Dokumen tersebut berisi ringkasan tentang bank soal fisika semester 1 yang mencakup besaran fisika dan satuannya, gerak lurus, gerak melingkar, dan dinamika partikel. Terdapat soal pilihan ganda dan essay beserta pembahasannya.
1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Lo scopo del progetto è quello di incentivare forme sempre maggiori di autonomia anche nella pratica dello sport che porti ad un atteggiamento di apertura di tutta la comunita’ . E’ una progettualita’ innovativa che risponde ai bisogni educativi, con iniziative basate sul “fare”. E anche sui corretti stili di vita da adottare per migliorare la qualità e il benessere anche della persona con disabilità.
Lo scopo dunque è quello di esaminare i bisogni quotidiani della persona con disabilità come individuo, convinti che non è così difficile aiutare a rendere migliore la vita di un disabile mentale,, basta rendergli il quotidiano più comodo e semplice. Più vivibile.
Gli obiettivi che i proponiamo sono dunque:
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
GIPS- Il Giornale Italiano di psicologia dello Sport, n° 22 - See more at: http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/gips-il-giornale-italiano-di-psicologia-dello-sport-n-22#sthash.rBj1m2a2.dpuf
L’esperienza dimostra purtroppo che non basta elencare i possibili “effetti indesiderati“ dell’assunzione di sostanze, né la motivazione sopravviene automaticamente al manifestarsi di danni non sempre e non solo transitori. È necessario che chi consuma, e non intende smettere, apprenda anzitutto la capacità di riconoscere i segni dell’alterazione, non solo rispetto agli effetti attesi ma anche inattesi, e i sintomi di malessere che si possono manifestare a medio-lungo termine.
Cercare di creare una coscienza critica rispetto ai limiti del proprio stato psico-fisico, può costituire una importante linea di difesa per chi non intende cessare l’assunzione.
Questa brochure, curata da SEM Organizzazione Soc. Coop., nasce all’interno del Progetto “Programma regionale di prevenzione e diagnosi precoce delle dipendenze da droghe e comportamentali” (sigla “Prevenzione Sardoegna.it”) commissionato dalla Presidenza del Consiglio desi Ministri - Dipartimento Politiche Antidroga all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna e dato in gestione, per la realizzazione, all’Azienda Sanitaria Locale di Cagliari.
È obiettivo del progetto coinvolgere la comunità sarda nel contrasto alle dipendenze da sostanze o comportamentali attraverso una capillare e corretta informazione, sulle sostanze utilizzate, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo, sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali, suggerendo anche atteggiamenti relazionali più funzionali ed efficaci ad un primo approccio al fenomeno e indicando modalità e sedi in cui affrontare dubbi e problemi, con la creazione di una rete di contatto informale e precoce per un primo orientamento.
Dokumen tersebut berisi ringkasan tentang bank soal fisika semester 1 yang mencakup besaran fisika dan satuannya, gerak lurus, gerak melingkar, dan dinamika partikel. Terdapat soal pilihan ganda dan essay beserta pembahasannya.
1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Lo scopo del progetto è quello di incentivare forme sempre maggiori di autonomia anche nella pratica dello sport che porti ad un atteggiamento di apertura di tutta la comunita’ . E’ una progettualita’ innovativa che risponde ai bisogni educativi, con iniziative basate sul “fare”. E anche sui corretti stili di vita da adottare per migliorare la qualità e il benessere anche della persona con disabilità.
Lo scopo dunque è quello di esaminare i bisogni quotidiani della persona con disabilità come individuo, convinti che non è così difficile aiutare a rendere migliore la vita di un disabile mentale,, basta rendergli il quotidiano più comodo e semplice. Più vivibile.
Gli obiettivi che i proponiamo sono dunque:
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
GIPS- Il Giornale Italiano di psicologia dello Sport, n° 22 - See more at: http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/gips-il-giornale-italiano-di-psicologia-dello-sport-n-22#sthash.rBj1m2a2.dpuf
L’esperienza dimostra purtroppo che non basta elencare i possibili “effetti indesiderati“ dell’assunzione di sostanze, né la motivazione sopravviene automaticamente al manifestarsi di danni non sempre e non solo transitori. È necessario che chi consuma, e non intende smettere, apprenda anzitutto la capacità di riconoscere i segni dell’alterazione, non solo rispetto agli effetti attesi ma anche inattesi, e i sintomi di malessere che si possono manifestare a medio-lungo termine.
Cercare di creare una coscienza critica rispetto ai limiti del proprio stato psico-fisico, può costituire una importante linea di difesa per chi non intende cessare l’assunzione.
Questa brochure, curata da SEM Organizzazione Soc. Coop., nasce all’interno del Progetto “Programma regionale di prevenzione e diagnosi precoce delle dipendenze da droghe e comportamentali” (sigla “Prevenzione Sardoegna.it”) commissionato dalla Presidenza del Consiglio desi Ministri - Dipartimento Politiche Antidroga all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna e dato in gestione, per la realizzazione, all’Azienda Sanitaria Locale di Cagliari.
È obiettivo del progetto coinvolgere la comunità sarda nel contrasto alle dipendenze da sostanze o comportamentali attraverso una capillare e corretta informazione, sulle sostanze utilizzate, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo, sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali, suggerendo anche atteggiamenti relazionali più funzionali ed efficaci ad un primo approccio al fenomeno e indicando modalità e sedi in cui affrontare dubbi e problemi, con la creazione di una rete di contatto informale e precoce per un primo orientamento.
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Le problematiche della tossicodipendenza legate agli oneri connessi alla funzione di madre e l'organizzazione del Servizio residenziale per mamme tossicodipendenti "Casa Aurora".
Materiale presentato nel corso dell’incontro svoltosi presso l’UST di Brescia il 22 marzo 2018 dalla relatrice dott.ssa Rita Garlaschelli, Referente regionale Service learning e componente del Gruppo di Lavoro Nazionale sul SL.
Psicologia del comportamento alimentare: il colloquio motivazionale nel suppo...Obiettivo Psicologia Srl
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”. Lo Psicologo che lavora nel Counseling Psicologico su tematiche Alimentari si trova molto spesso a confrontarsi con la scarsa motivazione del cliente e con l’alto rischio di abbandono del percorso.
Il Colloquio motivazionale può essere uno strumento molto utile nella valigetta degli strumenti di uno psicologo, per supportare il cliente nel raggiungimento del suo obiettivo e nell’acquisizione di un sano comportamento alimentare.
OBIETTIVI
Fornire informazioni rispetto al lavoro dello psicologo con persone che portano difficoltà alimentari
Formare lo psicologo alle caratteristiche chiave del Colloquio Motivazionale ed al suo uso in un percorso di supporto al benessere alimentare
Fornire strumenti pratici per inquadrare la motivazione del cliente e capire come sostenerlo al meglio
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Le problematiche della tossicodipendenza legate agli oneri connessi alla funzione di madre e l'organizzazione del Servizio residenziale per mamme tossicodipendenti "Casa Aurora".
Materiale presentato nel corso dell’incontro svoltosi presso l’UST di Brescia il 22 marzo 2018 dalla relatrice dott.ssa Rita Garlaschelli, Referente regionale Service learning e componente del Gruppo di Lavoro Nazionale sul SL.
Psicologia del comportamento alimentare: il colloquio motivazionale nel suppo...Obiettivo Psicologia Srl
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”. Lo Psicologo che lavora nel Counseling Psicologico su tematiche Alimentari si trova molto spesso a confrontarsi con la scarsa motivazione del cliente e con l’alto rischio di abbandono del percorso.
Il Colloquio motivazionale può essere uno strumento molto utile nella valigetta degli strumenti di uno psicologo, per supportare il cliente nel raggiungimento del suo obiettivo e nell’acquisizione di un sano comportamento alimentare.
OBIETTIVI
Fornire informazioni rispetto al lavoro dello psicologo con persone che portano difficoltà alimentari
Formare lo psicologo alle caratteristiche chiave del Colloquio Motivazionale ed al suo uso in un percorso di supporto al benessere alimentare
Fornire strumenti pratici per inquadrare la motivazione del cliente e capire come sostenerlo al meglio
1. Formazione e Supporto di
Prevenzione all’Abuso di Droghe
Organizzato dal collegio Nazionale dei
Professori di Educazione Fisica e Sportiva e dal
Comitato Italiano Sport contro Droga –
autorizzato dal MIUR
Roma, 6 Dicembre 2011
2. Fattori di rischio e di protezione
in ambito scolastico
Dr.ssa Francesca Luisa Acone
3. CHE COS’E’ LA PREVENZIONE?
La prevenzione è l’insieme delle azioni tese ad impedire,
ritardare, o ridurre la probabilità che si verifichino eventi
indesiderati.
• Prevenzione primaria: intervento prima del verificarsi del
problema;
• Prevenzione secondaria:diagnosi precoce di un processo
patologico o di un problema in corso di sviluppo, ma che non
presenta manifestazioni cliniche;
• Prevenzione terziaria:prevenzione della recidiva di una
malattia o limitazione delle conseguenze di una patologia
clinica manifesta o di un problema di comportamento ad uno
stadio precoce. Può essere di tipo A o di tipo B.
4. La ricerca ha dimostrato che, nella prevenzione
delle tossicodipendenze, nessun approccio
specifico può essere usato con tutti i gruppi
target. La forma più efficace è costituita da un
programma allargato, articolato intorno a più
approcci diversi.
5. I modelli di prevenzione più noti sono:
• il modello del fornire informazioni (modello
medico);
• la prevenzione attraverso mezzi legislativi e
regolamenti;
• l’approccio centrato sulla persona (o sullo
sviluppo personale);
• i modelli di sviluppo della comunità;
• strategie rivolte ai pari (peer education);
• l’approccio basato sul fattore di rischio.
6. In sintesi, la cultura preventiva si può definire
attraverso i seguenti criteri:
• Ridurre i fattori di rischio e promuovere quelli
protettivi;
• Influenzare, attraverso l’agire politico dei
singoli e delle organizzazioni, il modello di
sviluppo sociale;
• Aumentare l’empowerment (acquisizione di
potere) a livello individuale, organizzativo e
comunitario.
7. La prevenzione in ambito scolastico
I fattori di rischio e di protezione sono
costituiti da specifiche caratteristiche
dell’individuo o dei suoi contesti di vita (nel
caso dell’adolescente famiglia, scuola, gruppo
dei pari, tempo libero) che possono favorire
(fattori di rischio) o al contrario limitare
(fattori di protezione) il coinvolgimento nel
rischio.
8. • La scuola è uno dei principali contesti di riferimento
dell’adolescente; è riconosciuto come un importante
fattore di protezione, ma contemporaneamente è
anche un banco di prova che influenza le valutazioni
dell’adolescente su di sé, in termini di capacità,
valore personale, soddisfazione generale di sé.
• Nella scuola si esplicitano i compiti di sviluppo che il
pre-adolescente e l’adolescente devono affrontare (i
passaggi fra cicli di studio differenti; la costruzione di
esperienze di padronanza; il confronto con il giudizio
degli altri, gli apprendimenti sociali; il
fronteggiamento dell’insuccesso e il raggiungimento
dei propri standard di successo scolastico.
9. Fattori di protezione nella scuola
Qualità dell’esperienza scolastica. Si fa riferimento alle
caratteristiche di una scuola caring, cioè che promuove e
sostiene lo sviluppo personale e sociale dello studente. Una
scuola caring:
• È motivata al cambiamento;
• Ascolta e promuove potenzialità;
• Si costituisce come agenzia formativa;
• Educa alla libertà di pensiero;
• Non è strettamente legata allo svolgimento dei contenuti
didattico-disciplinari, ma ha spazi che favoriscono un
confronto sul piano emotivo;
• Sa integrare l’alunno nella comunità scolastica in modo
ottimale;
• Punta sulla qualità dell’istruzione, più che sulla quantità.
10. Organizzazione scolastica. Si fa riferimento ad esempio:
• alle regole, ai modelli e ai ruoli, che devono essere chiari,
per un comportamento appropriato;
• alle attività didattiche: preferire la partecipazione e il
coinvolgimento degli studenti nei compiti e nelle
decisioni scolastiche.
Caratteristiche degli insegnanti. Ad esempio:
• Preparazione;
• Disponibilità;
• Competenze relazionali;
• Stile educativo;
• Aspettative.
11. Promozione di competenze individuali. Strutturare
esperienze che stimolino:
• il senso di competenza personale e di autoefficacia:
riuscire, avere successo in qualche ambito;
• il senso di appartenenza: sentire di avere un ruolo, un
valore, un compito;
• il senso di utilità: sentire che c’è bisogno del proprio
contributo;
• il senso di forza personale: sentire che si fanno dei
progressi, che si va avanti;
• il senso di fiducia: sentirsi incoraggiato, sostenuto,
nutrire speranze;
• il senso della cooperazione: sentire di dare e ricevere
aiuto.
12. • La pratica sportiva, in quanto attività più o meno
strutturata, è un fattore importante di protezione
dal coinvolgimento, soprattutto in adolescenza, in
comportamenti rischiosi perché sostiene, in modo
positivo, il processo di costruzione dell’identità e il
superamento dei numerosi compiti evolutivi di
questa fase del ciclo di vita.
• Molte ricerche dimostrano che lo sport è collegato
ad un’accresciuta autostima, una maggiore capacità
di gestire lo stress, migliori prestazioni scolastiche e
migliori rapporti con la propria famiglia.
13. • Fare attività motoria -anche assieme ad altre persone- ci
consente di rappresentarci come “soggetti in relazione” e
non come individui isolati che “allenano” semplici parti
anatomiche del loro corpo.
• L’osservazione dei comportamenti e degli atteggiamenti
di adolescenti durante le attività sportive possono essere
molto utili nell’individuare situazioni a rischio.
• Lo sport può rappresentare un’occasione per confrontarsi
e costruire relazioni sia con i coetanei, con cui
condividere interessi e valori, sia con insegnanti ed
allenatori, ossia adulti che ricoprono un ruolo educativo
diverso da quello delle figure genitoriali e altrettanto
importante per la crescita.
14. Uno dei principali obiettivi dei programmi di educazione
fisica dovrebbe essere quello di sviluppare e
mantenere un livello elevato di desiderio di
partecipazione allo sport, proprio perché se ne
riconoscono le influenze positive nella crescita.
Ogni anno decine di migliaia di giovani abbandonano
l’attività sportiva. Spesso ciò accade perché non
vengono soddisfatti i bisogni che li avevano
inizialmente spinti ad intraprendere quell’attività.
Quali sono, quindi, le azioni e le possibilità che si
possono compiere per usare l’educazione motoria e lo
sport in generale come uno strumento preventivo?
16. La specificità dell’educazione
motoria e dello sport come
prevenzioni possibili
• A scuola: si cambia ambiente. Palestra, cortile,
etc.
• Si cambiano le forme dell’insegnamento
• Il gruppo degli studenti e degli alunni si “ri-
forma”
• Si può competere direttamente, si gioca, si
imparano cose nuove in forme diverse
17. I valori dello sport
e delle attività motorie
• La sfida con sé stessi e con gli altri; il
miglioramento
• La disciplina, le regole
• L’individuo nel gruppo
• La canalizzazione degli istinti
18. L’importanza delle attività e delle
organizzazioni dello sport
• Organizzazioni sportive come “società civile”
• Radicate nel territorio, disponibili, vicine
• Opportunità per tutti
19. Le possibilità dello sport
e delle attività motorie di
funzionare come prevenzione - 1
• Prevenzione come “osservatorio” dei
comportamenti disfunzionali degli adolescenti
e dei tardo adolescenti:
• Isolamento
• Violenza, eccessi, competitività esasperata
• Amicizie, funzionamento nel gruppo
• Confidenza diretta
• Che fare dopo?
20. Le possibilità dello sport
e delle attività motorie di
funzionare come prevenzione - 2
• Le attività motorie come prevenzione generale
ed universale:
• I valori
• Lo sport come “palestra”
21. Le possibilità dello sport
e delle attività motorie di
funzionare come prevenzione - 3
• Interventi “diretti” sui comportamenti, sulle
attitudini, sulle convinzioni:
• Parlarne “direttamente”, sia individualmente
che in gruppo
• I “rituali” di squadra come veicolo di
informazione e di attitudini