Il lavoro si è proposto di presentare le caratteristiche che contraddistinguono il sistema economico italiano dai partner internazionali. Attraverso il confronto dei relativi tassi di crescita e dei modelli di specializzazione manifatturiera, si è cercato di capire se l’industria italiana sia riuscita a reagire al lungo periodo di stagnazione dell’attività economica sviluppatosi tra la fine del 2000 e gli inizi del 2005. Sono state così approfondite le cause che limitano la competitività delle imprese italiane all’interno di un mercato sempre più globalizzato e in continua evoluzione.
OSSERVATORIO PUGLIA. INDUSTRIA E FINANZA PER IL RILANCIO DELL'ECONOMIA REGION...
L'industria italiana oggi: caratteristiche salienti e cambiamenti strutturali
1. UNIVERSIT À DEGLI STUDI DELLA TUSCIA FACOLT À DI SCIENZE POLITICHE Corso di laurea in “ Scienze della Comunicazione” L’INDUSTRIA ITALIANA OGGI: caratteristiche salienti e cambiamenti strutturali Cattedra Politica economica RELATORE Prof. Marco Malgarini CANDIDATO Michele Montanucci ANNO ACCADEMICO 2006/2007
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8. Tutto ciò ha portato a ipotizzare la possibilità di un declino storico irreversibile dell’economia e della società italiana A tale apocalittica ipotesi ha risposto fortunatamente la diffusione della ripresa economica sviluppata a partire dal 2005 Su cosa ha fatto leva tale ripresa?
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10. In termini di valore aggiunto si registra così un’ottima performance nei settori manifatturiero dei servizi delle costruzioni beni di consumo durevoli beni intermedi beni di investimento alcune attività manifatturiere tradizionali La produttività non ha invece registrato una performance soddisfacente Cresce nel 2006 appena dello 0,3% dopo essere diminuita dello 0,7% annuo tra il 2001 e il 2005 Industria (+1,2%) Servizi (-0,1%) commercio trasporti che producono per il mercato estero Si registra un divario tra
22. In questo scenario risulterà fondamentale il ruolo della politica economica e industriale La partita della competitività si gioca infatti più a livello di impresa che di settore Dovrà creare modelli maggiormente efficienti al fine di “guarire” i mali propri del sistema imprenditoriale QUINDI: Favorire l’aumento della dimensione d’impresa in quanto quella maggiormente in essere mal si adatta alle possibilità di crescita offertole dal mercato degli scambi internazionali Superare la proprietà di origine familiare, favorendo la diffusione di un capitalismo manageriale Favorire gli investimenti in attività strategiche Spingere le banche verso una maggiore disponibilità al rischio che possa portare alla diffusione di un numero maggiore di investimenti in asset non tangibili Solo così la complessa partita della ristrutturazione potrà essere vinta