Ambrosetti Asset Management SIM propone un’analisi di carattere Evidence Based Performance Analysis® alla luce di un confronto tra il “range” di oscillazione realizzato dal cambio EUR/USD da inizio anno e il suo “range” di oscillazione medio annuo.
Conseguenze e valutazioni per le famiglie ed imprese detentrici di titoli di ...Giorgio Zoppo
L'articolo è uno stralcio di un trattato che ho scritto per l'università ove viene valutata in maniera semplicizzata la bontà nel detenere il proprio risparmio SOLO BTP rispetto alla bontà nel detenere SOLO gestioni finanziarie a basso profilo GESTITE (come la stragrande maggioranza dei miei clienti) che sono composte NON SOLO da titoli obbligazionari ma ANCHE da una minima percentuale di azioni e materie prime creando il cosiddetto principio della diversificazione.
L'investimento è come noto il procedimento con cui ognuno di noi sposta nel tempo le disponibilità che ha, rinunciando a spenderle oggi, in vista di un consumo futuro e questo in cambio di un maggior potere d'acquisto differito nel tempo, ovvero di un rendimento. Un rendimento che comunemente ricerca investendo in differenti strumenti (depositi di liquidità, obbligazioni, azioni, immobili, ecc.) sia in forma diretta che sottoforma di prodotti gestiti. L'investimento in quanto tale può essere perciò...
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
Salotto Finanziario presso Golf club Montecatini Terme del 22 giugno 2017 "Finanza comportamentale: imparare a gestire la volatilità, l'emotività e la paura.
Ambrosetti Asset Management SIM propone un’analisi di carattere Evidence Based Performance Analysis® alla luce di un confronto tra il “range” di oscillazione realizzato dal cambio EUR/USD da inizio anno e il suo “range” di oscillazione medio annuo.
Conseguenze e valutazioni per le famiglie ed imprese detentrici di titoli di ...Giorgio Zoppo
L'articolo è uno stralcio di un trattato che ho scritto per l'università ove viene valutata in maniera semplicizzata la bontà nel detenere il proprio risparmio SOLO BTP rispetto alla bontà nel detenere SOLO gestioni finanziarie a basso profilo GESTITE (come la stragrande maggioranza dei miei clienti) che sono composte NON SOLO da titoli obbligazionari ma ANCHE da una minima percentuale di azioni e materie prime creando il cosiddetto principio della diversificazione.
L'investimento è come noto il procedimento con cui ognuno di noi sposta nel tempo le disponibilità che ha, rinunciando a spenderle oggi, in vista di un consumo futuro e questo in cambio di un maggior potere d'acquisto differito nel tempo, ovvero di un rendimento. Un rendimento che comunemente ricerca investendo in differenti strumenti (depositi di liquidità, obbligazioni, azioni, immobili, ecc.) sia in forma diretta che sottoforma di prodotti gestiti. L'investimento in quanto tale può essere perciò...
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
Salotto Finanziario presso Golf club Montecatini Terme del 22 giugno 2017 "Finanza comportamentale: imparare a gestire la volatilità, l'emotività e la paura.
Minibond: un'intervista di Andrea Silvello sul nuovo numero di Uomo&ManagerMiniBondItaly.it
COSA SONO I MINIBOND? COSA POSSONO
APPORTARE AD UN’AZIENDA?
IL FONDATORE DEL SITO WEB
MINIBONDITALY.IT, SPECIALIZZATO SULL’ARGOMENTO,
CI RACCONTA COME QUESTA
REALTÀ STIA (LENTAMENTE)
PRENDENDO PIEDE.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/09/2019MiniBondItaly.it
MINIBOND: RAGGIUNTE LE 313 EMISSIONI E BORSA ITALIANA ANNUNCIA L’EXTRAMOT PRO3
Nel corso del terzo trimestre 2019 si registrano 7 nuovi minibond (emissioni di taglio fino a € 50M) quotati in Borsa Italiana, per un controvalore di 28 milioni di euro. Complessivamente il numero di minibond quotati dal 2013 a fine settembre 2019 raggiunge quota 313, per un controvalore complessivo di 2.152 milioni di euro.
Una importante novità ha caratterizzato quest’ultimo trimestre: il 16 settembre 2019 è stato inaugurato ExtraMOT Pro3, il nuovo segmento obbligazionario di Borsa Italiana per la crescita, dedicato a PMI e società non quotate, o aventi un valore di emissione non superiore a € 50M.
“ExtraMot Pro3 è nato con l’obiettivo di permettere alle società non quotate di ampliare la propria platea di interlocutori finanziari a supporto dei loro piani di crescita, anche attraverso l’emissione di minibond. Crediamo che la quotazione su ExtraMot Pro3 rappresenti un volano per lo sviluppo delle società italiane e spesso un primo ingresso sui mercati dei capitali oltre a essere un’importante opportunità di visibilità e internazionalizzazione per cogliere al meglio le sfide del mercato”, ha detto Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Borsa Italiana durante la presentazione a Piazza Affari del 24 settembre (fonte Bebeez.it).
Al lancio sono stati trasferiti sul nuovo segmento 157 strumenti per 114 emittenti, per un ammontare complessivo superiore ai € 5M. Si noti come alcune società, pur rientrando tra quelle idonee, abbiano preferito restare sul segmento professionale.
A seguito di questa modifica, abbiano deciso di apportare anche noi una importante innovazione al nostro Barometro, scegliendo di concentrarci sui soli minibond (emissioni di taglio fino a € 50M).
AAM "Fusion Approach": integrazione di strategie di Asset Allocation e Asset Selection con adeguati modelli di Market Timing che permette la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza combinando rendimenti accettabili con rischi sostenibili.
Con i due Decreti Sviluppo del 2012, sono stati rimossi i principali ostacoli di natura civilistica e fiscale che di fatto precludevano alle PMI la possibilità di emettere obbligazioni per raccogliere risorse finanziarie, privandole di qualsiasi reale alternativa alla strada tradizionale dell’indebitamento bancario. In virtù di questi
interventi le PMI non quotate possono oggi emettere titoli sul mercato obbligazionario, i cosiddetti “mini-bond”, alle medesime condizioni delle società quotate in Borsa.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/09/2020MiniBondItaly.it
Il terzo trimestre del 2020 si chiude con un totale di 345 Minibond emessi sul mercato regolamentato di Borsa Italiana, per un controvalore complessivo di €2.283M.
Cinque le nuove emissioni del trimestre (stesso numero registrato nel periodo aprile-giugno 2020), per un controvalore pari a EUR 15,5M, cui si sommano EUR 3M di size increase di emissioni precedenti.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS - Dati aggiornati al 30/06/2019MiniBondItaly.it
RAGGIUNTE LE 366 EMISSIONI SUL MERCATO EXTRAMOT PRO: 306 quelle di taglio inferiore ai € 50M, con controvalori in aumento su base annua
I primi sei mesi del 2019 si chiudono con un totale di 366 emissioni sul mercato ExtraMOT Pro, di cui 306 minibond, ovvero emissioni con di taglio inferiore a € 50M. Il mercato si conferma in costante crescita: anche nel secondo trimestre 2019 il numero dei minibond risulta in linea con il trimestre precedente e con il secondo trimestre 2018, mentre il controvalore, su base annua, risulta quasi doppio.
Questa dinamicità dimostra che le piccole e medie imprese continuano a ritenere i minibond uno strumento molto efficace, soprattutto in ottica di un percorso di crescita più ampio.
Minibond: un'intervista di Andrea Silvello sul nuovo numero di Uomo&ManagerMiniBondItaly.it
COSA SONO I MINIBOND? COSA POSSONO
APPORTARE AD UN’AZIENDA?
IL FONDATORE DEL SITO WEB
MINIBONDITALY.IT, SPECIALIZZATO SULL’ARGOMENTO,
CI RACCONTA COME QUESTA
REALTÀ STIA (LENTAMENTE)
PRENDENDO PIEDE.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/09/2019MiniBondItaly.it
MINIBOND: RAGGIUNTE LE 313 EMISSIONI E BORSA ITALIANA ANNUNCIA L’EXTRAMOT PRO3
Nel corso del terzo trimestre 2019 si registrano 7 nuovi minibond (emissioni di taglio fino a € 50M) quotati in Borsa Italiana, per un controvalore di 28 milioni di euro. Complessivamente il numero di minibond quotati dal 2013 a fine settembre 2019 raggiunge quota 313, per un controvalore complessivo di 2.152 milioni di euro.
Una importante novità ha caratterizzato quest’ultimo trimestre: il 16 settembre 2019 è stato inaugurato ExtraMOT Pro3, il nuovo segmento obbligazionario di Borsa Italiana per la crescita, dedicato a PMI e società non quotate, o aventi un valore di emissione non superiore a € 50M.
“ExtraMot Pro3 è nato con l’obiettivo di permettere alle società non quotate di ampliare la propria platea di interlocutori finanziari a supporto dei loro piani di crescita, anche attraverso l’emissione di minibond. Crediamo che la quotazione su ExtraMot Pro3 rappresenti un volano per lo sviluppo delle società italiane e spesso un primo ingresso sui mercati dei capitali oltre a essere un’importante opportunità di visibilità e internazionalizzazione per cogliere al meglio le sfide del mercato”, ha detto Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Borsa Italiana durante la presentazione a Piazza Affari del 24 settembre (fonte Bebeez.it).
Al lancio sono stati trasferiti sul nuovo segmento 157 strumenti per 114 emittenti, per un ammontare complessivo superiore ai € 5M. Si noti come alcune società, pur rientrando tra quelle idonee, abbiano preferito restare sul segmento professionale.
A seguito di questa modifica, abbiano deciso di apportare anche noi una importante innovazione al nostro Barometro, scegliendo di concentrarci sui soli minibond (emissioni di taglio fino a € 50M).
AAM "Fusion Approach": integrazione di strategie di Asset Allocation e Asset Selection con adeguati modelli di Market Timing che permette la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza combinando rendimenti accettabili con rischi sostenibili.
Con i due Decreti Sviluppo del 2012, sono stati rimossi i principali ostacoli di natura civilistica e fiscale che di fatto precludevano alle PMI la possibilità di emettere obbligazioni per raccogliere risorse finanziarie, privandole di qualsiasi reale alternativa alla strada tradizionale dell’indebitamento bancario. In virtù di questi
interventi le PMI non quotate possono oggi emettere titoli sul mercato obbligazionario, i cosiddetti “mini-bond”, alle medesime condizioni delle società quotate in Borsa.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/09/2020MiniBondItaly.it
Il terzo trimestre del 2020 si chiude con un totale di 345 Minibond emessi sul mercato regolamentato di Borsa Italiana, per un controvalore complessivo di €2.283M.
Cinque le nuove emissioni del trimestre (stesso numero registrato nel periodo aprile-giugno 2020), per un controvalore pari a EUR 15,5M, cui si sommano EUR 3M di size increase di emissioni precedenti.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS - Dati aggiornati al 30/06/2019MiniBondItaly.it
RAGGIUNTE LE 366 EMISSIONI SUL MERCATO EXTRAMOT PRO: 306 quelle di taglio inferiore ai € 50M, con controvalori in aumento su base annua
I primi sei mesi del 2019 si chiudono con un totale di 366 emissioni sul mercato ExtraMOT Pro, di cui 306 minibond, ovvero emissioni con di taglio inferiore a € 50M. Il mercato si conferma in costante crescita: anche nel secondo trimestre 2019 il numero dei minibond risulta in linea con il trimestre precedente e con il secondo trimestre 2018, mentre il controvalore, su base annua, risulta quasi doppio.
Questa dinamicità dimostra che le piccole e medie imprese continuano a ritenere i minibond uno strumento molto efficace, soprattutto in ottica di un percorso di crescita più ampio.
2. Mercati € Mercanti numero 4 del 17 novembre 2017
www.assitecasim.it
I costi del risparmio gestito scenderanno?
È opinione di tutti, anche dei più scettici, che uno degli effetti di Mifid 2 sarà la riduzione dei margini
per i produttori (le società prodotto) e per i distributori (reti di vendita bancarie e finanziarie) quale
conseguenza degli aumentati oneri per governare tutti i processi da implementarsi a vari livelli.
È poi noto, in qualche caso ammesso a fatica, che già oggi i costi degli investimenti nel risparmio
gestito sono elevati, superiori in alcuni casi di un punto percentuale rispetto alla media europea e
anglosassone. Se a questo aggiungiamo che la trasparenza imposta nella rendicontazione obbligherà
ad esplicitare tutti i costi in capo alle operazioni, esprimendoli in euro e mettendoli in relazione al
rendimento ottenuto, è ragionevole credere che aumentarli ancora non sia una strada perseguibile per
mantenere invariati i ricavi.
Pensieri diffusi quindi, ma anche parole in libertà. Vediamo allora da dove partiamo, per avere un
quadro abbastanza puntuale; in questo ci aiuta un recente studio di Mediobanca Securities condotto
sui quattro attori della distribuzione quotati in Borsa (Azimut, Banca Generali, Mediolanum, Fineco)
che ha interessato 113 prodotti di queste strutture, rappresentativi di circa un terzo di tutte le masse,
analizzandone i costi sostenuti nel 2016 rapportati ai rendimenti ottenuti nello stesso periodo.
Come si nota, la media dei costi di gestione è stata del 3% (grafico 1) a cui si sono sommati 84 basis
point di commissioni di performance (grafico 2), portando il costo medio annuo totale al 3,63% (grafico
3). L'ultimo grafico infine, mettendo in relazione i costi sostenuti col rendimento ottenuto, mostra
quanta parte di quest'ultimo è stato assorbito dalle commissioni: quasi il 50%.
Grafico 1 Grafico 2
Grafico 4Grafico 3
3. Mercati € Mercanti numero 4 del 17 novembre 2017
www.assitecasim.it
Verrebbe spontaneo chiedersi se i clienti lo sanno: legittimo domandarselo ma tra poco sarà anche
inutile perché, al più tardi nel gennaio del 2019, riceveranno la rendicontazione dell'anno precedente.
Forse è meglio pensare alle possibili reazioni, ad esempio, quando scopriranno che per aver investito
centomila euro avranno sostenuto un costo medio di 3600 euro, l'equivalente di una vacanza.
Ma il punto non è solo questo. Parlando di investimenti si suggerisce sempre di ragionare in ottica di
medio e lungo termine, ed è guardando a un orizzonte temporale ampio che Research Affiliates, uno
dei principali asset allocator mondiali, ha stimato il rendimento atteso di un portafoglio bilanciato
investito per i prossimi dieci anni, fissandolo al 3,6% annuo.
https://interactive.researchaffiliates.com/asset-allocation.html#!/?currency=EUR&group=core&model=ER&primary=expected-returns&scale=LINEAR&terms=NOMINAL
Poco o molto che sia (peraltro rendimento nominale e non reale), se applicassimo come costo per la
gestione di questo portafoglio quello medio calcolato nell’analisi di Mediobanca, avremmo un onere
annuo che azzererebbe completamente il rendimento ottenuto. Alla fine di dieci anni, sempre che il
cliente fosse rimasto investito per tutto il periodo, il capitale ottenuto risulterebbe sensibilmente
inferiore a quello iniziale: i rendimenti sarebbero mangiati dai costi, e il capitale dall’inflazione.
Per inciso, Mediobanca ha rilevato che 29 prodotti su 113 (25% del totale, uno su quattro) hanno
applicato commissioni di performance in assenza di rendimento: il cliente ha cioè pagato una
“performance” anche quando ha perso. Sembra un ossimoro, mi rendo conto.
La domanda corretta, alla fine, non è se i costi del risparmio gestito in Italia scenderanno, ma di quanto
scenderanno. Con buona pace di tutti e finalmente qualche soddisfazione in più per i clienti. Si spera.
4. Mercati € Mercanti numero 4 del 17 novembre 2017
www.assitecasim.it
Mercati € Mercanti è una rubrica redatta da Assiteca SIM S.p.A. a cura del Direttore
Commerciale Marcello Agnello, rivolta principalmente agli addetti ai lavori del settore
finanziario con l’obiettivo di affrontare i molteplici temi connessi al mondo della
consulenza, a volte mettendo in luce le contraddizioni esistenti, qualche volta parlando
di prodotti, occasionalmente fustigando taluni mercanti. In generale la rubrica nasce
con l’intento di condividere riflessioni su un settore che subirà importanti cambiamenti
nei mesi e negli anni a venire.
Assiteca SIM S.p.A. nasce nel mese di settembre 2012 grazie al sodalizio tra Alessandro Falciai, Roberto Russo e
Assiteca S.p.A., la più grande società di brokeraggio assicurativo italiana indipendente e quotata in borsa sul
mercato AIM, che ha deciso di investire per la prima volta nella sua storia nel settore finanziario per proporre un
servizio d’investimento professionale, trasparente e indipendente.
L’indipendenza e la totale assenza di conflitti di interesse sono gli elementi che contraddistinguono l’intera
attività di Assiteca SIM S.p.A. e rappresentano un fondamentale punto di partenza per mettere al servizio della
Clientela la competenza e l’esperienza professionale maturata in anni di attività.
___________________________________________________________________________________________________________________
Le informazioni e le opinioni espresse in questa relazione sono state prodotte da Assiteca SIM S.p.A. al momento della pubblicazione e sono
suscettibili di modifiche in ogni momento successivo alla stessa. Il presente documento è stato redatto unicamente a scopo informativo e non
rappresenta pertanto né un'offerta né un invito, da parte o per conto di Assiteca SIM S.p.A., ad acquistare o vendere un determinato titolo o
strumenti finanziari collegati o a porre in essere eventuali strategie di trading in un determinato ordinamento giuridico.