1. IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
(Fusione Hera-Acegas)
Premesso che
– in data 11 giugno 2012 è stata sottoscritta una lettera di intenti che
prevede, entro i successivi novanta giorni, lo sviluppo di un progetto di
aggregazione tra i gruppi Hera e Acegas Aps;
– in data 25 luglio è stata sottoscritta l'intesa tra i due CdA delle
aziende, giungendo ad una svolta importante nella trattativa per la
fusione, su cui il Comune di Bologna è chiamato ad esprimersi;
– Hera SpA è azienda rilevante per la nostra città soprattutto per i
servizi erogati ai cittadini, per la rilevanza dal punto di vista
occupazionale e la conseguente ricaduta economico-industriale sul
territorio bolognese;
– l'ipotesi di aggregazione tra le due società è materia assai delicata e
perciò va valutata attentamente, considerandone tutti gli aspetti e le
conseguenze, nell'interesse primario dei cittadini.
Considerato che
– in data 20 luglio 2012 con sentenza n.199 la Corte Costituzionale ha
dichiarato incostituzionale l'art 4 del Decreto legge 13 agosto 2011,
n.138, in quanto surrettiziamente reintroduceva le disposizioni dell'art.
23 bis del Dlgsl. n.112 del 2008 (decreto Ronchi), abrogato dal
referendum del giugno 2011;
– il senso della sentenza è bloccare speculazioni finanziarie nella
gestione e nell'affidamento della gestione dei beni comuni, con
particolare riguardo al servizio idrico;
– nella Delibera O.d.G. n.302 all'Allegato B (Modifiche Statuto Hera):
all'art 4.1.a si parla di "vendita dell'acqua" e al punto 4.2.14 si parla
di "imbottigliamento e vendita al dettaglio e all'ingrosso di acqua
potabile sia direttamente che indirettamente", al punto 4.1.c nella
gestione dei servizi ambientali si parla di "commercializzazione dei
rifiuti urbani e speciali pericolosi e non pericolosi".
IMPEGNA SINDACO E GIUNTA
Per quanto riguarda il servizio idrico:
– poiché l'attività di distribuzione dell'acqua non deve generare
profitti sul bene acqua, a operare affinché l'eventuale imbottigliamento
venga attuato in vetro, limitando la quantità di imballaggi utilizzati,
con la sola copertura dei costi;
Per quanto riguarda il servizio di smaltimento rifiuti:
– a vigilare ed agire affinché il piano industriale della Società Hera
preveda il conferimento presso l'impianto di incenerimento dei soli
rifiuti solidi urbani e assimilati agli urbani della categoria del secco
non riciclabile, preveda sistemi in grado di ridurre progressivamente il
rifiuto prodotto e in grado di diffondere e di ottenere la massima
qualità e quantità di raccolta differenziata, di riciclare i materiali,
2. limitando al minimo l'inoltro dei rifiuti ad incenerimento, al fine di
avviare un percorso di chiusura della prima linea dell'inceneritore, una
volta ammortizzato il costo dell'investimento;
Per quanto riguarda il controllo e la partecipazione pubblica, le
prerogative decisionali dei Comuni aderenti al Patto di sindacato, per la
trasparenza di gestione:
– a garantire che ogni operazione economica avvenga nelle più ampia
trasparenza, secondo le norme antiriciclaggio e con documentazione di
evidenza pubblica, che assicuri il rispetto della legalità;
– a ridurre al minimo di legge il numero di figure di nomina politica di
Hera SpA post-fusione, così come i loro emolumenti operando perché nessun
dirigente della società partecipata benefici di compensi superiori ad
oltre 20 volte il salario più basso percepito da un altro lavoratore
della stessa azienda;
Per quanto riguarda i servizi erogati e le tariffe:
– a mantenere e migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini
bolognesi e uno stretto controllo sulle tariffe, nella copertura dei
costi compresi gli adeguamenti ISTAT ed anzi prevedendo, grazie alle
maggiori entrate, forme di agevolazioni per le fasce sociali disagiate
attraverso una modulazione delle stesse;
Per quanto riguarda le ricadute occupazionali della fusione:
– a salvaguardare i livelli occupazionali anche attraverso la vigilanza e
il controllo con le Organizzazioni sindacali ed a operare affinché le
nuove assunzioni avvengano applicando forme di selezione trasparenti;
Per quanto riguarda i reinvestimenti degli utili:
– a riservare una parte delle risorse derivate dalla fusione e dagli
utili al welfare, alla implementazione della raccolta differenziata
spinta, alla ricerca, progettazione e promozione di interventi ed
attività volti alla produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili,
ad investimenti per il miglioramento del servizio idrico, e a diffondere
una cultura del rispetto dell'ambiente.
F.to:
Bologna, 8 ottobre 2012