Stefano Zanut
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Pordenone
stefano.zanut@vigilfuoco.it
CRIBA a EXPOSANITA’ 2014
Ascoltare con gli occhi: le esigenze abitative
delle persone con disabilità uditive e soluzioni di accessibilità
Bologna, 23 Maggio 2014
S I C U R E Z Z A
P R E V E N Z I O N E
E
[…] Al nostro arrivo, dopo aver dato le generalità del
bambino, gli addetti hanno attaccato alla maglietta di
Alessandro un adesivo di riconoscimento ma mentre lui si
accingeva ad entrare, alla segnalazione che il bambino
era sordo ci siamo visti negare l’accesso all’area. La loro
spiegazione, con nostro disappunto, è stata che in caso di
pericolo e conseguentemente evacuazione dell’area
Alessandro, perché sordo, non avrebbe sentito le
indicazioni delle animatrici. Quindi per tutelare la sua
sicurezza, a nostro figlio veniva negata l’area giochi.
(da “MOBILITÀ- Costruire l’autonomia”, 6/04)
RISCHIO SISMICO
 44% della superficie nazionale (131.000 Kmq)
 36% dei comuni (2.893)
 36% della popolazione
 21,8 milioni di persone (8,6 milioni di famiglie)
 5,5 milioni di edifici tra residenziali e non
residenziali
RISCHIO IDROGEOLOGICO
 10% della superficie italiana (29.500 kmq)
 89% dei comuni (6.631)
 5,8 milioni di persone (9,6% della popolazione)
 2,4 milioni d famiglie
INCENDI
 26.500 interventi dei VF nelle abitazioni (2006)
 60 persone decedute, 238 ferite (2006)
 45% dei decessi: bambini, anziani, disabili (2006)
 90 persone decedute, 350 ferite (2012)
EVENTO
AUSILI PER
L’ESODO
SEGNALAZIONE INCENDIO
SISTEMA D’ESODO
AUSILI
GESTIONE EMERGENZA
Allegato I -1.3
“la valutazione del rischio
incendio
tiene conto:
[…]
f) del numero delle persone
presenti, siano esse
lavoratori dipendenti che
altre persone, e della loro
prontezza ad allontanarsi
in caso d’incendio”;
Allegato I - 1.4.2
Identificazione dei lavoratori e di altre
persone presenti esposti a rischi di
incendio:
“… Considerare attentamente i casi in cui
una o più persone siano esposte a rischi
particolari in caso d’incendio a causa
della loro specifica funzione o per il tipo di
attività nel luogo di lavoro.
A titolo di esempio si possono citare i casi
in cui:
[…]
Siano presenti persone la cui mobilità,
udito o vista sia limitata;
[…]
Siano presenti persone che possono
essere incapaci di reagire prontamente in
caso di incendio o possono essere
particolarmente ignare del pericolo
causato da un incendio, poiché lavorano
in aree isolate e le relative vie di esodo
sono lunghe e di non facile praticabilità”
8.3.1 - Generalità
Il datore di lavoro deve individuare
le necessità particolari dei lavoratori
disabili nelle fasi di pianificazione
delle misure di sicurezza
antincendio e delle procedure di
evacuazione del luogo di lavoro.
Occorre altresì considerare le altre
persone disabili che possono avere
accesso nel luogo di lavoro.
Al riguardo occorre anche tenere
presente le persone anziane, le
donne in stato di gravidanza, le
persone con arti fratturati ed i
bambini.
Qualora siano presenti lavoratori
disabili, il piano di emergenza deve
essere predisposto tenendo conto
delle loro invalidità.
ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998
(Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro)
ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998
(Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro)
8.3.3. Assistenza alle persone con
visibilità o udito menomato o limitato
[…] Nel caso di persone con udito limitato
o menomato esiste la possibilità che non
sia percepito il segnale di allarme. In tali
circostanze occorre che una persona
appositamente incaricata, allerti
l’individuo menomato.
8.3.1 - Generalità
Il datore di lavoro deve individuare
le necessità particolari dei lavoratori
disabili nelle fasi di pianificazione
delle misure di sicurezza
antincendio e delle procedure di
evacuazione del luogo di lavoro.
Occorre altresì considerare le altre
persone disabili che possono avere
accesso nel luogo di lavoro.
Al riguardo occorre anche tenere
presente le persone anziane, le
donne in stato di gravidanza, le
persone con arti fratturati ed i
bambini.
Qualora siano presenti lavoratori
disabili, il piano di emergenza deve
essere predisposto tenendo conto
delle loro invalidità.
ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998
(Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili)
[…] prevedere ove possibile (ad esempio, quando sono già
presenti lavoratori disabili), il coinvolgimento degli
interessati nelle diverse fasi del processo;
considerare le difficoltà specifiche presenti per le persone
estranee al luogo di lavoro;
conseguire adeguati standard di sicurezza per tutti senza
determinare alcuna forma di discriminazione tra i lavoratori;
progettare la sicurezza per i lavoratori con disabilità in un
piano organico, che incrementi la sicurezza di tutti, e non
attraverso piani speciali o separati da quelli degli altri
lavoratori.
percezione del pericolo e/o dell'allarme
orientamento
mobilità
individuazione delle azioni da compiere
in caso di emergenza
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Misure
EDILIZIE
Misure
ORGANIZZATIVE E
GESTIONALI
Misure
IMPIANTISTICHE
ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998
(Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili)
SEGNALAZIONE INCENDIO
SISTEMA D’ESODO
AUSILI
GESTIONE EMERGENZA
Visivi
Acustici
Olfattivi
Tattili
Occhio
Orecchio
Naso
Mani
… …
Segnali
ambientali
Efficienza
cognitiva
Efficienza
sensoriale
Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale
AMBIENTE UOMO
Visivi
Acustici
Olfattivi
Tattili
Occhio
Orecchio
Naso
Mani
… …
Segnali
ambientali
Efficienza
cognitiva
Efficienza
sensoriale
Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale
AMBIENTE UOMO
Visivi
Acustici
Olfattivi
Tattili
Occhio
Orecchio
Naso
Mani
… …
Segnali
ambientali
Efficienza
cognitiva
Efficienza
sensoriale
Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale
AMBIENTE UOMO
FISICI AMBIENTALI INDIVIDUALI SITUAZIONALI
UDIBILE
Il segnale ha una
copertura sufficiente?
Il segnale arriva diretto
agli occupanti?
Il livello sonoro è
appropriato e non risulta
assordanti in determinate
aree?
Nell’ambiente c’è un
rumore di fondo che
vanifica il ricevimento del
segnale?
Ci sono persone con
problemi di sordità?
Ci sono persone che hanno
problemi cognitivi e non
riescono a comprendere il
significato
dell’informazione?
La comunicazione è percepita in modo che
rappresenti una emergenza dovuta ad un
incendio?
Il contenuto dell’informazione è
comprensibile in presenza di altri segnali
ambientali?
Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che
potrebbero influenzare la credibilità del
segnale?
VISUALE
Le informazioni contenute
nel sistema sono
compromesse da ostacoli
fisici? (morfologia degli
ambienti, l’arredamento o
le attrezzature).
Le informazioni
contenute nel sistema
sono confuse dalle luci
non di emergenza, da
video, da messaggi
pubblicitari, ecc.?
La presenza di fumo può
impedire la trasmissione
delle informazioni del
sistema visuale?
Ci sono persone con
difficoltà visive?
Ci sono persone che hanno
problemi cognitivi e non
riescono a ricevere le
informazioni?
La comunicazione è percepita in modo che
rappresenti una emergenza dovuta ad un
incendio?
Il contenuto dell’informazione è
comprensibile in presenza di altri segnali
ambientali?
Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che
potrebbero influenzare la credibilità del
segnale?
Le persone sono preparate all’esistenza di
un messaggio alternativo a quello visuale?
Le persone sono impegnate in altre attività
come l’uso di un PC o di un Video TV e
quindi sono meno predisposte a ricevere il
segnale di allarme?
TATTILE
Il segnale è utilizzabile? Il segnale è riconoscibile
e utilizzabile?
Le persone conoscono il
significato del riferimento
tattile?
Le persone sono preparate all’esistenza di
un messaggio tattile?
FATTORITIPODISEGNALE
SISTEMA DI
RILEVAZIONE
SEGNALE
Visivo Acustico Tattile Olfattivo
Allarme
esterno
Affinché un operatore del soccorso possa dare un aiuto
concreto nel merito, è necessario che sia in grado di
gestire le seguenti competenze:
Saper comprendere le necessità della persona in
difficoltà, anche in funzione del tipo di disabilità che
presenta
Essere in grado di comunicare un primo e
rassicurante messaggio che specifichi le azioni
basilari da intraprendere per garantire un
allontanamento più celere e sicuro possibile dalla
fonte di pericolo
Saper attuare alcune semplici misure di supporto
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
Posizionarsi sempre di fronte alle persone
sorde e mai parlare voltando loro le spalle, in
quanto la lettura labiale è un buon strumento
di comunicazione.
La distanza ottimale nella conversazione
non deve mai superare circa il metro e
mezzo.
Il viso di chi parla deve essere illuminato (in
ambienti bui o poco illuminati si può far
ricorso alla torcia elettrica in dotazione
indirizzando il fascio luminoso verso il
proprio volto o di chi parla).
Nel parlare è necessario tenere ferma la
testa e, possibilmente, con il viso al livello
degli occhi della persona sorda.
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
Parlare distintamente ma senza esagerare,
avendo cura di non storpiare le parole per
consentire la labiolettura (attenzione, non è
importante la pronuncia dell’accento che la
persona sorda non può sentire, quanto
scandire le parole così come sono senza
accorciarle o storpiare il modo in cui si dice la
lettera con il labiale. Porre anche attenzione
non storpiare le parole facendo ricorso a
espressioni dialettali e/o straniere).
La velocità del discorso deve essere
moderata, ossia né troppo in fretta né troppo
adagio.
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
Usare possibilmente frasi corte e semplici,
ma complete, esposte con un tono normale di
voce (non serve a niente gridare!). Non serve
parlare in modo infantile, mentre è necessario
mettere in risalto la parola principale della
frase usando espressioni del viso in relazione
al tema del discorso.
Quando si usano nomi di persona, località o
termini inconsueti, la lettura labiale è molto
difficile.
Utilizzare i gesti per esprimere o rafforzare
concetti espressi verbalmente, comunque
sempre accompagnati dal movimento labiale
distinto.
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
“C’E’ UN INCENDIO”
“STAI CALMO”
“HAI BISOGNO DI AIUTO?”
oppure
“SONO QUI PER AIUTARTI”
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
DIRETTIVA 2009/136/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 25 novembre 2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE
relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di
servizi di comunicazione elettronica, […]
Art 41. È opportuno che gli Stati membri adottino misure specifiche per
fare in modo che i servizi di emergenza, compreso il numero unico «112»,
siano accessibili anche agli utenti finali disabili, in particolare i non udenti,
gli ipoudenti, le persone con disturbi del linguaggio e le persone sorde e
cieche. Una delle misure possibili consiste nella fornitura di speciali
dispositivi terminali agli ipoudenti, di servizi di conversione del parlato in
testo o di altre apparecchiature specifiche.
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
ASPETTI FONDAMENTALI PER LA GESTIONE DI CHIAMATE DA
PERSONE SORDE
 VELOCITA’ (tempo di accesso e durata della conversazione
compatibile con la situazione)
 AFFIDABILITA’ (comunicazione tale da assicurare la
reciproca comprensione)
 MOBILITA’ (le chiamate devono poter essere fatte
dovunque e non solo da aree limitate)
 DIFFUSIONE (i dispositivi non devono essere tali da
introdurre ulteriori barriere al loro uso)
 COSTO (il servizio deve essere sostenibile per la comunità e
per le persone sorde)
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: SLEC
(Sign Language Emergency Communicator)
Stefano Zanut - Architetto e funzionario dei vigili del fuoco

Stefano Zanut - Architetto e funzionario dei vigili del fuoco

  • 1.
    Stefano Zanut Comando ProvincialeVigili del Fuoco di Pordenone stefano.zanut@vigilfuoco.it CRIBA a EXPOSANITA’ 2014 Ascoltare con gli occhi: le esigenze abitative delle persone con disabilità uditive e soluzioni di accessibilità Bologna, 23 Maggio 2014 S I C U R E Z Z A P R E V E N Z I O N E E
  • 2.
    […] Al nostroarrivo, dopo aver dato le generalità del bambino, gli addetti hanno attaccato alla maglietta di Alessandro un adesivo di riconoscimento ma mentre lui si accingeva ad entrare, alla segnalazione che il bambino era sordo ci siamo visti negare l’accesso all’area. La loro spiegazione, con nostro disappunto, è stata che in caso di pericolo e conseguentemente evacuazione dell’area Alessandro, perché sordo, non avrebbe sentito le indicazioni delle animatrici. Quindi per tutelare la sua sicurezza, a nostro figlio veniva negata l’area giochi. (da “MOBILITÀ- Costruire l’autonomia”, 6/04)
  • 3.
    RISCHIO SISMICO  44%della superficie nazionale (131.000 Kmq)  36% dei comuni (2.893)  36% della popolazione  21,8 milioni di persone (8,6 milioni di famiglie)  5,5 milioni di edifici tra residenziali e non residenziali RISCHIO IDROGEOLOGICO  10% della superficie italiana (29.500 kmq)  89% dei comuni (6.631)  5,8 milioni di persone (9,6% della popolazione)  2,4 milioni d famiglie INCENDI  26.500 interventi dei VF nelle abitazioni (2006)  60 persone decedute, 238 ferite (2006)  45% dei decessi: bambini, anziani, disabili (2006)  90 persone decedute, 350 ferite (2012)
  • 4.
  • 5.
  • 6.
    Allegato I -1.3 “lavalutazione del rischio incendio tiene conto: […] f) del numero delle persone presenti, siano esse lavoratori dipendenti che altre persone, e della loro prontezza ad allontanarsi in caso d’incendio”; Allegato I - 1.4.2 Identificazione dei lavoratori e di altre persone presenti esposti a rischi di incendio: “… Considerare attentamente i casi in cui una o più persone siano esposte a rischi particolari in caso d’incendio a causa della loro specifica funzione o per il tipo di attività nel luogo di lavoro. A titolo di esempio si possono citare i casi in cui: […] Siano presenti persone la cui mobilità, udito o vista sia limitata; […] Siano presenti persone che possono essere incapaci di reagire prontamente in caso di incendio o possono essere particolarmente ignare del pericolo causato da un incendio, poiché lavorano in aree isolate e le relative vie di esodo sono lunghe e di non facile praticabilità” 8.3.1 - Generalità Il datore di lavoro deve individuare le necessità particolari dei lavoratori disabili nelle fasi di pianificazione delle misure di sicurezza antincendio e delle procedure di evacuazione del luogo di lavoro. Occorre altresì considerare le altre persone disabili che possono avere accesso nel luogo di lavoro. Al riguardo occorre anche tenere presente le persone anziane, le donne in stato di gravidanza, le persone con arti fratturati ed i bambini. Qualora siano presenti lavoratori disabili, il piano di emergenza deve essere predisposto tenendo conto delle loro invalidità. ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998 (Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro)
  • 7.
    ENTRANO IN GIOCOI VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998 (Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro) 8.3.3. Assistenza alle persone con visibilità o udito menomato o limitato […] Nel caso di persone con udito limitato o menomato esiste la possibilità che non sia percepito il segnale di allarme. In tali circostanze occorre che una persona appositamente incaricata, allerti l’individuo menomato. 8.3.1 - Generalità Il datore di lavoro deve individuare le necessità particolari dei lavoratori disabili nelle fasi di pianificazione delle misure di sicurezza antincendio e delle procedure di evacuazione del luogo di lavoro. Occorre altresì considerare le altre persone disabili che possono avere accesso nel luogo di lavoro. Al riguardo occorre anche tenere presente le persone anziane, le donne in stato di gravidanza, le persone con arti fratturati ed i bambini. Qualora siano presenti lavoratori disabili, il piano di emergenza deve essere predisposto tenendo conto delle loro invalidità.
  • 8.
    ENTRANO IN GIOCOI VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998 (Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili) […] prevedere ove possibile (ad esempio, quando sono già presenti lavoratori disabili), il coinvolgimento degli interessati nelle diverse fasi del processo; considerare le difficoltà specifiche presenti per le persone estranee al luogo di lavoro; conseguire adeguati standard di sicurezza per tutti senza determinare alcuna forma di discriminazione tra i lavoratori; progettare la sicurezza per i lavoratori con disabilità in un piano organico, che incrementi la sicurezza di tutti, e non attraverso piani speciali o separati da quelli degli altri lavoratori.
  • 9.
    percezione del pericoloe/o dell'allarme orientamento mobilità individuazione delle azioni da compiere in caso di emergenza VALUTAZIONE DEL RISCHIO Misure EDILIZIE Misure ORGANIZZATIVE E GESTIONALI Misure IMPIANTISTICHE ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998 (Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili)
  • 10.
  • 11.
  • 12.
  • 13.
  • 14.
    FISICI AMBIENTALI INDIVIDUALISITUAZIONALI UDIBILE Il segnale ha una copertura sufficiente? Il segnale arriva diretto agli occupanti? Il livello sonoro è appropriato e non risulta assordanti in determinate aree? Nell’ambiente c’è un rumore di fondo che vanifica il ricevimento del segnale? Ci sono persone con problemi di sordità? Ci sono persone che hanno problemi cognitivi e non riescono a comprendere il significato dell’informazione? La comunicazione è percepita in modo che rappresenti una emergenza dovuta ad un incendio? Il contenuto dell’informazione è comprensibile in presenza di altri segnali ambientali? Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che potrebbero influenzare la credibilità del segnale? VISUALE Le informazioni contenute nel sistema sono compromesse da ostacoli fisici? (morfologia degli ambienti, l’arredamento o le attrezzature). Le informazioni contenute nel sistema sono confuse dalle luci non di emergenza, da video, da messaggi pubblicitari, ecc.? La presenza di fumo può impedire la trasmissione delle informazioni del sistema visuale? Ci sono persone con difficoltà visive? Ci sono persone che hanno problemi cognitivi e non riescono a ricevere le informazioni? La comunicazione è percepita in modo che rappresenti una emergenza dovuta ad un incendio? Il contenuto dell’informazione è comprensibile in presenza di altri segnali ambientali? Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che potrebbero influenzare la credibilità del segnale? Le persone sono preparate all’esistenza di un messaggio alternativo a quello visuale? Le persone sono impegnate in altre attività come l’uso di un PC o di un Video TV e quindi sono meno predisposte a ricevere il segnale di allarme? TATTILE Il segnale è utilizzabile? Il segnale è riconoscibile e utilizzabile? Le persone conoscono il significato del riferimento tattile? Le persone sono preparate all’esistenza di un messaggio tattile? FATTORITIPODISEGNALE
  • 16.
    SISTEMA DI RILEVAZIONE SEGNALE Visivo AcusticoTattile Olfattivo Allarme esterno
  • 17.
    Affinché un operatoredel soccorso possa dare un aiuto concreto nel merito, è necessario che sia in grado di gestire le seguenti competenze: Saper comprendere le necessità della persona in difficoltà, anche in funzione del tipo di disabilità che presenta Essere in grado di comunicare un primo e rassicurante messaggio che specifichi le azioni basilari da intraprendere per garantire un allontanamento più celere e sicuro possibile dalla fonte di pericolo Saper attuare alcune semplici misure di supporto LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 18.
    Posizionarsi sempre difronte alle persone sorde e mai parlare voltando loro le spalle, in quanto la lettura labiale è un buon strumento di comunicazione. La distanza ottimale nella conversazione non deve mai superare circa il metro e mezzo. Il viso di chi parla deve essere illuminato (in ambienti bui o poco illuminati si può far ricorso alla torcia elettrica in dotazione indirizzando il fascio luminoso verso il proprio volto o di chi parla). Nel parlare è necessario tenere ferma la testa e, possibilmente, con il viso al livello degli occhi della persona sorda. LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 19.
    Parlare distintamente masenza esagerare, avendo cura di non storpiare le parole per consentire la labiolettura (attenzione, non è importante la pronuncia dell’accento che la persona sorda non può sentire, quanto scandire le parole così come sono senza accorciarle o storpiare il modo in cui si dice la lettera con il labiale. Porre anche attenzione non storpiare le parole facendo ricorso a espressioni dialettali e/o straniere). La velocità del discorso deve essere moderata, ossia né troppo in fretta né troppo adagio. LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 20.
    Usare possibilmente frasicorte e semplici, ma complete, esposte con un tono normale di voce (non serve a niente gridare!). Non serve parlare in modo infantile, mentre è necessario mettere in risalto la parola principale della frase usando espressioni del viso in relazione al tema del discorso. Quando si usano nomi di persona, località o termini inconsueti, la lettura labiale è molto difficile. Utilizzare i gesti per esprimere o rafforzare concetti espressi verbalmente, comunque sempre accompagnati dal movimento labiale distinto. LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 21.
    “C’E’ UN INCENDIO” “STAICALMO” “HAI BISOGNO DI AIUTO?” oppure “SONO QUI PER AIUTARTI” LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 22.
    LA RELAZIONE INEMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 23.
    LA RELAZIONE INEMERGENZA CON LA PERSONA SORDA
  • 24.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF DIRETTIVA 2009/136/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 novembre 2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, […] Art 41. È opportuno che gli Stati membri adottino misure specifiche per fare in modo che i servizi di emergenza, compreso il numero unico «112», siano accessibili anche agli utenti finali disabili, in particolare i non udenti, gli ipoudenti, le persone con disturbi del linguaggio e le persone sorde e cieche. Una delle misure possibili consiste nella fornitura di speciali dispositivi terminali agli ipoudenti, di servizi di conversione del parlato in testo o di altre apparecchiature specifiche.
  • 25.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF ASPETTI FONDAMENTALI PER LA GESTIONE DI CHIAMATE DA PERSONE SORDE  VELOCITA’ (tempo di accesso e durata della conversazione compatibile con la situazione)  AFFIDABILITA’ (comunicazione tale da assicurare la reciproca comprensione)  MOBILITA’ (le chiamate devono poter essere fatte dovunque e non solo da aree limitate)  DIFFUSIONE (i dispositivi non devono essere tali da introdurre ulteriori barriere al loro uso)  COSTO (il servizio deve essere sostenibile per la comunità e per le persone sorde)
  • 26.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
  • 27.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
  • 28.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
  • 29.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
  • 30.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF
  • 31.
    TECNOLOGIE INNOVATIVE ASUPPORTO DEL SOCCORSO: SLEC (Sign Language Emergency Communicator)