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Bergamo 12 maggio
Programma
. Nuovo TR avvisatori
. Norme di prodotto
. UNI 9795 a tre anni e punti critici
. Sistemi evacuazione
. UNI 11224
. Prossime novità
Linea Guida Avvisatori
TR 11607 19 novembre 2015
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Ecco alcune indicazioni sui punti principali della Linea Guida
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Ma …….
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Meglio quindi utilizzare più segnalatori con potenza acustica media che pochi o addirittura
uno solo con potenza acustica elevatissima !
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Ma ……. fatta la legge trovato l’inganno !
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Vantaggio
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Raddoppiando la distanza il livello di pressione sonora in aria libera diminuisce di 6 dB.
Due dispositivi che possiedono lo stesso livello di pressione sonora
comporteranno un incremento di 3 dB.
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
I pannelli ottico – acustici ad oggi non hanno queste
frequenze
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Nella Linea Guida vengono riportati a livello indicativo i valori tipici di rumore
ambientale di sottofondo espresso per tipologia di destinazione.
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Seguono poi innumerevoli esempi di possibili calcoli di posizionamento sia per avvisatori ottici tipo C o
tipo W
Vengono date anche indicazioni sulle aree con ostacoli
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e
ottici
Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
La guida da poi anche talune indicazioni riguardanti l’installazione e la manutenzione
degli avvisatori dando particolare importanza a:
- Udibilità o visibilità all’interno dell’area coperta
- Particolare frequenza per ambienti con persone dormienti
- Corretta applicazione della funzione di sincronizzazione
- Omogeneità del colore del flash e del tono acustico
- Non confondibilità delle segnalazioni
Norme di prodotto
Quadro Normativo
COGENTE VOLONTARIO
Leggi,
Decreti
NORME
Recepimento
Direttive
Norme armonizzate e presunzione di conformità
norma armonizzata
• specifica tecnica emessa dagli Organismi europei di
normazione
• elaborata su esplicita richiesta (mandato) conferito al CEN
dalla Commissione Europea a supporto dei Requisiti
Essenziali di una direttiva “nuovo approccio”
• espressa, per quanto possibile, in termini prestazionali
La normativa armonizzata europea:
stato dell’arte e applicazione in Italia
• Il ruolo degli Organismi Nazionali di normazione (UNI,
AFNOR, BSI, DIN …..)
• appartenenza all’Organismo di Normazione Europeo
• pubblicazione di norme nazionali che adottano norme
armonizzate
• definizione delle posizioni nazionali e coordinamento della
partecipazione delle delegazioni nazionali nei Comitati
Tecnici CEN
• relazione con le Autorità nazionali
Direttive
Nuovo Approccio
Norme EN armonizzate
Il ruolo del CEN
Direttive
Nuovo Approccio
Direttiva 89/106/CEE (CPD)
Direttiva del Consiglio del 21 Dicembre 1988 relativa
al ravvicinamento delle disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative degli Stati Membri
concernenti i prodotti da costruzione
Marcatura
La marcatura CE indica:
• che il prodotto è conforme alle norme nazionali che
adottano le norme europee armonizzate
• che è stato applicato il sistema di attestazione di
conformità, stabilito dalla Decisione della
Commissione Europea relativo al prodotto
Marcatura CE - Affissione
COME
• modo visibile
• modo leggibile
• modo indelebile
DOVE
• direttamente sul prodotto
• etichetta attaccata ad esso
• imballo
• documenti di accompagnamento
Le norme armonizzate (hEN): il periodo transitorio
norma hEN
disponibile
Norma hEN
citata in GUUE
Ritiro disposizioni
tecniche in contrasto
9 mesi 12/24 mesi
CE possibile CE obbligatorio
CE non
possibile
CPR
Sostituisce la CPD ed è entrata in VIGORE dal
21 Aprile 2011 e con periodo transitorio che
è stato fissato in scadenza al 1° luglio 2013
INTRODUZIONE QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO
CPD – CERTIFICAZIONI
Dal 1 luglio 2013 i produttori ed i distributori
di materiale di importazione hanno l’obbligo
di fornire ai clienti una DoP (Declaration of
Performance) relativa a tutte le famiglie di
prodotti immesse sul mercato e comprese
nei prodotti armonizzati.
CPR – CERTIFICAZIONI
CPR – CERTIFICAZIONI
0123
AnyCo Ltd, P.O. Box 21, B – 1050
07
0123-CPD-0001
EN 54-7
Parte 7:Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi
funzionanti secondo il principio della diffusione della
luce,della trasmissione della luce o della
ionizzazione
Tecnical data - Doc n. 12345
•Azienda
•N.°
certificato
•N.° norma
•Prestazioni
Marcatura CE (esempio)
Esempio di marcatura CE con link a sito Internet
1234
CE conformity marking, consisting of
the“CE”-symbol given in directive
93/68/EEC
Identification number of the certification
body (where relevant)
AnyCo Ltd
07
01234-CPD-00234
Name or identifying mark of the producer
Last two digits of the year in which the
marking was affixed
Certificate number (where relevant)
AnyCo Ltd, Catalogue 2005/1
www.anyproduct.com/cemarking
EN 13251:2000
Product trade name and/or reference with
the intended use
Reference to manufacturer’s catalogue
and/or web site
Number of European standard
Product reference and intended use
•TC DI COMPETENZA
- TC 70 Mezzi manuali di lotta contro l'incendio
- TC 72 Sistemi automatici di rivelazione di incendio
- TC 191 Sistemi fissi di estinzione di incendio
- TC 192 Attrezzature di servizio antincendio
•TC DI COMPETENZA
- TC 21 Attrezzature di protezione e di lotta contro l'incendio
Commissione Protezione Attiva
CEN/TC 72 “Sistemi automatici di rivelazione di incendio”
Parte 1 Introduzione
Parte 2: Centrale di controllo e di segnalazione
Parte 3: Dispositivi sonori di allarme incendio
Parte 4: Apparecchiature di Alimentazione
Parte 5: Rivelatori puntiformi
Parte 7: Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il
principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o
della ionizzazione
Parte 10: Rivelatori di fiamma - Rivelatori puntiformi
Parte 11: Punti di allarme manuali
Parte 12: Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso
Parte 13: Valutazione della compatibilità dei componenti di un sistema
Parte NN: Citata nella GUUE 2011/C246/01 del 24.08.2011 ai fini della marcatura CE
Norme di prodotto Serie UNI EN 54 - Pubblicate
Parte 14: Linee guida per la pianificazione, la progettazione,
l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la manutenzione
Parte 16: Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di
allarme vocale
Parte 17: Isolatori di corto circuito
Parte 18: Dispositivi di ingresso/uscita
Parte 20: Rivelatori di fumo ad aspirazione
Parte 21: Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione
remota di guasto e avvertimento
Parte 23: Dispositivi visuali di allarme incendio
Parte 24: Componenti di sistemi di allarme vocale - Altoparlanti
Parte 25: Componenti che utilizzano collegamenti radio
Norme di prodotto Serie UNI EN 54 - Pubblicate
Part 26: Point fire detectors using carbon monoxide sensors
Part 27: Duct smoke detectors
Part 28: Non-resettable (digital) line type heat detectors
Part 29 – Multi-sensor fire detectors – Point detectors using a
combination of smoke and heat sensors
Part 30: Multi-sensor detectors – Point detectors using a
combination of carbon monoxide and heat sensors
Part 31: Multi-sensor detectors – Point detectors using a
combination of smoke, carbon monoxide and optionally heat
sensors
Part 32: Planning, design, installation, commissioning, use and
maintenance of voice alarm systems
Norme Serie UNI EN 54 - Pubblicate
Part 22: Line type heat detectors
Norme Serie UNI EN 54 - pubblicata
Standard armonizzati
Standard armonizzati
Standard armonizzati
Data d’applicazione Termine periodo coesistenza
Spostata al
31/12/2013
• Norme da poco pubblicate:
UNI 9795
Considerazioni a quasi tre anni dalla sua pubblicazione
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova
edizione:
– Inserimento dei sistemi EVAC nella figura tratta
dalla EN 54-11
– Inserimento scheda di comunicazione con sistema
videografico
LA NORMA UNI 9795
Legenda
LA NORMA UNI 9795
Tabella EN 54-1
REFERENCE FUNCTIONS EXAMPLE OF PRODUCTS CARRYNG THE FUNCTION RELEVANT
STANDARDS
A Automatic fire detection
function
Fire detection such as:
Smoke detectors (point detectors)
Line smoke detectors using optical beam
Aspirating smoke detectors
Duct Smoke Detectors
Heat detectors (point detectors)
Line type heat detectors
Line type heat detectors (NON RESETTABLE)
Flame detector (point detectors)
Carbon monoxide fire detectors (point detectors)
Multi-sensor fire detectors:
- Point detectors using a combination of carbon monoxide and heat
sensors
- Point detectors using a combination of smoke, carbon monoxide and
optionally heat sensors
Input device for auxiliary detection functions such as:
- Sprinkler Activated input
- Input device for connection of secondary detection circuit
EN 54-7
EN 54-12
EN 54-20
EN 54-27
EN 54-5
EN 54-22
EN 54-28
EN 54-10
EN 54-26
EN 54-29
EN 54-30
EN 54-31
EN 54-18A
B Control and indication function Control and indicating equipment (CIE), in conjunction with:
Networked control and indicating equipment
Fire brigade panel
EN 54-2
EN 54-13
LA NORMA UNI 9795
C Fire Alarm and function Voice alarm loudspeakers
Fire alarm devices such as:
- Fire alarm sounder
- Visual alarms
- Tactile alarm devices
EN 54-24
EN 54-3
EN 54-23
D Manual initialing function Manual call point EN 54-11
E Fire alarm routing function Fire alarm routing (alarm transmission routing equipment) EN 54-21
F Fire alarm receiving function Fire alarm receiving center EN 50518
G Control function for fire
protection system or
equipment
Output device to trigger fire protection equipment
Output to fire protection equipment
EN 54-18a
EN 54-2
LA NORMA UNI 9795
H Fire protection system or equipment Duct mounted fire dampers EN 15650
Electrically controlled hold-open device for
fire/smoke doors
EN 14637
Smoke and heat control system EN 12101 series
Smoke Firefighting system: gas extinguishing
systems
EN 12094 series
Firefighting system: sprinkler or water spray
system
EN 12259 series
Other fire protection measures
J Fault warning routing function Fault warning routing equipment EN 54-21
K Fault warning receiving function Fault warning receiving center EN 50518
L Power supply function Power supply equipment (PSE) EN 54-4
M Control and indication function for alarm
annunciation
Voice alarm control and indicating equipment
(VACIE)
Control for other fire evacuation measures
EN 54-16
N Ancillary input or output function Data communication interface
O Ancillary management function Visualization system
Building management system
 Exchange of information between
functions
Short circuit isolators
components using radio links
Alarm transmission system such as:
LAN/WAN
PATN
GSM
GPRS
EN 54-17
EN 54-25
EN 50136
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione:
– Parametro comune per il dimensionamento dei rivelatori
puntiformi con raggio di copertura che varia da 3 m a 7,5
m
– . Questo ha portato all’eliminazione delle indicazioni che
richiedevano talvolta di raddoppiare o triplicare il numero
dei rivelatori anche per ambienti “microscopici”
– Nuove indicazioni sul posizionamento dei rivelatori nei cs
e sp anche per ambienti senza presenza di ventilazione
aumentata
– . Tali ambienti hanno spesso al loro interno corpi solidi
quali canalizzazioni UTA, passerelle cavi, travi per cui il
movimento del fumo incontra notevoli ostacoli
LA NORMA UNI 9795: 2013
Qualora l’elemento sporgente abbia una altezza compresa tra il 10 ed il 30% il
posizionamento dovrà essere effettuato come previsto di seguito
5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI PARALLELE
D/(H-h) Distribuzione rivelatori di fumo in soffitti con travi
parallele
D/(H-h) ≥ 0,6 1 rivelatore in ogni interspazio*
0,3 ≤ D/(H-h)<0,6 1 rivelatore in ogni 2 interspazi*
0,15 ≤ D/(H-h) <
0,3
1 rivelatore in ogni 6 interspazi*
D/(H-h)<0,15 S1 ≤ 4,5m
* Interspazio: superficie delimitata dalle due travi parallele contigue.
Legenda: vedi figura 10
LA NORMA UNI 9795
. Posizionamento dei rivelatori
5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI PARALLELE
In direzione parallela alle travi la distanza massima tra due rivelatori deve essere pari a S2 = 9 m
LA NORMA UNI 9795: 2013
5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI INTERSECANTI
D1/(H-h) Distribuzione rivelatori di fumo nei riquadri
intersecanti
Se D1/(H-h) ≥ 0,6 Un rivelatore per ogni riquadro
0,3 ≤ D/(H-h)<0,6 H ≤ 4 4< H ≤ 12
0,15 ≤ D/(H-h) <
0,3
Distanze massime tra 2
rivelatori
S1 ≤ 4,5m - S2 ≤ 4,5m
Distanze massime tra 2
rivelatori
S1 ≤ 4,5m - S2 ≤ 6m
Legenda: vedi figura 11
LA NORMA UNI 9795: 2013
5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI INTERSECANTI
LA NORMA UNI 9795: 2013
5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO
Posizionamento dei rivelatori in applicazioni particolari
Nei corridoi di larghezza non maggiore di 3 m, in cui l’altezza degli elementi
sporgenti non sia maggiore del 30 % dell’altezza del locale, i rivelatori potranno
essere installati con le modalità previste per i soffitti piani al punto 5.4.3.4.
Nei locali con superficie in pianta non maggiore di 40 m², in cui l’altezza degli
elementi sporgenti non sia maggiore del 30 % dell’altezza del locale i rivelatori
potranno essere installati con le stesse modalità previste per i soffitti piani al
punto 5.4.3.4.
LA NORMA UNI 9795: 2013
5.4.3.17 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO PAVIMENTI SOPRAELEVATI
Massima altezza del pavimento sopraelevato
/controsoffitto
Raggio di copertura
1m R=4,5m
Per altezze maggiori di 1m si applica il punto 5.4.3.2
Nei pavimenti sopraelevati e nei controsoffitti non ventilati di ambienti con
parametri ambientali non legati a processi produttivi, quando questi devono essere
protetti, il numero dei rivelatori deve essere calcolato come nel punto 5.4.3.4, ma
applicando un raggio di copertura massima R = 3 m come da prospetto 10.
Rivelatori puntiforme di fumo in pavimenti sopraelevati e controsoffitti in ambienti
senza circolazione d’aria forzata
LA NORMA UNI 9795: 2013
5.4.4.2 RIVELATORI DI FUMO IN LOCALI TECNICI CON CDZ
Prodotto raggio rivelatori per il numero di
ricambi/h
Raggio di copertura
≥40a) R=4,5m
a) Se il prodotto raggio rivelatore (il raggio considerato è quello del
prospetto 5) per ricambi d’aria/h è particolarmente elevato (>65) è
necessario effettuare valutazioni specifiche che possono portare ad un
aumento dei rivelatori da installare e/o all’installazione di un sistema di
rivelazione supplementare a diretta sorveglianza dei macchinari
Nei locali in cui la circolazione d’aria risulta elevata, cioè al disopra dei normali
valori adottati per li impianti finalizzati al benessere (per es. CED), il numero di
rivelatori di fumo installati a soffitto, o sotto eventuali controsoffitti, deve essere
opportunamente aumentato per compensare l’eccessiva diluizione del fumo.
Detto numero deve essere calcolato come in 5.4.3.4 o 5.4.3.5 applicando però
un raggio di copertura massimo R = 4,5 m come da prospetto 11.
LA NORMA UNI 9795
Nel caso di presenza di spazi nascosti, con altezza minore di 1 metro, sopra i
controsoffitti e sotto i sottopavimenti si devono considerare i coefficienti sotto
riportati:
5.4.4.4 RIVELATORI DI FUMO IN CS E SP DI LOCALI TECNICI CON CDZ
Spazio nascosto h minore di 1 m Raggio di copertura
Senza ripresa d’aria 4,5m
Con ripresa d’aria 3m
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione:
– Indicazioni ancora più particolareggiate per il posizionamento dei rivelatori
lineari in ambienti con soffitti piani quando questo eccede il 10% dell’altezza
totale del locale
LA NORMA UNI 9795: 2013
Nel caso di copertura piana i rivelatori lineari devono essere collocati entro il
10% dell’altezza del locale da proteggere
Queste indicazioni possono essere variate valutando la necessità di eventuali
posizionamenti diversi
Qualora non sia possibile rispettare il 10% deve essere comunque rispettato il
limite del 25% ed è necessaria l’installazione addizionale del 50% dei rivelatori
normalmente previsti.
5.4.5.4 RIVELATORI OTTICI LINEARI DI FUMO
2010
2013
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione:
– Per i sistemi di aspirazione maggiori delucidazioni, ma
soprattutto chiara indicazione per quanto riguarda il loro
dimensionamento in caso di più zone
In ogni caso infatti si devono adottare tutte le prescrizioni/limitazioni previste al
punto 5.2 per la suddivisione dell’area in zone, che devono essere applicate
anche a questa tipologia di sistemi di rivelazione.
Il guasto di uno dei componenti critici di un rivelatore di fumo ad aspirazione
(per esempio la pompa o il rivelatore laser), non deve mai lasciare scoperta più
di una zona come definito nel punto 5.2.7.
LA NORMA UNI 9795
5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE
Novità 2013
I rivelatori di fumo ad aspirazione, utilizzano delle tubazioni per campionare
l’atmosfera dell’area da loro protetta. Le tubazioni trasportano il campione di
aria aspirata ad un sensore, che si può trovare in posizione remota rispetto
all’area protetta. Sulla tubazione di campionamento, solitamente si praticano
diversi fori di aspirazione, oppure si posizionano speciali raccordi con degli
innesti per tubi (solitamente di tipo flessibile) di diametro minore rispetto alla
tubazione principale, denominati «capillari». Scopo di questi è la traslazione
del foro di aspirazione entro una distanza massima ammessa (indicata dal
costruttore) dal collettore di aspirazione. I capillari si usano ad es. quando il
tubo è installato all’interno del controsoffitto, ma deve proteggere l’ambiente
sottostante. Nel caso sia necessario l’utilizzo dei capillari deve essere
valutata la conformazione del soffitto e degli elementi sporgenti per
determinarne il loro posizionamento.
LA NORMA UNI 9795
5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE
Novità 2013
In ogni caso infatti si devono adottare tutte le prescrizioni/limitazioni previste al punto
5.2 per la suddivisione dell’area in zone, che devono essere applicate anche a questa
tipologia di sistemi di rivelazione.
Il guasto di uno dei componenti critici di un rivelatore di fumo ad aspirazione (per
esempio la pompa o il rivelatore laser), non deve mai lasciare scoperta più di una zona
come definito nel punto 5.2.7.
LA NORMA UNI 9795
5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE
Novità 2013
I sistemi ad aspirazione possono anche essere impiegati per rivelare la presenza di fumo
in spazi verticali: anche in questo caso è necessario prevedere dei fori lungo i tratti di
tubazione in verticale secondo le modalità specificate dallo strumento di progettazione
del fabbricante di cui al punto 5.4.10.2.
Solitamente i sistemi ASD, essendo dotati di organi elettromeccanici (pompa di
aspirazione con consumi elevati), richiedono l’uso di alimentatori ausiliari.
L’alimentatore deve essere conforme alla UNI EN 54-4 ed essere dotato di batterie in
tampone in grado di garantire le autonomie di funzionamento previste nel punto 5.6.4.
I SISTEMI DI RIVELAZIONE FUMI AD
ASPIRAZIONE
UNI EN 54-20
CLASS DESCRIPTION EXAMPLE APPLICATION(s) REQUIREMENT
A Aspirating smoke detector providing
very high sensitivity
Very early detection: the detection of
very dilute smoke for example entering
air conditioning ducts to detect the
extremely dilute concentrations of
smoke that might emanate from
equipment in the environmentally
controlled area such as a clean room
Passes test fires TF2A, TF3A, TF4, and
TF5A
B Aspirating smoke detector providing
enhanced sensitivity
Early Detection: for example special fire
detection within or close to particularity
valuable, vulnerable or critical items
such as computer or electronic
equipment cabinets.
Passes test fires TF2B, TF3B, TF4, and
TF5B
C Aspirating smoke detector providing
normal sensitivity
Standard detection: general fire
detection in normal rooms or spaces,
giving, for example, at least an
equivalent level of detection as point or
beam type smoke detection system
Passes test fires TF2, TF3, TF4, and TF5
I SISTEMI DI RIVELAZIONE FUMI AD
ASPIRAZIONE
UNI EN 54-20
CLASS A CLASS B CLASS C
TF2 0,05 0,15 2
TF3 0,005 0,015 2
TF4 N/A N/A 1,27 < EOT < 1,73
Actually, y=6
TF5 0,1 0,3 0,92 < EOT < 1,24
Actually, y=6
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova
edizione:
– Miglioramento in quanto ad indicazione del
paragrafo riguardante le segnalazioni d’allarme
con:
– Indicazioni su quando utilizzare la segnalazione
ottica
– Considerare il sistema Evac come integrazione o
sostituzione di quelli acustici
UNI 9795 considerazioni
• Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione:
– Rifacimento pressochè totale del paragrafo relativo ai cavi con
indicazioni precise sulle norme da rispettare quali:
– CEI 20-105 per i cavi con tensione inferiore a 100 V
– CEI 20-45 per i cavi con tensione superiore a 100 V
– CEI EN 50200 norma di prova per la resistenza al fuoco dei cavi
LA NORMA UNI 9795
7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO
Le connessioni del sistema devono essere progettate e realizzate con cavi resistenti al
fuoco idonei al campo di applicazione e alla tensione di esercizio richiesta o
comunque protetti per il periodo sotto riportato.
I cavi di cui sopra, a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) e non propaganti
l’incendio, devono garantire il funzionamento del circuito in caso di incendio.
Per il collegamento di apparati aventi tensioni uguali o inferiori a 100 Vca (per es.
sensori, pulsanti, interfacce, evacuazione vocale, avvisatori ottico-acustici,
evacuazione fumo calore, ecc.) si richiede l’impiego di cavi resistenti al fuoco
sottoposti a prova in conformità alla CEI EN 50200 requisito minimo PH30 e
comunque nell’ipotesi di esistenza di distinte zone o compartimenti, non inferiore a
garantire il mantenimento delle funzioni per un periodo non inferiore a quello
prescritto da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi.
I cavi devono essere a conduttori flessibili (no conduttori rigidi), con sezione minima
di 0,5 mm² e costruiti secondo la CEI 20-105.
LA NORMA UNI 9795
7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO
I cavi conformi alla CEI 20-105 sono idonei alla posa in coesistenza con cavi energia
utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra fino a 400V.
Nel caso di sistemi di evacuazione vocale, con linee a 70Vca o 100Vca (valore efficace
RMS), al fine di distinguere agevolmente le linee del sistema di rivelazione fumi dalle
linee del sistema di evacuazione vocale, è richiesto l’impiego di cavi a bassa capacità
resistenti al fuoco e non propaganti l’incendio, con rivestimento interno di colore viola.
LA NORMA UNI 9795
7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO
Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio superiori a 100 Vca si
richiede l’impiego di cavi elettrici resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità
alla CEI EN 50200.
Le caratteristiche costruttive (colore isolamenti e tipo di materiali) devono essere
conformi alla CEI 20-45.
I cavi devono essere a conduttori flessibili e con sezione minima di 1,5 mm².
Lo scambio di informazioni tra funzioni all’interno della UNI EN 54-1 che utilizzino
connessioni di tipo LAN, WAN, RS232; RS485, PSTN devono essere realizzate con cavi
resistenti al fuoco a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) con requisito
minimo PH30 oppure adeguatamente protetti per tale periodo.
LA NORMA UNI 9795
7.1.2 POSA DEI CAVI
Novità 2013
Nei casi in cui venga utilizzato un sistema di connessione ad anello chiuso (loop), il
percorso dei cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un
solo ramo dell’anello.
Pertanto per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve essere
differenziato rispetto al percorso di ritorno (per es. canalina portacavi con setto
separatore o doppia tubazione o distanza massima di 30 cm tra andata e ritorno) in
modo tale che il danneggiamento (taglio accidentale) di uno dei due rami non coinvolga
anche l’altro.
UNI 9795
Punti critici
Apparecchiature certificate
prima
Direttiva 89/106/CEE → CPD
ora
Regolamento 315 → CPR
NOVITA’ DoP (Declaration of Performance)
Termine periodo coesistenza
Data pubblicazione
ZONE FISICHE
➢ Non più di 10 locali
oppure 20 locali con i ripetitori ottici
➢ Ambiente e controsoffitto non possono
appartenere alla stessa zona
➢ Non più di 1600 m2 per zona
ZONE FISICHE
Una zona: ERRATO
Una zona: CORRETTO
Ripetitore
ottico
ERRATA SCELTA DELL’APPARECCHIATURA
ERRATA SCELTA DELL’APPARECCHIATURA
Rivelatori ottici di fumo:
Cucine → NO
Parcheggi → NO
Ambienti con fumo → NO
ERRATA SCELTA DELL’APPARECCHIATURA
Rivelatori
termovelocimetrici → NO
Rivelatori termici → SI
Cucine
ERRATA INSTALLAZIONE
DELL’APPARECCHIATURA
➢ Rivelatori automatici e pulsanti manuali
non possono essere installati
sulla stessa linea di rivelazione
se è di tipo convenzionale
➢ Questo è invece possibile
su una linea indirizzata (analogico/digitale)
ERRATA INSTALLAZIONE
DELL’APPARECCHIATURA
ERRATA INSTALLAZIONE
DELL’APPARECCHIATURA
I rivelatori devono distare almeno 1 m
dalle mandate d’aria
 1 m
ERRATA INSTALLAZIONE
DELL’APPARECCHIATURA
➢ Una linea di tipo convenzionale
non può superare 32 punti
➢ Questo è invece possibile
se la linea è indirizzata (analogico/digitale)
a condizione di avere
isolatori di cortocircuito e linea ad anello
CONTROSOFFITTI
E PAVIMENTI SOPRAELEVATI
devono essere protetti se ricorre
almeno una delle seguenti condizioni:
. altezza > 800 mm
. lunghezza > 25 m
. area > 100 m2
. assenza di rivestimento A1/A1FL
. presenza cavi emergenza
(ammessi se resistenti al fuoco PH30)
CONTRO
SOFFITTI
ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA
Il rivelatore deve essere installato orizzontale
e non parallelo alla falda
ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA
Un particolare spesso disatteso
Norma UNI 9795 - punto 5.4.3.17
RIVELATORI LINEARI
Altezza ammissibile di montaggio
RIVELATORI LINEARI
Altezza ammissibile di montaggio
Su altezze elevate il cono di fumo tende ad aprirsi
favorendo così la generazione dell’allarme
RIVELATORI LINEARI
Rivelatori dotati
di riflettore:
il riflettore non deve
essere installato
sopra o a fianco
di superfici vetrate
SISTEMI AD ASPIRAZIONE
E CAMPIONAMENTO
SISTEMI AD ASPIRAZIONE
E CAMPIONAMENTO
Utilizzano spesso speciali innesti
noti come capillari
SISTEMI AD ASPIRAZIONE
E CAMPIONAMENTO
➢ Ciascun foro è assimilato a un rivelatore
di fumo, norma UNI 9795 - punto 5.4.10.3
➢ Ciascuna zona/sistema non può avere
più di 1600 m2 di copertura e più di 32 punti
➢ L’unità di campionamento deve essere
collegata a centrale conforme a EN 54-2
SENSIBILITA’
Classe A: sensibilità alta
rivela concentrazioni molto basse di fumo
Classe B: sensibilità aumentata
ad es. adatta dove il soffitto è molto alto
Classe C: sensibilità ordinaria
equivale ai normali rivelatori di fumo
SISTEMI AD ASPIRAZIONE
E CAMPIONAMENTO
Molte volte non si pensa all’effetto della
diluizione del fumo
CONNESSIONI RADIO
➢ I dispositivi devono poter essere
identificati dalla centrale
UNI 9795 - punto 5.4.11.4
➢ Tutti i dispositivi devono essere
certificati in funzione della relativa
norma di prodotto EN 54
e in aggiunta devono essere EN 54-25
CONNESSIONI RADIO
Secondo UNI 9795 - punto 5.4.11.7:
i rivelatori e pulsanti devono avere interfaccia
separata in modo da rispettare il punto 5.4.6.1
CONNESSIONI RADIO
CONNESSIONI RADIO
➢ Occorre verificare sempre
la bontà del segnale radio
➢ Traslatore: in vista e in posizione
baricentrica rispetto ai vari punti
CENTRALE DI RIVELAZIONE
CENTRALE DI RIVELAZIONE
La centrale non deve essere posta:
- in ripostigli piccoli e nascosti
- dentro armadi chiusi
- in locali interrati
- ad elevata altezza
CENTRALE DI RIVELAZIONE
➢ La centrale deve essere certificata
EN 54-2 e EN 54-4
➢ La centrale deve essere vicina
agli accessi dell’edificio
➢ Il locale deve essere protetto
dall’ incendio e avere l’illuminazione
d’emergenza
Sistemi di segnalazione vocale
L’INTELLIGIBILITA’
BASTA CHE SI SENTA…
…PARLIAMONE
L’INTELLIGIBILITA’
Udibilità - Comprensibilità
Abilità di percepire un suono
(SPL - rumore ambientale)
Abilità di distinguere la
struttura di un suono
(Intelligibilità)
SI
NO
Applicare EN 60849
o EN50849 (2015)
Standard di sistema
Standard di prodotto
Applicare EN 60849
O EN50849 (2015)
Applicare la ISO7240-19 o
la CEN/TS54-32 (2015)
Prodotti certificati
EN 54-16 / EN 54-24 / EN 54-4
Standards da applicare ai sistemi
audio per scopi di emergenza
E’ un sistema
usato per
allarme vocale a
scopi
antincendio?
Il sistema di evacuazione vocale ha lo scopo di informare le persone in
un’eventuale situazione di pericolo.
Il Sistema di Evacuazione è responsabile della tutela delle persone in caso
di effettiva analisi d’allarme da parte della centrale incendio.
I soli sistemi di comunicazione visiva (indicazioni luminose, segnali
lampeggianti, etc.) sono poco efficaci in condizioni di buio o fumo.
Le sirene non sono di immediata comprensione e non danno informazioni
su come comportarsi.
Informazioni vocali provenienti dal sistema di diffusione sonora diventano la
migliore soluzione per allertare e/o far evacuare in maniera programmata
un gruppo di persone in caso di pericolo.
Perchè un sistema di Evacuazione?
Perché un sistema di evacuazione?
Scopo di un sistema Voice Alarm
2
4
Principali attività ove utilizzare l’Evac
D.M. 11 gennaio 1988 Metropolitane
D.M. 20 maggio 1992 Edifici storici destinati a musei, gallerie
D.M. 30 giugno 1995 Edifici storici destinati a biblioteche e archivi
D.M. 26 agosto 1992 Edilizia scolastica
D.M. 9 aprile 1994 Attività alberghiere
D.M. 18 marzo 1996 Impianti sportivi
D.M. 19 agosto 1996 Locali di intrattenimento e pubblico spettacolo
D.M. 18 settembre 2002 Strutture Sanitarie
D.M. 22 febbraio 2006 Locali destinati a uffici
D.M. 27 luglio 2010 Attività commerciali
D.M. 28 febbraio 2014 Strutture turistico ricettive in aria aperta
D.M. 17 luglio 2014 Aerostazioni con superficie superiore 5000 mq
126
CODICE DI PREVENZIONE INCENDI
«Qualora i livelli di prestazione
per rivelazione ed allarme siano
impiegati esclusivamente al fine
della salvaguardia dei beni
caratterizzati da presenza
occasionale e di breve durata di
personale addetto, possono
essere omesse le prescrizioni
della tabella S.7-5 dedicate
esclusivamente alla
salvaguardia degli occupanti
(es. sistema EVAC)»
M = Funzione di controllo e
segnalazione degli allarmi vocali
Esempio di DM per Attività soggette:
• DM 27/7/2010
• Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400
mq.
Normativa di Legge per la prevenzione Incendi
D.M e D.P.R. DI RIFERIMENTO
Riguarda tutti i locali adibiti ad
esposizione e/o vendita, fiere e
quartieri fieristici, con superficie
lorda superiore a 400 mq
comprensiva dei servizi e depositi.
Sono escluse le manifestazioni
temporanee…
8.3 - SISTEMI DI DIFFUSIONE SONORA
Le attività commerciali devono essere
provviste di un sistema di diffusione sonora
in grado di diffondere avvisi e segnali di
allarme allo scopo di dare avvio alle
procedure di emergenza …
UNI ISO 7240 -19
UNI ISO 7240 -19
UNI ISO 7240 -19
Abbreviazioni
-a.d.a. Area acusticamente distinguibile (acoustically distinguishable
area)
-s.s.c.i.e. Apparecchiature di controllo e di segnalazione del sistema
di allarme vocale (sound system control and indicating
equipment)
- s.s.e.p. Sistema di allarme vocale per scopi d'emergenza (sound
system for emergency purposes)
UNI ISO 7240 -19
I sistemi di allarme vocale sono suddivisi secondo tale
Norma su differenti livelli prestazionali.
I segnali di allarme devono essere conformi alla Norma
ISO 7731.
Sistema di segnalazione vocale d’allarme o
sonorizzazione
Configurazione di un impianto di Evacuazione
UNI ISO 7240 -19
UNI ISO 7240 -19
Per la calcolazione del numero di altoparlanti si utilizzano
diversi metodi di misurazione dell’intelligibilità del parlato.
Come bisogna inoltre soddisfare i requisiti prescrittivi
minimi stabiliti al punto 5.7.3.
Dimensionamento dei diffusori
In mancanza di specifiche che descrivano le caratteristiche
ambientali, è possibile creare una ipotesi di progetto, basandosi
sul cosiddetto metodo prescrittivo descritto nella norma.
Distanza max di 6 metri tra un diffusore puntiforme e l’altro.
Distanza max di 12 metri tra un bidirezionale e l’altro.
UNI ISO 7240 -19
Ma attenzione …
Da poco è stato pubblicato il TS:
UNI CEN/TS 54-32:2015
Questi non è particolarmente dissimile dalla UNI ISO
7240-19 se non per talune parti riguardanti le prove e
delle maggiori esplicazioni, ma anche in altri aspetti.
UNI CEN/TS 54-32:2015
4,5 m 6 m
Ma attenzione … 54-32
Impianto su tre livelli di sicurezza.
1. Si può perdere un compartimento
2. Si deve avere uno STI di 0,45 anche in caso di guasto
grazie ad una linea A/B oppure a loop
3. Si deve essere come il livello 2 con amplificatori
ridondanti
Esempio di distribuzione diffusori
in ambienti PICCOLI
N.B.: La Norma ISO 7240-19 non dà una definizione di “Impianto piccolo”.
Per convenzione, possiamo considerare indicativamente una sola linea di max 10 diffusori in
ambiente unico.
-Nei piccoli edifici le zone
possono essere servite da
una sola linea di diffusori se il
piano di sicurezza lo prevede.
- Le quantità e la qualità di
diffusori vanno studiate in
modo da avere un adeguato
livello di intelligibilità del
parlato.
Configurazione di un impianto di Evacuazione
AMP. 1
Esempio di distribuzione di diffusori acustici
EDIFICI Medio/Grandi
- Le zone devono essere coperte
anche in caso di interruzione o
cortocircuito di una linea di
diffusori;
- Le quantità e la qualità di
diffusori vanno studiate in modo
da avere un adeguato livello di
intelligibilità del parlato.
AMP. 1
AMP. 2
Zona 1 Zona 1 Zona 1
Configurazione di un impianto di Evacuazione
- Le zone devono essere coperte almeno al 50 % in caso di rottura di un amplificatore di
potenza, di conseguenza per tutti gli impianti sarà obbligatorio prevedere un amplificatore
di backup per ogni sistema vocale (CPU Master o Slave)
Zona 2
Zona 3
Zona 3
Esempio di distribuzione di diffusori acustici
Impianti Estesi
Questa soluzione è necessaria in presenza di moltissimi diffusori acustici.
In questo caso non serve l’amplificatore di backup in quanto la ridondanza delle singole linee è
garantita da un amplificatore dedicato per tratta.
- Le zone devono essere
coperte anche in caso di
interruzione o cortocircuito
di una linea di diffusori;
- Le quantità e la qualità di
diffusori vanno studiate in
modo da avere un livello
di intelligibilità del parlato
soddisfacente.
Zona 1 Zona 1 Zona 1
Zona 2
Zona 3 Zona 3
Configurazione di un impianto di Evacuazione
Esempio di collegamento a loop
Interfacciamento con centrale Antincendio
L’impianto di evacuazione può essere comandato manualmente, direttamente da
pannello o attivato automaticamente tramite ingressi digitali.
Collegamenti
BASTA CHE SI SENTA…
…PARLIAMONE !
L’INTELLIGIBILITA’
Abilità di percepire un suono
(SPL - rumore ambientale)
Abilità di distinguere la
struttura di un suono
(Intelligibilità)
Udibilità  Comprensibilità
L’INTELLIGIBILITA’
È la
misura del grado di comprensibilità
del parlato
Non è definita e misurata univocamente
Ci sono vari indici e vari metodi di misura (standard)
L’INTELLIGIBILITA’
Lo STI (Speech Transmission Index) è l’indice di trasmissione vocale e si
basa sull’ipotesi che
un’ottima trasmissione del parlato implichi che la forma dell’onda sonora
generata dalla sorgente non cambi
Il metodo STI-PA è un’approssimazione del metodo STI e ha come vantaggio la
maggior rapidità di calcolo ma sostanzialmente porta agli stessi risultati
Indici STI e STI-PA
Metodi di misura dell’intelligibilità
CAMPO DI VARIAZIONE
STI (STI-PA): da 0 (parlato incomprensibile)
a 1 (intelligibilità perfetta)
Confronto
STI (STI-
PA)
0 – 0.3 0.3 -
0.45
0.45 –
0.60
0.60 –
0.75
0.75 - 1
RISULTATO
Inaccettab
ile
Cattivo Discreto Buono
Eccellent
e
L’INTELLIGIBILITA’
IL CAVO
Conduttori interni di diverso colore, per dar modo all'installatore di individuare
immediatamente il polo "contrassegnato“ e pilotare gli altoparlanti “in fase”.
e obbligatoriamente…
Come calcolare la sezione???
UNI ISO 7240 -19
UNI ISO 7240 -19
UNI ISO 7240 -19
Certificazione apparecchiature
UNI EN 54-16 Apparecchiatura di controllo e segnalazione
UNI EN 54-4 Apparecchiatura di alimentazione
UNI EN 54-24 Altoparlanti
UNI EN 54-16 LIVELLI
Livello di accesso 1: da persone con una responsabilità generale per
quanto riguarda la supervisione della sicurezza che potrebbero
effettuare un primo intervento e gestire un allarme d'emergenza o un
avviso di guasto.
Livello di accesso 2: da persone con una responsabilità specifica per
quanto riguarda la sicurezza e che sono competenti e autorizzate al
funzionamento delle s.s.c.i.e.
- nella condizione di riposo;
- nella condizione d'allarme;
- nella condizione di guasto;
- nella condizione di esclusione;
- nella condizione di prova
UNI EN 54-16 LIVELLI
Livello di accesso 3: da persone che sono competenti e autorizzate a:
- riconfigurare nelle s.s.c.i.e. i dati specifici del luogo o i dati da esse
controllati (per esempio etichettature, zone, organizzazione degli
allarmi, messaggi memorizzati e toni);
- utilizzare le s.s.c.i.e. in conformità alle istruzioni e ai dati pubblicati dal
fabbricante.
Livello di accesso 4: da persone competenti e autorizzate dal fabbricante
a riparare le s.s.c.i.e., o ad aggiornarne il firmware, modificando pertanto
la modalità di funzionamento di base.
UNI 11224
• Prossima revisione:
– La Norma benchè non presenti particolari punti
critici vedrà con il 2016 (fine) l’inizio della sua
revisione (normale a 5 anni dalla sua ultima
pubblicazione).
– Difficile stabilire i tempi per la sua revisione, ma si
può pensare a una sua uscita nel 2018.
LA NORMA UNI 11224
• Le modifiche
• Le novità
LA NORMA UNI 11224
• Aggiunta apparecchiature radio
• Aggiunte le parti relative a Metodologia del
Controllo Periodico e Metodologia della
Sorveglianza
• Aggiunta di dispositivo fonometrico per
misurazioni acustiche
Modifica da “ Revisione” a “Verifica generale” e
definizione di impianto obsoleto.
LA NORMA UNI 11224
LA NORMA UNI 11224
• Il controllo dei punti sarà del 50% per visita e
non più del 100%
• Per i sistemi convenzionali il controllo del
100% per ogni visita
NOVITA’
. Nuovo TR aspirazione
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. Revisione norme
Grazie

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Attività normativa nel campo delle Additive Manufacturing
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Attività normativa nel campo delle Additive Manufacturing
 

Normative EN e UNI relative ad Incendio ed Evac

  • 2. Programma . Nuovo TR avvisatori . Norme di prodotto . UNI 9795 a tre anni e punti critici . Sistemi evacuazione . UNI 11224 . Prossime novità
  • 3. Linea Guida Avvisatori TR 11607 19 novembre 2015
  • 4. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Ecco alcune indicazioni sui punti principali della Linea Guida
  • 5. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Ma …….
  • 6. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Meglio quindi utilizzare più segnalatori con potenza acustica media che pochi o addirittura uno solo con potenza acustica elevatissima !
  • 7. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Ma ……. fatta la legge trovato l’inganno !
  • 8. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 9. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 10. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 11. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Vantaggio
  • 12. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Raddoppiando la distanza il livello di pressione sonora in aria libera diminuisce di 6 dB. Due dispositivi che possiedono lo stesso livello di pressione sonora comporteranno un incremento di 3 dB.
  • 13. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 14. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici I pannelli ottico – acustici ad oggi non hanno queste frequenze
  • 15. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Nella Linea Guida vengono riportati a livello indicativo i valori tipici di rumore ambientale di sottofondo espresso per tipologia di destinazione.
  • 16. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 17. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 18. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 19. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 20. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 21. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 22. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 23. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 24. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 25. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici Seguono poi innumerevoli esempi di possibili calcoli di posizionamento sia per avvisatori ottici tipo C o tipo W Vengono date anche indicazioni sulle aree con ostacoli
  • 26. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 27. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 28. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici
  • 29. Linea Guida Avvisatori acustici e ottici La guida da poi anche talune indicazioni riguardanti l’installazione e la manutenzione degli avvisatori dando particolare importanza a: - Udibilità o visibilità all’interno dell’area coperta - Particolare frequenza per ambienti con persone dormienti - Corretta applicazione della funzione di sincronizzazione - Omogeneità del colore del flash e del tono acustico - Non confondibilità delle segnalazioni
  • 32. Norme armonizzate e presunzione di conformità norma armonizzata • specifica tecnica emessa dagli Organismi europei di normazione • elaborata su esplicita richiesta (mandato) conferito al CEN dalla Commissione Europea a supporto dei Requisiti Essenziali di una direttiva “nuovo approccio” • espressa, per quanto possibile, in termini prestazionali
  • 33. La normativa armonizzata europea: stato dell’arte e applicazione in Italia • Il ruolo degli Organismi Nazionali di normazione (UNI, AFNOR, BSI, DIN …..) • appartenenza all’Organismo di Normazione Europeo • pubblicazione di norme nazionali che adottano norme armonizzate • definizione delle posizioni nazionali e coordinamento della partecipazione delle delegazioni nazionali nei Comitati Tecnici CEN • relazione con le Autorità nazionali
  • 34. Direttive Nuovo Approccio Norme EN armonizzate Il ruolo del CEN Direttive Nuovo Approccio
  • 35. Direttiva 89/106/CEE (CPD) Direttiva del Consiglio del 21 Dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione
  • 36. Marcatura La marcatura CE indica: • che il prodotto è conforme alle norme nazionali che adottano le norme europee armonizzate • che è stato applicato il sistema di attestazione di conformità, stabilito dalla Decisione della Commissione Europea relativo al prodotto
  • 37. Marcatura CE - Affissione COME • modo visibile • modo leggibile • modo indelebile DOVE • direttamente sul prodotto • etichetta attaccata ad esso • imballo • documenti di accompagnamento
  • 38. Le norme armonizzate (hEN): il periodo transitorio norma hEN disponibile Norma hEN citata in GUUE Ritiro disposizioni tecniche in contrasto 9 mesi 12/24 mesi CE possibile CE obbligatorio CE non possibile
  • 39. CPR Sostituisce la CPD ed è entrata in VIGORE dal 21 Aprile 2011 e con periodo transitorio che è stato fissato in scadenza al 1° luglio 2013 INTRODUZIONE QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO
  • 41. Dal 1 luglio 2013 i produttori ed i distributori di materiale di importazione hanno l’obbligo di fornire ai clienti una DoP (Declaration of Performance) relativa a tutte le famiglie di prodotti immesse sul mercato e comprese nei prodotti armonizzati. CPR – CERTIFICAZIONI
  • 43. 0123 AnyCo Ltd, P.O. Box 21, B – 1050 07 0123-CPD-0001 EN 54-7 Parte 7:Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce,della trasmissione della luce o della ionizzazione Tecnical data - Doc n. 12345 •Azienda •N.° certificato •N.° norma •Prestazioni Marcatura CE (esempio)
  • 44. Esempio di marcatura CE con link a sito Internet 1234 CE conformity marking, consisting of the“CE”-symbol given in directive 93/68/EEC Identification number of the certification body (where relevant) AnyCo Ltd 07 01234-CPD-00234 Name or identifying mark of the producer Last two digits of the year in which the marking was affixed Certificate number (where relevant) AnyCo Ltd, Catalogue 2005/1 www.anyproduct.com/cemarking EN 13251:2000 Product trade name and/or reference with the intended use Reference to manufacturer’s catalogue and/or web site Number of European standard Product reference and intended use
  • 45.
  • 46. •TC DI COMPETENZA - TC 70 Mezzi manuali di lotta contro l'incendio - TC 72 Sistemi automatici di rivelazione di incendio - TC 191 Sistemi fissi di estinzione di incendio - TC 192 Attrezzature di servizio antincendio •TC DI COMPETENZA - TC 21 Attrezzature di protezione e di lotta contro l'incendio Commissione Protezione Attiva
  • 47. CEN/TC 72 “Sistemi automatici di rivelazione di incendio”
  • 48. Parte 1 Introduzione Parte 2: Centrale di controllo e di segnalazione Parte 3: Dispositivi sonori di allarme incendio Parte 4: Apparecchiature di Alimentazione Parte 5: Rivelatori puntiformi Parte 7: Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione Parte 10: Rivelatori di fiamma - Rivelatori puntiformi Parte 11: Punti di allarme manuali Parte 12: Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso Parte 13: Valutazione della compatibilità dei componenti di un sistema Parte NN: Citata nella GUUE 2011/C246/01 del 24.08.2011 ai fini della marcatura CE Norme di prodotto Serie UNI EN 54 - Pubblicate
  • 49. Parte 14: Linee guida per la pianificazione, la progettazione, l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la manutenzione Parte 16: Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale Parte 17: Isolatori di corto circuito Parte 18: Dispositivi di ingresso/uscita Parte 20: Rivelatori di fumo ad aspirazione Parte 21: Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione remota di guasto e avvertimento Parte 23: Dispositivi visuali di allarme incendio Parte 24: Componenti di sistemi di allarme vocale - Altoparlanti Parte 25: Componenti che utilizzano collegamenti radio Norme di prodotto Serie UNI EN 54 - Pubblicate
  • 50. Part 26: Point fire detectors using carbon monoxide sensors Part 27: Duct smoke detectors Part 28: Non-resettable (digital) line type heat detectors Part 29 – Multi-sensor fire detectors – Point detectors using a combination of smoke and heat sensors Part 30: Multi-sensor detectors – Point detectors using a combination of carbon monoxide and heat sensors Part 31: Multi-sensor detectors – Point detectors using a combination of smoke, carbon monoxide and optionally heat sensors Part 32: Planning, design, installation, commissioning, use and maintenance of voice alarm systems Norme Serie UNI EN 54 - Pubblicate
  • 51. Part 22: Line type heat detectors Norme Serie UNI EN 54 - pubblicata
  • 54. Standard armonizzati Data d’applicazione Termine periodo coesistenza Spostata al 31/12/2013
  • 55. • Norme da poco pubblicate:
  • 56. UNI 9795 Considerazioni a quasi tre anni dalla sua pubblicazione
  • 57. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Inserimento dei sistemi EVAC nella figura tratta dalla EN 54-11 – Inserimento scheda di comunicazione con sistema videografico
  • 58.
  • 59. LA NORMA UNI 9795 Legenda
  • 60. LA NORMA UNI 9795 Tabella EN 54-1 REFERENCE FUNCTIONS EXAMPLE OF PRODUCTS CARRYNG THE FUNCTION RELEVANT STANDARDS A Automatic fire detection function Fire detection such as: Smoke detectors (point detectors) Line smoke detectors using optical beam Aspirating smoke detectors Duct Smoke Detectors Heat detectors (point detectors) Line type heat detectors Line type heat detectors (NON RESETTABLE) Flame detector (point detectors) Carbon monoxide fire detectors (point detectors) Multi-sensor fire detectors: - Point detectors using a combination of carbon monoxide and heat sensors - Point detectors using a combination of smoke, carbon monoxide and optionally heat sensors Input device for auxiliary detection functions such as: - Sprinkler Activated input - Input device for connection of secondary detection circuit EN 54-7 EN 54-12 EN 54-20 EN 54-27 EN 54-5 EN 54-22 EN 54-28 EN 54-10 EN 54-26 EN 54-29 EN 54-30 EN 54-31 EN 54-18A B Control and indication function Control and indicating equipment (CIE), in conjunction with: Networked control and indicating equipment Fire brigade panel EN 54-2 EN 54-13
  • 61. LA NORMA UNI 9795 C Fire Alarm and function Voice alarm loudspeakers Fire alarm devices such as: - Fire alarm sounder - Visual alarms - Tactile alarm devices EN 54-24 EN 54-3 EN 54-23 D Manual initialing function Manual call point EN 54-11 E Fire alarm routing function Fire alarm routing (alarm transmission routing equipment) EN 54-21 F Fire alarm receiving function Fire alarm receiving center EN 50518 G Control function for fire protection system or equipment Output device to trigger fire protection equipment Output to fire protection equipment EN 54-18a EN 54-2
  • 62. LA NORMA UNI 9795 H Fire protection system or equipment Duct mounted fire dampers EN 15650 Electrically controlled hold-open device for fire/smoke doors EN 14637 Smoke and heat control system EN 12101 series Smoke Firefighting system: gas extinguishing systems EN 12094 series Firefighting system: sprinkler or water spray system EN 12259 series Other fire protection measures J Fault warning routing function Fault warning routing equipment EN 54-21 K Fault warning receiving function Fault warning receiving center EN 50518 L Power supply function Power supply equipment (PSE) EN 54-4 M Control and indication function for alarm annunciation Voice alarm control and indicating equipment (VACIE) Control for other fire evacuation measures EN 54-16 N Ancillary input or output function Data communication interface O Ancillary management function Visualization system Building management system  Exchange of information between functions Short circuit isolators components using radio links Alarm transmission system such as: LAN/WAN PATN GSM GPRS EN 54-17 EN 54-25 EN 50136
  • 63. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Parametro comune per il dimensionamento dei rivelatori puntiformi con raggio di copertura che varia da 3 m a 7,5 m – . Questo ha portato all’eliminazione delle indicazioni che richiedevano talvolta di raddoppiare o triplicare il numero dei rivelatori anche per ambienti “microscopici” – Nuove indicazioni sul posizionamento dei rivelatori nei cs e sp anche per ambienti senza presenza di ventilazione aumentata – . Tali ambienti hanno spesso al loro interno corpi solidi quali canalizzazioni UTA, passerelle cavi, travi per cui il movimento del fumo incontra notevoli ostacoli
  • 64. LA NORMA UNI 9795: 2013 Qualora l’elemento sporgente abbia una altezza compresa tra il 10 ed il 30% il posizionamento dovrà essere effettuato come previsto di seguito 5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI PARALLELE D/(H-h) Distribuzione rivelatori di fumo in soffitti con travi parallele D/(H-h) ≥ 0,6 1 rivelatore in ogni interspazio* 0,3 ≤ D/(H-h)<0,6 1 rivelatore in ogni 2 interspazi* 0,15 ≤ D/(H-h) < 0,3 1 rivelatore in ogni 6 interspazi* D/(H-h)<0,15 S1 ≤ 4,5m * Interspazio: superficie delimitata dalle due travi parallele contigue. Legenda: vedi figura 10
  • 65. LA NORMA UNI 9795 . Posizionamento dei rivelatori 5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI PARALLELE In direzione parallela alle travi la distanza massima tra due rivelatori deve essere pari a S2 = 9 m
  • 66. LA NORMA UNI 9795: 2013 5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI INTERSECANTI D1/(H-h) Distribuzione rivelatori di fumo nei riquadri intersecanti Se D1/(H-h) ≥ 0,6 Un rivelatore per ogni riquadro 0,3 ≤ D/(H-h)<0,6 H ≤ 4 4< H ≤ 12 0,15 ≤ D/(H-h) < 0,3 Distanze massime tra 2 rivelatori S1 ≤ 4,5m - S2 ≤ 4,5m Distanze massime tra 2 rivelatori S1 ≤ 4,5m - S2 ≤ 6m Legenda: vedi figura 11
  • 67. LA NORMA UNI 9795: 2013 5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO CON TRAVI INTERSECANTI
  • 68. LA NORMA UNI 9795: 2013 5.4.3.10 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO Posizionamento dei rivelatori in applicazioni particolari Nei corridoi di larghezza non maggiore di 3 m, in cui l’altezza degli elementi sporgenti non sia maggiore del 30 % dell’altezza del locale, i rivelatori potranno essere installati con le modalità previste per i soffitti piani al punto 5.4.3.4. Nei locali con superficie in pianta non maggiore di 40 m², in cui l’altezza degli elementi sporgenti non sia maggiore del 30 % dell’altezza del locale i rivelatori potranno essere installati con le stesse modalità previste per i soffitti piani al punto 5.4.3.4.
  • 69. LA NORMA UNI 9795: 2013 5.4.3.17 RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO PAVIMENTI SOPRAELEVATI Massima altezza del pavimento sopraelevato /controsoffitto Raggio di copertura 1m R=4,5m Per altezze maggiori di 1m si applica il punto 5.4.3.2 Nei pavimenti sopraelevati e nei controsoffitti non ventilati di ambienti con parametri ambientali non legati a processi produttivi, quando questi devono essere protetti, il numero dei rivelatori deve essere calcolato come nel punto 5.4.3.4, ma applicando un raggio di copertura massima R = 3 m come da prospetto 10. Rivelatori puntiforme di fumo in pavimenti sopraelevati e controsoffitti in ambienti senza circolazione d’aria forzata
  • 70. LA NORMA UNI 9795: 2013 5.4.4.2 RIVELATORI DI FUMO IN LOCALI TECNICI CON CDZ Prodotto raggio rivelatori per il numero di ricambi/h Raggio di copertura ≥40a) R=4,5m a) Se il prodotto raggio rivelatore (il raggio considerato è quello del prospetto 5) per ricambi d’aria/h è particolarmente elevato (>65) è necessario effettuare valutazioni specifiche che possono portare ad un aumento dei rivelatori da installare e/o all’installazione di un sistema di rivelazione supplementare a diretta sorveglianza dei macchinari Nei locali in cui la circolazione d’aria risulta elevata, cioè al disopra dei normali valori adottati per li impianti finalizzati al benessere (per es. CED), il numero di rivelatori di fumo installati a soffitto, o sotto eventuali controsoffitti, deve essere opportunamente aumentato per compensare l’eccessiva diluizione del fumo. Detto numero deve essere calcolato come in 5.4.3.4 o 5.4.3.5 applicando però un raggio di copertura massimo R = 4,5 m come da prospetto 11.
  • 71. LA NORMA UNI 9795 Nel caso di presenza di spazi nascosti, con altezza minore di 1 metro, sopra i controsoffitti e sotto i sottopavimenti si devono considerare i coefficienti sotto riportati: 5.4.4.4 RIVELATORI DI FUMO IN CS E SP DI LOCALI TECNICI CON CDZ Spazio nascosto h minore di 1 m Raggio di copertura Senza ripresa d’aria 4,5m Con ripresa d’aria 3m
  • 72. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Indicazioni ancora più particolareggiate per il posizionamento dei rivelatori lineari in ambienti con soffitti piani quando questo eccede il 10% dell’altezza totale del locale
  • 73. LA NORMA UNI 9795: 2013 Nel caso di copertura piana i rivelatori lineari devono essere collocati entro il 10% dell’altezza del locale da proteggere Queste indicazioni possono essere variate valutando la necessità di eventuali posizionamenti diversi Qualora non sia possibile rispettare il 10% deve essere comunque rispettato il limite del 25% ed è necessaria l’installazione addizionale del 50% dei rivelatori normalmente previsti. 5.4.5.4 RIVELATORI OTTICI LINEARI DI FUMO 2010 2013
  • 74. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Per i sistemi di aspirazione maggiori delucidazioni, ma soprattutto chiara indicazione per quanto riguarda il loro dimensionamento in caso di più zone In ogni caso infatti si devono adottare tutte le prescrizioni/limitazioni previste al punto 5.2 per la suddivisione dell’area in zone, che devono essere applicate anche a questa tipologia di sistemi di rivelazione. Il guasto di uno dei componenti critici di un rivelatore di fumo ad aspirazione (per esempio la pompa o il rivelatore laser), non deve mai lasciare scoperta più di una zona come definito nel punto 5.2.7.
  • 75. LA NORMA UNI 9795 5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE Novità 2013 I rivelatori di fumo ad aspirazione, utilizzano delle tubazioni per campionare l’atmosfera dell’area da loro protetta. Le tubazioni trasportano il campione di aria aspirata ad un sensore, che si può trovare in posizione remota rispetto all’area protetta. Sulla tubazione di campionamento, solitamente si praticano diversi fori di aspirazione, oppure si posizionano speciali raccordi con degli innesti per tubi (solitamente di tipo flessibile) di diametro minore rispetto alla tubazione principale, denominati «capillari». Scopo di questi è la traslazione del foro di aspirazione entro una distanza massima ammessa (indicata dal costruttore) dal collettore di aspirazione. I capillari si usano ad es. quando il tubo è installato all’interno del controsoffitto, ma deve proteggere l’ambiente sottostante. Nel caso sia necessario l’utilizzo dei capillari deve essere valutata la conformazione del soffitto e degli elementi sporgenti per determinarne il loro posizionamento.
  • 76. LA NORMA UNI 9795 5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE Novità 2013 In ogni caso infatti si devono adottare tutte le prescrizioni/limitazioni previste al punto 5.2 per la suddivisione dell’area in zone, che devono essere applicate anche a questa tipologia di sistemi di rivelazione. Il guasto di uno dei componenti critici di un rivelatore di fumo ad aspirazione (per esempio la pompa o il rivelatore laser), non deve mai lasciare scoperta più di una zona come definito nel punto 5.2.7.
  • 77. LA NORMA UNI 9795 5.4.10 SISTEMI DI RIVELAZIONE AD ASPIRAZIONE Novità 2013 I sistemi ad aspirazione possono anche essere impiegati per rivelare la presenza di fumo in spazi verticali: anche in questo caso è necessario prevedere dei fori lungo i tratti di tubazione in verticale secondo le modalità specificate dallo strumento di progettazione del fabbricante di cui al punto 5.4.10.2. Solitamente i sistemi ASD, essendo dotati di organi elettromeccanici (pompa di aspirazione con consumi elevati), richiedono l’uso di alimentatori ausiliari. L’alimentatore deve essere conforme alla UNI EN 54-4 ed essere dotato di batterie in tampone in grado di garantire le autonomie di funzionamento previste nel punto 5.6.4.
  • 78. I SISTEMI DI RIVELAZIONE FUMI AD ASPIRAZIONE UNI EN 54-20 CLASS DESCRIPTION EXAMPLE APPLICATION(s) REQUIREMENT A Aspirating smoke detector providing very high sensitivity Very early detection: the detection of very dilute smoke for example entering air conditioning ducts to detect the extremely dilute concentrations of smoke that might emanate from equipment in the environmentally controlled area such as a clean room Passes test fires TF2A, TF3A, TF4, and TF5A B Aspirating smoke detector providing enhanced sensitivity Early Detection: for example special fire detection within or close to particularity valuable, vulnerable or critical items such as computer or electronic equipment cabinets. Passes test fires TF2B, TF3B, TF4, and TF5B C Aspirating smoke detector providing normal sensitivity Standard detection: general fire detection in normal rooms or spaces, giving, for example, at least an equivalent level of detection as point or beam type smoke detection system Passes test fires TF2, TF3, TF4, and TF5
  • 79. I SISTEMI DI RIVELAZIONE FUMI AD ASPIRAZIONE UNI EN 54-20 CLASS A CLASS B CLASS C TF2 0,05 0,15 2 TF3 0,005 0,015 2 TF4 N/A N/A 1,27 < EOT < 1,73 Actually, y=6 TF5 0,1 0,3 0,92 < EOT < 1,24 Actually, y=6
  • 80. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Miglioramento in quanto ad indicazione del paragrafo riguardante le segnalazioni d’allarme con: – Indicazioni su quando utilizzare la segnalazione ottica – Considerare il sistema Evac come integrazione o sostituzione di quelli acustici
  • 81. UNI 9795 considerazioni • Punti che hanno caratterizzato la nuova edizione: – Rifacimento pressochè totale del paragrafo relativo ai cavi con indicazioni precise sulle norme da rispettare quali: – CEI 20-105 per i cavi con tensione inferiore a 100 V – CEI 20-45 per i cavi con tensione superiore a 100 V – CEI EN 50200 norma di prova per la resistenza al fuoco dei cavi
  • 82. LA NORMA UNI 9795 7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO Le connessioni del sistema devono essere progettate e realizzate con cavi resistenti al fuoco idonei al campo di applicazione e alla tensione di esercizio richiesta o comunque protetti per il periodo sotto riportato. I cavi di cui sopra, a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) e non propaganti l’incendio, devono garantire il funzionamento del circuito in caso di incendio. Per il collegamento di apparati aventi tensioni uguali o inferiori a 100 Vca (per es. sensori, pulsanti, interfacce, evacuazione vocale, avvisatori ottico-acustici, evacuazione fumo calore, ecc.) si richiede l’impiego di cavi resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità alla CEI EN 50200 requisito minimo PH30 e comunque nell’ipotesi di esistenza di distinte zone o compartimenti, non inferiore a garantire il mantenimento delle funzioni per un periodo non inferiore a quello prescritto da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi. I cavi devono essere a conduttori flessibili (no conduttori rigidi), con sezione minima di 0,5 mm² e costruiti secondo la CEI 20-105.
  • 83. LA NORMA UNI 9795 7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO I cavi conformi alla CEI 20-105 sono idonei alla posa in coesistenza con cavi energia utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra fino a 400V. Nel caso di sistemi di evacuazione vocale, con linee a 70Vca o 100Vca (valore efficace RMS), al fine di distinguere agevolmente le linee del sistema di rivelazione fumi dalle linee del sistema di evacuazione vocale, è richiesto l’impiego di cavi a bassa capacità resistenti al fuoco e non propaganti l’incendio, con rivestimento interno di colore viola.
  • 84. LA NORMA UNI 9795 7. ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio superiori a 100 Vca si richiede l’impiego di cavi elettrici resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità alla CEI EN 50200. Le caratteristiche costruttive (colore isolamenti e tipo di materiali) devono essere conformi alla CEI 20-45. I cavi devono essere a conduttori flessibili e con sezione minima di 1,5 mm². Lo scambio di informazioni tra funzioni all’interno della UNI EN 54-1 che utilizzino connessioni di tipo LAN, WAN, RS232; RS485, PSTN devono essere realizzate con cavi resistenti al fuoco a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) con requisito minimo PH30 oppure adeguatamente protetti per tale periodo.
  • 85. LA NORMA UNI 9795 7.1.2 POSA DEI CAVI Novità 2013 Nei casi in cui venga utilizzato un sistema di connessione ad anello chiuso (loop), il percorso dei cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un solo ramo dell’anello. Pertanto per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve essere differenziato rispetto al percorso di ritorno (per es. canalina portacavi con setto separatore o doppia tubazione o distanza massima di 30 cm tra andata e ritorno) in modo tale che il danneggiamento (taglio accidentale) di uno dei due rami non coinvolga anche l’altro.
  • 87. Apparecchiature certificate prima Direttiva 89/106/CEE → CPD ora Regolamento 315 → CPR
  • 88. NOVITA’ DoP (Declaration of Performance)
  • 90. ZONE FISICHE ➢ Non più di 10 locali oppure 20 locali con i ripetitori ottici ➢ Ambiente e controsoffitto non possono appartenere alla stessa zona ➢ Non più di 1600 m2 per zona
  • 91. ZONE FISICHE Una zona: ERRATO Una zona: CORRETTO Ripetitore ottico
  • 93. ERRATA SCELTA DELL’APPARECCHIATURA Rivelatori ottici di fumo: Cucine → NO Parcheggi → NO Ambienti con fumo → NO
  • 95. ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA ➢ Rivelatori automatici e pulsanti manuali non possono essere installati sulla stessa linea di rivelazione se è di tipo convenzionale ➢ Questo è invece possibile su una linea indirizzata (analogico/digitale)
  • 97. ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA I rivelatori devono distare almeno 1 m dalle mandate d’aria  1 m
  • 98. ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA ➢ Una linea di tipo convenzionale non può superare 32 punti ➢ Questo è invece possibile se la linea è indirizzata (analogico/digitale) a condizione di avere isolatori di cortocircuito e linea ad anello
  • 99. CONTROSOFFITTI E PAVIMENTI SOPRAELEVATI devono essere protetti se ricorre almeno una delle seguenti condizioni: . altezza > 800 mm . lunghezza > 25 m . area > 100 m2 . assenza di rivestimento A1/A1FL . presenza cavi emergenza (ammessi se resistenti al fuoco PH30)
  • 101. ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA Il rivelatore deve essere installato orizzontale e non parallelo alla falda
  • 102.
  • 103. ERRATA INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA Un particolare spesso disatteso Norma UNI 9795 - punto 5.4.3.17
  • 105. RIVELATORI LINEARI Altezza ammissibile di montaggio Su altezze elevate il cono di fumo tende ad aprirsi favorendo così la generazione dell’allarme
  • 106. RIVELATORI LINEARI Rivelatori dotati di riflettore: il riflettore non deve essere installato sopra o a fianco di superfici vetrate
  • 107. SISTEMI AD ASPIRAZIONE E CAMPIONAMENTO
  • 108. SISTEMI AD ASPIRAZIONE E CAMPIONAMENTO Utilizzano spesso speciali innesti noti come capillari
  • 109. SISTEMI AD ASPIRAZIONE E CAMPIONAMENTO ➢ Ciascun foro è assimilato a un rivelatore di fumo, norma UNI 9795 - punto 5.4.10.3 ➢ Ciascuna zona/sistema non può avere più di 1600 m2 di copertura e più di 32 punti ➢ L’unità di campionamento deve essere collegata a centrale conforme a EN 54-2
  • 110. SENSIBILITA’ Classe A: sensibilità alta rivela concentrazioni molto basse di fumo Classe B: sensibilità aumentata ad es. adatta dove il soffitto è molto alto Classe C: sensibilità ordinaria equivale ai normali rivelatori di fumo
  • 111. SISTEMI AD ASPIRAZIONE E CAMPIONAMENTO Molte volte non si pensa all’effetto della diluizione del fumo
  • 112. CONNESSIONI RADIO ➢ I dispositivi devono poter essere identificati dalla centrale UNI 9795 - punto 5.4.11.4 ➢ Tutti i dispositivi devono essere certificati in funzione della relativa norma di prodotto EN 54 e in aggiunta devono essere EN 54-25
  • 113. CONNESSIONI RADIO Secondo UNI 9795 - punto 5.4.11.7: i rivelatori e pulsanti devono avere interfaccia separata in modo da rispettare il punto 5.4.6.1
  • 115. CONNESSIONI RADIO ➢ Occorre verificare sempre la bontà del segnale radio ➢ Traslatore: in vista e in posizione baricentrica rispetto ai vari punti
  • 117. CENTRALE DI RIVELAZIONE La centrale non deve essere posta: - in ripostigli piccoli e nascosti - dentro armadi chiusi - in locali interrati - ad elevata altezza
  • 118. CENTRALE DI RIVELAZIONE ➢ La centrale deve essere certificata EN 54-2 e EN 54-4 ➢ La centrale deve essere vicina agli accessi dell’edificio ➢ Il locale deve essere protetto dall’ incendio e avere l’illuminazione d’emergenza
  • 120. L’INTELLIGIBILITA’ BASTA CHE SI SENTA… …PARLIAMONE
  • 121. L’INTELLIGIBILITA’ Udibilità - Comprensibilità Abilità di percepire un suono (SPL - rumore ambientale) Abilità di distinguere la struttura di un suono (Intelligibilità)
  • 122. SI NO Applicare EN 60849 o EN50849 (2015) Standard di sistema Standard di prodotto Applicare EN 60849 O EN50849 (2015) Applicare la ISO7240-19 o la CEN/TS54-32 (2015) Prodotti certificati EN 54-16 / EN 54-24 / EN 54-4 Standards da applicare ai sistemi audio per scopi di emergenza E’ un sistema usato per allarme vocale a scopi antincendio?
  • 123. Il sistema di evacuazione vocale ha lo scopo di informare le persone in un’eventuale situazione di pericolo. Il Sistema di Evacuazione è responsabile della tutela delle persone in caso di effettiva analisi d’allarme da parte della centrale incendio. I soli sistemi di comunicazione visiva (indicazioni luminose, segnali lampeggianti, etc.) sono poco efficaci in condizioni di buio o fumo. Le sirene non sono di immediata comprensione e non danno informazioni su come comportarsi. Informazioni vocali provenienti dal sistema di diffusione sonora diventano la migliore soluzione per allertare e/o far evacuare in maniera programmata un gruppo di persone in caso di pericolo. Perchè un sistema di Evacuazione? Perché un sistema di evacuazione?
  • 124. Scopo di un sistema Voice Alarm 2 4
  • 125. Principali attività ove utilizzare l’Evac D.M. 11 gennaio 1988 Metropolitane D.M. 20 maggio 1992 Edifici storici destinati a musei, gallerie D.M. 30 giugno 1995 Edifici storici destinati a biblioteche e archivi D.M. 26 agosto 1992 Edilizia scolastica D.M. 9 aprile 1994 Attività alberghiere D.M. 18 marzo 1996 Impianti sportivi D.M. 19 agosto 1996 Locali di intrattenimento e pubblico spettacolo D.M. 18 settembre 2002 Strutture Sanitarie D.M. 22 febbraio 2006 Locali destinati a uffici D.M. 27 luglio 2010 Attività commerciali D.M. 28 febbraio 2014 Strutture turistico ricettive in aria aperta D.M. 17 luglio 2014 Aerostazioni con superficie superiore 5000 mq
  • 126. 126 CODICE DI PREVENZIONE INCENDI «Qualora i livelli di prestazione per rivelazione ed allarme siano impiegati esclusivamente al fine della salvaguardia dei beni caratterizzati da presenza occasionale e di breve durata di personale addetto, possono essere omesse le prescrizioni della tabella S.7-5 dedicate esclusivamente alla salvaguardia degli occupanti (es. sistema EVAC)» M = Funzione di controllo e segnalazione degli allarmi vocali
  • 127. Esempio di DM per Attività soggette: • DM 27/7/2010 • Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq. Normativa di Legge per la prevenzione Incendi D.M e D.P.R. DI RIFERIMENTO Riguarda tutti i locali adibiti ad esposizione e/o vendita, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda superiore a 400 mq comprensiva dei servizi e depositi. Sono escluse le manifestazioni temporanee… 8.3 - SISTEMI DI DIFFUSIONE SONORA Le attività commerciali devono essere provviste di un sistema di diffusione sonora in grado di diffondere avvisi e segnali di allarme allo scopo di dare avvio alle procedure di emergenza …
  • 128. UNI ISO 7240 -19
  • 129. UNI ISO 7240 -19
  • 130. UNI ISO 7240 -19 Abbreviazioni -a.d.a. Area acusticamente distinguibile (acoustically distinguishable area) -s.s.c.i.e. Apparecchiature di controllo e di segnalazione del sistema di allarme vocale (sound system control and indicating equipment) - s.s.e.p. Sistema di allarme vocale per scopi d'emergenza (sound system for emergency purposes)
  • 131. UNI ISO 7240 -19 I sistemi di allarme vocale sono suddivisi secondo tale Norma su differenti livelli prestazionali. I segnali di allarme devono essere conformi alla Norma ISO 7731.
  • 132. Sistema di segnalazione vocale d’allarme o sonorizzazione Configurazione di un impianto di Evacuazione
  • 133. UNI ISO 7240 -19
  • 134. UNI ISO 7240 -19 Per la calcolazione del numero di altoparlanti si utilizzano diversi metodi di misurazione dell’intelligibilità del parlato. Come bisogna inoltre soddisfare i requisiti prescrittivi minimi stabiliti al punto 5.7.3.
  • 135. Dimensionamento dei diffusori In mancanza di specifiche che descrivano le caratteristiche ambientali, è possibile creare una ipotesi di progetto, basandosi sul cosiddetto metodo prescrittivo descritto nella norma. Distanza max di 6 metri tra un diffusore puntiforme e l’altro. Distanza max di 12 metri tra un bidirezionale e l’altro.
  • 136. UNI ISO 7240 -19
  • 137. Ma attenzione … Da poco è stato pubblicato il TS: UNI CEN/TS 54-32:2015 Questi non è particolarmente dissimile dalla UNI ISO 7240-19 se non per talune parti riguardanti le prove e delle maggiori esplicazioni, ma anche in altri aspetti.
  • 139. Ma attenzione … 54-32 Impianto su tre livelli di sicurezza. 1. Si può perdere un compartimento 2. Si deve avere uno STI di 0,45 anche in caso di guasto grazie ad una linea A/B oppure a loop 3. Si deve essere come il livello 2 con amplificatori ridondanti
  • 140. Esempio di distribuzione diffusori in ambienti PICCOLI N.B.: La Norma ISO 7240-19 non dà una definizione di “Impianto piccolo”. Per convenzione, possiamo considerare indicativamente una sola linea di max 10 diffusori in ambiente unico. -Nei piccoli edifici le zone possono essere servite da una sola linea di diffusori se il piano di sicurezza lo prevede. - Le quantità e la qualità di diffusori vanno studiate in modo da avere un adeguato livello di intelligibilità del parlato. Configurazione di un impianto di Evacuazione AMP. 1
  • 141. Esempio di distribuzione di diffusori acustici EDIFICI Medio/Grandi - Le zone devono essere coperte anche in caso di interruzione o cortocircuito di una linea di diffusori; - Le quantità e la qualità di diffusori vanno studiate in modo da avere un adeguato livello di intelligibilità del parlato. AMP. 1 AMP. 2 Zona 1 Zona 1 Zona 1 Configurazione di un impianto di Evacuazione - Le zone devono essere coperte almeno al 50 % in caso di rottura di un amplificatore di potenza, di conseguenza per tutti gli impianti sarà obbligatorio prevedere un amplificatore di backup per ogni sistema vocale (CPU Master o Slave) Zona 2 Zona 3 Zona 3
  • 142. Esempio di distribuzione di diffusori acustici Impianti Estesi Questa soluzione è necessaria in presenza di moltissimi diffusori acustici. In questo caso non serve l’amplificatore di backup in quanto la ridondanza delle singole linee è garantita da un amplificatore dedicato per tratta. - Le zone devono essere coperte anche in caso di interruzione o cortocircuito di una linea di diffusori; - Le quantità e la qualità di diffusori vanno studiate in modo da avere un livello di intelligibilità del parlato soddisfacente. Zona 1 Zona 1 Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 3 Configurazione di un impianto di Evacuazione
  • 144. Interfacciamento con centrale Antincendio L’impianto di evacuazione può essere comandato manualmente, direttamente da pannello o attivato automaticamente tramite ingressi digitali. Collegamenti
  • 145. BASTA CHE SI SENTA… …PARLIAMONE ! L’INTELLIGIBILITA’
  • 146. Abilità di percepire un suono (SPL - rumore ambientale) Abilità di distinguere la struttura di un suono (Intelligibilità) Udibilità  Comprensibilità L’INTELLIGIBILITA’
  • 147. È la misura del grado di comprensibilità del parlato Non è definita e misurata univocamente Ci sono vari indici e vari metodi di misura (standard) L’INTELLIGIBILITA’
  • 148. Lo STI (Speech Transmission Index) è l’indice di trasmissione vocale e si basa sull’ipotesi che un’ottima trasmissione del parlato implichi che la forma dell’onda sonora generata dalla sorgente non cambi Il metodo STI-PA è un’approssimazione del metodo STI e ha come vantaggio la maggior rapidità di calcolo ma sostanzialmente porta agli stessi risultati Indici STI e STI-PA Metodi di misura dell’intelligibilità
  • 149. CAMPO DI VARIAZIONE STI (STI-PA): da 0 (parlato incomprensibile) a 1 (intelligibilità perfetta) Confronto STI (STI- PA) 0 – 0.3 0.3 - 0.45 0.45 – 0.60 0.60 – 0.75 0.75 - 1 RISULTATO Inaccettab ile Cattivo Discreto Buono Eccellent e L’INTELLIGIBILITA’
  • 150. IL CAVO Conduttori interni di diverso colore, per dar modo all'installatore di individuare immediatamente il polo "contrassegnato“ e pilotare gli altoparlanti “in fase”. e obbligatoriamente… Come calcolare la sezione???
  • 151. UNI ISO 7240 -19
  • 152. UNI ISO 7240 -19
  • 153. UNI ISO 7240 -19
  • 154. Certificazione apparecchiature UNI EN 54-16 Apparecchiatura di controllo e segnalazione UNI EN 54-4 Apparecchiatura di alimentazione UNI EN 54-24 Altoparlanti
  • 155. UNI EN 54-16 LIVELLI Livello di accesso 1: da persone con una responsabilità generale per quanto riguarda la supervisione della sicurezza che potrebbero effettuare un primo intervento e gestire un allarme d'emergenza o un avviso di guasto. Livello di accesso 2: da persone con una responsabilità specifica per quanto riguarda la sicurezza e che sono competenti e autorizzate al funzionamento delle s.s.c.i.e. - nella condizione di riposo; - nella condizione d'allarme; - nella condizione di guasto; - nella condizione di esclusione; - nella condizione di prova
  • 156. UNI EN 54-16 LIVELLI Livello di accesso 3: da persone che sono competenti e autorizzate a: - riconfigurare nelle s.s.c.i.e. i dati specifici del luogo o i dati da esse controllati (per esempio etichettature, zone, organizzazione degli allarmi, messaggi memorizzati e toni); - utilizzare le s.s.c.i.e. in conformità alle istruzioni e ai dati pubblicati dal fabbricante. Livello di accesso 4: da persone competenti e autorizzate dal fabbricante a riparare le s.s.c.i.e., o ad aggiornarne il firmware, modificando pertanto la modalità di funzionamento di base.
  • 157. UNI 11224 • Prossima revisione: – La Norma benchè non presenti particolari punti critici vedrà con il 2016 (fine) l’inizio della sua revisione (normale a 5 anni dalla sua ultima pubblicazione). – Difficile stabilire i tempi per la sua revisione, ma si può pensare a una sua uscita nel 2018.
  • 158. LA NORMA UNI 11224 • Le modifiche • Le novità
  • 159. LA NORMA UNI 11224 • Aggiunta apparecchiature radio • Aggiunte le parti relative a Metodologia del Controllo Periodico e Metodologia della Sorveglianza • Aggiunta di dispositivo fonometrico per misurazioni acustiche
  • 160. Modifica da “ Revisione” a “Verifica generale” e definizione di impianto obsoleto. LA NORMA UNI 11224
  • 161. LA NORMA UNI 11224 • Il controllo dei punti sarà del 50% per visita e non più del 100% • Per i sistemi convenzionali il controllo del 100% per ogni visita
  • 162. NOVITA’ . Nuovo TR aspirazione . Pubblicazione EN 16763 . Revisione norme
  • 163. Grazie