Un approccio basto sulla razionalità limitata e i suoi effetti al problema della Governance della Compliance e delle scelte in condizioni di incertezza. Si propone un nuovo modello di sistema coerente con gli indirizzi.
5. 2
• Razionalità limitata
• Fallacia narrativa
• Euristiche o regole del pollice
• Bias cognitivi
• Indeterminabilità statistica degli eventi
• Principio di prudenza
• Neurobiologia comportamentale
• Euristiche di indirizzo: Fast and Frugal,
• Logica dei Sistemi Complessi
• Teoria del Caos strutture autogenerative
Per affrontare questo nuovo scenario
si è creato un set di tools e concetti:
6. Alcuni concetti
} Per “Razionalità” si intende il modo di comportamento adatto al
raggiungimento di di determinati obiettivi, rispettando vincoli e
limiti imposti dal caso.
} La TRA (teoria della razionalità assoluta) adotta e induce ad un
approccio normativo che prescrive il comportamento che dovrebbe
essere adottato dagli “agenti” organizzati al fine di raggiungere
obiettivi prefissati.
} La TRL (teoria della razionalità limitata) si prefigge invece di
descrivere il comportamento degli “agenti” e di introdurre fattori di
guida nel processo di valutazione.
} Più avanti presenteremo come la soluzione, secondo i nostri studi,
sia basata sull’analisi utilizzo e l’introduzione di un sistema di
“Euristiche di Indirizzo ed Euristiche di Controllo”
3
18. Alcuni concetti
} Siamo ciechi agli eventi estremi in relazione a diversi difetti cognitivi come ad es.: l’”errore
di conferma”, la “fallacia narrativa”, l’”illusione di regolarità”, la “distorsione delle prove
silenziose”.
} L’”errore di conferma” consiste nel cercare solo le conferme alle nostre idee, perché la
nostra mente non è stata progettata per un ambiente complicato: la terminologia usata o
la disposizione delle parole cambia la nostra percezione e le nostre decisioni; tendiamo ad
avere difficoltà a comprendere e ad applicare di concetti statistici più complessi, anche se
astrattamente conosciuti; cerchiamo casi che confermano la nostra storia o la nostra
visione del mondo, mentre non cerchiamo casi negativi, epistemologicamente più
importanti.
} Abbiamo ereditato meccanismi mentali adatti ad agire in un ambiente molto più semplice.
} La “fallacia narrativa” è la necessità che abbiamo di inferire nel accogliere fatti in modo da
legarli fra loro mediante storie che hanno una spiegazione, un filo logico che tiene insieme
i fatti, rispetto alla enumerazione acritica dei fatti grezzi. La “narrazione” li rende sensati e
facilmente memorizzabili, rafforza la convinzione della comprensione, ma ostacola la
percezione dei fatti in quanto tali, dei dettagli, della casualità, degli eventi imprevedibili.
} Siamo inclini a dimenticare i fatti che non hanno un ruolo nella narrazione e, quindi, la vera
sequenza degli eventi. Anche i media tendono a dare una narrazione dei fatti per renderli
più credibili. Spesso l’inferenza narrativa ci porta a considerare vera una storia frutto di un
insieme di fatti (veri) legati con un “legame narrativo” (arbitrario).
14
19. Alcuni concetti
} Torniamo alla T.R.A. questa si fonda sui seguenti punti
cardine:
} - le informazioni sono tutte disponibili;
} - il soggetto ha illimitate capacità cognitive per creare, raccogliere e organizzare le
informazioni stesse; riesce quindi a darsi una completa e corretta rappresentazione della
realtà;
} - il costo di ricerca, raccolta e trattamento delle informazioni è nullo;
} - sulla base delle informazioni possedute, il soggetto decide avvalendosi di una funzione
obiettivo vincolata: max. utilità, max. profitto (i vincoli sono dati dalla limitata
disponibilità di risorse e dalle funzioni di trasformazione);
} - il soggetto, di conseguenza, è in grado di conseguire il massimo vincolato.
} L’incertezza, che caratterizza la maggior parte delle scelte
individuali, non viene considerata variabile distorsiva interna
al soggetto, ma riferita, per semplicità, solamente
all’ambiente esterno con il quale il soggetto interagisce.
10
20. Alcuni concetti
} L’ ”illusione della regolarità” si basa sul fatto che le nostre intuizioni, le nostre
emozioni sono fatte per la linearità: ci gratificano le positività piccole ma stabili.
Il mondo è, invece, molto più non lineare di quanto crediamo.
} La distorsione delle “prove silenziose” è il bias tra ciò che si percepisce e ciò che
esiste: si raccontano solo le storie di successo, di quelli che vincono (chi fallisce
non scrive le proprie memorie). Riusciamo così a vedere la conseguenze ovvie e
visibili, ma non quelle che lo sono meno e che possono essere più significative.
Ciò diminuisce la nostra percezione dei rischi.
} Il pensiero umano è sprofondato nella mentalità scientifica dall’illuminismo.
Calcoliamo invece di pensare e di dubitare delle nostre credenze, di capire la
vaghezza dell’incertezza.
} Pensiamo di sapere più di quello che affettivamente sappiamo (”arroganza
epistemica”), ma le nostre previsioni risulteranno errate in quanto
sottovalutiamo l’incertezza. Le nostre idee sono vischiose, cambiamo opinione
con difficoltà perché cerchiamo soltanto le conferme e più informazioni abbiamo,
più siamo in grado di formulare ipotesi che di conferma.
15
23. Effetti dell’introduzione della TRL di H.A. Simon
} 1. innanzitutto l'impostazione simoniana pone il problema di stabilire quale sia la soglia delle
informazioni sufficienti a prendere una decisione soddisfacente. Si noti che la valutazione di tale soglia
non può dipendere dalle informazioni stesse ma solo da una rappresentazione a priori che l'attore si fa
del campo di incertezza o di rischio connesso alla decisione. Qualsiasi calcolo costi-benefici di una
informazione aggiuntiva (come ha teso a fare l'economia dell'informazione per cercare di ricondurre a
buon mercato il modello di Simon entro l'alveo del paradigma neoclassico) apre infatti un regresso
all'infinito, trattandosi pur sempre di una decisione che richiede a sua volta la definizione di un livello di
aspirazione delle informazioni necessarie per prenderla;
} 2. in secondo luogo le stesse informazioni, proprio perché scelte in funzione di una rappresentazione
soggettiva a priori, non possono essere considerate in sé esaustive ed autoesplicative. L'attore
attribuisce loro un valore decisionale solo inserendole all'interno di un quadro di riferimento (o modello
di realtà) che gli è proprio e che egli ha costruito sulla base dell'esperienza passata e/o di regole che gli
derivano dalla cultura di appartenenza. Per questo Simon sente il bisogno di definire la propria
razionalità non solo come limitata ma anche come procedurale, intendendo con questo secondo
termine richiamare l'attenzione sugli schemi e le routine che gli attori adottano in presenza di
condizioni di complessità e incertezza ambientale;
} 3. infine postulare una razionalità limitata e procedurale comporta dover rinunciare alla possibilità di
derivare (come nella variante debole della rational choice theory) i fini tramite un principio di
razionalità efficiente. Non solo gli attori non possono raggiungere a priori la certezza della bontà delle
loro scelte tecnico-strumentali, ma a fortiori non possono neppure fondare un giudizio di razionalità sui
fini da loro perseguiti. I fini - come i mezzi - possono essere valutati solo a posteriori, innescando quel
processo di apprendimento per tentativi ed errori che Simon ritiene di poter porre alla base
dell'intelligenza umana.
17
26. Le euristiche e il problema della razionalità limitata
Euristiche
}Tre interpretazioni
} sono procedimenti semplici che consentono In campo computazionale di scoprire ...
(Hillier, Lieberman)
} processi psicologici che consentono di decidere ma presentano alcuni errori
(Kahaneman, Tversky, Slovich)
} sono processi mentali semplici veloci e frugali che consentono di risultati accurati in
confronto ai processi logici e razionali (Gigerenzer, Todd)
}Euristiche come alla base dei processi di scelta comportamentale
}Processi inconsci a base di euristiche a sostegno di decisioni in condizioni di incertezza (T.D. Wilson)
}Buona parte delle "sensazioni viscerali" sono frutto di processi euristici operati dal nostro cervello (Gigerenzer)
}Molti di questi processi sono incompatibili con la teoria delle decisioni razionali
}Appurato che il pensiero inconscio e il nostro cervello operano mediante euristiche, è lecito utilizzare le stesse per
indirizzare il comportamento in modo più efficace
Uso storico nelle religioni e dottrine etiche
} Usate per esprimere indirizzi etici e morali
} Le Euristiche di Indirizzo sono usate come modello di comportamento sociale ed etico
} Le euristiche sono usate a questo scopo dalle dottrine religiose da sempre
23
27. Le euristiche e il problema della razionalità limitata
} La Razionalità Limitata
• Porta ad una critica ai fondamenti delle teorie decisionali
• Può essere definita come una forma approssimata per difetto di un modello a razionalità assoluta
• Consente di operare scelte in condizioni di incertezza
• Prevede un concetto di subottimalità
} Critica delle scelte razionali
• le scelte razionali implicano la perfetta conoscenza dell'intero universo dei fattori inferenti l'effetto della
scelta
• Nella realtà questa è una condizione che non si realizza mai
• Il tempo per esaminare e discernere la soluzione è sempre troppo lungo e oneroso
• il contesto muta in tempi non compatibili con quelle di una disamina razionale
• Queste limitazioni impongono scelte in cui non è possibile operare secondo un processo logico e razionale
per cui si ha una razionalità limitata
} Gli effetti sul piano giuridico
• insussistenza dei presupposti giuridici
• Presupposti giuridici basati su una visione in cui ogni agente è perfettamente razionale e conosce
l'universo delle informazioni e opzioni non esiste
• L'apparato normativo a far dal 1980 ha avviato una progressiva revisione delle norme basate sul
presupposto della razionalità assoluta
• Acquisizione degli effetti derivanti dagli errori di bias conoscitivo (Kahneman) e introduzione di indirizzi
di tutela
• Validità limitata delle condizioni liberamente sottoscritte
• Tutela della parte più debole
24