Storia e analisi dello sviluppo industriale italiano dal dopoguerra ai giorni nostri, con particolare attenzione al fenomeno dei distretti industriali.
L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
Storia e analisi dello sviluppo industriale italiano dal dopoguerra ai giorni nostri, con particolare attenzione al fenomeno dei distretti industriali.
L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lombardia e Toscana sono regioni con una forte tradizione manifatturiera ma con specializzazioni settoriali diverse. In Lombardia il contributo principale alla formazione del valore aggiunto manifatturiero proviene dall’elettronica, i macchinari e la metallurgia; in Toscana dal tessile e l’abbigliamento e in misura minore dall’elettronica e macchinari. Il lavoro presenta un’analisi comparativa dell’andamento del comparto manifatturiero e dei relativi settori nelle due regioni al fine di indagare come la diversa struttura produttiva e specializzazione abbia contribuito alla performance produttiva e ad un aggiustamento strutturale negli anni, in particolare a seguito della grande recessione del 2008-2009. Dove le differenze di performance non sono attribuibili alla specializzazione produttiva, si individuano i fattori considerati determinanti, come la dimensione d’impresa, la produttività del lavoro, le caratteristiche del capitale umano. Al fine di rappresentare sinteticamente tale analisi, il lavoro propone anche una scomposizione della crescita del valore aggiunto in una componente strutturale ed una componente congiunturale per il complesso del settore manifatturiero.
L'industria italiana oggi: caratteristiche salienti e cambiamenti strutturaliMichele Montanucci
Il lavoro si è proposto di presentare le caratteristiche che contraddistinguono il sistema economico italiano dai partner internazionali. Attraverso il confronto dei relativi tassi di crescita e dei modelli di specializzazione manifatturiera, si è cercato di capire se l’industria italiana sia riuscita a reagire al lungo periodo di stagnazione dell’attività economica sviluppatosi tra la fine del 2000 e gli inizi del 2005. Sono state così approfondite le cause che limitano la competitività delle imprese italiane all’interno di un mercato sempre più globalizzato e in continua evoluzione.
L'industria italiana oggi: caratteristiche salienti e cambiamenti strutturaliMichele Montanucci
Il lavoro si è proposto di presentare le caratteristiche che contraddistinguono il sistema economico italiano dai partner internazionali. Attraverso il confronto dei relativi tassi di crescita e dei modelli di specializzazione manifatturiera, si è cercato di capire se l’industria italiana sia riuscita a reagire al lungo periodo di stagnazione dell’attività economica sviluppatosi tra la fine del 2000 e gli inizi del 2005. Sono state così approfondite le cause che limitano la competitività delle imprese italiane all’interno di un mercato sempre più globalizzato e in continua evoluzione.
Partendo da una ricostruzione del sistema produttivo lombardo e delle sue dinamiche evolutive all’interno dello scenario globale, precedente l’emergenza sanitaria, con un focus prevalente sui settori chimico-farmaceutico, gomma-plastica e filiera moda, proveremo ad analizzare i principali effetti delle politiche di contenimento del Covid19, immaginando possibili strategie per il rilancio del sistema economico e sociale nel suo complesso.
Evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori. n. 8 febbraio 2010Andrey Golub
Evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori. n. 8 febbraio 2010.
Le opportunità per le imprese italiane sui mercati esteri nel biennio 2010-2011
Convegno scientifico Roma 12 ottobre 2016 - Elementi storico economici della statistica nella società italiana nel lungo periodo
L’intervento si propone di esaminare l’evoluzione del mercato del lavoro in Italia tra XX e XXI secolo con particolare riferimento alle due grandi crisi che hanno colpito l’economia mondiale e italiana in questo periodo, quella del 1929 e quella del 2008. L’obiettivo è di verificare se e come la struttura del mercato del lavoro italiana, fortemente duale e segnata da profondi divari territoriali, abbia reagito durante le crisi. Ma al tempo stesso verrà evidenziato come gli elementi di arretratezza a lungo presenti nel mercato del lavoro italiano abbiano rappresentato un elemento di debolezza anche nelle fasi espansive.
Gli anni compresi fra il 2007 e il 2011 hanno rappresentato un periodo di transizione particolarmente difficile per tutte le aziende italiane e il deterioramento del contesto economico si è riflesso in una dinamica delle principali variabili di bilancio in larga misura attesa nelle sue direzioni.
La domanda interna, che era cresciuta per oltre un decennio a tassi molto modesti, ha subito un brusco calo associato alla sensibile caduta del commercio mondiale nel corso del 2009 e alla turbolenza sui mercati finanziari.
Il sensibile calo dei ricavi complessivi nel corso del 2009, dopo il calo già registrato nell’anno precedente, ha portato a una reazione rapida delle imprese che hanno ridotto gli acquisti in valore di materie prime e soprattutto di semilavorati (contraendo le quantità acquistate e/o beneficiando di una riduzione dei prezzi unitari) con un ridimensionamento percentuale in valore superiore a quello dei ricavi.
17° appuntamento annuale dei CIO italiani -
Oltre i confini della trasformazione digitale: le sfide di un mondo in versione beta
Baveno, 22-25 giugno 2017
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lombardia e Toscana sono regioni con una forte tradizione manifatturiera ma con specializzazioni settoriali diverse. In Lombardia il contributo principale alla formazione del valore aggiunto manifatturiero proviene dall’elettronica, i macchinari e la metallurgia; in Toscana dal tessile e l’abbigliamento e in misura minore dall’elettronica e macchinari. Il lavoro presenta un’analisi comparativa dell’andamento del comparto manifatturiero e dei relativi settori nelle due regioni al fine di indagare come la diversa struttura produttiva e specializzazione abbia contribuito alla performance produttiva e ad un aggiustamento strutturale negli anni, in particolare a seguito della grande recessione del 2008-2009. Dove le differenze di performance non sono attribuibili alla specializzazione produttiva, si individuano i fattori considerati determinanti, come la dimensione d’impresa, la produttività del lavoro, le caratteristiche del capitale umano. Al fine di rappresentare sinteticamente tale analisi, il lavoro propone anche una scomposizione della crescita del valore aggiunto in una componente strutturale ed una componente congiunturale per il complesso del settore manifatturiero.
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Il lavoro si è proposto di presentare le caratteristiche che contraddistinguono il sistema economico italiano dai partner internazionali. Attraverso il confronto dei relativi tassi di crescita e dei modelli di specializzazione manifatturiera, si è cercato di capire se l’industria italiana sia riuscita a reagire al lungo periodo di stagnazione dell’attività economica sviluppatosi tra la fine del 2000 e gli inizi del 2005. Sono state così approfondite le cause che limitano la competitività delle imprese italiane all’interno di un mercato sempre più globalizzato e in continua evoluzione.
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Partendo da una ricostruzione del sistema produttivo lombardo e delle sue dinamiche evolutive all’interno dello scenario globale, precedente l’emergenza sanitaria, con un focus prevalente sui settori chimico-farmaceutico, gomma-plastica e filiera moda, proveremo ad analizzare i principali effetti delle politiche di contenimento del Covid19, immaginando possibili strategie per il rilancio del sistema economico e sociale nel suo complesso.
Evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori. n. 8 febbraio 2010Andrey Golub
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Convegno scientifico Roma 12 ottobre 2016 - Elementi storico economici della statistica nella società italiana nel lungo periodo
L’intervento si propone di esaminare l’evoluzione del mercato del lavoro in Italia tra XX e XXI secolo con particolare riferimento alle due grandi crisi che hanno colpito l’economia mondiale e italiana in questo periodo, quella del 1929 e quella del 2008. L’obiettivo è di verificare se e come la struttura del mercato del lavoro italiana, fortemente duale e segnata da profondi divari territoriali, abbia reagito durante le crisi. Ma al tempo stesso verrà evidenziato come gli elementi di arretratezza a lungo presenti nel mercato del lavoro italiano abbiano rappresentato un elemento di debolezza anche nelle fasi espansive.
Gli anni compresi fra il 2007 e il 2011 hanno rappresentato un periodo di transizione particolarmente difficile per tutte le aziende italiane e il deterioramento del contesto economico si è riflesso in una dinamica delle principali variabili di bilancio in larga misura attesa nelle sue direzioni.
La domanda interna, che era cresciuta per oltre un decennio a tassi molto modesti, ha subito un brusco calo associato alla sensibile caduta del commercio mondiale nel corso del 2009 e alla turbolenza sui mercati finanziari.
Il sensibile calo dei ricavi complessivi nel corso del 2009, dopo il calo già registrato nell’anno precedente, ha portato a una reazione rapida delle imprese che hanno ridotto gli acquisti in valore di materie prime e soprattutto di semilavorati (contraendo le quantità acquistate e/o beneficiando di una riduzione dei prezzi unitari) con un ridimensionamento percentuale in valore superiore a quello dei ricavi.
17° appuntamento annuale dei CIO italiani -
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Baveno, 22-25 giugno 2017