La Psicomotricità relazionale per il benessere dei bambini al nidoRachele96
La Psicomotricità è la scienza che studia l’attività motoria del corpo dal punto di vista psichico, è quindi un’attività che si propone di dare al bambino un luogo di libera espressione dei propri impulsi e dei propri vissuti, utilizzando il corpo come strumento. Il gioco libero è il canale espressivo più naturale ed istintivo per ogni bambino.
La psicomotricità relazionale è ormai ritenuta un’efficace metodologia educativa che lavora sulla dimensione affettivo-emozionale delle relazioni bambino-bambino e bambino-adulto.
Si tratta di una disciplina relativamente giovane nata dall’incontro di diverse discipline, allo scopo di unificare il dualismo cartesiano “Mente” “Corpo”, per arrivare a considerare la persona globalmente. Essa parte dal presupposto che il movimento del bambino contiene già in sé, per sua natura, tutte le informazioni relative a quella che sarà la sua attività psichica, i suoi processi emozionali e motivazionali, quelli funzionali nonché i processi cognitivi. Non si può parlare di prima infanzia senza partire dal suo “sviluppo psicomotorio”: il bambino, infatti, matura a partire dall’esperienza corporea. Se la costrizione della personalità del bambino passa attraverso la rappresentazione che questi ha del suo corpo, allora, è necessario agire sul corpo per ottenere cambiamenti significativi anche a livello mentale.
questa presentazione parla della musica come terapia (come efficace e possibile intervento in bambini con disturbo dello spettro autistico) e come strumento attraverso cui educare, quindi condurre alla formazione globale del bambino.
La Psicomotricità relazionale per il benessere dei bambini al nidoRachele96
La Psicomotricità è la scienza che studia l’attività motoria del corpo dal punto di vista psichico, è quindi un’attività che si propone di dare al bambino un luogo di libera espressione dei propri impulsi e dei propri vissuti, utilizzando il corpo come strumento. Il gioco libero è il canale espressivo più naturale ed istintivo per ogni bambino.
La psicomotricità relazionale è ormai ritenuta un’efficace metodologia educativa che lavora sulla dimensione affettivo-emozionale delle relazioni bambino-bambino e bambino-adulto.
Si tratta di una disciplina relativamente giovane nata dall’incontro di diverse discipline, allo scopo di unificare il dualismo cartesiano “Mente” “Corpo”, per arrivare a considerare la persona globalmente. Essa parte dal presupposto che il movimento del bambino contiene già in sé, per sua natura, tutte le informazioni relative a quella che sarà la sua attività psichica, i suoi processi emozionali e motivazionali, quelli funzionali nonché i processi cognitivi. Non si può parlare di prima infanzia senza partire dal suo “sviluppo psicomotorio”: il bambino, infatti, matura a partire dall’esperienza corporea. Se la costrizione della personalità del bambino passa attraverso la rappresentazione che questi ha del suo corpo, allora, è necessario agire sul corpo per ottenere cambiamenti significativi anche a livello mentale.
questa presentazione parla della musica come terapia (come efficace e possibile intervento in bambini con disturbo dello spettro autistico) e come strumento attraverso cui educare, quindi condurre alla formazione globale del bambino.
1. COMUNE DI SANT’ANTIOCO
ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI
SERVIZIO MICRONIDO
LABORATORIO
DI
MUSICO-TERAPIA
ANNO EDUCATIVO 2010-2011
INTRODUZIONE
La musica è da sempre stata elemento molto importante nella vita dell'uomo, non solo come fattore for-
temente socializzante, ma soprattutto per la sua valenza terapeutica. L'approccio musicoterapico è utiliz-
zato per aiutare il bambino, attraverso la relazione con il suono e con il mondo esterno, a sperimentare
sensazioni piacevoli, forti emozioni di gioia e soddisfazione personale, attivando e valorizzando tutte le
risorse presenti e disponibili in lui. I laboratori tendono a fornire più strumenti possibili per usare in modo
consapevole e creativo il proprio corpo e la propria vocalità, ma rappresentano anche un valido aiuto per
favorire la nascita di relazioni che in altri contesti si costruirebbero più faticosamente.
Ogni bambino ha già tutto dentro sè, compito del musicoterapeuta è quello di far venire a galla, in modo
costruttivo ed educativo, quelle energie che sono presenti nel bambino, in un percorso verso la crescita, la
maturazione.
Ogni "gioco sonoro" deve essere inventato su misura, per quel soggetto e in quel momento, in base alle
sue esigenze che saranno scoperte proprio attraverso il rapporto relazionale in corso. Le motivazioni che
2. ci hanno indotto ad organizzare questo laboratorio sono diverse. Innanzitutto, l'interesse per una disciplina
capace di contribuire alla crescita globale del bambino come persona, nel rispetto della sua progressiva
evoluzione psico-fisica. Obiettivo, questo, prioritario all'interno del nostro progetto educativo.
L'interesse per metodologie non del tutto "tradizionali", capaci di motivare e stimolare la creatività dei
bambini. La funzione, infine, preventiva che un percorso di musicoterapia può avere, dal momento che la
prevenzione, in ambito educativo è anche educazione socio- affettiva. Un Progetto di Musico-terapia può
essere di grande aiuto per il bambino nel suo inserimento attivo nel mondo, nell'instaurarsi delle relazioni
interpersonali, nell'accettazione e rispetto dell'altro. L'insieme di queste motivazioni ci hanno spinto ad
orientarci verso degli itinerari didattici attivi e creativi, in cui la sperimentazione, da parte dei bambini,
diviene fondamentale.
DESTINATARI
I bambini frequentanti, per l’anno educativo 2010-2011, il Servizio Educativo Ricreativo per la Prima
Infanzia (3-36 mesi).
OBIETTIVI
• generare attenzione d'ascolto (silenzio/suono, movimento/immobilità) per migliorare l'articola-
zione e la coordinazione linguistica e psicomotoria del bambino.
• stimolare l'apertura di nuovi canali di comunicazione utilizzando la proposta sonora che il bambi-
no elaborerà a livello motorio, linguistico e musicale.
• favorire un coinvolgimento spontaneo e naturale che passi attraverso esperienze dirette di perce-
zione e attraverso il piacere del bambino nello svolgere l'attività proposta.
METODOLOGIA DI LAVORO
3. La metodologia usata sarà attiva e privilegerà un approccio empirico e sperimentale, procedendo sempre
dall'esplorazione alla consapevolezza, dalla manipolazione alla strutturazione. Essa mirerà sviluppare le
facoltà percettive, creative ed intellettive dei bambini.
TECNICHE DI LAVORO
• improvvisazione musicale, che facilità la creazione di un contesto di gioco condiviso attività
• psicomotorie accompagnate da una musica su misura per quelle determinata situazione ascolto
• musicale e movimento, ascolto musicale e stimolazione visiva
AMBIENTE DI LAVORO
Il laboratorio si realizzerà in uno spazio in cui i bambini siano liberi di muoversi. L'ambiente dovrà essere
il più neutro possibile e libero da eventuali distrazioni per i bambini. Per questo motivo si è deciso di uti-
lizzare la stanza "Angolo morbido" provvista di tappeti dove i bambini potranno stare comodamente sedu-
ti.
TEMPI DI ATTUAZIONE E ORGANIZZAZIONE
Sono previsti otto incontri da suddividere tra i mesi di aprile-maggio. Il laboratorio avrà inizio venerdi 8
aprile. Durante gli incontri i bambini verranno suddivisi in due piccoli gruppi, così da favorire la realiz-
zazione delle attività.
OPERATORI COINVOLTI
• Dott. Simone Balia, esperto in Musicoterapia
• Equipe del S.E.R.P.I.