L'articolo analizza l'esposizione di Jan Fabre a Firenze, incentrata sulla fragilità del corpo e sulla relazione tra uomo e animale. Fabre utilizza animali imbalsamati nelle sue opere per affrontare temi di vita, morte e metamorfosi, provocando shock emotivo e riflessioni sull'esistenza contemporanea. La mostra invita a considerare la bellezza e l'immaginazione come elementi cruciali della condizione umana, nonostante le controverse implicazioni etiche dell'uso di animali nell'arte.