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Michele Carretti & Gianluca Purpura
 Una questione di principio:
 I Paesi occidentali promuovono la democratizzazione negli atri Paesi poiché condividono una
serie di valori che risalgono al Secolo dei Lumi;
Tripartizione dei diritti di T.Marshall (1950)
Diritti Civili (XVIII sec.)
Diritti Politici (XIX sec.)
Diritti Sociali (XX sec.)
 Una ragione strumentale:
 Seguendo la Teoria della Pace democratica, si suppone che le democrazie siano più
pacifiche verso le altre nazioni, di quanto non lo siano altri sistemi politici;
 Poiché nei sistemi democratici c’è maggiore Accoutability;
 Inoltre perché si crede che i cittadini di una democrazia siano più empatici verso i loro omologhi, ci
sia insomma una sorta di «affinità elettiva»;
 Le democrazie sono profondamente connaturate nelle norme civiche che esse propugnano;
 Una società che ha internalizzato queste norme considererà illegittima l’uso della forza contro altri
Paesi.
 Perché serve a proteggere gli interessi nazionali di sicurezza di determinati Paesi (v.USA)
 Post 2001, vi è stata un escalation nell’esportazione della democrazia.
 Tuttavia le prime fasi di transizione verso la democrazia sono molto delicate:
 In questa fase la maggiore apertura verso le masse può offrire margini di opportunità ad altri
gruppi autoritari o nazionalisti nella presa del potere politico;
 Se l’economia non carbura, la popolazione potrebbe perdere fiducia verso l’istituto
democratico;
 Vi sono due TRADE-OFF:
1. Building democracy / Economic development;
2. Democratizzazione / Stabilità politica interna;
 I primi passi di una transizione democratica possono sfociare facilmente nella
violenza soprattutto se, il Paese in questione deficita di «infrastrutture democratiche»
 S. Huntington:
 «Se la richiesta di una maggiore partecipazione politica avviene in Paesi dove le istituzioni
sono troppo deboli per gestire queste nuova spinta...governare in questa situazione richiede
una base ideologica per ricevere il supporto del popolo...e questa ideologia il più delle volte,
assume la forma di una qualche varietà di nazionalismo.»
 Sin dalla Rivoluzione Francese (1789) fino all’attuale Iraq (2003), le fasi iniziali di
democratizzazione in circostanze instabili si sono trasformate in prese di potere da
parte di gruppi nazionalisti;
 Questo poiché, una volta collassato il vecchio regime autoritario, tutti i gruppi politici
hanno incentivi nel giocare la carta nazionalista:
 Sia dai reduci del vecchio regime, i quali vogliono sopravvivere al nuovo regime;
 Sia dalle figure politiche emergenti, che cercano di fomentare la folla per i loro scopi.
 Nel 1991, all’inizio della dissoluzione dello Stato balcanico, il turbolente esperimento
di democratizzazione intrapreso, sfociò in una sanguinosissima guerra fra i nuovi
Stati;
 S.Milosevic fece della retorica contro la popolazione albanese la sua carta vincente
alle successive elezioni;
 Anche in Bosnia dopo la Pace di Dayton (1995), le prime elezioni furono vinte da
partiti nazionalisti, che rappresentavano le tre maggiori etnie;
Armenia vs Azerbaijan:
 All’indomani del collasso sovietico, i sentimenti nazionalistici espressi dalle popolazioni e dalle
urne, portarono alla guerra queste due nazioni per la disputa della zona del Nagorno-Karabakh;
Perù vs Ecuador:
 Le alterne fasi democratiche di questi due Paesi, ha condotto i governanti ad usare la retorica
nazional-populista, come operazione di distrazione dei propri popoli, conducendoli ad un
sanguinoso scontro nell’Alta Amazzonia nel 1995;
Etiopia vs Eritrea:
 Alcuni anni dopo il collasso del regime di Dergue in Etiopia, il governo eletto combattè una
cruenta guerra di confine con l’Eritrea (1998-2000), la quale aveva da poco adottato una
costituzione democratica.
India vs Pakistan:
 L’escalation di tensioni che hanno segnato il rapporto di queste due Nazioni, soprattutto a
seguito della fine dei regimi autoritari in entrambi i Paesi, ha condotto queste due potenze
atomiche al conflitto del Kargal nel 1999;
Burundi e Ruanda:
 Le elezioni del 1993 in Burundi, nonostante fossero libere, esacerbarono la polarizzazione
etnica fra Hutu e Tutsi, col risultato di circa 200.000 morti;
 Nella vicina Ruanda, un accordo internazionale sulla distribuzione del potere interno, che
avrebbe dovuto condurre il Paese verso un sistema politico più democratico, creò al
contrario le condizioni verso il genocidio del 1994, che vide lo sterminio di circa 1 mln di
persone.
 Quando il regime di Saddam Hussein crollò, il tentativo Usa fallì perché si voleva
imporre la democrazia in modo frettoloso, attraverso elezioni immediate, le quali non
hanno fatto altro che mostrare la profonda divisione sociale irachena:
o Gli Sciiti hanno prontamente formato partiti e milizie basate su reti sociali e religiose;
o I Kurdi fecero lo stesso nei loro territori;
o I seguaci del Baaht montarono una feroce insurezzione fra i Sunniti, che erano divisi e
risentiti;
o Tutto ciò rese vano il tentativo di leaders laici di costruire un esercito e dei partiti politici
credibili.
http://www.danielearchibugi.org/downloads/scritti/Esportare_democrazia.pdf
Prima di tutto, perchè la democrazia non è una merce qualsiasi
 Mancanza di precondizioni per la democrazia:
 Debole Rule of Law
 Corruzione dilagante
 Basso reddito pro capite
 Bassa alfabetizzazione
→ Per far sì che queste sorgano è necessario molto tempo
→Il processo di democratizzazione è molto più lungo e complicato quando si tratta di Paesi
che non hanno mai sperimentato la democrazia (vedi molti dei Paesi islamici)
 I Paesi non occidentali, specialmente quelli asiatici, condividono una diversa cultura
politica che non fa della democrazia così come noi la intendiamo una esigenza
(«Asian values» rivendiacati dai presidenti di Malesia e Singapore)
 Consenso interno ai regimi non democratici (molti dei regimi non democratici vengono
scelti elettoralmente)
 Odio e risentimento verso l’«invasore» straniero
Guardiamo all’esperienza coloniale britannica durante la quale si è cercato di
trapiantare la democrazia nelle colonie
 Molti Paesi hanno fallito nel raggiungimento della democrazia (vedi Pakistan, Nigeria, Sri
Lanka, Malesia...)
 Altri hanno beneficiato dei vantaggi del Commonwealth per raggiungere alti livelli di
democrazia e ricchezza (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica...)
 Conviene accantonare l’occupazione militare e l’uso della forza per la promozione della
democrazia e puntare sullo sviluppo economico portato avanti da organizzazioni internazionali
→Così come è già avvenuto per la seconda e la terza ondata di democratizzazione nelle quali
un gran numero di organismi internazionali (ONU, NATO, OSCE, FMI, Banca Mondiale) ha
contribuito fortemente all’avvio e al consolidamento della democrazia in numerosi Paesi
 Ha condizionato riforme in senso democratico in Paesi come Slovacchia, Croazia e
Romania
 Sta favorendo riforme democratiche in Turchia, per il suo eventuale ingresso
 La democrazia in questo caso non viene imposta dall’esterno, ma è successiva ad
una scelta fatta dagli stessi Paesi non democratici
 La promozione della democrazia non deve avvenire per «rottura» di una pace interna
 Per essere democratici bisogna prima di tutto saper essere democratici (condividere
le regole e i valori democratici) e questo non può avvenire né con la forza né con
l’imposizione, ma attraverso un processo lungo e talvolta difficoltoso

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E' possibile esportare la democrazia?

  • 1. Michele Carretti & Gianluca Purpura
  • 2.  Una questione di principio:  I Paesi occidentali promuovono la democratizzazione negli atri Paesi poiché condividono una serie di valori che risalgono al Secolo dei Lumi; Tripartizione dei diritti di T.Marshall (1950) Diritti Civili (XVIII sec.) Diritti Politici (XIX sec.) Diritti Sociali (XX sec.)
  • 3.  Una ragione strumentale:  Seguendo la Teoria della Pace democratica, si suppone che le democrazie siano più pacifiche verso le altre nazioni, di quanto non lo siano altri sistemi politici;  Poiché nei sistemi democratici c’è maggiore Accoutability;  Inoltre perché si crede che i cittadini di una democrazia siano più empatici verso i loro omologhi, ci sia insomma una sorta di «affinità elettiva»;  Le democrazie sono profondamente connaturate nelle norme civiche che esse propugnano;  Una società che ha internalizzato queste norme considererà illegittima l’uso della forza contro altri Paesi.  Perché serve a proteggere gli interessi nazionali di sicurezza di determinati Paesi (v.USA)  Post 2001, vi è stata un escalation nell’esportazione della democrazia.
  • 4.  Tuttavia le prime fasi di transizione verso la democrazia sono molto delicate:  In questa fase la maggiore apertura verso le masse può offrire margini di opportunità ad altri gruppi autoritari o nazionalisti nella presa del potere politico;  Se l’economia non carbura, la popolazione potrebbe perdere fiducia verso l’istituto democratico;  Vi sono due TRADE-OFF: 1. Building democracy / Economic development; 2. Democratizzazione / Stabilità politica interna;
  • 5.  I primi passi di una transizione democratica possono sfociare facilmente nella violenza soprattutto se, il Paese in questione deficita di «infrastrutture democratiche»  S. Huntington:  «Se la richiesta di una maggiore partecipazione politica avviene in Paesi dove le istituzioni sono troppo deboli per gestire queste nuova spinta...governare in questa situazione richiede una base ideologica per ricevere il supporto del popolo...e questa ideologia il più delle volte, assume la forma di una qualche varietà di nazionalismo.»
  • 6.  Sin dalla Rivoluzione Francese (1789) fino all’attuale Iraq (2003), le fasi iniziali di democratizzazione in circostanze instabili si sono trasformate in prese di potere da parte di gruppi nazionalisti;  Questo poiché, una volta collassato il vecchio regime autoritario, tutti i gruppi politici hanno incentivi nel giocare la carta nazionalista:  Sia dai reduci del vecchio regime, i quali vogliono sopravvivere al nuovo regime;  Sia dalle figure politiche emergenti, che cercano di fomentare la folla per i loro scopi.
  • 7.  Nel 1991, all’inizio della dissoluzione dello Stato balcanico, il turbolente esperimento di democratizzazione intrapreso, sfociò in una sanguinosissima guerra fra i nuovi Stati;  S.Milosevic fece della retorica contro la popolazione albanese la sua carta vincente alle successive elezioni;  Anche in Bosnia dopo la Pace di Dayton (1995), le prime elezioni furono vinte da partiti nazionalisti, che rappresentavano le tre maggiori etnie;
  • 8. Armenia vs Azerbaijan:  All’indomani del collasso sovietico, i sentimenti nazionalistici espressi dalle popolazioni e dalle urne, portarono alla guerra queste due nazioni per la disputa della zona del Nagorno-Karabakh; Perù vs Ecuador:  Le alterne fasi democratiche di questi due Paesi, ha condotto i governanti ad usare la retorica nazional-populista, come operazione di distrazione dei propri popoli, conducendoli ad un sanguinoso scontro nell’Alta Amazzonia nel 1995; Etiopia vs Eritrea:  Alcuni anni dopo il collasso del regime di Dergue in Etiopia, il governo eletto combattè una cruenta guerra di confine con l’Eritrea (1998-2000), la quale aveva da poco adottato una costituzione democratica.
  • 9. India vs Pakistan:  L’escalation di tensioni che hanno segnato il rapporto di queste due Nazioni, soprattutto a seguito della fine dei regimi autoritari in entrambi i Paesi, ha condotto queste due potenze atomiche al conflitto del Kargal nel 1999; Burundi e Ruanda:  Le elezioni del 1993 in Burundi, nonostante fossero libere, esacerbarono la polarizzazione etnica fra Hutu e Tutsi, col risultato di circa 200.000 morti;  Nella vicina Ruanda, un accordo internazionale sulla distribuzione del potere interno, che avrebbe dovuto condurre il Paese verso un sistema politico più democratico, creò al contrario le condizioni verso il genocidio del 1994, che vide lo sterminio di circa 1 mln di persone.
  • 10.  Quando il regime di Saddam Hussein crollò, il tentativo Usa fallì perché si voleva imporre la democrazia in modo frettoloso, attraverso elezioni immediate, le quali non hanno fatto altro che mostrare la profonda divisione sociale irachena: o Gli Sciiti hanno prontamente formato partiti e milizie basate su reti sociali e religiose; o I Kurdi fecero lo stesso nei loro territori; o I seguaci del Baaht montarono una feroce insurezzione fra i Sunniti, che erano divisi e risentiti; o Tutto ciò rese vano il tentativo di leaders laici di costruire un esercito e dei partiti politici credibili.
  • 12. Prima di tutto, perchè la democrazia non è una merce qualsiasi
  • 13.  Mancanza di precondizioni per la democrazia:  Debole Rule of Law  Corruzione dilagante  Basso reddito pro capite  Bassa alfabetizzazione → Per far sì che queste sorgano è necessario molto tempo →Il processo di democratizzazione è molto più lungo e complicato quando si tratta di Paesi che non hanno mai sperimentato la democrazia (vedi molti dei Paesi islamici)
  • 14.  I Paesi non occidentali, specialmente quelli asiatici, condividono una diversa cultura politica che non fa della democrazia così come noi la intendiamo una esigenza («Asian values» rivendiacati dai presidenti di Malesia e Singapore)  Consenso interno ai regimi non democratici (molti dei regimi non democratici vengono scelti elettoralmente)  Odio e risentimento verso l’«invasore» straniero
  • 15. Guardiamo all’esperienza coloniale britannica durante la quale si è cercato di trapiantare la democrazia nelle colonie  Molti Paesi hanno fallito nel raggiungimento della democrazia (vedi Pakistan, Nigeria, Sri Lanka, Malesia...)  Altri hanno beneficiato dei vantaggi del Commonwealth per raggiungere alti livelli di democrazia e ricchezza (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica...)
  • 16.  Conviene accantonare l’occupazione militare e l’uso della forza per la promozione della democrazia e puntare sullo sviluppo economico portato avanti da organizzazioni internazionali →Così come è già avvenuto per la seconda e la terza ondata di democratizzazione nelle quali un gran numero di organismi internazionali (ONU, NATO, OSCE, FMI, Banca Mondiale) ha contribuito fortemente all’avvio e al consolidamento della democrazia in numerosi Paesi
  • 17.  Ha condizionato riforme in senso democratico in Paesi come Slovacchia, Croazia e Romania  Sta favorendo riforme democratiche in Turchia, per il suo eventuale ingresso
  • 18.  La democrazia in questo caso non viene imposta dall’esterno, ma è successiva ad una scelta fatta dagli stessi Paesi non democratici  La promozione della democrazia non deve avvenire per «rottura» di una pace interna  Per essere democratici bisogna prima di tutto saper essere democratici (condividere le regole e i valori democratici) e questo non può avvenire né con la forza né con l’imposizione, ma attraverso un processo lungo e talvolta difficoltoso