XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
UNA RICERCA NEL TEMPO -fine del racconto a cura degli alunni della 4^ F di Altamura
1. Chininini e l’imperatore Adriano partirono, su un carro, per Venosa, nel Sud dell’Italia.
A Venosa Adriano chiese consiglio a molti medici ma nessuno aveva una cura per la malattia di Chinininum. Una sera,
l’imperatore prima di addormentarsi iniziò a sfogliare alcune opere di Orazio, un famoso poeta latino nato a Venosa,
che Adriano ammirava molto.
In una delle opere di Orazio, Adriano lesse: “Nelle terre di Venosa c’è una leonessa speciale, coraggiosa e geniale, che
tutte le sere si può vedere nell’anfiteatro. Nessuno sa dove sia stata catturata. Si narrano molte leggende strane su
questa leonessa. Qualcuno dice che arrivi da un futuro lontano. La leonessa è prigioniera di un ricco commerciante,
perciò è diventata più feroce di una pantera nera.”
Chininini e Adriano dopo aver letto questo messaggio nell’opera di Orazio, andarono all’anfiteatro dove trovarono la
leonessa prigioniera del ricco commerciante e scoprirono che si trattava proprio della madre di Chininini.
Adriano chiese al commerciante: - Cosa dobbiamo fare per avere questa leonessa?
Il commerciante rispose: - Il tuo leone dovrà battere i miei tre più feroci leoni!
Chininini fece un cenno di testa ad Adriano in segno di approvazione.
Dopo una dura e feroce lotta, Chininini riuscì a sconfiggere i tre leoni.
Il commerciante consegnò la leonessa all’imperatore.
Finalmente Chininini e sua madre erano di nuovo insieme e felici.
La leonessa disse: - Figlio mio, grazie per avermi salvata! Ora però dobbiamo tornare a casa. Useremo la macchina del
tempo che ho nascosto in un posto sicuro tra i boschi di Venosa.
Chininini ringraziò e salutò il suo caro amico Adriano e con un grande balzo scomparve con sua madre nel bosco.
I due leoni, madre e figlio, entrarono nella macchina del tempo, schiacciarono il pulsante rosso e in pochi minuti si
ritrovarono in un vecchio parco di New York.
UNA RICERCA NEL TEMPO
Fine del racconto a cura degli alunni della 4^F - Altamura