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ME MMT Toscana Economia per la piena occupazione

Sesta lezione: LA SVALUTAZIONE
Relatore Filippo Abbate
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1
Tassi di cambio
e economia reale
Svalutazione
e inflazione

La Bilancia dei
Pagamenti

Il tasso di cambio
nominale e reale

Svalutazione e
bilancia commerciale
Cos è la
svalutazione

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2
L’inflazione misura il valore interno della moneta tramite il
potere di acquisto, la svalutazione (o rivalutazione) serve
invece a quantificare il valore esterno della moneta
tramite il tasso di cambio.

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3
La svalutazione è la perdita di valore di una moneta nei confronti di
una o più monete, regolate da un regime di cambi fissi, in seguito allo
sganciamento della valuta da un’altra moneta forte.
E’ un aggiustamento del tasso di cambio coerente ai parametri reali
dell’economia di un Paese.

Quando invece ci si trova in un regime di cambi variabili si parla di
deprezzamento della moneta. Esso avviene in un mercato di cambi
flessibili in cui la domanda e l'offerta di un tipo di moneta regolano il
prezzo della stessa.

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4
Il tasso di cambio nominale: Definizione e metodi di quotazione
Il tasso di cambio nominale è il prezzo di una valuta in termini di un’altra.
Questo prezzo può essere definito in due modi:
• il primo metodo, detto quotazione incerto per certo, definisce il tasso di cambio
come quantità di valuta nazionale scambiata per una unità di valuta estera.
Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio £/$ = 1200 significa che 1200 £= 1 $
• il secondo, detto quotazione certo per incerto, definisce il tasso di cambio come
quantità di valuta estera scambiata per una unità di valuta nazionale.
Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio €/$ è oggi a 1,35 significa 1 € = 1.35 $
Si noti che mentre noi in Europa utilizziamo il metodo certo per incerto (1=x), il tasso
di cambio del dollaro verso le valute dei paesi emergenti si basa sul metodo
contrario, incerto per certo, ossia quante unità di valuta locale si ottengono in
cambio di un dollaro (x=1).
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5
Nel nostro sistema quindi, un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si
apprezza - con lo stesso euro compreremo una maggior quantità di dollari, mentre
nella quotazione incerto per certo un un aumento del tasso di cambio significa che
la valuta si deprezza.

certo per incerto
Quanti $ per 1 €

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incerto per certo
Quante Lire per 1 Ecu/DM

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6
Come abbiamo detto, il tasso di cambio è il prezzo relativo di due monete. Se
astraiamo dalle transazioni di carattere finanziario e in particolare speculativo
(ad esempio, le operazioni di arbitraggio), un agente economico che acquista
una valuta estera lo fa per perfezionare degli scambi di beni (cioè delle
transazioni reali): ad esempio, un importatore acquista dollari per pagare le
materie prime o i prodotti finiti che importa, un turista acquista rupie per
finanziare la propria vacanza all’estero (dove acquisterà beni e servizi), ecc. ecc.
In tutte queste transazioni sono coinvolti, oltre ai tassi di cambio, anche i prezzi
dei beni e dei servizi scambiati. I due elementi (prezzi e tasso di cambio)
concorrono nel determinare la convenienza per un operatore economico ad
acquistare in un paese piuttosto che in un altro. È quindi utile disporre di una
misura del tasso di cambio che tenga conto dell’effetto dei prezzi, o, per dirla in
un altro modo, che venga definito come prezzo relativo non fra due valute, ma
fra due insiemi di beni.

Questa misura è data dal tasso di cambio reale

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7
Il tasso di cambio reale
Il tasso di cambio reale é il prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri.

Il tasso di cambio reale compara i prezzi di un bene nazionale e di uno straniero
all’interno di una economia e dipende dal tasso di cambio nominale e dai
prezzi del bene nazionale e di quello straniero, misurati nelle valute locali.

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8
Per esempio:
Se il tasso di cambio EUR/USD é di 1,20 e un’auto in Italia costa 30.000 euro e in USA
costa 36.000 dollari, significa che l’automobile ha in realtà lo stesso valore.
Questo perché 36.000 dollari hanno lo stesso valore di 30.000 euro.
Abbiamo fatto un esempio il cui calcolo si può fare semplicemente a mente, per gli
altri casi, ecco la formula:

E = e (P/P*)
dove:
E é il tasso di cambio reale
e il tasso di cambio nominale
P il prezzo dei beni nazionali
P* il prezzo dei beni esteri.
Quindi, nel nostro esempio:
E= 1,20 (30.000/36.000) = 1
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9
Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e
esportazione di una economia
Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta
apprezzando o deprezzando.

Esempi:

E= 1,20 (30.000/36.000) = 1

Caso 1: Apprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,30 a prezzi invariati
E= 1,30 (30.000/36.000) = 1,083

L’apprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’estero
=> Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $
Caso 2: Deprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,10 a prezzi invariati
E= 1,10 (30.000/36.000) = 0,916
Il deprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’interno
=> Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni esportazioni del Paese $

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10
Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e
esportazione di una economia
Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta
apprezzando o deprezzando.

Esempi:

E= 1,20 (30.000/36.000) = 1

Caso 3: Inflazione nel Paese €; il prezzo da 30.000 passa a 33.000 a cambio invariato
E= 1,20 (33.000/36.000) = 1,1

L’aumento del prezzo in € rende più conveniente il bene prodotto all’estero
=> Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $
Caso 4: Inflazione nel Paese $; il prezzo da 36.000 passa a 39.000 a cambio invariato
E= 1,20 (30.000/39.000) = 0,923
L’aumento del prezzo in $ rende più conveniente il bene prodotto all’interno
=> Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni del Paese $

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11
In particolare, il tasso di cambio reale aumenta, cioè si apprezza, quando:
• aumentano i prezzi interni ,
• il cambio si rivaluta,
• diminuiscono i prezzi esteri
In tutti questi casi per gli agenti economici residenti nel paese di riferimento
diventa più conveniente acquistare beni esteri anziché beni nazionali, o perché i
beni nazionali sono più cari, o perché quelli esteri sono meno cari, o perché la
valuta estera costa meno; di conseguenza il paese i subisce una perdita di
competitività.
Viceversa una diminuzione, cioè un deprezzamento, del tasso di cambio reale
implica un aumento di competitività, che può essere determinato o da
movimenti relativi dei prezzi, o da una svalutazione del cambio nominale.

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12
Come si determina il tasso di cambio
Il tasso di cambio è determinato dall'incontro della domanda e dell'offerta di valuta nel
mercato dei cambi, mercato chiamato Forex (Foreign Exchange Market).
La domanda e l'offerta di una valuta avviene in seguito al cambio da una valuta all'altra
necessario per effettuare gli scambi internazionali.
Ad ogni esportazione corrisponde un cambio di valuta straniera con valuta nazionale, al fine di
pagare le merci del paese, e quindi un acquisto di valuta nazionale.
Ad ogni importazione, viceversa, ci sarà una vendita di valuta nazionale per pagare le
importazioni in valuta straniera.
Quindi se il saldo degli scambi con l'estero è attivo, la forte domanda della valuta ne
spingerà in alto il prezzo. Viceversa, la valuta tenderà a perdere valore.
Il tasso di cambio dipende, in definitiva dalla bilancia dei pagamenti di un paese, e in
particolare:
• dagli scambi commerciali: importazioni ed esportazioni di beni, compreso il turismo da un
paese all'altro;
• dagli investimenti finanziari (ad es.: acquisto di buoni del tesoro stranieri) - questo volume
di scambio è legato in particolar modo al livello del tasso di interesse che se alto attira capitali
alla ricerca di buoni rendimenti.

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13
La Bilancia dei Pagamenti registra tutti i movimenti
di valuta tra un paese e il resto del mondo.

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14
La Bilancia dei Pagamenti
Conto delle Partite Correnti

Conto Capitale

Bilancia commerciale

Investimenti diretti

Servizi

Investimenti di portafoglio

Redditi capitale/lavoro

Riserve Ufficiali

Trasferimenti unilaterali

Errori e omissioni

Il Saldo della Bilancia dei Pagamenti

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15
Equilibrio

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16
Ma se i pagamenti non sono in equilibrio, i
casi sono due:
1)
c’è stato eccesso di domanda di
valuta nazionale (da parte di esportatori di
beni o importatori di capitali): e in questo
caso il cambio tenderà ad apprezzarsi;
2)
c’è stato eccesso di offerta di valuta
nazionale (da parte di importatori di beni
o esportatori di capitali): e in questo caso il
cambio tenderà a deprezzarsi.

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17
A seconda delle circostanze, le autorità monetarie possono preferire che il tasso di
cambio segua liberamente le forze della domanda e dell'offerta, oppure possono
preferire che esso non si allontani da un determinato valore.
Queste diverse possibilità di scelta si esprimono mediante accordi tra autorità
monetarie che danno vita al sistema monetario internazionale.

Da questo punto di vista si distinguono due principali regimi di cambio:
- Il regime a cambi fissi, che si realizza quando due o più paesi concordano di
mantenere il tasso di cambio tra le loro valute ad un determinato valore ( più
frequentemente, entro una certa fascia), o di aderire ad una unione monetaria.
- Il regime a cambi fluttuanti, che si realizza quando uno o più paesi decidono di
lasciare che i tassi di cambio della propria valuta con tutte le altre siano liberamente
determinati dal mercato valutario.

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18
Il regime dei cambi fissi favorisce gli scambi internazionali grazie alla stabilità del
cambio, ma in caso di pressioni sul cambio dovute a uno squilibrio nella bilancia dei
pagamenti, in un regime a cambi fissi non si può far scendere il valore della moneta,
ma bisogna adottare politiche restrittive per diminuire la domanda e le importazioni,
aumentare i tassi di interesse, e insomma il riequilibrio passa necessariamente
attraverso una crisi economica interna al paese.

In un regime di cambi fluttuanti, il riequilibrio della bilancia avviene
automaticamente col deprezzamento della valuta nei confronti delle altre valute
che renderà più competitive le esportazioni. Naturalmente se il paese dipende
parecchio dalle importazioni ci sarà il rovescio della medaglia, perché le importazioni
diventeranno più costose.

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19
SVALUTAZIONE REALE
Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile

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20
Nelle precedenti occasioni storiche di sganciamento di una valuta da
un’altra moneta forte (per noi l’euro-marco), i fatti e i dati empirici ci
dicono che il cambio, in seguito ad uno sganciamento, tende a
recuperare la competitività di prezzo perduta nei confronti del paese
principale dell’area valutaria.
Si chiama: Teoria della parità relativa dei poteri di acquisto

La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso
di cambio tra due valute coincide in ogni periodo con la
differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo
nazionali.
Limiti alla teoria della parità di potere d’acquisto
•

Beni che non sono perfetti sostituti

•

Beni non facilmente trasportabili (quasi tutti i servizi, in particolare
alla persona)

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21
……… ovvero ………

Il tasso di cambio tra due monete (se la teoria è valida e comunque
secondo una interpretazione di buon senso) deve riflettere i differenti
livelli di prezzo nei due paesi.

Inoltre, i paesi con alta inflazione (relativa) avranno monete che si
deprezzano e quelli a bassa inflazione (relativa) avranno monete che
si apprezzano.

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22
La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso di cambio tra due valute tende a
coincidere in ogni periodo con la differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo
nazionali.
182 206

19

2001

1994

1997

1982

Differenziale di inflazione cumulato e svalutazione

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1997

21

1992

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23
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24
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25
Tassi di cambio fissi e economia reale

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26
Tassi di cambio variabili e economia reale

E = e (P/P*)

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e = (P/P*) / E e = (105/102) / 1 = 1,03

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27
….quali conseguenze ……..

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29
….quali conseguenze ……sulla competitività?

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30
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31
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32
….quali conseguenze sulla competitività?
Facciamo il punto:
• a partire dalla metà degli anni ’80 i differenziali di inflazione fra paesi partner
dell’eurozona e Germania si sono ridotti;
• questo processo è continuato anche dopo l’entrata nell’euro, che quindi non ha
né causato né amplificato i differenziali di inflazione;
• al contempo, questi differenziali sono sempre rimasti in media positivi, cioè gli
altri paesi hanno continuato ad avere più inflazione della Germania, e quindi non
cè stata convergenza fra tutti i partner dell'eurozona;
• questo ha determinato una svalutazione reale della Germania rispetto a tutti i
partner, se pure in misura variabile (e simmetricamente una rivalutazione reale dei
partner rispetto alla Germania);
• questa svalutazione reale ha contribuito al grande successo delle esportazioni
tedesche, successo che, è molto più marcato rispetto ai partner dell’eurozona che
rispetto al resto del mondo. Il che è ovvio, visto che il resto del mondo, per
difendersi, ha a disposizione lo strumento della flessibilità del cambio.
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33
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34
Tassi di cambio variabili e economia finanziaria

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35
Tassi di cambio fissi e economia finanziaria

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36
Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile. Ne consegue che i
Paesi che riescono a tenerla più bassa di altri, che sono sì
geograficamente vicini ma anche competitori nella dinamica delle
esportazioni e delle importazioni di merci e capitali, in pratica
effettuano una sorta di svalutazione monetaria indiretta. Ed è
quello che sta succedendo a Germania e Francia rispetto a Paesi
come Italia, Spagna e Portogallo.
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37
Svalutazione e inflazione

Una svalutazione della nuova valuta del 30% NON comporta
assolutamente un’inflazione della stessa entità.

Il meccanismo mentale che porta ad una conclusione contraria è assurdo,
illogico, dato che un’eventualità del genere avverrebbe solo se l’Italia non
producesse nulla e importasse tutto dall’estero, ma proprio tutto: materie
prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi.

Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it
http://memmt.info/site/

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38
Una verifica storica…………

http://memmt.info/site/

Svalutazione e inflazione

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39
Una verifica storica…………

inflazione crescente
svalutazione della lira del 20%
settembre 1992

inflazione decrescente

forte rivalutazione della lira del
22% avvenuta nel 1979

http://memmt.info/site/ http://goofynomics.blogspot.it
Fonte:

http://memmt.info/site/

40
Una verifica moderna …………

Forti deprezzamenti avvenuti in Polonia

Dal luglio del 2001 al febbraio del
2004 la moneta polacca si
deprezza del 47%, cosa sarà
successo all’inflazione in Polonia?

Deprezzamento del 47%

Deprezzamento del 51%

Dall’agosto del 2008 al febbraio
del 2009 la moneta polacca si
deprezza del 51%, cosa sarà
successo all’inflazione in Polonia?

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41
…………..e l’inflazione?

Dal luglio del 2001 al febbraio del 2004
l’inflazione in Polonia diminuisce dal
4,2% al 3%! Ma, secondo il ragionamento
dell’automa, non sarebbe dovuta
schizzare in altissimo?

Dall’agosto del 2008 al febbraio del 2009
l’inflazione in Polonia diminuisce dal 4% al
3,2%! Ma, secondo il ragionamento
dell’automa, non sarebbe dovuta
schizzare in altissimo?

http://memmt.info/site/
Fonte: http://www.indexmundi.com/

http://memmt.info/site/

42
una precisazione dovuta ….
Il coefficiente di trasferimento (pass-through) è l'intensità con cui una variazione del
tasso di cambio (di solito una svalutazione) si trasferisce sul prezzo dei beni
nazionali: per esempio se in seguito ad una svalutazione del 10% l'inflazione
aumenta del 5%, allora il pass-through è dello 0,5 (ovvero 50%).
Il coefficiente pass-through italiano è stato stimato intorno al 15% nel primo anno e
del 36% nel secondo (Goldfajn e Werlang), per cui ipotizzando una svalutazione del
20%, solo il 15% di tale svalutazione si tradurrebbe in inflazione l'anno successivo;
ipotizzando un'inflazione del 2%-2,5% il prossimo anno, il 15% del 20% è uguale al
3%, per cui vuol dire che l'inflazione l'anno successivo all'uscita potrebbe essere del
5,5% (2,5+3). Si tratta di valori tutto sommato esigui e facilmente controllabili (anche
ipotizzandola fino al 9-10% totale) e che sono comunque immaginati nel caso di
totale assenza di politiche anti-inflazionistiche (impensabile che il Governo o la
Banca Centrale rimangano immobili).

Fonte: http://varieanalisi.blogspot.it
http://memmt.info/site/

http://memmt.info/site/

43
Il coefficiente pass-through italiano

Goldfajn –
http://memmt.info/site/Werlang: The Pass-through from Depreciation to Inflation: A Panel Study1
http://memmt.info/site/

44
THE PRETENCE OF BARGAINING
POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY
Incremental Annualized Inflation Impact post EMU
Dissolution Based on FX Passthrough Estimates

Brigitte Granville
Prof. di Economia Internazionale e
Politica Economica.
Queen Mary University, London

http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THEPRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf

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45
Inoltre c’è anche un altro fattore da considerare …………

La svalutazione della nuova valuta comporterà
un aumento delle vendite e delle esportazioni
grazie al recupero della competitività di prezzo
delle aziende italiane rispetto a quelle estere e
ad un miglioramento della domanda interna.

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53
Svalutazione e bilancia commerciale
Supponiamo che la bilancia commerciale parta da una posizione di equilibrio.
Potremmo esprimere questo equilibrio così:

PX = EPfM
dove P sono i prezzi nazionali, X le esportazioni, E il tasso di cambio incerto per
certo (quantità di valuta nazionale per una unità di valuta estera), Pf i prezzi esteri in
valuta estera, M le importazioni

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56
Ragioniamo …………
In realtà sappiamo benissimo, perché lo osserviamo da sempre sui mercati, che
importazioni ed esportazioni reagiscono al tasso di cambio, sono cioè “elastiche” al
cambio.
Quello che succede alla fine della storia dipende appunto da quanto sono elastiche
esportazioni e importazioni.
Il fatto è che quando il cambio si svaluta (E cresce) i prodotti nazionali diventano
più convenienti (le esportazioni aumentano) e quelli esteri meno convenienti (le
importazioni diminuiscono).

Questi effetti evidentemente contrastano l’effetto negativo determinato dalla
svalutazione del cambio sul costo delle importazioni. L’aumento del costo delle
importazioni fa peggiorare la situazione, ma sia l’aumento del volume delle
esportazioni che la riduzione di quello delle importazioni tendono a far migliorare
la situazione.

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57
Allora il problema è:
QUANTO devono essere elastiche esportazioni e importazioni affinché il movimento
dei loro volumi compensi l’effetto negativo dato dall’aumento del valore delle
importazioni?

La regola è molto semplice e si chiama condizione di Marshall-Lerner:
bisogna che la somma dei valori delle due elasticità, presi tutti col segno
positivo (cioè in valore assoluto) sia maggiore di uno.
Qualche esempio:

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58
Dalla teoria alla pratica
Ma queste elasticità, in pratica, quanto valgono?
Quanto è plausibile che siano così grandi da tirarci fuori dai guai?
Le elasticità delle esportazioni al cambio secondo gli esperti della commissione.

Fonte: Commissione Europea
http://memmt.info/site/

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59
……ma ci mancano le elasticità al prezzo delle importazioni…

Ma con una elasticità simile, maggiore di uno, se anche le importazioni in volume
non si muovessero, l’aumento di costo determinato dalla necessità di pagare di più la
valuta estera verrebbe più che compensato dall’aumento di ricavi prodotto
dall’incremento del volume delle esportazioni. Quindi in tutti questi paesi (che
guarda caso sono tutti del Sud, Francia inclusa) una uscita con svalutazione avrebbe
necessariamente effetti positivi sul saldo commerciale.

E avete notato un altro fatto interessante. In quale paese le esportazioni sono più
elastiche al prezzo?

E quindi a quale paese converrebbe di più
tirarsi fuori dall’euro?
Fonte:
http://memmt.info/site/ http://goofynomics.blogspot.it

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60
THE PRETENCE OF BARGAINING
POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY
Impact on Exports post EMU
Dissolution Based on FX Pass‐through

Brigitte Granville
Prof. di Economia Internazionale e
Politica Economica.
Queen Mary University, London

http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THEPRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf

http://memmt.info/site/

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61
Tassi di cambio
e economia reale
Svalutazione
e inflazione

La Bilancia dei
Pagamenti

Il tasso di cambio
nominale e reale

http://www.youtube.com/watch?v=i4K3msIVZgU

Svalutazione e
bilancia commerciale

Cos è la
svalutazione

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62
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63

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Lezione 6- la svalutazione

  • 1. Corso attivisti Ass.ne ME MMT Toscana Economia per la piena occupazione Sesta lezione: LA SVALUTAZIONE Relatore Filippo Abbate http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 1
  • 2. Tassi di cambio e economia reale Svalutazione e inflazione La Bilancia dei Pagamenti Il tasso di cambio nominale e reale Svalutazione e bilancia commerciale Cos è la svalutazione http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 2
  • 3. L’inflazione misura il valore interno della moneta tramite il potere di acquisto, la svalutazione (o rivalutazione) serve invece a quantificare il valore esterno della moneta tramite il tasso di cambio. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 3
  • 4. La svalutazione è la perdita di valore di una moneta nei confronti di una o più monete, regolate da un regime di cambi fissi, in seguito allo sganciamento della valuta da un’altra moneta forte. E’ un aggiustamento del tasso di cambio coerente ai parametri reali dell’economia di un Paese. Quando invece ci si trova in un regime di cambi variabili si parla di deprezzamento della moneta. Esso avviene in un mercato di cambi flessibili in cui la domanda e l'offerta di un tipo di moneta regolano il prezzo della stessa. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 4
  • 5. Il tasso di cambio nominale: Definizione e metodi di quotazione Il tasso di cambio nominale è il prezzo di una valuta in termini di un’altra. Questo prezzo può essere definito in due modi: • il primo metodo, detto quotazione incerto per certo, definisce il tasso di cambio come quantità di valuta nazionale scambiata per una unità di valuta estera. Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio £/$ = 1200 significa che 1200 £= 1 $ • il secondo, detto quotazione certo per incerto, definisce il tasso di cambio come quantità di valuta estera scambiata per una unità di valuta nazionale. Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio €/$ è oggi a 1,35 significa 1 € = 1.35 $ Si noti che mentre noi in Europa utilizziamo il metodo certo per incerto (1=x), il tasso di cambio del dollaro verso le valute dei paesi emergenti si basa sul metodo contrario, incerto per certo, ossia quante unità di valuta locale si ottengono in cambio di un dollaro (x=1). http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 5
  • 6. Nel nostro sistema quindi, un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si apprezza - con lo stesso euro compreremo una maggior quantità di dollari, mentre nella quotazione incerto per certo un un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si deprezza. certo per incerto Quanti $ per 1 € http://memmt.info/site/ incerto per certo Quante Lire per 1 Ecu/DM http://memmttoscana.wordpress.com/ 6
  • 7. Come abbiamo detto, il tasso di cambio è il prezzo relativo di due monete. Se astraiamo dalle transazioni di carattere finanziario e in particolare speculativo (ad esempio, le operazioni di arbitraggio), un agente economico che acquista una valuta estera lo fa per perfezionare degli scambi di beni (cioè delle transazioni reali): ad esempio, un importatore acquista dollari per pagare le materie prime o i prodotti finiti che importa, un turista acquista rupie per finanziare la propria vacanza all’estero (dove acquisterà beni e servizi), ecc. ecc. In tutte queste transazioni sono coinvolti, oltre ai tassi di cambio, anche i prezzi dei beni e dei servizi scambiati. I due elementi (prezzi e tasso di cambio) concorrono nel determinare la convenienza per un operatore economico ad acquistare in un paese piuttosto che in un altro. È quindi utile disporre di una misura del tasso di cambio che tenga conto dell’effetto dei prezzi, o, per dirla in un altro modo, che venga definito come prezzo relativo non fra due valute, ma fra due insiemi di beni. Questa misura è data dal tasso di cambio reale http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 7
  • 8. Il tasso di cambio reale Il tasso di cambio reale é il prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri. Il tasso di cambio reale compara i prezzi di un bene nazionale e di uno straniero all’interno di una economia e dipende dal tasso di cambio nominale e dai prezzi del bene nazionale e di quello straniero, misurati nelle valute locali. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 8
  • 9. Per esempio: Se il tasso di cambio EUR/USD é di 1,20 e un’auto in Italia costa 30.000 euro e in USA costa 36.000 dollari, significa che l’automobile ha in realtà lo stesso valore. Questo perché 36.000 dollari hanno lo stesso valore di 30.000 euro. Abbiamo fatto un esempio il cui calcolo si può fare semplicemente a mente, per gli altri casi, ecco la formula: E = e (P/P*) dove: E é il tasso di cambio reale e il tasso di cambio nominale P il prezzo dei beni nazionali P* il prezzo dei beni esteri. Quindi, nel nostro esempio: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1 http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 9
  • 10. Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e esportazione di una economia Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta apprezzando o deprezzando. Esempi: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1 Caso 1: Apprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,30 a prezzi invariati E= 1,30 (30.000/36.000) = 1,083 L’apprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’estero => Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $ Caso 2: Deprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,10 a prezzi invariati E= 1,10 (30.000/36.000) = 0,916 Il deprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’interno => Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni esportazioni del Paese $ http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 10
  • 11. Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e esportazione di una economia Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta apprezzando o deprezzando. Esempi: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1 Caso 3: Inflazione nel Paese €; il prezzo da 30.000 passa a 33.000 a cambio invariato E= 1,20 (33.000/36.000) = 1,1 L’aumento del prezzo in € rende più conveniente il bene prodotto all’estero => Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $ Caso 4: Inflazione nel Paese $; il prezzo da 36.000 passa a 39.000 a cambio invariato E= 1,20 (30.000/39.000) = 0,923 L’aumento del prezzo in $ rende più conveniente il bene prodotto all’interno => Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni del Paese $ http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 11
  • 12. In particolare, il tasso di cambio reale aumenta, cioè si apprezza, quando: • aumentano i prezzi interni , • il cambio si rivaluta, • diminuiscono i prezzi esteri In tutti questi casi per gli agenti economici residenti nel paese di riferimento diventa più conveniente acquistare beni esteri anziché beni nazionali, o perché i beni nazionali sono più cari, o perché quelli esteri sono meno cari, o perché la valuta estera costa meno; di conseguenza il paese i subisce una perdita di competitività. Viceversa una diminuzione, cioè un deprezzamento, del tasso di cambio reale implica un aumento di competitività, che può essere determinato o da movimenti relativi dei prezzi, o da una svalutazione del cambio nominale. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 12
  • 13. Come si determina il tasso di cambio Il tasso di cambio è determinato dall'incontro della domanda e dell'offerta di valuta nel mercato dei cambi, mercato chiamato Forex (Foreign Exchange Market). La domanda e l'offerta di una valuta avviene in seguito al cambio da una valuta all'altra necessario per effettuare gli scambi internazionali. Ad ogni esportazione corrisponde un cambio di valuta straniera con valuta nazionale, al fine di pagare le merci del paese, e quindi un acquisto di valuta nazionale. Ad ogni importazione, viceversa, ci sarà una vendita di valuta nazionale per pagare le importazioni in valuta straniera. Quindi se il saldo degli scambi con l'estero è attivo, la forte domanda della valuta ne spingerà in alto il prezzo. Viceversa, la valuta tenderà a perdere valore. Il tasso di cambio dipende, in definitiva dalla bilancia dei pagamenti di un paese, e in particolare: • dagli scambi commerciali: importazioni ed esportazioni di beni, compreso il turismo da un paese all'altro; • dagli investimenti finanziari (ad es.: acquisto di buoni del tesoro stranieri) - questo volume di scambio è legato in particolar modo al livello del tasso di interesse che se alto attira capitali alla ricerca di buoni rendimenti. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 13
  • 14. La Bilancia dei Pagamenti registra tutti i movimenti di valuta tra un paese e il resto del mondo. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 14
  • 15. La Bilancia dei Pagamenti Conto delle Partite Correnti Conto Capitale Bilancia commerciale Investimenti diretti Servizi Investimenti di portafoglio Redditi capitale/lavoro Riserve Ufficiali Trasferimenti unilaterali Errori e omissioni Il Saldo della Bilancia dei Pagamenti http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 15
  • 17. Ma se i pagamenti non sono in equilibrio, i casi sono due: 1) c’è stato eccesso di domanda di valuta nazionale (da parte di esportatori di beni o importatori di capitali): e in questo caso il cambio tenderà ad apprezzarsi; 2) c’è stato eccesso di offerta di valuta nazionale (da parte di importatori di beni o esportatori di capitali): e in questo caso il cambio tenderà a deprezzarsi. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 17
  • 18. A seconda delle circostanze, le autorità monetarie possono preferire che il tasso di cambio segua liberamente le forze della domanda e dell'offerta, oppure possono preferire che esso non si allontani da un determinato valore. Queste diverse possibilità di scelta si esprimono mediante accordi tra autorità monetarie che danno vita al sistema monetario internazionale. Da questo punto di vista si distinguono due principali regimi di cambio: - Il regime a cambi fissi, che si realizza quando due o più paesi concordano di mantenere il tasso di cambio tra le loro valute ad un determinato valore ( più frequentemente, entro una certa fascia), o di aderire ad una unione monetaria. - Il regime a cambi fluttuanti, che si realizza quando uno o più paesi decidono di lasciare che i tassi di cambio della propria valuta con tutte le altre siano liberamente determinati dal mercato valutario. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 18
  • 19. Il regime dei cambi fissi favorisce gli scambi internazionali grazie alla stabilità del cambio, ma in caso di pressioni sul cambio dovute a uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti, in un regime a cambi fissi non si può far scendere il valore della moneta, ma bisogna adottare politiche restrittive per diminuire la domanda e le importazioni, aumentare i tassi di interesse, e insomma il riequilibrio passa necessariamente attraverso una crisi economica interna al paese. In un regime di cambi fluttuanti, il riequilibrio della bilancia avviene automaticamente col deprezzamento della valuta nei confronti delle altre valute che renderà più competitive le esportazioni. Naturalmente se il paese dipende parecchio dalle importazioni ci sarà il rovescio della medaglia, perché le importazioni diventeranno più costose. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 19
  • 20. SVALUTAZIONE REALE Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 20
  • 21. Nelle precedenti occasioni storiche di sganciamento di una valuta da un’altra moneta forte (per noi l’euro-marco), i fatti e i dati empirici ci dicono che il cambio, in seguito ad uno sganciamento, tende a recuperare la competitività di prezzo perduta nei confronti del paese principale dell’area valutaria. Si chiama: Teoria della parità relativa dei poteri di acquisto La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso di cambio tra due valute coincide in ogni periodo con la differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo nazionali. Limiti alla teoria della parità di potere d’acquisto • Beni che non sono perfetti sostituti • Beni non facilmente trasportabili (quasi tutti i servizi, in particolare alla persona) http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 21
  • 22. ……… ovvero ……… Il tasso di cambio tra due monete (se la teoria è valida e comunque secondo una interpretazione di buon senso) deve riflettere i differenti livelli di prezzo nei due paesi. Inoltre, i paesi con alta inflazione (relativa) avranno monete che si deprezzano e quelli a bassa inflazione (relativa) avranno monete che si apprezzano. http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 22
  • 23. La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso di cambio tra due valute tende a coincidere in ogni periodo con la differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo nazionali. 182 206 19 2001 1994 1997 1982 Differenziale di inflazione cumulato e svalutazione http://memmt.info/site/ 1997 21 1992 http://memmt.info/site/ 23
  • 26. Tassi di cambio fissi e economia reale http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 26
  • 27. Tassi di cambio variabili e economia reale E = e (P/P*) http://memmt.info/site/ e = (P/P*) / E e = (105/102) / 1 = 1,03 http://memmttoscana.wordpress.com/ 27
  • 29. ….quali conseguenze ……sulla competitività? http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 30
  • 32. ….quali conseguenze sulla competitività? Facciamo il punto: • a partire dalla metà degli anni ’80 i differenziali di inflazione fra paesi partner dell’eurozona e Germania si sono ridotti; • questo processo è continuato anche dopo l’entrata nell’euro, che quindi non ha né causato né amplificato i differenziali di inflazione; • al contempo, questi differenziali sono sempre rimasti in media positivi, cioè gli altri paesi hanno continuato ad avere più inflazione della Germania, e quindi non cè stata convergenza fra tutti i partner dell'eurozona; • questo ha determinato una svalutazione reale della Germania rispetto a tutti i partner, se pure in misura variabile (e simmetricamente una rivalutazione reale dei partner rispetto alla Germania); • questa svalutazione reale ha contribuito al grande successo delle esportazioni tedesche, successo che, è molto più marcato rispetto ai partner dell’eurozona che rispetto al resto del mondo. Il che è ovvio, visto che il resto del mondo, per difendersi, ha a disposizione lo strumento della flessibilità del cambio. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 33
  • 34. Tassi di cambio variabili e economia finanziaria http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 35
  • 35. Tassi di cambio fissi e economia finanziaria http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 36
  • 36. Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile. Ne consegue che i Paesi che riescono a tenerla più bassa di altri, che sono sì geograficamente vicini ma anche competitori nella dinamica delle esportazioni e delle importazioni di merci e capitali, in pratica effettuano una sorta di svalutazione monetaria indiretta. Ed è quello che sta succedendo a Germania e Francia rispetto a Paesi come Italia, Spagna e Portogallo. http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 37
  • 37. Svalutazione e inflazione Una svalutazione della nuova valuta del 30% NON comporta assolutamente un’inflazione della stessa entità. Il meccanismo mentale che porta ad una conclusione contraria è assurdo, illogico, dato che un’eventualità del genere avverrebbe solo se l’Italia non producesse nulla e importasse tutto dall’estero, ma proprio tutto: materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi. Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 38
  • 39. Una verifica storica………… inflazione crescente svalutazione della lira del 20% settembre 1992 inflazione decrescente forte rivalutazione della lira del 22% avvenuta nel 1979 http://memmt.info/site/ http://goofynomics.blogspot.it Fonte: http://memmt.info/site/ 40
  • 40. Una verifica moderna ………… Forti deprezzamenti avvenuti in Polonia Dal luglio del 2001 al febbraio del 2004 la moneta polacca si deprezza del 47%, cosa sarà successo all’inflazione in Polonia? Deprezzamento del 47% Deprezzamento del 51% Dall’agosto del 2008 al febbraio del 2009 la moneta polacca si deprezza del 51%, cosa sarà successo all’inflazione in Polonia? http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 41
  • 41. …………..e l’inflazione? Dal luglio del 2001 al febbraio del 2004 l’inflazione in Polonia diminuisce dal 4,2% al 3%! Ma, secondo il ragionamento dell’automa, non sarebbe dovuta schizzare in altissimo? Dall’agosto del 2008 al febbraio del 2009 l’inflazione in Polonia diminuisce dal 4% al 3,2%! Ma, secondo il ragionamento dell’automa, non sarebbe dovuta schizzare in altissimo? http://memmt.info/site/ Fonte: http://www.indexmundi.com/ http://memmt.info/site/ 42
  • 42. una precisazione dovuta …. Il coefficiente di trasferimento (pass-through) è l'intensità con cui una variazione del tasso di cambio (di solito una svalutazione) si trasferisce sul prezzo dei beni nazionali: per esempio se in seguito ad una svalutazione del 10% l'inflazione aumenta del 5%, allora il pass-through è dello 0,5 (ovvero 50%). Il coefficiente pass-through italiano è stato stimato intorno al 15% nel primo anno e del 36% nel secondo (Goldfajn e Werlang), per cui ipotizzando una svalutazione del 20%, solo il 15% di tale svalutazione si tradurrebbe in inflazione l'anno successivo; ipotizzando un'inflazione del 2%-2,5% il prossimo anno, il 15% del 20% è uguale al 3%, per cui vuol dire che l'inflazione l'anno successivo all'uscita potrebbe essere del 5,5% (2,5+3). Si tratta di valori tutto sommato esigui e facilmente controllabili (anche ipotizzandola fino al 9-10% totale) e che sono comunque immaginati nel caso di totale assenza di politiche anti-inflazionistiche (impensabile che il Governo o la Banca Centrale rimangano immobili). Fonte: http://varieanalisi.blogspot.it http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 43
  • 43. Il coefficiente pass-through italiano Goldfajn – http://memmt.info/site/Werlang: The Pass-through from Depreciation to Inflation: A Panel Study1 http://memmt.info/site/ 44
  • 44. THE PRETENCE OF BARGAINING POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY Incremental Annualized Inflation Impact post EMU Dissolution Based on FX Passthrough Estimates Brigitte Granville Prof. di Economia Internazionale e Politica Economica. Queen Mary University, London http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THEPRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 45
  • 45. Inoltre c’è anche un altro fattore da considerare ………… La svalutazione della nuova valuta comporterà un aumento delle vendite e delle esportazioni grazie al recupero della competitività di prezzo delle aziende italiane rispetto a quelle estere e ad un miglioramento della domanda interna. http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 53
  • 46. Svalutazione e bilancia commerciale Supponiamo che la bilancia commerciale parta da una posizione di equilibrio. Potremmo esprimere questo equilibrio così: PX = EPfM dove P sono i prezzi nazionali, X le esportazioni, E il tasso di cambio incerto per certo (quantità di valuta nazionale per una unità di valuta estera), Pf i prezzi esteri in valuta estera, M le importazioni http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 56
  • 47. Ragioniamo ………… In realtà sappiamo benissimo, perché lo osserviamo da sempre sui mercati, che importazioni ed esportazioni reagiscono al tasso di cambio, sono cioè “elastiche” al cambio. Quello che succede alla fine della storia dipende appunto da quanto sono elastiche esportazioni e importazioni. Il fatto è che quando il cambio si svaluta (E cresce) i prodotti nazionali diventano più convenienti (le esportazioni aumentano) e quelli esteri meno convenienti (le importazioni diminuiscono). Questi effetti evidentemente contrastano l’effetto negativo determinato dalla svalutazione del cambio sul costo delle importazioni. L’aumento del costo delle importazioni fa peggiorare la situazione, ma sia l’aumento del volume delle esportazioni che la riduzione di quello delle importazioni tendono a far migliorare la situazione. http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 57
  • 48. Allora il problema è: QUANTO devono essere elastiche esportazioni e importazioni affinché il movimento dei loro volumi compensi l’effetto negativo dato dall’aumento del valore delle importazioni? La regola è molto semplice e si chiama condizione di Marshall-Lerner: bisogna che la somma dei valori delle due elasticità, presi tutti col segno positivo (cioè in valore assoluto) sia maggiore di uno. Qualche esempio: http://memmt.info/site/ 58
  • 49. Dalla teoria alla pratica Ma queste elasticità, in pratica, quanto valgono? Quanto è plausibile che siano così grandi da tirarci fuori dai guai? Le elasticità delle esportazioni al cambio secondo gli esperti della commissione. Fonte: Commissione Europea http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 59
  • 50. ……ma ci mancano le elasticità al prezzo delle importazioni… Ma con una elasticità simile, maggiore di uno, se anche le importazioni in volume non si muovessero, l’aumento di costo determinato dalla necessità di pagare di più la valuta estera verrebbe più che compensato dall’aumento di ricavi prodotto dall’incremento del volume delle esportazioni. Quindi in tutti questi paesi (che guarda caso sono tutti del Sud, Francia inclusa) una uscita con svalutazione avrebbe necessariamente effetti positivi sul saldo commerciale. E avete notato un altro fatto interessante. In quale paese le esportazioni sono più elastiche al prezzo? E quindi a quale paese converrebbe di più tirarsi fuori dall’euro? Fonte: http://memmt.info/site/ http://goofynomics.blogspot.it http://memmt.info/site/ 60
  • 51. THE PRETENCE OF BARGAINING POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY Impact on Exports post EMU Dissolution Based on FX Pass‐through Brigitte Granville Prof. di Economia Internazionale e Politica Economica. Queen Mary University, London http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THEPRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ 61
  • 52. Tassi di cambio e economia reale Svalutazione e inflazione La Bilancia dei Pagamenti Il tasso di cambio nominale e reale http://www.youtube.com/watch?v=i4K3msIVZgU Svalutazione e bilancia commerciale Cos è la svalutazione http://memmt.info/site/ http://memmttoscana.wordpress.com/ 62