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Sponsor dell’evento
«Opportunità di recupero energetico
nelle reti idriche»
Armando Carravetta Oreste Fecarotta
Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
Hydro Energy Lab - CeSMA
Giovedì 25 Gennaio 2024| IREN, Reggio Emilia
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE
Opportunità di recupero energetico
nelle reti idriche …..
a) Tecnologia
b) Casi studio
Armando Carravetta
Oreste Fecarotta
Verso una gestione industriale dell’acqua
E’ immediato concentrarsi
maggiormente sulla risorsa
principale, rappresentata
dall’acqua
Quindi riduzione dei consumi
e delle perdite idriche, riuso
delle acque reflue
Riduzione del water footprint
dei prodotti alimentari e
industriali
E’ la maniera giusta?
La riduzione delle perdite In effetti, considerando la percentuale
di perdite nelle reti idriche e i problemi
di scarsità della risorsa in alcune aree,
sembrerebbe ragionevole
Arera ha introdotto il macroindicatore
M1 come indice annuale delle perdite
presenti sulla rete gestita
Gli interventi finanziati dal PNRR sono
prevalentemente indirizzati alla
riduzione delle perdite idriche in rete
Digitalizzazione, smart metering, ricerca perdite
Water-Energy nexus per una gestione industriale dell’acqua
Se proviamo a ragionare in maniera
più estesa ci accorgiamo che occorre
considerare anche altri ingredienti
nella gestione del servizio idrico.
Qualità ambientale
Impatto sociale
Resilienza
Sostenibilità
Water-Energy nexus
Quando oggi parliamo di RESILIENZA
indichiamo la capacità di un sistema di
resistere a eventi che determinano
sollecitazioni anche superiori a quelle
ipotizzabili in fase di progetto
E’ evidente che le recenti crisi non
potevano essere previste. Tuttavia, un
sistema resiliente può adattarsi alle
condizioni impreviste
Resilienza delle reti idriche
Aumento dei costi di sollevamento
Aumento dei costi di depurazione
Crisi energetica e siccità
Aumento dei costi dell’acqua a mc
Aumento dell’energia richiesta
Nuovi prodotti per l’Ecodesign
La Comunità europea è già da
tempo era impegnata a ridurre i
consumi energetiche attraverso
alcune direttive che servono a
rendere più efficienti i prodotti in
commercio.
La direttiva (2009/125/EC) per
l’Ecodesign delinea i requisiti
ecologici per i prodotti a
consumo di energia (EuP) e per i
prodotti connessi al consumo di
energia (ErP)
Due visioni apparentemente diverse
ECODESIGN
APPROCCIO BOTTOM-UP
CIRCULAR ECONOMY
APPROCCIO TOP-DOWN
Proviamo a perseguire insieme i due obiettivi
Vediamo a cosa ci porta questo approccio
RISPARMIO IDRICO RISPARMIO ENERGETICO
Riduzione dei consumi
Riduzione delle perdite
Perdite reali
Perdite apparenti
Riuso di acque reflue
Desalinizzazione
Risparmio energetico
Ottimizzazione dei processi
Potabilizzazione
Adduzione
Distribuzione
Depurazione
Efficienza delle macchine
𝑄𝑙𝑒𝑎𝑘 = 𝛼
𝑝
𝛾
𝛽
Pressure management
𝑄𝑙𝑒𝑎𝑘 = 𝛼
𝑝
𝛾
𝛽
Regolazione di pressione
La regolazione è fatta con le
idrovalvole, che «sentono» gli
eccessi di pressione e la
adeguano ai valori ottimali
dissipando l’energia idraulica in
eccesso.
Anche le elettropompe
possiedono una analoga capacità
di regolazione in quanto possono
variare l’energia idraulica fornita,
garantendo un valore di
pressione ottimale
Regolazione dinamica delle elettropompe
E = 𝛾
𝑄 𝐻
𝜂
Δ𝑡
Punto di lavoro fisso Regolazione dinamica
Nuovi indici di performance energetica
E = 𝛾
𝑄 𝐻
𝜂
Δ𝑡
Si riduce dinamicamente n
Si riduce di conseguenza H
Si riducono le perdite idriche e Q
Si riduce l’energia elettrica assorbita
Benefici della regolazione dinamica delle elettropompe
RIDUZIONE DELLE PERDITE
IDRICHE
RIDUZIONE DEI CONSUMI
ENERGETICI
𝑄 = 𝑄𝑑 + 𝛼
𝑝
𝛾
𝛽
E = 𝛾
𝑄 𝐻
𝜂
Δ𝑡
Valve pressure management
Dynamic pump control
Pump design and performance
Pump scheduling
Uso dell’energia nel SII
Il processo normativo
Studi preliminare
Partecipazione
diretta ai tavoli
normativi
Stakeholder
consultation
Dialogo con consultants
Dialoghi con la
Commissione Europea
Implementazione
Sviluppo della
normativa
Analisicommento
bozze
Supporto alle aziende
Divulgazione
Linee Guida
CT 032 Pompe e piccole turbine idrauliche
Commissione Tecnica Assopompe/ANIMA
Attuale indice energetico MEI
C
y
46
.
13
x
59
.
88
xy
38
.
0
y
85
.
0
x
48
.
11 2
2
BEP 







)
ln( s
n
x  )
Q
ln(

y
PL= 0.947 ·BEP
OL= 0.985 ·BEP
QPL= 0.75 ·QBEP
QOL= 1.10 ·QBEP
𝐶 = 𝐶(𝜂𝐵𝐸𝑃, 𝑥, 𝑦)
Attuale indice energetico MEI
Minimum efficiency index / C
0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7
C (ESOB 1450) 132,6 130,7 129,4 128,1 127,0 126,1 124,9
C (ESOB 2900) 135,6 133,4 131,6 130,3 129,2 128,1 127,1
C (ESCC 1450) 132,7 131,2 129,8 128,5 127,4 126,6 125,5
C (ESCC 2900) 135,9 133,8 132,2 130,8 129,9 128,8 127,8
C (ESCCI 1450) 136,7 134,6 133,4 132,3 131,0 130,3 129,0
C (ESCCI 2900) 139,5 136,5 134,9 133,7 132,7 131,3 129,8
C (MS 1450) 134,5 133,0 132,4 130,4 130,0 127,2 125,5
C (MS 2900) 138,2 135,4 134,9 134,0 133,4 131,9 130,4
C (MSS 2900) 134,3 132,4 130,9 128,8 127,3 125,2 123,8
C
y
46
.
13
x
59
.
88
xy
38
.
0
y
85
.
0
x
48
.
11 2
2
BEP 






 𝐶 = 𝐶(𝜂𝐵𝐸𝑃, 𝑥, 𝑦)
Per essere poste sul mercato le pompe devono
superare il MEI 0.4
Nuovo indice energetico EEI
Il profilo Constant flow si
riferisce a impianti con punto
di funzionamento fisso
Il profilo Variable flow si
riferisce a impianti con punto di
funzionamento variabile
Nuovo indice energetico EEI
• Pubblicazioni
• Seminari per le water utilities
Approfondimenti sulla normativa ecodesign
www.assopompe.it | assopompe@anima.it
I NUMERI DEL SETTORE
Aziende rappresentate
Addetti
Fatturato
Quota export
del fatturato è in
ASSOPOMPE
7.500
73%
Fonte Dati Ufficio Studi ANIMA
75%
54
2 mld euro
Strategia Top-Down
La norma UNI
ISO 14414 è lo
standard di
riferimento per
la valutazione
dell’efficienza
energetica nei
sistemi di
pompaggio
Tre fasi di verifica
Organizzazione della
verifica
•Allocare le risorse
•Definire il team
•Garantire accessi
•Definire obiettivi
•Cronoprogramma
•Analisi preliminare
•Definizione livelli di analisi
•Visita preliminare
•Limiti fisici dei sistemi
•Grandezze da acquisire
Acquisizione e analisi
•Curva di impianto
•Curve pompa e motore
•Pressioni
•Portata
•Potenza
•Stima grandezze incognite
•Calcolo efficienza globale
•Calcolo efficienza parziale
•Azioni correttive
•Discussione
•Commenti
Relazione finale
• Analisi storica
•Componenti
•Obiettivi energetici
•Obiettivi della verifica
• Sistemi analizzati
• Limiti dei sistemi
• Energia assorbita
• Margini miglioramento
• Stima risparmi energetici
• Stima economica
• Raccomandazioni
Dal basic al plus
E = 𝛾
𝑄 𝐻
𝜂
Δ𝑡
Pump design and performance
Pump scheduling
Basic – Lavoro solo sulle
macchine con condizioni di
lavoro assegnate con
competenze in house
Advanced – Richiedo la
regolazione delle macchine
con competenze del
costruttore
Plus – Rivedo l’intero sistema
con competenze certificate in
conformità alla ISO 14414
Dynamic pump control
Advanced
Il sistema di audit proposto dalle industrie del settore è perfettamente in linea con
quanto previsto dalla UNI ISO 14414
Advanced
I risultati dell’audit energetico forniscono soluzioni già tecnologicamente avanzate
perché le proposte migliorative sono basate sulle pompe tecnologicamente più efficienti
Advanced
La singola unità di pompaggio presenta un motore ad alta classe energetica, un
sistema di comunicazione avanzato e dispone di un due sistemi di controllo con
funzionamento autonomo o gestito da una centrale di comando esterna
Reti complesse
Quale intelligenza
Opportunità di recupero energetico
nelle reti idriche …..
b) Casi studio Oreste Fecarotta
Hydro Energy Lab
• Ricerca su energia e reti idriche
• Supporto all’industria meccanica
• Supporto alle water utilities
Hydro-Energy Lab
Pumps
Caso studio I
Efficientamento energetico
delle centrali di Hera
Questo lavoro prevedeva la verifica energetica di alcune centrali
particolarmente energivore del comprensorio di Imola.
Si tratta di un sistema di adduzione misto, che prende le acque dal fiume
Santerno e da alcuni pozzi che attingono dalla falda acquifera, e, tramite
pompaggio, serve sia il comparto industriale che i centri urbani.
Applicazione della ISO
14414
1. Sono stati istituiti alcuni gruppi di lavoro che partecipavano di volta in volta alle diverse
attività:
A. Sottogruppo efficienza HERA (E-HERA)
B. Sottogruppo consulenza CeSMA (CESMA)
C. Sottogruppo gestione HERA (G-HERA)
D. Sottogruppo modellazione (M-HERA)
2. Si è effettuata una verifica preliminare del livello di analisi necessario per le diverse centrali
3. Sono state selezionate le centrali su cui concentrare lo studio:
I. Centrale Pontesanto che serve Imola
II. Centrale Belfiore che serve Castel San Pietro
Applicazione della ISO
14414
Per ciascuna centrale si è proceduto a:
1. Analisi dei limiti fisici dei diversi del sistema di pompaggio
2. Individuazione dei nuovi assetti gestionali della rete a valle dei sollevamenti
3. Verifica modellistica della efficacia del nuovo assetto gestionale
4. Analisi della prestazione delle centrali di sollevamento e loro adeguamento funzionale
5. Analisi delle prestazioni delle pompe a servizio delle centrali
6. Determinazione degli interventi richiesti dalle centrali e dalle macchine in esse installate
7. Calcolo dei benefit energetici, idrici e di servizio
Global optimal programming
Machine characteristics
Network interactions
Daily pattern
Optimal pressure
Water leakage
Energy costs
Machine efficiency
Linear and nonlinear
constraints
Global optimal programming
Machine characteristics
Network
interactions
Daily pattern
Optimal pressure
Water leakage
Energy costs
Machine efficiency
Linear and nonlinear
constraints
Esigenze del gestore
Esperienza di
gestione pluriennale
Parametri qualitativi
Buon senso/senso pratico
Artificial
Intelligence
Natural
Intelligence
Le reti di Imola e Castel San Pietro…. da Flatland a Fractaland
La rete di Imola
L’audit energetico sulla centrale di Ponte Santo rappresenta un esempio dei risultati che
possono essere ottenuti in un rete pianeggiante.
La città di Imola si sviluppa all’incrocio tra la
valle del Santerno (che scende dall’Appennino)
e la Pianura Padana.
La rete idrica alimenta sia il centro
pianeggiante della città (40/50 m), sia una
zona industriale più bassa (30/40 m), sia
alcune piccole frazioni a quota maggiore
(>50m).
La rete di Imola
L’audit energetico sulla centrale di Ponte Santo rappresenta un esempio dei risultati che
possono essere ottenuti in un rete pianeggiante.
L’acqua prosegue poi – tramite sollevamenti
successivi – verso le zone appenniniche a
quota più alta.
La rete di Imola
La centrale di Ponte Santo (45m)
alimentava due condotte prementi,
denominate destra e sinistra, con la stessa
pressione.
Il cielo piezometrico si attestava sull’unico
serbatoio attivo, denominato Serbatoio
Belvedere, posto ad una quota piuttosto
elevata rispetto al centro (circa 90 m).
L’accensione e lo spegnimento delle
pompe erano asserviti alla variazione di
livello nel serbatoio, che veniva
mantenuto prevalentemente pieno, come
riserva idrica.
Portata in uscita da Pontesanto
Costo dell’energia
Numero di pompe attive a Pontesanto
Portata in ingresso/uscita Belvedere
Livello Belvedere
L’accensione e lo spegnimento delle
pompe erano asserviti alla variazione di
livello nel serbatoio, che veniva
mantenuto prevalentemente pieno, come
riserva idrica.
Il primo provvedimento previsto è di sganciare il
cielo piezometrico di Imola dal livello del serbatoio,
isolandolo tramite una valvola temporizzata
Si è fissata una finestra di ricarica del serbatoio
nell’ora di minimo costo dell’energia
Parte della capacità del serbatoio è utilizzata per
alimentare la citta nell’ora di massimo costo
dell’energia, tenendo spente le pompe della centrale
Numero di pompe attive a Pontesanto
Portata in uscita da Pontesanto
Livello Belvedere
Portata in ingresso/uscita Belvedere
Il funzionamento della centrale è stato
quindi asservito al punto della rete
altimetricamente più sfavorito ottenendo
una riduzione complessiva delle pressioni
in rete
Si è anche differenziato il sollevamento tra
la premente destra e quella sinistra in
modo da avere un cielo piezometrico
digradante verso la pianura
Le pompe sono già dotate di inverter per
cui è possibile una regolazione di fino della
pompa pivot
Riduzione delle perdite idriche
𝜟𝑾𝑯𝟐𝑶 = 𝟗%
Riduzione costi energia
𝜟CEnergia = 10%
Le stime dei benefit in termini di risorsa idrica e energetica derivanti dall’inervento sono
state possibili grazie alla elevata capacità di modellazione idraulica di Hera
Dal confronto tra lo stato esistente e quello previsto si osserva la modifica delle pressioni
in rete
La rete di Castel San Pietro presentava
caratteristiche del tutto opposte, derivanti
dalla forte variazione altimetrica del
territorio
Lo schema del sollevamento era analogo a
quello precedente con una prevalenza
estremamente elevata necessaria per
raggiungere il serbatoio di Tanari
Ne deriva una fortissima variabilità delle
pressioni in rete, con forti perdite idriche e
frequenti fenomeni di burst sulle condotte
La rete di Castel San Pietro
La soluzione proposta è stata davvero innovativa, frutto di
un attento studio della rete e delle capacità di
modellazione del gestore
Infatti, è stato possibile realizzare una vera e propria
distrettualizzazione del territorio tramite l’inserimento di
un booster di rilancio delle portate in centro città che si
collega al serbatoio di Tanari tramite una adduttrice che
viene isolata dal resto della rete
La modellazione ha consentito di individuare alcuni
sezionamenti necessari
Dal confronto tra lo stato esistente e quello previsto si osserva la fortissima riduzione
delle pressioni in rete
Riduzione delle perdite idriche
𝜟𝑾𝑯𝟐𝑶 = 𝟏𝟕% Castel San Pietro
Riduzione dei costi di manutenzione
𝜟𝑪𝒎𝒂𝒏 = 𝟐𝟒% Castel San Pietro
Riduzione costi energia
𝜟CEnergia = 𝟏8% Castel San Pietro
Le stime dei benefit in termini di risorsa idrica e energetica derivanti dall’intervento
sono state possibili grazie alla elevata capacità di modellazione idraulica di Hera
In questo caso i potenziali benefit sono risultati elevatissimi perché l’intervento può
ridurre drasticamente le perdite idriche e l’insorgere di bursts
Caso studio II
Efficientamento energetico
delle centrali di Padova e del
Piovese
Questo studio tuttora in corso prevede la
verifica energetica delle centrali a servizio
della rete gestita da AcegasApsAmga.
Si tratta di un complesso sistema di
adduzione, che prende le acque in più punti
e le distribuisce nella città di Padova, Abano
Terme e nella Saccisica, un ampio territorio
che si estende fino al fiume Adige.
La rete di Padova è realizzata su un territorio pianeggiante e servita da un
sistema di serbatoi a terra e soprelevati.
La rete della Saccisica, di recente
acquisizione ha subito una
modifica di assetto per due
motivi principali:
• riduzione programmata delle
pressioni
• nuove possibilità di
alimentazione per effetto del
nuovo sistema interregionale
MOSAV
Lo studio è partito proprio da
questa rete.
La convenzione tra AcegasApgAmga ha un
respiro temporale di tre anni.
Nei primi mesi sono stati già individuati
alcuni importanti interventi di riduzione dei
consumi energetici, che occorre
programmare, realizzare e verificare.
La pianificazione è la migliore risposta per
portare avanti audit energetici così
complessi.
Parallelamente è prevista anche una sezione
scientifica e una sezione divulgativa.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
armando.carravetta@unina.it
oreste.fecarotta@unina.it

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Scuola di Alta Formazione 25/01-CARRAVETTA+FECAROTTA

  • 1. Sponsor dell’evento «Opportunità di recupero energetico nelle reti idriche» Armando Carravetta Oreste Fecarotta Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Hydro Energy Lab - CeSMA Giovedì 25 Gennaio 2024| IREN, Reggio Emilia SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE
  • 2. Opportunità di recupero energetico nelle reti idriche ….. a) Tecnologia b) Casi studio Armando Carravetta Oreste Fecarotta
  • 3. Verso una gestione industriale dell’acqua E’ immediato concentrarsi maggiormente sulla risorsa principale, rappresentata dall’acqua Quindi riduzione dei consumi e delle perdite idriche, riuso delle acque reflue Riduzione del water footprint dei prodotti alimentari e industriali E’ la maniera giusta?
  • 4. La riduzione delle perdite In effetti, considerando la percentuale di perdite nelle reti idriche e i problemi di scarsità della risorsa in alcune aree, sembrerebbe ragionevole Arera ha introdotto il macroindicatore M1 come indice annuale delle perdite presenti sulla rete gestita Gli interventi finanziati dal PNRR sono prevalentemente indirizzati alla riduzione delle perdite idriche in rete
  • 6. Water-Energy nexus per una gestione industriale dell’acqua Se proviamo a ragionare in maniera più estesa ci accorgiamo che occorre considerare anche altri ingredienti nella gestione del servizio idrico. Qualità ambientale Impatto sociale Resilienza Sostenibilità Water-Energy nexus
  • 7. Quando oggi parliamo di RESILIENZA indichiamo la capacità di un sistema di resistere a eventi che determinano sollecitazioni anche superiori a quelle ipotizzabili in fase di progetto E’ evidente che le recenti crisi non potevano essere previste. Tuttavia, un sistema resiliente può adattarsi alle condizioni impreviste Resilienza delle reti idriche
  • 8. Aumento dei costi di sollevamento Aumento dei costi di depurazione Crisi energetica e siccità Aumento dei costi dell’acqua a mc Aumento dell’energia richiesta
  • 9. Nuovi prodotti per l’Ecodesign La Comunità europea è già da tempo era impegnata a ridurre i consumi energetiche attraverso alcune direttive che servono a rendere più efficienti i prodotti in commercio. La direttiva (2009/125/EC) per l’Ecodesign delinea i requisiti ecologici per i prodotti a consumo di energia (EuP) e per i prodotti connessi al consumo di energia (ErP)
  • 10. Due visioni apparentemente diverse ECODESIGN APPROCCIO BOTTOM-UP CIRCULAR ECONOMY APPROCCIO TOP-DOWN
  • 11. Proviamo a perseguire insieme i due obiettivi Vediamo a cosa ci porta questo approccio RISPARMIO IDRICO RISPARMIO ENERGETICO Riduzione dei consumi Riduzione delle perdite Perdite reali Perdite apparenti Riuso di acque reflue Desalinizzazione Risparmio energetico Ottimizzazione dei processi Potabilizzazione Adduzione Distribuzione Depurazione Efficienza delle macchine
  • 13. 𝑄𝑙𝑒𝑎𝑘 = 𝛼 𝑝 𝛾 𝛽 Regolazione di pressione La regolazione è fatta con le idrovalvole, che «sentono» gli eccessi di pressione e la adeguano ai valori ottimali dissipando l’energia idraulica in eccesso.
  • 14. Anche le elettropompe possiedono una analoga capacità di regolazione in quanto possono variare l’energia idraulica fornita, garantendo un valore di pressione ottimale Regolazione dinamica delle elettropompe
  • 15. E = 𝛾 𝑄 𝐻 𝜂 Δ𝑡 Punto di lavoro fisso Regolazione dinamica
  • 16. Nuovi indici di performance energetica
  • 17. E = 𝛾 𝑄 𝐻 𝜂 Δ𝑡 Si riduce dinamicamente n Si riduce di conseguenza H Si riducono le perdite idriche e Q Si riduce l’energia elettrica assorbita Benefici della regolazione dinamica delle elettropompe
  • 18. RIDUZIONE DELLE PERDITE IDRICHE RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI 𝑄 = 𝑄𝑑 + 𝛼 𝑝 𝛾 𝛽 E = 𝛾 𝑄 𝐻 𝜂 Δ𝑡 Valve pressure management Dynamic pump control Pump design and performance Pump scheduling
  • 20. Il processo normativo Studi preliminare Partecipazione diretta ai tavoli normativi Stakeholder consultation Dialogo con consultants Dialoghi con la Commissione Europea Implementazione Sviluppo della normativa Analisicommento bozze Supporto alle aziende Divulgazione Linee Guida CT 032 Pompe e piccole turbine idrauliche Commissione Tecnica Assopompe/ANIMA
  • 21. Attuale indice energetico MEI C y 46 . 13 x 59 . 88 xy 38 . 0 y 85 . 0 x 48 . 11 2 2 BEP         ) ln( s n x  ) Q ln(  y PL= 0.947 ·BEP OL= 0.985 ·BEP QPL= 0.75 ·QBEP QOL= 1.10 ·QBEP 𝐶 = 𝐶(𝜂𝐵𝐸𝑃, 𝑥, 𝑦)
  • 22. Attuale indice energetico MEI Minimum efficiency index / C 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 C (ESOB 1450) 132,6 130,7 129,4 128,1 127,0 126,1 124,9 C (ESOB 2900) 135,6 133,4 131,6 130,3 129,2 128,1 127,1 C (ESCC 1450) 132,7 131,2 129,8 128,5 127,4 126,6 125,5 C (ESCC 2900) 135,9 133,8 132,2 130,8 129,9 128,8 127,8 C (ESCCI 1450) 136,7 134,6 133,4 132,3 131,0 130,3 129,0 C (ESCCI 2900) 139,5 136,5 134,9 133,7 132,7 131,3 129,8 C (MS 1450) 134,5 133,0 132,4 130,4 130,0 127,2 125,5 C (MS 2900) 138,2 135,4 134,9 134,0 133,4 131,9 130,4 C (MSS 2900) 134,3 132,4 130,9 128,8 127,3 125,2 123,8 C y 46 . 13 x 59 . 88 xy 38 . 0 y 85 . 0 x 48 . 11 2 2 BEP         𝐶 = 𝐶(𝜂𝐵𝐸𝑃, 𝑥, 𝑦) Per essere poste sul mercato le pompe devono superare il MEI 0.4
  • 23. Nuovo indice energetico EEI Il profilo Constant flow si riferisce a impianti con punto di funzionamento fisso Il profilo Variable flow si riferisce a impianti con punto di funzionamento variabile
  • 25. • Pubblicazioni • Seminari per le water utilities Approfondimenti sulla normativa ecodesign www.assopompe.it | assopompe@anima.it I NUMERI DEL SETTORE Aziende rappresentate Addetti Fatturato Quota export del fatturato è in ASSOPOMPE 7.500 73% Fonte Dati Ufficio Studi ANIMA 75% 54 2 mld euro
  • 26. Strategia Top-Down La norma UNI ISO 14414 è lo standard di riferimento per la valutazione dell’efficienza energetica nei sistemi di pompaggio
  • 27. Tre fasi di verifica Organizzazione della verifica •Allocare le risorse •Definire il team •Garantire accessi •Definire obiettivi •Cronoprogramma •Analisi preliminare •Definizione livelli di analisi •Visita preliminare •Limiti fisici dei sistemi •Grandezze da acquisire Acquisizione e analisi •Curva di impianto •Curve pompa e motore •Pressioni •Portata •Potenza •Stima grandezze incognite •Calcolo efficienza globale •Calcolo efficienza parziale •Azioni correttive •Discussione •Commenti Relazione finale • Analisi storica •Componenti •Obiettivi energetici •Obiettivi della verifica • Sistemi analizzati • Limiti dei sistemi • Energia assorbita • Margini miglioramento • Stima risparmi energetici • Stima economica • Raccomandazioni
  • 28. Dal basic al plus E = 𝛾 𝑄 𝐻 𝜂 Δ𝑡 Pump design and performance Pump scheduling Basic – Lavoro solo sulle macchine con condizioni di lavoro assegnate con competenze in house Advanced – Richiedo la regolazione delle macchine con competenze del costruttore Plus – Rivedo l’intero sistema con competenze certificate in conformità alla ISO 14414 Dynamic pump control
  • 29. Advanced Il sistema di audit proposto dalle industrie del settore è perfettamente in linea con quanto previsto dalla UNI ISO 14414
  • 30. Advanced I risultati dell’audit energetico forniscono soluzioni già tecnologicamente avanzate perché le proposte migliorative sono basate sulle pompe tecnologicamente più efficienti
  • 31. Advanced La singola unità di pompaggio presenta un motore ad alta classe energetica, un sistema di comunicazione avanzato e dispone di un due sistemi di controllo con funzionamento autonomo o gestito da una centrale di comando esterna
  • 34. Opportunità di recupero energetico nelle reti idriche ….. b) Casi studio Oreste Fecarotta Hydro Energy Lab
  • 35. • Ricerca su energia e reti idriche • Supporto all’industria meccanica • Supporto alle water utilities Hydro-Energy Lab Pumps
  • 36. Caso studio I Efficientamento energetico delle centrali di Hera Questo lavoro prevedeva la verifica energetica di alcune centrali particolarmente energivore del comprensorio di Imola. Si tratta di un sistema di adduzione misto, che prende le acque dal fiume Santerno e da alcuni pozzi che attingono dalla falda acquifera, e, tramite pompaggio, serve sia il comparto industriale che i centri urbani.
  • 37. Applicazione della ISO 14414 1. Sono stati istituiti alcuni gruppi di lavoro che partecipavano di volta in volta alle diverse attività: A. Sottogruppo efficienza HERA (E-HERA) B. Sottogruppo consulenza CeSMA (CESMA) C. Sottogruppo gestione HERA (G-HERA) D. Sottogruppo modellazione (M-HERA) 2. Si è effettuata una verifica preliminare del livello di analisi necessario per le diverse centrali 3. Sono state selezionate le centrali su cui concentrare lo studio: I. Centrale Pontesanto che serve Imola II. Centrale Belfiore che serve Castel San Pietro
  • 38. Applicazione della ISO 14414 Per ciascuna centrale si è proceduto a: 1. Analisi dei limiti fisici dei diversi del sistema di pompaggio 2. Individuazione dei nuovi assetti gestionali della rete a valle dei sollevamenti 3. Verifica modellistica della efficacia del nuovo assetto gestionale 4. Analisi della prestazione delle centrali di sollevamento e loro adeguamento funzionale 5. Analisi delle prestazioni delle pompe a servizio delle centrali 6. Determinazione degli interventi richiesti dalle centrali e dalle macchine in esse installate 7. Calcolo dei benefit energetici, idrici e di servizio
  • 39. Global optimal programming Machine characteristics Network interactions Daily pattern Optimal pressure Water leakage Energy costs Machine efficiency Linear and nonlinear constraints
  • 40. Global optimal programming Machine characteristics Network interactions Daily pattern Optimal pressure Water leakage Energy costs Machine efficiency Linear and nonlinear constraints Esigenze del gestore Esperienza di gestione pluriennale Parametri qualitativi Buon senso/senso pratico
  • 42. Le reti di Imola e Castel San Pietro…. da Flatland a Fractaland
  • 43. La rete di Imola L’audit energetico sulla centrale di Ponte Santo rappresenta un esempio dei risultati che possono essere ottenuti in un rete pianeggiante. La città di Imola si sviluppa all’incrocio tra la valle del Santerno (che scende dall’Appennino) e la Pianura Padana. La rete idrica alimenta sia il centro pianeggiante della città (40/50 m), sia una zona industriale più bassa (30/40 m), sia alcune piccole frazioni a quota maggiore (>50m).
  • 44. La rete di Imola L’audit energetico sulla centrale di Ponte Santo rappresenta un esempio dei risultati che possono essere ottenuti in un rete pianeggiante. L’acqua prosegue poi – tramite sollevamenti successivi – verso le zone appenniniche a quota più alta.
  • 45. La rete di Imola La centrale di Ponte Santo (45m) alimentava due condotte prementi, denominate destra e sinistra, con la stessa pressione. Il cielo piezometrico si attestava sull’unico serbatoio attivo, denominato Serbatoio Belvedere, posto ad una quota piuttosto elevata rispetto al centro (circa 90 m). L’accensione e lo spegnimento delle pompe erano asserviti alla variazione di livello nel serbatoio, che veniva mantenuto prevalentemente pieno, come riserva idrica.
  • 46. Portata in uscita da Pontesanto Costo dell’energia Numero di pompe attive a Pontesanto Portata in ingresso/uscita Belvedere Livello Belvedere L’accensione e lo spegnimento delle pompe erano asserviti alla variazione di livello nel serbatoio, che veniva mantenuto prevalentemente pieno, come riserva idrica.
  • 47. Il primo provvedimento previsto è di sganciare il cielo piezometrico di Imola dal livello del serbatoio, isolandolo tramite una valvola temporizzata Si è fissata una finestra di ricarica del serbatoio nell’ora di minimo costo dell’energia Parte della capacità del serbatoio è utilizzata per alimentare la citta nell’ora di massimo costo dell’energia, tenendo spente le pompe della centrale Numero di pompe attive a Pontesanto Portata in uscita da Pontesanto Livello Belvedere Portata in ingresso/uscita Belvedere
  • 48. Il funzionamento della centrale è stato quindi asservito al punto della rete altimetricamente più sfavorito ottenendo una riduzione complessiva delle pressioni in rete Si è anche differenziato il sollevamento tra la premente destra e quella sinistra in modo da avere un cielo piezometrico digradante verso la pianura Le pompe sono già dotate di inverter per cui è possibile una regolazione di fino della pompa pivot
  • 49. Riduzione delle perdite idriche 𝜟𝑾𝑯𝟐𝑶 = 𝟗% Riduzione costi energia 𝜟CEnergia = 10% Le stime dei benefit in termini di risorsa idrica e energetica derivanti dall’inervento sono state possibili grazie alla elevata capacità di modellazione idraulica di Hera
  • 50. Dal confronto tra lo stato esistente e quello previsto si osserva la modifica delle pressioni in rete
  • 51. La rete di Castel San Pietro presentava caratteristiche del tutto opposte, derivanti dalla forte variazione altimetrica del territorio Lo schema del sollevamento era analogo a quello precedente con una prevalenza estremamente elevata necessaria per raggiungere il serbatoio di Tanari Ne deriva una fortissima variabilità delle pressioni in rete, con forti perdite idriche e frequenti fenomeni di burst sulle condotte La rete di Castel San Pietro
  • 52. La soluzione proposta è stata davvero innovativa, frutto di un attento studio della rete e delle capacità di modellazione del gestore Infatti, è stato possibile realizzare una vera e propria distrettualizzazione del territorio tramite l’inserimento di un booster di rilancio delle portate in centro città che si collega al serbatoio di Tanari tramite una adduttrice che viene isolata dal resto della rete La modellazione ha consentito di individuare alcuni sezionamenti necessari
  • 53. Dal confronto tra lo stato esistente e quello previsto si osserva la fortissima riduzione delle pressioni in rete
  • 54. Riduzione delle perdite idriche 𝜟𝑾𝑯𝟐𝑶 = 𝟏𝟕% Castel San Pietro Riduzione dei costi di manutenzione 𝜟𝑪𝒎𝒂𝒏 = 𝟐𝟒% Castel San Pietro Riduzione costi energia 𝜟CEnergia = 𝟏8% Castel San Pietro Le stime dei benefit in termini di risorsa idrica e energetica derivanti dall’intervento sono state possibili grazie alla elevata capacità di modellazione idraulica di Hera In questo caso i potenziali benefit sono risultati elevatissimi perché l’intervento può ridurre drasticamente le perdite idriche e l’insorgere di bursts
  • 55. Caso studio II Efficientamento energetico delle centrali di Padova e del Piovese Questo studio tuttora in corso prevede la verifica energetica delle centrali a servizio della rete gestita da AcegasApsAmga. Si tratta di un complesso sistema di adduzione, che prende le acque in più punti e le distribuisce nella città di Padova, Abano Terme e nella Saccisica, un ampio territorio che si estende fino al fiume Adige.
  • 56. La rete di Padova è realizzata su un territorio pianeggiante e servita da un sistema di serbatoi a terra e soprelevati.
  • 57. La rete della Saccisica, di recente acquisizione ha subito una modifica di assetto per due motivi principali: • riduzione programmata delle pressioni • nuove possibilità di alimentazione per effetto del nuovo sistema interregionale MOSAV Lo studio è partito proprio da questa rete.
  • 58. La convenzione tra AcegasApgAmga ha un respiro temporale di tre anni. Nei primi mesi sono stati già individuati alcuni importanti interventi di riduzione dei consumi energetici, che occorre programmare, realizzare e verificare. La pianificazione è la migliore risposta per portare avanti audit energetici così complessi. Parallelamente è prevista anche una sezione scientifica e una sezione divulgativa.