La lista delle merci pericolose contenuta nella normativa sul trasporto merci pericolose contiene sia sostanze ed oggetti specifici sia rubriche generiche che comprendono tutte le sostanze e gli oggetti che hanno le caratteristiche di quelle rubriche.
Il criterio in base al quale viene inserita una sostanza od un oggetto specifico dovrebbe essere quello di una significativa attività di trasporto internazionale di quella sostanza od oggetto. Tuttavia tale criterio, per molte e diverse ragioni, non è applicato in maniera generalizzato, per cui si ritrovano, nella lista sopra citata, sostanze ed oggetti non molto diffusi.
Può quindi essere interessante “curiosare” nella citata lista per “scoprire” sostanze ed oggetti poco noti.
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
MERCI PERICOLOSE POCO CONOSCIUTE
sergio benassai
La lista delle merci pericolose contenuta nella normativa sul trasporto merci
pericolose contiene sia sostanze ed oggetti specifici sia rubriche generiche che
comprendono tutte le sostanze e gli oggetti che hanno le caratteristiche di quelle
rubriche.
Il criterio in base al quale viene inserita una sostanza od un oggetto specifico
dovrebbe essere quello di una significativa attività di trasporto internazionale di
quella sostanza od oggetto. Tuttavia tale criterio, per molte e diverse ragioni, non è
applicato in maniera generalizzato, per cui si ritrovano, nella lista sopra citata,
sostanze ed oggetti non molto diffusi.
Può quindi essere interessante “curiosare” nella citata lista per “scoprire” sostanze ed
oggetti poco noti.
2. Il numero ONU 0070 è assegnato alla rubrica: TAGLIA CAVI PIROTECNICI
ESPLOSIVI
Si tratta di uno strumento, montato sopra il cavo che si ritiene necessario tagliare in
caso di emergenza (come nel caso di un cavo fissato ad un elicottero che supporta il
carico da trasportare e di cui ci si deve “liberare” con urgenza), contenente una
carica esplosiva, la cui attivazione produce una pressione che conferisce un’elevata
energia cinetica ad una lama in grado di tagliare il cavo.
3. I numeri ONU 0319 e 0320 sono assegnati alla rubrica: CANNELLI per artiglieria
Si tratta di un tubicino di rame, inserito in un foro assiale (focone) nella culatta della
bocca da fuoco, e contenente una sostanza infiammabile che si accende per
sfregamento avviando una catena incendiaria deflagrante, lo scoppio della carica e lo
sparo.
4. Il numero ONU 1172 è assegnato alla rubrica: ACETATO DELL’ETERE
MONOETILICO DEL GLICOLE ETILENICO
Si tratta di un solvente, che viene utilizzato anche per le stampanti a getto
d'inchiostro.
Se vi interessa sul web potete trovare molti fornitori cinesi che lo vendono (salvo
errori) a 2 $ al chilo.
5. Il numero ONU 1201 è assegnato alla rubrica: OLIO DI FUSELLO
Che cos’è ?
La parola “fusello” deriva dal tedesco “fusel” che indica un “liquoraccio”.
E infatti l’olio di fusello è una miscela di alcoli che si forma durante la fermentazione
(del vino, delle patate, ecc.).
In genere si tende a buttarlo via.
Quale sia l’interesse a trasportarlo a livello internazionale in grandi quantità è (per
me) ignoto.
6. Il numero ONU 1286 è assegnato alla rubrica: OLIO DI COLOFONIA
Interessante il fatto che questa rubrica è articolata in ben 5 sottorubriche (in
relazione a punto di infiammabilità, pressione di vapore, ecc.), a ognuna delle quali
corrispondono specifiche condizioni di trasporto.
Ma che cos’è ?
E’ un prodotto della distillazione frazionata della Colofonia, utilizzato come
componente di lubrificanti, adesivi, inchiostri per la stampa, ecc.
A sua volta, cos’è la Colofonia ?
Ricordando che il suo nome deriva da quello di un’antica città ionica (Colofone) e
che, non a caso, è anche chiamata “pece greca”, la Colofonia è una resina estratta
dalle conifere.
Tra i suoi utilizzi meno noti: garantire il buon sfregamento dell’archetto sugli
strumenti a corda (come il violino), fornire una base per il vischio utilizzato (ma
vietato) per catturare gli uccelli, essere un componente da aggiungere nel
bruciamento dei fogli di votazione del Conclave per ottenere il fumo bianco quando è
stato eletto il nuovo Papa.
7. Il numero ONU 1327 è assegnato alla rubrica: Fieno, Paglia o Busa
Si ricorda che è rilevante solo per il Codice IMDG (è esente da ADR/RID/ADN)
Ma cos’è la busa ?
Questo vocabolo non è in genere presente nei vocabolari italiani, tuttavia qualche
indizio lo si può trovare in … gastronomia.
Infatti un tipico piatto della Barbagia è costituito dai “Maccarones de busa”, tipici
bucatini di semola di grano duro fatti a mano. Però bisogna fermarsi qui,
all’associazione fra “busa” e “semola di grano” e non lasciarsi fuorviare dal fatto che,
nella lingua sarda, la busa è il ferro da calza con il quale si preparano appunto i
“Maccarones de busa”.
Se poi risaliamo all’originale inglese “bhusa”, con un po’ di pazienza si riesce a
capire che la “bhusa” (una vocabolo usato nella lingua hindu, derivante dal sanscrito)
è la “pula”, vale a dire l’involucro dei chicchi di grano che costituisce il cascame
della trebbiatura.
Ecco perché la busa (cioè la pula) è classificata insieme al fieno e alla paglia !
8. Il numero ONU 1363 è assegnato alla rubrica: COPRA
La copra è la polpa essiccata del cocco, dalla quale si estraggono grassi e oli.
Naturalmente l’interesse commerciale non sta nella copra, ma nell’olio di palma (nel
quale si ricomprende anche l’olio di palmisto, che è quello che si ottiene dalla copra)
che è ampiamente utilizzato nell’industria alimentare (è un costituente della
margarina), nella cosmesi, ecc.
Viene allora da chiedersi: ma veramente ci sono trasporti significativi, a livello
internazionale, di polpe essiccate di cocco ? Ma non conviene estrarre l’olio di
palmisto sul luogo di produzione e trasportare l’olio (che tra l’altro non è classificato
merce pericolosa) ?
9. Il numero ONU 1465 è assegnato alla rubrica: NITRATO DI DIDIMIO
Ma se cercate il Didimio nella tabella periodica degli elementi non lo trovate.
Perché ?
Perché nel 1841, lo svedese Carl Gustav Mosander, lo scopritore del Lantanio, pensò
di aver scoperto un altro elemento, simile al Lantanio, che chiamò appunto “Didimio”
(dal greco δί δσμος – gemello).
Ma già nel 1853 Jean Charles Galissard de Marignac dubitò che il Didimio fosse una
sostanza singola, anche se solo nel 1885 Carl Auer von Welsbach trovò che in realtà
il Didimio è una miscela di Praseodimio e Neodimio.
Comunque ancor oggi si utilizza il termine “Didimio” per indicare una miscela di
Praseodimio e Neodimio utilizzata soprattutto per la fabbricazione di lenti colorate
filtranti.
10. Il numero ONU 1662 è assegnato alla rubrica: NITROBENZENE
Ma il nitrobenzene non è una merce pericolosa poco conosciuta !
Vero.
Però meno conosciuto forse è un suo sinonimo: olio di mirbana.
La cosa curiosa è che su tutti i vocabolari consultati si ammette che l’etimologia della
parola “mirbana” non è conosciuta.
Girando su internet ho trovato un primo parziale suggerimento: il suffisso “mir” può
essere associato al vocabolo greco μσριστικόσ, che significa “fragrante”
(un’associazione che può essere giustificata dal momento che l’acido miristico è un
acido fragrante).
Ma cosa fare con “bana” ?
Quasi quasi faccio riferimento all’islandese, dove “bana” significa “morte”.
Mettendo insieme le due cose si potrebbe “decidere” che queste etimologie (fragranza
e morte) ben possono rappresentare una sostanza odorosa e tossica come l’olio di
mirbana.
11. Il numero ONU 2217 è assegnato alla rubrica: PANELLI
I panelli sono il residuo solido che resta dopo la spremitura a freddo di semi oleosi.
Essi hanno un alto contenuto proteico e vengono quindi utilizzati per l'alimentazione
zootecnica.
Se vi interessa, il loro prezzo è intorno ai 500 € per tonnellata