SlideShare a Scribd company logo
1 of 31
La chiesa di S.Francesco sorge oggi là dove il Santo aveva scelto di essere sepolto, nella
zona di Assisi che nel medioevo era nota come "colle dell'inferno", ovvero il luogo che
                 in quell'epoca era destinato alle esecuzioni pubbliche.

   Francesco morì all’età di circa 44 anni e già due anni dopo, il 16 Luglio 1228,ebbe
 luogo la solenne canonizzazione in Assisi. In questo stesso giorno il Pontefice pose la
   prima pietra della futura Basilica di San Francesco, destinata a diventare Capo e
                            Madre dell’Ordine Francescano.
 Il cantiere della Basilica di San Francesco fu aperto nel 1228 per volontà di Papa
 Gregorio IX e grazie all'attività di frate Elia, vicario dell' ordine scelto dallo stesso
                                     San Francesco.
  Furono sufficienti solo due anni per terminare la struttura architettonica della
  Basilica inferiore di Assisi e solo altri sei per inaugurare la Basilica superiore di
                                     San Francesco.
Due anni dopo la morte di San Francesco ebbe inizio la costruzione della Basilica di San
  Francesco e, più precisamente, di quella che oggi chiamiamo la Basilica Inferiore.
La sua forma è in stile romanico lombardo con un'unica navata ed un ampio transetto.

Alla sua realizzazione sovrintendette di persona Fratello Elia, il primo successore di San
  Francesco. Nella Basilica Inferiore sono costudite fin dal 1230 le spoglie mortali San
      Francesco. Triste destino quello del sarcofago contenente il Corpo del Santo.

  Infatti fino al 1400 le spoglie furono esposte alla venerazione dei fedeli in un loculo
posto sotto l'altare centrale. Poi il Corpo venne occultato per evitarne la sottrazione da
 parte della vicina Perugia. E venne occultato davvero bene se rimase nascosto fino al
   1818. Attualmente la salma del Santo è conservata nella piccola cripta posta sotto
                              l'altare centrale della Basilica.




                         Tomba di San Francesco, Basilica inferiore(Assisi)
La Basilica è splendidamente affrescata con opere attribuite a Giotto, Cimabue o loro
allievi: le loro opere permangono anche dopo il terremoto del settembre 1997 che non
ha danneggiato nè la Basilica Inferiore nè tanto meno la cripta contenente la tomba di
San Francesco.
Anche se piccolo, il rosone, per la ricca varietà dei
                                      motivi scultorei di maniera cosmatesca , è stato
                                      definito dal Venturi come “l’occhio di chiesa più
                                   bello del mondo”. Sono semiscomparsi i mosaici e le
                                   maioliche colorate incastonate nella parte superiore
                                                           (SecXIII).
                                        La porta lignea di sinistra con figure e scene
                                    francescane e clariane è opera di Nicolò Ugolinucci
                                       (1564); quella destra con figure e scene di San
                                       Antonio da Padova e San Ludovico D’Angiò, di
                                                   Pompeo Scurscione (1573).
                                      Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta eseguì a
                                      protezione del portale il protiro rinascimentale,
                                              coronato da una “Annunciazione”.
                                    Nella lunetta tra le porte gemelle, l’unica immagine
                                          del Santo in mosaico in tutto l’edificio. E’
                                   sormontata dal rosone simbolo di Cristo, ”sole” della
                                   giustizia che dice al pellegrino: “Io sono la porta. Chi
                                    per me passerà, sarà salvo; entrerà, uscirà e troverà
                                                       pascoli” (Gv. 10,9).
                                         Un Santuario è come una porta che si apre
Entrata nella basilica inferiore
                                     sull’aldilà, sul regno di Dio. La porta del santuario
                                       già riassume la natura dell’intero santuario. E’
                                    questo quel che esprime l’iconografia dei portali di
                                                    questo periodo storico.
Navata centrale

  Volte e pareti della Basilica inferiore sono portatrici della decorazione murale più
  antica di tutto il complesso. Dai piloni massicci fioriscono gli iridescenti costoloni
che in alto fanno da cornice agli spicchi azzurri del cielo, cosparso di stelle realizzate
  oltre che in dipinto con minuscoli specchi semisferici, una volta scintillanti per il
 riflesso delle mille fiammelle vive dei numerosi lampadari in ferro battuto, in parte
                                      ancora esistenti.
   Verso il 1260 il non meglio identificato “Maestro di San Francesco” dipinse sulle
   pareti della navata due cicli concordanti con storie della passione di Cristo e del
     Santo. E’ la prima volta che l’elogio “Francesco altro Cristo” viene affermato e
sviluppato nell’arte. I riquadri risultano mutilati dall’apertura delle cappelle gotiche
non previste nel progetto primitivo della chiesa, costruite verso la fine del duecento
 e i primi decenni del trecento. Recentemente ripuliti, questi affreschi sorprendono
         per la loro fresca e movimentata figurazione, emergente dalla matrice
                  orientalizzante dell’impianto linguistico dei due cicli.
Parte destra: San Francesco

• spogliazione       • sogno
    dei beni      d’Innocenzo       • predica
    paterni             III        agli uccelli   • stimmate
Parte sinistra: Cristo sofferente

•spogliazione                        • deposizione
                 • crocifissione                     • sepoltura
  delle vesti                          della croce
Le volte della testata vantano una decorazione realizzata da fiorentini e senesi in una
gara d’arte d’insuperabile altezza cromatica e tematica. Giotto e giotteschi da una parte,
Pietro Lorenzetti e Simone Martini dall’altra, tra il 1310-1320 hanno dato vita a questo
   programma iconografico unico, avente come struttura di pensiero l’illustrazione e
               celebrazione del Santo in tipologia Evangelica e apocalittica.
                                                          Se le celebri Vele Centrali
                                                       raffigurano il Santo nella lotta
                                                      escatologica fra il bene e il male
                                                  (Francesco vi appare vittorioso nella
                                                 lotta per l’affermarsi dell’Obbedienza
                                                    , della Povertà e della Castità nella
                                                   propria persona e nella società), le
                                                 cornici delle stesse sono portatrici di
                                                   immagini giovannee apocalittiche ,
                                                       care soprattutto ai francescani
                                                          “Spirituali”. Il Francesco
                                                         dell’apoteosi intronizzato e
                                                       emergente dal sole, fa pensare
                                                    decisamente all ”altro angelo” che
                                                      sale dall’oriente con nel corpo il
     Le volte della crociera e dei transetti
                                                  sigillo del Dio vivente (le stimmate).
Ma la celebrazione del Santo sulla Tomba si estende ancora al fondo dei bracci del
  transetto dove la sua santità si intreccia con la rappresentazione delle sue radici
evangeliche: le storie della passione insieme con quelle del Cristo di Betlem vengono
                    intese livetmotiv della vita dell’ “Alter Cristus”.



                                                 Tutti i temi cristiani e francescani
                                            confluivano nella triplice rappresentazione
                                                del Dio Crocifisso nell’abside (opera
                                               perduta di Puccio Capanna sostituita
                                             dall’attuale giudizio universale di Cesare
                                             Sermei, 1623) e sulle pareti dei transetti
                                             antistanti gli stalli del coro dove trovano
                                             posto i frati i preghiera e meditazione. La
                                               pagina evangelica fondamentale nella
                                              spiritualità di Francesco, il Crocifisso, è
                                             quella più insistentemente proposta alla
                                                mente e al cuore di popolo e frati in
                                                               preghiera.
              Abside
Questi affreschi ,dopo i restauri (1968), osservati più attentamente sono da attribuirsi
all impresa Giotto (1315-1320) e risultano di altissimo livello tecnico, coloristico oltre
                           che di denso contenuto teologico.

                                                 La tradizione vuole queste concettuose
                                                  allegorie ispirate da un teologo, e forse
                                                 dallo stesso Jacopone da Todi, al Giotto
                                                  dall’immaginazione emotiva semplice
                                                      immediata scevra di retorica; la
                                                     conformazione della superficie da
                                                   dipingere poco adatta allo spandersi
                                                       orizzontale delle composizioni
                                                scenografiche giottesche, ha imposto qui
                                               l’esilità delle figure e una certa remissività
                                               del modellato (tanto più che i committenti
                                                  richiedevano una composizione molto
                                                  complessa per ricchezza di particolari
                                                 narrativi):queste, e altre considerazioni
        La volta sull’altare maggiore
                                                   potrebbero risolvere la perplessità di
                                                 alcuni critici in favore della tradizionale
                                                 paternità giottesca di questi capolavori.
Opera gotico cosmatesca, l’altare della Tomba del Poverello fu consacrato da Innocenzo
                                         IV nel 1253.
Il 25 Marzo 1754 Benedetto XIV lo elevò alla dignità di “Altare Papale”, dandogli lo stesso
       stato giuridico di quello delle quattro Basiliche patriarcali e papali di Roma.

   La ricercatezza della decorazione musiva negli altari, esclusa decisamente dai frati
    dalle pareti della Chiesa ricorda l’anima profondamente eucaristica del Santo che
    esigeva preziosità in tutto quello che riguardava il mistero eucaristico: “I calici, i
  corporali, gli ornamenti degli altari e tutto ciò che riguarda il sacrificio devono essere
                     preziosi …” (Lettera a tutti i Custodi dell’Ordine).




                                         Altare maggiore
Non c’è in tutta la storia dell’Italia
     artistica uno spazio dove il genio
    artistico si è profuso con più forza
rinnovatrice e creatrice come in questo
     della Basilica superiore di Assisi.
  Qui il gotico nordico, ripensato nella
formula francescana della “Povertà con
 letizia”(San Francesco ,Ammonizione
   XXVII), trovò la sua prima versione
 italiana distinguendosi per la sobrietà
     dell’infrastruttura parietale, per
l’eliminazione di ogni fioritura (influssi
 del gotico cistercense) e per la gaiezza
           delle pareti affrescate.
Il vastissimo testo pittorico, poi, è la
 più grande testimonianza del trapasso
     dalla civiltà artistica bizantino -
 romanica a quella italiana, data la sua
   realizzazione da parte degli ultimi
rappresentanti di schemi greci in Italia
  (Cavallini, Turriti e Risuti) e dei più
      grandi rinnovatori (Cimabue e
     soprattutto Giotto e giotteschi).
Anche gli artigiani del vetro istoriato di
    oltralpe, infine, inserendosi per la
     prima volta nel rianimato clima
   artistico italiano, aprono orizzonti
nuovi ai loro già ricchi gusti, tematiche
        e tecniche, creando, con la
collaborazione di italiani, un complesso
   di aperture luminose della più rara
   trasparenza cromatica e organicità
           linguistica e tematica.
Terminata al tramonto del secolo XIII nelle sue strutture murarie, nel
rivestimento pittorico come nelle finestre, la Basilica Superiore di Assisi grida nei
  secoli nel linguaggio più suggestivo ed eloquente degli artisti di tutta Europa, il
                                      suo alto:




                        “Laudato sie, mi Signore
                           per averci donato
                           Frate Francesco”
La chiesa superiore di Assisi fu costruita in forma di croce latina ed ha un’unica navata.
   Con questo già cade l’accento sulla superficie delle pareti laterali che nessun valico
 interrompe e che perciò sono come predestinate ad accogliere il poema pittorico della
                                     vita di San Francesco.
La chiesa di San Francesco in Assisi è orientata verso ponente, la parete di ingresso col
     rosone, che nell’architettura è simbolo di cristo ,è dunque rivolta verso oriente.
                  Il ciclo di affreschi si svolge da ponente verso oriente.
• Nella zona inferiore delle pareti: 28
affreschi rappresentanti storie da La
leggenda di San Francesco (Giotto e
      collaboratori 1296-1300)




 • Nella zona superiore delle pareti: a
      sinistra si trovano le scene
 veterotestamentarie, a destra quelle
        del Nuovo Testamento.




                        CURIOSITÀ:
                Nella Basilica di Assisi l’Antico
           Testamento è dipinto sulla parete Nord,
            dalla parte della luna, mentre il Nuovo
           Testamento è illustrato sulla parete Sud,
                      dalla parte del sole.
PARETE NORD
                                  ORDINE SUPERIORE
                                 ANTICO TESTAMENTO
Il registro superiore mette in chiara evidenza , in 8 scene, che il tutto ha origine da un
Creatore e che tutto è perciò in assoluta dipendenza da Lui; la ribellione contro Dio ha
come risultato la ribellione dell’uomo contro L’uomo. Col peccato l’uomo si è separato
dall’ordine della creazione costituito da Dio. Perciò la figura di Caino, il “distruttore” è
   posta in antagonismo con quella del “Creatore”, e proprio con lui si chiude il ciclo
                       della storia primordiale del genere umano




Creazione del Mondo                                  Creazione di Eva         Il peccato originale
                            Creazione di Adamo
PARETE NORD
                                ORDINE INTERMEDIO:
                           FIGURE VETEROTESTAMENTARIE
 Nel registro inferiore della zona alta della parete Nord della navata sono raffigurati in otto
  riquadri – due per campata- quattro grandi modelli veterotestamentari. Ogni campata è
 dedicata ad uno dei Patriarchi e comprende due scene della sua vita. Questi affreschi sono
  dunque situati al di sotto di quelli che rappresentano la storia primordiale dell’umanità
     Il registro inferiore mostra in tutta chiarezza che Dio non vuole e non permette la
  distruzione della Sua opera. Egli vuole salvare colui che è giusto davanti a Dio, colui che
osserva la legge di Dio. Questa volontà di Dio trova la sua espressione plastica già nel primo
dei patriarchi raffigurati: Noè, si rafforza in Abramo, col quale viene stipulata l’alleanza fra
Dio e il popolo eletto, con Giacobbe, che guida questo popolo di Dio e con Giuseppe, che lo
  salva dall’estremo pericolo.Adamo era il capostipite dell’umanità. Sotto la “creazione di
 Adamo” è dipinto ora “l’ingresso di Noè nell’arca che lo salva dal diluvio” (L’arca è pure il
   simbolo della legge). Così Noè diventa il capostipite di un nuovo genere umano con un
                                      nuovo ordine di vita.
Costruzione dall’Arca



Esaù e Isacco                                                            Isacco e Giacobbe




                Sacrificio di Abramo                    Visita degli angeli
PARETE SUD
                             ORDINE SUPERIORE:
                             “IL NUOVO ADAMO”

La storia del “vecchio Adamo” e le figure veterotestamentarie dagli affreschi sulla
parete nord, sono premesse indispensabili alla comprensione del “nuovo Adamo”
                                  sulla parete sud.
In logica successione corrisponde al “nuovo Adamo” – storia dell’infanzia di Gesù
 – la storia del “vecchio Adamo”, e alle figure veterotestamentarie corrisponde la
          passione di Cristo, quale figura ossia modello neotestamentario.




         Annunciazione            Presentazione al tempio             Natività
PARETE SUD
                                 ORDINE INTERMEDIO:
                                 LA PASSIONE DI GESU’

    Tutti gli Evangelisti descrivono minuziosamente la passione e la morte di Gesù.
   Conformemente alla concettualità del tempo ben diversa da quella odierna, il loro
    racconto è corroborato da frequenti allusioni e citazioni veterotestamentarie che
 avevano lo scopo di spiegare e giustificare la morte infamante di Cristo in modo che i
  loro lettori non se ne scandalizzassero. San Paolo afferma: “Cristo morì per i nostri
  peccati, secondo le scritture” ( 1 Cor 15 , 3). Morì in obbedienza incondizionata alla
volontà del Padre celeste. Da lui verrà la salvezza dell’universo. “Prestate ascolto a Lui”,
a lui che disse: “ Io sono la via, la verità, la vita”. Il compimento dell’opera di salvezza è
                  dunque soprattutto esaltazione e glorificazione di Dio.




             Le nozze di Cana                                 Il tradimento di Giuda
La crocifissione di Gesù                                    La sepoltura di Gesù




                           La discesa dello Spirito Santo
LA CROCIERA DEI TRANSETTI

 Offrendo uno spazio assai generoso a Cenni di Pepi detto Cimabue, Assisi contribuisce come
    nessuna altra città alla completa maturazione ed esplicitazione delle potenzialità geniali
                      dell’anima esuberante e tormentata dell’artista toscano.
I “Quattro evangelisti” nelle vele centrali della crociera, le “pagine mariane“ del Vangelo negli
    spazi alti e bassi dell’abside, l’apocalisse nel transetto sinistro, gli “atti degli Apostoli” in
     quello destro e le “Crocifissioni“ ‘per frati’ contro gli stalli del coro (1277-1285), in un
 linguaggio misto di influenze arcaiche e di palpiti di novità, rivelano in Cimabue l’artista per
 eccellenza di un epoca di transizione; alla ricerca attiva di modi ed esperimenti adeguati alla
                storia contemporanea italiana lievitata dall’annuncio francescano.
IL TRANSETTO DESTRO

Zona inferiore, scene dagli atti degli
 Apostoli Pietro e Paolo (Cimabue,
             1280-1283):
     •La guarigione del paralitico
   •La guarigione di molti infermi
      •La caduta di Simon Mago
    •La Crocifissione di San Pietro
   •La decapitazione di San Paolo
           •La Crocifissione

   Zona alta (Anonimo maestro
             inglese):
        •La Trasfigurazione
          •Cristo in gloria
IL TRANSETTO SINISTRO

Completamente Affrescato da Cenno di
 Pepi detto Cimabue (1280-1283) con
     scene tratte dall’Apocalisse:

      Parete destra in alto:
  San Michele respinge il dragone

  In basso da sinistra a destra:
 •San Giovanni nell’isola di Patmos
        •Babilonia distrutta
    •La venuta di Cristo Giudice
     •Gli angeli dell’apocalisse
         •L’Agnello Mistico

         •Dietro l'Altare:
         •La Crocifissione
L'ABSIDE

Completamente ompletamente affrescata dal Cimabue (1280-1283) con scene della
                           vita della Vergine:

                        L’annunzio fatto a Gioacchino
                          •La natività della Vergine
                    •La presentazione di Maria al Tempio
                         •Lo sposalizio della Vergine
                             •La Vergine morente
                            •La Dormitio Virginis
                                •L’Assunzione
                         •La Glorificazione di Maria
Il Coro ligneo

Anche se non progettato in corrispondenza con la sobria linea gotica francescana e con
la stessa decorazione della testata della chiesa che in parte ricopre, il coro ligneo resta
                 in se stesso un elegantissimo lavoro in legno intarsiato.
 Le 38 rose, tutte differenti, nelle cime cuspidate, sono messe in risalto da conchiglie
                       azzurre di classica e rinascimentale purezza.
 Nei 38 specchi degli stalli superiori sono intarsiate figure di Francescani celebri per
   santità ,dottrina e attività e nei primi due da ambo le parti l’Annunciazione; negli
          specchi inferiori, prospettive architettoniche e stilizzazioni fogliacee.
Il coro è opera di Domenico Indivini di San Severino Marche, realizzato tra il 1491 e il
       1501, per cura del P.M.F. Sansone, generale dei Frati Minori Conventuali.
                              L’opera costò 755 ducati d’oro.
LE VETRATE

  L'uso del vetro per decorare le chiese
  è documentato già dal IV secolo, ma
     solo in epoca gotica l'arte della
  decorazione con il vetro raggiunge la
sua compiutezza espressiva: grazie alle
 innovazioni architettoniche non sono
     più necessarie pesanti pareti in
   muratura per sostenere la struttura
     delle chiese, quindi il vetro può
 sostituire i mattoni e la decorazione a
   vetrate colorate può cominciare ad
     esprimersi su grandi superfici.
L'esecuzione delle 28 vetrate della Basilica sembra
 abbia coinvolto tre differenti gruppi di ideatori ed
   artigiani: le tre finestre dell'abside della chiesa
 superiore sembrano opera di maestranze tedesche
 operanti verso il 1240-50; a queste ultime, attorno
  al 1270, subentrarono maestranze francesi, a cui
    vengono attribuite la quadrifora del transetto
sinistro e due bifore della navata destra nella chiesa
superiore; infine l'opera di decorazione a vetrate fu
      portata a termine da maestranze italiane.
     La festosa iridescenza di queste decorazioni
  arricchisce le slanciate linee architettoniche ed è
testimonianza quasi esclusiva della nascita in Italia
        di quest'arte, e quindi del progressivo
 affrancamento rispetto alle maestranze nordiche.
La Crocifissione

 Nella Crocifissione estremamente commossa del transetto sinistro, ove il Dio
  Crocifisso muore contorcendosi in mezzo al volo degli angeli piangenti e
   sopra la concitata disperazione della Maddalena, Cimabue raggiunge
     l’apice del suo espressionismo tragico. Ispirandosi al vicino Crocifisso
       giuntesco di Frate Elia, perduto nel 1623, Cimabue non omette di
 rappresentare san Francesco dolente ai piedi della croce in tutte e due le
                        Crocifissioni di questo transetto.
  L’uso del bianco di piombo nell’esecuzione di questi affreschi, anziché di
         quello della calce, ha causato l’inversione dei bianchi in neri.

  La Crocifissione di Assisi, confrontata con le composizioni precedenti, ci
  mostra che lo schematismo iconografico della scena fu infranto da mani
possenti, che le turbe bizantine presero subito anima e moto, che la tragedia
    divina fu rinnovata da Cimabue con ferrea energia. Ancora si vede il
  miracolo nuovo come tra lampi nelle tenebre; il miracolo continua nelle
                 pareti della crociera e dell’abside. (A. Venturi)

More Related Content

What's hot (20)

Francesco petrarca
Francesco petrarcaFrancesco petrarca
Francesco petrarca
 
Le persecuzioni
Le persecuzioniLe persecuzioni
Le persecuzioni
 
Carlo Magno
Carlo MagnoCarlo Magno
Carlo Magno
 
Islam
IslamIslam
Islam
 
Giovanni Boccaccio
Giovanni BoccaccioGiovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio
 
Riforma Protestante
Riforma ProtestanteRiforma Protestante
Riforma Protestante
 
Induismo
InduismoInduismo
Induismo
 
Stile Gotico
Stile GoticoStile Gotico
Stile Gotico
 
Dante alighieri
Dante alighieriDante alighieri
Dante alighieri
 
Il Canzoniere di Petrarca
Il Canzoniere di PetrarcaIl Canzoniere di Petrarca
Il Canzoniere di Petrarca
 
Il monachesimo
Il monachesimoIl monachesimo
Il monachesimo
 
Le scoperte geografiche
Le scoperte geograficheLe scoperte geografiche
Le scoperte geografiche
 
Carlo V
Carlo VCarlo V
Carlo V
 
La Letteratura italiana del '200
La Letteratura italiana del '200La Letteratura italiana del '200
La Letteratura italiana del '200
 
Le scoperte geografiche
Le scoperte geograficheLe scoperte geografiche
Le scoperte geografiche
 
Alessandro Manzoni
Alessandro ManzoniAlessandro Manzoni
Alessandro Manzoni
 
Le grandi scoperte geografiche
Le grandi scoperte geograficheLe grandi scoperte geografiche
Le grandi scoperte geografiche
 
Masaccio
MasaccioMasaccio
Masaccio
 
Boccaccio
Boccaccio Boccaccio
Boccaccio
 
Il decameron
Il decameronIl decameron
Il decameron
 

Similar to San Francesco D'Assisi

L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreare
L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreareL'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreare
L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreareDidattikamente
 
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' Urbe
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' UrbeGiovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' Urbe
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' UrbeDailyFocusNews
 
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”DailyFocusNews
 
Mosaici E Affreschi Nella Kariye Camii
Mosaici E Affreschi Nella Kariye CamiiMosaici E Affreschi Nella Kariye Camii
Mosaici E Affreschi Nella Kariye Camiigiuseppe peranzoni
 
Ita Caltavuturo Comune
Ita Caltavuturo ComuneIta Caltavuturo Comune
Ita Caltavuturo Comunecartidduzza
 
Il duomo di orvieto gli interni
Il duomo di orvieto  gli interniIl duomo di orvieto  gli interni
Il duomo di orvieto gli interniMy own sweet home
 
Trieste 2013 - Trieste 2013 ...nell'anno della fede, alle radici della evan...
Trieste 2013 - Trieste 2013  ...nell'anno della fede,  alle radici della evan...Trieste 2013 - Trieste 2013  ...nell'anno della fede,  alle radici della evan...
Trieste 2013 - Trieste 2013 ...nell'anno della fede, alle radici della evan...neple
 
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romana
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romanaMonsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romana
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romanaDailyFocusNews
 
Giovanni carrù memorie della natività in catacomba
Giovanni carrù memorie della natività in catacombaGiovanni carrù memorie della natività in catacomba
Giovanni carrù memorie della natività in catacombaDailyFocusNews
 
43 titien saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento
43 titien  saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento43 titien  saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento
43 titien saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piaventoseminaire_venitien
 
S.maria del purgatorio ad arco
S.maria  del purgatorio ad arcoS.maria  del purgatorio ad arco
S.maria del purgatorio ad arcoMy own sweet home
 
petralia soprana comune
petralia soprana comunepetralia soprana comune
petralia soprana comunecartidduzza
 
Carla mancosu-cappella-sistina1
Carla mancosu-cappella-sistina1Carla mancosu-cappella-sistina1
Carla mancosu-cappella-sistina1Frattura Scomposta
 
Assisi s maria degli angeli e la porziuncola
Assisi s maria degli angeli e la porziuncolaAssisi s maria degli angeli e la porziuncola
Assisi s maria degli angeli e la porziuncolaMy own sweet home
 

Similar to San Francesco D'Assisi (20)

Giotto
GiottoGiotto
Giotto
 
L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreare
L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreareL'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreare
L'Uomo e l'ambiente: un rapporto da ricreare
 
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' Urbe
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' UrbeGiovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' Urbe
Giovanni Carrù: manifestazioni figurative della comunità cristiana dell' Urbe
 
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”
Monsignor gianni carrù “un prototipo dell'iconografia mariana del iv secolo”
 
Mosaici E Affreschi Nella Kariye Camii
Mosaici E Affreschi Nella Kariye CamiiMosaici E Affreschi Nella Kariye Camii
Mosaici E Affreschi Nella Kariye Camii
 
Ita Caltavuturo Comune
Ita Caltavuturo ComuneIta Caltavuturo Comune
Ita Caltavuturo Comune
 
Il duomo di orvieto gli interni
Il duomo di orvieto  gli interniIl duomo di orvieto  gli interni
Il duomo di orvieto gli interni
 
Trieste 2013 - Trieste 2013 ...nell'anno della fede, alle radici della evan...
Trieste 2013 - Trieste 2013  ...nell'anno della fede,  alle radici della evan...Trieste 2013 - Trieste 2013  ...nell'anno della fede,  alle radici della evan...
Trieste 2013 - Trieste 2013 ...nell'anno della fede, alle radici della evan...
 
21. Architettura Paleocristiana
21. Architettura Paleocristiana21. Architettura Paleocristiana
21. Architettura Paleocristiana
 
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romana
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romanaMonsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romana
Monsignor gianni carrù a santa maria maggiore l'apice della devozione romana
 
Giovanni carrù memorie della natività in catacomba
Giovanni carrù memorie della natività in catacombaGiovanni carrù memorie della natività in catacomba
Giovanni carrù memorie della natività in catacomba
 
43 titien saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento
43 titien  saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento43 titien  saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento
43 titien saint marc entre les saints sébastien, roch, côme et damien-piavento
 
S.maria del purgatorio ad arco
S.maria  del purgatorio ad arcoS.maria  del purgatorio ad arco
S.maria del purgatorio ad arco
 
petralia soprana comune
petralia soprana comunepetralia soprana comune
petralia soprana comune
 
Archeologia17 10-11
Archeologia17 10-11Archeologia17 10-11
Archeologia17 10-11
 
Carla mancosu-cappella-sistina1
Carla mancosu-cappella-sistina1Carla mancosu-cappella-sistina1
Carla mancosu-cappella-sistina1
 
Scultura Gotica
Scultura GoticaScultura Gotica
Scultura Gotica
 
Basilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'AmbrogioBasilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'Ambrogio
 
Assisi s maria degli angeli e la porziuncola
Assisi s maria degli angeli e la porziuncolaAssisi s maria degli angeli e la porziuncola
Assisi s maria degli angeli e la porziuncola
 
San francesco nelle Marche
San francesco nelle MarcheSan francesco nelle Marche
San francesco nelle Marche
 

More from Liceo Scientifico Charles Darwin (20)

Metafisica
MetafisicaMetafisica
Metafisica
 
L'età di Pericle e di Fidia
L'età di Pericle e di FidiaL'età di Pericle e di Fidia
L'età di Pericle e di Fidia
 
Silvestro Lega
Silvestro LegaSilvestro Lega
Silvestro Lega
 
Grecia Classica
Grecia ClassicaGrecia Classica
Grecia Classica
 
Giulio Romano
Giulio RomanoGiulio Romano
Giulio Romano
 
Giorgio De Chirico
Giorgio De ChiricoGiorgio De Chirico
Giorgio De Chirico
 
Marc Chagall
Marc ChagallMarc Chagall
Marc Chagall
 
Barocco
BaroccoBarocco
Barocco
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
Architettura del Ferro
Architettura del FerroArchitettura del Ferro
Architettura del Ferro
 
Altri Impressionisti
Altri ImpressionistiAltri Impressionisti
Altri Impressionisti
 
Viollet le-Duc
Viollet le-DucViollet le-Duc
Viollet le-Duc
 
Oscar-Claude Monet
Oscar-Claude MonetOscar-Claude Monet
Oscar-Claude Monet
 
Paul Gauguin
Paul GauguinPaul Gauguin
Paul Gauguin
 
Edgar Degas
Edgar DegasEdgar Degas
Edgar Degas
 
Georges-Pierre Seurat
Georges-Pierre SeuratGeorges-Pierre Seurat
Georges-Pierre Seurat
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
Modigliani
ModiglianiModigliani
Modigliani
 
Metafisica
MetafisicaMetafisica
Metafisica
 
De Chirico
De ChiricoDe Chirico
De Chirico
 

San Francesco D'Assisi

  • 1.
  • 2. La chiesa di S.Francesco sorge oggi là dove il Santo aveva scelto di essere sepolto, nella zona di Assisi che nel medioevo era nota come "colle dell'inferno", ovvero il luogo che in quell'epoca era destinato alle esecuzioni pubbliche. Francesco morì all’età di circa 44 anni e già due anni dopo, il 16 Luglio 1228,ebbe luogo la solenne canonizzazione in Assisi. In questo stesso giorno il Pontefice pose la prima pietra della futura Basilica di San Francesco, destinata a diventare Capo e Madre dell’Ordine Francescano. Il cantiere della Basilica di San Francesco fu aperto nel 1228 per volontà di Papa Gregorio IX e grazie all'attività di frate Elia, vicario dell' ordine scelto dallo stesso San Francesco. Furono sufficienti solo due anni per terminare la struttura architettonica della Basilica inferiore di Assisi e solo altri sei per inaugurare la Basilica superiore di San Francesco.
  • 3. Due anni dopo la morte di San Francesco ebbe inizio la costruzione della Basilica di San Francesco e, più precisamente, di quella che oggi chiamiamo la Basilica Inferiore. La sua forma è in stile romanico lombardo con un'unica navata ed un ampio transetto. Alla sua realizzazione sovrintendette di persona Fratello Elia, il primo successore di San Francesco. Nella Basilica Inferiore sono costudite fin dal 1230 le spoglie mortali San Francesco. Triste destino quello del sarcofago contenente il Corpo del Santo. Infatti fino al 1400 le spoglie furono esposte alla venerazione dei fedeli in un loculo posto sotto l'altare centrale. Poi il Corpo venne occultato per evitarne la sottrazione da parte della vicina Perugia. E venne occultato davvero bene se rimase nascosto fino al 1818. Attualmente la salma del Santo è conservata nella piccola cripta posta sotto l'altare centrale della Basilica. Tomba di San Francesco, Basilica inferiore(Assisi)
  • 4. La Basilica è splendidamente affrescata con opere attribuite a Giotto, Cimabue o loro allievi: le loro opere permangono anche dopo il terremoto del settembre 1997 che non ha danneggiato nè la Basilica Inferiore nè tanto meno la cripta contenente la tomba di San Francesco.
  • 5. Anche se piccolo, il rosone, per la ricca varietà dei motivi scultorei di maniera cosmatesca , è stato definito dal Venturi come “l’occhio di chiesa più bello del mondo”. Sono semiscomparsi i mosaici e le maioliche colorate incastonate nella parte superiore (SecXIII). La porta lignea di sinistra con figure e scene francescane e clariane è opera di Nicolò Ugolinucci (1564); quella destra con figure e scene di San Antonio da Padova e San Ludovico D’Angiò, di Pompeo Scurscione (1573). Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta eseguì a protezione del portale il protiro rinascimentale, coronato da una “Annunciazione”. Nella lunetta tra le porte gemelle, l’unica immagine del Santo in mosaico in tutto l’edificio. E’ sormontata dal rosone simbolo di Cristo, ”sole” della giustizia che dice al pellegrino: “Io sono la porta. Chi per me passerà, sarà salvo; entrerà, uscirà e troverà pascoli” (Gv. 10,9). Un Santuario è come una porta che si apre Entrata nella basilica inferiore sull’aldilà, sul regno di Dio. La porta del santuario già riassume la natura dell’intero santuario. E’ questo quel che esprime l’iconografia dei portali di questo periodo storico.
  • 6. Navata centrale Volte e pareti della Basilica inferiore sono portatrici della decorazione murale più antica di tutto il complesso. Dai piloni massicci fioriscono gli iridescenti costoloni che in alto fanno da cornice agli spicchi azzurri del cielo, cosparso di stelle realizzate oltre che in dipinto con minuscoli specchi semisferici, una volta scintillanti per il riflesso delle mille fiammelle vive dei numerosi lampadari in ferro battuto, in parte ancora esistenti. Verso il 1260 il non meglio identificato “Maestro di San Francesco” dipinse sulle pareti della navata due cicli concordanti con storie della passione di Cristo e del Santo. E’ la prima volta che l’elogio “Francesco altro Cristo” viene affermato e sviluppato nell’arte. I riquadri risultano mutilati dall’apertura delle cappelle gotiche non previste nel progetto primitivo della chiesa, costruite verso la fine del duecento e i primi decenni del trecento. Recentemente ripuliti, questi affreschi sorprendono per la loro fresca e movimentata figurazione, emergente dalla matrice orientalizzante dell’impianto linguistico dei due cicli.
  • 7. Parte destra: San Francesco • spogliazione • sogno dei beni d’Innocenzo • predica paterni III agli uccelli • stimmate
  • 8. Parte sinistra: Cristo sofferente •spogliazione • deposizione • crocifissione • sepoltura delle vesti della croce
  • 9. Le volte della testata vantano una decorazione realizzata da fiorentini e senesi in una gara d’arte d’insuperabile altezza cromatica e tematica. Giotto e giotteschi da una parte, Pietro Lorenzetti e Simone Martini dall’altra, tra il 1310-1320 hanno dato vita a questo programma iconografico unico, avente come struttura di pensiero l’illustrazione e celebrazione del Santo in tipologia Evangelica e apocalittica. Se le celebri Vele Centrali raffigurano il Santo nella lotta escatologica fra il bene e il male (Francesco vi appare vittorioso nella lotta per l’affermarsi dell’Obbedienza , della Povertà e della Castità nella propria persona e nella società), le cornici delle stesse sono portatrici di immagini giovannee apocalittiche , care soprattutto ai francescani “Spirituali”. Il Francesco dell’apoteosi intronizzato e emergente dal sole, fa pensare decisamente all ”altro angelo” che sale dall’oriente con nel corpo il Le volte della crociera e dei transetti sigillo del Dio vivente (le stimmate).
  • 10. Ma la celebrazione del Santo sulla Tomba si estende ancora al fondo dei bracci del transetto dove la sua santità si intreccia con la rappresentazione delle sue radici evangeliche: le storie della passione insieme con quelle del Cristo di Betlem vengono intese livetmotiv della vita dell’ “Alter Cristus”. Tutti i temi cristiani e francescani confluivano nella triplice rappresentazione del Dio Crocifisso nell’abside (opera perduta di Puccio Capanna sostituita dall’attuale giudizio universale di Cesare Sermei, 1623) e sulle pareti dei transetti antistanti gli stalli del coro dove trovano posto i frati i preghiera e meditazione. La pagina evangelica fondamentale nella spiritualità di Francesco, il Crocifisso, è quella più insistentemente proposta alla mente e al cuore di popolo e frati in preghiera. Abside
  • 11. Questi affreschi ,dopo i restauri (1968), osservati più attentamente sono da attribuirsi all impresa Giotto (1315-1320) e risultano di altissimo livello tecnico, coloristico oltre che di denso contenuto teologico. La tradizione vuole queste concettuose allegorie ispirate da un teologo, e forse dallo stesso Jacopone da Todi, al Giotto dall’immaginazione emotiva semplice immediata scevra di retorica; la conformazione della superficie da dipingere poco adatta allo spandersi orizzontale delle composizioni scenografiche giottesche, ha imposto qui l’esilità delle figure e una certa remissività del modellato (tanto più che i committenti richiedevano una composizione molto complessa per ricchezza di particolari narrativi):queste, e altre considerazioni La volta sull’altare maggiore potrebbero risolvere la perplessità di alcuni critici in favore della tradizionale paternità giottesca di questi capolavori.
  • 12. Opera gotico cosmatesca, l’altare della Tomba del Poverello fu consacrato da Innocenzo IV nel 1253. Il 25 Marzo 1754 Benedetto XIV lo elevò alla dignità di “Altare Papale”, dandogli lo stesso stato giuridico di quello delle quattro Basiliche patriarcali e papali di Roma. La ricercatezza della decorazione musiva negli altari, esclusa decisamente dai frati dalle pareti della Chiesa ricorda l’anima profondamente eucaristica del Santo che esigeva preziosità in tutto quello che riguardava il mistero eucaristico: “I calici, i corporali, gli ornamenti degli altari e tutto ciò che riguarda il sacrificio devono essere preziosi …” (Lettera a tutti i Custodi dell’Ordine). Altare maggiore
  • 13. Non c’è in tutta la storia dell’Italia artistica uno spazio dove il genio artistico si è profuso con più forza rinnovatrice e creatrice come in questo della Basilica superiore di Assisi. Qui il gotico nordico, ripensato nella formula francescana della “Povertà con letizia”(San Francesco ,Ammonizione XXVII), trovò la sua prima versione italiana distinguendosi per la sobrietà dell’infrastruttura parietale, per l’eliminazione di ogni fioritura (influssi del gotico cistercense) e per la gaiezza delle pareti affrescate.
  • 14. Il vastissimo testo pittorico, poi, è la più grande testimonianza del trapasso dalla civiltà artistica bizantino - romanica a quella italiana, data la sua realizzazione da parte degli ultimi rappresentanti di schemi greci in Italia (Cavallini, Turriti e Risuti) e dei più grandi rinnovatori (Cimabue e soprattutto Giotto e giotteschi). Anche gli artigiani del vetro istoriato di oltralpe, infine, inserendosi per la prima volta nel rianimato clima artistico italiano, aprono orizzonti nuovi ai loro già ricchi gusti, tematiche e tecniche, creando, con la collaborazione di italiani, un complesso di aperture luminose della più rara trasparenza cromatica e organicità linguistica e tematica.
  • 15. Terminata al tramonto del secolo XIII nelle sue strutture murarie, nel rivestimento pittorico come nelle finestre, la Basilica Superiore di Assisi grida nei secoli nel linguaggio più suggestivo ed eloquente degli artisti di tutta Europa, il suo alto: “Laudato sie, mi Signore per averci donato Frate Francesco”
  • 16. La chiesa superiore di Assisi fu costruita in forma di croce latina ed ha un’unica navata. Con questo già cade l’accento sulla superficie delle pareti laterali che nessun valico interrompe e che perciò sono come predestinate ad accogliere il poema pittorico della vita di San Francesco. La chiesa di San Francesco in Assisi è orientata verso ponente, la parete di ingresso col rosone, che nell’architettura è simbolo di cristo ,è dunque rivolta verso oriente. Il ciclo di affreschi si svolge da ponente verso oriente.
  • 17. • Nella zona inferiore delle pareti: 28 affreschi rappresentanti storie da La leggenda di San Francesco (Giotto e collaboratori 1296-1300) • Nella zona superiore delle pareti: a sinistra si trovano le scene veterotestamentarie, a destra quelle del Nuovo Testamento. CURIOSITÀ: Nella Basilica di Assisi l’Antico Testamento è dipinto sulla parete Nord, dalla parte della luna, mentre il Nuovo Testamento è illustrato sulla parete Sud, dalla parte del sole.
  • 18. PARETE NORD ORDINE SUPERIORE ANTICO TESTAMENTO Il registro superiore mette in chiara evidenza , in 8 scene, che il tutto ha origine da un Creatore e che tutto è perciò in assoluta dipendenza da Lui; la ribellione contro Dio ha come risultato la ribellione dell’uomo contro L’uomo. Col peccato l’uomo si è separato dall’ordine della creazione costituito da Dio. Perciò la figura di Caino, il “distruttore” è posta in antagonismo con quella del “Creatore”, e proprio con lui si chiude il ciclo della storia primordiale del genere umano Creazione del Mondo Creazione di Eva Il peccato originale Creazione di Adamo
  • 19. PARETE NORD ORDINE INTERMEDIO: FIGURE VETEROTESTAMENTARIE Nel registro inferiore della zona alta della parete Nord della navata sono raffigurati in otto riquadri – due per campata- quattro grandi modelli veterotestamentari. Ogni campata è dedicata ad uno dei Patriarchi e comprende due scene della sua vita. Questi affreschi sono dunque situati al di sotto di quelli che rappresentano la storia primordiale dell’umanità Il registro inferiore mostra in tutta chiarezza che Dio non vuole e non permette la distruzione della Sua opera. Egli vuole salvare colui che è giusto davanti a Dio, colui che osserva la legge di Dio. Questa volontà di Dio trova la sua espressione plastica già nel primo dei patriarchi raffigurati: Noè, si rafforza in Abramo, col quale viene stipulata l’alleanza fra Dio e il popolo eletto, con Giacobbe, che guida questo popolo di Dio e con Giuseppe, che lo salva dall’estremo pericolo.Adamo era il capostipite dell’umanità. Sotto la “creazione di Adamo” è dipinto ora “l’ingresso di Noè nell’arca che lo salva dal diluvio” (L’arca è pure il simbolo della legge). Così Noè diventa il capostipite di un nuovo genere umano con un nuovo ordine di vita.
  • 20. Costruzione dall’Arca Esaù e Isacco Isacco e Giacobbe Sacrificio di Abramo Visita degli angeli
  • 21. PARETE SUD ORDINE SUPERIORE: “IL NUOVO ADAMO” La storia del “vecchio Adamo” e le figure veterotestamentarie dagli affreschi sulla parete nord, sono premesse indispensabili alla comprensione del “nuovo Adamo” sulla parete sud. In logica successione corrisponde al “nuovo Adamo” – storia dell’infanzia di Gesù – la storia del “vecchio Adamo”, e alle figure veterotestamentarie corrisponde la passione di Cristo, quale figura ossia modello neotestamentario. Annunciazione Presentazione al tempio Natività
  • 22. PARETE SUD ORDINE INTERMEDIO: LA PASSIONE DI GESU’ Tutti gli Evangelisti descrivono minuziosamente la passione e la morte di Gesù. Conformemente alla concettualità del tempo ben diversa da quella odierna, il loro racconto è corroborato da frequenti allusioni e citazioni veterotestamentarie che avevano lo scopo di spiegare e giustificare la morte infamante di Cristo in modo che i loro lettori non se ne scandalizzassero. San Paolo afferma: “Cristo morì per i nostri peccati, secondo le scritture” ( 1 Cor 15 , 3). Morì in obbedienza incondizionata alla volontà del Padre celeste. Da lui verrà la salvezza dell’universo. “Prestate ascolto a Lui”, a lui che disse: “ Io sono la via, la verità, la vita”. Il compimento dell’opera di salvezza è dunque soprattutto esaltazione e glorificazione di Dio. Le nozze di Cana Il tradimento di Giuda
  • 23. La crocifissione di Gesù La sepoltura di Gesù La discesa dello Spirito Santo
  • 24. LA CROCIERA DEI TRANSETTI Offrendo uno spazio assai generoso a Cenni di Pepi detto Cimabue, Assisi contribuisce come nessuna altra città alla completa maturazione ed esplicitazione delle potenzialità geniali dell’anima esuberante e tormentata dell’artista toscano. I “Quattro evangelisti” nelle vele centrali della crociera, le “pagine mariane“ del Vangelo negli spazi alti e bassi dell’abside, l’apocalisse nel transetto sinistro, gli “atti degli Apostoli” in quello destro e le “Crocifissioni“ ‘per frati’ contro gli stalli del coro (1277-1285), in un linguaggio misto di influenze arcaiche e di palpiti di novità, rivelano in Cimabue l’artista per eccellenza di un epoca di transizione; alla ricerca attiva di modi ed esperimenti adeguati alla storia contemporanea italiana lievitata dall’annuncio francescano.
  • 25. IL TRANSETTO DESTRO Zona inferiore, scene dagli atti degli Apostoli Pietro e Paolo (Cimabue, 1280-1283): •La guarigione del paralitico •La guarigione di molti infermi •La caduta di Simon Mago •La Crocifissione di San Pietro •La decapitazione di San Paolo •La Crocifissione Zona alta (Anonimo maestro inglese): •La Trasfigurazione •Cristo in gloria
  • 26. IL TRANSETTO SINISTRO Completamente Affrescato da Cenno di Pepi detto Cimabue (1280-1283) con scene tratte dall’Apocalisse: Parete destra in alto: San Michele respinge il dragone In basso da sinistra a destra: •San Giovanni nell’isola di Patmos •Babilonia distrutta •La venuta di Cristo Giudice •Gli angeli dell’apocalisse •L’Agnello Mistico •Dietro l'Altare: •La Crocifissione
  • 27. L'ABSIDE Completamente ompletamente affrescata dal Cimabue (1280-1283) con scene della vita della Vergine: L’annunzio fatto a Gioacchino •La natività della Vergine •La presentazione di Maria al Tempio •Lo sposalizio della Vergine •La Vergine morente •La Dormitio Virginis •L’Assunzione •La Glorificazione di Maria
  • 28. Il Coro ligneo Anche se non progettato in corrispondenza con la sobria linea gotica francescana e con la stessa decorazione della testata della chiesa che in parte ricopre, il coro ligneo resta in se stesso un elegantissimo lavoro in legno intarsiato. Le 38 rose, tutte differenti, nelle cime cuspidate, sono messe in risalto da conchiglie azzurre di classica e rinascimentale purezza. Nei 38 specchi degli stalli superiori sono intarsiate figure di Francescani celebri per santità ,dottrina e attività e nei primi due da ambo le parti l’Annunciazione; negli specchi inferiori, prospettive architettoniche e stilizzazioni fogliacee. Il coro è opera di Domenico Indivini di San Severino Marche, realizzato tra il 1491 e il 1501, per cura del P.M.F. Sansone, generale dei Frati Minori Conventuali. L’opera costò 755 ducati d’oro.
  • 29. LE VETRATE L'uso del vetro per decorare le chiese è documentato già dal IV secolo, ma solo in epoca gotica l'arte della decorazione con il vetro raggiunge la sua compiutezza espressiva: grazie alle innovazioni architettoniche non sono più necessarie pesanti pareti in muratura per sostenere la struttura delle chiese, quindi il vetro può sostituire i mattoni e la decorazione a vetrate colorate può cominciare ad esprimersi su grandi superfici.
  • 30. L'esecuzione delle 28 vetrate della Basilica sembra abbia coinvolto tre differenti gruppi di ideatori ed artigiani: le tre finestre dell'abside della chiesa superiore sembrano opera di maestranze tedesche operanti verso il 1240-50; a queste ultime, attorno al 1270, subentrarono maestranze francesi, a cui vengono attribuite la quadrifora del transetto sinistro e due bifore della navata destra nella chiesa superiore; infine l'opera di decorazione a vetrate fu portata a termine da maestranze italiane. La festosa iridescenza di queste decorazioni arricchisce le slanciate linee architettoniche ed è testimonianza quasi esclusiva della nascita in Italia di quest'arte, e quindi del progressivo affrancamento rispetto alle maestranze nordiche.
  • 31. La Crocifissione Nella Crocifissione estremamente commossa del transetto sinistro, ove il Dio Crocifisso muore contorcendosi in mezzo al volo degli angeli piangenti e sopra la concitata disperazione della Maddalena, Cimabue raggiunge l’apice del suo espressionismo tragico. Ispirandosi al vicino Crocifisso giuntesco di Frate Elia, perduto nel 1623, Cimabue non omette di rappresentare san Francesco dolente ai piedi della croce in tutte e due le Crocifissioni di questo transetto. L’uso del bianco di piombo nell’esecuzione di questi affreschi, anziché di quello della calce, ha causato l’inversione dei bianchi in neri. La Crocifissione di Assisi, confrontata con le composizioni precedenti, ci mostra che lo schematismo iconografico della scena fu infranto da mani possenti, che le turbe bizantine presero subito anima e moto, che la tragedia divina fu rinnovata da Cimabue con ferrea energia. Ancora si vede il miracolo nuovo come tra lampi nelle tenebre; il miracolo continua nelle pareti della crociera e dell’abside. (A. Venturi)