Storia dell’imprenditore ossolano Bilucaglia.
DOMODOSSOLA - Corsi e ricorsi
storico-geografici. Fu un
ossolano emigrato a Torino, Antonio
Spezia, originario di Barzona
di Calasca, in Valle Anzasca
(si veda articolo sotto, ndr)
a progettare su commissione di
Giovanni Bosco il Santuario di
Maria Ausiliatrice a Valdocco, la
“patria” della missione salesiana
del santo. La chiesa poi divenuta
nel 1911 basilica minore fu inaugurata
il 9 giugno 1868 quando
a Torino. E ora, 150 anni dopo,
un dono importante è giunto alla
basilica sempre grazie a un ossolano
di successo emigrato nel capolugo
subalpino.
Si tratta di un candelabro liturgico
artistico per il presbiterio, realizzato
in bronzo puro, in foglia
oro e argento realizzato dallo
scultore Ettore Marinelli e realizzato
alla “Pontificia Fonderia
di Campane Marinelli”. Come
suggerito da don Cristian Besso,
rettore della Basilica, riprende
e celebra, nella figura iconica
del melograno: un messaggio
profondo di unità e condivisione.
L’opera è «in memoria di Bruno
Poy, torinese di nascita ma vercellese
d’adozione, brillante avvocato
e uomo generoso amico
dei giovani, dei giusti e dei poveri
»spiegano gli autori della donazione,
il giornalista Maurizio
Scandurra e l’ingegner Cristiano
Bilucaglia, già eletto “Imprenditore
dell’Anno”, ideatore
della prima start-up, “Zero”, che
azzera le bollette di luce e gas.
Ma Bilucaglia a Torino ci arrivò
dopo la laurea a Pavia (come Spezia)
ed è nato e cresciuto
(con studi al Marconi) a Domodossola.