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Nicola Procaccini : Thailandia, da ladro a benefattore
1. Da piccolo accattone a grande padre
Thailandia. La storia di Amporn Wathanavongs, cresciuto da diseredato e
diventato ancora di salvezza per i bimbi del suo Paese
di Nicola Procaccini
A meno di un anno dalla tragedia dello Tsunami, le istituzioni statali e religiose della Thailandia
implorano il ritorno del turismo occidentale, ma la situazione nel Paese resta critica come lo era,
d’altra parte, anche prima della terribile onda che spazzò via migliaia di tailandesi e turisti di ogni
nazionalità. Una gran mole di finanziamenti è giunta nelle mani delle autorità nazionali ma la
ricostruzione delle territorio sembra procedere troppo lentamente. Eppure proprio dalla Thailandia
arriva una storia di speranza e solidarietà che merita di essere raccontata.
All’inizio è solo una vicenda di povertà e disperazione come altre con un protagonista dal nome
difficile da leggere quanto da scrivere: Amporn Wathanavongs. C’è un vecchio detto thai che
definisce i bambini come i beni più preziosi della nazione, peccato che Amporn, da bambino, non
abbia potuto confermare l’adagio popolare. Nato a Surin, un piccolo villaggio in una delle zone più
remote del Paese, Amporn non ha mai conosciuto i suoi genitori, non ha mai avuto una casa ed è
sopravvissuto in strada insieme ad altri bambini grazie alla carità degli abitanti di Surin ma
soprattutto grazie all’istinto di sopravvivenza. Per tutta la sua infanzia Amporn è vissuto
mendicando, compiendo una serie infinita di piccoli furti, senza ricevere alcun tipo di educazione o
affetto sotto qualsiasi forma possibile. Una vita iniziata senza alcuna speranza al punto che il
ragazzino più volte cercò di uccidersi, ma senza riuscirvi. Amporn oggi ci scherza sopra e racconta
all’agenzia Asia News che ha riportato recentemente l’attenzione sulla sua vicenda: “era troppo
difficile vivere ma non era tanto facile neanche morire”. Crescendo Amporn si aggrappò alla vita
con determinazione anche in virtù di una tensione spirituale maturata spontaneamente nel villaggio
di religione buddista, ma proprio nel momento di maggior disperazione, all’età di 12 anni, incontrò
un missionario francese cattolico di nome Alfred Bonningue. Il prete lo portò con sé a Bangkok,
presso la chiesa di S. Francesco Saverio, le suore gli insegnarono l’inglese mentre i padri gesuiti gli
parlarono di Gesù. Amporn trovò così due famiglie, una materiale ed una spirituale. Dopo un lungo
periodo il ragazzino tailandese si convertì al cattolicesimo, trovò la sua strada ma non dimenticò i
suoi amici: divenne rappresentante per la Thailandia del fondo cristiano per i bambini, una Ong
americana nella quale operò per 25 anni. Ogni giorno di questo lungo periodo Amporn si è
impegnato a soccorrere i bambini abbandonati nelle strade tailandesi, adottandone più di
cinquantamila ed aiutando migliaia di famiglie. In quegli anni Amporn maturò una tale esperienza
nella cura dei più piccoli da divenire uno dei più grandi esperti di pediatria nel mondo, tanto da
ottenere una laurea ad honorem conferitagli da un prestigioso ateneo americano. Nel 1997, quando
un improvviso crollo dell’economia sprofondò nella disperazione milioni di tailandesi, il dott.
Wathanavongs era sul punto di andare in pensione ed abbandonare la sua lotta ultradecennale ma
dovette ammettere a se stesso che non era ancora tempo di ritirarsi e fondò nel giorno di San
Valentino del 1998 una nuova organizzazione umanitaria: la Foundation for Rehabilitation and
Development of Children and Family. La sigla FORDEC ha un significato particolare: la parola
“dec” in thai vuol dire bambino e così dalla congiunzione di inglese e thailandese la sigla “for dec”
finisce per significare: “per amore di un bambino”.
L’organizzazione di Amporn oggi supporta circa 15mila fra bambini, poveri, disabili, drogati e
malati di Aids e lo fa attraverso 80 diverse attività. La Fordec fornisce ai poveri tailandesi scarpe,
cibo, lavoro, case, realizza ospedali ed aree da gioco per i più piccoli, regala loro giocattoli e le
2. preziosissime biciclette con cui recarsi a scuole distanti anche parecchie decine di chilometri dal
proprio villaggio. Naturalmente non esiste un servizio di trasporto pubblico in quelle aree e le
biciclette possono fare la differenza per tutti; negli ultimi due anni ne sono state distribuite 6000 ma
in lista d’attesa per ricevere la propria ci sono ancora, ad oggi, quasi 18000 studenti.
Amporn Wathanavongs è divenuto così per la Thailandia “il grande padre dei bambini bisognosi”,
lo ha stabilito con un editto la famiglia reale tailandese. Il “piccolo accattone” come si schernisce
invece lui nel corso degli anni ha conosciuto e discusso con i banchieri che reggono il suo Paese,
con il Presidente Usa Jimmy Carter, con papa Giovanni Paolo II ma non ha mai dimenticato le
strade di Surin ed ancora oggi in pensione proprio non ci riesce ad andare. I fondi per la tragedia
dello Tsunami finiti in mano al dott. Wathanavongs sono in buone mani, almeno di quelli si può star
tranquilli.
Pubblicato in terza pagina su L’Indipendente di martedì 18 ottobre 2005