Di Mimmo Carrieri
Lavoreremo ancora? È la domanda che insegue i cittadini dei paesi sviluppati occidentali, soprattutto quando pensano alla condizione dei giovani, dei loro figli. L’incrocio di diversi fattori – la recessione, la globalizzazione, l’innovazione tecnologica – sembra condurre a un declino dell’occupazione. Questa contrazione quantitativa si accompagna con una crescente precarietà del lavoro, soprattutto giovanile, e delle sue prospettive future. La “produzione intelligente” basata sulla digitalizzazione delle produzione, la robotizzazione, l’internet delle cose, porterà a un forte cambiamento nei contenuti del lavoro, ma potrà rappresentare un importante volano di sviluppo occupazionale? Le nuove traiettorie tecnologiche quali settori e mestieri favoriranno?
Domenico Carrieri è Professore ordinario di Sociologia economica e del lavoro all’Università di Roma La Sapienza. È attualmente Presidente dell’AISRI - Associazione italiana per lo studio delle relazioni industriali. Dal 2016 è parte del board della Commissione di Garanzia dello sciopero nei servizi essenziali. È autore di studi e pubblicazioni sul lavoro che cambia, e sugli scenari e le politiche delle relazioni industriali. Tra i suoi lavori più recenti: Al bivio, Lavoro, sindacato e rappresentanza nell'Italia di oggi, Donzelli, Milano, 2016.
L'industria della finanza, la digitalizzazione dei processi lavorativi e la b...
Le sfide alla rappresentanza del lavoro
1. IL LAVORO CHE CAMBIA
E LE RAPPRESENTANZE
MIMMO CARRIERI
2. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 2
La rilevazione
Universo: i lavoratori occupati in Italia
Campionamento: a scelta ragionata per quote secondo
- il sesso;
- l’età;
- l’area territoriale di residenza;
- il livello di istruzione
Copertura: 92%
Numerosità: 1506 casi
Rilevatore: Quorum s.a.s.
3. SODDISFAZIONE E QUALITA’ DEL LAVORO
• LA SODDISFAZIONE DEI LAVORATORI VERSO
IL LAVORO E’ ALTA COME IN ALTRE INDAGINI
ANALOGHE E SOSTANZIALMENTE IN
CRESCITA (ANCHE SE LIMITATA)
• INVECE LA QUALITA’ DEL LAVORO APPARE
PIU’ DEBOLE E CONDIZIONATA DALLA
RIDOTTA PROPENSIONE DELLE AZIENDE
VERSO L’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA
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4. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 430/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 4
La soddisfazione del lavoro per forma di impiego
Gli intervistati secondo la forma di impiego per la valutazione
complessiva del proprio lavoro
0% 20% 40% 60% 80% 100%
dipendente
autonomo
TOTALE
soddisfatto
insoddisfatto
5. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 5
Qualita’ del lavoro per forma di impiego
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 5
0
1
2
3
Pa
Pb
PcPd
Pe
dipendente
autonomo
Pa dimensione economica
Pb dimensione ergonomica
Pc dimensione della complessità
Pd dimensione dell'autonomia
Pe dimensione del controllo
min = 0 max = 3
6. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 6
Qualita’ e complessita’ del lavoro
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dimensione economica
giudizio leggermente più positivo dei lavoratori dipendenti rispetto a quello dei
lavoratori autonomi, probabilmente per la eterogeneità di questo secondo gruppo
dimensione ergonomica
molto simile tra i due gruppi, a conferma di un miglioramento conseguente
agli investimenti fatti in questo ambito dalle imprese
dimensione della complessità
come il precedente molto simile tra i due gruppi: buona parte delle mansioni
non sono più ormai solo ed esclusivamente esecutive
dimensione dell’autonomia e dimensione del controllo
le differenze tra i due gruppi dovuti alla scarsa innovazione organizzativa da
parte delle imprese
7. L’INNOVAZIONE
• DA QUESTI DATI E’ CONFERMATO IL RICORSO
ABBASTANZA GENERALIZZATO AD
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE DA PARTE
DELLE IMPRESE
• SOLO UNA MINORANZA DI IMPRESE NON VI FA
RICORSO PUR DENTRO UN QUADRO BEN
NOTO DI MASSICCIA PREVALENZA DI MICRO-
IMPRESE
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8. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 8
Sono adottate o allo studio innovazioni
tecnologiche nel luogo dove lavora (N=1506)
9. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 9
La presenza di innovazioni tecnologiche adottate o
allo studio nel luogo di lavoro per la forma di impiego
(N=1054)
10. ANCHE LE ALTRE INFORMAZIONI
• CONFERMANO LA CRESCENTE ATTENZIONE
VERSO L’INTRODUZIONE DI NUOVE
TECNOLOGIE : PIU’ DIGITALIZZAZIONE CHE
ROBOTICA
• NELLO STESSO TEMPO ANCHE LO SCARSO
ACCOMPAGNAMENTO CON MISURE CAPACI DI
VALORIZZARE UN’ORGANIZZAZIONE DEL
LAVORO PIU’ APERTA E QUALITATIVAMENTE
SODDISFACENTE : LIMITATO RICORSO ALLO
SMART WORKING
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I lavoratori dipendenti e le innovazioni tecnologiche
adottate o allo studio nel luogo dove lavorano
(N=894)
12. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 12
Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per l’area territoriale di residenza
13. LA DIMENSIONE D’IMPRESA
• NON SEMBRA CONDIZIONANTE AI FINI DELLE
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
• MA COME ERA PREVEDIBILE CONTA MOLTO AI
FINI DELL’ADOZIONE DELLE POLITICHE : LO
SMART WORKING E’ UTILIZZATO DALLE
IMPRESE MAGGIORI
• E’ INTERESSANTE E NON SORPRENDENTE
NOTARE COME IN ALCUNI CASI IL MAGGIORE
ATTIVISMO SIA DA ATTRIBUIRE ALLE MEDIE
IMPRESE (ROBOTICA)
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14. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 14
Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per la dimensione aziendale
15. DA QUALI SOGGETTI VENGONO PERCEPITE
• SONO PERCEPITE IN MODO ABBASTANZA
TRAVERSALE
• MA LE FASCE MEDIO-ALTE DI LAVORATORI
APPAIONO PIU’ REATTIVE VERSO LO SMART
WORKING
• QUELLE PIU’ BASSE VERSO LA ROBOTICA E LE
ALTRE TECNOLOGIE : INDIZIO FORSE DI PIU’
LIMITATA CONOSCENZA E DI MAGGIORI
PAURE
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16. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 16
Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per il livello di retribuzione
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Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per il livello di istruzione
18. LA PERCEZIONE DELLE RAGIONI PRINCIPALI
• PRIVILEGIA IN PRIMO LUOGO L’ESIGENZA DI
MIGLIORARE LE PERFORMANCE E POI ALTRE
RAGIONI ORGANIZZATIVE
• MENTRE APPAIONO MENO RILEVANTI I MOTIVI
COLLEGATI AL CONTROLLO GERARCHICO
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19. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 19
Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per la causa del ritmo di lavoro
20. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 20
Le innovazioni tecnologiche adottate o allo studio nel luogo di
lavoro dei lavoratori dipendenti per la soddisfazione del lavoro
21. LE INSICUREZZE
• UN MONDO DEL LAVORO IN TRANSIZIONE
CARATTERIZZATO DA PROBLEMI MATERIALI
NON RISOLTI E PREOCCUPATO PER IL
FUTURO
• MA ALLO STATO PIU’ A CAUSA
DELL’ALEATORIETA’ ED INCERTEZZA DELLE
STRATEGIE AZIENDALI DI CAMBIAMENTO CHE
PER GLI EFFETTI DELLE INNOVAZIONI
• E NELL’IMMEDIATO ALLE PRESE CON DISAGI
NON RISOLTI E L’INCERTA CONTINUITA’ NEI
REDDITI
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22. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 2230/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 22
Cosa preoccupa maggiormente gli intervistati
Gli intervistati secondo la forma di impiego per cosa li preoccupa maggiormente quando
pensano al loro futuro
COSA PREOCCUPA MAGGIORMENTE
FORMA DI IMPIEGO
TOTALE
dipendente autonomo
v.a. % v.a. % v.a. %
- il rischio di perdere il posto di lavoro 150 12,1
7
2,6 157 10,4
- il rischio di non avere una pensione
adeguata
524 42,3
117
44,0 641 42,6
- il rischio di non riuscire a mantenere
l’attuale tenore di vita
146 11,8
43
16,2 189 12,5
- il rischio di non tenere il passo con la mia
professione
43 3,5
6
2,3 49 3,3
- il rischio di non avere una continuità di
lavoro/reddito
272 21,9
71
26,7 343 22,8
- nessuna di queste risposte 105 8,5
22
8,3 127 8,4
TOTALE 1240 100,0
266
100,0 1506 100,0
χ2
= 25,515
23. LA DOMANDA DI INTERVENTISMO PUBBLICO
• PIU’ CHE AL MERCATO SI GUARDA ALLE
POLITICHE PUBBLICHE COME AL FATTORE
CHE PUO’ RIDURRE LE INSICUREZZE
• SENSIBILITA’ ACCRESCIUTA VERSO
INTERVENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO
PIUTTOSTO CHE VERSO MISURE DI
ACCOMPAGNAMENTO DELLE RELAZIONI
INDUSTRIALI
• LA SOMMA DI MISURE DI CONTRASTO DELLA
POVERTA’ E DI QUELLE ORIENTATE VERSO IL
REDDITO DI CITTADINANZA RISULTA
PREVALENTE 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 23
24. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 2430/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 24
Le misure per riformare il sistema delle protezioni sociali
Gli intervistati secondo la forma di impiego per le misure alle quali darebbero la priorità
volendo riformare il sistema italiano delle protezioni sociali
MISURE PER RIFORMARE IL SISTEMA
DELLE PROTEZIONI SOCIALI
FORMA DI IMPIEGO
TOTALE
dipendente autonomo
v.a. % v.a. % v.a. %
- un salario minimo per chi lavora 173 14,0 38 14,3 211 14,0
- un salario minimo garantito per chiunque
abbia perso o non trovi lavoro
358 28,9 58 21,8 416 27,6
- maggiori tutele per i lavoratori precari 310 25,0 51 19,2 361 24,0
- una pensione di cittadinanza (una pensione
per tutti)
67 5,4 26 9,8 93 6,2
- un reddito di cittadinanza per tutti i cittadini 221 17,8 61 22,9 282 18,7
- nessuna di queste 111 9,0 32 12,0 143 9,5
TOTALE 1240 100,0
266
100,0 1506 100,0χ2
= 19,096
25. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 25
Cosa vorresti dai sindacati in questo momento
2010/2017
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 25
2010 2017
Più competenza 28,2% 49,2%
Più azione contrattuale 27,3% 19,7%
Più unità 19,4% 15,5%
Più ragionevolezza 13,2% 11,2%
Più conflittualità 4,5% 2,4%
Più politica 2,9% 2 %
Preferisco non rispondere 4,5%
TOTALE 100% 100,0%
26. MENTRE IN PASSATO
• LA DOMANDA RIVOLTA AI SINDACATI
VERTEVA SU ASPETTI GENERALI E SIMBOLICI
COME IN PARTICOLARE LA SPINTA VERSO
L’UNITA’ SINDACALE
• IN QUESTA FASE ESSA INVESTE DI PIU’ LA
QUALITA’ TECNICA DELL’OFFERTA: SI CHIEDE
SOPRATTUTTO COMPETENZA
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 26
27. QUALI SPAZI HANNO
• PER FRONTEGGIARE QUESTO DOPPIO
MOVIMENTO CHE RENDE PIU’ DIFFICILE
L’ATTIVITA’ DI RAPPRESENTANZA
• UNA DOMANDA PIU’ ESIGENTE
( COMPETENZA)
• RICHIESTE CHE CUMULANO UN MAGGIOR
DISAGIO SOCIALE (POVERI CON LAVORO) E
L’ASPIRAZIONE A NUOVI BENI PUBBLICI ( UN
WELFARE RIDISEGNATO)
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 27
28. INCERTO RIPOSIZIONAMENTO STRATEGICO
• I SINDACATI DOVREBBERO ESSERE
CONSAPEVOLMENTE CAPACI DI OPERARE COME UNA
SORTA DI GIANO BIFRONTE
• ATTREZZANDOSI AD INTERVENTI A TUTELA DELLE
FASCE DEBOLI E DEI NUOVI WORKING POOR ( IN PARTE
PRODOTTI ANCHE DALLE PIATTAFORME DIGITALI)
• MA PREPARANDO ANCHE AZIONI A SOSTEGNO DELLA
CO-PROGETTAZIONE TRA AZIENDE E LAVORATORI E A
PROMOZIONE DELLA ‘INTRAPENDENZA’ DEI
LAVORATORI NELLA NUOVA ECONOMIA
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29. 30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 29
RIPOSIZIONAMENTO ORGANIZZATIVO
• UN GIANO BIFRONTE ANCHE SUL PIANO
ORGANIZZATIVO ( INTERVENENDO SU CICLO
PRODUTTIVO E SULLE RETI PIUTTOSTO CHE SUI
SETTORI)
• UNA TESTA CONFEDERALE DIRETTA A
INFLUENZARE UNA NUOVA CONCEZIONE DELLA
CITTADINANZA SOCIALE ( IVI INCLUSE MODALITA’-
TABU’ COME IL REDDITO DI BASE)
• UNA ATTIVITA’ DI RAPPRESENTANZA DIFFUSA NEI
TERRITORI MA PIU’ A RIDOSSO DEI PROBLEMI E IN
GRADO DI OFFRIRE SERVIZI ASSISTENZA
CONTRATTAZIONE ANCHE PERSONALIZZATA
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 29
30. DUNQUE
•MUOVENDOSI LUNGO UN MODELLO DI AZIONE
CHE ATTRAVERSA LE DIVERSE OPZIONI
POSSIBILI
• DIFENSIVA
•ADATTIVA
•MA ANCHE INNOVATIVA
30/05/18Il lavoro che cambia - Terza indagine Pagina 30
31. QUALI CHANCE HANNO?
• LE MIGLIORI SONO LEGATE AL LORO FORTE
RADICAMENTO ORGANIZZATIVO (NELLA
REALTA’ ITALIANA) CHE CONSENTIREBBE DI
INVESTIRE LE RISORSE ACCUMULATE VERSO
NUOVE MODALITA’ ED AREE D’AZIONE
• MA ESISTE UN DIVARIO - CHE PESA - TRA LA
SOLIDITA’ DELL’INSEDIAMENTO SINDACALE E
LA CAPACITA’ DI INNOVAZIONE CULTURALE
PER SINTONIZZARSI SULLE NUOVE SFIDE
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32. QUINDI: QUALCHE CHANCE E NUOVE INSIDIE
• UNA PARTE DELLE EVOLUZIONI FUTURE E’
NELLE MANI DI QUESTI SOGGETTI E DELLA
LORO CAPACITA’ DI AZIONE STRATEGICA
• MA FARE I CONTI CON:
• LA PRESENZA DI ‘ALTRI ATTORI’ PIU’ PROSSIMI
ALLE FASCE DEBOLI (COBAS) O PIU’
PROFESSIONALIZZATE (NUOVE
ASSOCIAZIONI)
• LA POSSIBILITA’ CHE SULLE POLITICHE
PUBBLICHE LE FORZE POLITICHE PRATICHINO
VARI GRADI DI ‘DISINTERMEDIAZIONE’
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