Lazio: strumenti compensativi e dispensativi. Dott. Caligaris
09.03.2013
1. LE TECNOLOGIE PER SUPPORTARE
LA CLASSE MULTILINGUISTICA
Emanuela Cotroneo,
Alessandra Giglio
2. Il modulo
• Come si apprende una lingua?
• Come si insegna una lingua?
• Quali tecnologie possono supportarci nella
gestione del processo di apprendimento –
insegnamento linguistico e culturale?
• Quali tecnologie possono supportarci nella
gestione della classe multilingue?
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
3. L’incontro di oggi
• Quali teorie per spiegare come si apprende?
• Quali approcci e metodi per la didattica
dell’italiano L2?
• L’approccio ludico
• Giocare in classe
• Risorse per fare didattica dell’italiano L2
attraverso il gioco
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
4. Contesti di insegnamento/ Profili di apprendenti
apprendimento
Didattica della
lingua italiana come L2
Progettazione di un Motivazioni
intervento Bisogni
didattico mirato Caratteristiche
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6. Come si apprende una lingua madre?
Come si apprende una seconda lingua?
Fate delle ipotesi.
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7. Apprendimento L1
vs Apprendimento L2
L’acquisizione di una L1 avviene in
modo non guidato, naturale mentre
l’acquisizione di una L2 può avvenire
sia naturalmente sia tramite un
intervento didattico (apprendimento
spontaneo, guidato, misto).
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8. Quali fattori influenzano
l’apprendimento? Quali elementi
dobbiamo considerare per spiegare
come avviene l’apprendimento?
Fate delle ipotesi.
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9. Fattori che influenzano
l’apprendimento
• Fattori interni (età, motivazione,
fattori affettivi, attitudine, stili
cognitivi, tipo di intelligenza, lingua
madre);
• Fattori esterni (input, ambiente in
classe e fuori dalla classe).
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10. Il Comportamentismo
(anni ’40-’50)
• Teoria che nasce in ambito psicologico
(Skinner), viene poi trasferita in ambito
linguistico (Bloomfield) per spiegare
l’acquisizione di una L1 o di una L2;
• L’acquisizione di una lingua avviene
attraverso l’imitazione e la formazione di
abitudini: ci si abitua a produrre certi
comportamenti di tipo linguistico.
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11. L’imitazione avviene quando si riproduce
un input ricevuto dall’ambiente:
Madre: Simone va a dormire
Simone: dommie va
(cit. in De Marco, cur., 2000)
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12. La formazione di abitudini avviene grazie a
due elementi:
- la frequenza;
- il rinforzo.
Madre: Cos’è questo?
Simone: Orso.
Madre: Sì, un orso.
(cit. in De Marco, cur., 2000)
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14. Psicologia cognitiva
(anni ’60)
• oggetto di studio della psicologia cognitiva è il
funzionamento della mente (Chomsky, 1959);
• l’acquisizione avviene grazie alla
predisposizione della mente umana: saremmo
infatti biologicamente programmati per il
linguaggio;
• ogni individuo può contare su un meccanismo
innato di acquisizione che è il LAD (Language
Acquisition Device);
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15. • ricevendo degli stimoli dall’ambiente,
l’apprendente può formulare ipotesi sul
funzionamento della lingua e verificarle;
• gli stimoli ricevuti vengono messi in
relazione con la Grammatica Universale
(GU) che è innata e presente nella mente del
bambino che acquisisce la L1 come un
sistema di universali linguistici;
• durante l’acquisizione di una L2,
l’apprendente utilizzerà la GU ma anche la
L1 nota: apprendere la L2 NON è uguale ad
apprendere la L1.
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16. input LAD
GRAMMATICA
UNIVERSALE
HP
intake
output
17. L’apprendente in ottica
contrastiva e cognitiva
• in ottica comportamentista è una
tabula rasa, passivo rispetto agli
stimoli esterni;
• in ottica cognitiva, l’apprendente è un
soggetto attivo e creativo, alla ricerca
di dati necessari alla formulazione e
alla verifica di proprie ipotesi.
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18. L’interlingua
L’interlingua è la lingua del discente nelle
varie fasi del suo sviluppo: la lingua viene
infatti appresa secondo un procedimento a
spirale per approssimazioni successive alla
lingua obiettivo (Balboni, 2002).
È una lingua instabile, la cui grammatica non
corrisponde né a quella della L1 né a quella
della L2, ma comprende regole dell’una e
dell’altra; è un continuum che ha ai due poli
la L1 e la L2, la massima trascuratezza e la
massima formalità.
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19. Second Language Acquisition
Theory
(Krashen, 1981, 1985)
Fa esplicito riferimento al ruolo dell’input
nell’acquisizione linguistica.
Fattori esterni
Fattori interni
filtro
input organizzatore
monitor
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21. Natural Approach
5 ipotesi
1. acquisizione vs apprendimento
- l’acquisizione è un processo inconscio, che incide
sulla memoria a lungo termine mentre
l’apprendimento è un processo conscio che incide
sulla memoria a breve termine;
- si può passare da acquisizione ad apprendimento
ma non da apprendimento ad acquisizione.
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22. 2. ipotesi dell’ordine naturale
le strutture vengono acquisite secondo una
sequenzialità ben precisa
3. Input comprensibile
l’input fornito non deve essere casuale ma pari a
i+1
4. Filtro affettivo
- filtra l’input e lo trasmette all’organizzatore;
- può essere bloccato da stati di ansia
5. monitor
- è un meccanismo di controllo conscio che agisce
sull’output;
- interviene in caso di tempo a disposizione,
conoscenza della regola e attenzione alla forma.
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23. Sociointerazionismo
-l’ipotesi socio-interazionista interpreta
l’acquisizione come il risultato degli sforzi
collaborativi tra apprendente e suoi interlocutori,
mettendo l’accento sull’interazione;
- nel caso della L1 è la cooperazione tra adulto e
bambino che rende possibile l’acquisizione:
l’adulto fornisce un sistema di supporto,
modellando e strutturando l’input, secondo il
LASS (Language Acquisition Support Sistem).
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24. • attraverso la negoziazione dei significati, la
semplificazione, la riformulazione, l’input
viene compreso dall’apprendente ed
elaborato per l’acquisizione linguistica.
L’input non va trasmesso in maniera passiva:
- esperimento immaginario (Klein, 1991):
input massiccio di L2 per settimane rivolto
ad un apprendente chiuso in una stanza NON
comporta acquisizione;
- studio di Swain (1985) in classi canadesi
con educazione bilingue ha dimostrato che la
trasmissione passiva dell’input, anche se
comprensibile, non basta: l’input va
trasmesso in maniera interattiva.
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25. Costruttivismo
Diversi sono gli autori che hanno elaborato teorie
costruttiviste (Piaget, Vigotskij, ecc.). Queste teorie
prendono in considerazione tanto i processi mentali
quanto l’ambiente e l’input fornito.
L’apprendimento:
- è un processo attivo: l’apprendente è un organismo
in evoluzione che organizza il proprio sapere in
maniera attiva, rispondendo alle sollecitazioni del
mondo in maniera individuale e soggettiva;
- deriva da una ristrutturazione delle proprie
conoscenze interne e da una negoziazione sociale;
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26. - si basa su una conoscenza situata, che dipende
strettamente dall’ambiente in cui ha luogo
l’apprendimento;
- la costruzione della conoscenza avviene attraverso
la realizzazione di compiti autentici;
-la cooperazione è alla base dell’apprendimento;
-l’applicazione pratica delle teorie costruttiviste nella
didattica delle lingue è con le tecnologie didattiche
grazie alle quali è possibile imparare dall’esperienza
(learning by doing) e costruire la propria conoscenza
interagendo con gli altri.
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27. BICS (Basic Interpersonal Communication
Skills)
risposte chiuse, frasi di routine, capacità
comunicativa superficiale
(2 anni)
CALP (Cognitive Academic and Language
Proficiency)
difficoltà nell’esplicitare i significati senza
ricorso ai codici non verbali, difficoltà ad
usare la lingua fuori contesto
(5/6/7 anni)
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28. Imparare le prime 50 parole…
giocando!
http://www.giocoeimparo.altervista.org/software.swf
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29. Nei diversi contesti l’italiano è appreso da
diverse tipologie di apprendenti che si
differenziano in base a:
stili cognitivi tipo di intelligenza
attitudine età
lingua madre
fattori affettivi motivazione
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30. Nei diversi contesti l’italiano è appreso da
diverse tipologie di apprendenti che si
differenziano in base a:
stili cognitivi tipo di intelligenza
attitudine età
lingua madre
fattori affettivi motivazione
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32. Specializzazione
degli emisferi cerebrali
Emisfero Emisfero
sinistro destro
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33. Specializzazione
degli emisferi cerebrali
• emisfero sinistro: comprende le aree deputate al
linguaggio, ma anche le funzioni analitiche e logiche
(es. calcolo, ordinamento cronologico);
• emisfero destro: è invece specializzato in processi
di natura olistica, nell’elaborazione di dati non
verbali (es. musica), negli aspetti metaforici,
prosodici e pragmatici della lingua.
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
34. •Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una
discussione, la dominanza è riservata all' emisfero
sinistro;
•quando disegniamo o guardiamo un'immagine, sarà
l' emisfero destro ad avere dominanza su quello
sinistro.
•I due emisferi non sono a se stanti: sono strettamente
connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio
di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un
grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che
permette al cervello di integrare le elaborazioni delle
varie aree.
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35. • i due emisferi cerebrali presentano differenti
specializzazioni, tutte fondamentali per la
realizzazione dei processi cognitivi e per la
costruzione del pensiero;
• l’attribuzione delle diverse funzioni ai due
emisferi avviene attraverso la lateralizzazione.
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36. Area di Broca:
elaborazione del
linguaggio
Area di
Wernicke:
comprensione
del linguaggio
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
37. • esiste un periodo critico: oltre questo
periodo, nel quale si conclude la
lateralizzazione del cervello, non si
raggiunge più – o lo si fa in maniera
molto difficile - una competenza pari
al nativo (Lenneberg 1967).
I bambini sono “spugne linguistiche”
(Balboni 2008)
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
38. esistono più età critiche, ognuna
delle quali condizionerebbe un aspetto
dell’apprendimento linguistico:
fonetica, sintassi, aspetti semantici e
pragmatici (Singleton 1989, Long
1990):
Bambini: fonetica;
Adolescenti: sintassi;
Giovani adulti, adulti: aspetti
semantici e pragmatici
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
39. Come insegnare?
“[…] non può esistere un metodo che vada bene per tutte le
situazioni che si presentano nelle prassi dell'insegnamento,
perché varie sono le esigenze e differenti gli attori che vi
prendono parte” (Serra Borneto, cur., 1998: 18).
“Il QCE, in accordo con i principi fondamentali di una
democrazia pluralista […] non può schierarsi da una parte o
dall’altra nelle attuali dispute teoriche sulla natura
dell’acquisizione linguistica e dei relativi rapporti con
l’apprendimento; né può abbracciare un determinato metodo
di insegnamento, escludendo tutti gli altri. Il suo ruolo è di
incoraggiare tutti coloro che sono coinvolti nel
processo di apprendimento/insegnamento linguistico ad
esporre nel modo più esplicito e chiaro possibile i
fondamenti teorici e le procedure che mettono in
pratica” (Consiglio d’Europa 2002: 23).
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
41. Giocare in classe
•“Domandiamoci ora che cos’è il gioco, se una caratteristica
temporanea dell’infanzia oppure un tratto che contrassegna
tutto l’arco dell’esistenza umana, pur con differenziazioni
che variano a seconda delle diverse età. Le numerose
indicazioni fornite dall’osservazione e dalla ricerca ci portano
in via provvisoria ad affermare che il gioco, pur essendo una
funzione preminente e specifica dell’infanzia, si prolunga poi
per tutta la vita”.
•(Vygotskij in Bruner et alii 1981: 657)
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42. Giocare in classe
•“Domandiamoci ora che cos’è il gioco, se una caratteristica
temporanea dell’infanzia oppure un tratto che contrassegna
tutto l’arco dell’esistenza umana, pur con differenziazioni
che variano a seconda delle diverse età. Le numerose
indicazioni fornite dall’osservazione e dalla ricerca ci portano
in via provvisoria ad affermare che il gioco, pur essendo una
funzione preminente e specifica dell’infanzia, si prolunga poi
per tutta la vita”.
•(Vygotskij in Bruner et alii 1981: 657)
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43. Che cos’è la glottodidattica ludica?
•“è una metodologia che realizza
coerentemente in modelli operativi e in
tecniche glottodidattiche i principi fondanti
degli approcci umanistico-affettivo e
comunicativo”
(Caon, Rutka 2004: 22)
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
44. Dall’approccio comunicativo (Balboni, 2002):
al centro del processo ci sono i bisogni
linguistico-comunicativi dell’apprendente e il
suo coinvolgimento. La lingua è strumento per
agire socialmente e l’interazione tra gli allievi
è fondamentale.
Il gioco coinvolge l’apprendente facendolo
interagire con gli altri usando la lingua per
scopi pratici.
Le tecnologie per supportare la classe multilinguistica
45. Dagli approcci umanistico-affettivi (Serra
Borneto, 1998): l’apprendente e il suo stato
affettivo sono al centro del processo di
acquisizione, il docente diviene un facilitatore che
attiva diversi canali al fine di ottimizzarne
l’apprendimento e al fine di mantenerne alto il
coinvolgimento.
Il gioco può attivare diversi canali (verbale,
motorio, musicale, ecc.) e scarica tensioni e
stress garantendo il benessere affettivo
dell’apprendente, coinvolgendolo.
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46. Dal costruttivismo (Vigotskij, 1980 e Bruner,
1996): l’apprendimento è un processo attivo.
L’apprendente impara quando l’obiettivo del
suo apprendimento è per lui significativo e
quando è impegnato attivamente nella
creazione della sua conoscenza.
L’apprendimento è facilitato in un ambiente
che promuove relazioni interpersonali.
Giocando l’apprendente è attivamente
coinvolto, interagisce con i compagni e il suo
impegno è significativo per la riuscita del
gioco.
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47. Dal Natural Approach (Krashen, 1983):
L’acquisizione avviene quando l’apprendente è
libero da ansie, stress e timori: quando, cioè,
non viene attivato il filtro affettivo.
Quando gioca l’apprendente è rilassato e si
attiva la “rule of forgetting” (dimentica di
essere coinvolto nell’apprendimento).
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