1. “ Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi
non parteggia, odio gli indifferenti. ”
di Carmen Serra & Camilla Mulè
2. Nasce ad Ales (Cagliari), Sardegna, il 22 gennaio 1891. Si trasferisce
poi a Sorgono (Nuoro) dove frequenta un asilo di suore assieme alle
sorelle.
Trascorre una vita segnata da infermità e problemi economici e nel
1897 il padre viene sospeso dall’impiego all'Ufficio del registro di
Ghilarza e arrestato per irregolarità amministrative.
Studia privatamente e lavora per aiutare la famiglia fino a quando si
iscrive al liceo-ginnasio di Santu Lussurgiu e comincia ad aprirsi agli
ideali socialisti leggendo la stampa del movimento che il fratello gli invia
da Torino.
Nel 1908 si iscrive al liceo Dettori di Cagliari dove alloggia presso il
fratello che, tornato da Torino, era divenuto presidente del movimento
socialista della città.
Conseguito il diploma, vince una borsa di studio e si iscrive nella
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Torino, dove entra in
contatto con l’ambiente socialista della città collaborando a giornali come
L’Avanti e Il Grido del Popolo.
Nel 1919 da vita al settimanale L’Ordine nuovo che si schiera a favore
dei movimenti operai e per l’adesione del Partito Socialista Italiano a
quello Comunista.
3. Nel settembre del 1920 si apre a Livorno il 17 congresso nazionale
del Psi: le numerose divergenze interne convinsero Gramsci della
necessità di dar vita ad un partito nuovo, secondo le direttive di
scissione già dettate dall'Internazionale comunista.
Nell'ottobre 1920 si riunirono a Milano i sostenitori della
costituzione di un partito comunista. Il gruppo, formato tra i vari da
Bordiga, Fortichiari, Repossi e Gramsci, si stacca definitivamente dal
partito.
Il 21 gennaio 1921, nella famosa riunione di San Marco, nasce il
Partito comunista d'Italia: Gramsci sarà un membro del Comitato
centrale.
LA NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA
ITALIANO
4. Nel 1922 parte per Mosca, delegato del PCI nell’esecutivo. Il soggiorno in Russia sarà importante sia per
la sua formazione politica che per la sua vita privata, infatti Gramsci si innamora di una giovane violinista
russa, Giulia Schucht che diventerà sua moglie e dalla quale avrà due figli: Delio e Giuliano. In Russia
Gramsci approfondisce le sue conoscenze del leninismo e osserva gli sviluppi della dittatura del
proletariato.
Nel 1924 si svolgono le elezioni, caratterizzate da continue intimidazioni e violenze fasciste; Gramsci
viene eletto deputato della circoscrizione del Veneto e partecipa all’opposizione parlamentare che si forma
a seguito del delitto Matteotti, propone un appello per lo sciopero generale.
L'8 novembre, a seguito delle leggi del regime fascista contro gli oppositori, Gramsci viene arrestato con
gran parte del gruppo dirigente comunista e, nonostante l'immunità parlamentare, viene rinchiuso.
Al processo tenuto a Roma nel maggio-giugno 1928, fu condannato a oltre vent'anni di reclusione nel
carcere di Turi (Bari) dove rimarrà fino al 1933
Durante la prigionia peggiorano sempre di più le sue
condizioni di salute, nel dicembre del 1933 gli viene
concesso un periodo di libertà condizionale che trascorre
interamente all’interno di cliniche ed ospedali
Gramsci riacquista la piena libertà nel 1937, ma si trova in
clinica ormai morente. Muore per emorragia cerebrale il 27
aprile e lo stesso giorno seguente si svolgono i funerali.
5. Le Lettere dal carcere
Raccolta di appunti, testi e note che Gramsci
scrisse durante la sua prigionia nelle carceri
fasciste
I temi trattati sono i più vari: il suo pensiero
filosofico riguardo l’egemonia, la questione
meridionale, il ruolo degli intellettuali,
considerazioni e studi sulla filosofia di Croce,
sul risorgimento e sulla critica letteraria
Il fascista Michele Isgrò, in occasione
dell’imprigionamento di Gramsci, disse:
“Dobbiamo impedire a questo cervello di
pensare per vent'anni”. Non riuscì a
prevedere che, al contrario, fu proprio la
condizione di solitudine della cella e di
autonomia da qualunque dibattito che partorì
queste riflessioni di altissimo interesse
filosofico, politico e letterario
Spesso i concetti espressi nei Quaderni sono
confusionari e generici, per questo molti
studiosi consigliano, per meglio comprendere
l’opera gramsciana, di leggerli facendo
riferimento alle Lettere
Raccolta epistolare pubblicata in più
edizioni: la prima non comprendeva tutte le
lettere inviate dal carcere mentre nell’ultima
si è riuscito a raccogliere tutto l’epistolario
scritto durante la prigionia. Sono contenute
anche lettere risalenti ad altri periodi della
sua vita
I corrispondenti appartengono a due nuclei
familiari: la famiglia sarda (madre e fratelli) e
la famiglia russa (moglie, figli, parenti della
moglie)
Si configurano come un diario che esprime
a pieno gli ideali gramsciani e la sua
passione nel perseverare nella sua lotta
politica
I Quaderni del carcere
6. Lettera alla madre (10 maggio 1928)
“ La detenzione e la condanna le ho volute io stesso, in certo
modo, perché non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le
quali sarei disposto a dare la vita […] La vita è cosí, molto
dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori
alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro
dignità di uomini”
8. MARX : GRAMSCI :
RAGGIUNGIMENTO
DELL’
EGEMONIA
Marx sostiene che si debba
partire dalla STRUTTURA
(aspetto economico della
società),
per poi consolidare l’egemonia
all’interno della
SOVRASTRUTTURA
(aspetto culturale della società)
Gramsci afferma che si debba
considerare prima la
SOVRASTRUTTURA
di un paese
E in seguito raggiungere
anche il controllo della
STRUTTURA
CONCEZIONE
DEL
POTERE
Marx concepisce il potere
unicamente come
LOTTA DI CLASSE che punta
ad un immediato risultato
politico dovuto alla forza
Gramsci considera il potere come
una LOTTA DI POSIZIONE
che mira a distruggere le case
matte del nemico (i punti chiave),
ovvero le istituzioni civili
9. Antonio Gramsci distingue, fra gli intellettuali, gli "intellettuali organici“.
L’intellettuale organico è colui che, di fronte al dibattito politico sceglie di schierarsi, di
parteggiare a favore di uno schieramento piuttosto che un altro.
L'organicità degli intellettuali si misura con il grado di connessione con il gruppo sociale cui
essi fanno riferimento: più è maggiore, più un intellettuale può definirsi organico.
Gli intellettuali organici sono di due tipi:
(in base allo schieramento che scelgono)
TRADIZIONALISTI
Coloro che hanno un ideale
proprio e che scelgono di non
schierarsi con la collettività dei
lavoratori, disinteressandosi
delle loro condizioni
RIVOLUZIONARI
Si schierano dalla parte delle
masse e hanno come fine ultimo i
beni e gli interessi della società. I
comunisti devono appartenere a
questa categoria che, secondo
Gramsci, è il giusto schieramento
da scegliere
10. Per il raggiungimento della dittatura del proletariato, questa deve ottenere il consenso
di più classi sociali possibili, in particolare quella contadina, la più numerosa. Tuttavia
questa subisce la condizione della questione meridionale, che rende impossibile
qualunque tentativo di unificazione tra classi.
Gramsci decide quindi di fare della risoluzione di questo pesante blocco di differenze un
caso nazionale, indispensabile per il raggiungimento degli obbiettivi imposti dal
comunismo.
La QUESTIONE MERIDIONALE è un concetto che raccoglie in sé tutti quei problemi
caratteristici delle masse rurali, sorti in seguito all’unità d’Italia e che causano il forte
squilibrio tra nord e sud.