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COMUNE DI VIAREGGIO
              U.O. PROTEZIONE CIVILE



PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
     GRANDE EVENTO: CARNEVALE DI VIAREGGIO

                        OTTOBRE 2008




Redatto da:

Dott. Giuliano Pardini………………Ufficio comunale di Protezione Civile
INDICE:


cap. 1…RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO                         pag. 3

          La piramide si rovescia


CAP. 2…LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI               pag. 5

          Il cittadino merita sempre tutela e attenzione

CAP. 3 …IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO                 pag. 9

          Premessa
          La città di Viareggio
          Breve storia del Carnevale di Viareggio
          Gli spazi sede dell’evento
          Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete
              idranti
           Informazione e orientamento
          Vie di esodo

CAP. 4…I CARRI ALLEGORICI. ASPETTI TECNICI                  pag. 29

CAP.5…IL PIANO D’EMERGENZA ESTERNO ALLA
      MANIFESTAZIONE                                        pag. 33

          Lo scenario
          Obiettivi

CAP. 6…CHI FA CHE COSA                                      pag. 39

          Il ruolo attivo della struttura di protezione civile
          La squadra comunale di pronta reperibilita’ h24
          Altri servizi
          Fine evento
          La sala operativa
CAP. 1      RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO
La piramide si rovescia

Gli anni novanta sono indubbiamente gli anni delle grandi leggi che

porteranno al quadro normativo ed al modello culturale che oggi, in

Italia, è la Protezione Civile. Ma il cammino non è stato né breve né

sempre in discesa e, il lavoro legislativo utile da ricordare è:

-     Legge 183/89 (uso del suolo) che scardina i confini politici nel

      rispetto di quelli naturali dei bacini imbriferi;

-     L. 142/90 e L.241/92 che riconoscono un ruolo più dignitoso

      del cittadino nei confronti della Pubblica Amministrazione;

-     L. 81/93 che modifica la legge elettorale locale, istituendo la

      figura del sindaco forte eletto direttamente dai cittadini, con i

      quali stipula un contratto di tipo elettorale sul cui rispetto sarà

      poi giudicato; leggi Bassanini e T.U.EE.LL. (D.Lgs. 267/01),

      che riformeranno la Pubblica Amministrazione cogliendone i

      principi di fondo seminati in tutto il decennio.

Rimanendo in tema di Protezione Civile e rimarcando il ruolo cruciale

del Sindaco come prima autorità di fronte ai cittadini che

rappresenta, è opportuno ricordare e sottolineare, il D.M. 18/03/93

che raccoglie sintetizza i servizi e le materie che, in quanto

indispensabili, sono garantite      mediante risorse di finanza locale



                                                                       3
così come cita il D.L.gs 504/92 artt. 36 e 37 (definizione dei

contributi ordinari spettanti ai singoli Enti Locali):

      Le entrate fiscali del comune concorrono a finanziare i servizi
-

      indispensabili;

      a ciascun Ente spettano contributi ordinari annuali destinati al
-

      finanziamento dei servizi indispensabili;

-     Sono servizi indispensabili quelli che rappresentano le

      condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali e

      che sono diffusi sul territorio con caratteristica di uniformità.

un anno dopo il Decreto Ministeriale 18 maggio 1993 art. 1

(individuazione dei servizi indispensabili dei comuni) citava:



……tra i servizi indispensabili dei comuni come acquedotto,

fognatura, uff. tecnico, anagrafe, polizia municipale, sono compresi

protezione civile, pronto intervento e sicurezza pubblica.

Di fronte a questa evoluzione legislativa, che implica l’abbandono

della cultura del puro intervento di soccorso ma, bensì, avvia una

sempre maggiore pianificazione dell’emergenza, nasce il Metodo

Augustus, finalizzato a rendere snella e organizzata la rete degli

interventi.




                                                                          4
CAP. 2     LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI

Il cittadino merita sempre tutela e attenzione

Come abbiamo visto dal 1992 ad oggi c’è stata una forte spinta

evolutiva in materia di Protezione civile, sia a livello nazionale (o

centrale), con la costituzione del Dipartimento Nazionale di

Protezione Civile, sia a livello periferico (o locale) con il D.Lgs.

112/98, che ha trasferito precisi poteri dallo Stato alle Regioni e agli

EE.LL., introducendo nel sistema dei rapporti Centro - Periferia, il

principio di sussidiarietà. Oggi una regione, una provincia, un

comune, ha precisi compiti in materia di Protezione Civile, che

esigono ruoli ben definiti e competenze certe all’interno dei singoli

Enti. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12

dicembre 2001 “Organizzazione del dipartimento della protezione

civile”, all’art. 3 comma 2 è previsto l’ufficio “grandi eventi e

logistica”, come traduzione fattiva delle linee del Decreto Legge

343/2001 di 2 mesi prima in cui, all’art. 5 comma 1, si definisce

attività di protezione civile quella derivante non solo da calamità

naturali e catastrofi ma anche da altri grandi eventi.

Del resto una macchina che sa ben gestire una emergenza, che sa

dar risposte certe in un clima di incertezze, deve ancora meglio

rispondere di fronte a scenari di pura organizzazione, con lo spirito


                                                                      5
di ridurre sempre al minimo il disagio subito dalla popolazione da

qualsiasi direzione esso provenga. Questo principio ha visto all’opera

la macchina della protezione civile su eventi di straordinario flusso

umano come la beatificazione di Padre Pio e la morte del Papa

Giovanni    Paolo   II,    coordinando    attività   sanitarie,   logistiche,

informative etc. che hanno trasformato città intere in veri e propri

palcoscenici, in cui tutto deve essere previsto (uscite d’emergenza,

servizi igienici, prime file, posti popolari e, eventualmente, il tutto

esaurito). Questi sono i cosiddetti “grandi eventi” che, ritenuti tali

per importanza mediatica, vengono sanciti a livello statale da

un’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che permette

agli organizzatori accessi a         tutta una serie di finanziamenti

necessari a fronteggiare al meglio una situazione sotto gli occhi di

tutto il mondo. Sullo stesso principio, ma con meno risorse e tanto

sacrificio, si deve poter gestire un evento locale. Un sindaco che

ospiti una iniziativa che richiami grandi afflussi per la sua città non

può    sottovalutare      una   visione   dell’evento    che,     nella   sua

eccezionalità, implichi certamente una gestione del territorio fuori

dall’ordinario.




                                                                            6
Detto questo è importante soffermarsi sul principio di grande evento

= protezione civile, sia o non sia questo riconosciuto dalla Stato, in

quanto l’evento di per sé implica la presa di coscienza di un disagio

causato   alla   popolazione    dovuto    ai   grandi    afflussi,   dove

un’Amministrazione Comunale deve attivare una sua struttura di

protezione civile capace di poter ridurre al minimo il disagio e, nel

contempo, offrire servizi aggiuntivi agli intervenuti. Ecco che oggi, le

politiche di gestione delle emergenze, assumono un ruolo centrale

perché sono prioritarie quanto o forse più              delle tematiche

ambientali e di qualità della vita. Per questo la Protezione civile è

oramai cercata, voluta e percepita dal cittadino non solamente come

entità di soccorso in caso di terremoti o alluvioni, ma sempre più

spesso desiderata come garanzia anche in caso di una lunga fila in

autostrada sotto il sole, su una strada innevata, o durante una

manifestazione importante.

In questo scenario culturale di bisogno di sicurezza sia individuale

che collettiva, il sindaco di una città non può sottrarsi alle sue

responsabilità di primo cittadino e di prima autorità di protezione

civile, in quanto scelto direttamente dai suoi conterranei con poteri

forti e quasi illimitati. In questo nuovo contesto anche un evento

particolarmente importante di tipo culturale, sociale o di spettacolo


                                                                        7
può assumere una valenza di alta responsabilità per le autorità

locali, indipendentemente dall’essere riconosciuto dallo Stato grande

evento. La struttura locale di Protezione Civile, in questo ambito,

dovrà essere capace di pianificare una serie di iniziative finalizzate

alla gestione di uno scenario che, per un ben determinato spazio

temporale, sarà caratterizzato da afflussi di gente fuori dall’ordinario

e che, in via eccezionale, potrebbe anche essere coinvolta in rischi

di tipo collettivo.




                                                                      8
CAP. 3 IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO.

Premessa:

Il piano di Protezione Civile comunale, finalizzato ad una grande

manifestazione come quella del Carnevale di Viareggio, che

coinvolge mediamente 100.000 spettatori per quattro domeniche sul

lungomare di Viareggio, integra il Piano di Sicurezza Interno alla

manifestazione     stessa,      predisposto    dall’Ente   organizzatore

(Fondazione Carnevale) come previsto dalle leggi vigenti in materia

di pubblico spettacolo       (art. 19 comma 10 D.P.R. n° 616/77). Il

Piano comunale di competenza del servizio di Protezione Civile si

focalizza, invece, principalmente sugli aspetti legati alla necessità di

intervenire su tutto il territorio comunale e limitrofo, stabilendo

modalità d’intervento, codifiche operative e risorse a disposizione, in

caso di un rischio estremamente rilevante che richieda la necessità

di    strutture    sanitarie,      ordine     pubblico     e   soccorso

contemporaneamente (L.225/92, D.Lgs. 112/98, D.Lgs 267/00, L.R.

Toscana n° 67/03). Nello stesso tempo          la struttura comunale di

Protezione civile coordina, all’interno della manifestazione, un piano

operativo che si accentra sul coordinamento di varie iniziative

finalizzate ad agevolare e controllare l’eccezionale afflusso di

persone (con alta percentuale di famiglie con bambini) che, pur in


                                                                       9
piena stagione invernale (febbraio è il mese tradizionale del

Carnevale), si riversa sui viali a mare cittadini.

L’elaborato prevede la descrizione delle procedure relative al Piano

di emergenza all’esterno del circuito lungo il quale si svolge il

Carnevale di Viareggio che, una volta discusso e approvato sia dalle

Istituzioni che dagli Enti operativi che fanno parte del Piano interno

alla manifestazione (Associazioni Volontarie, Serv. 118, Vigili del

Fuoco, Servizi di Polizia di Stato e locale, Società di servizi), diviene

punto di condivisione a 360 gradi del sistema protezione civile che si

espleterà dal Centro Operativo Comunale posto all’interno della

manifestazione.




                                                                      10
Descrizione del sito oggetto della manifestazione                          e
pianificazione dei servizi di protezione civile


Il grande evento del Carnevale di Viareggio si sviluppa sui

lungomare cittadini, composti da due assi viari rettilinei e paralleli

per una lunghezza (nord – sud) di 2800 metri e larghi oltre 30 metri

complessivi. I due assi viari sono separati da aiuole che permettono

l’accesso al viale parallelo con varchi ogni 30 – 40 metri. I carri di

Viareggio, posizionati in fila indiana per ordine di grandezza sin dal

mattino, iniziano a muoversi percorrendo in senso antiorario i viali a

mare (denominati per l’evento “circuito”) che, durante il Corso (dalle

ore 14.30 alle ore 17.00) vengono percorsi tre volte. Sia l’inizio che

la fine dello spettacolo vengono segnalati alla popolazione

intervenuta con tre colpi a salve di cannone. Successivamente,

smaltita la folla, i carri si posizionano uno vicino all’altro ed iniziano il

rientro verso i box (cittadella del Carnevale) sotto scorta delle forze

dell’ordine   seguendo      un    percorso     di    circa   2    chilometri

completamente chiuso al traffico veicolare. Tutta la viabilità che

ospita il passaggio dei carri (box - viali a Mare e rientro) è

caratterizzata da viali a 4 corsie, che favoriscono la tempistica degli

spostamenti permettendo il ritorno più rapido possibile alla

normalità del traffico.


                                                                          11
Larghezza complessiva (n° 2 viali + aiuole) mt. 40




                                                     12
Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete idranti.

La protezione civile comunale in sinergia col Servizio 118, il

Comando della Polizia Municipale ed il distaccamento comunale dei

Vigili del Fuoco, ha elaborato un piano di gestione dei flussi dei

mezzi di soccorso in caso di emergenza. Il principio cardine che

guida la progettazione è quello di individuare la viabilità più rapida

da destinare ai mezzi di soccorso per raggiungere luoghi definiti

primari in caso di necessità. I luoghi primari sono:

-     l’Ospedale cittadino (presente nel comune limitrofo pertanto

      col coinvolgimento della Polizia Municipale dello stesso);

-     l’area di atterraggio elicotteri;

-     i 3 P.M.A. (Posti medici avanzati) posizionati nel circuito.

Non si esclude che possa essere coinvolta anche la grande viabilità

utilizzata da eventuali forze in soccorso provenienti da altre strutture

collocate fuori provincia. Come evidenziato in cartografia è stata

concordata una viabilità in ENTRATA – USCITA dei mezzi di soccorso

sia dall’esterno, cioè verso il circuito, che dall’interno, cioè verso

quei luoghi definiti primari (es. l’ospedale cittadino) che, ogni

domenica oggetto dell’evento, sarà monitorata da pattuglie di vigili

urbani e volontari per garantire la massima fruibilità dei mezzi e, se

necessario, rimuovere tempestivamente eventuali intralci.


                                                                     13
ENTRATE – USCITE PRESIDIATE

lato mare (ovest): nessuna

(per ragioni logistiche solo vie di fuga pedonali verso la spiaggia)

lato monte (est): 4 varchi (2 in entrata e 2 in uscita)

                     • via Giusti

                     • via Mentana

                     • via Vespucci

                     • via Mazzini

ingressi principali per la popolazione :

                     • Piazza Mazzini

                     • Piazza D’Azeglio

                     • Piazza Maria Luisa

I quattro varchi, definiti cancelli sensibili saranno costantemente
presidiati da volontari dotati di apparato radio e in grado di
comunicare al C.O.C. ogni eventuale intralcio.




                                                                       14
Carta dei servizi, idranti e ingressi principali




                                                   15
Carta dei percorsi in emergenza




                                  16
Informazione e orientamento

La Protezione civile in ambito di gestione di un grande evento deve

gestire al meglio il ruolo dell’informazione, sfruttando i molteplici

canali informativi locali e on-line per diffondere notizie di pubblica

utilità al fine di migliorare il comportamento collettivo. Spesso, fuori

da scenari catastrofici naturali o gravi incidenti, a fini preventivi le

politiche dell’informazione   vengono relegate in secondo ordine o

sfruttate solo in presenza di virtuosismi in ambito di realtà con

presenza massiccia di televisioni, stampa e radio locali. Anche una

manifestazione a carattere regionale non deve anzi non può fare a

meno dell’informazione agli intervenuti, mettendo a conoscenza tutti

i partecipanti di come è organizzato il circuito, dove sono ubicate le

strutture assistenziali, i centri informativi, il C.O.C. (Centro Operativo

Comunale) in cui è presente un punto d’ascolto per chi smarrisce

cose o persone o per chi si smarrisce. Gli ingressi principali saranno

punto di divulgazione di un volantino contenete sia la mappa

generale dell’evento che i punti di ubicazione dei servizi messi a

disposizione, facili da trovare anche per gli stranieri in quanto, i

punti di riferimento per chiunque, saranno ben evidenziati mediante

la numerazione di tutti i maestosi piloni della luce che corrono come

un nastro centrale nel bel mezzo del circuito. Di particolare cura è la


                                                                       17
serata conclusiva delle cinque previste, in cui è in programma uno

spettacolo pirotecnico di circa 40 minuti. In questo caso sono

particolarmente     curate    le     previsioni    e   condizioni   meteo,

specialmente per quanto concerne i dati anemometrici. Siamo in

prossimità del mare e venti anche di modesta forza (15 km/h)

possono pilotare materiale pirotecnico verso la folla che si ammassa

nella piazza centrale della manifestazione (stimate 10.000 persone

concentrate in un unico sito 40.000 mq) tanto che la Protezione

Civile monitora attraverso         la stazione meteo, collocata all’interno

del C.O.C., le previsioni fino all’ultimo istante dall’avvio dei fuochi.

Un maxischermo posto in zona baricentrica impartirà consigli utili

agli spettatori. Per tale iniziativa non si consente la sosta dei carri

allegorici nel tratto di Lungomare adiacente ai fuochi per evitare

intralci al deflusso della folla.




                                                                        18
Immagine con evidente il lampione numerato sulla dx




                                                      19
Volantino informativo (lato a)




                                 20
Volantino (lato b)




                     21
Messaggistica di protezione civile da maxi schermo prima dei
fuochi di artificio




                                                           22
Come detto il C.O.C. è provvisto di un supporto scientifico per la

lettura delle condizioni meteo in tempo reale. Venti e pioggia

possono essere di disturbo alla manifestazione e, in caso di

condizioni meteo avverse, si possono prendere decisioni che

anticipino la fine della manifestazione, ne ritardino l’avvio o,

addirittura, siano causa di non avvenuta manifestazione.



  Attività di controllo meteo




                                                               23
5.6 Vie di esodo in emergenza: la spiaggia e gli accessi

Sarà compito del Comando di Polizia Municipale vigilare al fine di far

garantire il rispetto dell’Ordinanza e del Piano di Sicurezza Esterno

del Carnevale di Viareggio raccordandosi con l’Ente organizzatore

affinchè, anche le autorizzazioni concesse al commercio ambulante,

tengano conto della necessità prioritaria del libero accesso alle

uscite a mare.

Sarà compito di tutte le strutture operative interne al C.O.C.

comunicare alla sala eventuali intralci agli accessi al mare che

inficino il ruolo di sfogo della popolazione a fini di sicurezza; questo

al fine di permettere una rapida azione che miri a far rispettare o

modificare l’obbligo impartito nell’Ordinanza.




                                                                     24
immagine della spiaggia adiacente l’evento




                                             25
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Il Piano di protezione civile per grande evento evento Carnevale di Viareggio

  • 1. COMUNE DI VIAREGGIO U.O. PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE GRANDE EVENTO: CARNEVALE DI VIAREGGIO OTTOBRE 2008 Redatto da: Dott. Giuliano Pardini………………Ufficio comunale di Protezione Civile
  • 2. INDICE: cap. 1…RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO pag. 3 La piramide si rovescia CAP. 2…LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI pag. 5 Il cittadino merita sempre tutela e attenzione CAP. 3 …IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO pag. 9 Premessa La città di Viareggio Breve storia del Carnevale di Viareggio Gli spazi sede dell’evento Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete idranti Informazione e orientamento Vie di esodo CAP. 4…I CARRI ALLEGORICI. ASPETTI TECNICI pag. 29 CAP.5…IL PIANO D’EMERGENZA ESTERNO ALLA MANIFESTAZIONE pag. 33 Lo scenario Obiettivi CAP. 6…CHI FA CHE COSA pag. 39 Il ruolo attivo della struttura di protezione civile La squadra comunale di pronta reperibilita’ h24 Altri servizi Fine evento La sala operativa
  • 3. CAP. 1 RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO La piramide si rovescia Gli anni novanta sono indubbiamente gli anni delle grandi leggi che porteranno al quadro normativo ed al modello culturale che oggi, in Italia, è la Protezione Civile. Ma il cammino non è stato né breve né sempre in discesa e, il lavoro legislativo utile da ricordare è: - Legge 183/89 (uso del suolo) che scardina i confini politici nel rispetto di quelli naturali dei bacini imbriferi; - L. 142/90 e L.241/92 che riconoscono un ruolo più dignitoso del cittadino nei confronti della Pubblica Amministrazione; - L. 81/93 che modifica la legge elettorale locale, istituendo la figura del sindaco forte eletto direttamente dai cittadini, con i quali stipula un contratto di tipo elettorale sul cui rispetto sarà poi giudicato; leggi Bassanini e T.U.EE.LL. (D.Lgs. 267/01), che riformeranno la Pubblica Amministrazione cogliendone i principi di fondo seminati in tutto il decennio. Rimanendo in tema di Protezione Civile e rimarcando il ruolo cruciale del Sindaco come prima autorità di fronte ai cittadini che rappresenta, è opportuno ricordare e sottolineare, il D.M. 18/03/93 che raccoglie sintetizza i servizi e le materie che, in quanto indispensabili, sono garantite mediante risorse di finanza locale 3
  • 4. così come cita il D.L.gs 504/92 artt. 36 e 37 (definizione dei contributi ordinari spettanti ai singoli Enti Locali): Le entrate fiscali del comune concorrono a finanziare i servizi - indispensabili; a ciascun Ente spettano contributi ordinari annuali destinati al - finanziamento dei servizi indispensabili; - Sono servizi indispensabili quelli che rappresentano le condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali e che sono diffusi sul territorio con caratteristica di uniformità. un anno dopo il Decreto Ministeriale 18 maggio 1993 art. 1 (individuazione dei servizi indispensabili dei comuni) citava: ……tra i servizi indispensabili dei comuni come acquedotto, fognatura, uff. tecnico, anagrafe, polizia municipale, sono compresi protezione civile, pronto intervento e sicurezza pubblica. Di fronte a questa evoluzione legislativa, che implica l’abbandono della cultura del puro intervento di soccorso ma, bensì, avvia una sempre maggiore pianificazione dell’emergenza, nasce il Metodo Augustus, finalizzato a rendere snella e organizzata la rete degli interventi. 4
  • 5. CAP. 2 LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI Il cittadino merita sempre tutela e attenzione Come abbiamo visto dal 1992 ad oggi c’è stata una forte spinta evolutiva in materia di Protezione civile, sia a livello nazionale (o centrale), con la costituzione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, sia a livello periferico (o locale) con il D.Lgs. 112/98, che ha trasferito precisi poteri dallo Stato alle Regioni e agli EE.LL., introducendo nel sistema dei rapporti Centro - Periferia, il principio di sussidiarietà. Oggi una regione, una provincia, un comune, ha precisi compiti in materia di Protezione Civile, che esigono ruoli ben definiti e competenze certe all’interno dei singoli Enti. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2001 “Organizzazione del dipartimento della protezione civile”, all’art. 3 comma 2 è previsto l’ufficio “grandi eventi e logistica”, come traduzione fattiva delle linee del Decreto Legge 343/2001 di 2 mesi prima in cui, all’art. 5 comma 1, si definisce attività di protezione civile quella derivante non solo da calamità naturali e catastrofi ma anche da altri grandi eventi. Del resto una macchina che sa ben gestire una emergenza, che sa dar risposte certe in un clima di incertezze, deve ancora meglio rispondere di fronte a scenari di pura organizzazione, con lo spirito 5
  • 6. di ridurre sempre al minimo il disagio subito dalla popolazione da qualsiasi direzione esso provenga. Questo principio ha visto all’opera la macchina della protezione civile su eventi di straordinario flusso umano come la beatificazione di Padre Pio e la morte del Papa Giovanni Paolo II, coordinando attività sanitarie, logistiche, informative etc. che hanno trasformato città intere in veri e propri palcoscenici, in cui tutto deve essere previsto (uscite d’emergenza, servizi igienici, prime file, posti popolari e, eventualmente, il tutto esaurito). Questi sono i cosiddetti “grandi eventi” che, ritenuti tali per importanza mediatica, vengono sanciti a livello statale da un’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che permette agli organizzatori accessi a tutta una serie di finanziamenti necessari a fronteggiare al meglio una situazione sotto gli occhi di tutto il mondo. Sullo stesso principio, ma con meno risorse e tanto sacrificio, si deve poter gestire un evento locale. Un sindaco che ospiti una iniziativa che richiami grandi afflussi per la sua città non può sottovalutare una visione dell’evento che, nella sua eccezionalità, implichi certamente una gestione del territorio fuori dall’ordinario. 6
  • 7. Detto questo è importante soffermarsi sul principio di grande evento = protezione civile, sia o non sia questo riconosciuto dalla Stato, in quanto l’evento di per sé implica la presa di coscienza di un disagio causato alla popolazione dovuto ai grandi afflussi, dove un’Amministrazione Comunale deve attivare una sua struttura di protezione civile capace di poter ridurre al minimo il disagio e, nel contempo, offrire servizi aggiuntivi agli intervenuti. Ecco che oggi, le politiche di gestione delle emergenze, assumono un ruolo centrale perché sono prioritarie quanto o forse più delle tematiche ambientali e di qualità della vita. Per questo la Protezione civile è oramai cercata, voluta e percepita dal cittadino non solamente come entità di soccorso in caso di terremoti o alluvioni, ma sempre più spesso desiderata come garanzia anche in caso di una lunga fila in autostrada sotto il sole, su una strada innevata, o durante una manifestazione importante. In questo scenario culturale di bisogno di sicurezza sia individuale che collettiva, il sindaco di una città non può sottrarsi alle sue responsabilità di primo cittadino e di prima autorità di protezione civile, in quanto scelto direttamente dai suoi conterranei con poteri forti e quasi illimitati. In questo nuovo contesto anche un evento particolarmente importante di tipo culturale, sociale o di spettacolo 7
  • 8. può assumere una valenza di alta responsabilità per le autorità locali, indipendentemente dall’essere riconosciuto dallo Stato grande evento. La struttura locale di Protezione Civile, in questo ambito, dovrà essere capace di pianificare una serie di iniziative finalizzate alla gestione di uno scenario che, per un ben determinato spazio temporale, sarà caratterizzato da afflussi di gente fuori dall’ordinario e che, in via eccezionale, potrebbe anche essere coinvolta in rischi di tipo collettivo. 8
  • 9. CAP. 3 IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO. Premessa: Il piano di Protezione Civile comunale, finalizzato ad una grande manifestazione come quella del Carnevale di Viareggio, che coinvolge mediamente 100.000 spettatori per quattro domeniche sul lungomare di Viareggio, integra il Piano di Sicurezza Interno alla manifestazione stessa, predisposto dall’Ente organizzatore (Fondazione Carnevale) come previsto dalle leggi vigenti in materia di pubblico spettacolo (art. 19 comma 10 D.P.R. n° 616/77). Il Piano comunale di competenza del servizio di Protezione Civile si focalizza, invece, principalmente sugli aspetti legati alla necessità di intervenire su tutto il territorio comunale e limitrofo, stabilendo modalità d’intervento, codifiche operative e risorse a disposizione, in caso di un rischio estremamente rilevante che richieda la necessità di strutture sanitarie, ordine pubblico e soccorso contemporaneamente (L.225/92, D.Lgs. 112/98, D.Lgs 267/00, L.R. Toscana n° 67/03). Nello stesso tempo la struttura comunale di Protezione civile coordina, all’interno della manifestazione, un piano operativo che si accentra sul coordinamento di varie iniziative finalizzate ad agevolare e controllare l’eccezionale afflusso di persone (con alta percentuale di famiglie con bambini) che, pur in 9
  • 10. piena stagione invernale (febbraio è il mese tradizionale del Carnevale), si riversa sui viali a mare cittadini. L’elaborato prevede la descrizione delle procedure relative al Piano di emergenza all’esterno del circuito lungo il quale si svolge il Carnevale di Viareggio che, una volta discusso e approvato sia dalle Istituzioni che dagli Enti operativi che fanno parte del Piano interno alla manifestazione (Associazioni Volontarie, Serv. 118, Vigili del Fuoco, Servizi di Polizia di Stato e locale, Società di servizi), diviene punto di condivisione a 360 gradi del sistema protezione civile che si espleterà dal Centro Operativo Comunale posto all’interno della manifestazione. 10
  • 11. Descrizione del sito oggetto della manifestazione e pianificazione dei servizi di protezione civile Il grande evento del Carnevale di Viareggio si sviluppa sui lungomare cittadini, composti da due assi viari rettilinei e paralleli per una lunghezza (nord – sud) di 2800 metri e larghi oltre 30 metri complessivi. I due assi viari sono separati da aiuole che permettono l’accesso al viale parallelo con varchi ogni 30 – 40 metri. I carri di Viareggio, posizionati in fila indiana per ordine di grandezza sin dal mattino, iniziano a muoversi percorrendo in senso antiorario i viali a mare (denominati per l’evento “circuito”) che, durante il Corso (dalle ore 14.30 alle ore 17.00) vengono percorsi tre volte. Sia l’inizio che la fine dello spettacolo vengono segnalati alla popolazione intervenuta con tre colpi a salve di cannone. Successivamente, smaltita la folla, i carri si posizionano uno vicino all’altro ed iniziano il rientro verso i box (cittadella del Carnevale) sotto scorta delle forze dell’ordine seguendo un percorso di circa 2 chilometri completamente chiuso al traffico veicolare. Tutta la viabilità che ospita il passaggio dei carri (box - viali a Mare e rientro) è caratterizzata da viali a 4 corsie, che favoriscono la tempistica degli spostamenti permettendo il ritorno più rapido possibile alla normalità del traffico. 11
  • 12. Larghezza complessiva (n° 2 viali + aiuole) mt. 40 12
  • 13. Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete idranti. La protezione civile comunale in sinergia col Servizio 118, il Comando della Polizia Municipale ed il distaccamento comunale dei Vigili del Fuoco, ha elaborato un piano di gestione dei flussi dei mezzi di soccorso in caso di emergenza. Il principio cardine che guida la progettazione è quello di individuare la viabilità più rapida da destinare ai mezzi di soccorso per raggiungere luoghi definiti primari in caso di necessità. I luoghi primari sono: - l’Ospedale cittadino (presente nel comune limitrofo pertanto col coinvolgimento della Polizia Municipale dello stesso); - l’area di atterraggio elicotteri; - i 3 P.M.A. (Posti medici avanzati) posizionati nel circuito. Non si esclude che possa essere coinvolta anche la grande viabilità utilizzata da eventuali forze in soccorso provenienti da altre strutture collocate fuori provincia. Come evidenziato in cartografia è stata concordata una viabilità in ENTRATA – USCITA dei mezzi di soccorso sia dall’esterno, cioè verso il circuito, che dall’interno, cioè verso quei luoghi definiti primari (es. l’ospedale cittadino) che, ogni domenica oggetto dell’evento, sarà monitorata da pattuglie di vigili urbani e volontari per garantire la massima fruibilità dei mezzi e, se necessario, rimuovere tempestivamente eventuali intralci. 13
  • 14. ENTRATE – USCITE PRESIDIATE lato mare (ovest): nessuna (per ragioni logistiche solo vie di fuga pedonali verso la spiaggia) lato monte (est): 4 varchi (2 in entrata e 2 in uscita) • via Giusti • via Mentana • via Vespucci • via Mazzini ingressi principali per la popolazione : • Piazza Mazzini • Piazza D’Azeglio • Piazza Maria Luisa I quattro varchi, definiti cancelli sensibili saranno costantemente presidiati da volontari dotati di apparato radio e in grado di comunicare al C.O.C. ogni eventuale intralcio. 14
  • 15. Carta dei servizi, idranti e ingressi principali 15
  • 16. Carta dei percorsi in emergenza 16
  • 17. Informazione e orientamento La Protezione civile in ambito di gestione di un grande evento deve gestire al meglio il ruolo dell’informazione, sfruttando i molteplici canali informativi locali e on-line per diffondere notizie di pubblica utilità al fine di migliorare il comportamento collettivo. Spesso, fuori da scenari catastrofici naturali o gravi incidenti, a fini preventivi le politiche dell’informazione vengono relegate in secondo ordine o sfruttate solo in presenza di virtuosismi in ambito di realtà con presenza massiccia di televisioni, stampa e radio locali. Anche una manifestazione a carattere regionale non deve anzi non può fare a meno dell’informazione agli intervenuti, mettendo a conoscenza tutti i partecipanti di come è organizzato il circuito, dove sono ubicate le strutture assistenziali, i centri informativi, il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) in cui è presente un punto d’ascolto per chi smarrisce cose o persone o per chi si smarrisce. Gli ingressi principali saranno punto di divulgazione di un volantino contenete sia la mappa generale dell’evento che i punti di ubicazione dei servizi messi a disposizione, facili da trovare anche per gli stranieri in quanto, i punti di riferimento per chiunque, saranno ben evidenziati mediante la numerazione di tutti i maestosi piloni della luce che corrono come un nastro centrale nel bel mezzo del circuito. Di particolare cura è la 17
  • 18. serata conclusiva delle cinque previste, in cui è in programma uno spettacolo pirotecnico di circa 40 minuti. In questo caso sono particolarmente curate le previsioni e condizioni meteo, specialmente per quanto concerne i dati anemometrici. Siamo in prossimità del mare e venti anche di modesta forza (15 km/h) possono pilotare materiale pirotecnico verso la folla che si ammassa nella piazza centrale della manifestazione (stimate 10.000 persone concentrate in un unico sito 40.000 mq) tanto che la Protezione Civile monitora attraverso la stazione meteo, collocata all’interno del C.O.C., le previsioni fino all’ultimo istante dall’avvio dei fuochi. Un maxischermo posto in zona baricentrica impartirà consigli utili agli spettatori. Per tale iniziativa non si consente la sosta dei carri allegorici nel tratto di Lungomare adiacente ai fuochi per evitare intralci al deflusso della folla. 18
  • 19. Immagine con evidente il lampione numerato sulla dx 19
  • 22. Messaggistica di protezione civile da maxi schermo prima dei fuochi di artificio 22
  • 23. Come detto il C.O.C. è provvisto di un supporto scientifico per la lettura delle condizioni meteo in tempo reale. Venti e pioggia possono essere di disturbo alla manifestazione e, in caso di condizioni meteo avverse, si possono prendere decisioni che anticipino la fine della manifestazione, ne ritardino l’avvio o, addirittura, siano causa di non avvenuta manifestazione. Attività di controllo meteo 23
  • 24. 5.6 Vie di esodo in emergenza: la spiaggia e gli accessi Sarà compito del Comando di Polizia Municipale vigilare al fine di far garantire il rispetto dell’Ordinanza e del Piano di Sicurezza Esterno del Carnevale di Viareggio raccordandosi con l’Ente organizzatore affinchè, anche le autorizzazioni concesse al commercio ambulante, tengano conto della necessità prioritaria del libero accesso alle uscite a mare. Sarà compito di tutte le strutture operative interne al C.O.C. comunicare alla sala eventuali intralci agli accessi al mare che inficino il ruolo di sfogo della popolazione a fini di sicurezza; questo al fine di permettere una rapida azione che miri a far rispettare o modificare l’obbligo impartito nell’Ordinanza. 24
  • 25. immagine della spiaggia adiacente l’evento 25
  • 26. &RSLD DWWR GL DGHJXDPHQWR 2UGLQDQ]D SHU PDQLIHVWD QHFHVVLWj 2JJHWWR 2UGLQDQ]D SHU DSHUWXUD YDUFKL D PDUH QHO WUDWWR GHO FLUFXLWR GHL FRUVL GHO &DUQHYDOH GL 9LDUHJJLR $OOD 3UHIHWWXUD GL /XFFD $OOD 4XHVWXUD GL /XFFD $O FRPDQGR 3URY 99 ) GL /XFFD $O &RPPLVVDULDWR GL 3 6 GL 9LDUHJJLR $O &RP GL 3RO 0XQLFLS GL 9LDUHJJLR $OOD 3URWH]LRQH &LYLOH GL 9LDUHJJLR $OOD )RQGD]LRQH &DUQHYDOH GL 9LDUHJJLR 6L WUDVPHWWH 2UGLQDQ]D Qƒ GHO UHODWLYD DOOD PRGLILFD HG LQFUHPHQWR GHOOH DSHUWXUH GHL YDUFKL D PDUH SHU OR VYROJLPHQWR GHOOD PDQLIHVWD]LRQH GHO &DUQHYDOH GL 9LDUHJJLR 25',1$1=$ 1ƒ '(/ 9LVWD O¶$XWRUL]]D]LRQH Qƒ DL VHQVL GHOO¶DUW 7 8 / 3 6 SHU OR VYROJLPHQWR GHOOD PDQLIHVWD]LRQH GHO &DUQHYDOH GL 9LDUHJJLR VXL YLDOL D PDUH FLWWDGLQL ULODVFLDWD D VHJXLWR GHO SDUHUH IDYRUHYROH GHOOD &RPPLVVLRQH 3URYLQFLDOH VXL ORFDOL GL SXEEOLFR VSHWWDFROR H GHO UHODWLYR VRSUDOOXRJR LQ GDWD 3UHVR DWWR FKH GHWWD DXWRUL]]D]LRQH q VWDWD ULODVFLDWD QHO ULVSHWWR GHOOH FRQGL]LRQL H SUHVFUL]LRQL WHFQLFKH H GL VLFXUH]]D GHWWDWH GDOOD &RPPLVVLRQH PHGHVLPD WUD FXL O¶REEOLJR GHO PDQWHQLPHQWR GHOO¶DSHUWXUD GHL YDUFKL D PDUH GXUDQWH OD PDQLIHVWD]LRQH 9LVWR LO YHUEDOH GHL 9LJLOL GHO )XRFR SHUYHQXWR LQ GDWD $WWHVR FKH QHO SURJHWWR HUDQR LQGLFDWL OH DSHUWXUH GHL VHJXHQWL YDUFKL
  • 27. YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D GL YLD 9HUGL YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ YDUFR D PDUH LQ FRUULVSRQGHQ]D WUDYHUVD Qƒ &RQVLGHUDWD OD GLVSRQLELOLWj GHOO¶$VVRFLD]LRQH %DOQHDUL GL 9LDUHJJLR FKH LQ GDWD SURSRQHYD O¶DSHUWXUD GL XOWHULRUL YDUFKL D PDUH LQ DOWHUQDWLYD GL DOFXQL FRQ RJJHWWLYH PRWLYD]LRQL FKH UHQGHYDQR LPSRVVLELOH O¶DSHUWXUD H FLRq YDUFR EDJQR ([FHOVLRU YDUFR %DJQR $PRUH YDUFR %DJQR 'HUQD YDUFR %DJQR $UWLJLOLR 9LVWD OD QXRYD SODQLPHWULD FRQ PRGLILFD GHOOH DSHUWXUH GHL YDUFKL D PDUH UHGDWWD GDO WHFQLFR LQFDULFDWR LQJ 3UHVHQWDWD LQ GDWD GHO 9LVWR LO YHUEDOH UHGDWWR GDL 99 ) H GDOOD 3URWH]LRQH &LYLOH FRPXQDOH H UHODWLYR DO VRSUDOOXRJR HIIHWWXDWR LQ GDWD LQ FXL YLHQH ULOHYDWD GHWWD VLWXD]LRQH H DWWHVWDWR FKH OD VWHVVD QRQ KD GDWR OXRJR D FRQGL]LRQL GL ULVFKLR H R VRVWDQ]LDOPHQWH GLYHUVH GD TXHOOH LQGLFDWH QHO SURJHWWR RULJLQDULR 9LVWR O¶DUW 78/36 9LVWR LO ' 0 9LVWR LO ' 3 5 9LVWR O¶DUW GHO ' OJV 7HVWR XQLFR (( // 6, 35(1'( $772
  • 28. 'HOOD SURSRVWD GL PRGLILFD H GL $80(172 QHO QXPHUR GHOOH DSHUWXUH GHL YDUFKL D PDUH GD Qƒ D Qƒ ULVSHWWR DO SURWHJJR RULJLQDULR DSSURYDWR HG DXWRUL]]DWR FRQ DWWR Qƒ H[ DUW 78/36 H FLRq QXRYH DSHUWXUH YDUFR EDJQR ([FHOVLRU YDUFR %DJQR $PRUH YDUFR %DJQR 'HUQD YDUFR %DJQR $UWLJLOLR FKH GHWWD PRGLILFD QRQ DOWHUD L UHTXLVLWL GL VLFXUH]]D QHFHVVDUL SUHYLVWL H SUHFHGHQWHPHQWH DSSURYDWL FRQ O¶DXWRUL]]D]LRQH VXGGHWWD FRVu FRPH LQGLFDWR QHL YHUEDOL VRSUD FLWDWL GHOOD & 9 / 3 6 H GHO &RPDQGR GHL 99 ) H 3URWH]LRQH &LYLOH &RPXQDOH 0$1'$ /D SUHVHQWH QRWL]LD SHU VHJXLWR GL FRPSHWHQ]D $OOD 3UHIHWWXUD GL /XFFD $OOD 4XHVWXUD GL /XFFD $O FRPDQGR 3URY 99 ) GL /XFFD $O &RPPLVVDULDWR GL 3 6 GL 9LDUHJJLR $O &RPDQGR GL 3ROL]LD 0XQLFLSDOH GL 9LDUHJJLR $OOD 3URWH]LRQH &LYLOH GL 9LDUHJJLR $OOD )RQGD]LRQH &DUQHYDOH GL 9LDUHJJLR ,/ ',5,*(17(
  • 29. &$3 , &$55, $//(*25,&, $63(77, 7(&1,&, , FDUUL DOOHJRULFL VRQR GLYLVL LQ SULPD H VHFRQGD FDWHJRULD LQ IXQ]LRQH GHOOH ORUR GLPHQVLRQL ,PPDJLQDQGR XQ ³ULVFKLR DWWHVR´ GL PDVVLPD LQWHQVLWj VL SUHILJXUD XQ LQFLGHQWH GRYXWR DG XQ FHGLPHQWR GL XQD SDUWH VWUXWWXUDOH GL XQ FDUUR DOOHJRULFR GL FDWHJRULD /¶DWWLYLWj GHL FDUULVWL QDVFH FRQ GHL ER]]HWWL ODYRUR SXUDPHQWH JUDILFR VXFFHVVLYDPHQWH DOO¶DSSURYD]LRQH GD SDUWH GL XQD FRPPLVVLRQH DUWLVWLFD VL SDVVD DOOD UHDOL]]D]LRQH GHO PRGHOOR FXUDWR LQ WXWWH OH VXH SDUWL WHFQRORJLFKH RYYLDPHQWH VX VFDOD ULGRWWD )RWR GL ER]]HWWR
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  • 32.
  • 34. &$3 ,/ 3,$12 '¶(0(5*(1=$ (67(512 $//$ 0$1,)(67$=,21( ,O 6HUYL]LR GL 3URWH]LRQH &LYLOH FRPXQDOH LQ DFFRUGR FRQ LO 6HUYL]LR GL LO GLVWDFFDPHQWR GHL 9LJLOL GHO )XRFR H LO 6HUYL]LR GL 3ROL]LD 0XQLFLSDOH KD HODERUDWR XQ SLDQR GD XWLOL]]DUVL LQ FDVR GL JUDQGH HYHQWR GL HPHUJHQ]D FKH FRQVHQWD DL PH]]L GL VRFFRUVR $PEXODQ]H H 9) OD SRVVLELOLWj GL PRYLPHQWR VX GHL SHUFRUVL SLDQLILFDWL H PRQLWRUDWL FKH LQ FDVR GL QHFHVVLWj VLDQR OLEHUL GD LQWUDOFL FKH SRWUHEEHUR FDXVDUH ULWDUGL QRQ WROOHUDELOL SHU O¶DUULYR GHL PH]]L QHL OXRJKL SUHVWDELOLWL
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