1. LuculloLucullo fu un importante rappresentante del ceto aristocratico
che si distinse per la profonda cultura e le qualità di
comandante militare. Per uno strano paradosso
quest'uomo è passato alla storia soprattutto per la sua
grande passione verso il cibo e l'arte del banchettare.
Ancora oggi ad un pasto particolarmente ricco e
abbondante viene assegnata la definizione di pranzo
"luculliano", in ricordo dei banchetti fastosi con cui il
ricchissimo aristocratico intratteneva i suoi amici.
Dopo la vittoria su re Mitridate (69 a.C.) visse tra la villa di Roma e quella
di Baia, dove fu un vero innovatore della pescicoltura di specie
pregiate come aragoste, murene e gamberi.
Fra le storie riguardanti la fama di buongustaio di Lucullo, oltre a
quella secondo la quale avrebbe introdotto in Italia il
ciliegio,riportiamo l’episodio che lo vede protagonista con Cicerone.
L'oratore insinuava che se qualcuno fosse andato a casa
dell'aristocratico senza preavviso, avrebbe trovato sì e no un misero
pasto da plebei. Per smentire questa insinuazione, Lucullo invitò
seduta stante Cicerone e gli amici a cenare da lui, senza avvertire i
cuochi. Chiese soltanto di mandare un servo a pregare i camerieri di
apparecchiare "nella sala d'Apollo". I camerieri capirono con quella
parola d'ordine che bisognava allestire un banchetto per gente
importante e numerosa. Così avvenne, e con incredula sorpresa dei
commensali fu servito un menù di frutti di mare, asparagi, scampi,
pasticcio d'ostrica, porchetta, pesce, anitra, lepre, pavoni, pernici
frigie, murene, storione di Rodi, dolci e vini.
Lucullo, che sembra avesse una predilezione speciale per la carne di
tordo, pranzava in grande stile anche quando era solo; a lui verrebbe
attribuita la frase: "Lucullo cena da Lucullo", rivolta al suo schiavo per
rimproverarlo della semplice cena imbandita sapendo che il padrone
non aveva ospiti.