1. “Tra reale e virtuale: la
costruzione del Sé e dell’
identità”
2. La costruzione del Sé
La costruzione del Sé avviene attraverso:
◇ Autoconsapevolezza sociale
◇ Autoconsapevolezza privata
3. “La mentalizzazione”
◇ All’ interno della regolazione affettiva tra bambino e caregiver si struttura la
capacità di pensare.
◇ Gli aspetti confusi ed angoscianti del bambino vengono accolti dal caregiver
che fornisce loro un senso attraverso una funzione organizzante.
◇ Strutturazione di uno spazio interno in cui sono contenute e rappresentate le
proprie emozioni e pensieri.
◇ Il rispecchiamento materno struttura la parte riflessiva del sé,
base per la regolazione affettiva, controllo degli impulsi ed esame di realtà.
4. “
“ L’atteggiamento mentalizzante fa crescere la nostra
capacità di identificare e modulare gli affetti, di modo che
essi possano essere al servizio della loro funzione primaria
– possono, cioè aiutarci a dare un valore all’esperienza del
mondo, e, sulla base di questa valutazione, a guidare le
nostre azioni in modo adattivo.” (Wallin 2007)
5. “Il falso Sé”
Modalità patologica di sviluppo dell’identità che prende le mosse dai primissimi
stadi dello sviluppo del bambino.
◇ Assenza del rispecchiamento dei suoi bisogni e desideri.
◇ Assecondamento dei bisogni e desideri della madre.
◇ Senso di identità fondato nell’accondiscendere alle richieste altrui (Winnicot,
1965).
6. “Gli stili di attaccamento”
La costruzione del mondo interno, dell’altro e del sé viene influenzata dalla
tipologia di attaccamento e determina il nostro modo di affrontare il mondo
esterno.
Nell’ attaccamento Sicuro/Autonomo l’ adolescente ha una rappresentazione dei
caregivers disponibili ed affettivamente presenti, empatici, supportivi e capaci di
fargli esplorare il mondo con serenità.
7. “Attaccamenti disfunzionali”
Attaccamento Distanziante
Caregivers scarsamente
disponibili ed affettivamente
assenti.
Sviluppo di una corazza
difensiva per bloccare le
naturali richieste di cura e
conforto.
Attaccamento
Disorientato/disorganizzato
Fondato su esperienze di paura e
terrore.
Sviluppa comportamenti patologici.
Itinerari non adattivi e disfunzionali.
Attaccamento
preoccupato/invischiato:
Caregivers affettivamente
imprevedibili ed incoerenti.
Bisogno di controllo per captare
segnali di apertura o chiusura
emotiva.
Rinuncia all’ esplorazione, rabbia,
comportamenti contraddittori.
8. “Il Sè tra reale e virtuale”
◇ Internet può diviene una “protesi mentale” con cui aggirare le proprie difficoltà.
◇ Diviene possibile cambiare la propria identità.
◇ E’ più facile trovare gratificazioni, divertimento, evasione, socializzazione,
rinforzo dell’ autostima e sostegno narcisistico immediato.
9. “Il Sé virtuale”
Adolescenti Preoccupati/invischiati
possono essere attratti da:
Disponibilità e facilità di contatto con
gli altri.
Confermare il loro desiderio di essere
approvati e rassicurati .
Evitare la loro paura di essere
abbandonati, salvo poi essere messi
in crisi e disconfermati da commenti
offesivi o da un “non mi piace”.
Adolescenti distanzianti possono
essere attratti da:
Un mondo virtuale meno
minaccioso rispetto al contatto reale
col mondo esterno.
Dalla garanzia dell’ anonimato.
Dal minor rischio e dalla minor
responsabilità dell’ agire in rete
rispetto al mondo reale. Per loro
internet rappresenterà uno
strumento per difendersi ed evitare
relazioni reali.9
10. “
In entrambi i casi, le strategie difensive utilizzate possono
costituire un fattore di rischio per un uso problematico della
rete. Il mondo virtuale può diventare un luogo altro che, per
mezzo del meccanismo dell’esclusione difensiva (Bowlby,
1983), permette di arginare esperienze di attaccamento
traumatiche, spostando difensivamente l’ attenzione nel
mondo virtuale, il quale viene colorato da un controllo
narcisistico che tuttavia, nel corso del tempo, può sfociare in
una frammentazione del sé.
11. “Kohut e il narcisismo patologico”
◇ La psicopatologia è causata da un disturbo della strutturazione del Sé.
◇ Il Sé,inizialmente frammentato, si integra attraverso il rapporto con gli altri
significativi (oggetti-Sé).
◇ Nello sviluppo normale l’interiorizzazione delle funzioni consolatorie e di
rispecchiamento, svolte dal caregiver, trasforma il Sé grandioso infantile in un Sé
coeso e integrato,alimentato da un sano narcisismo.
◇ I pazienti affetti da problematiche narcisistiche soffrono di un disturbo di
regolazione dell’autostima, con persistenza di un Sé ‘grandioso’ (ipersensibilità
alle critiche e alle offese).
12. “Percezione di Sé”
Il nucleo della percezione di Sé nella costruzione dell’identità si concentra
sull’autostima, sull’essere riconosciuto ed apprezzato. E’ l’insieme delle
valutazioni che l’individuo ha sul proprio conto, mentre nel concetto di sé prevale
la tendenza a descriversi, nell’autostima prevale quella a valutarsi.
Per valutarci ci confrontiamo con molti standard:
◇ Personali ideali.
◇ Personali normali.
◇ Personali minimali.
◇ Sociali.
13. “L’ identità”
◇ In psicanalisi e psicologia, è il senso e la consapevolezza di sé come entità
distinta dalle altre e che continua nel tempo.
◇ Crisi d’identità: conflitto psico-sociale con disturbi del senso dell’identità e
della continuità del proprio io, che si riscontra spesso nell’adolescenza, ma può
essere avvertito anche da persone di altra età e, in forme particolari, persino da
gruppi etnici.
◇ Con altro significato la crisi dell’identità, in psichiatria, è la perdita del senso
dell’identità, che si riscontra nei delirî schizofrenici.
◇ L’ identità rappresenta l’aspetto di Sé che è accessibile e saliente in un
particolare contesto e che interagisce con l’ambiente.
14. “Costruzione dell’ identità”
La costruzione dell’ identità è un processo che si articola in ripetute
cristallizzazioni, riadattamenti ed assimilazioni.
Il tema della ricerca dell’identità è stato considerato il tema centrale dell’
adolescenza (Erikson, 1968). Come Erikson ha teorizzato, l’obiettivo
fondamentale nello sviluppo dell’adolescenza è esplorare e risolvere la crisi di
identità.
Nell’ adolescenza:
◇ L’identità assume un’organizzazione relativamente più stabile.
◇ Consapevolezza della propria individualità.
◇ Percezione più realistica di potenzialità, limiti, gusti e tendenze.
◇ Rischio di una severa crisi nella struttura del Sé.
◇ Importanza del confronto con l’ altro per una sana costruzione del sé.
15. “Adolescenza sviluppo del Sé
ed identità virtuale”
◇ Nel mondo virtuale non troviamo interazione fisica o messaggi non verbali.
◇ Internet può essere definito come un “laboratorio d’identità”.
◇ L’anonimità che si sperimenta online ha il vantaggio di permettere sia
l’espressione delle parti inesplorate del proprio Sé sia, nello stesso tempo, di
sperimentare le proprie identità.
◇ Un compito fondamentale di sviluppo in adolescenza è proprio trasformare
queste identità inizialmente frammentate in un sé integrato (Josselson, 1994;
Marcia, 1993).
16. “I Limiti”
◇ Fornendo un supporto “concreto” all’immaginazione, la rete permetterebbe
anche di oltrepassare quei limiti che a volte consapevolmente non si
supererebbero mai. Inoltre permette di sbarazzarsi dei fastidi di avere un corpo
che, in adolescenza, cambia troppo spesso e che è difficile integrare nelle proprie
percezioni.
◇ La rete si configura quindi come uno spazio virtuale dove i giovani
sperimentano varie identità anche contemporaneamente e come uno spazio
potenziale dove possono auto-osservarsi prima di decidere come vogliono
essere veramente.
17. “Spunti per riflettere”
◇ E’ indubbio che la tecnologia elettronica, dai computer alle reti e la robotica
sono espressioni di uno sviluppo innegabile.
◇ E’ altrettanto evidente che tale sviluppo coinvolge la nostra mente attratta
dalla gratificazione, dalla virtualità del gioco e caratterizzata da un’alta
potenzialità di apprendimento e di cambiamento legato alla “plasticità neuronale”.
◇ Tutto ciò induce il rischio di generare “dipendenza”.
18. “Probabili mutamenti dell’
assetto mentale”
◇ Nell’ apprendimento prevale lo strumento visivo per immagini.
◇ Prevalenza del pensiero veloce sul pensiero lento.
◇ Prevalenza delle elaborazioni intuitive ed associative, con diminuzione perdita
del pensiero critico.
◇ L’insieme di questi mutamenti porta ad un decremento dell’attenzione e della
memoria, con conseguente destoricizzazione dell’esistenza che si concentra in
prevalenza nel “Qui e Ora” del presente vissuto.
◇ Si tende di più a vivere in una “realtà virtuale” pensata, che semplifica la
percezione della realtà concreta .
◇ Avviene il passaggio da un epoca in cui prevale la repressione degli impulsi e
l’ eccesso di controllo, ad una in cui vince l’ immediatezza e la messa in atto.
19. “Genitorialità digitale”
I ragazzi non percepiscono i genitori come adulti di riferimento perché li
trovano non tecnicamente all'altezza. I ragazzi si sentono più evoluti di loro
e vogliono gestire la questione web da soli. Gli adulti spesso tendono a
cedere il controllo perché non si sentono adeguati nel digitale
Non possiamo proteggere i nostri figli se non conosciamo il loro mondo!
19
20. “
“Sono rimasto per qualche ora senza
connessione ad internet ed ho conosciuto
delle persone stupende qui a casa, dicono di
essere la mia famiglia”
(Nativo digitale anonimo)