STATVIEW: a web platform for visualisation and dissemination of statistical d...
Opendata, Datasharing, Linked Open Data, Big Data
1. "Il fatto imbarazzante è
che io la frase la penso
giusta, solo che esce
smontata.
Se me ne accorgessi per
tempo, basterebbe
tenere la bocca chiusa.
Invece quella si apre, e
mi rovina la reputazione."
Alessandro Capezzuoli
2. L’ironia è una dichiarazione di dignità. È
l’affermazione della superiorità dell’essere
umano su quello che gli capita.
Romain Gary
3. Datasharing, www, hyperlink, Semantic
Web, Opendata, Linked Open Data
Vorrei un chilo
di dati freschi.
Sò un chilo
e mezzo.
Che faccio?
Lascio?
4. Se tu hai una mela,
e io ho una mela, e
ce le scambiamo,
allora tu ed io
abbiamo sempre
una mela per uno.
Ma se tu hai
un'idea, ed io ho
un'idea, e ce le
scambiamo, allora
abbiamo entrambi
due idee.
(George Bernard Shaw)
«Se tu hai un dato ed io ho un dato, e ce li
scambiamo, tutti hanno due dati»
8. Il modello OSI
(Open System Interconnection)
il modello OSI è un modello che prevede 7
livelli, mentre il modelli TCP/IP ne prevede solo
4. In realtà, il modello TCP/IP è stato sviluppato
quasi nello stesso momento del modello OSI,
ed è la ragione per cui ci si ispira ma non è
totalmente conforme alle specifiche del
modello OSI. I livelli del modello OSI sono i
seguenti :
Il livello fisico definisce il modo in cui di dati
sono fisicamente convertiti in segnali digitali
sui media di comunicazione (impulsi elettrici,
modulazioni della luce, ecc.)
Il livello collegamento dati definisce
l'interfaccia con la scheda di rete e la
condivisione del media di trasmissione.
Il livello rete permette di gestire
l'indirizzamento e il routing dei dati, cioè il loro
invio tramite la rete.
Il livello trasporto è incaricato del trasporto
dei dati, della loro divisione in pacchetti e della
gestione degli eventuali errori di trasmissione.
Il livello sessione definisce l'apertura e la
distruzione delle sessioni di comunicazione tra
i terminali di rete.
Il livello presentazione definisce il formato dei
dati manipolato dal livello applicativo (loro
rappresentazione, eventualmente loro
compressione e loro codifica)
indipendentemente dal sistema.
Il livello applicazione assicura l'interfaccia con
le applicazioni. Si tratta quindi del livello più
vicino agli utenti, gestito direttamente da
alcuni software.
TCP/IP (4 livelli OSI) non garantisce la consegna dei
pacchetti tra il trasmittente e il ricevente.
PROBABILITA’ CHE I PACCHETTI ARRIVINO:
Po’ esse, nun po’ esse, po’ esse che sì, po’ esse che no
26. Elena vedi, per cui tanto reo
tempo si volse, e vedi 'l grande Achille,
che con amore al fine combatteo.
Vedi Parìs, Tristano; e più di mille
ombre mostrommi e nominommi a dito,
ch'amor di nostra vita dipartille.
Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito
nomar le donne antiche e' cavalieri,
pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.
I' cominciai: "Poeta, volontieri
parlerei a quei due che 'nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri".
Ed elli a me: "Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega
per quello amor che i mena, ed ei verranno".
Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: "O anime affannate,
venite a noi parlar, s'altri nol niega!".
Quali colombe dal disio chiamate
con l'ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l'aere dal voler portate;
29. Conterò poco, è vero:
- diceva l'Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l'azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' li zeri che je vanno appresso.
Trilussa - 1944
30. www, si dice vuvuvu
Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una
torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome,
per non disperderci su tutta la terra»
33. Ontologia = «Discorso sull’essere»
Ontologia = Schema concettuale
LINKED OPEN DATA
Soggetto
Predicato
Oggetto
URI =>Hyperlink
34. URI, uniform resource identifier
Un URI identifica univocamente un contenuto su Internet, un file di testo,
un’immagine, un video, un programma o quanto altro.
Lo schema generale di URI:
· descrive il meccanismo da usare per accedere alla risorsa
· specifica in quale computer la risorsa può essere trovata
· specifica il percorso all’interno del computer e il nome della risorsa.
Un URL (Uniform Resource Locator) è un indirizzo unico che identifica univocamente
una risorsa (pagine html, file, immagini e quant’altro) su Internet. Un URL, considerato anche
una sottoclasse degli URI, è un URI nel quale si conosce il protocollo per recuperare una risorsa sul web.
http://www.prefettura.it/roma/multidip/index.htm
ftp://www.prefettura.it/milano/multidip/index.htm
telnet://www.prefettura.it/napoli/multidip/index.htm
36. Si supponga di voler serializzare la
frase
Soggetto : «Goethe»
Predicato: «è_autore_di»
Oggetto: «le_affinita_elettive»
il risultato in RDF/XML sarà:
<rdf:RDF xmlns:rdf="http://www.w3.org/1999/02/22-rdf-syntax-ns#" xmlns:au="http://description.org/schema/">
<rdf:Description about="http://www.book.it/le_affinita_elettive/">
<au:author>Goethe</au:author> </rdf:Description>
</rdf:RDF>
37. C'avete fatto caso che, se a una cosa che non
c'avevate fatto mai caso, ve ce fanno fà caso,
poi ce fate sempre caso? Fatece caso.
38.
39.
40. Dati
Servizi
Pubblicazioni
Italia
Provincia
Regione
Comune
Sez. di cens.to
Lavoro
Istruzione
Salute
Popolazione
HTML (senza microdati)
<div>
Mi chiamo Alessandro Capezzuoli. Abito a Roma nel Lazio, sono un fisico e lavoro in ambito
informatico
</div>
HTML (con i microdati)
<div itemscope itemtype="http://schema.org/Person">
Mi chiamo
<span itemprop="name">Alessandro Capezzuoli</span>.
<span itemprop="address" itemscope
itemtype="http://schema.org/Address">
Abito a
<span itemprop="locality">Roma</span>
nel
<span itemprop="region">Lazio</span>
sono un
<span itemprop="title">Fisico</span>
e lavoro in ambito informatico
</div>
schema.org
44. N°
Summa Theologiae
San Tommaso
d’Aquino
Valutazione AZIONE MORALE
Italiano 5 W
1. QUIS «Chi» “Who”
2. QUID «Che cosa» “What”
3. QUANDO «Quando» “When”
4. UBI «Dove» “Where”
5. CUR «Perché» “Why”
6. QUANTUM «Quanto» assente
7. QUOMODO «In che modo» assente
8. QUIBUS AUXILIIS «Con quali mezzi» assente
A pentirsi c’è sempre tempo, a peccare no!
45. «Chi ha rubato?» «Chi cerca i dati?»
«Che cosa ha rubato?» «Che cosa cerca?»
«Quando ha rubato?» «Quando cerca i dati?»
«Dove ha rubato ?» «Dove cerca i dati?»
«Perché ha rubato?» «Perché cerca i dati?»
«Quanto ha rubato?» «Quanti dati cerca?»
«In che modo ha rubato?» «In che modo cerca i dati?»
«Con quali mezzi ha rubato?» «Con quali mezzi cerca i dati?»
Io senza legge
rubai in nome mio,
quegli altri nel
nome di dio
46. Soggetto =
Fisico
Predicato =
Quali conoscenze deve
avere?
Oggetto =
Indagine sulle
professioni
Sistema informativo sulle professioni
http://fabbisogni.isfol.it/scheda.php?limite=1&id=2.1.1.1.1URI
47. Soggetto =
Fisico
Predicato =
Cerco lavoro
Oggetto =
ClicLavoro
Sistema informativo sulle professioni
http://http://www.cliclavoro.gov.it/Cittadini/Pagine/RisultatiRicerca.aspx?tipo
=RF/sptWsLUCRpDJKJ/9XOg==&descrizione=fisico&firstview=false&open
=false
URI
48. … i migranti, per esempio.
- Voi siete napoletano?
- Sì, ma non emigrante, eh! No, no, pecché ccà pare ca 'o napulitano
nun po' viaggia', po' sulamente emigra', perciò uno esce, nun po' ffa'
'nu viaggio, 'o napulitano invece viaggia.
49. Non c’è più il futuro
di una volta!
REPORT CARTACEI? No, grazie!
50. Per chi viaggia in
direzione ostinata e
contraria col suo
marchio speciale
di speciale
disperazione
60. La DBpedia Italiana è un progetto aperto e
collaborativo per l’estrazione e il riutilizzo di
informazioni semi-strutturate alla Wikipedia in
italiano.
L’obiettivo è il consumo di tali informazioni da
parte di software, applicazioni e… esseri
umani!
La DBpedia Italiana permette di fare domande
complesse sui contenuti di Wikipedia e di
collegare altre banche dati Linked Data a
Wikipedia.
Oggi la versione inglese di DBpedia è al centro
della Linked Open Data Cloud e costituisce un
importante riferimento per il collegamento tra
diverse banche dati.
61. http://data.cnr.it/sparql/
SPARQL è pronunciato come sparkle (scintilla) ed è frutto
di un acronimo recursivo che significa Sparql Protocol And
Rdf Query Language (protocollo sparql di interrogazione di
RDF). Sebbene la sua sintassi sia relativamente semplice e
ricordi il più noto SQL, non sempre risulta immediato e
naturale; una query SPARQL semplicemente chiede al
sistema di estrarre tutte le triple che soddisfano gli schemi
di triple che sono contenuti nella clausola WHERE della
query stessa.
Per esempio, la query:
SELECT ?nome
WHERE {
?soggetto rdf:type foaf:person.
?soggetto foaf:name ?nome.
?soggetto foaf:mbox mailto:info@dati.lazio.it.
}
estrae tutte le triplette (in verità solamente il nome del
soggetto) che hanno l'indirizzo email uguale a
mailto:info@dati.lazio.it. Quei tre schemi di triplette
presenti nella clausola WHERE devono essere provati su
ogni tripletta contenuta nel database e quelle che
soddisfano il triplo filtro sono presentate come risultato.
http://dati.lazio.it/virtuoso/sparql/
62. - Fantocci, ci dichi, lei cosa ne pensa di utilizzare la logica LOD per
rappresentare i dati strutturati aziendali?
- Secondo me…la logica LOD…per rappresentare i dati strutturati
aziendali… è una…>>
63. << Fantocci, ci dichi, lei cosa ne pensa di utilizzare la logica LOD per rappresentare i dati strutturati?>>
92 minuti di applausi
73. Ci sono api…
C'è un'ape che si posa su un
bottone di rosa: lo succhia e se ne
va. Tutto sommato, la felicità è una
piccola cosa.
Trilussa
74. …e API (Application Programming Interface)
Un approccio è basato sul protocollo standard SOAP (Simple Object Access Protocol), per lo scambio di messaggi per
l’invocazione di servizi remoti, si prefigge di riprodurre in ambito Web un approccio a chiamate remote, Remote Procedure Call,
tipico di protocolli di interoperabilità come CORBA, DCOM e RMI.
Un secondo approccio è ispirato ai principi architetturali tipici del Web e si concentra sulla descrizione di risorse, sul modo di
individuarle nel Web e sul modo di trasferirle da una macchina all’altra. Questo è l’approccio che analizzeremo in questa guida e
che prende il nome di REST (REpresentational State Transfer).
75. L’approccio dei SOAP Web service ha mutuato un’architettura applicativa denominata SOA,Service Oriented Architecture, a cui si è
recentemente contrapposta l’architettura ROA,Resource Oriented Architecture, ispirata ai principi REST.
Il protocollo SOAP (Simple Object Access Protocol) definisce una struttura dati per lo scambio di messaggi tra applicazioni,
riproponendo in un certo senso parte di quello che il protocollo HTTP faceva già. SOAP utilizza HTTP come protocollo di trasporto, ma
non è limitato nè vincolato ad esso, dal momento che può benissimo usare altri protocolli di trasporto.
Inoltre i Web Service basati su SOAP prevedono lo standard WSDL, Web Service Description Language, per definire l’interfaccia di un
servizio. Questa è un’ulteriore evidenza del tentativo di adattare al Web l’approccio di interoperabilità basato su chiamate remote.
Infatti il WSDL non è altro che un IDL (Interface Description Language) per un componente software.
In conclusione, i Web service basati su SOAP costruiscono un’infrastruttura prolissa e complessa al di sopra del Web per fare cose che
il Web è già in grado di fare. Il vantaggio di questo tipo di servizi è che in realtà definisce uno standard indipendente dal Web e
l’infrastruttura può essere basata anche su protocolli diversi.
76. All'interno del file WSDL Sono descritte:
• le "operazioni" messe a disposizione dal servizio;
• il protocollo di comunicazione da utilizzare per accedere al servizio;
• il formato dei messaggi accettati in input;
• gli output restituiti e il loro formato;
• gli endpoint di ogni funzione.
Il WSDL è solitamente utilizzato in combinazione con SOAP e XML Schema per rendere disponibili i servizi web, e permettere
il dialogo automatico macchina/macchina.
Ad esempio, un software client può leggere il documento WSDL relativo ad un Web Service e, conseguentemente, comporre
messaggi SOAP per usufruirne correttamente.
Gli elementi principali che compongono un documento WSDL sono:
•types - definisce i tipi di dato che possono essere scambiati tra client e web service
•message - descrive i messaggi che possono essere scambiati tra il web service e i client
•portType - definisce i punti di connessione verso il webservice (ogni operazione esposta ha un elemento portType);
•binding - descrive un operazione esposta dal servizio web con gli elementi in input, output ed i loro vincoli
•service - fornisce una descrizione testuale del servizio (leggibile dall'uomo), e informa i client da dove accedere a quest'ultimo.
Struttura di base di un file WSDL:
•<?xml ... ?> - dichiarazione versione XML
•<wsdl:definitions ... > - dichiarazione del WSDL
•<wsdl:types>... </wsdl:types> - definizione dei tipi di dato
•<message> ... </message> - elenco dei messaggi
•<portType> ... </portType> - elenco delle porte
•<binding> ... </binding> - associazione tra operazioni e
trasporto
•<service> ... </service> - definizione del servizio
77. REST
REST non è un’architettura nè uno standard, ma un insieme di linee guida per la
realizzazione di un’architettura di sistema. Ma quali sono questi principi che rendono il
Web adatto a realizzare Web Service secondo l’approccio REST? Il tutto può essere
riassunto nei seguenti cinque principi (CRUD):
1) Identificazione delle risorse
http://apistat.istat.it/?dataset=DCIS_VEICOLIINCID1&dim=,2,4,8,1,2,13,2148&idLayer=
1002&q=getdatajsonnuts
2) Utilizzo esplicito dei metodi HTTP
Metodo HTTP Operazione CRUD Descrizione
POST Create Crea una nuova risorsa
GET Read Ottiene una risorsa
esistente
PUT Update Aggiorna una risorsa o ne
modifica lo stato
DELETE Delete Elimina una risorsa
(Representational State Transfer)
3) Risorse autodescrittive
I principi REST non pongono nessun vincolo sulle modalità
di rappresentazione di una risorsa. Virtualmente possiamo utilizzare il
formato che preferiamo senza essere obbligati a seguire uno standard. Di
fatto, però, è opportuno utilizzare formati il più possibile standard in modo
da semplificare l’interazione con i client (jsonSTAT?).
78. REST
4) Collegamenti tra risorse
Un altro vincolo dei principi REST consiste nella necessità che le risorse siano tra loro
messe in relazione tramite link ipertestuali. Questo principio è anche noto come
HATEOAS, dall’acronimo di Hypermedia As The Engine Of Application State, e pone
l’accento sulle modalità di gestione dello stato dell’applicazione.
5) Comunicazione senza stato
È importante sottolineare che sebbene REST preveda la comunicazione
stateless, non vuol dire che un’applicazione non deve avere stato. La
responsabilità della gestione dello stato dell’applicazione non deve essere
conferita al server, ma rientra nei compiti del client.
79.
80. «Amico caro, te lo dico da Tim Bruce Lee:
fatti un formato per lo scambio dati tutto tuo…»
82. Lo standard SDMX (Statistical Data and Metadata eXchange) è un linguaggio XML per lo scambio di dati e metadati statistici.
L'iniziativa è promossa e incoraggiata da istituzioni internazionali tra le quali la Bank for International Settlements, la Banca
centrale europea, l'Ufficio statistico della comunità europea (Eurostat), il Fondo monetario internazionale, l'OCSE, le Nazioni
Unite (Statistics Division) e la Banca Mondiale.
Il formato dei messaggi SDMX ha due espressioni di base, SDMX-ML (che usa la sintassi XML) e SDMX-EDI (che usa la
sintassi EDIFACT).
Lo standard include anche specifiche addizionali (ad es. sui web service). Lo standard SDMX è stato riconosciuto come uno
standard ISO (ISO/Technical Specification 17369:2005).
83. SDMX si basa sul modello OSI (Internet)
http://www.istat.it/it/files/2013/07/Step_funz_client_SDMXWS1.pdf
E il web?
84. le verità cercate per terra, da maiali
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali
tornate a casa nani, levatevi davanti
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Beppe Dati
86. JSON (JavaScript Object Notation) è un semplice formato per lo scambio di dati. Per le persone è facile da leggere e scrivere, mentre per le
macchine risulta facile da generare e analizzarne la sintassi. Si basa su un sottoinsieme del linguaggio Javascript
JSON è un formato di testo completamente indipendente dal linguaggio di programmazione, ma utilizza convenzioni conosciute dai
programmatori di linguaggi della famiglia del C, come C, C++, C#, Java, JavaScript, Perl, Python, e molti altri. Questa caratteristica fa di JSON
un linguaggio ideale per lo scambio di dati.
JSON è basato su due strutture:
•Un insieme di coppie nome/valore. In diversi linguaggi, questo è realizzato come un oggetto, un record, uno struct, un dizionario, una tabella
hash, un elenco di chiavi o un array associativo.
•Un elenco ordinato di valori. Nella maggior parte dei linguaggi questo si realizza con un array, un vettore, un elenco o una sequenza.
Queste sono strutture di dati universali. Virtualmente tutti i linguaggi di programmazione moderni li supportano in entrambe le forme. E' sensato
che un formato di dati che è interscambiabile con linguaggi di programmazione debba essere basato su queste strutture.
In JSON, assumono queste forme:
Un oggetto è una serie non ordinata di nomi/valori. Un oggetto inizia con { (parentesi graffa sinistra) e finisce con } (parentesi graffa destra).
Ogni nome è seguito da : (due punti) e la coppia di nome/valore sono separata da ,(virgola).
Un array è una raccolta ordinata di valori. Un array comincia con [ (parentesi quadra sinistra) e finisce con ] (parentesi quadra
destra). I valori sono separati da , (virgola).
87. Un valore può essere una stringa tra virgolette, o un numero, o vero o falso o nullo, o un oggetto o un array. Queste strutture
possono essere annidate.
Una stringa è una raccolta di zero o più caratteri Unicode, tra virgolette; per le sequenze di escape utilizza la barra rovesciata.
Un singolo carattere è rappresentato come una stringa di caratteri di lunghezza uno. Una stringa è molto simile ad una stringa
C o Java.
92. {"IDITTER107":{"label":"Veicoli coinvolti in incidenti stradali per Territorio - veicoli coinvolti in incidenti stradali - incidente tra veicoli - autovetture -
2013","value":[193439,54498,12643,6972,423,367,391,1169,1299,484,1538,307,6474,806,1372,3470,826,35074,3074,1741,841,454,14519,3181,3585,1773,6
87,1189,831,39981,2878,1472,1472,1406,1406,14547,2998,2481,445,2677,2479,2849,618,3351,829,1364,510,648,19205,1101,1543,1872,3697,4211,1339,18
47,1671,1924,50033,16914,867,2434,1041,4971,1040,1543,1932,1301,929,856,2548,1879,669,5932,1210,1943,1047,969,24639,848,436,20002,2029,1324,31
710,4281,999,1067,1177,1038,535,151,384,9971,1765,437,4485,601,2683,12690,1736,4686,1613,1447,2241,847,525,322,3386,1015,307,528,257,1279,17217
,12995,1605,3399,1355,614,641,227,3230,843,1081,4222,1113,254,1619,288,518,92,104,234,3199,763,967],"dimension":{"id":["IDITTER107"],"size":[137],"IDI
TTER107":{"label":"Territorio","category":{"index":{"IT":0,"ITC":1,"ITC1":2,"ITC11":3,"ITC12":4,"ITC13":5,"ITC14":6,"ITC15":7,"ITC16":8,"ITC17":9,"ITC18":10,"ITC
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:25,"ITC49":26,"ITC4A":27,"ITC4B":28,"ITD":29,"ITDA":30,"ITD1":31,"ITD10":32,"ITD2":33,"ITD20":34,"ITD3":35,"ITD31":36,"ITD32":37,"ITD33":38,"ITD34":39,"I
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":111,"ITF64":112,"ITF65":113,"ITG":114,"ITG1":115,"ITG11":116,"ITG12":117,"ITG13":118,"ITG14":119,"ITG15":120,"ITG16":121,"ITG17":122,"ITG18":123,"ITG
19":124,"ITG2":125,"ITG25":126,"ITG26":127,"ITG27":128,"ITG28":129,"ITG29":130,"ITG2A":131,"ITG2B":132,"ITG2C":133,"IT108":134,"IT109":135,"IT110":136
},"label":{"IT":"Italia","ITC":"Nord-ovest","ITC1":"Piemonte","ITC11":"Torino","ITC12":"Vercelli","ITC13":"Biella","ITC14":"Verbano-Cusio-
Ossola","ITC15":"Novara","ITC16":"Cuneo","ITC17":"Asti","ITC18":"Alessandria","ITC20":"Valle d'Aosta / Vallu00e9e
d'Aoste","ITC3":"Liguria","ITC31":"Imperia","ITC32":"Savona","ITC33":"Genova","ITC34":"La
Spezia","ITC4":"Lombardia","ITC41":"Varese","ITC42":"Como","ITC43":"Lecco","ITC44":"Sondrio","ITC45":"Milano","ITC46":"Bergamo","ITC47":"Brescia","ITC48"
:"Pavia","ITC49":"Lodi","ITC4A":"Cremona","ITC4B":"Mantova","ITD":"Nord-est","ITDA":"Trentino Alto Adige / Su00fcdtirol","ITD1":"Provincia Autonoma
Bolzano / Bozen","ITD10":"Bolzano / Bozen","ITD2":"Provincia Autonoma
Trento","ITD20":"Trento","ITD3":"Veneto","ITD31":"Verona","ITD32":"Vicenza","ITD33":"Belluno","ITD34":"Treviso","ITD35":"Venezia","ITD36":"Padova","ITD37
":"Rovigo","ITD4":"Friuli-Venezia Giulia","ITD41":"Pordenone","ITD42":"Udine","ITD43":"Gorizia","ITD44":"Trieste","ITD5":"Emilia-
Romagna","ITD51":"Piacenza","ITD52":"Parma","ITD53":"Reggio
nell'Emilia","ITD54":"Modena","ITD55":"Bologna","ITD56":"Ferrara","ITD57":"Ravenna","ITD58":"Forlu00ec-
Cesena","ITD59":"Rimini","ITE":"Centro","ITE1":"Toscana","ITE11":"Massa-
Carrara","ITE12":"Lucca","ITE13":"Pistoia","ITE14":"Firenze","ITE15":"Prato","ITE16":"Livorno","ITE17":"Pisa","ITE18":"Arezzo","ITE19":"Siena","ITE1A":"Grosset
o","ITE2":"Umbria","ITE21":"Perugia","ITE22":"Terni","ITE3":"Marche","ITE31":"Pesaro e Urbino","ITE32":"Ancona","ITE33":"Macerata","ITE34":"Ascoli
Piceno","ITE4":"Lazio","ITE41":"Viterbo","ITE42":"Rieti","ITE43":"Roma","ITE44":"Latina","ITE45":"Frosinone","ITF":"Sud","ITF1":"Abruzzo","ITF11":"L'Aquila","IT
F12":"Teramo","ITF13":"Pescara","ITF14":"Chieti","ITF2":"Molise","ITF21":"Isernia","ITF22":"Campobasso","ITF3":"Campania","ITF31":"Caserta","ITF32":"Benev
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Andria-Trani"}}}}}}
93. BIG DATA
Big data è il termine usato per descrivere
una raccolta di dati così estesa in termini
di volume, velocità e varietà da richiedere
tecnologie e metodi analitici specifici per
l'estrazione di valore.
Il progressivo aumento della dimensione
dei dataset è legato alla necessità di
analisi su un unico insieme di dati, con
l'obiettivo di estrarre informazioni
aggiuntive rispetto a quelle che si
potrebbero ottenere analizzando piccole
serie, con la stessa quantità totale di dati.
I termini “big data” sono utilizzati per
descrivere la quantità voluminosa di dati
strutturati, non strutturati e semi-
strutturati che si creano all'interno di
un'organizzazione; dati che in molti casi
non vengono caricati su database
relazionali, per sottoporli a successive
analisi, perché questo richiederebbe uno
sforzo titanico in termini di tempo e
denaro.
95. Domani
No SQL: un modello per l’opendata
BIG DATA, OPENDATA
{
"keyspace" :
{
"columnfamily" :
{
"rowkey" :
{
"supercolumn" :
{
"column name" : "column value"
}
}
}
}
}
96.
97. Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore
È la più triste figura che sia apparsa sulla Terra
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta
ma credendo di aver visto una vera principessa
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini
È un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo
Sancho Panza