2. Giovanni Verga:Rosso Malpelo
Giovanni Verga appartiene alla corrente verista,di cui ne è il principale esponente.
Tra le sue opere di maggior rilievo,c’è “Rosso Malpelo”,storia che vede il
protagonista,un ragazzino,vivere un incubo nelle miniere,costretto a lavorare ed ad
essere sfruttato,dopo aver vissuto in prima persona la morte del padre,sotterrato dalle
macerie della caverna.
Tutto ciò porta Rosso Malpelo ad affrontare un idea di vita destinata ad essere sempre
peggiore, e cerca di istruire il compagno Ranocchio,un ragazzino zoppo, alle difficoltà
che gli si presenteranno in futuro,spesso aggredendolo verbalmente e fisicamente.
Rosso Malpelo non solo è sfruttato e mal retribuito,ma diventa il capro espiatorio di
tutti problemi che si presentavano nella miniera,viene allontanato dalla sorella e non
riesce a vivere una vita normale.
Dopo la morte dell’amico Ranocchio,lasciato morire di fame,decide di accettare un
incarico pericolosissimo nella caverna,e da cui non farà ritorno
3. Charles Dickens: Oliver Twist
Charles Dickens,durante la sua vita, si è sempre contraddistinto per le sue opere, in cui
l’autore denuncia le pessime condizioni in cui si viveva in determinati quartieri di Londra
del tempo.
In particolare,in Oliver Twist descrive la situazione di numerosi orfani, abbandonati ad un
destino tragico e trattati come esseri inferiori.
Le razioni di cibo sono sempre scarse,l’educazione che ricevono gli orfani è pessima e
comprende rigidissime regole sul comportamento da tenere.
Episodio significativo si verifica quando il gruppo di ragazzini decide di estrarre un
volontario,il quale dovrà andare dal signor Bumble e chiedere un po’ di zuppa in più dopo
mesi di digiuno,l’ingrato compito capita ad Oliver,che,a fronte della richiesta, vede
ricevere solo una sonora punizione.
4. Lo sfruttamento minorile
Entrambe le composizioni si riferiscono al problema dello sfruttamento minorile
o,comunque, al loro maltrattamento.
Questa condizione è vissuta ancora oggi in diverse parti del mondo,magari non più nei
paesi occidentali,ma,per esempio, in Africa e in Asia, i minori sono costretti a vivere in
condizioni disumane,inoltre numerose multinazionali decidono di spostare le produzioni in
questi paesi per avere mano d’opera a basso costo
5. Cesare Beccaria:Dei delitti e delle pene
Autore meno recente,ma importantissimo nella difficile strada dei diritti umani è Cesare
Beccaria.
Nella sua opera di maggiore spicco “Dei delitti e delle pene” l’autore si dichiara
assolutamente contrario alla pena di morte ed alla tortura introduce così il concetto di
giusta proporzione fra reato e pena e di giusta e pronta applicazione di quest’ultima,
concetto che si dovrebbe seguire anche oggi ma che non sempre viene applicato nel
nostro sistema giudiziario.
Un altro tema trattato dall’autore nell’opera è sicuramente quello della proporzione della
pena, dove ogni pena deve essere proporzionale e rapportata al delitto commesso, non si
possono punire l’omicidio ed un reato minore con pene simili.
6. Alessandro Manzoni:La colonna infame
Alessandro Manzoni,nella Storia della colonna infame, racconta di un processo ad un
presunto untore, condannato alla tortura solo per sospetti superstiziosi degli abitanti di
un paesino,alla fine costretto a rivelare il nome di chi gli aveva fornito l’unguento
pestilenziale.
L’accusato è un povero barbiere,il quale,in realtà,vende balsami;una volta arrestato,gli
abitanti perquisiscono la casa del sospettato, trovando decine di prodotti per i capelli,i
quali vengono considerati portatori di peste.
Nonostante i tentativi di difesa da parte del barbiere,i giudici e gli esperti nominati
preferiscono credere alla superstizione piuttosto che alla realtà, e condannano
quest’ultimo ed i suoi complici alla tortura ed, in fine, alla pena di morte.
7. Ingiustizie Giudiziarie
Fin dall’antichità si sono ripetute nel tempo condanne basate su superstizioni oppure
pene di morte o torture usate per colpevoli di reati comuni.
Tutto ciò può essere accettato se si considera la cultura del tempo,ma è inaccettabile
che oggi,in un mondo in cui numerose pratiche antiche sono superate, in alcuni paesi
sia ancora in vigore la pena di morte o la tortura,non rendendosi conto che esse sono
reati peggiori di quelli che un uomo potrebbe commettere, e che lo scopo del sistema
giudiziario non può basarsi su una legge “occhio per occhio”.
