1. Sono morte delle persone per mano del terrorismo in Francia. Condanno ogni e
qualsiasi forma di violenza che considero il male della società. Quindi ribadisco
la mia condanna per le stragi a Parigi e di ogni parte del mondo. Non ho però
mai usato la frase” jesuischarlie” perché stavo riflettendo. E ho riflettuto molto
perché penso molto prima di scrivere o parlare, soprattutto su temi che
possono scatenare discussioni accese. Ma ora penso di poter scrivere che la
satira dovrebbe porsi delle domande, dovrebbe farsi un bell'esame di
coscienza. Questo sbandierare, osannare, esaltare la libertà di satira come
qualcosa di intoccabile, mi pare alquanto assurdo. La satira è un "agire
umano" e ogni agire umano, dovrebbe essere soggetto ad una semplicissima
regola di buon senso e civiltà: LA MIA LIBERTA' DI AGIRE (e PARLARE) FINISCE
DOVE INIZIA LA TUA. Invece in questi giorni ho assistito a discussioni di
persone indignate davanti a chi osava dire mezza parola contro la libertà di
satira. Guai a dire, io questo non lo avrei scritto o non lo avrei disegnato,
sembra quasi che davanti alla satira nessuno possa obiettare. Anche la satira
ovunque e comunque ogni tanto deve fermarsi e riflettere