3. Linee strategiche di Unicredit Group
Group
Finance
Department
Suddivisione in
business area
Corporate
&
Investment
Banking
Governance e
coordinamento
4. Group Finance Department
Il Group Finance Department svolge
funzioni di indirizzo, coordinamento e
controllo secondo un modello che
accentra funzioni e competenze
specialistiche a beneficio di tutto il
Gruppo. Tali funzioni hanno per oggetto
la gestione del rischio di liquidità, l’Asset
& Liability Management, il monitoraggio
delle performance economiche dei
portafogli in carico al Department
(tesoreria in particolare) ed il
finanziamento dell’attività commerciale
dell’intero Gruppo.
Il Group Finance Department ha svolto
attività tese a migliorare il profilo
rischio/rendimento delle poste attive e
passive sia della Holding che a livello
consolidato, attraverso operazioni di
copertura del rischio di cambio connesso
ai dividendi e agli utili delle partecipate
estere. Sono state, inoltre, poste in essere
operazioni su partecipazioni, detenute
direttamente e indirettamente, con
l’obiettivo di rendere più efficiente
l’utilizzo del capitale.
5. Corporate & Investment Banking
Con la creazione della Strategic
Business Area (SBA) “Corporate,
Investment Banking & Private
Banking” si è proceduti ad una
riorganizzazione delle precedenti
Divisioni Corporate e Markets &
Investment Banking con l’obiettivo
strategico di razionalizzare la struttura
di governo delle varie attività coinvolte
e di accentrare le competenze.
Il nuovo modello organizzativo di
CIB sarà fondato su una struttura a
matrice che si distingue per la
chiara separazione delle
competenze di carattere
commerciale dalle competenze di
prodotto, accentrate nelle
cosiddette Product Line.
6. Governance e coordinamento
Lo sviluppo di attività
progettuali con l’obiettivo di
migliorare la performance
Il rafforzamento delle
Competence Lines
Il processo di rafforzamento dei presidi
dedicati all’attività di Risk
Management e della Direzione
Compliance
L’implementazione del
nuovo modello
organizzativo
8. Linee strategiche del Gruppo Intesa Sanpaolo 1/2
Gruppo Intesa Sanpaolo: impegno a promuovere il benessere di persone, imprese,
territori, società.
Prudente gestione delle attività ha permesso un posizionamento fra i gruppi
bancari più solidi al mondo, mantenendo livelli di liquidità, di qualità
dell’attivo e di leverage di vera eccellenza.
Orientamenti assunti volti a soddisfare le esigenze dei territori e le aspettative
degli attori economici operanti nelle dimensioni locali.
Sviluppo di accordi con enti locali, associazioni e organismi che operano sul
territorio per assistere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei
mutui, oltre a numerose iniziative di interesse sociale, a favore dei
cassintegrati, degli immigrati e degli studenti.
Obiettivo: essere un intermediario finanziario responsabile verso la società non
solo nei momenti di sviluppo, ma soprattutto in quelli di crisi, ricercando le
risposte più adatte a generare valore collettivo.
8
9. Linee strategiche del Gruppo Intesa Sanpaolo 2/2
Sebbene l’attuale situazione macroeconomica risulti delicata (incertezze legate
alla presenza di capacità produttiva inutilizzata, elevata disoccupazione,
difficile situazione conti pubblici in molti paesi), Intesa Sanpaolo conferma
le proprie strategie puntando a uno sviluppo dei principali settori di attività
nei confronti delle diverse tipologie di clientela servite.
Quattro sono le linee strategiche che il Gruppo intende perseguire:
1)
Rafforzamento della qualità della relazione con la clientela servita
(elemento distintivo della vicinanza alle famiglie e alle imprese).
2)
Ascolto e coinvolgimento delle persone che lavorano per il Gruppo (vero
motore della competitività delle aziende).
3)
Ulteriore innovazione dell’offerta commerciale (capacità di anticipare le
esigenze del cliente e offrire soluzioni innovative).
4)
Semplificazione di processi organizzativi (procedure, linguaggio e modalità
di relazione con i clienti, i collaboratori, ecc.)
9
10. Risultati strategie 1/2
Realizzazione di numerose attività di coinvolgimento e ascolto dei collaboratori e
delle Organizzazioni sindacali e invio di un questionario a tutte le Associazioni
dei Consumatori.
Collaboratori e Organizzazioni sindacali :
comunicazione ritenuta inefficace;
scarsa attenzione ai sistemi di valutazione e incentivazione;
grande rilevanza della formazione.
Clienti :
percezione che le comunicazioni a loro inviate sono migliorate in termini di
chiarezza, mentre andrebbe ottimizzata la tempestività, soprattutto nel caso di
nuove procedure e normative;
positivo apprezzamento per il forte impegno sociale (rinegoziazione dei mutui
e azione a supporto delle PMI);
clienti mid e large corporate: soddisfazione per la relazione con i gestori sul
territorio, per la loro disponibilità e professionalità.
10
11. Risultati strategie 2/2
Ambiente :
riconoscimento di un forte impegno e di ottimi risultati relativamente alla
diminuzione degli impatti ambientali diretti
richiesta di maggiore impegno nella mitigazione degli impatti ambientali
indiretti delle attività
clienti mid e large corporate: esigenza di affiancamento, da parte della Banca,
delle considerazioni economiche e di quelle strategiche (personale, ambiente,
ecc.)
11
13. Analisi per indici Unicredit Group 1/2
2009
2008
Variazione
312
1012
-69,2%
Margine d’interesse
17.616
19.385
-9,1%
Proventi di intermediazione e diversi
9.956
7.492
+32,9%
Margine di intermediazione
27.572 mln
26.877 mln
+2,6%
Risultato di gestione
12.248 mln
10.185 mln
+20,3%
1.959
4.313
-54,6%
1.702 mln
4.012 mln
-57,6%
ROE
3,8%
9,5%
-5,7%
Core Tier 1
6,85%
6,02%
+0,83%
Dividendi e altri proventi su partecipazione
Utile netto di pertinenza del gruppo ante PPA
Utile Netto
13
15. Analisi per indici Intesa Sanpaolo 1/2
2009
Core Tier 1
Crediti in sofferenza
Attività finanziarie
della clientela
Utile Netto
Patrimonio netto
2008
Variazione
7,1%
6,3%
+0,8%
5.365 mln
3.968 mln
+35,2%
813 mld
805 mld
+1%
2.805 mln
2597 mln
+10%
52.681
48.954
+7,6%
15
16. Analisi per indici Intesa Sanpaolo 2/2
2009
2008
Variazione
14,1%
12,4%
+1,7%
Core Tier1 ratio
7,1%
6,3%
+0,8%
Total capitale ratio
11,8%
10,2%
+1,6%
5,5%
5,1%
+0,4%
Sofferenze nette su crediti verso
clientela/ crediti verso clientela
1,4%
1,0%
+0,4%
ROE
5,32%
5,30%
+0,02%
Indici patrimoniali
Patrimonio netto/crediti
verso clientela
Coefficienti di solvibilità
Indici reddituali
Utile di esercizio/patrimonio
netto medio
Indici di rischiosità
16
17. Conclusioni su Unicredit Group
• Ha puntato al rafforzamento della struttura dello stato patrimoniale attraverso:
- la riduzione dell’attivo totale;
- attività di negoziazione e esposizione interbancaria netta;
- miglioramento del leverage ratio.
• Rafforzamento del capitale : Core tier 1 ratio.
• Miglioramento dei costi operativi.
• Aumento della Margine di intermediazione e Risultato di gestione.
• Diminuzione dello utile netto.
Conclusioni su Intesa Sanpaolo
• Riduzione dell’apporto del margine di interesse per effetto soprattutto della riduzione dei tassi.
• Graduale ripresa delle componenti commissionali, per l’aumento delle commissioni di
intermediazione di titoli e sulle gestioni patrimoniali conseguenti alla ripresa dei mercati finanziari
nel secondo e terzo trimestre.
• Basso livello di leverage e un rapporto tra il patrimonio netto e totale attività al netto delle poste
intangibili pari quasi al 5%, il più elevato tra le principali banche europee e in crecita rispetto allo
scorso esercizio.
• Peggioramento della qualità del credito.
I valori di ROE, Core Tier 1 ratio e Utile Netto di
Intesa Sanpaolo sono superiori ai valori di Unicredit Group.
17
19. Valore creato da
Unicredit Group e Intesa Sanpaolo
Le strategie delle due banche sono state valutate
attraverso il calcolo dei margini di soglia …
… e del valore economico in
termini assoluti
19
20. Calcolo delle variabili
Per calcolare i margini di soglia di un bilancio bancario bisogna:
1)
2)
3)
4)
5)
scomporre le singole voci del bilancio bancario per differenziare le attività con
scadenza a breve e a lunga scadenza per ottenere attivo circolante (W) e fisso (F);
ottenere le vendite incrementali (IS) sottraendo dai risultati netti i relativi costi;
calcolare il costo del capitale (k0) dividendo la somma del interessi passivi e costo del
capitale per la somma tra debiti e capitale proprio;
ipotizzare l’aliquota d’imposta (T), nel nostro caso 40%;
assumere il margine operativo come l’utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo
delle imposte (corrispondente alla voce 280 di bilancio).
Anno
2008
2008
2009
2009
W
731˙219
574˙629
400˙945
380˙865
F
312˙235
301˙071
223˙619
223˙522
IS
11˙853
-21˙062
-89
-677
K0
4,24%
2,35%
3,91 %
2,51%
MO
9˙380
11˙117
8˙221
8˙021
S
65˙388
44˙410
18˙157
17˙480
20
23. Ripartizione del valore economico
Al fine di creare valore per gli azionisti, le linee guida strategiche dei 2 Gruppi sono
molto simili e sono rivolte ad ottimizzare la composizione del proprio portafoglio di
attività. Tale obiettivo è perseguito attraverso il processo di allocazione del capitale alle
differenti linee di business in rapporto agli specifici profili di rischio e alla capacità di
generare extra reddito, misurato come EVA, il principale indicatore di performance
correlato al TSR (Total Shareholder Return).
Lo sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore richiede un
processo di allocazione e gestione del capitale disciplinato nelle diverse fasi del
processo di pianificazione e controllo, in cui si articolano:
• la formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di
patrimonializzazione;
• l’analisi dei rischi associati ai driver del valore e conseguente allocazione del
capitale alle linee di attività ed alle Business Unit;
• l’assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio;
• l’analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli
azionisti;
• l’elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy.
23
24. Ripartizione del valore in
Unicredit Group
Milioni di €
Valore Economico Generato
Valore Economico Distribuito:
Collaboratori
Fornitori
Stato, Enti e Istituzioni, Comunità
Azionisti
Valore Economico Trattenuto
2009
19.989
-17.485
-9.584
-4.928
-2.093
-0.882
2.504
2008
23.898
-19.939
-10.314
-5.491
-3615
-0.518
3.958
Ripartizione valore economico
Distribuito ai Collaboratori
47,95%
Distribuito ai Fornitori
24,6%
Distribuito a Stato, Enti etc
10,47%
Distribuito agli Azionisti
4,45%
Trattenuto dall' Impresa
12,53%
24
25. Ripartizione del valore in
Intesa Sanpaolo
Milioni di €
Valore Economico Generato
Valore Economico Distribuito:
Collaboratori
Fornitori
Stato, Enti e Istituzioni, Comunità
Azionisti
Valore Economico Trattenuto
2009
14.907
-13.495
-6.138
-3.172
-3.019
-1.166
1.412
2008
16.340
-13.511
-6.763
-3.511
-3.084
-153
2.829
Ripartizione valore economico
Distribuito ai Collaboratori
41,18%
Distribuito ai Fornitori
21,28%
Distribuito a Stato, Enti etc
20,25%
Distribuito agli Azionisti
7,82%
Trattenuto dall' Impresa
9,47%
25
26. Conclusioni 1/2
L’importo distribuito ai collaboratori include, oltre alle retribuzioni del personale
dipendente, anche i compensi corrisposti alle reti di promotori finanziari.
I fornitori hanno beneficiato di un ammontare compreso tra il 21% e il 25% del valore
creato corrisposti a fronte dell’acquisto di beni e della fornitura di servizi.
Il valore economico distribuito allo Stato è riferibile per la parte preponderante alle
imposte correnti sul reddito dell’esercizio. Per quanto riguarda la quota assegnata alla
comunità essa fa riferimento alla devoluzione di utili ai Fondi di beneficenza e da
elargizioni ed erogazioni liberali.
26
27. Conclusioni 2/2
L’importo distribuito agli azionisti, ha risentito, per l’esercizio 2008 e in minore misura
per l’esercizio 2009, della decisione di rafforzare ulteriormente i mezzi propri in un
contesto in cui il mercato percepiva come particolarmente importante il livello di
patrimonializzazione delle banche, in linea con le indicazioni fornite dagli Organismi
internazionali e dall’Organismo di vigilanza.
Il valore residuo è
trattenuto dall’ impresa. Si tratta della fiscalità anticipata e
differita, degli ammortamenti, degli accantonamenti a Fondi rischi e oneri e degli utili
non distribuiti. L’autofinanziamento è da considerare come investimento che le altre
categorie di stakeholder effettuano ogni anno al fine di mantenere in efficienza il
complesso aziendale e permetterne lo sviluppo.
27
29. Situazione del mercato bancario
• Cenni di ripresa dei mercati finanziari
• Alta volatilità delle attività
• Tassi d’interesse molto bassi
Variabili in gioco
• Attivi deteriorati
• Ricavi compressi
• Onerosità delle provviste di capitali
29