Il giorno della Memoria come occasione per ricordare, oltre lo sterminio di milioni di ebrei, sinti, omosessuali ed altre minoranze, gli altri eccidi compiuti dall'uomo nella storia. Per non dimenticare, per costruire un mondo più giusto.
Perché gli ebrei? Di chi la colpa? Come è stato possibile che tutto questo sia avvenuto nel cuore della civiltà europea? Scrisse Anna Franck ‘Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilità é soltanto sua, se un ebreo compie una cattiva azione, la responsabilità ricade su tutti gli ebrei"
Giornata Della Memoria 2010 Italia Israele Rc Un visto per la vitagiovanna95
Le slides accompagnano le immagini della mostra Un visto per la vita, i diplomatici che salvarono gli ebrei organizzata dall'ass.ne Italia Israele e dall'Univ.della Terza Età di Reggio calabria. La presentazione è stata ideata da Filomena Tosi
Perché gli ebrei? Di chi la colpa? Come è stato possibile che tutto questo sia avvenuto nel cuore della civiltà europea? Scrisse Anna Franck ‘Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilità é soltanto sua, se un ebreo compie una cattiva azione, la responsabilità ricade su tutti gli ebrei"
Giornata Della Memoria 2010 Italia Israele Rc Un visto per la vitagiovanna95
Le slides accompagnano le immagini della mostra Un visto per la vita, i diplomatici che salvarono gli ebrei organizzata dall'ass.ne Italia Israele e dall'Univ.della Terza Età di Reggio calabria. La presentazione è stata ideata da Filomena Tosi
Memory and Future. European Day of Memory and Welcome is a day for ensuring migration policies keep humanity and solidarity at their core while promoting responsibility sharing across Europe.
The 3rd October is a symbolic date, reminiscent of the day when, in 2013, 368 people including children, women and men lost their lives in a shipwreck off the coast of Lampedusa.
Globalization is defined as the process by which the daily experiences of people around the world are becoming increasingly similar. Technological advances like ships, trains, planes, and the internet have driven globalization by making the world smaller and more accessible. Since World War II, governments have negotiated reductions in trade barriers and established agreements like the WTO to promote world trade. Examples of globalization include the widespread presence of multinational companies adapting to local tastes, like McDonald's adjusting menus internationally. Globalization is important to the modern economy by allowing companies to communicate, buy materials cheaply, sell goods worldwide, and improve products through new technologies. However, some argue it can increase youth unemployment, risks cultural homogenization, and exposes developing countries
Globalization refers to the increasing integration of economies and cultures around the world. It involves the reduction of trade barriers between nations, the growth of multinational corporations operating in multiple countries, and the spread of technology and communication globally. Globalization has occurred in waves throughout history as empires and advances in technology have facilitated increased trade and cultural exchange over larger regions. While globalization has connected people and economies worldwide, it has also been criticized for homogenizing cultures and prioritizing the interests of wealthy nations over disadvantaged populations.
2. Altri Olocausti
Se è giusto ricordare la Shoah, è doveroso non
dimenticare gli altri genocidi del passato e del presente
che sono stati relegati in un angolo della nostra memoria
o addirittura nell’indifferenza.
La storia del genere umano è costellata di massacri,
persecuzioni e pulizie etniche che per efferatezza,
numero di vittime e motivazioni ignobili non sono
seconde al dramma ebraico.
La stessa seconda guerra mondiale con i suoi 55 milioni
di morti, in maggioranza civili, è stata un enorme
sacrificio di vite innocenti.
4. Le deportazioni degli africani
I 14 milioni di
africani prelevati
dalla loro terre e
resi schiavi dagli
europei e dagli
americani fra
il XVI e il XIX secolo
per essere utilizzati
come forza lavoro.
A questi si
aggiungono le
vittime più recenti
dell’Apartheid in
Sud Africa,
terminato solo
ufficialmente nel
When Israel was in
Egypt land...
Let My People Go!
Oppressed so hard
they could not
stand...
Let My People Go!
So the God seyeth:
'Go down, Moses,
way down in Egypt
land
tell all Pharaoes to
Let My People Go!'
- Go down Moses,
spiritual
5. Lo Sterminio dei Nativi Americani
I 10 milioni di
nativi americani
massacrati dai
coloni americani
nel corso del
XIX secolo a cui
si aggiungono
le vittime
indigene della
colonizzazione
del Sud America
e del Canada
per un totale di
circa 100
milioni di morti
Si sono presi il nostro
cuore sotto una
coperta scura
Sotto una luna morta
piccola dormivamo
senza paura
Fu un generale di
vent'anni
Occhi turchini e
giacca uguale,
Fu un generale di
vent'anni, figlio di un
temporale
C'è un dollaro
d'argento sul fondo
del Sand Creek
6. Gli Armeni
Il genocidio del
popolo armeno, un
milione e mezzo di
uomini, donne,
vecchi e bambini
scientemente
eliminati dal
governo turco nel
1915.
Un dramma che è
ancora negato dalle
autorità di questo
Paese, nonostante
le testimonianze,
anche
letterarie,sulla
“Sempad, e tutti gli
altri come lui, non
potevano
letteralmente
concepire che si
potesse ingannare
– e uccidere, poi –
uno con cui prendi
il tè in casa tua: un
ospite! “
Antonia Arslan, La
masseria delle
allodole,
un romanzo sul
7. Gli Ucraini
I sette milioni di morti
in Ucraina dal 1935 al
1937 a seguito delle
carestie provocate
intenzionalmente dal
regime stalinista in
quello che era
considerato il granaio
d’Europa; il massacro
viene definito
storicamente
Holodomor. Dal 2008 è
stato riconosciuto
dall’Onu come crimine
contro l’umanità
8. I massacri delle foibe
L'espressione “massacri delle foibe” indica gli eccidi ai danni della
popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti
durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo
dopoguerra.
Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei
corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto,
Dal 2005 la
giornata del 10
febbraio è
dedicata alla
commemorazion
e di queste
stragi
9. Il Giappone
Le vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e
Nagasaki, inferti dagli Americani nel 1945: secondo
alcuni le bombe furono sganciate allo scopo di testare
i nuovi ordigni, quando il Giappone aveva già avviato
le trattative per la resa
10. Le vittime dei gulag
Le vittime
decedute per
fame e
torture nei
gulag
comunisti di
tutto il
mondo, stima
oscillante fra i
200 e i 300
milioni di
persone
“Alle cinque di
mattina, come ogni
mattina, fu suonata la
sveglia: a colpi di
martello contro un
pezzo di rotaia,
accanto alla baracca
del comando”
Aleksandr Isaevič
Solženicyn,
Un giorno nella vita di
Ivan Denisovič
Un libro che racconta
gli orrori del gulag
11. I Cambogiani
I due milioni di cambogiani (su sei
milioni di abitanti) morti nel loro Paese
trasformato dai Khmer Rossi in un
immenso campo di concentramento, nel
periodo tra il 1975 e il 1979
12. I Desaparecidos
I desaparecidos,
vittime della
repressione a dei
regimi filoamericani in
Argentina e Cile e le
migliaia di scomparsi
per mano dei regimi
golpisti in Grecia e
Turchia negli anni ‘70;
scrittori come Luis
Sepulveda e Isabel
Allende hanno
testimoniato, anche
con la loro esperienza
personale, le atrocità
di questi regimi
“Le mie storie sono
scritte da un cileno che
sogna di veder realizzato
in questo paese il sogno
più bello, quello di
sederci tutti con fiducia
alla stessa tavola, senza
la vergogna di sapere
che gli assassini di
coloro di cui sentiamo la
mancanza non ricevono
il giusto castigo”
-Luis Sepulveda,Il potere
dei sogni
13. La guerra civile afghana
I tre milioni di vittime civili dell'Armata Rossa nell'occupazione
sovietica dell'Afghanistan a cui si aggiunsero i morti della
conseguente occupazione americana; un conflitto iniziato nel
1978 e tuttora in corso.
Indimenticabili le pagine del libro “Il cacciatore di aquiloni”
14. I massacri africani
I massacri degli anni ‘90 in Rwanda, Etiopia, Congo e nel
resto dell’Africa centrale per motivi di rivalità tribali. In
quei Paesi, una volta autosufficienti, manca il cibo, ma
non le armi fornite a piene mani dagli occidentali che
condizionano e sostengono i peggiori regimi dittatoriali
per controllare i ricchi giacimenti minerali
15. La pulizia etnica nella guerra di Bosnia
La cosiddetta “pulizia
etnica”, ovvero il
programma di
eliminazione delle
minoranze, realizzato
attraverso il loro
allontanamento coatto
o ricorrendo ad atti di
aggressione militare e
di violenza, per
salvaguardare
l’identità e la purezza
di un gruppo etnico.
L’espressione è stata
usata soprattutto in
riferimento alla guerra
civile nei territori
dell’ex
Iugoslavia,avvenuta
negli anni ‘90
In Bosnia, secondo un
censimento compiuto
dalle Nazioni Unite,
fino al 1994 si
registrano: 187 fosse
comuni, contenenti,
ciascuna, dai 3000 ai
5000 cadaveri; 962
campi di prigionia, per
un totale di circa
mezzo milione di
detenuti; 50.000 casi
di tortura; 3000 stupri.
Alla fine della guerra
interetnica, nel 1995,
si contarono 250.000
civili uccisi, tra i quali
16.000 bambini, e
oltre 3.000.000 di
profughi.
16. La persecuzione in Sudan
Le vittime della
persecuzione
anticristiana nel
Darfur, Sudan, e nei
paesi islamici. In
Sudan i cristiani
uccisi dalla bande
schiaviste
ammontano ad
oltre due milioni.
Trecentomila morti,
2,7 milioni di rifugiati
interni
17. Le stragi dell’ISIS
Sono più di 12mila le persone
rimaste uccise negli attacchi
terroristici condotti dallo Stato
islamico da quando, nell’aprile
del 2013, gli uomini del califfo
Al-Baghdadi hanno iniziato la
loro attività sotto la bandiera
nera del Califfato.
Ma se in queste ore negli occhi
del mondo scorrono le
immagini delle stragi del
Bataclan, di Marsiglia e di
Berlino, sono la Siria e
soprattutto l’Iraq ad aver
pagato il tributo di sangue più
alto.
È in questi Paesi, infatti, che si
è intensificata l’attività
terroristica dell’Isis.
18. E l’elenco continua…
ogni giorno muoiono persone innocenti,
discriminati o soppressi per motivi
ideologici, pseudoreligiosi, per
intolleranza.
Più che dedicare anche a loro una
giornata della memoria, dovremmo
lavorare per evitare gli olocausti del
mondo e della storia.
19. Il Giorno della Memoria è un monito a
ricordare,a non negare l’orrore, gli
orrori, e a costruire un mondo
migliore.
Sarebbe il modo migliore per ricordare.
20.
21. Grazie per
l’attenzione
Creato da Vlad Dogariu, Samuel Monteanu,
Emanuel Prodan, Enrico Sciò della III E AFM
con la prof. Rosa De Luca