare era emersa in maniera straripante, gestire le persone,
rappresentare un’azienda, capirne i meccanismi era quello che avrei voluto fare per i successivi
cinque anni.
Ho iniziato il mio percorso di trainer all’ultimo anno dell’università, quando mi barcamenavo tra
uno stage, gli ultimi esami e una tesi in “Formazione e politiche delle Risorse Umane”. Ho iniziato


                                                6
quest’avventura con delle amiche, che rappresentano dei punti fermi di quest’Associazione e della
mia vita.
Nessuno mi toglierà dalla mente quel primo giorno al liceo Urbani di S. Giorgio a Cremano con
quello che sarebbe stato il mio primo laboratorio di impresa, i 3½ base, ho ancora scritto sul
cellulare il messaggio di Laura dopo la fiera locale “Ho ripercorso mentalmente tutta la giornata…
mi pare che non ti ho ringraziato per l’aiuto e l’entusiasmo che ci hai dato…GRAZIE! ’notte…”.
Abbiamo vinto il premio come miglior team, e quando Gianfranco stava per dire il vincitore
confesso dentro di me la diciassettenne che ero stata scongiurava “Dì Vi.r.i.m., dì Vi.r.i.m. …”, ho
vinto di nuovo con i 3½ base…ho rivissuto con loro i miei diciassette anni, ma con la maturità e il
carattere che allora mi mancavano e che mi avevano fatto sbagliare alcune volte e sentire
inadeguata.
Dal primo anno ho seguito altri tre laboratori come trainer, e ne ho fatti crescere diciassette come
assistente, posso ricordare quasi tutti i nomi e le storie dei ragazzi: incontrarli sorridenti che si
avvicinano per salutarmi e spiegarmi tutto ciò che stanno facendo ora... è impagabile come
sensazione…


Quando Roberto mi ha chiesto di scrivere questo libro, gliene sono stata grata per la possibilità di
raccontare la mia e molte altre storie, piccole e grandi, a lieto fine o che lasciano l’amaro in bocca…
nulla doveva essere dimenticato, nulla doveva andare perduto…
Invito il lettore a non pensare a priori che questo libro sia stucchevole e denso di sentimentalismi:
ho provato a raccontare le storie con obiettività per quanto ne fossi in grado, e ho chiesto ai
protagonisti di darmi una mano anche se i loro giudizi erano forti e controcorrente.
È un libro a più voci, proprio perché la mia voce fosse soltanto il filo conduttore, volevo che
ognuno fosse libero di esprimersi liberamente nei modi e nei contenuti e soprattutto volevo che non
fosse la celebrazione di nessuno in particolare ma il riconoscimento ai tanti che hanno vissuto un
anno di avventure e che hanno gettato le fondamenta per quelli a venire.
Proprio per questo l’introduzione è divisa a metà con Rossella, in questo punto si interrompe la mia
storia ed inizia la sua…




                                                                                              Cristina




                                                7
Mi è stato chiesto un contributo per questo libro, come la persona con più “anni di servizio”.

In effetti la mia esperienza con questo percorso è iniziata tempo fa quando esisteva la Fondazione Ig
students e ancora oggi continua.

Sono tante le cose da raccontare, gli aneddoti da ricordare, tanti i cambiamenti vissuti in questi
anni…
Tutto cambia, scorre e si modifica…proprio per questo motivo mi piacerebbe esprimere e
condividere ciò che è sempre lì….
In queste poche righe mi piacerebbe raccontare non l’esperienza accumulata, gli aneddoti di cui
questo libro è pieno, ma l’esperienza di vita e cogliere l’occasione per ringraziare quanti hanno reso
quest’esperienza unica…

Mi fu chiesto di partecipare ad un percorso che prevedeva la creazione di laboratori d’impresa nelle
scuole superiori, io sarei stata il tutor, la guida…
Accettai subito, senza immaginare cosa mi aspettava…
Era il 1999, avevo vent’anni, tutor più giovane fra i partecipanti in Italia, Non sapevo che gli
studenti che avrei seguito erano miei coetanei, ragazze vivaci con un caratterino, delle vere
“diavolette”, ma con tanta voglia di fare…
Per la prima volta nella classe dell’istituto D’Este di Castellammare ebbi tanta paura, paura di non
essere in grado, di non riuscire, di non essere all’altezza… per questo motivo iniziai a studiare
economia, ragioneria, volevo colmare le lacune che una studentessa di legge poteva avere, chiedevo
aiuto ai tutor più esperti di me, preparavo e studiavo gli incontri con giorni di anticipo, mi sentivo
pronta sicura, convinta ma puntualmente mi ritrovavo impreparata: c’era sempre da gestire un
imprevisto… quando mi trovavo gli studenti fuori al cancello della scuola chiusa, una ragazza in
lacrime per una storia finita, la rabbia per patti non rispettati… pensandoci dopo tanto tempo, sono
state questi imprevisti a rendere vivo, movimentato, dinamico questo lungo percorso fatto di salite,
curve, discussioni, voci alte, sorrisi e tante soddisfazioni…
Il mio laboratorio quell’anno non vinse nulla, ma “Le diavole del commercio” ancora in tanti le
ricordano….
Ne è passato di tempo da allora e anch’io sono cresciuta, maturata, cambiata….ne ho seguiti altri di
laboratori, ragazzi, storie…

Quella sensazione di paura che c’era allora non c’è più, ho imparato che non tutto è programmabile,
ho imparato che si può sempre migliorare, ho imparato che si può convivere bene anche sapendo di
avere dei difetti (ma solo qualcuno, eh ;o)).
Ogni anno guardo gli studenti con ammirazione per le cose che realizzano, gli sforzi che fanno per
                                                 8
arrivare alla fiera nel modo migliore, i litigi per le scelte non condivise, le telefonate per
organizzarsi; e ancora tanto altro…amicizie, amori che nascono e l’inconsapevolezza che man
mano che si va avanti qualcosa cambia dentro di loro, dentro di noi…


Per tutto questo vorrei ringraziare alcune persone che sono testimoni e fautori di tante emozioni…
Grazie a Gianfranco, che scegliendomi nel lontano 1998, inconsapevolmente ha dato il via a questo
lungo cammino…
Grazie a Roberto che (alla sua età sogna più di un bambino…) ha permesso che tutto ciò si
realizzasse, prendesse forma e vita! Siamo con te nelle piccole e grandi cose perché amiamo
sognare proprio come te!
Ringrazio gli assistenti per il lavoro che fanno ogni giorno…
Ringrazio Cristina e Diana….per la collaborazione nel lavoro e per tanto altro!!
Ringrazio i trainer, che scelgono di vivere quest’avventura con noi e a cui speriamo di dare sempre
il massimo!
Ma il grazie più grande e sincero va a tutti quei ragazzi, che ogni anno ci fanno sognare e che, anche
se non lo sanno ci insegnano così tanto!


Ci sono delle cose che non puoi raccontare, ti sembra impossibile trasmettere l’intensità delle
emozioni che hai provato, parlarne semplicemente imprigiona e sminuisce i tuoi battiti, certe cose
devi avere la fortuna di poterle vivere e custodirle, nient’altro…solo quando ci sarai dentro potrai
dire cosa si provava!!


Ancora mi chiedo cosa mi porta a essere ancora qui, continuare e ad avere oggi, più voglia e
convinzione di voler fare questo.
Sapere di far parte di qualcosa che permette di sognare. . .




                                                                                             Rossella




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3. Il progetto IGS -Imprese di Giovani Studenti

L’impresa è un luogo aperto e stimolante, dove innovazione, autonomia e responsabilità trovano la
giusta sintesi e per questo è una valida palestra di formazione per tutti quei ragazzi che vogliono
crescere. Con il nostro progetto di educazione all’imprenditorialità cerchiamo di favorire lo scambio
e la contaminazione di esperienze tra scuola, università e impresa, per far emergere vere e proprie
riserve di creatività, motivazioni, ambizione e attitudini necessarie ad avviare un’attività in proprio.
Il progetto Imprese di Giovani Studenti ha lo scopo di rendere gli studenti protagonisti del proprio
processo di apprendimento, sviluppando in loro coinvolgimento e motivazione al fine di esprimere
liberamente le proprie vocazioni, attitudini e potenzialità per compiere scelte più consapevoli.




Destinatari
Allievi del quarto anno degli istituti medi superiori suddivisi in laboratori d’impresa composti da
minimo di otto ad un massimo di quindici studenti.



Obiettivi

Obiettivi didattici:

       Apprendere i principi di funzionamento di un’impresa;

       Comprendere le dinamiche economiche e sociali che si sviluppano al suo interno;

       Applicare le competenze formative in contesti non standardizzati sperimentando didattiche
        alternative;

       Integrare il sapere con il saper fare e il saper essere al fine di orientare la scelta professionale
        e formativa futura;

       Promuovere la cultura d’impresa.

Obiettivi trasversali:

       Imparare a lavorare in gruppo;

       Acquisizione competenze relazionali comunicative e organizzative;

       Sviluppare capacità di problem solving;

       Far emergere vocazioni, sviluppare potenzialità, valorizzare le inclinazioni personali;

                                                  10
   Responsabilizzare gli allievi.



Metodologia

Il Programma sfrutta la metodologia del learning by doing (imparare facendo) e si realizza
attraverso la creazione e la gestione di laboratori d’impresa in ambiente scolastico.
Gli studenti beneficiari, sotto la supervisione di un Trainer IGS (uno per laboratorio d’impresa) e
con il supporto di un docente interno danno vita a una vera e propria impresa, raccogliendo un
capitale sociale, assumendo le cariche sociali, realizzando e vendendo prodotti o servizi reali.
Le quote del capitale sociale possono essere sottoscritte anche da terzi, i laboratori d’impresa sono
imprese a tutti gli effetti che operano in ambiente scolastico.
Momento fondamentale dell'esperienza formativa è rappresentato dalle fiere. Le fiere IGS sono
eventi in cui i laboratori d'impresa presentano il loro progetto imprenditoriale, vendono i loro
prodotti, sono valutati per le attività svolte. L'Associazione IGS Campania ne cura l'organizzazione
e il coordinamento tra gli istituti.
È previsto un ulteriore evento, successivo alla fiera regionale, nell’ambito del quale vengono
proclamati vincitori i migliori laboratori d'impresa.




Collegamenti col territorio

Il programma formativo, nell'edizione 2006/2007, ha ottenuto a vario titolo (contributo, patrocinio,
convenzioni, ecc.) il sostegno da:

          Enti pubblici e istituzioni:
            -   Comune di Napoli;
            -   Provincia di Napoli – Assessorato Sport e Giovani;
            -   Provincia di Salerno – Assessorato Politiche del lavoro, Centri per l'impiego,
                Informagiovani.
            -   Ufficio Scolastico Regionale – Campania;
            -   Confindustria Salerno;
            -   Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” - Facoltà di Scienze della
                formazione;
            -   Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Facoltà di Sociologia;
            -   Università degli Studi di Salerno – Facoltà di Economia;
            -   Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali – Università di Salerno;

                                                 11
 Partner privati:
         -   Manpower
         -   IW Bank
         -   Decò supermercati
         -   Circumvesuviana srl
         -   Acqua Acetosella
         -   ArcoIgnis
         -   Consorzio Produttori del Gragnano


Lo scorso anno scolastico hanno partecipato al programma formativo IGS i seguenti istituti:
ITI BARSANTI – Pomigliano d’Arco
I.A. BOCCIONI – Napoli
I.S. CAMPANELLA – Napoli
L. MAG. CANTONE – Pomigliano d’Arco
L. SC. COPERNICO – Napoli
I.S. DE SANCTIS – Napoli
IPC TUR. D’ESTE – Napoli
ITC DIAZ – Napoli
ITI FERMI – Napoli
IPIA FERRARI – Castellammare di Stabia
I.S FONSECA – Napoli
ITC GALIANI – Napoli
IPIA GALILEI – Torre Annunziata
L. CL. L. SC. IMBRIANI – Pomigliano d’Arco
ITI MAJORANA – Somma Vesuviana
IPIA MARCONI – Giugliano in Campania
ITI MEDI – San Giorgio a Cremano
ITC MOSCATI – S. Antimo
I.A. MUNARI – Acerra
IPIA NIGLIO – Frattamaggiore
IPC NITTI – Portici
L. SC. NOBEL – Torre del greco
I.S. PACIOLI – S. Anastasia
ITC PAGANO – Napoli
IPSAR PETRONIO – Pozzuoli
ITI RIGHI – Napoli
IPSAR ROSSINI – Napoli
IITC SCOTELLARO – San Giorgio a Cremano
L. SC. SEGRE’ – Marano di Napoli
ITCG SERENI – Afragola
ITC SERRA – Napoli
L. SC. SEVERI – Castellammare di Stabia
ITC STURZO – Castellammare di Stabia
ITC TORRENTE – Casoria
L. SC. TORRICELLI – Somma Vesuviana

                                              12
ITC VESEVUS – Boscoreale
I.S. VITRUVIO – Castellammare di Stabia
IPSAR VIVIANI – Castellammare di Stabia
ITI VOLTA – Napoli
I.M. ALFANO I – Salerno
ITI GALILEI – Salerno
L. CL. DE SANCTIS – Salerno
L. SC. CACCIOPPOLI – Scafati



I numeri di IGS Campania…
    70 istituti secondari superiori coinvolti


    160 laboratori d’impresa attivati


    1500 studenti di istituti secondari superiori


    200 giovani studenti universitari o laureati




                                                 13
4. Hanno detto di noi…

In questa sezione il materiale presentato seguirà un ordine molto casuale, o forse un disordine molto
ordinato. Scopo di questo capitolo non è ricostruire storie, ma lasciare che i protagonisti parlino da
sé senza costruzioni formali, senza ingabbiature o censure.
Questo è il capitolo più “anarchico” del libro, i contenuti sono stati ripresi da interviste, blog, e-mail
e servono a dare ad un lettore impreparato sul progetto IGS alcune informazioni, ma soprattutto a
scaricargli addosso tutte quelle emozioni che solo la libertà di forma e pensiero sono in grado di
concepire.
Autori di queste righe sono ragazzi, trainer, docenti, figure istituzionali, membri dello staff. Un
grazie va a tutte quelle persone che non ci hanno mai lesinato tempo e la condivisione di
un’emozione, di un sogno, di un progetto.
Questi sono i vostri, i nostri, interventi.




Giorgio Mottola, Responsabile regionale del Progetto di Alternanza Scuola- Lavoro
dell’Ufficio Scolastico Regionale .


«L’IGS è inserito come attività extra scolastica, io però sono del parere di integrare questo progetto
in ambito curriculare, a scuola non si può pensare di fare una cosa al mattino e una sostanzialmente
differente al pomeriggio, le due azioni devono essere strettamente collegate. Ciò che un insegnate
spiega di     mattina può essere perfettamente rimodulato in azione pratica, in qualcosa di più
concreto, nelle attività extra-curriculari. Se faccio matematica al mattino poso scegliere degli
elementi da approfondire nel pomeriggio con il laboratorio d’impresa.
Ho scoperto questo progetto un anno fa, sono venuto alle vostre manifestazioni in varie occasioni in
più sono stato alla giornata di formazione a Paestum, e ne penso a tal punto bene che è stato inserito
nel portale dell’Alternanza dell’Ufficio Scolastico Regionale che raggruppa le esperienze più
significative, gode del nostro supporto nelle manifestazioni ed ha anche ottenuto il nostro
patrocinio.
Non penso che l’Istituzione- Scuola privilegi esclusivamente attività culturali, nella Regione
Campania ci sono 110 percorsi di Alternanza Scuola- Lavoro, 78 Imprese Formative Simulate e
molte altre attività di integrazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Tutti questi dati non
sono comprensivi dei numeri fatti dall’IGS, sommandoli riteniamo di essere i primi in Italia per



Intervista effettuata dallo staff IGS Campania
                                                 14
azioni intraprese di integrazione.
Sul piano formativo, il learning by doing, “l’imparare facendo” adottato dal progetto, è alla base di
ogni metodologia innovativa, è dal 1919 che si insegna questo nelle scuole, ma noi l’abbiamo
riscoperto dopo cinquant’anni come spesso accade…L’IGS dovrebbe inserire un imparare facendo
collegato al mondo aziendale, bisogna verificare gli insegnamenti nelle aziende, come quando i
ragazzi si interfacciano presentando le proprie brochure ad un’agenzia di comunicazione.
Ho suggerito all'Associazione, per farsi conoscere di più, di creare con il supporto delle scuole, una
rete tra gli istituti coinvolti, seguendo un protocollo che le consentirà di porsi nei confronti
dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Regione e delle altre Istituzioni, come un ente che produce
qualcosa, non più come un privato, così si sortiranno ben maggiori risultati».




Dai blog dei trainer e degli studenti


09 novembre
GRAZIE TOTO...e IGS CAMPANIA
volevo condividere con voi la gioia che provo da ieri sera in quanto ho superato la selezione per un
"Trainer di laboratorio d'impresa" organizzato dalla mia università e da Confindustria di Salerno.
Da martedì, quando inizierò il periodo formazione, seguirò un corso di 70 ore dove sarò formato
come trainer dopodiché andrò in qualche scuola a seguire un gruppo di ragazzi che hanno aderito a
questo progetto "IGS Campania" e ad insegnare loro come si costituisce un laboratorio d'impresa.
Li guiderò fino ad inizio giugno con un incontro a settimana e dovremo costituire una piccola
impresa all'interno della scuola e dovremo anche creare un prodotto che poi metteremo in
commercio. A fine progetto ci sarà una fiera durante la quale ogni laboratorio presenterà il suo
prodotto e verrà giudicato. Sono davvero contento per questa cosa, e sono contento che il mio
migliore amico condivida questa gioia con me.
Sono contento anche perché da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto insegnare e anche se
questa sarà una piccola parte all'interno della scuola, fino a giugno sarò comunque un loro
insegnante. Questo progetto sarà importante anche un domani da segnalare nel mio curriculum
vitae.
Vabbé...adesso saluto tutti e vi assicuro che tornerò molto presto a scrivere




                                                15
domenica, 28 gennaio 2007
Sono tornata...
giovedì nonostante avessi ancora la febbre sono andata ad "I.G.S. Campania" il corso ke sto
frequentando x l'imprenditoria giovanile. Sono molto contenta di cm'è andata questa prima lezione
in quanto al contrario di come avviene di solito nn mi sono fatta prendere dalla mia timidezza e
sono stata al contrario molto estroversa infatti credo ke mercoledì mi proporrò cm presidente del
CDA anke se già ho le mie ansie ke mi assalgono...sarò in grado di gestire tt il laboratorio
d'impresa??saprò farmi "rispettare"??...spero ke qst nn prendano tt il posto nella mia testa...a fine
lezione ci hanno dato cm "compito" di pensare a 3 prodotti ke potremo produrre io ne ho 1 in testa
ma nn sn neanke sicura di ciò xkè nn me ne proponete voi qualcuno????...




Commenti, impressioni, suggestioni dalle fiere


3 aprile
Finalmente dopo settimane e settimane di lavoro, alti e bassi è arrivata la prima fiera del progetto
IGS Campania (Imprese Giovani Studenti).
Infatti oggi 3 Aprile 2007 presso la succursale della nostra scuola I.P.S.S.A.R. "G. Rossini" di
Napoli abbiamo messo nero su bianco mettendo finalmente sul mercato i nostri orologi con le
raffigurazioni di Maradona, Hello Kitty e il personaggio simbolo di Napoli: Pulcinella.
Questi orologi, da piano o da parete, sono andati quasi tutti a ruba e come prima fiera credo non ci
si possa per niente lamentare. Anche lo stand era molto carino con il nostro logo e il nostro nome da
sfondo ci ha accompagnato in questa emozionante giornata ricca di divertimento e di lavoro,
ovviamente.
Per incentivare la vendita abbiamo offerto dolci e pasticcini a prezzi modici, iniziativa questa molto
gradita che ha amplificato l'acquisto del nostro prodotto facendo "sballare" la nostra cassa con
introiti favolosi!
Beh adesso ci aspetta ancora l'ultima fiera d'istituto, quella locale e quella regionale cercando non di
ripetere ma addirittura di stracciare il buon risultato ottenuto oggi.
Con questo vi salutiamo la vostra bellissima Next stop...Naples!!!!!




Ciao e grazie di cuore dalla vostra trainer!
Come tutte le belle cose anche quest'esperienza finisce qui, purtroppo prima del tempo, le colpe?
Boh ancora vaga libero il colpevole, ma credo che in fondo la colpa sia un po' di tutti...forse sono io

                                                  16
la prima incriminata, dovevo cercare certamente di coinvolgervi di più, forse del prof. che non ha
mai creduto in voi e nelle vostre capacità, forse del preside che a causa del prof. ha pensato di voi
senza conoscervi a delle persone capaci solo di crear risse, o forse è colpa vostra che in effetti non
avete dato sempre il massimo??? ma certo ognuno è un caso!!! quindi è bene fare una breve
autovalutazione!!! forse ora è anche inutile dare la colpa a qualcuno, ognuno è responsabile delle
proprie azioni non esiste un vero colpevole, certo dare la colpa a qualcuno ci rende liberi ma
condannare altri non è bello e ci rende dittatori, quindi ad ognuno le proprie colpe, senza puntare il
dito a meno che non lo si punti su se stessi!!!
Cmq qualora riusciate a trovare una risposta alla nostra separazione e al fallimento della nostra
impresa fatemi sapere!
Per ora la situazione tra l'altro ancora non conclusa del tutto, mi rende triste ed amareggiata...in
questi mesi ho creduto veramente in voi anche in chi ha partecipato minimamente al progetto o a
chi ha ritenuto giusto abbandonare in corso d'opera, ma nonostante tutto, non ci crederete, mi sono
affezionata tantissimo ad ognuno di voi, e vi ringrazio x le risate e tutti i giovedì che mi avete
dovuta sopportare...auguro a tutti voi un avvenire ricco di opportunità non fallimentari come questa
certamente, e un in bocca al lupo per il proseguimento agli studi...grazie di cuore!!!
P.s. spero conserviate quest' esperienza positivamente e che in fondo abbiate imparato che i rapporti
umani, il lavoro di squadra e il raggiungimento di un fine comune sono necessari a noi tutti per
vivere meglio e in armonia!




24 aprile
ke bella la fiera igs
era da tempo ke nn scrivevo sul blog e adesso sto per farlo per raccontarvi del bellissimo progetto a
cui sto partecipando. grazie all’igs campania abbiamo formato un’azienda che produce software per
il web ke divertimento a vendere le azioni a ricoprire i vari ruoli io sn il responsabile
amministrativo cmq il 23 e il 24 aprile abbiamo presentato il nostro sito in una fiera. 2 giornate
eccezionali tutti eleganti formali troppo ‘o mostr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! cm potete
notare dalle foto una professionalità mai vista!!!!!!!!!!! la nostra simpaticissima trainer stefy. ci
siamo fatti un book fotografico solo cn lei!!!!!!!!! poi dopo qst fiera ne faremo un’altra a paestum il
16 & il 17 maggio già mi immagino se qua c siamo divertiti a paestum c divertiremo il doppio ha
ha!!!!!!!!!!!! e in più dormiamo pure là ke bello. Raga’ vi lascio guardatevi le foto e lasciate
commenti ciao & kiss kiss dal vostro alex!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




                                                  17
Il 23 e il 24 Aprile si è svolta presso la stazione della Cirumvesuviana del centro direzionale la fiera
locale, dove si sono messe a confronto tutte le scuole della zona nord di Napoli.
Questa fiera ha portato in tutto il nostro gruppo un po’ di timore in quanto avevamo paura di non
rendere quanto fino ad ora avevamo fatto. Invece questo evento ci ha regalato tantissime sorprese:
innanzitutto abbiamo allestito uno stand davvero bello tanto che tutti i giudici sono rimasti molto
entusiasti; poi i prodotti sono andati quasi tutti a ruba e anche li c'è stato lo stupore dei giudici che si
sono complimentati tantissimo.
Insomma anche questa è andata e non poteva finire meglio.
Ora ci aspetta la fiera di Paestum dove ci giocheremo il tutto x tutto e non dobbiamo mollare perché
se continuiamo cosi possiamo davvero chiudere col botto!!!!!
La Next stop...Naples vi saluta!e augura alle altre scuole un in bocca al lupo!


24 aprile
MiTiKa fIeRa..23-24/4/2007
Grande ragààà..Grande fiera ChOcOEnJoY...Grandeee......siamo i mijoriiii....abbiamo battuto tutti
gli inkassi delle altre imprese...ben 370 euro..in 2 giorni...miticiiii...ma un ringraziamento
speciale...va alla nostra trainer...fantastika, eccezionale, magnifika, ecc (se no nn finisko +)
CHIARAAA..graziee...ke sta dando il mejo di se stessa..o mejo ..sta dando tutto se stessa...(a
differenza di altri trainer ke nn fanno un bipp..) graziè kiarèè ti vojo beneeeee.....ma un grazie anke
al nostro fantasiko staff...eccezionali ragà...kontinuiamo kosi e a paestum skassiamo malamentt....
cià belle rikordate ke le altre imprese ce fann nu baff...siamo i mejoooo...




17 maggio
..PaEsTuM..(ChOcOEnJoY..)...
Ebbene      si...   è   giunto   il   momento     ke   tutti   aspettavamo..(la    4    ra...dell   impresa
ChOcOEnJoY..)..quello della fiera a Paestum.....era tanto aspettato nn xkè era l ultimo gg in cui
facevamo le fiere...anzi...ormai era il nostro spasso...ci divertivamo ma nello stess tempo
guadagnavamo...ma era tnt aspettato xkè era un modo x stare tutti insieme...24 ore su 24..mangiare,
dormire, skerzare...ecc..ma anke x preparare il nostro magnifiko stand..allestirlo nei mijori dei
modi...x poter vincere...uno punta sempre in alto no??...ma qualsiasi siano i risultati...l'importante è
partecipare...(anke se nn vorrei illudermi...da kome hanno parlato i giudici di noi...stiamo andando
trp bene....maaaa...shhhh ...nn ci illudiamo)..cmq ...volevo parlare un pò di qst korso ke abbiamo
intrapreso nel mese di febbraio ( febbraio vero??)..l'IGS (imprese giovani studenti)..bhe cn qst
korso ho kapit mooolte kose...ma la kosa fondamentale...è ke ho konosciuto una persona fantastika,

                                                  18
eccezionale davvero..un amika , una mamma, una sorella, e tutto...x me ...è tutto.....(ti skrivo qst
parole..kn le lakrime agli occhi..)..nn l ho fatto prima sl xkè facevo anke del male a
te...mostrandomi debole...nn pensavo di legarmi kosi tanto a te...invece...è stato il kontrario...e nn
hai proprio idea di qnt sn stra felice...di aver trovato te...sei una persona davvero adorabile...da nn
lasciare mai...e quello ke io farò..o mejo NOI faremo...NN TI LASCEREMO MAIIIIII...ormai sei
entrata nel mio cuore...e nn ne uscirai +... Kiarèèè (la trainer del laboratorio N.d.r.) nn kambiare
maiiiii
Infine voglio ringraziare lo splendido gruppo ChOcOEnJoY..(Alessandro, Nello, Miky, kekko, sery,
vera, vale, maryanna, genny, sasy, antonio, e umby...) grazie...x avermi fatto trascorrere dei bei
giorni..vi vojo beneee...




Sent: Friday, May 18, 2007 11:31 AM
Subject: [Trainer_na] commenti, impressioni ecc..
cari trainer,
si è appena conclusa la tre giorni che ha visto coinvolti centinaia e centinaia di studenti.
sono molto contento di come è andata, e il merito è senz'altro vostro, che avete sofferto e gioito per
tanti mesi con i vostri ragazzi.
E' vivo il ricordo degli stand allestiti, delle presentazioni, dei BP a cui si lavorava anche la notte, ma
anche dei bagni in piscina dei sorrisi e delle lacrime di tanti piccoli manager (i vostri piccoli
manager...).
ci farebbe piacere se ora, questo famigerato strumento della mailing list, non fosse sfruttato per
comunicazioni o vademecum, ma per lasciare a caldo impressioni vostre e dei
vostri piccoli allievi.
a presto,
Mauro




Carissimi Mauro e tutti voi dello staff IGS,
sono Alessandra Massa, trainer del laboratorio d'impresa presso l'I.T.I "Medi" di San Giorgio a
Cremano...I giorni trascorsi al Villaggio Oasis sono stati secondo me i più belli...Tutte le fatiche,
l'impegno messo per il progetto sono stati finalmente ripagati...La mia soddisfazione più grande è
stata ricevere tanti complimenti e vedere che il mio sapere sono riuscita a trasmetterlo ai ragazzi...Li
ho visti crescere di giorno in giorno e nonostante fossero stanchi dei miei richiami, dei numerosi

                                                  19
incontri per l'organizzazione del progetto, li ho visti felici di essere lì con me, di essere soddisfatti
del lavoro che hanno fatto...
Tra i ragazzi e me c'è stato sempre un rapporto che andava al di là del professionale...Mi sono molto
legata a loro e non sono riuscita a trattenere le lacrime al pensiero che questa esperienza è giunta al
termine e che probabilmente non li rivedrò più così spesso...
L'unico mio rimpianto è quello di non aver trascorso appieno questi due giorni di Fiera Competitiva
con i miei ragazzi, perchè non hanno pernottato al Villaggio...Mi sono mancati molto...
Peccato che due giorni passano molto in fretta...Se potessi ripeterei la stessa esperienza che se pur
stressante per noi trainer, è stata allo stesso tempo molto divertente tra i bagni in piscina e lo
scatenarsi in pista...
Grazie di tutto...
Alessandra




carissimi mauro,diana,roberto,cristina,emanuela,mimmo
e gli altri collaboratori igs...
vi ringrazio per la bella esperienza fatta sia professionalmente che umanamente...con i miei ragazzi
ho avuto un fantastico rapporto ed il loro applauso nei miei riguardi alla fine della presentazione di
ieri mi ha fatto molto piacere perchè è stato la ricompensa per quello che ho cercato di trasmettere
loro in 5 mesi,tra urla richiami ma anche tante battute e sorrisi...è stato sempre il nostro marchio
quello di impegnarci divertendoci...questo motto in questi due giorni per loro è stato solo
divertimento ma è stato il giusto premio per chi ha partecipato fino alla fine dando il massimo!!!!
questi due giorni sono stati belli seppur stressanti ed è un peccato che non era presente tutta la
classe...ieri sera quando siamo arrivati a san giorgio i ragazzi mi hanno chiesto:"ma domani vieni lo
stesso visto che il venerdì ormai fai sempre due ore da 5 mesi??"beh è stato strano stamane non
andarci a scuola...
saluti a tutti marco fiengo
dimenticavo sono nascot02 hihihihihi




Grazie IGS!
Ci vorrebbero pagine e pagine per ricordare ogni aspetto piacevole dell'esperienza, ma sarebbe
inutile... penso che questa esperienza, come per me, sia stata positiva per molti se non tutti coloro
che sono giunti alla fine del percorso, e penso che ognuno di voi che leggete sappia di cosa sto
parlando anche se dico solo "grazie".

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Parlo della gioia che il portare a compimento un lavoro così complesso può dare, del divertimento
che il contatto con i ragazzi delle scuole superiori senz'altro regala, di quel senso di nostalgia già
oggi...e di quelle parole che magari ora pensi, e che quando si "soffriva" per portare o far portare a
termine un lavoro non avresti pensato di dire in futuro: <<mannaggia, è già finita...>>
E' un'esperienza che non dimenticherò, grazie IGS! :-)
Giovanni,
Trainer Liceo Imbriani (Pomigliano)




carrissimi roberto, mauro, diana e tutto lo staff di igs campania,
sono maurizio assalto, trainer dell' laboratorio nagalilei04 di torre annunziata....volevo ringraziarvi
per i fastastici giorni ke c avete fatto trascorrere a paestum ma nn solo...le miei ragazze sono
contentissime per la grande opportunità ke gli avete offerto per dimostrare tutto il loro valore.
All'inizio, quando abbiamo iniziato, erano tutti un pò scettici sul raggiungimento degli obiettivi
prefissati..poi man mano, grazie al duro lavoro e al loro impegno costante, si è iniziato a intravedere
la meta..siamo contentissimi, perkè abbiamo ricevuto un sacco di complimenti e questo è per noi
motivo di grande gioia!!!
Grazie a tutti di tutto.....
Maurizio




non ci sono parole...è stata una bellissima esperienza!l'esito finale conta ben poco...hanno già vinto
tutti xkè sono riusciti a portare a termine il progetto!io sono molto orgogliosa del mio
laboratorio...mi hanno dato tante soddisfazioni!!!un pò meno soddisfatta di te mauro....:):)scherzo
ovviamente!!!tu, diana, roberto e gli altri siete stati sempre disponibili e gentili!!grazie mille!!!




bhè...che dire...forse sarà anche scontato però devo ammettere che è stata una bellissima
esperienza!Credo sia stata soprattutto una crescita personale sia nostra che dei nostri ragazzi. A
Paestum ci si è incontrati, abbiamo fatto conoscenza e senza pensare più alla competizione ce
l'abbiamo messa tutta per divertirci e trascorrere due giorni fantastici. E' stato un peccato che siano
stati pochi i giorni, però credo che siano stati vissuti nel pieno e questo è l'importante. Penso che
tutti quanti ricorderemo questo soggiorno e lo porteremo sempre tra i nostri ricordi più belli. Questo
è un buon motivo per ringraziare tutti i responsabili dell'IGS iniziando da Roberto per arrivare poi a
Diana, a Mauro e a tutti i responsabili di zona (una menzione particolare va a Emanuela la mia

                                                  21
responsabile e Cristina che ho conosciuto meglio rispetto ad altri), perchè sono stati sempre pronti
ad aiutarci nel momento del bisogno, a risolvere i nostri grattacapi e quelli dei ragazzi; ma
soprattutto perchè ci hanno dato la possibilità di poter trascorrere questi due giorni indimenticabili.
Al di là della competizione e della vittoria finale credo che i vincitori siamo ognuno di noi trainer,
ogni nostro laboratorio perchè l'impegno che c'è stato fino ad ora ha permesso il raggiungimento di
questo traguardo importante della fiera residenziale .I complimenti quindi vanno anche ai nostri
ragazzi che, anche se a modo loro, si sono impegnati.
GRAZIE a tutti...in bocca al lupo a tutti noi per la gara...e arrivederci a presto!
Mirko.


P.S.
Perdonatemi ma devo fare un ringraziamento particolare: in primis al mio laboratorio, M.E.D.A.C.
Spa del Marconi di Giugliano, perchè anche se mi hanno fatto un po' soffrire mi hanno dato tante
soddisfazioni; volevo poi ringraziare i ragazzi dei laboratori del Torrente di Casoria per aver
trascorso assieme due giorni fantastici iniziati con il viaggio da Napoli nello stesso pullman
(abbiamo fatto il gemellaggio Torrente-Marconi), per poi continuare a Paestum in piscina e nelle
stanze e per finire con il viaggio di ritorno sempre nello stesso pullman. Ovviamente un
ringraziamento speciale va anche ai loro trainer Giuseppe (per avermi sopportato in stanza ), Dalila
(per avermi sopportato nel pullman al ritorno) e Luana (per avermi adottato a tavola durante i pranzi
e la cena, facendomi da mamma); ed infine un saluto particolare ai trainer che ho conosciuto
meglio: Raffaella, Paola, Maurizia, Valentina, Celeste, Angela De Cesare, Annalisa Minopoli,
Salvatore, Sirio Grossi....se ho dimenticato qualcuno spero non se la prenda !Un abbraccio a tutti
voi....Ciao!




19/05/2007
FIERA RESIDENZIALE 16-17 MAGGIO(Paestum, Villaggio Oasis)
Eccoci di ritorno da Paestum, dove la nostra piccola impresa ha partecipato all'ultima fiera. Il
laboratorio è stato sottoposto al giudizio di 5 giudici..speriamo adesso di essere anche noi tra i
protagonisti dell'evento della premiazione che si terrà a Piazza Lauro a Sorrento la mattina del 26
Maggio.
Al di là della competizione questi due giorni a Paestum sono stati davvero fantastici, soprattutto
perchè hanno permesso la crescita personale di ogni ragazzo/a di tutti i laboratori e poi anche perchè
hanno fatto divertire tutti quanti, trainer e ragazzi.

                                                   22
Volevo ringraziare le mie ragazze per avermi dato la possibilità di portare a termine questo progetto
nel migliore dei modi, raggiungendo i miei e i loro obiettivi riuscendo a chiudere il bilancio della
nostra piccola impresa con una positivtà inaspettata. Grazie...e adesso IN BOCCA AL LUPO per
sabato, quando conosceremo i vincitori dell'IGS.
Ciao...il trainer Mirko.




19 maggio
unforgettable experience(ESPERIENZA INDIMENTICABILE)
Ciao a tutti...il 16e17 maggio sn stata a Paestum cn la mia classe in un villaggio (OASIS)
stupendo!!! x la fiera finale del progetto dell'igs...la storia dei copriselloni..eccc..a parte il luogo
anke le persone ke abbiamo conosciuto erano molto simpatike!!! UN ENORME GRAZIE VA
ALLE MIE AMICHE D'AVVENTURA...le piccole responsabili dell'impresa POIEO!!!


Valeria
teso!!!!in questo progetto abbiamo messo davvero l'anima!!e tutte le nostre energie per
mesi....abbiamo fatto l'impossibile per la nostra piccola impresa...e lo rifarei altre mille
volte!!davvero              un          esperienza   indimenticabile.....grazie   anke    a      te!kiss
tvtttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttb
20 maggio 10.43




22 maggio ...conclusione!!!!!!!!!!!
ciao!!!!!!!!!!!
ormai..scrivo alla fine di qst nostra avventura......devo ammettere è stata mlt faticosa ma davvero
costruttiva..stiamo ad un passo dalla premiazione...sabato infatti a sorrento..andremo x vedere se il
nostro prodotto alla fine ..è piaciuto così tanto o no!!!!!!!!!
..siamo stati a paestum x la fiera finale...e c siamo davvero divertiti..e sinceramente ..c abbiamo
tanto creduto nel nostro prodotto!!!!!!!!!!!!!!!
speriamo ke ..ce la fareo sabato!!!!!!!!!!!!!!!
un bacio..a tt del g4!!!!!!!
e un saluto speciale a giampaolo..ke c è stato vicino ci ha sopportato x tt qst tempo!!!!!!!!
Caro Roberto,
sia chiaro, sono io che ringrazio te par avermi dato l'opportunità di emozionarmi ancora!
Se penso a quello che hai fatto con il solo aiuto e l'entusiasmo dei tuoi collaboratori e con quattro

                                                      23
soldi, .........non ho parole e sono convinto che, tra i due, il genio sei tu!
I miei consigli (spesso non richiesti!) sono dettati solo dalla passione e da un affetto sincero ed
epidermico verso chi, come te (poco più di un ragazzo) ha saputo tesaurizzare un'esperienza per me
unica e di valore sommo per la collettività. Noi due, quando pure lavoravamo insieme, non abbiamo
mai avuto rapporti (questa è una mia responsabilità) e, quindi, ciò che provo oggi nei tuoi confronti
non può essere "inquinato" da rapporti di lavoro o da sudditanze o rivalità di sorta ma è scaturito
dalla semplice osservazione (oggi) del tuo valore e della bella persona che sei.
Dunque l'interrogativo è: si può fare di più e meglio? La risposta, che conosci, è SI! Dunque (scusa
la ripetizione) proprio tu hai il dovere, anche morale, di farlo.
Lo devi innanzitutto ai tuoi collaboratori che "ci credono" ma soprattutto agli "autori" delle mail che
mi hai inviato e che, credimi, mi hanno fatto piangere ancora una volta (e pensare che dicono che
sul lavoro sono un "duro"!).
Però sai bene, caro Roberto, che questo che fai non è un "lavoro" perchè dentro c'è troppa anima,
troppo cuore, troppa pancia. Io credo di aver maturato in questi anni (ormai 10 da quando "inventai"
IG students) la convinzione che si tratti piuttosto di un "privilegio" per il quale si guadagnano anche
dei soldi! Un privilegio per crescere e migliorare in modo determinante la vita di tanti ragazzi (e di
noi più grandi), innescando un processo a catena dove il bene (inteso in senso lato) si autoalimenta
e si propaga proprio come una contaminazione per certi versi incontrollabile (effetti dell'anima, del
cuore e della pancia di cui sopra!).
Un abbraccio forte ed ancora complimenti a te ed a ciascuno di voi tutti per quello che fate e per ciò
che siete. Vi auguro davvero e di cuore una buona vita perchè ve la meritate tutta.
Eduardo Marotti




egr. dott.Orciuoli, egr. Dott. Dentale,
come mi auguro abbiate già appreso per il tramite del vostro collaboratore Domenico, in
rappresentanza del Liceo Nobel di Torre del Greco sono lieto di invitarvi alla presentazione del
laboratorio Eighteen realizzato nel corso del progetto IGS Campania 2006/2007 e vincitore del
primo premio dell'edizione di quest'anno che si terrà presso l'auditorium della nostra scuola venerdì
1 giugno dalle ore 12 alle ore 13.30.
La vostra presenza è per noi particolarmente gradita, soprattutto perché intendiamo invitare alla
presentazione le classi che l'anno prossimo potrebbero partecipare alla nuova edizione del progetto,
con l'intenzione appunto di mostrare loro, anche attraverso le vostre parole, l'importanza e il
significato di questo progetto e l'entusiasmo con cui quest'anno esso è stato accolto dai ragazzi del
laboratorio eighteen della nostra scuola.

                                                   24
In attesa di un vostro gentile riscontro, vi invio i miei migliori saluti
prof. francesco postiglione
Sent: Tuesday, May 29, 2007 9:18 PM
Subject: invito presentazione laboratorio eighteen presso Liceo Nobel




                                                  25
5. ...uh ...e mmò?1
                                                                         “Nel mondo nulla di grande
                                                                        è stato fatto senza passione”.
                                                                                               (Hegel)


In principio era il verbo...
Era il lontano 1999 quando per la prima volta conobbi il mondo IG, fu grazie a mia cugina
Valentina, giovane Responsabile Vendite dell'impresa Free Time, la piccola realtà imprenditoriale
nata nell'ITC PAGANO di Napoli, che commercializzava orologi serigrafati.
All'epoca avevo circa sedici anni e, a onor del vero, più che sentirmi lusingata inizialmente mi sentii
una “vittima”. Quel “suo gioco” mi aveva portato via 5.000 lire! Con grande sagacia e un
contagioso entusiasmo mi aveva spinto a diventare azionista (proprio io che le azioni non capivo
neanche cosa fossero).
Più che sulla finalità istruttiva o educativa del “progetto IGS” mi convinse facendo leva su
motivazioni “più basse”: il vil denaro! Sostenendo che a fronte di un investimento iniziale di sole
5.000 lire, a fine anno avrei potuto guadagnarne almeno altre 5.000 o addirittura 10.000: lei il gioco
lo conosceva bene!


...e IGS fu....
....passarono ben sei anni prima che quella sigla mi si ripresentasse; prima che, un po' per caso e un
po' per gioco, prendessi parte ad una presentazione dei percorsi formativi organizzati dall'IGS per i
giovani universitari. Lo ricordo come se fosse ieri...la presentazione si tenne in una fredda mattina
di novembre, s-fortuna volle, nell'aula T del 5 piano dell'Univeristà degli Studi “Suor Orsola
Benincasa”, un'angusta stanzetta teatro, purtroppo, di molti esami finiti male...azz cominciamo
proprio bene (prima le 5.000 lire... adesso l'aula T). Alla presentazione seguì, circa una settimana
dopo, un colloquio motivazionale, al quale mi presentai benchè non avessi ancora le idee chiare su
cosa stessi andando “precisamente” a fare; al colloquio...l'esito. Srotolando un quadratino di carta,
grande non più di 5/6 cm, lessi: COMPLIMENTI: ce l'hai fatta!!!.......mi si strinse la gola, mi si
bloccò il respiro, il cuore andò per aria....uh ...e mmò?


Un miscuglio di emozioni si rincorrevano, l'eccitazione lasciava il posto al terrore: in che razza di
guaio mi ero andata a ficcare? E soprattutto: come uscirne? Benchè mi sentissi lusingata di aver
superato la selezione, di essere stata scelta, non riuscivo ad allontanare l'angoscia, la paura di non


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    A cura di Emanuela, Assistente Napoli Nord
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esserne in grado, il timore che non fosse l'esperienza adatta a me! Io, una ragazza riservata e
introversa, che di marketing e di economia non ne capiva niente: come sarei riuscita a gestire una
classe di ragazzi poco più piccoli di me? Come sarei riuscita a far nascere dal nulla un'impresa?
Dopo pochi giorni mi fu assegnata la scuola: il Liceo Scientifico “N. Copernico” di Fuorigrotta! Il
primo ingresso in aula fu meno traumatico del previsto, circa 7/8 ragazzi (mediamente interessati),
al secondo incontro le cose cominciarono a precipitare: eravamo io e il Prof. Longobardi!...e i 7/8
ragazzi che fine avevano fatto? Mi sentivo come “Davide contro Golia”! L'idea di aver fallito alla
seconda lezione mi terrorizzava, così cominciai a girare classe per classe, rispiegando il progetto e
raccogliendo adesioni. Una volta coinvolte circa 15 persone demmo inizio alla più avvincente
avventura che abbia mai vissuto. Erano ragazzi e ragazze di classi diverse, sezioni diverse,
estrazioni sociali diverse....ma una volta usciti dalla scuola non esisteva più la 3B, la 5G, la 4F....
loro erano il “Copernico” e volevano vincere! In poco tempo divenni la loro sorella maggiore, la
loro confidente, la loro amica. Loro si fidavano di me, credevano in me e soprattutto contavano su
di me...e io avrei dovuto fare qualsiasi cosa per non deluderli! Per me non esisteva più l'IGS, ma
solo loro! Erano i miei ragazzi e io la loro trainer! Volete sapere come andò quell'anno? La K-Pack
,questo il nome dell'impresa, vinse il premio per la “Miglior Presentazione”, grazie ad un video
ideato e realizzato interamente dai ragazzi.
A distanza di 2 anni quando li incontro per strada, all'università, ancora impazzisco per loro che
hanno saputo regalarmi un anno che non potrò mai dimenticare. E forse se oggi lavoro all'IGS come
responsabile Napoli-Nord un po' è anche merito loro!


... facciamo un passo indietro...
Sono passati circa nove anni da quel lontano 1999, tante cose sono cambiate: sono cambiata io, i
ragazzi, i docenti, ma quello che non è cambiato è l'entusiasmo, quello che vedo negli occhi dei
ragazzi quando partono le loro avventure imprenditoriali, lo stesso che vidi ben 9 anni fa negli occhi
di mia cugina, che solo ora ringrazio (nonostante si sia dimenticata di me al momento della
divisione degli utili) per avermi reso, inconsapevolmente, parte di un sogno!


Durante la mia esperienza di Responsabile Napoli-Nord per l'IGS, ho visto e seguito tante classi,
tanti giovani talenti e tanti ragazzi normali, ma ho sperimentato che “a fare la differenza” non sono
i talenti bensì i ragazzi normali “di buona volontà”! In questi 2 anni ho imparato una cosa: spesso
“quando non corrono i cavalli allora trottano gli asinelli”... e certe volte VINCONO!!!



“Niente è più pericoloso di un'idea quando si ha un'idea sola” (Émile-Auguste Chartier "Alain")
.... Lo sanno bene i ragazzi del Liceo Scientifico N. Copernico di Napoli che con la loro tenacia e
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caparbietà hanno trasformato la loro semplice business idea (orologi serigrafati) in un cavallo di
battaglia vincente. Ed è così che il laboratorio d'impresa A tiemp a tiemp si è aggiudicato il premio
“Migliore impresa della zona Napoli-nord edizione 2006/2007”! Sorridi nel ricordarli mentre
trasportano il loro gigantesco albero di cartone (pezzo forte del loro stand) da un mezzo pubblico
all'altro scatenando le ire dei malcapitati passeggeri...ma a loro poco importa...dopo tutto il fine
giustifica i mezzi...e se è in gioco la vittoria del “Copernico” allora ogni mezzo è lecito! Scavando
nei ricordi ecco che riaffiora alla mente l'immagine di quegli scapestrati che scorrazzano con il
monopattino tra gli stand della fiera al Centro Direzionale inseguiti dall'assistente di zona che li
minaccia con ogni sorta di punizione...si potrebbero scrivere pagine e pagine sugli aneddoti che
hanno caratterizzato l'esperienza imprenditoriale di una squadra che, vincitrice per ben due anni
consecutivi, lascia dietro di se un'eredità difficile da gestire per coloro che gli succederanno.


L'edizione IGS 2006/2007 annovera tra i suoi illustri protagonisti i piccoli imprenditori dell'Ipsar
Rossini di Bagnoli che si fanno onore con le loro 2 imprese Next stop...Naples e On The Road
commercializzando gadget turistici e pacchetti viaggio. Visitando gli stand non puoi non notare le
piccole irrefrenabili cowboy dell' On the Road, promotrici e protagoniste del gemellaggio
Petronio/Rossini, sempre pronte a disertare il loro punto vendita per fare acquisti dai piccoli
colleghi dell'impresa Biv ca t'pass. Le riconosceresti ovunque con quei grossi cappelloni, le camicie
a quadri e gli stivali, preoccupate (a onor del vero) più di fare conquiste che di fare profitto!
Diversi i loro diretti concorrenti della “Next stop...Naples”, e se nell'entrare in classe, il primo
giorno, ti scontri con la loro diffidenza, impari poi a conoscerli e ti sorprendi nel vedere quanto
questi saggi imprenditori riescano ad arricchirti giorno dopo giorno! Il loro entusiasmo contagioso,
la loro propositività, la grinta e la voglia di vincere distinguono ogni loro gesto e pervadono ogni
loro scelta imprenditoriale! ...e anche se la tanto attesa proclamazione non li vede premiati...poco
importa...la vittoria è accorgersi (attraverso le loro parole) quanto questo progetto, rispetto al primo
ingresso in aula, li abbia cambiati!


Esperienza irripetibile è quella vissuta dai ragazzi dell’Ipsar Petronio di Monteruscello che ha visto
coinvolti tutti, dai docenti al personale ATA, dal Dirigente Scolastico agli applicati di segreteria. Le
2 imprese Choco Enjoy e Biv ca t’pass hanno trascinato con il loro contagioso entusiasmo l’intero
istituto in un’esperienza che, nonostante non si sia conclusa con una meritata vittoria, è rimasta nei
cuori degli studenti. Mitiche le prof.sse Elisabetta Cioffi e Mariateresa Urso che hanno saputo
costantemente motivare e spronare i loro piccoli imprenditori coadiuvate da due caparbi trainer
Chiara e Domenico. Ed ecco il primo gruppo in cucina alle prese con il cioccolato e gli
stampini...provare e riprovare fino a che i cioccolatini non siano perfetti...superbi. Coinvolti ed

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eccitati fino all'inverosimile, una tacita politica si diffondeva tra loro: poco importa se salta
l'interrogazione, se si ritarda di un'ora l'ingresso in aula, perché stanchi, dopo aver passato una notte
sul business plan...tanto quello che conta è l'impresa....la nostra impresa!
Meno profondi e più dediti ai divertimenti i piccoli Biv ca t'pass, distintisi come coloro che durante
la fiera al Centro Direzionale disseminavano il panico tra gli stand. Ed ecco che li vedi divertirsi nel
tirarsi reciprocamente limoni e chicchi di caffè (ingredienti base dei loro liquori)... e quando capisci
che, invece di vendere i loro prodotti, li regalano a tutti... sorridi nel renderti conto che, se è vero
che l'obiettivo di ogni impresa è fare profitto, allora loro dell'impresa non hanno capito proprio
niente!...un premio sicuramente l'avrebbero dovuto meritare : quello per la simpatia!


Cosa dire poi dell’Ipsia Marconi passata alla storia dell’IGS come la “Scuola Gold” sede di ben 8
micro imprese che hanno trascinato il “settore moda” in quest’avventura…così i lunedì pomeriggio
le piccole aule delle strutture di Giugliano e della succursale a Qualiano si trasformavano in
laboratori tessili di ben 8 micro industrie. Passando tra i banchi potevamo incontrare giovani
Direttori Marketing alle prese con ricerche di mercato e sponsorizzazioni, Amministratori Delegati
che provavano imbarazzanti discorsi e Responsabili Finanziari impegnati nel cercare di far
“quadrare i conti”…cosa dire del bel Mirko, della stravagante Maurizia Rosa, della caparbia
Fabiana e della dolce Teresa, del silenzioso Sirio…senza il loro contributo la “Scuola Gold” non
sarebbe mai potuta diventare l'icona dell'alta moda Napoli-nord!


Impeccabili, sempre ben vestiti, distinti e sorridenti, passeggiando tra gli stand della fiera al Centro
Direzionale non puoi non notarli, sono loro: i piccoli manager dell’IPIA Niglio di Frattamaggiore,
azionisti-fondatori dell’impresa Elios Project e di uno dei prodotti più originali dell’edizione
2006/2007. Tra i favoriti nella corsa per la vittoria, queste giovani menti riscuotevano il consenso
generale, oltre che per la loro simpatia soprattutto perché ideatori di una lampada da giardino ad
energia solare, utilizzabile per segnalare dei gradini o comunque un percorso in giardino…forse
siete stati doppiamente bravi perché tutti vi ricorderanno anche in mancanza del premio!!!


ITC Moscati... è proprio il caso di dire :- “quando il trainer fa la differenza!”
Era il 26 gennaio quando i giovani di Sant'Antimo conobbero l'IGS Campania. Ore 8 del
mattino...presentazione in IV C...roba da non credere ai propri occhi! Mai visti ragazzi più entusiasti
e determinati, 140 euro di azioni raccolte in meno di 50 minuti, non esisteva docente o membro del
personale ATA che non fosse stato “costretto” ad investire nella loro azienda: Le quattro C. Scene
di panico nei corridoi... non era difficile scorgere ragazzi in fuga nel cercare invano di sottrarsi
all'insistenza dei piccoli imprenditori, troppo preoccupati di raccogliere il capitale sociale per

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accorgersi di aver messo in subbuglio un'intera scuola. Ma tutta questa esuberanza era placata dalla
loro timida e terrorizzata trainer...
Situazione completamente opposta in IV F ...alla presentazione delle 11:30 a fatica si distinguevano
i volti svegli da quelli dormienti, mi domandavo se nei loro confronti non fosse accanimento
terapeutico... all'ennesimo sbadiglio la rassegnazione cominciò a prendere il sopravvento... la
piccola trainer Imma aveva gli occhi lucidi e a fatica tratteneva le lacrime, ma più che commozione
a prevalere in lei era vera e propria disperazione!!! A cinque mesi di distanza la situazione era
totalmente capovolta: Diamond (IV F) era divenuta una squadra invincibile grazie all'enorme
impegno e caparbietà di Imma, mentre Le quattro C, si è ritirata a due settimane dalla competizione
finale per problemi interni…


Dura è stata la sfida che ha dovuto affrontare la trainer Barbara al L. S. Emilio Segrè, di Marano.
Al suo primo incontro con il laboratorio d’impresa si è trovata di fronte ad un solo studente passato
alla storia come “OnlyFabio”: unico e solo! Lui Responsabile Finanziario, lui l’Amministratore
Delegato nonché Responsabile Marketing, di Produzione, Segretario e quant’altro! Solo,
unicamente e costantemente lui!... e allora come fare? Acciuffarli nei corridoi, rincorrerli nei bagni,
seguirli in palestra…. tutto pur di coinvolgere altri studenti! Tutto pur di formare una squadra
vincente! Così, dopo gli appelli del prof Toraldo, le sollecitazioni del prof Gatti (coinvolto quasi
più dei suoi studenti), gli stabilimenti della piccola impresa, Speedy darts , cominciano ad affollarsi.
Dalle tante idee bizzarre prende vita uno dei più originali prodotti realizzati dai ragazzi: un “tiro al
bersaglio” con le foto dei docenti! …ed eccoli…sembra di rivederli ancora…in fiera al Centro
Direzionale…a lanciare freccette contro i volti dei loro docenti imprigionati in cerchi di legno...un
gioco che impiega davvero molto poco a diventare popolare tra i piccoli scalmanati fieristi!


Ed è l’ITC A. Torrente di Casoria ad aggiudicarsi il secondo posto dell’edizione IGS 2006/2007,
con il laboratorio d’impresa Fashion Mobile, che insieme a Guy's World e Polidea allietava i grigi
pomeriggi del Torrente. Queste tre società che producevano rispettivamente porta cellulari,
portatutto da stanzetta e accessori in polistirolo, erano disposte lungo il grande corridoio al piano
terra dell'edificio scolastico...Tra tentativi di spionaggio, casi di boicottaggio, le tre piccole imprese
procedevano a ritmo serrato con il solo obiettivo di vincere! Estenuanti ricerche di mercato, analisi
di fattibilità sul prodotto, campagne pubblicitarie curate fin nei minimi dettagli, presentazioni video,
business plan multimediali...niente era lasciato al caso, ogni mossa era studiata fin nei minimi
particolari...il risultato? Scontato! Una meritatissima vittoria!




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6. Sotto la lente: IGS visto da un professore


Professoressa Patrizia Tondo, docente di Economia aziendale, Vitruvio Castellammare di
Stabia .
«Sono da vent’anni nel mondo della scuola e dalla mia esperienza questo è uno dei progetti che
coinvolge di più i ragazzi. Questo è un progetto che sentono loro, ogni prodotto è una piccola parte
del ragazzo, come se fosse una propria creatura da far crescere con amore, con attenzione, con
premura, per questo sono disposti a sacrificare anche qualcosa di personale per portare avanti le
proprie idee, la propria attività. Il coinvolgimento emotivo trova in più un forte riscontro a livello
didattico perché si supera l’impianto teorico della lezione frontale e lo studente inizia ad avere delle
basi per continuare a lavorare tradizionalmente in classe e poter vivere all’ultimo anno nell’area
professionalizzante anche un’esperienza di stage in azienda.
È molto stimolante per un docente riuscire a cogliere i progressi che i ragazzi compiono anche in
maniera inconsapevole in questo percorso, ed imparare tutte le sfumature dei loro caratteri che in
aula non sempre emergono.
Attraverso le responsabilità assunte con il laboratorio di impresa e con l’ausilio e il coinvolgimento
del trainer il ragazzo impara ad organizzarsi in maniera più autonoma e ad assumersi incarichi che
in altri contesti non avrebbe portato a termine. La funzione del trainer e del docente è in questo caso
quella di portar fuori maieuticamente quel ricco patrimonio interiore del singolo e metterlo in
relazione con l’altro.
Per chi come me che insegna economia pur provenendo da una formazione superiore classica, vede
come determinante un’apertura da parte dei licei alla cultura di impresa, proprio per colmare alcune
lacune che i ragazzi hanno nel loro percorso tradizionale di studi e per cementare una fascinazione
naturale che alcuni hanno verso l’economia pur non percependo nella sostanza le sue applicazioni.
Dare ai ragazzi che frequentano il liceo l’opportunità di sperimentarsi in un percorso così composito
e di essere protagonisti della loro crescita significa coltivare in maniera attiva dei nuovi talenti che
un domani potrebbero trasformarsi in manager lungimiranti e consapevoli».





     Intervista a cura dello staff IGS Campania
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Professoressa Antonella Pompeo, docente di Tecnica turistica, Vitruvio Castellammare di
Stabia .
«La scuola partecipa a questo progetto già da un paio di anni, i ragazzi, facendo un percorso di studi
che abbraccia l’economia e l’approccio al cliente- turista, sono stati coinvolti sia dal punto di vista
didattico che da quello esperenziale perché hanno creato un prodotto ma soprattutto hanno dovuto
immetterlo sul mercato che hanno dovuto conoscere. La metodologia del learning by doing è
l’unica vincente e la mia scuola la applica in molti progetti.
La figura del trainer a capo del laboratorio di impresa è vincente perché come età è vicina a quella
dei ragazzi, per cui ha delle didattiche che noi professori che abbiamo qualche anno in più magari
abbiamo dimenticato. Il mio consiglio è di collaborare, perché a volte il trainer fa un percorso e si
dimentica di coinvolgere il docente che però deve avere il filo diretto per comunicare con i ragazzi.
L’esperienza IGS è stata positiva, ne sottolineo l’aspetto socializzante, ho visto legare i ragazzi di
più fuori, di quanto non lo facciano in classe, rapportarsi con gli altri, ragazzi più chiusi hanno
vissuto un momento di apertura. È la socializzazione la carta vincente».




In questo capitolo del libro ho deciso di inserire una mail del professor Postiglione, docente del
laboratorio di impresa 8 Teen di Torre del Greco, per tutti noi che l’abbiamo conosciuto e
apprezzato durante la fiera di Paestum resterà una persona dall’entusiasmo coinvolgente e
dall’amore verso i suoi studenti e il suo lavoro, spero che in molti si possano riconoscere nelle sue
parole…




Egr. dott. Marotti,
potrà non crederci, ma il suo libro (“Imprese da ragazzi” a cura di Eduardo Marotti e Luciano
Ziarelli edito da RAI Eri,ndr) ho finito di leggerlo alle ore 19 del giorno in cui me l'ha regalato,
ovvero venerdì 1 giugno.
Quel libro, da cui ho tutta l'intenzione di trarne, come anticipato, un articolo da mandare al Denaro,
mi ha ridato forza e energia per continuare il mio lavoro che spesso si trova di fronte a tanti fattori
demotivanti. Forza ed energia che ho messo sin qui nei miei 7 anni di insegnamento e che, grazie
anche a quel libro, ho capito di avere ancora dentro per molto, molto tempo ancora.
Lei venerdì mattina mi ha chiamato "rivoluzionario". Non ho avuto il tempo di raccontarle che la
sua definizione mi ha fatto subito venire in mente la battuta di un film recente (che le consiglio: I
Cento Chiodi di Ermanno Olmi) in cui il protagonista viene interrogato dai carabinieri che gli


     Intervista a cura dello staff IGS Campania
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chiedono: "Ha mai partecipato ad attività sovversive?" - "Certo, risponde lui, faccio il docente".
Ebbene sì, mi sento un po' rivoluzionario. Come lo è lei, certo più di me, che ha rivoluzionato tanto
e che continua a farlo tutt'oggi. Speriamo di essere tutti, io, lei, Orciuoli, Dentale, e gli altri
sovversivi, gli artefici della rivoluzione culturale di cui l'Italia ha tanto bisogno.
Volevo ringraziarla per averlo ricordato a me stesso, per avermi fatto sentire, nel mio infinito
piccolo, parte di questa grande "cospirazione di energie".
grazie per quello che in questi dieci anni ha messo in piedi. A nome di tutti i sovversivi
d'Italia...
francesco postiglione
Sent: Sunday, June 03, 2007 8:16 PM
Subject: impressioni sul libro




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7. Giovani Manager tra i banchi

I primi giovani imprenditori ad in iniziare quest’anno l’avventura IGS a Napoli sono stati i ragazzi
del De Sanctis.
Paola e Raffaella non hanno rivestito solo il ruolo di trainer dei laboratori Angel Star e Gli artigiani
della pelle, ma sono state confidenti, amiche, prime lavoratrici del laboratorio, trasmettendo oltre a
nozioni di economia e marketing, il vero spirito di lavorare in gruppo, motivando senza mai
scoraggiarsi i ragazzi anche nelle difficoltà e nei momenti di conflitto. Per questo, pensando a questi
due laboratori di impresa, vengono sì in mente i divertentissimi scooby-doo e le riuscitissime
cinture in cuoio, ma soprattutto le storie e i volti di chi ha partecipato a quest’esperienza: i
comportamenti disarmanti e l’ilarità senza limiti di Vincenzone, l’energia e la grinta di andare
avanti contro ogni avversità e ogni oppositore di Rita, la cui voglia di esserci, di fare un salto di
qualità potrebbero essere un insegnamento per tanti «Quest’esperienza ci ha offerto degli spunti per
crescere, per pensare al domani…io sono stata Amministratore Delegato di questa impresa, non
credo che in futuro questo sarà il mio lavoro, però ho capito che mi piace il mondo del commercio,
anche se non so in quale settore perché oggigiorno è molto vasto. È stata l’IGS a farmi conoscere
questo sistema perchè prima ne ero proprio all’oscuro, era un mondo che non conoscevo».


Al Galiani la competizione è stata sentita fin dal primo momento, i due laboratori d’impresa formati
dal professor Amato e guidati da Susanna e Marzia hanno iniziato a darsi del filo da torcere sullo
stesso terreno. New Style ha prodotto bracciali, collane, orecchini con perle e perline e Picture Farm
ha invece optato per portachiavi e bracciali con perle e ciondoli. La fiera d’istituto ha premiato
l’intraprendenza, la vastità e la qualità dei prodotti offerti, nonché la sponsorizzazione dell’ANM
reperita da Picture Farm, ma è servita a Rosa, Daniele, Toni, Giovanni & Co. per sfoderare
maggiore grinta ed investire maggior tempo e passione nel proprio lavoro, per arrivare in fiera
locale e non dover temere alcun confronto.


Serena è tornata nella sua vecchia scuola a fare la trainer, così al Pagano tra tanti volti conosciuti ha
trovato la preside, Liliana Talarico, sempre impegnata in mille attività per dare un valore aggiunto
agli anni di formazione dei suoi studenti. Il laboratorio 6-teen con il motto “Cera una volta…” alla
fiera d’istituto ha ottenuto la completa attenzione degli studenti e dei professori e anche i guadagni
sono stati considerevoli. Candele che sembravano flute di champagne, boccali di birra, piatti di
patatine, fiori, realizzati in modo da non essere dannosi per la salute e con sole essenze naturali,
hanno avuto anche un packaging ad hoc per massimizzarne l’impatto espositivo e sono stati
proposti come un ritorno alla fantasia e all’unicità del lavoro artigianale.
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All’Isabella d’Este la meraviglia è stata grande quando dopo che i ragazzi hanno deciso con i loro
trainer il prodotto sono passati all’operatività. I laboratori di taglio e cucito della scuola si sono
trasformati in un ordinato e professionale atelier, sui banconi tra cartamodelli, metri, aghi, filo,
stoffe sono stati delineati i primi modelli: le ragazze di 3Altra Moda, sotto le direttive della
Responsabile di Produzione Lulù hanno disegnato e cucito gonne in jeans con volant di seta
colorata, mentre il team Fashion Style ha puntato su top e borse in tessuto.
I ritmi di lavoro sono stati così frenetici e i ruoli a tal punto intercambiabili che Salvatore, dopo
essere stato infaticabile insegnante e procacciatore di sponsor ha seriamente rischiato di fare da
testimonial, in minigonna, alla società durante la fiera d’istituto e la professoressa De Pasquale non
ha mai negato il suo tempo e la sua disponibilità ai ragazzi, finendo di sovente dietro la macchina da
cucire per mostrar ai ragazzi della Fashion Style piccoli dettagli di stile.
In ritardo ai nastri di partenza, le agguerritissime ragazze di Envidia, hanno bruciato tutte le tappe
per partecipare alla fiera locale. Da future creatrici di tendenza hanno realizzato accessori di moda
fondendo l’eleganza delle perle e delle pietre dure con l’originalità e i colori caldi degli sbarazzini
ciondoli creati in cernit. Così se Alessandra, Viviana, Federica e Serena hanno supervisionato la
fase produttiva, Paola ha supportato il mio lavoro di trainer in tutte le attività di coordinamento e
organizzazione, dimostrando un entusiasmo, una maturità e una propensione al lavoro che
purtroppo non è stata in grado di valorizzare nel suo percorso di studi quest’anno.


Può uno scricciolo di trainer tener testa a otto “ruspanti” ragazzi? Claudia ce l’ha fatta. Li ha
stregati tutti con il suo incredibile sorriso e con l’entusiasmo che mette in ogni iniziativa. Così se
sotto il profilo tecnico Benito, Pasquale, Giovanni & co. della Metal Fermi dell’istituto Fermi
hanno trovato nel professor La Penta un insostituibile maestro, Claudia ha sfoderato le armi del
marketing per valorizzare l’esposizione del carrello elevatore (ribattezzato “Lello il Carrello” da
Pasquale e dalla sottoscritta…). Lo stand si è trasformato in un’officina con pannelli in polistirolo e
riproduzione di attrezzi di cartone appesi alle pareti e tutti i responsabili di funzione eccetto
l’Amministratore Delegato hanno vestito le uniformi blu degli operai.
«Teckno Dream è stato letteralmente il nostro sogno… che potessimo prima o poi approdare a
qualcosa di tecnologico!!!», così mi confessa ironizzando Augusto raccontandomi la loro travagliata
esperienza. Il secondo laboratorio del Fermi ha avuto un cammino un po’ impervio a causa
dell’avvicendarsi dei trainer e delle analisi di fattibilità con esito negativo che hanno portato a
scartare le prime idee di prodotto provocando un naturale sconforto. Quando li ho incontrati a
scuola a marzo sono stati finalmente orgogliosi di mostrarmi lo schiaccia rifiuti, nato da un input
del professor Marchitto, e corredato da disegni fatti in CAD…meccanici al servizio dell’ambiente!

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L’esperienza al Fonseca è iniziata sotto i migliori auspici. La scuola aveva vinto uno dei premi della
scorsa edizione del progetto ed i ragazzi partecipanti non volevano sfigurare rispetto ai
predecessori. La lezione successiva al brainstorming sul prodotto, Giuliano, che è l’unico ragazzo
del laboratorio, propone di realizzare una rivista mensile incentrata su tutto ciò che può interessare
ai ragazzi e che Napoli offre: concerti, presentazione di libri e cd, prime teatrali, locali di tendenza,
manifestazioni sportive… con l’entrata del trainer ufficiale, Marco, nasce il giornale “Break” e il
laboratorio viene battezzato Tutte donne tranne me. I ragazzi si misurano subito con la complessità
di realizzare un prodotto editoriale e la gestione difficile dei tempi sarà la causa della loro assenza
alla fiera locale, ma anche lo stimolo per arrivare preparati all’appuntamento di Paestum e Afrodite,
Santina, Sara, Bruna e tutte le altre hanno davvero dimostrato di che pasta sono fatti!


Segreti industriali e guerriglia di marketing. I più giovani imprenditori di quest’anno, al
Campanella, supportati dalle professoresse Lettieri e Marino, si sono dimostrati tutt’altro che degli
sprovveduti.
Le ragazze di Another Day hanno puntato sulla coerenza con il loro percorso di studi e hanno
supportato una casa famiglia del Rione Sanità nell’accoglienza di bambini appartenenti a situazioni
sociali disagiate. A questo scopo hanno prodotto dei bijoux in perle con ciondoli di Hello Kitty ed il
ricavato delle vendite è stato finalizzato all’acquisto del materiale ricreativo per i bambini.
Marina e Ornella hanno veramente “trainato” il laboratorio Butterfly, il loro impegno non si è
limitato a trovare i fornitori per gli infradito e la tipografia per la stampa del logo, ma hanno
continuamente punzecchiato, a modo loro, i membri più pigri del team per incentivare il loro
impegno e la loro partecipazione e anche con i clienti il loro spirito affarista non è passato
inosservato; che dire di Francesco? la sua timidezza, i suoi sorrisi, un modo inconfondibile di
fare…poi Oleh e Giselle, silenziosi osservatori….


Vincenzo (al quadrato), Antonio, Giovanni, Alessandro, Mario, Luca…insomma ecco a voi la
formazione dei Solutions for web. In tempi da record all’ITI Volta hanno assorbito il progetto e lo
hanno rielaborato ponendolo al servizio delle loro competenze, il tutto grazie all’infinito entusiasmo
e al coinvolgimento totale della professoressa Maria Sandra Cortese che ha dato ai ragazzi tutti gli
strumenti per realizzare un software di gestione per le aziende e li ha sempre supportati in modo che
non scontassero l’eccessivo ritardo con il quale avevano preso parte al progetto. Incontrastata leader
del gruppo è stata Stefania, non una semplice trainer ma vero jolly a servizio del gruppo: abile
cacciatrice di azionisti, infaticabile conquistatrice di e-point, consulente marketing, autista,
un’amica attenta e disponibile, più di una sorella maggiore… insomma non c’era da meravigliarsi

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che confondendosi camaleonticamente tra i suoi ragazzi nessuno la scambiasse per trainer!


All’ITC Diaz mi sono sperimentata per la seconda volta come trainer, così inevitabilmente il
racconto non sarà imparziale.
Sono davvero orgogliosa dei ragazzi di Megalo, soprattutto perché hanno avuto la maturità di capire
che sarebbero dovuti diventare presto autonomi poiché il mio impegno di Assistente di zona, non
mi avrebbe consentito di dedicare loro tutte le energie di cui necessitavano e che non avrei loro
lesinato. Il professor Miranda ha avuto immediatamente ragione nel dire che di quest’esperienza ne
avrebbero beneficiato soprattutto coloro che negli studi si dimostravano più svogliati. E così un
grazie va a Francesco che è riuscito a riabilitare gli sfottò sulla sua maglietta Megalo e a dar nome
al laboratorio, nonché essere il promotore del kit sportivo, la sacca con gli accessori più richiesti da
coloro che praticano sport. Lavinia invece ha percorso tutta Napoli senza risparmiarsi alla ricerca
dei fornitori che offrivano un miglior rapporto qualità/prezzo. Poi ci sono Cinzia, eccezionale A.D.,
Sabrina, Elena, Diana... ragazzi, vi citerei tutti è solo per questioni di spazio che non lo faccio, ma
sappiate che al di là dei nostri piccoli momenti di tensione, sono stata un po' rigida nel pretendere il
massimo da voi, ma questo perché vi ho sempre ritenuti all'altezza di grandi traguardi.
Gli imprenditori di Power P si son dimostrati “tosti” fin da subito, così come determinato e vero
leader è stato Luca, l' A.D. della società, poche parole e direttive chiare per tutti, d'altronde in
questo gruppo bastava un'occhiata per capirsi. Così Tani, Fabio, Paolo, Ciro e gli altri si dedicano
alla produzione di cappelli con applicazioni e vedere quante ordinazioni hanno ricevuto nella fiera
d'istituto basta per capire che a Miano c'è qualcuno di molto forte a dettar tendenza.


L'idea del coprisellino per scooter sembrava frutto di una buona indagine di mercato, il nome 7 in
condotta era accattivante, il feeling tra i partecipanti era buono, insomma il team del Serra
sembrava destinato ad un percorso senza grandi avversità, e invece... saranno stati i costi esosi di
produzione che hanno inciso sul prezzo finale, o un calo di interesse e motivazione dei partecipanti,
o forse semplicemente noi dell' IGS avremmo dovuto prospettar loro nuovi stimoli e tracciare di più
il loro percorso, fatto sta che dopo la fugace apparizione alla fiera locale il laboratorio ha deciso di
concludere la propria esperienza. Cari ragazzi, ci dispiace, per quello che avremmo potuto fare e
non abbiamo fatto, perché siete stati gli unici a non tentare il tutto per tutto per dimostrarci il vostro
vero carattere...
Questo capitolo si conclude con una storia di un insuccesso, la scelta non è stata casuale serve a
ricordare a tutti, a noi in primis, che certi investimenti per andare a buon fine richiedono
coinvolgimento, passione, attenzione costante e una voglia infinita di sperimentarsi sempre e di
mettersi in discussione continuamente...

                                                 37
8. Sotto la lente: da partecipanti a trainer


Non potremmo mai sapere cosa ci riserva il domani. Quali sorprese, quali gioie ci travolgeranno
nella nostra vita.
Le cose che ho imparato da quest’avventura sono tante, ma su di una voglio fermarmi in particolare:
il cerchio si chiude sempre, nulla avviene per caso, ed ognuna delle scelte che facciamo
quotidianamente è una strada che ci porterà in un punto ben preciso.


La mia classe, la IV E, era sempre stata una delle migliori dell’istituto, un Liceo Scientifico della
zona Vesuviana. Forse fu questo che spinse i docenti a scegliere noi, insieme alla sezione D, come
possibili destinatari della proposta di Ig Students.
“ Formare una S.P.A.? ….ma se nemmeno so cosa significhi….”: furono questi più o meno i
pensieri che mi passarono per la testa quando mi parlarono del progetto Ig Students. Certo, il diritto
e l’economia non erano esattamente materie inserite nel nostro curriculum! Però, mi dissi, perché
non approfittare di questa occasione? Perché chiudere la porta a nuove conoscenze? E poi, sapere
cos’è un’impresa e cosa faranno mai questi Amministratori Delegati che si sentono sempre alla TV
non può farmi altro che bene…
Non potevo sapere che, di li a qualche mese, in TV ci sarei finito anche io…e proprio da A.D.!!!
Il gruppo si formò rapidamente, ed era un gruppo interclasse tra noi e la sez. D. Per me che non
conoscevo assolutamente nessuno al Liceo, pur frequentandolo da 4 anni, era un’esperienza
totalmente nuova, che mi avrebbe aiutato anche nella socializzazione: venivo da un'altra città e
anche se era trascorso tutto quel tempo non avevo ancora superato il trauma del trasferimento, ed
ero riuscito a creare nella mia scuola una rete di relazioni appena sufficiente per essere considerato
dai più un “mezzo sconosciuto”.
Lavorare in team è forse una delle cose più importanti che mi sono entrate in testa.
Quando non sei solo a portare avanti un progetto, qualsiasi esso sia, hai più forza da un lato, ma
dall’altro ti rendi conto che solo se anche gli altri hanno lavorato bene i tuoi sforzi vengono
premiati. Tutti fanno parte di una grande macchina ed il lavoro di ognuno è un piccolo ingranaggio:
se si blocca, anche gli altri sono costretti a fermarsi. Un’arma a doppio taglio? Forse, ma non se si
lavora con persone straordinarie; e vi assicuro che di persone così ce ne sono ovunque, non tante,
ma ci sono, anche nel nostro malandato Mezzogiorno.
Ed è proprio grazie al lavoro che ho affrontato durante la mia esperienza da membro del C.D.A.
della Pelagus S.p.A. lab. (così si chiamava la nostra Società) che ho incontrato la persona che più
stimo ancora oggi, dopo dieci anni ormai. Siamo più che amici, direi quasi fratelli, il che per me che


                                                 38
sono figlio unico è una gran bella cosa. E la nostra amicizia è iniziata proprio lì, in quel piccolo
laboratorio che avanzava a passi incerti verso una splendida avventura.
Fui eletto all’unanimità Amministratore Delegato, più che altro perché conoscevano la mia pagella
e sapevano che ero un ragazzo che si impegna. Appena fiutarono che quello era il ruolo di maggiore
peso e responsabilità, non esitarono a rifilarmelo: accettai con onore!
Quel laboratorio, un po’ per la mia posizione, un po’ perché furono scelte le mie proposte sia per il
nome che per la tipologia di prodotto, lo sentivo come mio. Però la realtà restava quella: la società
era di tutti noi, ed era il nostro lavoro, il lavoro di tutti, a portarla avanti.
La nostra idea imprenditoriale era abbastanza valida e relativamente semplice: si trattava di un
coprisella impermeabile per moto o scooter, richiudibile in una apposita custodia con chiusura
lampo. Ne curammo tutte le fasi, dalla realizzazione di un prototipo a quella “in serie”.
Conducemmo ricerche di mercato per valutare la grandezza media delle sedute dei vari modelli di
due ruote, per la scelta del tessuto da utilizzare e per la realizzazione pratica, per la quale ci
affidammo ad una sarta. Scegliemmo insieme la confezione, il cartellino…studiammo il marketing,
insomma. Durante tutte queste attività ebbi modo di conoscere i miei amici/colleghi, capire chi
valeva e chi no, confrontarsi e divertirmi insieme a loro.
Ma questo era solo l’inizio: tra speranze ed illusioni, arrivò la prima fiera.
Circolava voce che il nostro laboratorio fosse uno dei migliori, anche per merito di un prodotto
particolarmente interessante.
La nostra palestra si trasformò in una splendida area fieristica e fu molto stimolante apprezzare gli
sforzi degli altri laboratori, da altri istituti, altri paesi. Le mie conoscenze a livello umano
continuavano ad ampliarsi ed il laboratorio mi prendeva sempre di più. Tuttavia non fu quella la
fiera più bella, perché arrivò forse troppo presto e ci colse impreparati.
Ricordo ancora i preparativi prima della fiera provinciale. Fino alla sera prima mi cimentai io stesso
nella costruzione di una piattaforma espositiva girevole, mentre gli altri si occuparono di un video
dimostrativo di come il nostro coprisella salvasse la parte posteriore dei calzoni dei centauri in caso
di pioggia!
Quanto impegno in quei momenti: mi sentivo come una piccola formica operaia…ma tanto fu
l’impegno quanta la soddisfazione dei giorni successivi!
In fiera c’era un quantitativo di ragazzi pari più o meno a quello di tre istituti messi insieme, e girare
in tenuta sociale con tanto di cartellino dedicato mi dava un non so che di orgoglio. Avemmo modo
di ammirare i lavori di altri ragazzi che, come noi, si erano impegnati alla grande. Ogni gruppo era
fantastico di per sé, perchè senza saperlo quei ragazzi avevano fatto qualcosa di straordinario.
Avevano scavalcato il muro, erano andati oltre quello che la più prestigiosa delle Scuole può offrire.
Ragazzi dalla città come dalla periferia; dai quartieri alti così come da quelli più a rischio: tutti

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erano riusciti a creare un gruppo, un prodotto, uno stand. Tutti avevano affrontato un’esperienza
reale di vita, senza la noia che magari a volte un libro può dare. Tutti avevano creduto nella loro
idea, in ciò che facevano in quella che non sembrava nemmeno più una simulazione, tanto ci aveva
preso. Tutti avevano fatto quello che gli adulti dovrebbero fare ogni giorno: credere in se stessi, in
ciò che si fa, nelle persone che ci stanno accanto. Credere che con l’impegno e l’unione di tutti si
possono oltrepassare tutti i problemi che attanagliano la nostra società.
Pensieri in cui solo un adolescente può credere? Forse…ma a me sembra tutt’oggi che l’atmosfera
che si respirava in fiera fosse molto più sana di quella che respiro quando passeggio per le strade del
mio paese…
Ricordo che quell’anno ero affetto da febbre leggera ma continua, e fu proprio uno di quei giorni
nei quali mi sentivo particolarmente debilitato che dovetti andare a scuola, ad ogni costo.
Nonostante i paternali di una madre apprensiva feci venire il barbiere a casa, mi vestii di tutto
punto: non potevo rinunciare ad un occasione così clamorosa!
Le telecamere mi aspettavano in un’aula al primo piano, dove c’erano altri due ragazzi come me
che fremevano per quello che sarebbe successo di li a poco. Non ce lo dissero, ma credo che quei
tre fossero i migliori laboratori della zona.
Non ho fatto registrare a casa il servizio andato in onda su RaiTre, e forse ho sbagliato. Magari mi
sarei potuto rivedere quando sarei stato adulto. Ma poi ho capito che non ce n’era bisogno, in fin dei
conti. Quell’intervista, quei pochi secondi, vivono nella mia mente come la più fedele delle
riproduzioni digitali. Insomma, se non mi accadrà più nulla di così eccezionale nella mia vita,
almeno potrò dire di essere apparso in TV, almeno per una volta, anche se non ne avrò le prove.
IGS mi ha dato anche questo.


Dopo sei anni ero rimasto più o meno lo stesso di allora. Qualche chilo in meno, certo, ma chi mi
vide non esitò nel riconoscermi. Roberto mi guardava con occhi meravigliati e curiosi, mentre mi
salutava. Che ci facevo io nella sede di IGS? Forse non sapeva che tra le persone che erano state
contattate per diventare trainer quell’anno c’ero anche io, che nel frattempo mi ero laureato. Per
questo ero stato scelto da un database, un foglio dove sono scritti tanti nomi come il mio. Ma per
come vedo io le cose il mio nome quel giorno deve aver brillato agli occhi di chi stava scorrendo
quella lista. Deve aver urlato “…eccomi, sono qui, scegli me…” e come sempre succede per le cose
che non vediamo, deve aver colto nel segno.
Quando ricevetti la telefonata di Rossella, che mi proponeva la possibilità di diventare trainer, ebbi
tanto a cui pensare. In primo luogo, quanto tempo avrei sottratto all’impegno di sempre, alla mia
impegnativa carriera universitaria? Sarei riuscito a conciliare le due cose?
Dopo averci pensato a lungo, decisi di contattare il mio vecchio trainer, Massimiliano. Feci

                                                40
parecchie telefonate per avere il suo numero. Volevo che mi consigliasse, che mi dicesse se in
effetti l’impegno fosse sostenibile. Ma adesso posso dire con serenità che forse avevo già deciso: il
fatto stesso di cercare il mio ex-trainer con tanto impegno era sintomo del fatto che la cosa mi
interessava eccome.
Quella telefonata fu proprio come volevo che fosse. Il mio vecchi amico (questo diventano i trainer
alla fine, dei veri e propri amici) mi rassicurò sulla bontà dell’impegno e sul suo non eccessivo peso
in termini quantitativi. Massimiliano aprì le porte della mia esperienza da Trainer IGS.
Il gruppo che mi fu affidato era molto numeroso. Venti ragazzi, molti dei quali vivaci! Come avrei
fatto io, che non avevo esperienze del tipo, a farli stare buoni? Non potevo sapere che non ne avrei
avuto bisogno!
Presto i ragazzi iniziarono a trattarmi come uno di loro (entro certi limiti, ovviamente). Mi ricordo
che già dopo il primo incontro mi invitarono a giocare con loro a nascondino nel cortile della
scuola. Per me fu molto importante, significava entrare nel loro gruppo.
Col tempo la situazione non ha fatto che migliorare.


Quei ragazzi mi hanno cambiato la vita. Sul serio.


È difficile entrare in una comunità nuova. Lo è ancora di più in una comunità ostica come la nostra,
ancora di più per un adolescente cresciuto in modo certamente diverso, certamente distante. Chi è
nato e cresciuto qui di certo non mi capirà quando dico che la nostra società è difficile, ostica. Ma vi
assicuro che è così.
Per me fu così quando undici anni or sono mi sono trasferito qui direttamente dal cuore della
Pianura Padana. Mi sembrava tutto a dir poco un casino.
Quella difficoltà l’ho affrontata con le cattive, l’ho fatta a pezzi e non mi sono lasciato andare. Ho
scavalcato gli ostacoli che mi si paravano innanzi, mi sono adattato, ho cercato di prendere quello
che di buono c’era e scartare il male. Il problema era che avevo raccolto molte meno cose buone
rispetto a quelle cattive che avevo gettato via.
Quell’esperienza difficile ha lasciato in me alcuni segni indelebili, alcune convinzioni che nessuno
sarebbe riuscito a cancellare. Nessuno, tranne i miei ragazzi.
Non vi nego che su alcuni di loro, quando è iniziata la nostra avventura, non avrei scommesso un
soldo falso. Eppure, sono riusciti in qualcosa che credevo impossibile. Mi hanno fatto cambiare
punto di vista.
Quella che doveva essere un’esperienza formativa, si è trasformata in una esperienza di vita!
Come hanno fatto?
Beh, sono stati semplicemente se stessi: hanno lavorato tutti insieme, si sono impegnati, hanno fatto

                                                   41
le cose perbene in pochissimo tempo.
Tanto da farci arrivare sul podio!
Quando sono salito sul palco per la premiazione, come potete immaginare, il cuore mi batteva forte.
Che miracolo avevamo fatto! C’eravamo riusciti! Però…Il punto è che ad un certo punto scesi da
quel palco. Tutte le persone scomparvero intorno a me, il tempo si fermò in mezzo a quella
confusione. Tornarono nella mia mente tutti i ricordi di quando a partecipare ero io. Tutto
l’impegno, la gioia di fare qualcosa. La consapevolezza maturata con gli anni di quanto
quell’esperienza fosse stata utile, mi avesse insegnato tutte le belle cose che ho scritto finora. Mi
trovai ancora nel mio liceo, a casa dei miei amici a preparare lo stand, il filmino, la piattaforma
girevole. Mi rividi alla TV su RaiTre. Poi, ripercorsi tutte le emozioni vissute da trainer, la gioia di
vedere ragazzi veramente di cuore che si impegnano anche se magari vivono in realtà di disagio.
Ragazzi che mi volevano bene.
Quando tornai sul palco, ancora in mezzo alla confusione, non era più la stessa cosa di prima: era
come se fossi tornato un ragazzo come loro, un liceale; però con una consapevolezza in più, quella
consapevolezza dell’importanza di quell’avventura sul campo professionale e sociale. Capivo, a
differenza dei ragazzi che sul palco non ci erano saliti, che erano tutti vincitori. Che tutti erano
riusciti a mettersi insieme, a lavorare in team, a fare un gruppo, a produrre qualcosa di buono ma
soprattutto a credere in quello che si faceva. Tutti ci erano riusciti, non solo i miei ragazzi che erano
stati premiati.
Ci ero riuscito anche io quando ero Amministratore Delegato.
Ecco perché per me vedere quei ragazzi felici, credere in qualcosa, in questa società che per me era
da buttare, era una vittoria. Per tutti. Ecco perché i miei ragazzi, insieme a tutti quelli che ho visto
lavorare, mi hanno cambiato. Mi hanno insegnato che anche nelle situazioni più difficili ci sono
persone straordinarie; poche, ma ce ne sono.


All’inizio vi ho detto che nulla è per caso, che il cerchio si chiude sempre.
Vi siete chiesti il perché?
Ecco, quest’anno farò parte dello staff di IGS Campania. Sono entrato in maniera stabile
nell’organizzazione. Una proposta di lavoro, che ai nostri tempi e nella nostra società è oro colato,
proprio per me. Sì, per me che non credevo a quasi nulla più. Voi che avreste fatto? Io non ci ho
pensato due volte.
E allora, come faccio a non pensare che il destino esiste? Che la vita è un cerchio? Che viviamo nel
buio ma una logica in quel buio c’è!
Ho fatto delle scelte, certo le ho fatte per la mia volontà, e prese una per una queste scelte non
vogliono dire nulla. Ma se mi guardo alle spalle e considero dove mi hanno portato queste scelte, mi

                                                 42
rendo conto che quelle forse non erano casuali. Forse il destino mi voleva portare fin qua, perché
quelle scelte mi hanno portato a percorrere una strada che sembrava già spianata. E che di sicuro
ancora non ho percorso tutta…


Giovanni Paolo Romano




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Che impresa, l'impresa Cristina Felice Civitillo Roberto Dentale
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Che impresa, l'impresa Cristina Felice Civitillo Roberto Dentale

  • 1. 1
  • 2. “Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi … chi non rischia e cambia colore di vestiti, chi non parla a chi non conosce … chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “I” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti … muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce … evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare …” (Pablo Neruda) 2
  • 3. INDICE 1. Premessa pag. 4 2. Introduzione pag. 6 3. Il progetto IGS - Imprese di Giovani Studenti pag.10 4. Hanno detto di noi pag.14 5. ...uh ...e mmò? pag.26 6. Sotto la lente: IGS visto da un professore pag.31 7. Giovani Manager tra i banchi pag.34 8. Sotto la lente: da partecipanti a trainer pag.38 9. Accadde all'ombra del Vesuvio pag.44 10. Sotto la lente: giudici pag.49 11. La fabbrica dei campioni pag.50 12. Sotto la lente: studenti particolari pag.56 13. Dopo la scuola, che impresa! pag.60 14. Essere trainer di un laboratorio di impresa pag.63 15. Fiera locale pag.67 16. Sponsorizzazioni pag.71 17. Fiera Competitiva regionale: Paestum pag.76 18. La Premiazione pag.80 19. Best IGS 2007 pag.97 20. Lo staff é al completo! pag.104 21. Ringraziamenti pag.110 3
  • 4. 1. Premessa Non sarei qui a scrivere queste poche righe se un puro caso non mi avesse portato, nel lontano 1998, a leggere un trafiletto su un giornale, edito da IG spa – Società per l'Imprenditorialità Giovanile, a cui ero abbonato, che parlava di un'esperienza di learning by doing che stava per iniziare e che coinvolgeva per il primo anno studenti di scuole superiori e Università. Ebbene, quel trafiletto ha segnato la mia vita. Così come tutte le persone che vi erano dietro. Parlo di Carlo Borgomeo, allora Presidente di IG spa che ricordo ancora alla Mostra d'Oltremare, che durante la fiera provinciale IG Students, dopo averlo invitato al nostro stand e mostrato il nostro prodotto (una guida audio utilizzata a Palazzo Reale di Napoli) si complimentò a suo modo: doppio schiaffetto sulla guancia. Ne fui orgoglioso. Non solo per il risultato (lo schiaffetto), ma per l'attenzione, la curiosità e il tempo che aveva dedicato nell'ascoltare ciò che avevamo realizzato. Parlo di Eduardo Marotti, Direttore Generale della allora Divisione No Profit di IG spa poi divenuta Fondazione IG Students, che ho sempre ammirato perchè – a mio parere – e non solo di allora studente universitario, era stato in grado di strutturare un'inedita organizzazione formativa senza precedenti in Italia, inventandosi un modello di formazione unico: IG Students. Parlo di Gianfranco Orciuoli e, prima ancora – solo perchè l'ho conosciuta prima – di Marilù (Marialuisa Vacca) da cui ho tratto degli insegnamenti che non potreste neppure immaginare, e senza i quali oggi non sarei (e lo dico sul serio) qui a scrivere. Potrei continuare a parlare di tutte le persone che nell'allora IG Students mi hanno regalato insegnamenti, emozioni e soddisfazioni, per darvi solo un'idea: per ogni anno che ho trascorso in Ig Students, un libro del genere non sarebbe bastato. Mi soffermo però a ringraziare quelli senza i quali oggi IGS Campania non sarebbe mai esistita. Ovvero lo staff e gli assistenti, che quotidianamente dimostrano un legame a ciò che fanno e al progetto senza confronti, contribuendo col loro costante operato e dedizione alla crescita del programma e quindi alla crescita ed alla formazione di migliaia di studenti. C'è un filo conduttore che lega tutte le storie che questo libro racconta, un filo conduttore che si può solamente intravedere, immaginare, e che, per chi non l'ha vissuto, non potrà mai comprendere appieno. Parlo delle emozioni che un programma formativo del genere riesce a regalare. Quelle per cui il programma stesso si regge in piedi, quelle che spingono oltre a qualsiasi immaginazione. Ecco il valore aggiunto di ciò che facciamo: suscitiamo emozioni e questo è ciò che rende unico questo programma. E' questo ciò che ci permette di chiedere un contributo ad un istituto scolastico – considerate le condizioni in cui versa – per farcelo finanziare. Solo chi l'ha vissuto può proporlo, 4
  • 5. può animare, incuriosire, convincere un docente, un dirigente, un responsabile, un'istituzione, uno sponsor a finanziarlo. Solo l'emozione può farlo...semplicemente questo. Ecco perchè comprendo e mi emoziono quando leggo ciò che Cristina in questi mesi ha raccolto. Perchè nonostante trascorrano gli anni, nonostante le risorse siano completamente diverse, la forza, l'essenza stessa del programma resta. E' viva...ed ogni anno...costantemente si ripete. Questo è il più grande orgoglio: sapere che il proprio lavoro non è fine a se stesso, ma arricchisce. Arricchisce gli altri: gli studenti, i docenti, i dirigenti, e in una visione più ampia arricchisce la società stessa in cui viviamo...si perchè è un donare continuo a chi sa di meno. Ricordo quando ad un incontro mi fu chiesto quale fosse la ricaduta su coloro che partecipano a questo programma formativo, non ci misi molto a rispondere che non conoscevo le ricadute nei primi due anni, ma sicuramente conoscevo quella successiva: quegli stessi studenti, una volta giunti all'università, ci chiedono di partecipare come Trainer. Ci chiedono di essere dall'altra parte, di essere “educatori”, di “mettersi in gioco”, di essere un riferimento per gli studenti-imprenditori. Il che non è un semplice accompagnarli nella realizzazione della loro idea imprenditoriale. E' molto di più. Sempre un articolo, questa volta de Il Sole 24 ore, invitava le aziende a cercare su internet e scoprire cosa si dicesse di loro. Ebbene io l'ho fatto, e con grande stupore ho scoperto le mille storie dell'anno scolastico appena concluso. Per questo è nato questo libro. Perchè il materiale – ovvero le storie – c'erano già, andavano solo raccolte ed integrate con le altre, quelle di cui, durante l'anno, ci era giunta voce, e che solo una mano emozionante (ed emozionata) come quella di Cristina poteva mettere assieme. Roberto 5
  • 6. 2. Introduzione A diciassette anni ero una ragazza curiosa del mondo, mi brillava negli occhi quella voglia di apprendere e fare che ancora oggi mi caratterizza… portavo avanti con successo gli studi al liceo classico, facevo sport, avevo una comitiva numerosa… ma ero una di quelle persone timide, introverse, insicure che all’interno del gruppo non si sbilanciano mai, che ascoltano piuttosto che parlare, che hanno idee e opinioni proprie, ma che ancora non hanno capito come farle rispettare se il proprio interlocutore è qualcuno che fa la voce grossa e non ti fa sentire a tuo agio… Ricordo quando Marilù venne in classe a spiegarci il progetto: noi la IV L del Liceo Sannazaro saremmo diventate un’impresa! Per quei professori che non hanno mai condiviso il nesso di questo progetto con il nostro percorso di studi, vorrei leggessero questa storia per capire quanto in quell’anno è stato determinante… Quando il nostro Tutor (così era chiamato all'epoca il Trainer), Alfonso, ci spiegò i ruoli, guardavo la cartellina dell’Amministratore Delegato e volevo intensamente che fosse mia, una voce dentro me diceva che quella era la mia strada, la mia vocazione e che dovevo assecondarla… È stato un percorso tutto in salita: il laboratorio Vi.r.i.m. era composto da sei ragazze toste, con dei caratteri da primedonne molto ben delineati, e io sfortunatamente non ero tra loro, non abbiamo mai capito la differenza tra un rapporto di lavoro e un rapporto di amicizia ed è per questo che le incomprensioni erano il pane quotidiano. Oggi questa differenza è la prima cosa che spiego ai ragazzi quando vado in classe, perché ho sentito quanto brucia sulla propria pelle non accorgersene in tempo… Ma racconto anche la scarica di adrenalina quando passavano i giudici allo stand alla Mostra d’Oltremare e chiedevano “Chi è l’Amministratore Delegato?” e dal gruppo sbucavo io; mi vibra la voce quando racconto di quella presentazione fatta davanti a centinaia di persone a Città della Scienza e provata allo sfinimento perché fosse perfetta; mi si illuminano gli occhi quando racconto la sera che ci hanno detto che avevamo passato le selezioni ed eravamo arrivati alla competizione regionale, ed è ancora un pugno nello stomaco ripensare che non siamo stati noi a passare alla competizione nazionale che quell’anno si teneva a Capri… Quando ho dovuto scegliere il mio percorso universitario questa esperienza ha avuto un ruolo cruciale: la mia voglia di comunicare era emersa in maniera straripante, gestire le persone, rappresentare un’azienda, capirne i meccanismi era quello che avrei voluto fare per i successivi cinque anni. Ho iniziato il mio percorso di trainer all’ultimo anno dell’università, quando mi barcamenavo tra uno stage, gli ultimi esami e una tesi in “Formazione e politiche delle Risorse Umane”. Ho iniziato 6
  • 7. quest’avventura con delle amiche, che rappresentano dei punti fermi di quest’Associazione e della mia vita. Nessuno mi toglierà dalla mente quel primo giorno al liceo Urbani di S. Giorgio a Cremano con quello che sarebbe stato il mio primo laboratorio di impresa, i 3½ base, ho ancora scritto sul cellulare il messaggio di Laura dopo la fiera locale “Ho ripercorso mentalmente tutta la giornata… mi pare che non ti ho ringraziato per l’aiuto e l’entusiasmo che ci hai dato…GRAZIE! ’notte…”. Abbiamo vinto il premio come miglior team, e quando Gianfranco stava per dire il vincitore confesso dentro di me la diciassettenne che ero stata scongiurava “Dì Vi.r.i.m., dì Vi.r.i.m. …”, ho vinto di nuovo con i 3½ base…ho rivissuto con loro i miei diciassette anni, ma con la maturità e il carattere che allora mi mancavano e che mi avevano fatto sbagliare alcune volte e sentire inadeguata. Dal primo anno ho seguito altri tre laboratori come trainer, e ne ho fatti crescere diciassette come assistente, posso ricordare quasi tutti i nomi e le storie dei ragazzi: incontrarli sorridenti che si avvicinano per salutarmi e spiegarmi tutto ciò che stanno facendo ora... è impagabile come sensazione… Quando Roberto mi ha chiesto di scrivere questo libro, gliene sono stata grata per la possibilità di raccontare la mia e molte altre storie, piccole e grandi, a lieto fine o che lasciano l’amaro in bocca… nulla doveva essere dimenticato, nulla doveva andare perduto… Invito il lettore a non pensare a priori che questo libro sia stucchevole e denso di sentimentalismi: ho provato a raccontare le storie con obiettività per quanto ne fossi in grado, e ho chiesto ai protagonisti di darmi una mano anche se i loro giudizi erano forti e controcorrente. È un libro a più voci, proprio perché la mia voce fosse soltanto il filo conduttore, volevo che ognuno fosse libero di esprimersi liberamente nei modi e nei contenuti e soprattutto volevo che non fosse la celebrazione di nessuno in particolare ma il riconoscimento ai tanti che hanno vissuto un anno di avventure e che hanno gettato le fondamenta per quelli a venire. Proprio per questo l’introduzione è divisa a metà con Rossella, in questo punto si interrompe la mia storia ed inizia la sua… Cristina 7
  • 8. Mi è stato chiesto un contributo per questo libro, come la persona con più “anni di servizio”. In effetti la mia esperienza con questo percorso è iniziata tempo fa quando esisteva la Fondazione Ig students e ancora oggi continua. Sono tante le cose da raccontare, gli aneddoti da ricordare, tanti i cambiamenti vissuti in questi anni… Tutto cambia, scorre e si modifica…proprio per questo motivo mi piacerebbe esprimere e condividere ciò che è sempre lì…. In queste poche righe mi piacerebbe raccontare non l’esperienza accumulata, gli aneddoti di cui questo libro è pieno, ma l’esperienza di vita e cogliere l’occasione per ringraziare quanti hanno reso quest’esperienza unica… Mi fu chiesto di partecipare ad un percorso che prevedeva la creazione di laboratori d’impresa nelle scuole superiori, io sarei stata il tutor, la guida… Accettai subito, senza immaginare cosa mi aspettava… Era il 1999, avevo vent’anni, tutor più giovane fra i partecipanti in Italia, Non sapevo che gli studenti che avrei seguito erano miei coetanei, ragazze vivaci con un caratterino, delle vere “diavolette”, ma con tanta voglia di fare… Per la prima volta nella classe dell’istituto D’Este di Castellammare ebbi tanta paura, paura di non essere in grado, di non riuscire, di non essere all’altezza… per questo motivo iniziai a studiare economia, ragioneria, volevo colmare le lacune che una studentessa di legge poteva avere, chiedevo aiuto ai tutor più esperti di me, preparavo e studiavo gli incontri con giorni di anticipo, mi sentivo pronta sicura, convinta ma puntualmente mi ritrovavo impreparata: c’era sempre da gestire un imprevisto… quando mi trovavo gli studenti fuori al cancello della scuola chiusa, una ragazza in lacrime per una storia finita, la rabbia per patti non rispettati… pensandoci dopo tanto tempo, sono state questi imprevisti a rendere vivo, movimentato, dinamico questo lungo percorso fatto di salite, curve, discussioni, voci alte, sorrisi e tante soddisfazioni… Il mio laboratorio quell’anno non vinse nulla, ma “Le diavole del commercio” ancora in tanti le ricordano…. Ne è passato di tempo da allora e anch’io sono cresciuta, maturata, cambiata….ne ho seguiti altri di laboratori, ragazzi, storie… Quella sensazione di paura che c’era allora non c’è più, ho imparato che non tutto è programmabile, ho imparato che si può sempre migliorare, ho imparato che si può convivere bene anche sapendo di avere dei difetti (ma solo qualcuno, eh ;o)). Ogni anno guardo gli studenti con ammirazione per le cose che realizzano, gli sforzi che fanno per 8
  • 9. arrivare alla fiera nel modo migliore, i litigi per le scelte non condivise, le telefonate per organizzarsi; e ancora tanto altro…amicizie, amori che nascono e l’inconsapevolezza che man mano che si va avanti qualcosa cambia dentro di loro, dentro di noi… Per tutto questo vorrei ringraziare alcune persone che sono testimoni e fautori di tante emozioni… Grazie a Gianfranco, che scegliendomi nel lontano 1998, inconsapevolmente ha dato il via a questo lungo cammino… Grazie a Roberto che (alla sua età sogna più di un bambino…) ha permesso che tutto ciò si realizzasse, prendesse forma e vita! Siamo con te nelle piccole e grandi cose perché amiamo sognare proprio come te! Ringrazio gli assistenti per il lavoro che fanno ogni giorno… Ringrazio Cristina e Diana….per la collaborazione nel lavoro e per tanto altro!! Ringrazio i trainer, che scelgono di vivere quest’avventura con noi e a cui speriamo di dare sempre il massimo! Ma il grazie più grande e sincero va a tutti quei ragazzi, che ogni anno ci fanno sognare e che, anche se non lo sanno ci insegnano così tanto! Ci sono delle cose che non puoi raccontare, ti sembra impossibile trasmettere l’intensità delle emozioni che hai provato, parlarne semplicemente imprigiona e sminuisce i tuoi battiti, certe cose devi avere la fortuna di poterle vivere e custodirle, nient’altro…solo quando ci sarai dentro potrai dire cosa si provava!! Ancora mi chiedo cosa mi porta a essere ancora qui, continuare e ad avere oggi, più voglia e convinzione di voler fare questo. Sapere di far parte di qualcosa che permette di sognare. . . Rossella 9
  • 10. 3. Il progetto IGS -Imprese di Giovani Studenti L’impresa è un luogo aperto e stimolante, dove innovazione, autonomia e responsabilità trovano la giusta sintesi e per questo è una valida palestra di formazione per tutti quei ragazzi che vogliono crescere. Con il nostro progetto di educazione all’imprenditorialità cerchiamo di favorire lo scambio e la contaminazione di esperienze tra scuola, università e impresa, per far emergere vere e proprie riserve di creatività, motivazioni, ambizione e attitudini necessarie ad avviare un’attività in proprio. Il progetto Imprese di Giovani Studenti ha lo scopo di rendere gli studenti protagonisti del proprio processo di apprendimento, sviluppando in loro coinvolgimento e motivazione al fine di esprimere liberamente le proprie vocazioni, attitudini e potenzialità per compiere scelte più consapevoli. Destinatari Allievi del quarto anno degli istituti medi superiori suddivisi in laboratori d’impresa composti da minimo di otto ad un massimo di quindici studenti. Obiettivi Obiettivi didattici:  Apprendere i principi di funzionamento di un’impresa;  Comprendere le dinamiche economiche e sociali che si sviluppano al suo interno;  Applicare le competenze formative in contesti non standardizzati sperimentando didattiche alternative;  Integrare il sapere con il saper fare e il saper essere al fine di orientare la scelta professionale e formativa futura;  Promuovere la cultura d’impresa. Obiettivi trasversali:  Imparare a lavorare in gruppo;  Acquisizione competenze relazionali comunicative e organizzative;  Sviluppare capacità di problem solving;  Far emergere vocazioni, sviluppare potenzialità, valorizzare le inclinazioni personali; 10
  • 11. Responsabilizzare gli allievi. Metodologia Il Programma sfrutta la metodologia del learning by doing (imparare facendo) e si realizza attraverso la creazione e la gestione di laboratori d’impresa in ambiente scolastico. Gli studenti beneficiari, sotto la supervisione di un Trainer IGS (uno per laboratorio d’impresa) e con il supporto di un docente interno danno vita a una vera e propria impresa, raccogliendo un capitale sociale, assumendo le cariche sociali, realizzando e vendendo prodotti o servizi reali. Le quote del capitale sociale possono essere sottoscritte anche da terzi, i laboratori d’impresa sono imprese a tutti gli effetti che operano in ambiente scolastico. Momento fondamentale dell'esperienza formativa è rappresentato dalle fiere. Le fiere IGS sono eventi in cui i laboratori d'impresa presentano il loro progetto imprenditoriale, vendono i loro prodotti, sono valutati per le attività svolte. L'Associazione IGS Campania ne cura l'organizzazione e il coordinamento tra gli istituti. È previsto un ulteriore evento, successivo alla fiera regionale, nell’ambito del quale vengono proclamati vincitori i migliori laboratori d'impresa. Collegamenti col territorio Il programma formativo, nell'edizione 2006/2007, ha ottenuto a vario titolo (contributo, patrocinio, convenzioni, ecc.) il sostegno da:  Enti pubblici e istituzioni: - Comune di Napoli; - Provincia di Napoli – Assessorato Sport e Giovani; - Provincia di Salerno – Assessorato Politiche del lavoro, Centri per l'impiego, Informagiovani. - Ufficio Scolastico Regionale – Campania; - Confindustria Salerno; - Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” - Facoltà di Scienze della formazione; - Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Facoltà di Sociologia; - Università degli Studi di Salerno – Facoltà di Economia; - Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali – Università di Salerno; 11
  • 12.  Partner privati: - Manpower - IW Bank - Decò supermercati - Circumvesuviana srl - Acqua Acetosella - ArcoIgnis - Consorzio Produttori del Gragnano Lo scorso anno scolastico hanno partecipato al programma formativo IGS i seguenti istituti: ITI BARSANTI – Pomigliano d’Arco I.A. BOCCIONI – Napoli I.S. CAMPANELLA – Napoli L. MAG. CANTONE – Pomigliano d’Arco L. SC. COPERNICO – Napoli I.S. DE SANCTIS – Napoli IPC TUR. D’ESTE – Napoli ITC DIAZ – Napoli ITI FERMI – Napoli IPIA FERRARI – Castellammare di Stabia I.S FONSECA – Napoli ITC GALIANI – Napoli IPIA GALILEI – Torre Annunziata L. CL. L. SC. IMBRIANI – Pomigliano d’Arco ITI MAJORANA – Somma Vesuviana IPIA MARCONI – Giugliano in Campania ITI MEDI – San Giorgio a Cremano ITC MOSCATI – S. Antimo I.A. MUNARI – Acerra IPIA NIGLIO – Frattamaggiore IPC NITTI – Portici L. SC. NOBEL – Torre del greco I.S. PACIOLI – S. Anastasia ITC PAGANO – Napoli IPSAR PETRONIO – Pozzuoli ITI RIGHI – Napoli IPSAR ROSSINI – Napoli IITC SCOTELLARO – San Giorgio a Cremano L. SC. SEGRE’ – Marano di Napoli ITCG SERENI – Afragola ITC SERRA – Napoli L. SC. SEVERI – Castellammare di Stabia ITC STURZO – Castellammare di Stabia ITC TORRENTE – Casoria L. SC. TORRICELLI – Somma Vesuviana 12
  • 13. ITC VESEVUS – Boscoreale I.S. VITRUVIO – Castellammare di Stabia IPSAR VIVIANI – Castellammare di Stabia ITI VOLTA – Napoli I.M. ALFANO I – Salerno ITI GALILEI – Salerno L. CL. DE SANCTIS – Salerno L. SC. CACCIOPPOLI – Scafati I numeri di IGS Campania…  70 istituti secondari superiori coinvolti  160 laboratori d’impresa attivati  1500 studenti di istituti secondari superiori  200 giovani studenti universitari o laureati 13
  • 14. 4. Hanno detto di noi… In questa sezione il materiale presentato seguirà un ordine molto casuale, o forse un disordine molto ordinato. Scopo di questo capitolo non è ricostruire storie, ma lasciare che i protagonisti parlino da sé senza costruzioni formali, senza ingabbiature o censure. Questo è il capitolo più “anarchico” del libro, i contenuti sono stati ripresi da interviste, blog, e-mail e servono a dare ad un lettore impreparato sul progetto IGS alcune informazioni, ma soprattutto a scaricargli addosso tutte quelle emozioni che solo la libertà di forma e pensiero sono in grado di concepire. Autori di queste righe sono ragazzi, trainer, docenti, figure istituzionali, membri dello staff. Un grazie va a tutte quelle persone che non ci hanno mai lesinato tempo e la condivisione di un’emozione, di un sogno, di un progetto. Questi sono i vostri, i nostri, interventi. Giorgio Mottola, Responsabile regionale del Progetto di Alternanza Scuola- Lavoro dell’Ufficio Scolastico Regionale . «L’IGS è inserito come attività extra scolastica, io però sono del parere di integrare questo progetto in ambito curriculare, a scuola non si può pensare di fare una cosa al mattino e una sostanzialmente differente al pomeriggio, le due azioni devono essere strettamente collegate. Ciò che un insegnate spiega di mattina può essere perfettamente rimodulato in azione pratica, in qualcosa di più concreto, nelle attività extra-curriculari. Se faccio matematica al mattino poso scegliere degli elementi da approfondire nel pomeriggio con il laboratorio d’impresa. Ho scoperto questo progetto un anno fa, sono venuto alle vostre manifestazioni in varie occasioni in più sono stato alla giornata di formazione a Paestum, e ne penso a tal punto bene che è stato inserito nel portale dell’Alternanza dell’Ufficio Scolastico Regionale che raggruppa le esperienze più significative, gode del nostro supporto nelle manifestazioni ed ha anche ottenuto il nostro patrocinio. Non penso che l’Istituzione- Scuola privilegi esclusivamente attività culturali, nella Regione Campania ci sono 110 percorsi di Alternanza Scuola- Lavoro, 78 Imprese Formative Simulate e molte altre attività di integrazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Tutti questi dati non sono comprensivi dei numeri fatti dall’IGS, sommandoli riteniamo di essere i primi in Italia per  Intervista effettuata dallo staff IGS Campania 14
  • 15. azioni intraprese di integrazione. Sul piano formativo, il learning by doing, “l’imparare facendo” adottato dal progetto, è alla base di ogni metodologia innovativa, è dal 1919 che si insegna questo nelle scuole, ma noi l’abbiamo riscoperto dopo cinquant’anni come spesso accade…L’IGS dovrebbe inserire un imparare facendo collegato al mondo aziendale, bisogna verificare gli insegnamenti nelle aziende, come quando i ragazzi si interfacciano presentando le proprie brochure ad un’agenzia di comunicazione. Ho suggerito all'Associazione, per farsi conoscere di più, di creare con il supporto delle scuole, una rete tra gli istituti coinvolti, seguendo un protocollo che le consentirà di porsi nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Regione e delle altre Istituzioni, come un ente che produce qualcosa, non più come un privato, così si sortiranno ben maggiori risultati». Dai blog dei trainer e degli studenti 09 novembre GRAZIE TOTO...e IGS CAMPANIA volevo condividere con voi la gioia che provo da ieri sera in quanto ho superato la selezione per un "Trainer di laboratorio d'impresa" organizzato dalla mia università e da Confindustria di Salerno. Da martedì, quando inizierò il periodo formazione, seguirò un corso di 70 ore dove sarò formato come trainer dopodiché andrò in qualche scuola a seguire un gruppo di ragazzi che hanno aderito a questo progetto "IGS Campania" e ad insegnare loro come si costituisce un laboratorio d'impresa. Li guiderò fino ad inizio giugno con un incontro a settimana e dovremo costituire una piccola impresa all'interno della scuola e dovremo anche creare un prodotto che poi metteremo in commercio. A fine progetto ci sarà una fiera durante la quale ogni laboratorio presenterà il suo prodotto e verrà giudicato. Sono davvero contento per questa cosa, e sono contento che il mio migliore amico condivida questa gioia con me. Sono contento anche perché da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto insegnare e anche se questa sarà una piccola parte all'interno della scuola, fino a giugno sarò comunque un loro insegnante. Questo progetto sarà importante anche un domani da segnalare nel mio curriculum vitae. Vabbé...adesso saluto tutti e vi assicuro che tornerò molto presto a scrivere 15
  • 16. domenica, 28 gennaio 2007 Sono tornata... giovedì nonostante avessi ancora la febbre sono andata ad "I.G.S. Campania" il corso ke sto frequentando x l'imprenditoria giovanile. Sono molto contenta di cm'è andata questa prima lezione in quanto al contrario di come avviene di solito nn mi sono fatta prendere dalla mia timidezza e sono stata al contrario molto estroversa infatti credo ke mercoledì mi proporrò cm presidente del CDA anke se già ho le mie ansie ke mi assalgono...sarò in grado di gestire tt il laboratorio d'impresa??saprò farmi "rispettare"??...spero ke qst nn prendano tt il posto nella mia testa...a fine lezione ci hanno dato cm "compito" di pensare a 3 prodotti ke potremo produrre io ne ho 1 in testa ma nn sn neanke sicura di ciò xkè nn me ne proponete voi qualcuno????... Commenti, impressioni, suggestioni dalle fiere 3 aprile Finalmente dopo settimane e settimane di lavoro, alti e bassi è arrivata la prima fiera del progetto IGS Campania (Imprese Giovani Studenti). Infatti oggi 3 Aprile 2007 presso la succursale della nostra scuola I.P.S.S.A.R. "G. Rossini" di Napoli abbiamo messo nero su bianco mettendo finalmente sul mercato i nostri orologi con le raffigurazioni di Maradona, Hello Kitty e il personaggio simbolo di Napoli: Pulcinella. Questi orologi, da piano o da parete, sono andati quasi tutti a ruba e come prima fiera credo non ci si possa per niente lamentare. Anche lo stand era molto carino con il nostro logo e il nostro nome da sfondo ci ha accompagnato in questa emozionante giornata ricca di divertimento e di lavoro, ovviamente. Per incentivare la vendita abbiamo offerto dolci e pasticcini a prezzi modici, iniziativa questa molto gradita che ha amplificato l'acquisto del nostro prodotto facendo "sballare" la nostra cassa con introiti favolosi! Beh adesso ci aspetta ancora l'ultima fiera d'istituto, quella locale e quella regionale cercando non di ripetere ma addirittura di stracciare il buon risultato ottenuto oggi. Con questo vi salutiamo la vostra bellissima Next stop...Naples!!!!! Ciao e grazie di cuore dalla vostra trainer! Come tutte le belle cose anche quest'esperienza finisce qui, purtroppo prima del tempo, le colpe? Boh ancora vaga libero il colpevole, ma credo che in fondo la colpa sia un po' di tutti...forse sono io 16
  • 17. la prima incriminata, dovevo cercare certamente di coinvolgervi di più, forse del prof. che non ha mai creduto in voi e nelle vostre capacità, forse del preside che a causa del prof. ha pensato di voi senza conoscervi a delle persone capaci solo di crear risse, o forse è colpa vostra che in effetti non avete dato sempre il massimo??? ma certo ognuno è un caso!!! quindi è bene fare una breve autovalutazione!!! forse ora è anche inutile dare la colpa a qualcuno, ognuno è responsabile delle proprie azioni non esiste un vero colpevole, certo dare la colpa a qualcuno ci rende liberi ma condannare altri non è bello e ci rende dittatori, quindi ad ognuno le proprie colpe, senza puntare il dito a meno che non lo si punti su se stessi!!! Cmq qualora riusciate a trovare una risposta alla nostra separazione e al fallimento della nostra impresa fatemi sapere! Per ora la situazione tra l'altro ancora non conclusa del tutto, mi rende triste ed amareggiata...in questi mesi ho creduto veramente in voi anche in chi ha partecipato minimamente al progetto o a chi ha ritenuto giusto abbandonare in corso d'opera, ma nonostante tutto, non ci crederete, mi sono affezionata tantissimo ad ognuno di voi, e vi ringrazio x le risate e tutti i giovedì che mi avete dovuta sopportare...auguro a tutti voi un avvenire ricco di opportunità non fallimentari come questa certamente, e un in bocca al lupo per il proseguimento agli studi...grazie di cuore!!! P.s. spero conserviate quest' esperienza positivamente e che in fondo abbiate imparato che i rapporti umani, il lavoro di squadra e il raggiungimento di un fine comune sono necessari a noi tutti per vivere meglio e in armonia! 24 aprile ke bella la fiera igs era da tempo ke nn scrivevo sul blog e adesso sto per farlo per raccontarvi del bellissimo progetto a cui sto partecipando. grazie all’igs campania abbiamo formato un’azienda che produce software per il web ke divertimento a vendere le azioni a ricoprire i vari ruoli io sn il responsabile amministrativo cmq il 23 e il 24 aprile abbiamo presentato il nostro sito in una fiera. 2 giornate eccezionali tutti eleganti formali troppo ‘o mostr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! cm potete notare dalle foto una professionalità mai vista!!!!!!!!!!! la nostra simpaticissima trainer stefy. ci siamo fatti un book fotografico solo cn lei!!!!!!!!! poi dopo qst fiera ne faremo un’altra a paestum il 16 & il 17 maggio già mi immagino se qua c siamo divertiti a paestum c divertiremo il doppio ha ha!!!!!!!!!!!! e in più dormiamo pure là ke bello. Raga’ vi lascio guardatevi le foto e lasciate commenti ciao & kiss kiss dal vostro alex!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 17
  • 18. Il 23 e il 24 Aprile si è svolta presso la stazione della Cirumvesuviana del centro direzionale la fiera locale, dove si sono messe a confronto tutte le scuole della zona nord di Napoli. Questa fiera ha portato in tutto il nostro gruppo un po’ di timore in quanto avevamo paura di non rendere quanto fino ad ora avevamo fatto. Invece questo evento ci ha regalato tantissime sorprese: innanzitutto abbiamo allestito uno stand davvero bello tanto che tutti i giudici sono rimasti molto entusiasti; poi i prodotti sono andati quasi tutti a ruba e anche li c'è stato lo stupore dei giudici che si sono complimentati tantissimo. Insomma anche questa è andata e non poteva finire meglio. Ora ci aspetta la fiera di Paestum dove ci giocheremo il tutto x tutto e non dobbiamo mollare perché se continuiamo cosi possiamo davvero chiudere col botto!!!!! La Next stop...Naples vi saluta!e augura alle altre scuole un in bocca al lupo! 24 aprile MiTiKa fIeRa..23-24/4/2007 Grande ragààà..Grande fiera ChOcOEnJoY...Grandeee......siamo i mijoriiii....abbiamo battuto tutti gli inkassi delle altre imprese...ben 370 euro..in 2 giorni...miticiiii...ma un ringraziamento speciale...va alla nostra trainer...fantastika, eccezionale, magnifika, ecc (se no nn finisko +) CHIARAAA..graziee...ke sta dando il mejo di se stessa..o mejo ..sta dando tutto se stessa...(a differenza di altri trainer ke nn fanno un bipp..) graziè kiarèè ti vojo beneeeee.....ma un grazie anke al nostro fantasiko staff...eccezionali ragà...kontinuiamo kosi e a paestum skassiamo malamentt.... cià belle rikordate ke le altre imprese ce fann nu baff...siamo i mejoooo... 17 maggio ..PaEsTuM..(ChOcOEnJoY..)... Ebbene si... è giunto il momento ke tutti aspettavamo..(la 4 ra...dell impresa ChOcOEnJoY..)..quello della fiera a Paestum.....era tanto aspettato nn xkè era l ultimo gg in cui facevamo le fiere...anzi...ormai era il nostro spasso...ci divertivamo ma nello stess tempo guadagnavamo...ma era tnt aspettato xkè era un modo x stare tutti insieme...24 ore su 24..mangiare, dormire, skerzare...ecc..ma anke x preparare il nostro magnifiko stand..allestirlo nei mijori dei modi...x poter vincere...uno punta sempre in alto no??...ma qualsiasi siano i risultati...l'importante è partecipare...(anke se nn vorrei illudermi...da kome hanno parlato i giudici di noi...stiamo andando trp bene....maaaa...shhhh ...nn ci illudiamo)..cmq ...volevo parlare un pò di qst korso ke abbiamo intrapreso nel mese di febbraio ( febbraio vero??)..l'IGS (imprese giovani studenti)..bhe cn qst korso ho kapit mooolte kose...ma la kosa fondamentale...è ke ho konosciuto una persona fantastika, 18
  • 19. eccezionale davvero..un amika , una mamma, una sorella, e tutto...x me ...è tutto.....(ti skrivo qst parole..kn le lakrime agli occhi..)..nn l ho fatto prima sl xkè facevo anke del male a te...mostrandomi debole...nn pensavo di legarmi kosi tanto a te...invece...è stato il kontrario...e nn hai proprio idea di qnt sn stra felice...di aver trovato te...sei una persona davvero adorabile...da nn lasciare mai...e quello ke io farò..o mejo NOI faremo...NN TI LASCEREMO MAIIIIII...ormai sei entrata nel mio cuore...e nn ne uscirai +... Kiarèèè (la trainer del laboratorio N.d.r.) nn kambiare maiiiii Infine voglio ringraziare lo splendido gruppo ChOcOEnJoY..(Alessandro, Nello, Miky, kekko, sery, vera, vale, maryanna, genny, sasy, antonio, e umby...) grazie...x avermi fatto trascorrere dei bei giorni..vi vojo beneee... Sent: Friday, May 18, 2007 11:31 AM Subject: [Trainer_na] commenti, impressioni ecc.. cari trainer, si è appena conclusa la tre giorni che ha visto coinvolti centinaia e centinaia di studenti. sono molto contento di come è andata, e il merito è senz'altro vostro, che avete sofferto e gioito per tanti mesi con i vostri ragazzi. E' vivo il ricordo degli stand allestiti, delle presentazioni, dei BP a cui si lavorava anche la notte, ma anche dei bagni in piscina dei sorrisi e delle lacrime di tanti piccoli manager (i vostri piccoli manager...). ci farebbe piacere se ora, questo famigerato strumento della mailing list, non fosse sfruttato per comunicazioni o vademecum, ma per lasciare a caldo impressioni vostre e dei vostri piccoli allievi. a presto, Mauro Carissimi Mauro e tutti voi dello staff IGS, sono Alessandra Massa, trainer del laboratorio d'impresa presso l'I.T.I "Medi" di San Giorgio a Cremano...I giorni trascorsi al Villaggio Oasis sono stati secondo me i più belli...Tutte le fatiche, l'impegno messo per il progetto sono stati finalmente ripagati...La mia soddisfazione più grande è stata ricevere tanti complimenti e vedere che il mio sapere sono riuscita a trasmetterlo ai ragazzi...Li ho visti crescere di giorno in giorno e nonostante fossero stanchi dei miei richiami, dei numerosi 19
  • 20. incontri per l'organizzazione del progetto, li ho visti felici di essere lì con me, di essere soddisfatti del lavoro che hanno fatto... Tra i ragazzi e me c'è stato sempre un rapporto che andava al di là del professionale...Mi sono molto legata a loro e non sono riuscita a trattenere le lacrime al pensiero che questa esperienza è giunta al termine e che probabilmente non li rivedrò più così spesso... L'unico mio rimpianto è quello di non aver trascorso appieno questi due giorni di Fiera Competitiva con i miei ragazzi, perchè non hanno pernottato al Villaggio...Mi sono mancati molto... Peccato che due giorni passano molto in fretta...Se potessi ripeterei la stessa esperienza che se pur stressante per noi trainer, è stata allo stesso tempo molto divertente tra i bagni in piscina e lo scatenarsi in pista... Grazie di tutto... Alessandra carissimi mauro,diana,roberto,cristina,emanuela,mimmo e gli altri collaboratori igs... vi ringrazio per la bella esperienza fatta sia professionalmente che umanamente...con i miei ragazzi ho avuto un fantastico rapporto ed il loro applauso nei miei riguardi alla fine della presentazione di ieri mi ha fatto molto piacere perchè è stato la ricompensa per quello che ho cercato di trasmettere loro in 5 mesi,tra urla richiami ma anche tante battute e sorrisi...è stato sempre il nostro marchio quello di impegnarci divertendoci...questo motto in questi due giorni per loro è stato solo divertimento ma è stato il giusto premio per chi ha partecipato fino alla fine dando il massimo!!!! questi due giorni sono stati belli seppur stressanti ed è un peccato che non era presente tutta la classe...ieri sera quando siamo arrivati a san giorgio i ragazzi mi hanno chiesto:"ma domani vieni lo stesso visto che il venerdì ormai fai sempre due ore da 5 mesi??"beh è stato strano stamane non andarci a scuola... saluti a tutti marco fiengo dimenticavo sono nascot02 hihihihihi Grazie IGS! Ci vorrebbero pagine e pagine per ricordare ogni aspetto piacevole dell'esperienza, ma sarebbe inutile... penso che questa esperienza, come per me, sia stata positiva per molti se non tutti coloro che sono giunti alla fine del percorso, e penso che ognuno di voi che leggete sappia di cosa sto parlando anche se dico solo "grazie". 20
  • 21. Parlo della gioia che il portare a compimento un lavoro così complesso può dare, del divertimento che il contatto con i ragazzi delle scuole superiori senz'altro regala, di quel senso di nostalgia già oggi...e di quelle parole che magari ora pensi, e che quando si "soffriva" per portare o far portare a termine un lavoro non avresti pensato di dire in futuro: <<mannaggia, è già finita...>> E' un'esperienza che non dimenticherò, grazie IGS! :-) Giovanni, Trainer Liceo Imbriani (Pomigliano) carrissimi roberto, mauro, diana e tutto lo staff di igs campania, sono maurizio assalto, trainer dell' laboratorio nagalilei04 di torre annunziata....volevo ringraziarvi per i fastastici giorni ke c avete fatto trascorrere a paestum ma nn solo...le miei ragazze sono contentissime per la grande opportunità ke gli avete offerto per dimostrare tutto il loro valore. All'inizio, quando abbiamo iniziato, erano tutti un pò scettici sul raggiungimento degli obiettivi prefissati..poi man mano, grazie al duro lavoro e al loro impegno costante, si è iniziato a intravedere la meta..siamo contentissimi, perkè abbiamo ricevuto un sacco di complimenti e questo è per noi motivo di grande gioia!!! Grazie a tutti di tutto..... Maurizio non ci sono parole...è stata una bellissima esperienza!l'esito finale conta ben poco...hanno già vinto tutti xkè sono riusciti a portare a termine il progetto!io sono molto orgogliosa del mio laboratorio...mi hanno dato tante soddisfazioni!!!un pò meno soddisfatta di te mauro....:):)scherzo ovviamente!!!tu, diana, roberto e gli altri siete stati sempre disponibili e gentili!!grazie mille!!! bhè...che dire...forse sarà anche scontato però devo ammettere che è stata una bellissima esperienza!Credo sia stata soprattutto una crescita personale sia nostra che dei nostri ragazzi. A Paestum ci si è incontrati, abbiamo fatto conoscenza e senza pensare più alla competizione ce l'abbiamo messa tutta per divertirci e trascorrere due giorni fantastici. E' stato un peccato che siano stati pochi i giorni, però credo che siano stati vissuti nel pieno e questo è l'importante. Penso che tutti quanti ricorderemo questo soggiorno e lo porteremo sempre tra i nostri ricordi più belli. Questo è un buon motivo per ringraziare tutti i responsabili dell'IGS iniziando da Roberto per arrivare poi a Diana, a Mauro e a tutti i responsabili di zona (una menzione particolare va a Emanuela la mia 21
  • 22. responsabile e Cristina che ho conosciuto meglio rispetto ad altri), perchè sono stati sempre pronti ad aiutarci nel momento del bisogno, a risolvere i nostri grattacapi e quelli dei ragazzi; ma soprattutto perchè ci hanno dato la possibilità di poter trascorrere questi due giorni indimenticabili. Al di là della competizione e della vittoria finale credo che i vincitori siamo ognuno di noi trainer, ogni nostro laboratorio perchè l'impegno che c'è stato fino ad ora ha permesso il raggiungimento di questo traguardo importante della fiera residenziale .I complimenti quindi vanno anche ai nostri ragazzi che, anche se a modo loro, si sono impegnati. GRAZIE a tutti...in bocca al lupo a tutti noi per la gara...e arrivederci a presto! Mirko. P.S. Perdonatemi ma devo fare un ringraziamento particolare: in primis al mio laboratorio, M.E.D.A.C. Spa del Marconi di Giugliano, perchè anche se mi hanno fatto un po' soffrire mi hanno dato tante soddisfazioni; volevo poi ringraziare i ragazzi dei laboratori del Torrente di Casoria per aver trascorso assieme due giorni fantastici iniziati con il viaggio da Napoli nello stesso pullman (abbiamo fatto il gemellaggio Torrente-Marconi), per poi continuare a Paestum in piscina e nelle stanze e per finire con il viaggio di ritorno sempre nello stesso pullman. Ovviamente un ringraziamento speciale va anche ai loro trainer Giuseppe (per avermi sopportato in stanza ), Dalila (per avermi sopportato nel pullman al ritorno) e Luana (per avermi adottato a tavola durante i pranzi e la cena, facendomi da mamma); ed infine un saluto particolare ai trainer che ho conosciuto meglio: Raffaella, Paola, Maurizia, Valentina, Celeste, Angela De Cesare, Annalisa Minopoli, Salvatore, Sirio Grossi....se ho dimenticato qualcuno spero non se la prenda !Un abbraccio a tutti voi....Ciao! 19/05/2007 FIERA RESIDENZIALE 16-17 MAGGIO(Paestum, Villaggio Oasis) Eccoci di ritorno da Paestum, dove la nostra piccola impresa ha partecipato all'ultima fiera. Il laboratorio è stato sottoposto al giudizio di 5 giudici..speriamo adesso di essere anche noi tra i protagonisti dell'evento della premiazione che si terrà a Piazza Lauro a Sorrento la mattina del 26 Maggio. Al di là della competizione questi due giorni a Paestum sono stati davvero fantastici, soprattutto perchè hanno permesso la crescita personale di ogni ragazzo/a di tutti i laboratori e poi anche perchè hanno fatto divertire tutti quanti, trainer e ragazzi. 22
  • 23. Volevo ringraziare le mie ragazze per avermi dato la possibilità di portare a termine questo progetto nel migliore dei modi, raggiungendo i miei e i loro obiettivi riuscendo a chiudere il bilancio della nostra piccola impresa con una positivtà inaspettata. Grazie...e adesso IN BOCCA AL LUPO per sabato, quando conosceremo i vincitori dell'IGS. Ciao...il trainer Mirko. 19 maggio unforgettable experience(ESPERIENZA INDIMENTICABILE) Ciao a tutti...il 16e17 maggio sn stata a Paestum cn la mia classe in un villaggio (OASIS) stupendo!!! x la fiera finale del progetto dell'igs...la storia dei copriselloni..eccc..a parte il luogo anke le persone ke abbiamo conosciuto erano molto simpatike!!! UN ENORME GRAZIE VA ALLE MIE AMICHE D'AVVENTURA...le piccole responsabili dell'impresa POIEO!!! Valeria teso!!!!in questo progetto abbiamo messo davvero l'anima!!e tutte le nostre energie per mesi....abbiamo fatto l'impossibile per la nostra piccola impresa...e lo rifarei altre mille volte!!davvero un esperienza indimenticabile.....grazie anke a te!kiss tvtttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttb 20 maggio 10.43 22 maggio ...conclusione!!!!!!!!!!! ciao!!!!!!!!!!! ormai..scrivo alla fine di qst nostra avventura......devo ammettere è stata mlt faticosa ma davvero costruttiva..stiamo ad un passo dalla premiazione...sabato infatti a sorrento..andremo x vedere se il nostro prodotto alla fine ..è piaciuto così tanto o no!!!!!!!!! ..siamo stati a paestum x la fiera finale...e c siamo davvero divertiti..e sinceramente ..c abbiamo tanto creduto nel nostro prodotto!!!!!!!!!!!!!!! speriamo ke ..ce la fareo sabato!!!!!!!!!!!!!!! un bacio..a tt del g4!!!!!!! e un saluto speciale a giampaolo..ke c è stato vicino ci ha sopportato x tt qst tempo!!!!!!!! Caro Roberto, sia chiaro, sono io che ringrazio te par avermi dato l'opportunità di emozionarmi ancora! Se penso a quello che hai fatto con il solo aiuto e l'entusiasmo dei tuoi collaboratori e con quattro 23
  • 24. soldi, .........non ho parole e sono convinto che, tra i due, il genio sei tu! I miei consigli (spesso non richiesti!) sono dettati solo dalla passione e da un affetto sincero ed epidermico verso chi, come te (poco più di un ragazzo) ha saputo tesaurizzare un'esperienza per me unica e di valore sommo per la collettività. Noi due, quando pure lavoravamo insieme, non abbiamo mai avuto rapporti (questa è una mia responsabilità) e, quindi, ciò che provo oggi nei tuoi confronti non può essere "inquinato" da rapporti di lavoro o da sudditanze o rivalità di sorta ma è scaturito dalla semplice osservazione (oggi) del tuo valore e della bella persona che sei. Dunque l'interrogativo è: si può fare di più e meglio? La risposta, che conosci, è SI! Dunque (scusa la ripetizione) proprio tu hai il dovere, anche morale, di farlo. Lo devi innanzitutto ai tuoi collaboratori che "ci credono" ma soprattutto agli "autori" delle mail che mi hai inviato e che, credimi, mi hanno fatto piangere ancora una volta (e pensare che dicono che sul lavoro sono un "duro"!). Però sai bene, caro Roberto, che questo che fai non è un "lavoro" perchè dentro c'è troppa anima, troppo cuore, troppa pancia. Io credo di aver maturato in questi anni (ormai 10 da quando "inventai" IG students) la convinzione che si tratti piuttosto di un "privilegio" per il quale si guadagnano anche dei soldi! Un privilegio per crescere e migliorare in modo determinante la vita di tanti ragazzi (e di noi più grandi), innescando un processo a catena dove il bene (inteso in senso lato) si autoalimenta e si propaga proprio come una contaminazione per certi versi incontrollabile (effetti dell'anima, del cuore e della pancia di cui sopra!). Un abbraccio forte ed ancora complimenti a te ed a ciascuno di voi tutti per quello che fate e per ciò che siete. Vi auguro davvero e di cuore una buona vita perchè ve la meritate tutta. Eduardo Marotti egr. dott.Orciuoli, egr. Dott. Dentale, come mi auguro abbiate già appreso per il tramite del vostro collaboratore Domenico, in rappresentanza del Liceo Nobel di Torre del Greco sono lieto di invitarvi alla presentazione del laboratorio Eighteen realizzato nel corso del progetto IGS Campania 2006/2007 e vincitore del primo premio dell'edizione di quest'anno che si terrà presso l'auditorium della nostra scuola venerdì 1 giugno dalle ore 12 alle ore 13.30. La vostra presenza è per noi particolarmente gradita, soprattutto perché intendiamo invitare alla presentazione le classi che l'anno prossimo potrebbero partecipare alla nuova edizione del progetto, con l'intenzione appunto di mostrare loro, anche attraverso le vostre parole, l'importanza e il significato di questo progetto e l'entusiasmo con cui quest'anno esso è stato accolto dai ragazzi del laboratorio eighteen della nostra scuola. 24
  • 25. In attesa di un vostro gentile riscontro, vi invio i miei migliori saluti prof. francesco postiglione Sent: Tuesday, May 29, 2007 9:18 PM Subject: invito presentazione laboratorio eighteen presso Liceo Nobel 25
  • 26. 5. ...uh ...e mmò?1 “Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione”. (Hegel) In principio era il verbo... Era il lontano 1999 quando per la prima volta conobbi il mondo IG, fu grazie a mia cugina Valentina, giovane Responsabile Vendite dell'impresa Free Time, la piccola realtà imprenditoriale nata nell'ITC PAGANO di Napoli, che commercializzava orologi serigrafati. All'epoca avevo circa sedici anni e, a onor del vero, più che sentirmi lusingata inizialmente mi sentii una “vittima”. Quel “suo gioco” mi aveva portato via 5.000 lire! Con grande sagacia e un contagioso entusiasmo mi aveva spinto a diventare azionista (proprio io che le azioni non capivo neanche cosa fossero). Più che sulla finalità istruttiva o educativa del “progetto IGS” mi convinse facendo leva su motivazioni “più basse”: il vil denaro! Sostenendo che a fronte di un investimento iniziale di sole 5.000 lire, a fine anno avrei potuto guadagnarne almeno altre 5.000 o addirittura 10.000: lei il gioco lo conosceva bene! ...e IGS fu.... ....passarono ben sei anni prima che quella sigla mi si ripresentasse; prima che, un po' per caso e un po' per gioco, prendessi parte ad una presentazione dei percorsi formativi organizzati dall'IGS per i giovani universitari. Lo ricordo come se fosse ieri...la presentazione si tenne in una fredda mattina di novembre, s-fortuna volle, nell'aula T del 5 piano dell'Univeristà degli Studi “Suor Orsola Benincasa”, un'angusta stanzetta teatro, purtroppo, di molti esami finiti male...azz cominciamo proprio bene (prima le 5.000 lire... adesso l'aula T). Alla presentazione seguì, circa una settimana dopo, un colloquio motivazionale, al quale mi presentai benchè non avessi ancora le idee chiare su cosa stessi andando “precisamente” a fare; al colloquio...l'esito. Srotolando un quadratino di carta, grande non più di 5/6 cm, lessi: COMPLIMENTI: ce l'hai fatta!!!.......mi si strinse la gola, mi si bloccò il respiro, il cuore andò per aria....uh ...e mmò? Un miscuglio di emozioni si rincorrevano, l'eccitazione lasciava il posto al terrore: in che razza di guaio mi ero andata a ficcare? E soprattutto: come uscirne? Benchè mi sentissi lusingata di aver superato la selezione, di essere stata scelta, non riuscivo ad allontanare l'angoscia, la paura di non 1 A cura di Emanuela, Assistente Napoli Nord 26
  • 27. esserne in grado, il timore che non fosse l'esperienza adatta a me! Io, una ragazza riservata e introversa, che di marketing e di economia non ne capiva niente: come sarei riuscita a gestire una classe di ragazzi poco più piccoli di me? Come sarei riuscita a far nascere dal nulla un'impresa? Dopo pochi giorni mi fu assegnata la scuola: il Liceo Scientifico “N. Copernico” di Fuorigrotta! Il primo ingresso in aula fu meno traumatico del previsto, circa 7/8 ragazzi (mediamente interessati), al secondo incontro le cose cominciarono a precipitare: eravamo io e il Prof. Longobardi!...e i 7/8 ragazzi che fine avevano fatto? Mi sentivo come “Davide contro Golia”! L'idea di aver fallito alla seconda lezione mi terrorizzava, così cominciai a girare classe per classe, rispiegando il progetto e raccogliendo adesioni. Una volta coinvolte circa 15 persone demmo inizio alla più avvincente avventura che abbia mai vissuto. Erano ragazzi e ragazze di classi diverse, sezioni diverse, estrazioni sociali diverse....ma una volta usciti dalla scuola non esisteva più la 3B, la 5G, la 4F.... loro erano il “Copernico” e volevano vincere! In poco tempo divenni la loro sorella maggiore, la loro confidente, la loro amica. Loro si fidavano di me, credevano in me e soprattutto contavano su di me...e io avrei dovuto fare qualsiasi cosa per non deluderli! Per me non esisteva più l'IGS, ma solo loro! Erano i miei ragazzi e io la loro trainer! Volete sapere come andò quell'anno? La K-Pack ,questo il nome dell'impresa, vinse il premio per la “Miglior Presentazione”, grazie ad un video ideato e realizzato interamente dai ragazzi. A distanza di 2 anni quando li incontro per strada, all'università, ancora impazzisco per loro che hanno saputo regalarmi un anno che non potrò mai dimenticare. E forse se oggi lavoro all'IGS come responsabile Napoli-Nord un po' è anche merito loro! ... facciamo un passo indietro... Sono passati circa nove anni da quel lontano 1999, tante cose sono cambiate: sono cambiata io, i ragazzi, i docenti, ma quello che non è cambiato è l'entusiasmo, quello che vedo negli occhi dei ragazzi quando partono le loro avventure imprenditoriali, lo stesso che vidi ben 9 anni fa negli occhi di mia cugina, che solo ora ringrazio (nonostante si sia dimenticata di me al momento della divisione degli utili) per avermi reso, inconsapevolmente, parte di un sogno! Durante la mia esperienza di Responsabile Napoli-Nord per l'IGS, ho visto e seguito tante classi, tanti giovani talenti e tanti ragazzi normali, ma ho sperimentato che “a fare la differenza” non sono i talenti bensì i ragazzi normali “di buona volontà”! In questi 2 anni ho imparato una cosa: spesso “quando non corrono i cavalli allora trottano gli asinelli”... e certe volte VINCONO!!! “Niente è più pericoloso di un'idea quando si ha un'idea sola” (Émile-Auguste Chartier "Alain") .... Lo sanno bene i ragazzi del Liceo Scientifico N. Copernico di Napoli che con la loro tenacia e 27
  • 28. caparbietà hanno trasformato la loro semplice business idea (orologi serigrafati) in un cavallo di battaglia vincente. Ed è così che il laboratorio d'impresa A tiemp a tiemp si è aggiudicato il premio “Migliore impresa della zona Napoli-nord edizione 2006/2007”! Sorridi nel ricordarli mentre trasportano il loro gigantesco albero di cartone (pezzo forte del loro stand) da un mezzo pubblico all'altro scatenando le ire dei malcapitati passeggeri...ma a loro poco importa...dopo tutto il fine giustifica i mezzi...e se è in gioco la vittoria del “Copernico” allora ogni mezzo è lecito! Scavando nei ricordi ecco che riaffiora alla mente l'immagine di quegli scapestrati che scorrazzano con il monopattino tra gli stand della fiera al Centro Direzionale inseguiti dall'assistente di zona che li minaccia con ogni sorta di punizione...si potrebbero scrivere pagine e pagine sugli aneddoti che hanno caratterizzato l'esperienza imprenditoriale di una squadra che, vincitrice per ben due anni consecutivi, lascia dietro di se un'eredità difficile da gestire per coloro che gli succederanno. L'edizione IGS 2006/2007 annovera tra i suoi illustri protagonisti i piccoli imprenditori dell'Ipsar Rossini di Bagnoli che si fanno onore con le loro 2 imprese Next stop...Naples e On The Road commercializzando gadget turistici e pacchetti viaggio. Visitando gli stand non puoi non notare le piccole irrefrenabili cowboy dell' On the Road, promotrici e protagoniste del gemellaggio Petronio/Rossini, sempre pronte a disertare il loro punto vendita per fare acquisti dai piccoli colleghi dell'impresa Biv ca t'pass. Le riconosceresti ovunque con quei grossi cappelloni, le camicie a quadri e gli stivali, preoccupate (a onor del vero) più di fare conquiste che di fare profitto! Diversi i loro diretti concorrenti della “Next stop...Naples”, e se nell'entrare in classe, il primo giorno, ti scontri con la loro diffidenza, impari poi a conoscerli e ti sorprendi nel vedere quanto questi saggi imprenditori riescano ad arricchirti giorno dopo giorno! Il loro entusiasmo contagioso, la loro propositività, la grinta e la voglia di vincere distinguono ogni loro gesto e pervadono ogni loro scelta imprenditoriale! ...e anche se la tanto attesa proclamazione non li vede premiati...poco importa...la vittoria è accorgersi (attraverso le loro parole) quanto questo progetto, rispetto al primo ingresso in aula, li abbia cambiati! Esperienza irripetibile è quella vissuta dai ragazzi dell’Ipsar Petronio di Monteruscello che ha visto coinvolti tutti, dai docenti al personale ATA, dal Dirigente Scolastico agli applicati di segreteria. Le 2 imprese Choco Enjoy e Biv ca t’pass hanno trascinato con il loro contagioso entusiasmo l’intero istituto in un’esperienza che, nonostante non si sia conclusa con una meritata vittoria, è rimasta nei cuori degli studenti. Mitiche le prof.sse Elisabetta Cioffi e Mariateresa Urso che hanno saputo costantemente motivare e spronare i loro piccoli imprenditori coadiuvate da due caparbi trainer Chiara e Domenico. Ed ecco il primo gruppo in cucina alle prese con il cioccolato e gli stampini...provare e riprovare fino a che i cioccolatini non siano perfetti...superbi. Coinvolti ed 28
  • 29. eccitati fino all'inverosimile, una tacita politica si diffondeva tra loro: poco importa se salta l'interrogazione, se si ritarda di un'ora l'ingresso in aula, perché stanchi, dopo aver passato una notte sul business plan...tanto quello che conta è l'impresa....la nostra impresa! Meno profondi e più dediti ai divertimenti i piccoli Biv ca t'pass, distintisi come coloro che durante la fiera al Centro Direzionale disseminavano il panico tra gli stand. Ed ecco che li vedi divertirsi nel tirarsi reciprocamente limoni e chicchi di caffè (ingredienti base dei loro liquori)... e quando capisci che, invece di vendere i loro prodotti, li regalano a tutti... sorridi nel renderti conto che, se è vero che l'obiettivo di ogni impresa è fare profitto, allora loro dell'impresa non hanno capito proprio niente!...un premio sicuramente l'avrebbero dovuto meritare : quello per la simpatia! Cosa dire poi dell’Ipsia Marconi passata alla storia dell’IGS come la “Scuola Gold” sede di ben 8 micro imprese che hanno trascinato il “settore moda” in quest’avventura…così i lunedì pomeriggio le piccole aule delle strutture di Giugliano e della succursale a Qualiano si trasformavano in laboratori tessili di ben 8 micro industrie. Passando tra i banchi potevamo incontrare giovani Direttori Marketing alle prese con ricerche di mercato e sponsorizzazioni, Amministratori Delegati che provavano imbarazzanti discorsi e Responsabili Finanziari impegnati nel cercare di far “quadrare i conti”…cosa dire del bel Mirko, della stravagante Maurizia Rosa, della caparbia Fabiana e della dolce Teresa, del silenzioso Sirio…senza il loro contributo la “Scuola Gold” non sarebbe mai potuta diventare l'icona dell'alta moda Napoli-nord! Impeccabili, sempre ben vestiti, distinti e sorridenti, passeggiando tra gli stand della fiera al Centro Direzionale non puoi non notarli, sono loro: i piccoli manager dell’IPIA Niglio di Frattamaggiore, azionisti-fondatori dell’impresa Elios Project e di uno dei prodotti più originali dell’edizione 2006/2007. Tra i favoriti nella corsa per la vittoria, queste giovani menti riscuotevano il consenso generale, oltre che per la loro simpatia soprattutto perché ideatori di una lampada da giardino ad energia solare, utilizzabile per segnalare dei gradini o comunque un percorso in giardino…forse siete stati doppiamente bravi perché tutti vi ricorderanno anche in mancanza del premio!!! ITC Moscati... è proprio il caso di dire :- “quando il trainer fa la differenza!” Era il 26 gennaio quando i giovani di Sant'Antimo conobbero l'IGS Campania. Ore 8 del mattino...presentazione in IV C...roba da non credere ai propri occhi! Mai visti ragazzi più entusiasti e determinati, 140 euro di azioni raccolte in meno di 50 minuti, non esisteva docente o membro del personale ATA che non fosse stato “costretto” ad investire nella loro azienda: Le quattro C. Scene di panico nei corridoi... non era difficile scorgere ragazzi in fuga nel cercare invano di sottrarsi all'insistenza dei piccoli imprenditori, troppo preoccupati di raccogliere il capitale sociale per 29
  • 30. accorgersi di aver messo in subbuglio un'intera scuola. Ma tutta questa esuberanza era placata dalla loro timida e terrorizzata trainer... Situazione completamente opposta in IV F ...alla presentazione delle 11:30 a fatica si distinguevano i volti svegli da quelli dormienti, mi domandavo se nei loro confronti non fosse accanimento terapeutico... all'ennesimo sbadiglio la rassegnazione cominciò a prendere il sopravvento... la piccola trainer Imma aveva gli occhi lucidi e a fatica tratteneva le lacrime, ma più che commozione a prevalere in lei era vera e propria disperazione!!! A cinque mesi di distanza la situazione era totalmente capovolta: Diamond (IV F) era divenuta una squadra invincibile grazie all'enorme impegno e caparbietà di Imma, mentre Le quattro C, si è ritirata a due settimane dalla competizione finale per problemi interni… Dura è stata la sfida che ha dovuto affrontare la trainer Barbara al L. S. Emilio Segrè, di Marano. Al suo primo incontro con il laboratorio d’impresa si è trovata di fronte ad un solo studente passato alla storia come “OnlyFabio”: unico e solo! Lui Responsabile Finanziario, lui l’Amministratore Delegato nonché Responsabile Marketing, di Produzione, Segretario e quant’altro! Solo, unicamente e costantemente lui!... e allora come fare? Acciuffarli nei corridoi, rincorrerli nei bagni, seguirli in palestra…. tutto pur di coinvolgere altri studenti! Tutto pur di formare una squadra vincente! Così, dopo gli appelli del prof Toraldo, le sollecitazioni del prof Gatti (coinvolto quasi più dei suoi studenti), gli stabilimenti della piccola impresa, Speedy darts , cominciano ad affollarsi. Dalle tante idee bizzarre prende vita uno dei più originali prodotti realizzati dai ragazzi: un “tiro al bersaglio” con le foto dei docenti! …ed eccoli…sembra di rivederli ancora…in fiera al Centro Direzionale…a lanciare freccette contro i volti dei loro docenti imprigionati in cerchi di legno...un gioco che impiega davvero molto poco a diventare popolare tra i piccoli scalmanati fieristi! Ed è l’ITC A. Torrente di Casoria ad aggiudicarsi il secondo posto dell’edizione IGS 2006/2007, con il laboratorio d’impresa Fashion Mobile, che insieme a Guy's World e Polidea allietava i grigi pomeriggi del Torrente. Queste tre società che producevano rispettivamente porta cellulari, portatutto da stanzetta e accessori in polistirolo, erano disposte lungo il grande corridoio al piano terra dell'edificio scolastico...Tra tentativi di spionaggio, casi di boicottaggio, le tre piccole imprese procedevano a ritmo serrato con il solo obiettivo di vincere! Estenuanti ricerche di mercato, analisi di fattibilità sul prodotto, campagne pubblicitarie curate fin nei minimi dettagli, presentazioni video, business plan multimediali...niente era lasciato al caso, ogni mossa era studiata fin nei minimi particolari...il risultato? Scontato! Una meritatissima vittoria! 30
  • 31. 6. Sotto la lente: IGS visto da un professore Professoressa Patrizia Tondo, docente di Economia aziendale, Vitruvio Castellammare di Stabia . «Sono da vent’anni nel mondo della scuola e dalla mia esperienza questo è uno dei progetti che coinvolge di più i ragazzi. Questo è un progetto che sentono loro, ogni prodotto è una piccola parte del ragazzo, come se fosse una propria creatura da far crescere con amore, con attenzione, con premura, per questo sono disposti a sacrificare anche qualcosa di personale per portare avanti le proprie idee, la propria attività. Il coinvolgimento emotivo trova in più un forte riscontro a livello didattico perché si supera l’impianto teorico della lezione frontale e lo studente inizia ad avere delle basi per continuare a lavorare tradizionalmente in classe e poter vivere all’ultimo anno nell’area professionalizzante anche un’esperienza di stage in azienda. È molto stimolante per un docente riuscire a cogliere i progressi che i ragazzi compiono anche in maniera inconsapevole in questo percorso, ed imparare tutte le sfumature dei loro caratteri che in aula non sempre emergono. Attraverso le responsabilità assunte con il laboratorio di impresa e con l’ausilio e il coinvolgimento del trainer il ragazzo impara ad organizzarsi in maniera più autonoma e ad assumersi incarichi che in altri contesti non avrebbe portato a termine. La funzione del trainer e del docente è in questo caso quella di portar fuori maieuticamente quel ricco patrimonio interiore del singolo e metterlo in relazione con l’altro. Per chi come me che insegna economia pur provenendo da una formazione superiore classica, vede come determinante un’apertura da parte dei licei alla cultura di impresa, proprio per colmare alcune lacune che i ragazzi hanno nel loro percorso tradizionale di studi e per cementare una fascinazione naturale che alcuni hanno verso l’economia pur non percependo nella sostanza le sue applicazioni. Dare ai ragazzi che frequentano il liceo l’opportunità di sperimentarsi in un percorso così composito e di essere protagonisti della loro crescita significa coltivare in maniera attiva dei nuovi talenti che un domani potrebbero trasformarsi in manager lungimiranti e consapevoli».  Intervista a cura dello staff IGS Campania 31
  • 32. Professoressa Antonella Pompeo, docente di Tecnica turistica, Vitruvio Castellammare di Stabia . «La scuola partecipa a questo progetto già da un paio di anni, i ragazzi, facendo un percorso di studi che abbraccia l’economia e l’approccio al cliente- turista, sono stati coinvolti sia dal punto di vista didattico che da quello esperenziale perché hanno creato un prodotto ma soprattutto hanno dovuto immetterlo sul mercato che hanno dovuto conoscere. La metodologia del learning by doing è l’unica vincente e la mia scuola la applica in molti progetti. La figura del trainer a capo del laboratorio di impresa è vincente perché come età è vicina a quella dei ragazzi, per cui ha delle didattiche che noi professori che abbiamo qualche anno in più magari abbiamo dimenticato. Il mio consiglio è di collaborare, perché a volte il trainer fa un percorso e si dimentica di coinvolgere il docente che però deve avere il filo diretto per comunicare con i ragazzi. L’esperienza IGS è stata positiva, ne sottolineo l’aspetto socializzante, ho visto legare i ragazzi di più fuori, di quanto non lo facciano in classe, rapportarsi con gli altri, ragazzi più chiusi hanno vissuto un momento di apertura. È la socializzazione la carta vincente». In questo capitolo del libro ho deciso di inserire una mail del professor Postiglione, docente del laboratorio di impresa 8 Teen di Torre del Greco, per tutti noi che l’abbiamo conosciuto e apprezzato durante la fiera di Paestum resterà una persona dall’entusiasmo coinvolgente e dall’amore verso i suoi studenti e il suo lavoro, spero che in molti si possano riconoscere nelle sue parole… Egr. dott. Marotti, potrà non crederci, ma il suo libro (“Imprese da ragazzi” a cura di Eduardo Marotti e Luciano Ziarelli edito da RAI Eri,ndr) ho finito di leggerlo alle ore 19 del giorno in cui me l'ha regalato, ovvero venerdì 1 giugno. Quel libro, da cui ho tutta l'intenzione di trarne, come anticipato, un articolo da mandare al Denaro, mi ha ridato forza e energia per continuare il mio lavoro che spesso si trova di fronte a tanti fattori demotivanti. Forza ed energia che ho messo sin qui nei miei 7 anni di insegnamento e che, grazie anche a quel libro, ho capito di avere ancora dentro per molto, molto tempo ancora. Lei venerdì mattina mi ha chiamato "rivoluzionario". Non ho avuto il tempo di raccontarle che la sua definizione mi ha fatto subito venire in mente la battuta di un film recente (che le consiglio: I Cento Chiodi di Ermanno Olmi) in cui il protagonista viene interrogato dai carabinieri che gli  Intervista a cura dello staff IGS Campania 32
  • 33. chiedono: "Ha mai partecipato ad attività sovversive?" - "Certo, risponde lui, faccio il docente". Ebbene sì, mi sento un po' rivoluzionario. Come lo è lei, certo più di me, che ha rivoluzionato tanto e che continua a farlo tutt'oggi. Speriamo di essere tutti, io, lei, Orciuoli, Dentale, e gli altri sovversivi, gli artefici della rivoluzione culturale di cui l'Italia ha tanto bisogno. Volevo ringraziarla per averlo ricordato a me stesso, per avermi fatto sentire, nel mio infinito piccolo, parte di questa grande "cospirazione di energie". grazie per quello che in questi dieci anni ha messo in piedi. A nome di tutti i sovversivi d'Italia... francesco postiglione Sent: Sunday, June 03, 2007 8:16 PM Subject: impressioni sul libro 33
  • 34. 7. Giovani Manager tra i banchi I primi giovani imprenditori ad in iniziare quest’anno l’avventura IGS a Napoli sono stati i ragazzi del De Sanctis. Paola e Raffaella non hanno rivestito solo il ruolo di trainer dei laboratori Angel Star e Gli artigiani della pelle, ma sono state confidenti, amiche, prime lavoratrici del laboratorio, trasmettendo oltre a nozioni di economia e marketing, il vero spirito di lavorare in gruppo, motivando senza mai scoraggiarsi i ragazzi anche nelle difficoltà e nei momenti di conflitto. Per questo, pensando a questi due laboratori di impresa, vengono sì in mente i divertentissimi scooby-doo e le riuscitissime cinture in cuoio, ma soprattutto le storie e i volti di chi ha partecipato a quest’esperienza: i comportamenti disarmanti e l’ilarità senza limiti di Vincenzone, l’energia e la grinta di andare avanti contro ogni avversità e ogni oppositore di Rita, la cui voglia di esserci, di fare un salto di qualità potrebbero essere un insegnamento per tanti «Quest’esperienza ci ha offerto degli spunti per crescere, per pensare al domani…io sono stata Amministratore Delegato di questa impresa, non credo che in futuro questo sarà il mio lavoro, però ho capito che mi piace il mondo del commercio, anche se non so in quale settore perché oggigiorno è molto vasto. È stata l’IGS a farmi conoscere questo sistema perchè prima ne ero proprio all’oscuro, era un mondo che non conoscevo». Al Galiani la competizione è stata sentita fin dal primo momento, i due laboratori d’impresa formati dal professor Amato e guidati da Susanna e Marzia hanno iniziato a darsi del filo da torcere sullo stesso terreno. New Style ha prodotto bracciali, collane, orecchini con perle e perline e Picture Farm ha invece optato per portachiavi e bracciali con perle e ciondoli. La fiera d’istituto ha premiato l’intraprendenza, la vastità e la qualità dei prodotti offerti, nonché la sponsorizzazione dell’ANM reperita da Picture Farm, ma è servita a Rosa, Daniele, Toni, Giovanni & Co. per sfoderare maggiore grinta ed investire maggior tempo e passione nel proprio lavoro, per arrivare in fiera locale e non dover temere alcun confronto. Serena è tornata nella sua vecchia scuola a fare la trainer, così al Pagano tra tanti volti conosciuti ha trovato la preside, Liliana Talarico, sempre impegnata in mille attività per dare un valore aggiunto agli anni di formazione dei suoi studenti. Il laboratorio 6-teen con il motto “Cera una volta…” alla fiera d’istituto ha ottenuto la completa attenzione degli studenti e dei professori e anche i guadagni sono stati considerevoli. Candele che sembravano flute di champagne, boccali di birra, piatti di patatine, fiori, realizzati in modo da non essere dannosi per la salute e con sole essenze naturali, hanno avuto anche un packaging ad hoc per massimizzarne l’impatto espositivo e sono stati proposti come un ritorno alla fantasia e all’unicità del lavoro artigianale. 34
  • 35. All’Isabella d’Este la meraviglia è stata grande quando dopo che i ragazzi hanno deciso con i loro trainer il prodotto sono passati all’operatività. I laboratori di taglio e cucito della scuola si sono trasformati in un ordinato e professionale atelier, sui banconi tra cartamodelli, metri, aghi, filo, stoffe sono stati delineati i primi modelli: le ragazze di 3Altra Moda, sotto le direttive della Responsabile di Produzione Lulù hanno disegnato e cucito gonne in jeans con volant di seta colorata, mentre il team Fashion Style ha puntato su top e borse in tessuto. I ritmi di lavoro sono stati così frenetici e i ruoli a tal punto intercambiabili che Salvatore, dopo essere stato infaticabile insegnante e procacciatore di sponsor ha seriamente rischiato di fare da testimonial, in minigonna, alla società durante la fiera d’istituto e la professoressa De Pasquale non ha mai negato il suo tempo e la sua disponibilità ai ragazzi, finendo di sovente dietro la macchina da cucire per mostrar ai ragazzi della Fashion Style piccoli dettagli di stile. In ritardo ai nastri di partenza, le agguerritissime ragazze di Envidia, hanno bruciato tutte le tappe per partecipare alla fiera locale. Da future creatrici di tendenza hanno realizzato accessori di moda fondendo l’eleganza delle perle e delle pietre dure con l’originalità e i colori caldi degli sbarazzini ciondoli creati in cernit. Così se Alessandra, Viviana, Federica e Serena hanno supervisionato la fase produttiva, Paola ha supportato il mio lavoro di trainer in tutte le attività di coordinamento e organizzazione, dimostrando un entusiasmo, una maturità e una propensione al lavoro che purtroppo non è stata in grado di valorizzare nel suo percorso di studi quest’anno. Può uno scricciolo di trainer tener testa a otto “ruspanti” ragazzi? Claudia ce l’ha fatta. Li ha stregati tutti con il suo incredibile sorriso e con l’entusiasmo che mette in ogni iniziativa. Così se sotto il profilo tecnico Benito, Pasquale, Giovanni & co. della Metal Fermi dell’istituto Fermi hanno trovato nel professor La Penta un insostituibile maestro, Claudia ha sfoderato le armi del marketing per valorizzare l’esposizione del carrello elevatore (ribattezzato “Lello il Carrello” da Pasquale e dalla sottoscritta…). Lo stand si è trasformato in un’officina con pannelli in polistirolo e riproduzione di attrezzi di cartone appesi alle pareti e tutti i responsabili di funzione eccetto l’Amministratore Delegato hanno vestito le uniformi blu degli operai. «Teckno Dream è stato letteralmente il nostro sogno… che potessimo prima o poi approdare a qualcosa di tecnologico!!!», così mi confessa ironizzando Augusto raccontandomi la loro travagliata esperienza. Il secondo laboratorio del Fermi ha avuto un cammino un po’ impervio a causa dell’avvicendarsi dei trainer e delle analisi di fattibilità con esito negativo che hanno portato a scartare le prime idee di prodotto provocando un naturale sconforto. Quando li ho incontrati a scuola a marzo sono stati finalmente orgogliosi di mostrarmi lo schiaccia rifiuti, nato da un input del professor Marchitto, e corredato da disegni fatti in CAD…meccanici al servizio dell’ambiente! 35
  • 36. L’esperienza al Fonseca è iniziata sotto i migliori auspici. La scuola aveva vinto uno dei premi della scorsa edizione del progetto ed i ragazzi partecipanti non volevano sfigurare rispetto ai predecessori. La lezione successiva al brainstorming sul prodotto, Giuliano, che è l’unico ragazzo del laboratorio, propone di realizzare una rivista mensile incentrata su tutto ciò che può interessare ai ragazzi e che Napoli offre: concerti, presentazione di libri e cd, prime teatrali, locali di tendenza, manifestazioni sportive… con l’entrata del trainer ufficiale, Marco, nasce il giornale “Break” e il laboratorio viene battezzato Tutte donne tranne me. I ragazzi si misurano subito con la complessità di realizzare un prodotto editoriale e la gestione difficile dei tempi sarà la causa della loro assenza alla fiera locale, ma anche lo stimolo per arrivare preparati all’appuntamento di Paestum e Afrodite, Santina, Sara, Bruna e tutte le altre hanno davvero dimostrato di che pasta sono fatti! Segreti industriali e guerriglia di marketing. I più giovani imprenditori di quest’anno, al Campanella, supportati dalle professoresse Lettieri e Marino, si sono dimostrati tutt’altro che degli sprovveduti. Le ragazze di Another Day hanno puntato sulla coerenza con il loro percorso di studi e hanno supportato una casa famiglia del Rione Sanità nell’accoglienza di bambini appartenenti a situazioni sociali disagiate. A questo scopo hanno prodotto dei bijoux in perle con ciondoli di Hello Kitty ed il ricavato delle vendite è stato finalizzato all’acquisto del materiale ricreativo per i bambini. Marina e Ornella hanno veramente “trainato” il laboratorio Butterfly, il loro impegno non si è limitato a trovare i fornitori per gli infradito e la tipografia per la stampa del logo, ma hanno continuamente punzecchiato, a modo loro, i membri più pigri del team per incentivare il loro impegno e la loro partecipazione e anche con i clienti il loro spirito affarista non è passato inosservato; che dire di Francesco? la sua timidezza, i suoi sorrisi, un modo inconfondibile di fare…poi Oleh e Giselle, silenziosi osservatori…. Vincenzo (al quadrato), Antonio, Giovanni, Alessandro, Mario, Luca…insomma ecco a voi la formazione dei Solutions for web. In tempi da record all’ITI Volta hanno assorbito il progetto e lo hanno rielaborato ponendolo al servizio delle loro competenze, il tutto grazie all’infinito entusiasmo e al coinvolgimento totale della professoressa Maria Sandra Cortese che ha dato ai ragazzi tutti gli strumenti per realizzare un software di gestione per le aziende e li ha sempre supportati in modo che non scontassero l’eccessivo ritardo con il quale avevano preso parte al progetto. Incontrastata leader del gruppo è stata Stefania, non una semplice trainer ma vero jolly a servizio del gruppo: abile cacciatrice di azionisti, infaticabile conquistatrice di e-point, consulente marketing, autista, un’amica attenta e disponibile, più di una sorella maggiore… insomma non c’era da meravigliarsi 36
  • 37. che confondendosi camaleonticamente tra i suoi ragazzi nessuno la scambiasse per trainer! All’ITC Diaz mi sono sperimentata per la seconda volta come trainer, così inevitabilmente il racconto non sarà imparziale. Sono davvero orgogliosa dei ragazzi di Megalo, soprattutto perché hanno avuto la maturità di capire che sarebbero dovuti diventare presto autonomi poiché il mio impegno di Assistente di zona, non mi avrebbe consentito di dedicare loro tutte le energie di cui necessitavano e che non avrei loro lesinato. Il professor Miranda ha avuto immediatamente ragione nel dire che di quest’esperienza ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che negli studi si dimostravano più svogliati. E così un grazie va a Francesco che è riuscito a riabilitare gli sfottò sulla sua maglietta Megalo e a dar nome al laboratorio, nonché essere il promotore del kit sportivo, la sacca con gli accessori più richiesti da coloro che praticano sport. Lavinia invece ha percorso tutta Napoli senza risparmiarsi alla ricerca dei fornitori che offrivano un miglior rapporto qualità/prezzo. Poi ci sono Cinzia, eccezionale A.D., Sabrina, Elena, Diana... ragazzi, vi citerei tutti è solo per questioni di spazio che non lo faccio, ma sappiate che al di là dei nostri piccoli momenti di tensione, sono stata un po' rigida nel pretendere il massimo da voi, ma questo perché vi ho sempre ritenuti all'altezza di grandi traguardi. Gli imprenditori di Power P si son dimostrati “tosti” fin da subito, così come determinato e vero leader è stato Luca, l' A.D. della società, poche parole e direttive chiare per tutti, d'altronde in questo gruppo bastava un'occhiata per capirsi. Così Tani, Fabio, Paolo, Ciro e gli altri si dedicano alla produzione di cappelli con applicazioni e vedere quante ordinazioni hanno ricevuto nella fiera d'istituto basta per capire che a Miano c'è qualcuno di molto forte a dettar tendenza. L'idea del coprisellino per scooter sembrava frutto di una buona indagine di mercato, il nome 7 in condotta era accattivante, il feeling tra i partecipanti era buono, insomma il team del Serra sembrava destinato ad un percorso senza grandi avversità, e invece... saranno stati i costi esosi di produzione che hanno inciso sul prezzo finale, o un calo di interesse e motivazione dei partecipanti, o forse semplicemente noi dell' IGS avremmo dovuto prospettar loro nuovi stimoli e tracciare di più il loro percorso, fatto sta che dopo la fugace apparizione alla fiera locale il laboratorio ha deciso di concludere la propria esperienza. Cari ragazzi, ci dispiace, per quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, perché siete stati gli unici a non tentare il tutto per tutto per dimostrarci il vostro vero carattere... Questo capitolo si conclude con una storia di un insuccesso, la scelta non è stata casuale serve a ricordare a tutti, a noi in primis, che certi investimenti per andare a buon fine richiedono coinvolgimento, passione, attenzione costante e una voglia infinita di sperimentarsi sempre e di mettersi in discussione continuamente... 37
  • 38. 8. Sotto la lente: da partecipanti a trainer Non potremmo mai sapere cosa ci riserva il domani. Quali sorprese, quali gioie ci travolgeranno nella nostra vita. Le cose che ho imparato da quest’avventura sono tante, ma su di una voglio fermarmi in particolare: il cerchio si chiude sempre, nulla avviene per caso, ed ognuna delle scelte che facciamo quotidianamente è una strada che ci porterà in un punto ben preciso. La mia classe, la IV E, era sempre stata una delle migliori dell’istituto, un Liceo Scientifico della zona Vesuviana. Forse fu questo che spinse i docenti a scegliere noi, insieme alla sezione D, come possibili destinatari della proposta di Ig Students. “ Formare una S.P.A.? ….ma se nemmeno so cosa significhi….”: furono questi più o meno i pensieri che mi passarono per la testa quando mi parlarono del progetto Ig Students. Certo, il diritto e l’economia non erano esattamente materie inserite nel nostro curriculum! Però, mi dissi, perché non approfittare di questa occasione? Perché chiudere la porta a nuove conoscenze? E poi, sapere cos’è un’impresa e cosa faranno mai questi Amministratori Delegati che si sentono sempre alla TV non può farmi altro che bene… Non potevo sapere che, di li a qualche mese, in TV ci sarei finito anche io…e proprio da A.D.!!! Il gruppo si formò rapidamente, ed era un gruppo interclasse tra noi e la sez. D. Per me che non conoscevo assolutamente nessuno al Liceo, pur frequentandolo da 4 anni, era un’esperienza totalmente nuova, che mi avrebbe aiutato anche nella socializzazione: venivo da un'altra città e anche se era trascorso tutto quel tempo non avevo ancora superato il trauma del trasferimento, ed ero riuscito a creare nella mia scuola una rete di relazioni appena sufficiente per essere considerato dai più un “mezzo sconosciuto”. Lavorare in team è forse una delle cose più importanti che mi sono entrate in testa. Quando non sei solo a portare avanti un progetto, qualsiasi esso sia, hai più forza da un lato, ma dall’altro ti rendi conto che solo se anche gli altri hanno lavorato bene i tuoi sforzi vengono premiati. Tutti fanno parte di una grande macchina ed il lavoro di ognuno è un piccolo ingranaggio: se si blocca, anche gli altri sono costretti a fermarsi. Un’arma a doppio taglio? Forse, ma non se si lavora con persone straordinarie; e vi assicuro che di persone così ce ne sono ovunque, non tante, ma ci sono, anche nel nostro malandato Mezzogiorno. Ed è proprio grazie al lavoro che ho affrontato durante la mia esperienza da membro del C.D.A. della Pelagus S.p.A. lab. (così si chiamava la nostra Società) che ho incontrato la persona che più stimo ancora oggi, dopo dieci anni ormai. Siamo più che amici, direi quasi fratelli, il che per me che 38
  • 39. sono figlio unico è una gran bella cosa. E la nostra amicizia è iniziata proprio lì, in quel piccolo laboratorio che avanzava a passi incerti verso una splendida avventura. Fui eletto all’unanimità Amministratore Delegato, più che altro perché conoscevano la mia pagella e sapevano che ero un ragazzo che si impegna. Appena fiutarono che quello era il ruolo di maggiore peso e responsabilità, non esitarono a rifilarmelo: accettai con onore! Quel laboratorio, un po’ per la mia posizione, un po’ perché furono scelte le mie proposte sia per il nome che per la tipologia di prodotto, lo sentivo come mio. Però la realtà restava quella: la società era di tutti noi, ed era il nostro lavoro, il lavoro di tutti, a portarla avanti. La nostra idea imprenditoriale era abbastanza valida e relativamente semplice: si trattava di un coprisella impermeabile per moto o scooter, richiudibile in una apposita custodia con chiusura lampo. Ne curammo tutte le fasi, dalla realizzazione di un prototipo a quella “in serie”. Conducemmo ricerche di mercato per valutare la grandezza media delle sedute dei vari modelli di due ruote, per la scelta del tessuto da utilizzare e per la realizzazione pratica, per la quale ci affidammo ad una sarta. Scegliemmo insieme la confezione, il cartellino…studiammo il marketing, insomma. Durante tutte queste attività ebbi modo di conoscere i miei amici/colleghi, capire chi valeva e chi no, confrontarsi e divertirmi insieme a loro. Ma questo era solo l’inizio: tra speranze ed illusioni, arrivò la prima fiera. Circolava voce che il nostro laboratorio fosse uno dei migliori, anche per merito di un prodotto particolarmente interessante. La nostra palestra si trasformò in una splendida area fieristica e fu molto stimolante apprezzare gli sforzi degli altri laboratori, da altri istituti, altri paesi. Le mie conoscenze a livello umano continuavano ad ampliarsi ed il laboratorio mi prendeva sempre di più. Tuttavia non fu quella la fiera più bella, perché arrivò forse troppo presto e ci colse impreparati. Ricordo ancora i preparativi prima della fiera provinciale. Fino alla sera prima mi cimentai io stesso nella costruzione di una piattaforma espositiva girevole, mentre gli altri si occuparono di un video dimostrativo di come il nostro coprisella salvasse la parte posteriore dei calzoni dei centauri in caso di pioggia! Quanto impegno in quei momenti: mi sentivo come una piccola formica operaia…ma tanto fu l’impegno quanta la soddisfazione dei giorni successivi! In fiera c’era un quantitativo di ragazzi pari più o meno a quello di tre istituti messi insieme, e girare in tenuta sociale con tanto di cartellino dedicato mi dava un non so che di orgoglio. Avemmo modo di ammirare i lavori di altri ragazzi che, come noi, si erano impegnati alla grande. Ogni gruppo era fantastico di per sé, perchè senza saperlo quei ragazzi avevano fatto qualcosa di straordinario. Avevano scavalcato il muro, erano andati oltre quello che la più prestigiosa delle Scuole può offrire. Ragazzi dalla città come dalla periferia; dai quartieri alti così come da quelli più a rischio: tutti 39
  • 40. erano riusciti a creare un gruppo, un prodotto, uno stand. Tutti avevano affrontato un’esperienza reale di vita, senza la noia che magari a volte un libro può dare. Tutti avevano creduto nella loro idea, in ciò che facevano in quella che non sembrava nemmeno più una simulazione, tanto ci aveva preso. Tutti avevano fatto quello che gli adulti dovrebbero fare ogni giorno: credere in se stessi, in ciò che si fa, nelle persone che ci stanno accanto. Credere che con l’impegno e l’unione di tutti si possono oltrepassare tutti i problemi che attanagliano la nostra società. Pensieri in cui solo un adolescente può credere? Forse…ma a me sembra tutt’oggi che l’atmosfera che si respirava in fiera fosse molto più sana di quella che respiro quando passeggio per le strade del mio paese… Ricordo che quell’anno ero affetto da febbre leggera ma continua, e fu proprio uno di quei giorni nei quali mi sentivo particolarmente debilitato che dovetti andare a scuola, ad ogni costo. Nonostante i paternali di una madre apprensiva feci venire il barbiere a casa, mi vestii di tutto punto: non potevo rinunciare ad un occasione così clamorosa! Le telecamere mi aspettavano in un’aula al primo piano, dove c’erano altri due ragazzi come me che fremevano per quello che sarebbe successo di li a poco. Non ce lo dissero, ma credo che quei tre fossero i migliori laboratori della zona. Non ho fatto registrare a casa il servizio andato in onda su RaiTre, e forse ho sbagliato. Magari mi sarei potuto rivedere quando sarei stato adulto. Ma poi ho capito che non ce n’era bisogno, in fin dei conti. Quell’intervista, quei pochi secondi, vivono nella mia mente come la più fedele delle riproduzioni digitali. Insomma, se non mi accadrà più nulla di così eccezionale nella mia vita, almeno potrò dire di essere apparso in TV, almeno per una volta, anche se non ne avrò le prove. IGS mi ha dato anche questo. Dopo sei anni ero rimasto più o meno lo stesso di allora. Qualche chilo in meno, certo, ma chi mi vide non esitò nel riconoscermi. Roberto mi guardava con occhi meravigliati e curiosi, mentre mi salutava. Che ci facevo io nella sede di IGS? Forse non sapeva che tra le persone che erano state contattate per diventare trainer quell’anno c’ero anche io, che nel frattempo mi ero laureato. Per questo ero stato scelto da un database, un foglio dove sono scritti tanti nomi come il mio. Ma per come vedo io le cose il mio nome quel giorno deve aver brillato agli occhi di chi stava scorrendo quella lista. Deve aver urlato “…eccomi, sono qui, scegli me…” e come sempre succede per le cose che non vediamo, deve aver colto nel segno. Quando ricevetti la telefonata di Rossella, che mi proponeva la possibilità di diventare trainer, ebbi tanto a cui pensare. In primo luogo, quanto tempo avrei sottratto all’impegno di sempre, alla mia impegnativa carriera universitaria? Sarei riuscito a conciliare le due cose? Dopo averci pensato a lungo, decisi di contattare il mio vecchio trainer, Massimiliano. Feci 40
  • 41. parecchie telefonate per avere il suo numero. Volevo che mi consigliasse, che mi dicesse se in effetti l’impegno fosse sostenibile. Ma adesso posso dire con serenità che forse avevo già deciso: il fatto stesso di cercare il mio ex-trainer con tanto impegno era sintomo del fatto che la cosa mi interessava eccome. Quella telefonata fu proprio come volevo che fosse. Il mio vecchi amico (questo diventano i trainer alla fine, dei veri e propri amici) mi rassicurò sulla bontà dell’impegno e sul suo non eccessivo peso in termini quantitativi. Massimiliano aprì le porte della mia esperienza da Trainer IGS. Il gruppo che mi fu affidato era molto numeroso. Venti ragazzi, molti dei quali vivaci! Come avrei fatto io, che non avevo esperienze del tipo, a farli stare buoni? Non potevo sapere che non ne avrei avuto bisogno! Presto i ragazzi iniziarono a trattarmi come uno di loro (entro certi limiti, ovviamente). Mi ricordo che già dopo il primo incontro mi invitarono a giocare con loro a nascondino nel cortile della scuola. Per me fu molto importante, significava entrare nel loro gruppo. Col tempo la situazione non ha fatto che migliorare. Quei ragazzi mi hanno cambiato la vita. Sul serio. È difficile entrare in una comunità nuova. Lo è ancora di più in una comunità ostica come la nostra, ancora di più per un adolescente cresciuto in modo certamente diverso, certamente distante. Chi è nato e cresciuto qui di certo non mi capirà quando dico che la nostra società è difficile, ostica. Ma vi assicuro che è così. Per me fu così quando undici anni or sono mi sono trasferito qui direttamente dal cuore della Pianura Padana. Mi sembrava tutto a dir poco un casino. Quella difficoltà l’ho affrontata con le cattive, l’ho fatta a pezzi e non mi sono lasciato andare. Ho scavalcato gli ostacoli che mi si paravano innanzi, mi sono adattato, ho cercato di prendere quello che di buono c’era e scartare il male. Il problema era che avevo raccolto molte meno cose buone rispetto a quelle cattive che avevo gettato via. Quell’esperienza difficile ha lasciato in me alcuni segni indelebili, alcune convinzioni che nessuno sarebbe riuscito a cancellare. Nessuno, tranne i miei ragazzi. Non vi nego che su alcuni di loro, quando è iniziata la nostra avventura, non avrei scommesso un soldo falso. Eppure, sono riusciti in qualcosa che credevo impossibile. Mi hanno fatto cambiare punto di vista. Quella che doveva essere un’esperienza formativa, si è trasformata in una esperienza di vita! Come hanno fatto? Beh, sono stati semplicemente se stessi: hanno lavorato tutti insieme, si sono impegnati, hanno fatto 41
  • 42. le cose perbene in pochissimo tempo. Tanto da farci arrivare sul podio! Quando sono salito sul palco per la premiazione, come potete immaginare, il cuore mi batteva forte. Che miracolo avevamo fatto! C’eravamo riusciti! Però…Il punto è che ad un certo punto scesi da quel palco. Tutte le persone scomparvero intorno a me, il tempo si fermò in mezzo a quella confusione. Tornarono nella mia mente tutti i ricordi di quando a partecipare ero io. Tutto l’impegno, la gioia di fare qualcosa. La consapevolezza maturata con gli anni di quanto quell’esperienza fosse stata utile, mi avesse insegnato tutte le belle cose che ho scritto finora. Mi trovai ancora nel mio liceo, a casa dei miei amici a preparare lo stand, il filmino, la piattaforma girevole. Mi rividi alla TV su RaiTre. Poi, ripercorsi tutte le emozioni vissute da trainer, la gioia di vedere ragazzi veramente di cuore che si impegnano anche se magari vivono in realtà di disagio. Ragazzi che mi volevano bene. Quando tornai sul palco, ancora in mezzo alla confusione, non era più la stessa cosa di prima: era come se fossi tornato un ragazzo come loro, un liceale; però con una consapevolezza in più, quella consapevolezza dell’importanza di quell’avventura sul campo professionale e sociale. Capivo, a differenza dei ragazzi che sul palco non ci erano saliti, che erano tutti vincitori. Che tutti erano riusciti a mettersi insieme, a lavorare in team, a fare un gruppo, a produrre qualcosa di buono ma soprattutto a credere in quello che si faceva. Tutti ci erano riusciti, non solo i miei ragazzi che erano stati premiati. Ci ero riuscito anche io quando ero Amministratore Delegato. Ecco perché per me vedere quei ragazzi felici, credere in qualcosa, in questa società che per me era da buttare, era una vittoria. Per tutti. Ecco perché i miei ragazzi, insieme a tutti quelli che ho visto lavorare, mi hanno cambiato. Mi hanno insegnato che anche nelle situazioni più difficili ci sono persone straordinarie; poche, ma ce ne sono. All’inizio vi ho detto che nulla è per caso, che il cerchio si chiude sempre. Vi siete chiesti il perché? Ecco, quest’anno farò parte dello staff di IGS Campania. Sono entrato in maniera stabile nell’organizzazione. Una proposta di lavoro, che ai nostri tempi e nella nostra società è oro colato, proprio per me. Sì, per me che non credevo a quasi nulla più. Voi che avreste fatto? Io non ci ho pensato due volte. E allora, come faccio a non pensare che il destino esiste? Che la vita è un cerchio? Che viviamo nel buio ma una logica in quel buio c’è! Ho fatto delle scelte, certo le ho fatte per la mia volontà, e prese una per una queste scelte non vogliono dire nulla. Ma se mi guardo alle spalle e considero dove mi hanno portato queste scelte, mi 42
  • 43. rendo conto che quelle forse non erano casuali. Forse il destino mi voleva portare fin qua, perché quelle scelte mi hanno portato a percorrere una strada che sembrava già spianata. E che di sicuro ancora non ho percorso tutta… Giovanni Paolo Romano 43