Mi chiedo allora se non sarebbe interessante, o dissacrante, o divertente, o utile, costruire un programma di approfondimento politico prendendo come spunto un pezzo di musica classica
Comunicato Stampa La Cocciutaggine a Terni - Centro di PalmettaAnnamaria Pompili
Al termine di 15 giorni di residenza presso il Centro di Palmetta a Terni vengono presentati i lavori sull’Atto Secondo de La Cocciutaggine, ultimo vizio capitale di Rafael Spregelburd (drammaturgo argentino di fama internazionale) ambientato durante la Guerra Civile spagnola del 1939. Lo scocco delle “cinco de la tarde” segna l’inizio di questo atto agito nella stanza di Alfonsa, la figlia malaticcia: un gruppo “di innocui fascisti” che non nominano mai violenza e sterminio, immersi in un’atmosfera tesa e paranoica, si muovono in uno spazio temporale ossessivamente ripetitivo, come fantasmi condannati. Una figlia nevrastenica, le cui visioni non del tutto oniriche svelano scheletri nascosti negli armadi della tenuta e il sogno di una lingua universale e democratica, che tradisce un pensiero livellatore e globalizzante, scandiscono il tempo di questa tragedia grottesca.
Comunicato Stampa La Cocciutaggine a Terni - Centro di PalmettaAnnamaria Pompili
Al termine di 15 giorni di residenza presso il Centro di Palmetta a Terni vengono presentati i lavori sull’Atto Secondo de La Cocciutaggine, ultimo vizio capitale di Rafael Spregelburd (drammaturgo argentino di fama internazionale) ambientato durante la Guerra Civile spagnola del 1939. Lo scocco delle “cinco de la tarde” segna l’inizio di questo atto agito nella stanza di Alfonsa, la figlia malaticcia: un gruppo “di innocui fascisti” che non nominano mai violenza e sterminio, immersi in un’atmosfera tesa e paranoica, si muovono in uno spazio temporale ossessivamente ripetitivo, come fantasmi condannati. Una figlia nevrastenica, le cui visioni non del tutto oniriche svelano scheletri nascosti negli armadi della tenuta e il sogno di una lingua universale e democratica, che tradisce un pensiero livellatore e globalizzante, scandiscono il tempo di questa tragedia grottesca.
Adversvs Tristi Bestie Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via.pdfUNIVERSITY OF COIMBRA
Adversvs Tristi Bestie
Nella prima decade di questo nuovo millennio ebbi modo di partecipare a vari convegni internazionali di filosofia politica e i miei contributi furono sempre incentrati sull’estetizzazione della politica nei regimi autoritari del XX secolo e ho più volte sottolineato quanto questi iniziali studi sull’estetizzazione della politica e sulla politicizzazione dell’estetica (la contromossa di Walter Benjamin all’estetizzazione della politica dei regimi autoritari di destra) siano stati centrali nella successiva elaborazione della Weltanschauung del Repubblicanesimo Geopolitico. In seguito, nel 2014, decisi di riunire in un unico documento questi interventi sotto il titolo di Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via che poi caricai autonomamente su Internet Archive e quindi consultabile e scaricabile all’URL
https://archive.org/details/RepvblicanismvsGeopoliticvsFontesOriginesEtViaMassimoMorigiGeopolitics_436. Oggi, dopo aver deciso che le mie aurorali incursioni nella storia filosofica e nella filosofia politica pubblicate sull’ “Italia e il Mondo” e che vanno sotto il titolo di La Loggia “Dante Alighieri” nella Storia della Romagna e di Ravenna nel 140° anniversario della sua fondazione (1863-2003) e di Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica potevano aiutare a ricostruire la genealogia del Repubblicanesimo Geopolitico, a questo appello non potevano mancare questi interventi e che ora vengono proposti con una leggera modifica nel titolo rispetto al documento immesso autonomamente su Internet Archive, aggiungendo, appunto, Adversus Tristi Bestie. Come non è difficile comprendere si tratta di un diretto riferimento ai bestioni di vichiana memoria, ma in questo caso le nostre Tristi Bestie sembrano non preludere ad alcuna Epifania Strategica ma solo ad un definitivo degrado antropologico e culturale connotato dalle due opposte ma equivalenti superstizioni scientifiche ed antiscientifiche delle ultime cronache virali su cui mi sono più volte soffermato e di cui ho accennato anche in Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica. Un avviso alla fruizione del documento. Il file a suo tempo caricato su Internet Archive è un file Word al cui interno vi sono anche contenuti multimediali che non possono essere utilizzati nel formato PDF pubblicato dall’ “Italia e il Mondo”: si tratta di URL che rimandavano a video musicali allora presenti su YouTube che per paura che venissero, come poi è stato, rimossi, erano stati inseriti direttamente nel file Word in questione. Quindi chi vuole vedere questi contenuti multimediali non deve far altro che andare al documento Word caricato su Internet Archive. Inoltre, si avverte che per mantenere la linearità del discorso sull’estetizzazione della politica
sviluppato in queste conferenze il presente
D'Orsi, Angelo. - L'Italia delle idee. Il pensiero politico in un secolo e me...frank0071
I fili che tessono questo libro sono le idee che hanno costituito la trama della vita politica, passando dalle cattedre, dai pulpiti, dalle biblioteche alla divulgazione
letteraria, giornalistica, o al vari mezzi della comunicazione di cultura. E dietro le avventure di idee e parole che si ripropongono, magari rovesciate di senso, nelle diverse stagioni politiche, compaiono gli Individui con le loro vicende eroiche, maramaldesche
oppure impaludate nella “zona grigia” del silenzio e dell'indifferenza.
Repvblicanismvs geopoliticvs fontes origines et via massimo morigiUNIVERSITY OF COIMBRA
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (imp
Adversvs Tristi Bestie Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via.pdfUNIVERSITY OF COIMBRA
Adversvs Tristi Bestie
Nella prima decade di questo nuovo millennio ebbi modo di partecipare a vari convegni internazionali di filosofia politica e i miei contributi furono sempre incentrati sull’estetizzazione della politica nei regimi autoritari del XX secolo e ho più volte sottolineato quanto questi iniziali studi sull’estetizzazione della politica e sulla politicizzazione dell’estetica (la contromossa di Walter Benjamin all’estetizzazione della politica dei regimi autoritari di destra) siano stati centrali nella successiva elaborazione della Weltanschauung del Repubblicanesimo Geopolitico. In seguito, nel 2014, decisi di riunire in un unico documento questi interventi sotto il titolo di Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via che poi caricai autonomamente su Internet Archive e quindi consultabile e scaricabile all’URL
https://archive.org/details/RepvblicanismvsGeopoliticvsFontesOriginesEtViaMassimoMorigiGeopolitics_436. Oggi, dopo aver deciso che le mie aurorali incursioni nella storia filosofica e nella filosofia politica pubblicate sull’ “Italia e il Mondo” e che vanno sotto il titolo di La Loggia “Dante Alighieri” nella Storia della Romagna e di Ravenna nel 140° anniversario della sua fondazione (1863-2003) e di Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica potevano aiutare a ricostruire la genealogia del Repubblicanesimo Geopolitico, a questo appello non potevano mancare questi interventi e che ora vengono proposti con una leggera modifica nel titolo rispetto al documento immesso autonomamente su Internet Archive, aggiungendo, appunto, Adversus Tristi Bestie. Come non è difficile comprendere si tratta di un diretto riferimento ai bestioni di vichiana memoria, ma in questo caso le nostre Tristi Bestie sembrano non preludere ad alcuna Epifania Strategica ma solo ad un definitivo degrado antropologico e culturale connotato dalle due opposte ma equivalenti superstizioni scientifiche ed antiscientifiche delle ultime cronache virali su cui mi sono più volte soffermato e di cui ho accennato anche in Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica. Un avviso alla fruizione del documento. Il file a suo tempo caricato su Internet Archive è un file Word al cui interno vi sono anche contenuti multimediali che non possono essere utilizzati nel formato PDF pubblicato dall’ “Italia e il Mondo”: si tratta di URL che rimandavano a video musicali allora presenti su YouTube che per paura che venissero, come poi è stato, rimossi, erano stati inseriti direttamente nel file Word in questione. Quindi chi vuole vedere questi contenuti multimediali non deve far altro che andare al documento Word caricato su Internet Archive. Inoltre, si avverte che per mantenere la linearità del discorso sull’estetizzazione della politica
sviluppato in queste conferenze il presente
D'Orsi, Angelo. - L'Italia delle idee. Il pensiero politico in un secolo e me...frank0071
I fili che tessono questo libro sono le idee che hanno costituito la trama della vita politica, passando dalle cattedre, dai pulpiti, dalle biblioteche alla divulgazione
letteraria, giornalistica, o al vari mezzi della comunicazione di cultura. E dietro le avventure di idee e parole che si ripropongono, magari rovesciate di senso, nelle diverse stagioni politiche, compaiono gli Individui con le loro vicende eroiche, maramaldesche
oppure impaludate nella “zona grigia” del silenzio e dell'indifferenza.
Repvblicanismvs geopoliticvs fontes origines et via massimo morigiUNIVERSITY OF COIMBRA
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (imp
Repvblicanismvs geopoliticvs fontes origines et via massimo morigi geopoliticaUNIVERSITY OF COIMBRA
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origenes et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impre
Repvblicanismvs geopoliticvs fontes origines et via massimo morigi geopoliti...UNIVERSITY OF COIMBRA
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origenes et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (imp
c’è ben di peggio che la pandemia e le preoccupazioni per chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. Ogni persona dovrebbe far qualcosa per chi, nel mondo, soffre di immani tragedie
L’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covidl’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covid
ma perché Montanari non si accontenta del suo presenzialismo in TV per limitare il suo ego che lo porta ad esprimersi con commenti talvolta non condivisibili e talvolta sbagliati ?
Il riferimento è all’affermazione di Montanari che, commentando il discorso del 31 dicembre del Presidente Mattarella e notando che sullo sfondo dei giardini del Quirinale spiccava una palma, ha affermato (confondendo palme da datteri e banane): "Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo”
Canto Primo
1 gennaio 2022
Trovo esagerata questa prolungata ed insistente attenzione alla scelta del futuro Presidente della Repubblica i cui poteri (comunque da non sottovalutare) non sono così determinanti come quelli del Presidente del Consiglio e del Parlamento
ALCUNI DATI SUL CORONAVIRUS NON HANNO SENSO (come avere statistiche pi...tramerper
Perché non utilizzare le competenze degli istitui che si occupano di rilevamenti statistici per definire campioni statisticamente significativi in materia di morbilità e mortalità del coronavirus ?
Visto che in questi tempi di coronavirus si parla molto di mascherine, forse sarebbe il caso di sentire cosa ne pensano maschere e mascherine e cosa vorrebbero dai politici
UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019tramerper
Ritengo che possa essere interessante analizzare i risultati delle più recenti elezioni generali (Europee 2014 e 2019 e Politiche del 2018) prendendo in considerazione le percentuali ottenute dalle diverse liste con riferimento, oltre che ai voti validi, anche al numero degli elettori chiamati alle urne.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 290 del 14 dicembre 2018 è stato pubblicato il decreto legge n. 135 del 14 dicembre 2018 “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” che, all’articolo 4, dispone che dal 1° gennaio 2019 sia soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).
Si pone così fine ad uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti.
Il SISTRI, istituito nel 2010, non è mai entrato in piena funzione, nonostante le innumerevoli modifiche apportate. Un sistema che ha comportato non solo costi quantificabili in oltre 100 milioni di euro per le imprese del settore, ma anche enormi complicazioni amministrative e gestionali per tutti gli operatori.
Questa storia è quindi dedicata a tutte/i quelle/gli operatrici/ori del settore rifiuti che hanno sofferto, e non poco, per cercare di far fronte al grande “disastro” che è stato il SISTRI.
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
POLITICA E MUSICA CLASSICA
sergio benassai
Provo ancora una volta a farmi forza, provo ancora una volta a seguire una trasmissione nella quale
si parla di politica.
E mi compare la faccia di Marco Travaglio, con quel sorrisetto ironico, con quel suo elencare fatti
più o meno veri volti a mettere in difficoltà l’interlocutore, con quel suo ulteriore sorridere alle
risposte dell’interlocutore, segno esplicito (non implicito) che il poveretto va quasi compatito per il
suo misero argomentare che è segno manifesto di incapacità di, non dico di elevarsi, ma neppure di
avvicinarsi alla Verità che solo Travaglio possiede.
Cambio canale. Sul canale “Classica” di Sky c’è la “Theodora” di Handel.
Posso essere non del tutto convinto della messa in scena, ma la musica è quella. Non parla con le
parole, parla con le note, con gli strumenti, con il canto.
Suscita emozioni, crea situazioni che però lascia a me definire.
Richiama ricordi dimenticati, accompagna possibili sogni, definisce possibili orizzonti sereni,
lasciando a me la scelta del percorso.
Mi chiedo allora se non sarebbe interessante, o dissacrante, o divertente, o utile, costruire un
programma di approfondimento politico prendendo come spunto un pezzo di musica classica (magari
accompagnato da una breve …. mi raccomando breve, introduzione da parte di un critico musicale),
un pezzo “facile” (nel senso di più facilmente “accettabile” da parte di un pubblico non
particolarmente competente), a partire dal quale discutere di politica con esponenti politici.
2. Qualche esempio ?
Un frammento dell’Inno alla gioia dalla nona sinfonia di Beethoven per aprire una discussione sulle
politiche europee.
L’inizio della Toccata e fuga in Re minore di Bach per introdurre un dibattito sull’evasione fiscale.
Il temporale da l’Estate delle Quattro Stagioni di Vivaldi per parlare della crisi.
L’ouverture da il Ratto dal Serraglio di Mozart per parlare di immigrazione.
Mi piacerebbe molto (almeno secondo il mio “mood” di stasera)