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ETERNA È LA SUA MISERICORDIA (SALMO 136)
ANNO GIUBILARE DELLA MISERICORDIA
Tutti noi chiediamo misericordia, riconciliazione, perdono, per Bangui, per
tutta la Repubblica centrafricana e per tutti i Paesi, chiediamo pace, amore
e perdono tutti insieme (29 nov. 2015)
L’8 dicembre scorso solennità dell’Immacolata, è iniziato l’Anno giubilare della
misericordia che si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Cristo
Re.
Papa Francesco l’aveva annunciato il 13 marzo dello scorso anno e aveva
approvato la bolla di indizione “Misericordiae Vultus” l’11 aprile in occasione
della festa della divina misericordia.
Intanto il tema della misericordia, che permea tutta la Sacra Scrittura, è stato trascurato
a lungo dalla teologia sistematica. Un tema così importante non ha avuto il giusto risalto.
Il problema è che essendo convinti che Dio è primariamente giusto, non si è riusciti a
comprendere come Egli possa essere anche misericordioso. Come si può infatti conciliare
giustizia e misericordia? Abbiamo sempre fatto anche noi delle classificazioni morali: i
buoni da una parte e i cattivi dall’altra, i giusti da una parte e i peccatori dall’altra, gli
osservanti da una parte e i trasgressori dall’altra.
L’idea di un Dio castigatore e vendicativo ha gettato molti nell’angoscia a
proposito della loro salvezza eterna. Di fronte alla giustizia di Dio l’uomo,
consapevole della propria povertà spirituale, ha avuto timore e molti
scoraggiati hanno preferito rinunciare all’idea stessa di Dio o vivere come se
Dio non ci fosse.
Per fortuna il tema della misericordia di Dio è
stato riproposto all’attenzione dei fedeli non
attraverso la discussione teologica ma
attraverso rivelazioni.
Nata in Borgogna nel 1647,
Margherita ebbe una giovinezza
difficile. A ventiquattro anni,
nell'Ordine della Visitazione..
Margherita, diventata suor
Maria, restò vent'anni tra le
Visitandine. Fu incompresa dalle
consorelle, malgiudicata dai
superiori.
Per ispirazione della santa,
nacque la festa del Sacro Cuore,
ed ebbe origine la pratica dei
primi Nove Venerdì del mese.
Morì il 17 ottobre 1690.
Santa Margherita Maria Alacoque
Vergine Verosvres,
Autun, Francia, 1647
Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690
Nata in un villaggio polacco e battezzata col nome di
Elena, è la terza di 10 figli, nella Polonia divisa tra gli
imperi russo, tedesco e austriaco. Fa tre anni di
scuola, poi va a servizio. Pensava di farsi suora già da
piccola, ma realizza il progetto solo nell’agosto 1925
quando entra nella comunità della Vergine della
Misericordia, prendendo il nome di Maria Faustina.
Fa la cuoca, la giardiniera, la portinaia, passando poi
per varie case della congregazione. Le visioni sono
piuttosto veicoli dell’invito divino a lei, perché
richiami l’attenzione sui testi della Scrittura che
parlano della misericordia divina e poi perché
stimoli fra i credenti la fiducia nel Signore (espressa
con la formula: Gesù, confido in te) e la volontà di
farsi personalmente misericordiosi.
Muore a 33 anni in Cracovia. Beatificata nel 1993, è
proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II. Le
reliquie si trovano a Cracovia nel Santuario della
Divina Misericordia.
Glogowiec, Polonia, 25 agosto 1905
Cracovia, Polonia, 5 ottobre 1938
Suor Maria Faustina Kowalska
Beata Speranza di Gesù (Maria Josefa
Alhama Valera)
Santomera (Murcia, Spagna), 30 settembre 1893
Collevalenza, 8 febbraio 1983
Madre Speranza giunse nella frazione di
Collevalenza, con il consenso del Vescovo di
Todi, Mons. Alfonso Maria De Sanctis, il 18
agosto 1951, insieme ai primi Figli dell'Amore
Misericordioso e ad una piccola comunità di
Ancelle.
Vi giunse condotta dalla Divina Provvidenza e
già consapevole, per grandi linee, di ciò che
avrebbe dovuto realizzarvi.
Nel suo Diario infatti, in data 14 maggio 1949,
si legge di una singolare premonizione: con
l'aiuto divino e a prezzo di non pochi sacrifici,
ella avrebbe realizzato un magnifico complesso
incentrato attorno ad un Santuario dedicato all‘
Amore Misericordioso del Signore,
comprendente anche strutture per l'accoglienza
di pellegrini, di infermi e di Sacerdoti.
Il tutto al fine di costituire un centro di richiamo
per tante anime.
Anche San Giovanni XXIII durante il concilio vaticano II disse: “La Chiesa preferisce
usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore”.
San Giovanni Paolo II canonizzando suor Faustina Kowalska, stabilendo la festa della
divina misericordia e promulgando l’enciclica “Dives in misericordia” ha dato nuovo
impulso allo sviluppo del tema della misericordia
“MISERICORDIAE VULTUS”
La bolla papale di indizione del giubileo può essere divisa in tre parti.
 prima parte: IL CONCETTO DI MISERICORDIA
Il Papa ha stabilito che in ogni Chiesa particolare ed anche nei Santuari
fosse aperta per tutto l’Anno Santo un’uguale Porta della Misericordia,
affinché il Giubileo potesse essere celebrato anche a livello locale, “quale
segno di comunione di tutta la Chiesa”.
Il Papa ha fatto una sottolineatura importante: la misericordia, ha spiegato,
“non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi
veri figli”. In pratica, tutti “siamo chiamati a vivere di misericordia perché a
noi per primi è stata usata misericordia”….e si è veramente capaci di
misericordia nella misura in cui si sa di essere oggetto di misericordia.
La prima parte della Bolla si conclude con l’annuncio del motto del Giubileo,
ovvero “Misericordiosi come il Padre”, tratto dal Vangelo di Luca (Lc, 6,36 )
seconda parte: COME VIVERE AL MEGLIO IL GIUBILEO
Nella seconda parte della Bolla, Papa Francesco ha offerto alcune
indicazioni pratiche per vivere il Giubileo straordinario in
pienezza spirituale:
Compiere un pellegrinaggio, non giudicare e non condannare
Aprire il cuore alle periferie esistenziali, portando consolazione,
misericordia, solidarietà e attenzione a quanti vivono situazioni di
precarietà
Compiere con gioia le opere di misericordia corporale e
spirituale, per “risvegliare le nostre coscienze assopite davanti al
dramma della povertà”.
Elemento caratteristico del Giubileo è l’indulgenza.
"L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena
temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa”.
Per ottenerla c’è da ottemperare ad alcune disposizioni:
 Visitare una chiesa o santuario indicato come luogo
giubilare, confessarsi, dire alcune preghiere ecc.
 Il Papa ha però anche affermato che “Ogni volta che un
fedele vivrà una o più delle opere di misericordia spirituale o
corporale in prima persona otterrà certamente l’indulgenza
giubilare”.
terza parte: APPELLI CONTRO CRIMINALITÀ E CORRUZIONE
Nella terza parte della Bolla Giubilare, Papa Francesco ha lanciato
alcuni appelli:
 Ai membri di gruppi criminali: “Per il vostro bene, vi chiedo di
cambiare vita”, scrive il Pontefice, invitandoli a non restare
indifferenti di fronte alla chiamata a sperimentare la misericordia
di Dio.
 Alle persone fautrici o complici di corruzione: “Questo è il
momento favorevole per cambiare vita! – dice loro il Papa – E’
sufficiente accogliere l’invito alla conversione e sottoporsi alla
giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia”
Il Papa auspica anche un
dialogo interreligioso:
ricordando che l’Ebraismo e
l’Islam considerano la
misericordia “uno degli attributi
più qualificanti di Dio”, e che
“anch’essi credono che nessuno
può limitare la misericordia divina,
poiché le sue porte sono sempre
aperte”
In chiusura del
documento,
Papa Francesco si
richiama alla figura di
Maria, “Madre della
Misericordia”, la cui vita
è stata plasmata “dalla
presenza della
misericordia fatta carne”.
“Arca dell’Alleanza tra
Dio e gli uomini”, Maria
“attesta che la
misericordia del Figlio di
Dio non conosce confini
e raggiunge tutti, senza
escludere nessuno”.
LA MISERICORDIA DI DIO
Se si volesse, sarebbe possibile riassumere
tutto il Vangelo sotto il titolo della
misericordia. Perché allora questo tema è
stato così a lungo trascurato?
In passato ci si è chiesto in che modo un
Dio giusto, può essere misericordioso,
perché, in quanto giusto, Egli deve
condannare e punire i cattivi e premiare i
buoni.
Che idea povera e miserabile ci eravamo
fatti di Dio, di un Dio che era costretto ad
agire secondo le nostre regole della
giustizia!
Ma fino a che punto Dio si può impegnare con gli uomini?
Fino a che punto arriva il suo perdono e la sua misericordia?
Gesù solo può rispondere a queste domande. Egli, infatti, ha il compito di rivelare
la misericordia del Padre. Fin dall’inizio del suo Vangelo, Luca canta la
misericordia di Dio: essa si estende di età in età, di generazione in generazione.
Tutti gli atti di Gesù si
pongono in questa linea:
«Io voglio misericordia,
non sacrifici»
«Sono venuto per i
peccatori, non per i giusti».
È il suo programma di vita e
di annuncio.
È la misericordia di Dio.
Per questo Gesù predilige i
poveri, è l’amico dei
pubblicani, siede alla loro
tavola, lascia che gli si
avvicini una peccatrice e
con infinita delicatezza la
perdona.
Gesù è venuto a «cercare e
salvare ciò che era
perduto» (Lc 19, 10; cfr. Lc 4, 18; 7, 22.34.39; 19,
5).
E’ per questo, come dice
Papa Francesco, che la
misericordia scandalizza.
Il bello è che scandalizza
non i peccatori ma i
cosiddetti buoni i quali
non accettano che Dio
sia misericordioso con
tutti e non castighi i
cattivi.
Non riescono a capire
che l’amore di Dio non
va meritato ma accolto.
Lo sottolinea in
particolare Paolo
nella lettera ai
Romani (15, 8-9).
Pagani e giudei, tutti
sono uguali davanti a
Dio, perché tutti
hanno peccato e tutti
hanno assoluto
bisogno della
misericordia di Dio.
“Ma Dio, ricco di
misericordia, per il
grande amore con il
quale ci ha amati, da
morti che eravamo
per i peccati, ci ha
fatti rivivere in
Cristo;
per grazia infatti siete
stati salvati e ci ha
risuscitati in Cristo
Gesù, per mostrare nei
secoli futuri la
straordinaria ricchezza
della sua grazia
mediante la sua bontà
verso di noi in Cristo
Gesù” (Ef 2, 4-7). A causa
della sua misericordia,
Dio ci salva. La parola
chiave di tutta la storia
umana in relazione a
Dio è dunque la
misericordia.
La misericordia di
Dio si estende a
tutti gli uomini.
La misericordia è
il primo attributo
di Dio.
È il nome di Dio.
Non ci sono
situazioni dalle
quali non
possiamo uscire,
non siamo
condannati ad
affondare nelle
sabbie mobili.
San Gabriele dell’Addolorata, il santo della gioia,
l’innamorato della Vergine Addolorata, afferma: “Se
Maria è per me, chi puo’ essere contro di me? Non
Cristo giudice, non i peccati perché questi, di fronte
alla sua misericordia, sono quasi un nul la”.
Santa Gemma Galgani, l’impareggiabile
mistica della passione: “Sei giusto Gesù, ma
sei anche misericordioso. Non cerco mica la
tua giustizia, ma la tua misericordia”.
Servo di Dio Federico Righetto Cionchi, fedele
custode del messaggio della Vergine della
Stella e della vita buona del Vangelo: “Righetto
sii buono, resta qui con me”.
Beato Pietro Bonilli, l’instancabile apostolo
della sacra Famiglia: “Amore alla Sacra
Famiglia è per me amore al prossimo, carità
per i derelitti, aiuto agli orfani, zelo per la
salute dei più poveri e abbandonati
Arrivati a questo punto, sorge
la domanda: se questo è l’agire
di Dio, se tale è il suo amore,
quale risposta ci attende? Il
percorso arriva sino alla soglia
delle Penitenzieria.
Qui sono proposte le
sette opere di
misericordia corporale e
le sette opere di
misericordia spirituale.
All’amore che il Signore
rivolge verso ciascuno di
noi esse si pongono
come risposta verso di
Lui e verso gli altri.
Che significato ha la Porta Santa?
Gesù ha detto: “Io sono la porta” (Gv 10,7) per indicare che nessuno può avere
accesso al Padre se non per mezzo suo. Gesù è l’unica via di accesso alla salvezza.
Di conseguenza il passaggio attraverso la Porta Santa evoca il passaggio che ogni
cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia attraverso Cristo, che
chiama tutti a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua
misericordia.
Papa Francesco ha ricordato nella Misericordiae Vultus: “Attraversando la Porta
Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad
essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi”.
L’indulgenza.
Nelle chiese giubilari si potrà ottenere l’indulgenza compiendo le condizioni: ci si
deve accostare con cuore contrito al sacramento della Penitenza.
Bisogna compiere un pellegrinaggio in una delle Chiese Giubilari. Oltre a visitare
queste chiese si deve partecipare alla Santa Messa, oppure se non fosse possibile
si possono recitare preghiere: Lodi, Vespri, Via Crucis, Rosario, Adorazione
concludendole col “Padre Nostro”, la “Professione Fede” e “l’Ave Maria”.
La preghiera va recitata secondo le intenzioni del Santo Padre.
Infine, ci si deve impegnare in opere di carità e penitenza che esprimono la
conversione del cuore.
Significato del Giubileo? Viene detto anche Anno santo, perché promuo
ve la santità della vita dei credenti. Chiedeva Papa Paolo VI in occasione
dell’Anno santo del 1975: “L’Anno santo pone la questione: tu conosci te
stesso? Che cosa sai di te stesso? Chi sei? Sei cristiano? E che cosa si-
gnifica essere cristiano?“. Dunque è l’anno della remissione dei peccati e
delle pene per i peccati, della conversione e della penitenza sacramenta
le. Per Papa Francesco sarà “un modo per risvegliare la nostra coscienza
spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre
più nel cuore del Vangelo dove i poveri sono i privilegiati della
misericordia.
"L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i
peccati, già rimessi quanto alla colpa”.
Per ottenerla c’è da ottemperare ad alcune disposizioni: Visitare una
chiesa o santuario indicato come luogo giubilare, confessarsi, dire alcune
preghiere ecc.
Il Papa ha però anche affermato che “Ogni volta che un fedele vivrà una
o più delle opere di misericordia spirituale o corporale in prima persona
otterrà certamente l’indulgenza giubilare
Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik –
si presenta come una piccola summa teologica del tema
della misericordia.
Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo
smarrito ed indica l’amore di Cristo che porta a
compimento il mistero della sua incarnazione con la
redenzione. Il disegno è realizzato in modo da far
emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne
dell’uomo tanto da cambiargli la vita. Il Buon Pastore con
estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi
occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con
l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni
uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria
umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo
sguardo l’amore del Padre.
La scena si colloca all’interno della mandorla che richiama
la compresenza delle due nature, divina e umana, in
Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente
più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di
Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e
della morte. D’altra parte, la profondità del colore più
scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del
Padre che tutto perdona.
La vera devozione alle pene amarissime del nostro Gesù è mezzo assai
efficace per sterminare i mali che inondano il povero mondo.
Portate la Passione Santissima di Gesù Cristo nel cuore e ogni pena vi
sarà dolce.
Quando sarete al colmo delle afflizioni, prendete in mano il crocifisso e
fatevi fare una predica da esso. Oh che predica sentirete! Come presto
si pacificherà il vostro cuore.
La passione di Gesù è opera d’amore;
è opera di infinito amore;
è la più stupenda opera del divino amore.
Il mare rosso della passione scaturisce
dall’immenso amore dell’amore di Dio
SAN PAOLO DELLA CROCE
L’amore alle
penitenze è una
grazia grande, ma
conviene che sia
senza propria
volontà.
Nel fare penitenza
di propria volontà
vi può essere
inganno.
Le penitenze che
Dio manda sono
le migliori
Misericordia

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Misericordia

  • 1. ETERNA È LA SUA MISERICORDIA (SALMO 136) ANNO GIUBILARE DELLA MISERICORDIA Tutti noi chiediamo misericordia, riconciliazione, perdono, per Bangui, per tutta la Repubblica centrafricana e per tutti i Paesi, chiediamo pace, amore e perdono tutti insieme (29 nov. 2015)
  • 2. L’8 dicembre scorso solennità dell’Immacolata, è iniziato l’Anno giubilare della misericordia che si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Cristo Re. Papa Francesco l’aveva annunciato il 13 marzo dello scorso anno e aveva approvato la bolla di indizione “Misericordiae Vultus” l’11 aprile in occasione della festa della divina misericordia.
  • 3. Intanto il tema della misericordia, che permea tutta la Sacra Scrittura, è stato trascurato a lungo dalla teologia sistematica. Un tema così importante non ha avuto il giusto risalto. Il problema è che essendo convinti che Dio è primariamente giusto, non si è riusciti a comprendere come Egli possa essere anche misericordioso. Come si può infatti conciliare giustizia e misericordia? Abbiamo sempre fatto anche noi delle classificazioni morali: i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, i giusti da una parte e i peccatori dall’altra, gli osservanti da una parte e i trasgressori dall’altra.
  • 4. L’idea di un Dio castigatore e vendicativo ha gettato molti nell’angoscia a proposito della loro salvezza eterna. Di fronte alla giustizia di Dio l’uomo, consapevole della propria povertà spirituale, ha avuto timore e molti scoraggiati hanno preferito rinunciare all’idea stessa di Dio o vivere come se Dio non ci fosse.
  • 5. Per fortuna il tema della misericordia di Dio è stato riproposto all’attenzione dei fedeli non attraverso la discussione teologica ma attraverso rivelazioni.
  • 6. Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile. A ventiquattro anni, nell'Ordine della Visitazione.. Margherita, diventata suor Maria, restò vent'anni tra le Visitandine. Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai superiori. Per ispirazione della santa, nacque la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica dei primi Nove Venerdì del mese. Morì il 17 ottobre 1690. Santa Margherita Maria Alacoque Vergine Verosvres, Autun, Francia, 1647 Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690
  • 7. Nata in un villaggio polacco e battezzata col nome di Elena, è la terza di 10 figli, nella Polonia divisa tra gli imperi russo, tedesco e austriaco. Fa tre anni di scuola, poi va a servizio. Pensava di farsi suora già da piccola, ma realizza il progetto solo nell’agosto 1925 quando entra nella comunità della Vergine della Misericordia, prendendo il nome di Maria Faustina. Fa la cuoca, la giardiniera, la portinaia, passando poi per varie case della congregazione. Le visioni sono piuttosto veicoli dell’invito divino a lei, perché richiami l’attenzione sui testi della Scrittura che parlano della misericordia divina e poi perché stimoli fra i credenti la fiducia nel Signore (espressa con la formula: Gesù, confido in te) e la volontà di farsi personalmente misericordiosi. Muore a 33 anni in Cracovia. Beatificata nel 1993, è proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II. Le reliquie si trovano a Cracovia nel Santuario della Divina Misericordia. Glogowiec, Polonia, 25 agosto 1905 Cracovia, Polonia, 5 ottobre 1938 Suor Maria Faustina Kowalska
  • 8. Beata Speranza di Gesù (Maria Josefa Alhama Valera) Santomera (Murcia, Spagna), 30 settembre 1893 Collevalenza, 8 febbraio 1983 Madre Speranza giunse nella frazione di Collevalenza, con il consenso del Vescovo di Todi, Mons. Alfonso Maria De Sanctis, il 18 agosto 1951, insieme ai primi Figli dell'Amore Misericordioso e ad una piccola comunità di Ancelle. Vi giunse condotta dalla Divina Provvidenza e già consapevole, per grandi linee, di ciò che avrebbe dovuto realizzarvi. Nel suo Diario infatti, in data 14 maggio 1949, si legge di una singolare premonizione: con l'aiuto divino e a prezzo di non pochi sacrifici, ella avrebbe realizzato un magnifico complesso incentrato attorno ad un Santuario dedicato all‘ Amore Misericordioso del Signore, comprendente anche strutture per l'accoglienza di pellegrini, di infermi e di Sacerdoti. Il tutto al fine di costituire un centro di richiamo per tante anime.
  • 9. Anche San Giovanni XXIII durante il concilio vaticano II disse: “La Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore”. San Giovanni Paolo II canonizzando suor Faustina Kowalska, stabilendo la festa della divina misericordia e promulgando l’enciclica “Dives in misericordia” ha dato nuovo impulso allo sviluppo del tema della misericordia
  • 10. “MISERICORDIAE VULTUS” La bolla papale di indizione del giubileo può essere divisa in tre parti.  prima parte: IL CONCETTO DI MISERICORDIA Il Papa ha stabilito che in ogni Chiesa particolare ed anche nei Santuari fosse aperta per tutto l’Anno Santo un’uguale Porta della Misericordia, affinché il Giubileo potesse essere celebrato anche a livello locale, “quale segno di comunione di tutta la Chiesa”. Il Papa ha fatto una sottolineatura importante: la misericordia, ha spiegato, “non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli”. In pratica, tutti “siamo chiamati a vivere di misericordia perché a noi per primi è stata usata misericordia”….e si è veramente capaci di misericordia nella misura in cui si sa di essere oggetto di misericordia. La prima parte della Bolla si conclude con l’annuncio del motto del Giubileo, ovvero “Misericordiosi come il Padre”, tratto dal Vangelo di Luca (Lc, 6,36 )
  • 11. seconda parte: COME VIVERE AL MEGLIO IL GIUBILEO Nella seconda parte della Bolla, Papa Francesco ha offerto alcune indicazioni pratiche per vivere il Giubileo straordinario in pienezza spirituale: Compiere un pellegrinaggio, non giudicare e non condannare Aprire il cuore alle periferie esistenziali, portando consolazione, misericordia, solidarietà e attenzione a quanti vivono situazioni di precarietà Compiere con gioia le opere di misericordia corporale e spirituale, per “risvegliare le nostre coscienze assopite davanti al dramma della povertà”.
  • 12.
  • 13.
  • 14. Elemento caratteristico del Giubileo è l’indulgenza. "L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa”. Per ottenerla c’è da ottemperare ad alcune disposizioni:  Visitare una chiesa o santuario indicato come luogo giubilare, confessarsi, dire alcune preghiere ecc.  Il Papa ha però anche affermato che “Ogni volta che un fedele vivrà una o più delle opere di misericordia spirituale o corporale in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare”.
  • 15. terza parte: APPELLI CONTRO CRIMINALITÀ E CORRUZIONE Nella terza parte della Bolla Giubilare, Papa Francesco ha lanciato alcuni appelli:  Ai membri di gruppi criminali: “Per il vostro bene, vi chiedo di cambiare vita”, scrive il Pontefice, invitandoli a non restare indifferenti di fronte alla chiamata a sperimentare la misericordia di Dio.  Alle persone fautrici o complici di corruzione: “Questo è il momento favorevole per cambiare vita! – dice loro il Papa – E’ sufficiente accogliere l’invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia”
  • 16. Il Papa auspica anche un dialogo interreligioso: ricordando che l’Ebraismo e l’Islam considerano la misericordia “uno degli attributi più qualificanti di Dio”, e che “anch’essi credono che nessuno può limitare la misericordia divina, poiché le sue porte sono sempre aperte”
  • 17. In chiusura del documento, Papa Francesco si richiama alla figura di Maria, “Madre della Misericordia”, la cui vita è stata plasmata “dalla presenza della misericordia fatta carne”. “Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini”, Maria “attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti, senza escludere nessuno”.
  • 18. LA MISERICORDIA DI DIO Se si volesse, sarebbe possibile riassumere tutto il Vangelo sotto il titolo della misericordia. Perché allora questo tema è stato così a lungo trascurato? In passato ci si è chiesto in che modo un Dio giusto, può essere misericordioso, perché, in quanto giusto, Egli deve condannare e punire i cattivi e premiare i buoni. Che idea povera e miserabile ci eravamo fatti di Dio, di un Dio che era costretto ad agire secondo le nostre regole della giustizia!
  • 19. Ma fino a che punto Dio si può impegnare con gli uomini? Fino a che punto arriva il suo perdono e la sua misericordia? Gesù solo può rispondere a queste domande. Egli, infatti, ha il compito di rivelare la misericordia del Padre. Fin dall’inizio del suo Vangelo, Luca canta la misericordia di Dio: essa si estende di età in età, di generazione in generazione.
  • 20. Tutti gli atti di Gesù si pongono in questa linea: «Io voglio misericordia, non sacrifici» «Sono venuto per i peccatori, non per i giusti». È il suo programma di vita e di annuncio. È la misericordia di Dio. Per questo Gesù predilige i poveri, è l’amico dei pubblicani, siede alla loro tavola, lascia che gli si avvicini una peccatrice e con infinita delicatezza la perdona. Gesù è venuto a «cercare e salvare ciò che era perduto» (Lc 19, 10; cfr. Lc 4, 18; 7, 22.34.39; 19, 5).
  • 21. E’ per questo, come dice Papa Francesco, che la misericordia scandalizza. Il bello è che scandalizza non i peccatori ma i cosiddetti buoni i quali non accettano che Dio sia misericordioso con tutti e non castighi i cattivi. Non riescono a capire che l’amore di Dio non va meritato ma accolto.
  • 22.
  • 23. Lo sottolinea in particolare Paolo nella lettera ai Romani (15, 8-9). Pagani e giudei, tutti sono uguali davanti a Dio, perché tutti hanno peccato e tutti hanno assoluto bisogno della misericordia di Dio. “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere in Cristo; per grazia infatti siete stati salvati e ci ha risuscitati in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù” (Ef 2, 4-7). A causa della sua misericordia, Dio ci salva. La parola chiave di tutta la storia umana in relazione a Dio è dunque la misericordia. La misericordia di Dio si estende a tutti gli uomini.
  • 24. La misericordia è il primo attributo di Dio. È il nome di Dio. Non ci sono situazioni dalle quali non possiamo uscire, non siamo condannati ad affondare nelle sabbie mobili.
  • 25. San Gabriele dell’Addolorata, il santo della gioia, l’innamorato della Vergine Addolorata, afferma: “Se Maria è per me, chi puo’ essere contro di me? Non Cristo giudice, non i peccati perché questi, di fronte alla sua misericordia, sono quasi un nul la”. Santa Gemma Galgani, l’impareggiabile mistica della passione: “Sei giusto Gesù, ma sei anche misericordioso. Non cerco mica la tua giustizia, ma la tua misericordia”.
  • 26. Servo di Dio Federico Righetto Cionchi, fedele custode del messaggio della Vergine della Stella e della vita buona del Vangelo: “Righetto sii buono, resta qui con me”. Beato Pietro Bonilli, l’instancabile apostolo della sacra Famiglia: “Amore alla Sacra Famiglia è per me amore al prossimo, carità per i derelitti, aiuto agli orfani, zelo per la salute dei più poveri e abbandonati
  • 27. Arrivati a questo punto, sorge la domanda: se questo è l’agire di Dio, se tale è il suo amore, quale risposta ci attende? Il percorso arriva sino alla soglia delle Penitenzieria. Qui sono proposte le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituale. All’amore che il Signore rivolge verso ciascuno di noi esse si pongono come risposta verso di Lui e verso gli altri.
  • 28. Che significato ha la Porta Santa? Gesù ha detto: “Io sono la porta” (Gv 10,7) per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo. Gesù è l’unica via di accesso alla salvezza. Di conseguenza il passaggio attraverso la Porta Santa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia attraverso Cristo, che chiama tutti a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua misericordia. Papa Francesco ha ricordato nella Misericordiae Vultus: “Attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi”. L’indulgenza. Nelle chiese giubilari si potrà ottenere l’indulgenza compiendo le condizioni: ci si deve accostare con cuore contrito al sacramento della Penitenza. Bisogna compiere un pellegrinaggio in una delle Chiese Giubilari. Oltre a visitare queste chiese si deve partecipare alla Santa Messa, oppure se non fosse possibile si possono recitare preghiere: Lodi, Vespri, Via Crucis, Rosario, Adorazione concludendole col “Padre Nostro”, la “Professione Fede” e “l’Ave Maria”. La preghiera va recitata secondo le intenzioni del Santo Padre. Infine, ci si deve impegnare in opere di carità e penitenza che esprimono la conversione del cuore.
  • 29. Significato del Giubileo? Viene detto anche Anno santo, perché promuo ve la santità della vita dei credenti. Chiedeva Papa Paolo VI in occasione dell’Anno santo del 1975: “L’Anno santo pone la questione: tu conosci te stesso? Che cosa sai di te stesso? Chi sei? Sei cristiano? E che cosa si- gnifica essere cristiano?“. Dunque è l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, della conversione e della penitenza sacramenta le. Per Papa Francesco sarà “un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo dove i poveri sono i privilegiati della misericordia. "L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa”. Per ottenerla c’è da ottemperare ad alcune disposizioni: Visitare una chiesa o santuario indicato come luogo giubilare, confessarsi, dire alcune preghiere ecc. Il Papa ha però anche affermato che “Ogni volta che un fedele vivrà una o più delle opere di misericordia spirituale o corporale in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare
  • 30. Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta come una piccola summa teologica del tema della misericordia. Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito ed indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo tanto da cambiargli la vita. Il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre. La scena si colloca all’interno della mandorla che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.
  • 31. La vera devozione alle pene amarissime del nostro Gesù è mezzo assai efficace per sterminare i mali che inondano il povero mondo. Portate la Passione Santissima di Gesù Cristo nel cuore e ogni pena vi sarà dolce. Quando sarete al colmo delle afflizioni, prendete in mano il crocifisso e fatevi fare una predica da esso. Oh che predica sentirete! Come presto si pacificherà il vostro cuore. La passione di Gesù è opera d’amore; è opera di infinito amore; è la più stupenda opera del divino amore. Il mare rosso della passione scaturisce dall’immenso amore dell’amore di Dio SAN PAOLO DELLA CROCE
  • 32. L’amore alle penitenze è una grazia grande, ma conviene che sia senza propria volontà. Nel fare penitenza di propria volontà vi può essere inganno. Le penitenze che Dio manda sono le migliori