Acustica ambientale parte 1 E. Barbera - Unicam SADedubar1955
Slide del Corso di Acustica Ambientale in tre parti (la relativa dispensa può essere richiesta come file PDF direttamente all'autore . Inviare la richiesta per e-mail a eduardo.barbera@unicam.it
Le presentazioni dei relatori intervenuti durante la tappa di Catania del Beta Tour 2017.
Segui le altre tappe del Beta Tour 2017 http://www.betaimprese.com/betatour/
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Presentazione a supporto dell'intervento di Massimo Garai, Presidente UNI/CT 002, al webinar "PROCEDURE PER LA MISURAZIONE E L’ANALISI DEL RUMORE INTRUSIVO: LA UNI/TS 11844:2022" del 22 febbraio 2022
Report di Mandato #02 - Umberto Laureni ed Elena Marchigiani - Assessore all’...comuneditrieste
L'intervento di Umberto Laureni e Elena Marchigiani nell'incontro dedicato al Report di Mandato #02 il 10 settembre 2013.
Umberto Laureni è Assessore all’Ambiente
Elena Marchigiani è Assessore alla Pianificazione Urbana
ed Energia del Comune di Trieste
Acustica ambientale parte 1 E. Barbera - Unicam SADedubar1955
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Presentazione a supporto dell'intervento di Massimo Garai, Presidente UNI/CT 002, al webinar "PROCEDURE PER LA MISURAZIONE E L’ANALISI DEL RUMORE INTRUSIVO: LA UNI/TS 11844:2022" del 22 febbraio 2022
Report di Mandato #02 - Umberto Laureni ed Elena Marchigiani - Assessore all’...comuneditrieste
L'intervento di Umberto Laureni e Elena Marchigiani nell'incontro dedicato al Report di Mandato #02 il 10 settembre 2013.
Umberto Laureni è Assessore all’Ambiente
Elena Marchigiani è Assessore alla Pianificazione Urbana
ed Energia del Comune di Trieste
Valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nei cantieri ediliCorrado Cigaina
aspetti tecnico-legislativi finalizzati a fornire indicazioni di massima per procedere alla corretta valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nelle attività lavorative fisse e variabili
Presentazione a supporto dell'intervento di Sergio Luzzi, Esperto UNI/CT 002/GL 38 al webinar "PROCEDURE PER LA MISURAZIONE
E L’ANALISI DEL RUMORE INTRUSIVO: LA UNI/TS 11844:2022"
del 22 febbraio 2022
CURVET | http://www.curvet.it/ - Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità della vita. La principale causa del rumore in ambito urbano è senz'altro il traffico stradale. I costi sociali causati dall'inquinamento acustico sono stimati tra lo 0,2% e il 2% del PIL. Vantaggi delle barriere in vetro: garantiscono il massimo isolamento acustico portando il rumore al di sotto del limite dei 40 dB previsto dalla legge. Sono trasparenti quindi hanno un basso impatto estetico Eliminano i pericoli di incendio in caso di incidente. Hanno un'elevata affidabilità e durabilità nel tempo. Hanno bassi costi di manutenzione. Sono sicure perché realizzate con vetri temprati e/o stratificati.
Breve introduzione al funzionamento dell'orecchio e di come i principi base della percezione sonora possono essere usati per codifiche digitali efficienti
https://www.sgslweb.it/rischi-specifici/
#Rumore, #Vibrazioni, #MMC, Metodo e CheckList #OCRA, #MAPO, #MoVaRisCh, #biologico ...
Valutare i rischi all’interno di un’azienda vuol dire prendere in considerazione tutti gli aspetti definiti dalla normativa e soprattutto le misure da attuare obbligatoriamente per ridurre tali fattori di rischio.
Presentazione a supporto dell'intervento di Massimo Garai Università di Bologna, Presidente Commissione UNI/CT 002 “Acustica e vibrazioni” al webinar "LINEE GUIDA PER LA PREVISIONE DELLE PRESTAZIONI ACUSTICHE DEGLI EDIFICI: LE NUOVE UNI 11175-1 E-2" del 17 novembre 2021
Il rischio rumore: formazione per lavoratoriFabio Rosito
Le slide vogliono dare un sussidio al docente per la formazione dei lavoratori sul tema del rischio rumore. Le slide sono scaricabili, in formato ppt modificabile, sul sito www.aimsafe.it
17/05/214 - GREEN BAT 2014 - Tavola Rotonda "LE 3R: Riuso, Riduco, Riciclo” - Intervento del Dott. Dott. Angelo Guarriello, Presidente Associazione “Orizzonti”
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del 22 febbraio 2022
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Breve introduzione al funzionamento dell'orecchio e di come i principi base della percezione sonora possono essere usati per codifiche digitali efficienti
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#Rumore, #Vibrazioni, #MMC, Metodo e CheckList #OCRA, #MAPO, #MoVaRisCh, #biologico ...
Valutare i rischi all’interno di un’azienda vuol dire prendere in considerazione tutti gli aspetti definiti dalla normativa e soprattutto le misure da attuare obbligatoriamente per ridurre tali fattori di rischio.
Presentazione a supporto dell'intervento di Massimo Garai Università di Bologna, Presidente Commissione UNI/CT 002 “Acustica e vibrazioni” al webinar "LINEE GUIDA PER LA PREVISIONE DELLE PRESTAZIONI ACUSTICHE DEGLI EDIFICI: LE NUOVE UNI 11175-1 E-2" del 17 novembre 2021
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M. Schirone - Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico-normativo vigente
1. GREEN BAT
15 maggio 2014
Barletta – Castello
EMISSIONI ACUSTICHE ED ODORIGENE: COMPLESSITA’ TECNICA E SOLUZIONI GIURISPRUDENZIALI
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico-normativo vigente
Dr.ssa Maddalena SCHIRONE
2. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Il rumore costituisce uno dei principali fattori
ambientali di degrado della qualità di vita nei
centri urbani .
L’esposizione al rumore determina effetti sulla
salute e
determina un costo sociale non trascurabile
2
3. Suono e rumore
SUONO : variazione di pressione all’interno di un
mezzo che l’orecchio riesce a rilevare
RUMORE: “SUONO NON DESIDERATO”
O “SENSAZIONE UDITIVA SGRADEVOLE E
FASTIDIOSA”
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 3
4. punto di equilibrio
molecola in moto
A x(t)
spostamenti delle particelle
compressioni e dilatazioni
fluidi :
addensamenti e rarefazioni
onda di pressione che si propaga
vibrazione meccanica delle particelle di
un mezzo materiale (gas, liquido, solido)
Onde acustiche
4
5. Onde acustiche
)2(sen xpp o
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 5
6. SUONO
Caratteristiche di un suono :
altezza frequenza
timbro composizione armonica
intensità energia
S · t
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 6
7. L’orecchio umano è sensibile ad intensità sonore tra 10-12 W/m2 e 102 W/m2.
Tuttavia, la sensazione uditiva non è proporzionale all’intensità sonora, ma
approssimativamente al suo logaritmo.
Livello di intensità sonora IL [dB]
E` definito come il logaritmo del rapporto fra
l’intensità misurata ed una intensità di riferimento
(I0):
dB][log10
0
10
I
I
IL
Scala dei decibel e livelli sonori
Per convenzione internazionale:
I0 = 10-12 W/m2 (minima intensità percepibile
dall’orecchio umano)
10-12 W/m2 a 102 W/m2 tra 0 e 140 dB 7
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
8. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Livello di pressione sonora
Lp = 10 log p2/p0
2 = 20 log p/p0
P0 = 20 mPa = soglia uditiva umana alla frequenza di 1 Hz
8
9. 9
Il livello sonoro (SPL o Lp)
La misura del suono implica la misura del livello di pressione sonora
(Pascal).
Poiché il campo dinamico dell’udito umano è molto ampio (valori
compresi da 20·10-6 Pa e 200 Pa) si preferisce esprimere i parametri
acustici come logaritmo del rapporto tra il valore misurato (p) ed un
valore di riferimento pari alla più piccola pressione in grado di produrre
una sensazione sonora (p0), esprimendo la misura della pressione
sonora in dB (decibel).
Lp (dB)= 10 log (p2/p0
2)
P0 = 20 mPa = soglia uditiva umana alla frequenza di 1 Hz
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
10. PROPRIETA’ DELLA SENSAZIONE UDITIVA E SCALA DEI
DECIBEL
La sensazione prodotta dall’onda acustica non cresce
linearmente con la sua intensità ma secondo il suo
logaritmo
dB = 10 log (I/I0)
I/I0 = p2 /p2
0
dB = 20 log(p/p0)
p0 = 2 x 10 -5 N/m2
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 10
11. SENSAZIONE UMANA E SCALA DEI DECIBEL
11
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
12. Grafico dell’acuità uditiva in relazione a intensità e frequenza
Acuità uditiva: curve di udibilità
Banda udibile: 20 Hz – 16.000 Hz 12
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
13. 13
Il livello sonoro equivalente
E’ necessario disporre di uno strumento in grado di
considerare il livello sonoro in corrispondenza della
durata del fenomeno acustico .
Per tale motivo, al fine di meglio valutare l’esposizione
al rumore, è stato elaborato il Leq( livello continuo
equivalente di pressione sonora) .
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
14. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 14
Il livello continuo equivalente
Leq
il livello , espresso in dB, di un ipotetico
rumore costante che, se sostituito al rumore
reale per lo stesso intervallo di tempo,
comporterebbe la stessa quantità totale di
energia sonora.
15. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 15
La curva A viene utilizzata per bassi livelli
sonori (circa 40 dB), oggi universalmente
utilizzata nell’effettuare misurazioni che
evidenziano la presenza di un disturbo dovuto
all’esposizione al rumore;
La curva B, per valori intermedi (circa 70 dB);
La curva C approssima la risposta ai suoni di
elevata frequenza (circa 100dB).
CURVE DI PONDERAZIONE
16. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 16
Grafico delle Curve di Ponderazione
17. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 17
Livello continuo equivalente
di pressione sonora
LAeq,Te =10 log10 1/T Te
0 PA(t)/P0 dt
18. Inquinamento acustico
Introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o
nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o
disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la
salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni
materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o
dell’ambiente esterno o tale da interferire con le
legittime fruizioni degli ambienti stessi (art. 2 comma 1
L. 447/95)
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico - normativo vigente
18
19. Inquinamento acustico
Introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o
nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o
disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la
salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni
materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o
dell’ambiente esterno o tale da interferire con le
legittime fruizioni degli ambienti stessi (art. 2 comma 1
L. 447/95)
19
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
20. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 20
Competenze dello Stato
Sono di competenza dello Stato, oltre le funzioni di
indirizzo e coordinamento, l’azione normativa
principale per emanare tutti i provvedimenti che
andranno a riempire il contenitore predisposto dalla
legge stessa.
21. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 21
Competenze delle Regioni
Tra le competenze affidate alla Regione, riveste
particolare importanza la funzione normativa che
esse dovranno esplicare per definire i criteri in
base ai quali i Comuni provvederanno alla
classificazione acustica del territorio e quelli
necessari alla redazione della valutazione di
impatto acustico e della valutazione previsionale di
clima acustico.
22. LA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO (VIAC)
Nella normativa italiana il primo accenno alla necessità di condurre una valutazione di
impatto acustico per nuove attività industriali è contenuto nello storico DPCM 01/03/91
(art. 5):
“La domanda per il rilascio di concessione edilizia relativa a nuovi impianti
industriali, di licenza od autorizzazione all'esercizio di tali attività deve
contenere idonea documentazione di previsione d'impatto acustico”
Tale primo asserto risultava essere molto vago in quanto applicabile solo a non meglio
specificati “impianti industriali”, ignorando quindi una vasta classe di attività comunque
“rumorose”; inoltre era citata una “idonea documentazione” senza specificarne i
contenuti, modalità di presentazione ed iter amministrativo.
Con l’avvento della L.Q. 447/95 il quadro diviene più organico in quanto, in un apposito
articolo (art. 8), vengono definiti campo di applicazione, quadro delle competenze e
disposizioni specifiche demandate alla attività normativa delle Regioni.
Con lo stesso decreto, oltre alla valutazione di impatto acustico, viene introdotta la
valutazione del clima acustico per i nuovi “insediamenti sensibili”
23. PRICIPALI TIPOLOGIE DI PROGETTI DI INTERVENTI PER I QUALI E’ IMPORTANTE
LA VIAC NELL’AMBITO DELLE PROCEDURE DI VIA O SU RICHIESTA DEI COMUNI
- Progetti inerenti infrastrutture di trasporto (strade, porti, aeroporti, ferrovie)
- Insediamenti industriali
NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO : UNI 11143
- Norma UNI 11143-1 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti”
Parte 1 “Generalità”
- Norma UNI 11143-2 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti”
Parte 2 “Rumore Stradale”
- Norma UNI 11143-3 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti”
Parte 3 “Rumore Ferroviario”
- Norma UNI 11143-5 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti”
Parte 5 “Rumore da insediamenti produttivi - Industriali e artigianali”
- PER RUMORE AEROPORTUALE:
Metodo di calcolo utilizzato dai gestori delle infrastrutture aeroportuali per generazione mappe
rumore : INM
24. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 24
Competenze delle Province
Le Province sono chiamate a svolgere la funzione di
controllo in aree ricadenti nel territorio di più Comuni
ricompresi nella circoscrizione provinciale.
25. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 25
Competenze dei Comuni
Al Comune compete il controllo l’inquinamento acustico,
la realizzazione della classificazione acustica del
territorio, l’adozione dei piani di risanamento comunali.
Esso svolge altresì importanti funzioni tra le quali,
l’adozione e l’adeguamento dei regolamenti locali per
l’attuazione della disciplina statale e regionale e
26. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 26
Generalità sulla classificazione acustica del
territorio comunale
La classificazione acustica del territorio
(comunemente detta zonizzazione acustica), prevede
la divisione e la classificazione del territorio comunale
in zone acustiche omogenee.
27. LA ZONIZZAZIONE ACUSTICA
Classificazione del territorio comunale e delle sue
destinazioni d’uso in zone con limiti differenti
di tutela dall’inquinamento acustico , secondo
una tabella predefinita
Pone limitazioni e restrizioni d’uso del territorio
Ha l’obiettivo di conciliare la tutela della salute
della popolazione con quella delle attività
(produttive, commerciali, infrastrutture,
servizi)
27
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
28. LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE
Classe 1
(aree particolarmente protette)
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base
per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo
svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici,
etc.
Classe 2
(aree destinate ad uso prevalentemente residenziale)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico
veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività
commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali.
Classe 3
(aree di tipo misto)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di
attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività
commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività
industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe 4
(aree di intensa attività umana)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con
alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali ed uffici, con
presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di grande comunicazione e di linee
ferroviarie; le aree portuali , le aree con limitata presenza di piccole industrie.
Classe 5
(aree prevalentemente industriali)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da insediamenti industriali e con
scarsità di abitazioni.
Classe 6
(aree esclusivamente industriali)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da attività industriali e prive di
insediamenti abitativi.
28
29. QUESTO ADEMPIMENTO E’ L’OPERAZIONE
PRELIMINARE E NECESSARIA PER GARANTIRE
LA POSSIBILITA’ DI RAGGIUNGERE GLI
OBIETTIVI PREVISTI DALLA L. 447/95
LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO
COMUNALE
ZONIZZAZIONE ACUSTICA PIANO
RISANAMENTO COMUNALE (situazioni non
conformi)
29
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
30. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 30
Nei Comuni che non hanno ancora adottato la
classificazione acustica del territorio, per le sorgenti
fisse valgono ancora i limiti di accettabilità di cui
all’art. 6 del DPCM 1/3/91. Essi sono:
31. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 31
Zonizzazione Limite diurno
Leq(A)
Limite
notturno
Leq(A)
Tutto il territorio nazionale 70 60
Zona A (DM 1444/68) 65 55
Zona B (DM 1444/68) 60 50
Zona esclusivamente
industriale
70 70
32. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 32
Decreti attuativi della 447/95
DM 12/12/96 : applicazione del criterio differenziale
per gli impianti a ciclo produttivo continuo;
DM 31/10/97: metodologia del rumore aeroportuale;
DPCM 14/11/97: determinazione dei valori limite delle
sorgenti sonore;
33. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 33
DPR n°496 11/12/97: regolamento recante
norme per la riduzione dell’inquinamento
acustico prodotto dagli aeromobili civili;
DM 16/3/98: tecniche di rilevamento e di
misurazione dell’inquinamento acustico;
DPCM 31/3/98: atto di indirizzo e
coordinamento recante criteri generali per
l’esercizio dell’attività del tecnico competente.
34. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 34
DPR n°459/98: inquinamento acustico derivante da
traffico ferroviario;
DPCM n°215/99: requisiti acustici delle sorgenti
sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di
pubblico spettacolo;
DM 20/5/99: criteri per la progettazione dei sistemi
di monitoraggio per il controllo dei livelli di
inquinamento acustico in prossimità degli
aeroporti;
35. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 35
DM 3/12/99 : procedure antirumore e zone di
rispetto negli aeroporti;
DM 29/11/00: criteri per la predisposizione, da
parte delle società e degli enti gestori dei servizi
pubblici di trasporto o delle relative
infrastrutture, dei piani degli interventi di
contenimento e abbattimento del rumore;
DPR n°304/01: disciplina delle emissioni sonore
prodotte nello svolgimento delle attività
motoristiche;
36. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 36
DLgs n°262/02: emissione acustica delle macchine
ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto;
DPR n°142/04: disposizioni per il contenimento e la
prevenzione dell’inquinamento acustico derivante
dal traffico veicolare;
37. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 37
DLgs n°13/05: introduzioni di restrizioni operative ai
fini del contenimento del rumore negli aeroporti
comunitari;
DLgs n°194/05: determinazione e gestione del rumore
ambientale.
38. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 38
Legge Regionale n°3/2002
Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione
dell’inquinamento acustico.
39. SUSSISTENZA DI LIMITI PER IL
RUMORE ->
NECESSITA’ DI MISURARE L’INQUINAMENTO
ACUSTICO CON STRUMENTAZIONE E METODI
PREVISTI DALLA LEGGE
DA PARTE DI PROFESSIONISTI CON
QUALIFICAZIONE RICONOSCIUTA PER LEGGE
39
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
40. IL TECNICO COMPETENTE
Art. 2 Legge quadro n.° 447/95
Elenco Regionale istituito presso l’Assessorato
all’Ambiente della Regione Puglia, tenuto e gestito
dalle Province
Il TC esegue misure per la verifica rispetto normativa,
compila valutazioni di impatto acustico, redige piani di
bonifica
40
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
41. TECNICHE DI MISURA DELL’INQUINAMENTO
ACUSTICO
(DMA 16/03/98)
41
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
42. IL FONOMETRO
MICROFONO
PREAMPLIFICATORE
CIRCUITI DI PONDERAZIONE
FILTRI
AMPLIFICATORE
RIVELATORE rms (COSTANTI DI TEMPO)
USCITA
42
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
43. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 43
Costanti di ponderazione
Costante fast per rumori poco fluttuanti (125 ms);
Costante slow per rumori molto fluttuanti (1 s);
Costante impulse per rumori impulsivi tipo spari (35
ms).
44. IL LIVELLO SONORO CONTINUO EQUIVALENTE DI PRESSIONE
SONORA PONDERATA “A” E’ IL LIVELLO SONORO DI UN
IPOTETICO RUMORE COSTANTE CHE, SE SOSTITUITO AL
RUMORE REALE, VARIABILE NEL TEMPO, COMPORTA LA
STESSA QUANTITA’ DI ENERGIA SONORA
T
A
TAeq dt
p
tp
T
L
0
2
0
10,
1
log10
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 44
45. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 45
DPCM 14/11/97: determinazione dei valori limite delle
sorgenti sonore
Esso determina i valori limite di emissione,
immissione, attenzione e qualità.
Valori limite differenziali di immissione per gli
ambienti abitativi:
5 dB(A) periodo diurno;
3 dB(A) periodo notturno.
46. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 46
Definizioni
Valore limite di emissione: il valore massimo di
rumore che può essere emesso da una sorgente
sonora, misurato in prossimità della sorgente
stessa;
Valore limite di immissione: il valore massimo
di rumore che può essere immesso da una o più
sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o
esterno, misurato in prossimità dei recettori
47. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 47
Definizioni
Valore di attenzione: il valore di rumore
che segnala la presenza di un potenziale rischio per
la salute umana e per l’ambiente;
Valore di qualità: il valore di rumore da
conseguire nel breve, medio e lungo periodo con le
tecnologie e le metodiche di risanamento
disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela.
48. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 48
Classi di destinazione d’uso del
territorio
Periodo
Diurno
(06.00-22.00)
Periodo
Notturno
(22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 45 35
II – Aree prevalentemente
residenziale
50 40
III – Aree di tipo misto 55 45
IV – Aree di intensa attività umana 60 50
V – Aree prevalentemente
industriali
65 55
VI- Aree esclusivamente industriali 65 65
Valori limite di emissione
49. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 49
Classi di destinazione d’uso del
territorio
Periodo Diurno
(06.00-22.00)
Periodo
Notturno
(22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 50 40
II – Aree prevalentemente
residenziale
55 45
III – Aree di tipo misto 60 50
IV – Aree di intensa attività
umana
65 55
V – Aree prevalentemente
industriali
70 60
VI- Aree esclusivamente industriali 70 70
Valori limite di immissione
50. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 50
Classi di destinazione d’uso del
territorio
Periodo
Diurno
(06.00-22.00)
Periodo
Notturno
(22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 47 37
II – Aree prevalentemente
residenziale
52 42
III – Aree di tipo misto 57 47
IV – Aree di intensa attività umana 62 52
V – Aree prevalentemente
industriali
67 57
VI- Aree esclusivamente industriali 70 70
Valori limite di qualità
51. LE SORGENTI SONORE FISSE
(DPCM 14.11.97)
51
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
52. IL LIMITI DIFFERENZIALI DI
IMMISSIONE
Il rumore ambientale
Il rumore residuo
Penalizzazioni e depenalizzazioni
Limiti per il rumore negli ambienti abitativi
Condizioni in cui devono essere effettuate le misure
Limiti di trascurabilità
Condizioni di applicabilità
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 52
53. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 53
Periodo di
riferimento
Finestre aperte Finestre chiuse
Diurno 50 dB(A) 35 dB(A)
Notturno 40 dB(A) 25 dB(A)
Rumore in ambiente abitativo
54. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 54
DM 16/3/98: Tecniche di rilevamento e di misurazioni
dell’inquinamento acustico
Il sistema di misura deve essere di classe 1;
Filtri e microfoni devono essere conformi a delle
specifiche norme EN;
La catena di misura, prima e dopo ogni ciclo di
misura, deve essere controllata con un calibratore
di classe 1. Le misurazioni sono valide se le
calibrazioni effettuate prima e dopo ogni ciclo di
misura, differiscono al massimo di 0,5 dB(A).
55. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 55
Gli strumenti di misura devono essere provvisti di
certificato di taratura e controllati almeno ogni due
anni per la verifica della conformità alle specifiche
tecniche. Il controllo periodico deve essere eseguito
presso laboratori accreditati da un servizio di taratura
nazionale.
56. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 56
Allegato A) DM 16/3/98: definizioni
Sorgente specifica; tempo di riferimento diurno
(06.00-22.00) e notturno (22.00-06.00); tempo di
osservazione; tempo di misura; leq.; livello di rumore
ambientale; livello di rumore residuo; livello di rumore
differenziale; rumore a tempo parziale; fattore
correttivo.
57. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 57
Allegato B) DM 16/3/98: norme tecniche per
l’esecuzione delle misure
La misurazione del livello continuo equivalente di
pressione sonora ponderata A nel periodo di
riferimento può essere eseguita:
A) per integrazione continua;
B) con tecnica di campionamento.
58. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 58
Misure in ambienti abitativi
Il microfono deve essere posizionato a 1,5 mt. dal
pavimento e ad almeno 1 mt. da superfici
riflettenti. Bisogna eseguire rilevamenti sia a
finestre aperte che a finestre chiuse al fine di
individuare la situazione più gravosa. Nella
misurazione a f.a. il microfono deve essere
posizionato a 1 mt. dalla finestra; a f.c., il
microfono deve essere posto nel punto in cui si
rileva il maggior livello di pressione acustica.
59. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 59
Misure in ambiente esterno
Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il
microfono deve essere collocato a 1 mt. dalla facciata
stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale
o di spazi liberi, il microfono deve essere collocato
nell’interno dello spazio fruibile da persone o comunità e
comunque, a non meno di 1 mt. dalla facciata
dell’edificio.
60. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 60
Le misurazioni devono essere eseguite in assenza di
precipitazioni atmosferiche, di nebbia e/o neve; la
velocità del vento deve essere non superiore a 5 m/s.
Il microfono deve essere comunque munito di cuffia
antivento.
61. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 61
Riconoscimento dell’evento sonoro impulsivo
Il rumore è considerato avente componenti impulsive
quando sono verificate le seguenti condizioni :
L’evento è ripetitivo;
La differenza tra LAI max e LAS max è superiore a 6 dB;
La durata dell’evento a -10 dB dal valore LAF max è
inferiore 1 s.
62. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 62
L’evento sonoro impulsivo si considera ripetitivo
quando si verifica almeno 10 volte nell’arco di un’ora
nel periodo diurno ed almeno 2 volte nell’arco di un’ora
nel periodo notturno.
63. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 63
Riconoscimento di componenti tonali di rumore
Al fine di individuare la presenza di CT nel rumore, si
effettua un’analisi spettrale per bande normalizzate di
1/3 di ottava. Si considerano esclusivamente le CT
aventi carattere stazionario nel tempo ed in frequenza.
64. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 64
L’analisi deve essere svolta nell’intervallo di frequenza
compreso tra 20 Hz e 20 KHz. Si è in presenza di una
CT se il livello minimo di una banda supera i livelli
minimi delle bande adiacenti per almeno 5 dB.
Si applica il fattore Kt, soltanto se la CT tocca una
isofonica eguale o superiore a quella più elevata
raggiunta dalle altre componenti dello spettro.
65. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 65
Presenza di componenti spettrali in bassa
frequenza
Se la CT riscontrata, riferita esclusivamente nel tempo
di riferimento notturno, ricade nell’intervallo di
frequenze compreso fra 20 Hz e 200 Hz, si applica una
ulteriore correzione al livello di pressione sonora
misurato.
66. LE PRINCIPALI SORGENTI DI
RUMORE
- Infrastrutture stradali
- Infrastrutture ferroviarie
- Infrastrutture aeroportuali
- Insediamenti produttivi
- Intrattenimento danzante
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 66
67. Il rumore stradale
il rumore prodotto da traffico
stradale rappresenta una delle
maggiori fonti di inquinamento
nella società moderna.
è strettamente correlato
all’aumento numero dei veicoli
circolanti, soprattutto nelle
grandi città
Burden of desease from
environmental noise (WHO -
2011)
67
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
68. IL MONITORAGGIO DEL RUMORE STRADALE
secondo la 447/95
Compete agli Enti gestori dell’infrastruttura
che devono predisporre, eventualmente, i piani
degli interventi di contenimento e
abbattimento del rumore (DM 29 novembre
2000 – DPR n.° 142/2004)
Deve essere protratto per almeno una settimana
(DMA 16/03/98)
Gli indicatori secondo la L. 447/95 (livelli
equivalenti diurni, notturni, settimanali)
Fasce di pertinenza e relativi limiti
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 68
69. IL RUMORE STRADALE
DIPENDE DA:
Tipologia veicoli circolanti
Numero veicoli circolanti
Velocità veicoli circolanti
Tipologia flusso stradale
Caratteristiche Strada (pianeggiante, salita)
Numero corsie
Larghezza carreggiata
Rivestimento pavimentazione
Altro….
69
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
70. DPR 142 del 30 marzo 2004
disciplina le disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento
acustico derivante da traffico veicolare oltre ad indicare delle “fasce di
pertinenza” nei luoghi circostanti alle infrastrutture stradali.
Allegato 1 – Tab. 1 STRADE NUOVA REALIZZAZIONE
Tab. 2 STRADE ESISTENTI E ASSIMILABILI
70
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
71. Allegato 1 Tab. 2
Strade esistenti e assimilabili
71
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
72. METODOLOGIA DI MISURA DEL RUMORE STRADALE
D.M.A. 16.03.98 Allegato C Punto 2
“ Essendo il rumore stradale un fenomeno avente carattere
di casualità o pseudocasualità, il monitoraggio del rumore
da esso prodotto deve essere eseguito per un tempo di
misura non inferiore a una settimana.
Rilievo del LeqA per ogni ora su tutto l’arco delle 24 ore
, calcolando dai singoli dati:
- I LeqA diurni e notturni per ogni giorno della
settimana
- i valori medi settimanali e notturni (Da confrontare
con i livelli massimi stabiliti dal DPR 142/04)
MISURE IN FACCIATA EDIFICI (d= 1m) e quota da terra h= 4m
72
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
73. INTERVENTI DA EFFETTUARE:
(DMA 29/11/2000)
devono essere effettuati secondo la seguente SCALA DI
PRIORITA’:
1. Direttamente sulla sorgente rumorosa;
2. Lungo la via di propagazione del rumore dalla
sorgente al recettore;
3. Direttamente sul recettore.
73
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
74. RUMORE FERROVIARIO
Fonte pricipale:
Rotolamento della zona contatto ruota-rotaia
Meglio tollerato dalla popolazione rispetto al rumore
stradale
Forte discontinuità nel rumore-transito singoli
convogli
Modello basato sui SEL
74
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
75. IL MONITORAGGIO DEL RUMORE FERROVIARIO
secondo la 447/95
Compete agli Enti gestori dell’infrastruttura
che devono predisporre, eventualmente, i piani degli
interventi di contenimento e abbattimento del
rumore (DM 29 novembre 2000)
Indicatore LAeq,Tr basato sui SEL dei singoli transiti
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 75
76. MISURE DI RUMORE
FERROVIARIO
SEL (LAE – Livello esposizione sonora)
Durata di almeno 24 ore
Microfono a 4 m di quota
Microfono in facciata agli edifici, distanza di 1 m
Metodo secondo DMA 16.03.98 all. C
76
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
77. DPR 18.11.98 n.° 459 - Limiti
Fasce pertinenza
Limiti diversi per infrastrutture esistenti e di nuova
realizzazione per velocità di progetto < 200 km/h e > 200
km/h; dipendono da periodo riferimento e tipologia
recettore
Non si applica criterio differenziale
Al di fuori della fascia pertinenza concorrono al
raggiungimento dei valori limite di immissione
77
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
79. IL RUMORE AEROPORTUALE
Legge 447/95 :
“Legge quadro sull’inquinamento acustico” (art.10)
DM 31/10/97 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”
DPR 496/97 “Regolamento recante norme per la riduzione
dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili”
DM 20/5/99 “Criteri di progettazione dei sistemi di monitoraggio”
DM 3/12/99 “Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti”
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 79
80. I vari soggetti
ARPA (art.2 comma 5 DPR 496/97)
Verifica l’efficienza del sistema di monitoraggio
La Società esercente (art.2 comma 2 del DPR 496/97)
Gestisce e provvede alla manutenzione del sistema di monitoraggio
La Commissione aeroportuale
(art.5 comma 2 del DM 31/10/97) entro 90 giorni definisce
le procedure antirumore le zone A, B, C
Il Direttore della circoscrizione aeroportuale
(art.2 comma 1 e 4 del DPR 496/97)
Contesta le violazioni delle procedure antirumore (sulla base dei dati
del sistema di monitoraggio) e cura la riscossione delle sanzioni
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 80
81. Zone aeroportuali DM 31/10/97
Zona Limite LVA
(dBA)
Attività consentita
A tra 60 e 65 Nessuna limitazione
B tra 65 e 75
Attività agricole e di
allevamento, attività
industriali, uffici e
servizi con adeguate
misure di isolamento
acustico
C oltre 75 Attività funzionalmente
connesse all’aeroporto
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 81
82. Sistema di monitoraggio DM 20/5/99
Obiettivi: misurare in continuo, calcolare gli indici di rumore,
verificare le violazioni delle procedure, gestire le lamentele
Composizione: stazioni fonometriche, meteorologiche, CED
Elaborazione: gli eventi acustici sono riconosciuti come
aeronautici se correlati con i voli (tracce radar / BVD)
-Nell’intorno aeroportuale (entro l’isolinea LVA di 60 dBA)
Ubicazione delle stazioni:
-In corrispondenza delle traiettorie
-Alcune stazioni possono riguardare le procedure di certificazione
-La scelta del luogo deve essere preceduta da un’analisi acusticaIl disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 82
83. Metodologia di misura DM 31/10/97
Ai fini della determinazione delle curve di isolivello si utilizza
LVA Livello di Valutazione Aeroportuale (dBA)
21
1
10
)( ,
10
21
1
10
j
L
VA
jVA
LogL3 settimane
di maggior traffico
in 3 quadrimestri
Rilevazione di eventi acustici, tramite soglia e durata (SEL),
correlati alla movimentazione di aeromobili
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 83
84. Al di fuori dell’intorno aeroportuale
All’esterno delle fasce di pertinenza le infrastrutture dei
trasporti concorrono, insieme alle altre sorgenti, alla
determinazione dei limiti di immissione assoluti.
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 84
85. Decreto Legislativo 19 agosto 2005
n. 194
La direttiva 2002/49 (END, Environmental Noise Directive) si
propone di avviare le seguenti azioni:
determinare l’esposizione della popolazione al
rumore, sulla base di metodi comuni (mappatura)
informare il pubblico sul rumore ambientale e sui suoi
effetti
promuovere l’adozione di piani di azione per evitare o
ridurre l’esposizione al rumore
85
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
86. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 86
Decreto Legislativo 19 agosto 2005
n. 194
87. I descrittori acustici armonizzati
All. 1 D. Lgs. 194/05
Lday ore 6-20 ISO 1996-
2:1987
Levening ore 20-22 ISO 1996-
2:1987
Lnight ore 22-6 ISO 1996-
2:1987
Lden
La determinazione dei descrittori, che si riferiscono a un anno solare, potra’
avvenire attraverso l’applicazione di tecniche previsionali e/o di
campionamento statistico 87
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
88. PRINCIPALI PARAMETRI DI INGRESSO DEI MODELLI PER LA
CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLE SORGENTI SONORE
STRADE - numero complessivo e composizione veicoli
distribuzione velocità
caratteristiche infrastruttura (numero corsie, larghezza carreggiata)
tipologia pavimentazione stradale
FERROVIE - Numero treni e velocità transito
Numero carrozze
Lunghezza treno
Suddivisione treni in categorie (caratteristiche di emissione acustica )
Caratteristiche infrastruttura (numero binari, ecc.)
88
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
89. Position Paper
Good Practice Guide for Strategic Noise
Mapping and the Production of Associated
Data on Noise Exposure
Version 2
13th August 2007
European Commission Working Group
Assessment of Exposure to Noise
(WG-AEN)
89
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
90. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 90
LA GESTIONE DEL RUMORE AMBIENTALE
91. Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 91
92. .
ARPA Puglia con D.G.R. n.1009 del 26.06.2007 è stata
indicata dalla Regione Puglia quale Autorità
competente per l’attuazione degli adempimenti
previsti dal D.Lgs. n. 194/05.
Mappe Acustiche Strategiche
Piani d'Azione
Adempimenti dei gestori
Documentazione
http://www.arpa.puglia.it/web/guest/agenti_fisici
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 92