1. Newspaper Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli, Gennaio 2015 Anno I Numero 6
NEWS&Finance
Define the future!
Define the future!
Il nuovo anno apre il sipario e
la prospettiva è ben definita
e numericamente coraggiosa.
Gli obiettivi, anche se ardui
e complessi, hanno un
valore certo: la definizione del
futuro! Nei prossimi mesi le
strategie preventivamente
generate dalla Direzione
societaria, porteranno la
Cap.Ital.Fin. S.p.A. a conoscere
presumibilmente una
nuova "storia".
Consapevole e determinata nel
raggiungimento dei risultati,
la CapItalFin impiegherà ancora
una volta al meglio le proprie
risorse.
Capitalfin SpA: i successi del 2014, gli obiettivi
per il nuovo anno.
Il 2014 sta per concludersi e per la Cap.Ital.Fin. il resoconto di
fine anno è ricco di importanti traguardi raggiunti e obiettivi
sviluppati insieme a tutto il team e a coloro che hanno
creduto nell'azienda e nel suo “grande progetto”.
Nonostante il periodo di difficile congiuntura economica la
società è riuscita ad incrementare ed affermare la sua
presenza sul mercato. Difatti, la stessa si è resa protagonista
di importanti e significativi avvenimenti;
primo fra tutti il “ritorno alle origini” con l’erogazione del
prodotto diretto ancora il riassetto organizzativo interno ed in
particolare dell’intera area commerciale, la cura per la
formazione e il costante monitoraggio della rete distributiva,
le strategie di content marketing, il 3° inatteso premio ai
Leadership Forum Awards come “ Miglior finanziaria non
bancaria 106 e 107 nella cessione del quinto e tanto altro…..
Continua…
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2. Tuttavia, l’ottica “ di guardare al futuro” costituisce senza alcun’ombra di dubbio uno dei punti di
forza fondamentali che permettono all'azienda stessa di continuare a vivere e a crescere nel
tempo.
Quindi, ancora grandi progetti per il futuro! L’entusiasmo per i risultati conseguiti sprona a sognare
nuovi obiettivi da raggiungere cercando con fantasia e impegno i mezzi e le energie per realizzarli.
L’azienda ha elaborato una pianificazione strategica per il nuovo anno coerente con il core business
ma che prevede una forte esposizione economica oltre che uno sconfinato impegno di ogni singola
risorsa al fine di incrementare sempre di più la produttività, il livello di soddisfazione del cliente/
utente e soprattutto accentuare il processo di fidelizzazione della rete distributiva in virtù della
quale è stato possibile porre le premesse per attuare quel “balzo evolutivo” che la società attende
da tempo.
Capitalfin aderisce al Sistema
pubblico Prevenzione istituito dal Mef.
La CapItalFin SpA ha aderito al Sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel
settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto di identità ai sensi dell’art. 30 – sexies,
comma 2, del D.Lgs. 13 Agosto 2010, n. 141 e s.m.i.
La titolarità del sistema di prevenzione è assegnata al Ministero dell’economia e delle finanze, mentre la
realizzazione e la gestione dell’archivio centrale sono stati affidati alla Consap S.p.A.
In sintesi, gli obiettivi del sistema di prevenzione sono principalmente tre:
-prevenire il fenomeno delle frodi attraverso strumenti di accertamento dell’identità;
-costituire un deterrente in grado di dissuadere i potenziali frodatori;
-ridurre il contenzioso giudiziario sia nel campo civile sia in quello penale.
L’archivio centrale, infine, può essere consultato
dalle Forze di polizia per gli aspetti connessi all’analisi
dei fenomeni criminali e di prevenzione dei reati
finanziari.
La linea di azione intrapresa dalla Società come
sempre, è diretta al rispetto e all’osservanza delle
normative di settore.
Attraverso gli strumenti di adeguata verifica della
clientela si mira all’acquisizione di informazioni della
clientela e alla creazione del profilo di rischio di
riciclaggio della stessa.
Questa e tante altre sono le iniziative di cui la
CapitalFin SpA si renderà protagonista.
Attraverso i Projects work, le innovazioni gestionali,
lo sviluppo di nuovi modelli business, diffusione e
validazioni delle best pratces, assistenza e
responsabilizzazione rete distributiva, la Società
intende rispondere alle nuove sfide professionali
nella sua ottica di crescita e affermazione sul
mercato.
3. La Capitalfin stipula ed aggiorna nuovi
rapporti di Convenzione.
La Cap.Ital.Fin S.p.A. nel corso degli anni ha intrapreso una serie di accordi di convenzione con Enti e
Amministrazioni, pubbliche e private, diventando in questo modo la condizione per poter affiancare ad
una operazione di Cessione del Quinto dello Stipendio un secondo finanziamento garantito assimilabile
per molti aspetti al primo ma con una differente natura giuridica e la cui erogazione non trova la sua base
normativa nel Decreto 180 del 1950 se non per una successiva assimilazione.
Di seguito la lista completa ed aggiornata delle convenzioni siglate.
Aeronautica Militare
Azienda Sanitaria Locale
Salerno
Azienda Sanitaria Locale Latina
Assodifesa
Azienda Ospedaliera
A.Cardarelli Comune di Benevento
Comune di Caserta
Comune di Pozzuoli
Ufficio Scolastico Regionale
Sicilia
4. Comune di Torre
Annunziata
Consiglio Di Stato Tribunali
Amministrativi
CRAL Comune di Napoli
Università degli Studi di
Napoli Federico II CRAL Ippcca Comune di Napoli INPS
INTERCRAL Polizia Italia ASL Napoli 2 Nord
Ente Ecclesiastico, Ospedale
Generale Regionale "F. Miulli"
Comune di Napoli
Provincia di Torino
AZIENDA OSPEDALIERA
"G.RUMMO"
5. Ufficio Scolastico
Regionale Calabria
Asia Benevento Regione Piemonte
Azienda Ospedaliera
OO.RR. S. Giovanni di Dio
e Ruggi D'Aragona
Ministero dell’Economia e
delle Finanze CSOC
Provincia di Bari Provincia di Cosenza Provincia di Messina
Fondazione ENASARCO
Regione Toscana Regione Veneto
MIUR
Ufficio Scolastico Regionale
per l’Emilia Romagna
Ufficio Scolastico per la
Lombardia
6. ULSS 13 Mirano COMUNE DI COSENZA
SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI DI NAPOLI
GIUNTA REGIONE CAMPANIA
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA
"TOR VERGATA"
SECONDA UNIVERSITA'
DEGLI STUDI DI NAPOLI
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI
PALERMO
UNIVERSITA' DEL SALENTO
REGIONE CALABRIA
7. Mono & Pluri, la newsletter dedicata agli iscritti. E non solo…
Abbiamo raccolto i vostri commenti: in molti ci avete chie-sto di
poter ricevere una newsletter e finalmente è partita questa nuova
avventura. Dal 9 dicembre scorso, infatti, è possibile iscriversi a
Mono & Pluri, la newsletter che rac-conta quello che accade nel
mondo Enasarco: informazioni utili, scadenze, aggiornamenti
normativi, eventi e tanto altro.
L’abbiamo pensata come un’email dedicata agli iscritti che fosse
pratica, veloce e personale: per iscriversi così come per
cancellarsi – ci auguriamo ovviamente di ricevere solo ri-chieste
di nuove adesioni - basta un semplice clic. Ditte e agenti possono
inviare la richiesta della propria area riser-vata inEnasarco, ma il
servizio è disponibile per tutti dalla homepage del sito
www.enasarco.it.
Come sempre, attendiamo i vostri preziosi feedback.
fonte Enasarco http://www.enasarco.it/magazine
Enasarco: Cessione del quinto nuova convenzione tipo
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha approvato una nuova convenzione tipo in cui sono
fissati i tassi di interesse massimi applicabili sui prestiti che prevedano la Cessione del quinto. Gli istituti
finanziari interessati a sottoscriverla possono consultare la guida e la Procedura di adesione.
http://www.enasarco.it/Guida/cessione_del_quinto
fonte Enasarco http://www.enasarco.it
CSOC: Test di valutazione per Società di mediazione creditizia
Il CENTRO STUDI OPERATORI DEL CREDITO, perseguendo il suo intento di affiancare gli Operatori del
credito in un percorso di accrescimento professionale e di diffusione dei contenuti della riforma propone per
le società di Mediazione Creditizia un TEST DI VALUTAZIONE al fine di verificare la rispondenza delle
strutture organizzative al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 22 gennaio 2014, n. 31 e alle
Linee Guida dell’OAM.
Gli esperti del CSOC provvederanno ad elaborare, in base alle risposte prodotte al questionario, una risposta
personalizzata in merito alla conformità della società di mediazione creditizia rispetto ai requisiti
organizzativi imposti dalla riforma e circa le ulteriori attività da predisporre per il pieno rispetto della
normativa.
Fonte CSOC http://www.csoc.it/
8. Banche: segnalazione in Centrale rischi di una
posizione a sofferenza.
La segnalazione nelle banche dati dei “cattivi pagatori”, siano esse pubbliche (la Centrale Rischi della
Banca d’Italia) che private (Crif, ecc.) è un po’ lo spauracchio di ogni correntista. E ciò non solo per gli
effetti che essa comporta sotto il profilo del credito, ma anche e soprattutto per le conseguenze sociali e
contrattuali, in termini di immagine, che il privato potrebbe subire in poco tempo.
Numerose sentenze, tuttavia, non hanno fatto altro
che confermare la circostanza secondo cui la
segnalazione in Centrale Rischi di una posizione “a
sofferenza” non può avvenire indiscriminatamente,
come semplice ritorsione e sprone per ottenere il
pagamento dal cliente. Esistono condizioni e paletti
che le banche devono rispettare: in difetto può
scattare anche il risarcimento del danno, ottenuto
dal correntista in via d’urgenza (con quello che i
tecnici definiscono “ricorso all’articolo 700 del codice
di procedura civile”).
Vediamo, dunque, alcune di queste pronunce (almeno le più importanti e recenti).
Innanzitutto – precisa la Cassazione [1] – la segnalazione di una posizione “in sofferenza” presso la
Centrale Rischi della Banca d’Italia, secondo le istruzioni del predetto istituto e le direttive del CICR,
richiede una valutazione, da parte dell’intermediario, riferibile alla complessiva situazione finanziaria del
cliente, e non può quindi scaturire dal semplice ritardo nel pagamento del debito o dal volontario
inadempimento. Al contrario deve essere presente una situazione patrimoniale deficitaria, caratterizzata
da una grave e non transitoria difficoltà economica equiparabile, anche se non coincidente, con la
condizione d’insolvenza. Lo stato di insolvenza – che non deve necessariamente coincidere con quello
proprio della dichiarazione di fallimento – può giustificare la segnalazione del debitore alla Centrale rischi
solo se vi sia una valutazione negativa della situazione patrimoniale del medesimo, evincibile anche da una
grave difficoltà economica, che induce la definitiva irrecuperabilità del credito, sulla base di circostanze di
fatto: quali la pluralità di inadempimenti, la costituzione di garanzie reali in favore di terzi o l’esistenza di
pignoramenti non andati a buon fine [2]. Nella gestione della Centrale dei Rischi, la Banca d’Italia non si
sottrae alla disciplina generale in tema di trattamento dei dati personali [3]. Pertanto si configura una
responsabilità civile della Banca d’Italia in relazione ai danni cagionati dal predetto trattamento [4]. Con la
conseguenza che il correntista può citare in giudizio la Banca per ottenere la rettifica o la cancellazione
della segnalazione erroneamente effettuata [5]. Ai fini dell’obbligo di segnalazione alla Centrale dei Rischi
che spetta alle banche, il credito può essere considerato in “sofferenza” allorché sia vantato nei confronti
di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertato da un giudice con una sentenza, o che versino in
situazioni sostanzialmente equiparabili; in particolare, la nozione di insolvenza che si ricava dalle
“Istruzioni” emanate dalla Banca d’Italia, sulla base delle direttive del CICR, non si identifica con quella
dell’insolvenza fallimentare. Bisogna piuttosto far riferimento ad una valutazione negativa della situazione
patrimoniale, apprezzabile come “deficitaria”, ovvero come “grave difficoltà economica”, senza quindi
alcun riferimento al concetto di incapienza ovvero di “definitiva irrecuperabilità” [6].
[1] Cass. sent. n. 15609 del 8.07.2014. [2] Cass. sent. n. 23083 del 10.10.2013. [3] Dettata dal d.lgs. 3 giugno 2003,
n. 196. [4] Ai sensi dell’articolo 11 d.lgs. 3 giugno 2003, n. 196. [5] Cass. sent. n. 7958 del 01.04.2009. [6] Cass.
sent. n. 21428 del 12.10.2007. Fonte http://www.laleggepertutti.it/
9. Composizione del Collegio di coordinamento
dell'Arbitro Bancario Finanziario per l'anno 2015
La Banca d'Italia, secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia di ABF, in data 12 gennaio
2015 ha estratto a sorte i nominativi dei componenti effettivi e supplenti del Collegio di coordinamento
dell'ABF per l'anno 2015, designati dalle associazioni rappresentative degli intermediari e dei clienti.
Fonte http://www.bancaditalia.it/media/
Banche Popolari, la riforma approvata in Cdm.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo che reca "disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli
investimenti". Dieci popolari con attivi sopra otto miliardi si trasformeranno in società per azioni, abolito il
voto capitario.
Il governo vara la riforma delle banche popolari, avviando la trasformazione in Spa per quelle maggiori
dimesioni: saranno dieci gli istituti coinvolti nel processo che i mercati si aspettavano da tempo. Il Consiglio
dei Ministri, che si è tenuto nel pomeriggio a Roma, ha varato il provvedimento in tandem con le misure a
sostegno degli investimenti, parte nota come Investment Compact.
Questo comprende la semplificazione della
chiusura dei conti corrente, le patent box ma
non gli accordi fiscali per i grandi investitori.
La riforma delle popolari. Dalla riorganizzazione
del settore del credito sono escluse le Banche di
credito cooperativo, come ha anticipato lo
stesso premier, Matteo Renzi, rispondendo a
una esplicita richiesta arrivata via Twitter dalla
deputata di Forza Italia, Gabriella Giammanco.
10. Rivoluzione IVA dal primo gennaio per chi
compra online.
La nuova norma per servizi online, software e app
Con l'arrivo del 2015 cambia un aspetto decisivo per gli acquisti on line, infatti, secondo quanto stabilito
dalla nuova normativa europea, i consumatori italiani subiranno un aumento dell’aliquota pagata sui servizi,
sui software e sulle applicazioni via Web. La regola è semplice, ma ha un impatto abbastanza importante su
chi è abituato a sfruttare i servizi online, infatti fino ad oggi chi comprava all'estero pagava con l'IVA del
paese del fornitore. Dal primo gennaio invece chi acquista online dovrà pagare il servizio con applicata l'IVA
del suo paese di residenza.
In sintesi i consumatori non potranno più godere di quel piccolo sconto sui listini dato dalle differenze di
aliquote applicate in Europa. In Italia sulla maggioranza dei prodotti grava il 22% di IVA, mentre in Gran
Bretagna, Francia, Belgio Germania e Lussemburgo tra il 20% e il 15%. Skype ad esempio, stando alle nuova
normativa, costerà più caro del 7%, dato che oggi applica l'IVA del Lussemburgo.
C’è da osservare inoltre che attualmente se l’acquirente è un cittadino che non risiede nell’Ue, eso sarà
esentato dal pagamento dell’imposta, almeno finché non sarà inserita nella Gazzetta ufficiale una voce
apposita che regoli questo caso specifico.
Questo tema non riguarda, però,
soltanto i privati ma anche i
produttori e gli sviluppatori italiani di
programmi e servizi digitali, i quali
dovranno fare i conti con questo
cambio di regole. E' bene sottolineare
che la nuova normativa europea vale
solo ed esclusivamente per
transazioni B2C, quindi da aziende a
consumatori finali, non da aziende ad
aziende o liberi professionisti. Inoltre
non si applica per i beni fisici: quando
si compra un DVD su Amazon.fr si
pagherà come sempre l'iva francese,
su Amazon.de quella tedesca e così
discorrendo.
Alla luce di tutto ciò, se a gennaio il
costo di un servizio a cui si è abbonati
dovesse leggermente aumentare,
sappiate che la colpa non è del
fornitore, ma della nuova normativa
europea.
11. Caro Collaboratore,
la Cap.Ital.Fin. S.p.A. da sempre riconosce la centralità delle risorse umane e
ritiene che un fattore di successo e sviluppo di un'impresa sia costituito proprio
del contributo professionale delle persone che vi operano.
Difatti l'intera gestione dell'azienda è improntata al rispetto della personalità e
professionalità di ciascun collaboratore in un quadro di lealtà e fiducia.
Dal prossimo numero abbiamo una sorpresa riservata per TE! Abbiamo deciso di
riservare e dedicare una sezione del Magazine alle iniziative, analisi e
considerazioni di tutti i Collaboratori della CapitalFin SpA. L'occasione è di grande
impatto, per l'alta visibilità e come chance di dimostrare sempre il proprio talento.
Attraverso questo periodico vogliamo tenerti informato su tutte le novità che
interessano il mondo del credito e della finanza, potrai inoltre confrontarti con
obiettivi osservabili e misurabili e condividere risultati alla cui realizzazione hai
contribuito anche Tu!
Lo Staff
Cap.Ital.Fin. SpA
12. CAPITALFIN
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80138 – Napoli
P. IVA e Cod. Fisc. 04356871212
Capitale sociale € 600.000,00 interamente versato
Iscr. n.° 35105 ex art. 106 T.U.B. elenco Banca d’Italia
IVASS n.° 000135915 sez. E – REA NA-692357