SlideShare a Scribd company logo
1 of 196
Download to read offline
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI
 DELLA POLITICA DELLA SALUTE
      DELLA REGIONE FVG

                      Aiuti umanitari


                      venerdì 26 Febbraio 2010

                         Conference Center
Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche
                       Gorizia, via Alviano 18
Riferimento normativo
•    Ai sensi dell’art 3 [1] della Legge regionale 30 ottobre 2000, n. 19 “Interventi per la promozione, a livello regionale e locale, delle attività
                   art
     di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale”, gli interventi di emergenza sono realizzati dalla Protezione Civile.
•    L’intendimento è strutturare con la Protezione Civile un coordinamento operativo per meglio intervenire nelle situazioni di emergenza che
     sempre più si manifestano a livello internazionale.

[1] Art. 3
• (Interventi di emergenza)
1. In caso di eventi eccezionali causati da calamita', conflitti armati, epidemie, situazioni di denutrizione e gravi carenze igienico-sanitarie, la
      Regione e' autorizzata a intervenire nel quadro della cooperazione e della solidarieta' internazionali mediante:
      a) l'organizzazione diretta di aiuti per soccorsi rivolti alle popolazioni colpite, ai profughi e ai rifugiati;
      b) l'assegnazione di contributi ai soggetti che organizzano aiuti per soccorsi rivolti alle popolazioni colpite, ai profughi e ai rifugiati;
      c) la fornitura diretta di attrezzature, medicinali, viveri, generi di conforto e quant'altro risulti necessario per consentire le normali
      condizioni di vita.
2. Gli interventi di cui al comma 1 e le modalita' della loro attuazione sono deliberati dalla Giunta regionale, al di fuori delle procedure di
      programmazione di cui al titolo II e sono realizzati per il tramite del Fondo regionale per la protezione civile. I contributi di cui al comma
      1, lettera b), possono raggiungere il 100 per cento della spesa ammissibile e sono erogati in via anticipata e in unica soluzione, con
      l'obbligo di presentare il relativo rendiconto.
3. Gli adempimenti connessi all'attuazione degli interventi previsti nel presente articolo sono demandati alla Direzione regionale della protezione
      civile.
2003-
PERCORSO 2003-2008
Programma umanitario per prestazioni sanitarie di alta specializzazione
• Luglio 2003 Riunione interregionale sui programmi di Accoglienza ed assistenza per prestazioni specialistiche
  sanitarie a favore di cittadini extracomunitari non erogabili nei paesi di provenienza
• Novembre 2004 DRG n.3135: approvazione del protocollo operativo
• Dicembre 2004 invio di copia della deliberazione al Ministero della Salute al fine di ottenere il parere del
  Dicastero
• Gennaio 2005 Nota del Ministero della Salute, con richiesta di una pianificazione degli interventi umanitari
  con specificazione dei termini di spesa previsti, di una identificazione delle patologie da trattare in relazione
  alle risorse strutturali di alta specialità presenti sul territorio e delle aree di provenienza prescelte
• Marzo 2005 Identificazione dei paesi di provenienza, compilazione elenco con numero interventi sanitari
  offerti, relativi costi e DRG
• Aprile 2005 Intesa alla pianificazione degli interventi sanitari da parte del Ministero della Salute
• Maggio 2005 DRG n.963 (6/5/05) modifiche e integrazioni della precedente delibera
• Giugno 2005 avvio del programma I° ricovero umanitario
Protocollo operativo: criteri di ammissibilità

Il cittadino straniero deve:

• Risiedere in un paese non appartenente all’Unione Europea, con il quale non
  sussistono rapporti convenzionali o accordi bilaterali in materia di sanità
• Non avere, di norma, parenti residenti in Italia
• Trovarsi in condizioni economiche disagiate
• Essere affetto da patologia severa, non a carattere cronico, non curabile nel paese di
  origine, il cui trattamento riveste un carattere di urgenza (pericolo di vita o
  aggravamento della malattia o che comporti la presenza di grave disabilità fisica)
Protocollo operativo: modalità della richiesta

• La richiesta deve pervenire alla Direzione centrale salute da parte di Enti,
  Istituzioni, Organizzazioni pubbliche e private con sede nella Regione Friuli
  Venezia Giulia; non sono accettate domande avanzate da singoli

• I costi del trasporto in Italia e per il rientro nel Paese di origine e l’ospitalità
  del cittadino straniero, tutte le procedure legali e amministrative per
  l’ottenimento del visto di ingresso in Italia saranno espletate dall’Ente
  proponente
Protocollo operativo: procedura


• Le richieste di intervento sanitario devono pervenire alla
  Direzione centrale salute per essere sottoposte ad un primo
  esame in ordine alla sussistenza dei criteri di ammissibilità

• L’istanza è quindi sottoposta alla valutazione clinica del Gruppo
  di esperti entro il termine massimo di trenta giorni
Paesi di provenienza: criteri d’identificazione

• Paesi con cui sono già in atto progetti di cooperazione sostenuti dalla regione FVG
• Paesi che si trovano in situazioni contingenti di emergenza
• Paesi che hanno, in seguito ai flussi migratori, una comunità numericamente
  significativa in regione
• Paesi con cui è già in atto offerta di prestazioni sanitarie in alcune strutture della
  Regione FVG
• Paesi i cui cittadini vengono sostenuti da associazioni di volontariato iscritte al
  Registro delle Organizzazioni di Volontariato FVG
Paesi di provenienza
                             Paesi 2007                                                                     Paesi 2008

•   Albania                                                                   •   Albania
•   Bangladesh: non sono mai stati richiesti ricoveri, non ci sono            •   Bielorussia
    programmi di cooperazione decentrata, néassociazioni che hanno            •   Burkina Faso
    manifestato disponibilità                                                 •   Ecuador: richiesta ambasciata Ecuador per effettuare ricoveri e
•   Bielorussia                                                                   contemporaneamente formazione di medici locali che assistono ai
•   Burkina Faso                                                                  trapianti al Burlo
•   Guinea Bissau                                                             •   Guinea Bissau
•   Iraq                                                                      •   Iraq
•   Libano                                                                    •   Libano
•   Palestina                                                                 •   Mauritania: richiesta da parte dell’”Associazione Mauritania FVG” che
                                                                                  è titolare di un progetto di cooperazione decentrata nel paese
•   Pakistan
                                                                              •   Palestina
•   Senegal: in 3 anni di presenza nell’elenco non sono mai stati
    richiesti ricoveri anche se esistono progetti di cooperazione             •   Pakistan
    decentrata in area sanitaria                                              •    Ucraina
•   Somalia: per la situazione contingente locale non è possibile             •    Venezuela
    effettuare le procedure per il trasporto e la fuoriuscita dal paese dei
    cittadini che potrebbero usufruire del programma
•    Ucraina
•    Venezuela
Strutture sanitarie individuate e prestazioni offerte
•   IRCCS Burlo Garofolo
    Trapianti di midollo
    Interventi ortopedici
    Interventi chirurgia pediatrica (patologie toraco-addominali e urologiche)

•   Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste
             Ospedaliero-
    Interventi di Neurochirurgia
    Cura malattie infettive e parassitarie
    Ricoveri in rianimazione

•   Azienda Ospedaliera S.Maria degli Angeli”di Pordenone
    Interventi oculistici
    Interventi di chirurgia della mano
    Interventi di chirurgia maxillo-facciale

•   Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine
             Ospedaliero-
    Interventi oculistici
    Interventi di Neurochirurgia
    Interventi di Chirurgia Plastica
    Interventi di chirurgia maxillo-facciale
Richieste e ricoveri /paese di provenienza

Paese di provenienza   N. Richieste   N. Ricoveri   N. Ricoveri non   N. Ricoveri
                                      autorizzati   autorizzati       effettuati
Albania                5              5                               3
Burkina Faso           1              0             1                 0
Guinea Bissau          2              2                               2
Iraq                   6              6                               4
Libano                 1              1                               0
Marocco                1              1                               0
Ucraina                5              5                               5
Venezuela              4              4                               2
TOTALE                 25             24            1                 16
N. Ricoveri /tipo di prestazione e struttura sanitaria

Tipo d’intervento                               Struttura sanitaria   N. interventi

Trapianto midollo                               Burlo Garofolo                        9

Correzione chirurgica lussazione anche          Burlo Garofolo                        1

Correzione chirurgica ipospadia grave           Burlo Garofolo                        2

Intervento chirurgico rabdomiosarcoma           Burlo Garofolo                        1


Correzione chirurgica Piede torto               Burlo Garofolo                        1

Correzione chirurgica malformazione arti        Burlo Garofolo                        1

Intervento neurochirurgia neoplasia cerebrale   AOU Udine                             1


TOTALE                                                                                16
N. Richieste /Associazione

Associazioni                                                 N. richieste

AGMEN-FVG                                                         2

Associazione Bambini Chirurgici Burlo                             2

Comunità di S. Egidio                                             2

CSVS                                                              1

Fondazione Luchetta                                               7

LILT                                                              1

SPES                                                             10

Totale                                                           25
PERCORSO 2009 - 2013
Ricoveri 2009

          SINTESI RICOVERI 2009                               ASSR                  Provenienza         Tipo di ricovero
Intervento pseudo artrosi della tibia e del
      perone                                    S. Maria degli Angeli PN         Kosovo           straordinario


Fistola artero venosa                           S. Maria degli Angeli PN         Kosovo           straordinario

Trapianto midollo                               IRCCS Burlo                      Ucraina          straordinario


Intervento chirurgico correttivo (mano torta)   S. Maria degli Angeli PN         Haiti            straordinario


Biopsia e rimozione chirurgica displasia        S. Maria degli Angeli PN         Haiti            straordinario


Neoplasia cerebrale                             S. Maria della Misericordia UD   Eritrea          straordinario
PRIORITA’ ed INDIRIZZI OPERATIVI: Azione umanitaria
•   La Cooperazione allo Sviluppo e l’azione umanitaria rappresentano le due attività complementari con cui i Paesi ad alto
    reddito intervengono nei Paesi meno sviluppati.
•   Se la Cooperazione è lo strumento per permettere la crescita il più possibile armonica di chi ha bisogno di avanzare per
    diventare più solido, l’Azione Umanitaria rappresenta l’aspetto preliminare/complementare alla Cooperazione. Infatti
    attraverso una azione che è fondamentalmente di “sostituzione”, cioè di intervento con progetti, uomini e mezzi dove al
    loro posto vi sarebbe il nulla, essa cerca di risolvere problemi immediati, ma anche di porre le premesse per uno sviluppo
    in cui la Cooperazione possa agire su un terreno già sensibile.
•   La nostra Regione in generale ed il Sistema Sanitario Regionale nella sua sfera di competenze hanno tradizionalmente
    espresso la capacità di coniugare peculiari livelli di attenzione e di disponibilità con la realizzazione di interventi tempestivi
    e qualitativamente efficaci.

    Partendo da queste premesse la Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali, d’intesa con la
    Protezione Civile intende sviluppare 2 linee di lavoro triennali:

•   Le Risorse Umane
•   Le Tecnologie Sostenibili (appropriate)
Le Risorse Umane
Le Persone
La Direzione Centrale intende individuare
• I Professionisti del SSR idonei a svolgere attività nell’ambito dell’Azione Umanitaria e di Protezione Civile
• Team integrati ad alta capacità operazionale (medici, infermieri, logisti, amministratori di terreno)
• Ambiti sanitari di intervento (Grandi Emergenze e Catastrofi, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva , Materno-Infantile, Salute
     Mentale)
• Promuovere la formazione continua dei Professionisti

I Progetti
Il saper fare progetti è una valorizzazione significativa delle Risorse Umane
      La DCSPS intende promuovere l’acquisizione di competenze nella valutazione, elaborazione, gestione di progetti umanitari
      con l’obiettivo di
• elaborare e gestire direttamente progetti umanitari
• entrare nel network degli attori umanitari nazionali e internazionali in sanità
• selezionare progetti umanitari di ONG di cui diventare sponsor/partner
• selezionare settori sanitari per progetti di prestazioni di eccellenza, erogandole dove sono i beneficiari, oppure accogliendo
      singoli beneficiari nelle strutture sanitarie individuate della Regione
Censimento degli Operatori Umanitari e della Protezione Civile del SSR della Regione FVG
      Questo Censimento si è svolto su iniziativa della Direzione salute, inviato alle Direzioni Generali Aziendali chiedendone la più ampia diffusione
•     Il censimento non aveva valore obbligatorio per le Aziende, a la sua diffusione è stata a macchia di leopardo
•     Alcune Aziende sono state puntuali, altre no
•     I risultati sono numericamente modesti, ma da considerarsi solo una parte, probabilmente minoritaria, dell’esistente
•     Abbiamo ricevuto 23 risposte. Queste provengono da
      7 medici / 8 infermieri / 2 fisioterapisti / 1 tecnico di radiologia / 1 nutrizionista / 1 psicologo / 2 amministrativo / 1 dipendente del SSR che non ha specificato
      chiaramente la sua attività
Di questi
•     19 hanno maturato esperienza in ambito umanitario
•     3 in ambito di Protezione Civile
•     1 possiede un curriculum vitae senza evidente e specificata esperienza di terreno ed ha inviato infatti il solo cv senza rispondere al questionario
Dei 20 operatori presi in considerazione
•     8 hanno lavorato in missioni con totale o prevalente utilizzo di lingua straniera (inglese o francese), di cui 6 provenienti dalla stessa Azienda e dalla stessa U.O.
•     4 – 2 medici e 2 infermieri – hanno avuto un periodo di missione superiore a 6 mesi
•     le missioni con la Protezione Civile, come previsto, sono state tutte di brevissima durata (masimo15 giorni, minimo 2)
•     12 operatori provengono dalla stessa Azienda, ASS 3 “Alto Friuli” e dalla stessa U.O., per ragioni storiche di effetto di “trascinamento” di alcuni operatori, medici
      ed infermieri, con ruolo di leadership riconosciuta
Conclusioni
•     Questo questionari ha permesso di fare solo un primo passo verso un censimento effettivo dei dipendenti del SSR con esperienze operazionali in ambito di attività
      umanitaria e di protezione Civile. Tre aspetti sembrano tuttavia emergere
•     un numero ridotto di operatori con esperienza prolungata
•     una minoranza che utilizza le lingue straniere come lingue veicolari
•     per alcuni che hanno specificato l’epoca della missione umanitaria la stessa è stata effettuata a inizio del percorso professionale, e dunque è difficile valutarne il
      valore aggiunto complessivo, a parte quello di esperienza di vita personale
•     Il censimento effettivo resta comunque da effettuare, e potrà essere considerato conclusivo solo quando lo stesso sarà diffuso capillarmente dalle Aziende
Tecnologie Sostenibili (appropriate)
          La DCSPS ritiene prioritario sviluppare il concetto di “tecnologie appropriate”, svincolate da logiche di
profitto o di “progresso tecnologico” puro, ma invece mirate all’efficacia, nel rispetto del contesto di applicazione

Il concetto di Tecnologie Appropriate si sviluppa in 4 direzioni di sostenibilità
1.Tecnologica
2.Culturale
3.Economica
4.Gestionale

La Direzione Centrale considera la nostra Regione come un luogo ideale per avviare un lavoro di riflessione, di
investimento intellettuale e di progetti sulle Tecnologie Sostenibili
In tal senso si è avviato un giro iniziale di contatti informali con Enti Pubblici e Privati per creare un tavolo di
lavoro ricevendo un appoggio preliminare forte
La Direzione Centrale intende coordinare nel tempo questo sforzo intellettuale e progettuale, facendo della nostra
Regione un luogo di leadership nel settore delle tecnologie sanitarie sostenibili
GRAZIE DELL’ATTENZIONE


                  Roberto Brancati
                  Capo Segreteria

      Assessore salute e protezione sociale
         Regione Friuli Venezia Giulia

                    Riva Nazario Sauro 8
                     34124 Trieste, Italia
           e-mail ass.sanita.pol.soc@regione.fvg.it
                    fax +39 040 3775632
                    tel +39 040 3775501
INTEVENTO       DELL’ASSESSORE               ALLA        SALUTE,         INTEGRAZIONE
SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Prof. Vladimir Kosic




     LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI
     DELLA POLITICA DELLA SALUTE
          DELLA REGIONE FVG


                             venerdì 26 Febbraio 2010




                                    Conference Center
           Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche
                                  Gorizia, via Alviano 18
Negli ultimi anni sono numerose le esperienze di singole Aziende Sanitarie regionali, di
associazioni di volontariato e di enti locali che hanno attivamente contribuito, direttamente o tramite
la partecipazione a progetti promossi da soggetti terzi, ad iniziative di cooperazione socio-sanitaria
in ambito internazionale.

Prendendo le mosse da questo patrimonio di esperienze e di valori consolidatosi nel tempo, con
Delibera di Generalità n. 2618 dd. 26 novembre 2008 la Giunta regionale ha preso atto del
Documento strategico “Le dimensioni internazionali della politica della salute della Regione
FVG per il periodo 2009-2013”, strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di cooperazione
internazionale ma con essa necessariamente coerente ed integrata sotto il profilo delle finalità da
perseguire.

Nella consapevolezza della responsabilità che le strategie e le metodologie di cooperazione socio-
sanitaria rispondano ad una chiara e precisa etica professionale, crediamo si renda sempre più
necessario cominciare ad utilizzare un linguaggio comune che, partendo dai problemi e dai reali
bisogni di salute, focalizzi l’attenzione sugli aspetti della programmazione e della corretta
valutazione, in maniera da iniziare a misurare risultati anche piccoli ma tangibili in termini di
guadagno di salute delle popolazione che sono parte integrante e fondamentale dei nostri
programmi di cooperazione socio-sanitaria internazionale.
In questo quadro di riferimento la Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche
sociali intende promuovere interventi integrati e sostenibili che possano contribuire allo sviluppo di
politiche sanitarie e sociosanitarie, di servizi e di azioni specifiche in grado di coniugare i temi della
salute, della coesione sociale e dello sviluppo economico sostenibile a livello locale e globale.

Costituiscono il sistema di valori scelto dalla Regione FVG:

       la responsabilità collettiva: la titolarità della tutela della salute è dell’intera Comunità, che
       se ne assume l’onere e il compito
       la programmazione delle attività basata sull’analisi dei bisogni
       l’Universalità: il sistema sanitario regionale s’impegna a perseguire la parità di accesso ai
       servizi per tutti i cittadini, proporzionalmente ai loro bisogni e indipendentemente da luogo,
       età, etnia, religione e classe sociale di appartenenza; l’Universalità è condizione necessaria
       di Equità e di tutela delle fasce più deboli della popolazione
       la sussidiarietà solidale: coniugazione dei principi di Sussidiarietà e Solidarietà,
       valorizzazione delle esperienze consolidate con il no-profit regionale
       attenzione ai bisogni dei più deboli (donne e bambini)
       centralità del territorio: il territorio nelle sue comunità politiche, organizzative e gestionali
       costituisce il centro del sistema, anche nell’ottica della molteplicità dei soggetti “produttori
       di salute”
       approccio integrato: gli obiettivi di salute si perseguono con un efficace ed efficiente
       servizio pubblico e con l’apporto integrato di tutti i soggetti, pubblici e privati
       sostenibilità: le scelte sono improntate alla sostenibilità economica e sociale, nell’ottica del
       massimo impatto in termini di salute; il controllo della spesa è attuato attraverso la
       valorizzazione dell’appropriatezza e degli interventi più efficaci per tutti; la difesa
       dell’universalità e della qualità comporta un approccio basato sulle priorità nell’ambito della
       definizione dei livelli di assistenza
       Partecipazione: i cittadini non sono oggetti ma soggetti delle decisioni in termini di salute.
       Perché la loro partecipazione sia sostanziale, è necessario promuovere lo sviluppo delle loro
       competenze per una scelta libera e consapevole dei comportamenti, dei servizi e delle cure.

Le cinque aree tematiche di interventi prioritari identificate sono:
a) area della disabilità
   b) area dello svantaggio sociale e psicosociale
   c) area materno-infantile
   d) area delle tecnologie biomediche avanzate
   e) area della gestione dei sistemi sanitari

   Le tre dimensioni di intervento sono:

a) Europea
b) cooperazione internazionale
c) Azione umanitaria



   Il diritto alla salute, in quanto diritto inalienabile delle persone e delle comunità, diventa impegno
   primario, che coinvolge la politica e che i tecnici non possono eludere.




                                                   l’assessore regionale alla salute, integrazione
                                                  sociosanitaria e politiche sociali
                                                               prof. Vladimir Kosic
INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE,
AUTONOMIE LOCALI E SICUREZZA, RELAZIONI INTERNAZIONALI E
COMUNITARIE
Dott.ssa Federica Seganti




     LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI
     DELLA POLITICA DELLA SALUTE
          DELLA REGIONE FVG


                              venerdì 26 Febbraio 2010




                                     Conference Center
            Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche
                                   Gorizia, via Alviano 18
h. 09,30 Introduzione generale Assessore Federica Seganti
tema: “ PRINT Piano Regionale per le Politiche a valenza Internazionale”

                                         appunti


Con il termine “internazionalizzazione” si sono intesi più comunemente quei
processi attraverso i quali le imprese investono sui mercati esteri e molto spesso tali
processi vengono confusi con ciò che viene definita “delocalizzazione”.
Internazionalizzazione e delocalizzazione sono situazioni affatto diverse, riguardando
la prima fattispecie a processi finalizzati alla acquisizione di crescenti quote di
mercato nei Paesi nei quali si è scelto di investire mentre, la seconda, è orientata alla
riduzione dei costi di produzione mantenendo inalterato l’originale mercato di
riferimento.
Oggi si conviene, almeno tra gli addetti ai lavori, che con il termine di
“internazionalizzazione” ci si riferisce ad un fenomeno in continua evoluzione che
riguarda non solo il settore produttivo ma anche i settori della Pubblica
Amministrazione e della società Civile.

La internazionalizzazione della PA origina dalla consapevolezza del proprio ruolo:
sempre meno produttrice di atti e sempre più responsabile di fatti e in tale
orientamento la regionalizzazione, fenomeno crescente fin dagli anni ’80 in ambito
europeo, ha trovato una ragione d’essere quale requisito indispensabile per la tutela di
interessi su scala territoriale.
I motivi che stanno alla base di tale presa di coscienza sono dovuti a diversi fattori:
    • Alla esigenza di riconoscere la autonomia locale, decentralizzando il potere a
       livello periferico in un’ottica non solo burocratica ma anche sussidiaria
    • Al fenomeno sociale del regionalismo quale filosofia che afferma la
       dimensione dell’uomo nella costruzione di un’Europa vicina ai cittadini
       attraverso l’integrazione dal basso
    • Al fenomeno, come già detto, prima economico e ora anche sociale, della
       globalizzazione che, attraverso logiche competitive anche a livello territoriale,
       produce il cosiddetto “localismo” ovvero l’esigenza di affermare l’identità di
       un territorio e dei suoi abitanti nel confronto con il resto del mondo.
Il processo della globalizzazione in atto ha infatti generato una percezione sempre
maggiore della interdipendenza sia economica che sociale esistente tra distinte realtà
territoriali sub statali e non necessariamente limitrofe.
D’altro canto il progressivo aumento delle competenze comunitarie non ha affatto
ridimensionato ma anzi ha esaltato il ruolo della PA del Paese membro soprattutto in
ambito regionale.
Tali competenze in ossequio al principio della sussidiarietà sono complementari e
non sostitutive delle funzioni in capo alle amministrazioni statali.
La recente riforma dei fondi strutturali ha inoltre messo in rilievo il ruolo di indirizzo
della Commissione e ha affermato l’autonomia gestionale delle regioni; in sintesi le
PA regionali sono lo snodo cruciale tra la pianificazione e la attuazione degli
interventi di sostegno della politica comunitaria con ruolo non certamente marginale
ma attivo nella definizione di quest’ultima sia nella fase ascendente che in quella
discendente.
Quattro, almeno, sono le categorie della dimensione dell’internazionalizzazione del
settore pubblico che si riferiscono alla tipologia di attori con i quali la regione o l’ente
locale interagisce nella propria azione di internazionalizzazione:
    • Rapporti con le istituzioni comunitarie
    • Rapporti con gli organismi internazionali
    • Partecipazione ad associazioni e/o a network internazionali
    • Cooperazione decentrata

Solo un breve accenno per quanto concerne il processo di internazionalizzazione
della società civile oggi sempre più organizzato in forme associative di vario genere.
La dizione partenariato, che inizialmente aveva una accezione puramente legata alle
istituzioni, in tempi molto rapidi sembrerebbe essere diventata sinonimo di
neocorporativismo ; ovvero apertura a diversi soggetti rappresentativi dei cittadini
(sindacati, camere di commercio, rappresentanze delle imprese, delle università e
della ricerca, del settore bancario e terzo settore) al processo decisionale
relativamente alla pianificazione dello sviluppo locale che , pur risiedendo in luoghi
molto lontani tra loro, sono accomunati da problematiche ed interessi comuni,
interloquiscono continuamente e possono costituire un indubbio valore aggiunto nella
definizione ed attuazione delle politiche di sviluppo locale.

Tutto il sistema delle relazioni internazionali , così come tracciato, è possibile con
l’introduzione dal 2003 della Legge 5 giugno 2003 n. 131, Legge La Loggia,
fortemente voluta dalle Regioni e dal mondo delle autonomie locali.
Tale legge adegua l’ordinamento della Repubblica alle modifiche introdotte al Titolo
V della Costituzione dalla Legge n. 3 del 2001, prevedendo le norme necessarie per
rendere operative le nuove funzioni delle Regioni e degli enti locali nell’ambito di un
progressivo federalismo ed in particolare contiene disposizioni relative ai rapporti
comunitari ed internazionali delle Regioni e alla disciplina del potere sostitutivo del
Governo.
Si tratta in estrema sintesi di stipulare intese o accordi internazionali nelle materie di
propria competenza legislativa e di partecipare direttamente alla formulazione di atti
comunitari nella c.d. fase ascendente.

Queste lunghe premesse per motivare l’introduzione nel Programma di Governo di
questa legislatura la esigenza di predisporre un Piano regionale per le politiche a
valenza internazionale, PRINT, quale strumento per la definizione delle strategie, la
programmazione degli interventi e la valutazione dell’efficacia dell’azione
internazionale della Regione FVG.
Si tratta di uno strumento che affronterà momenti ben definiti:
• La pianificazione che espliciterà gli obiettivi da raggiungere distinguendo tra
        obiettivi generali e specifici di settore
    • La programmazione dove verranno previste modalità e tempistiche e
        procedure condivise
    • La attuazione dove verranno selezionate le iniziative e verranno identificati,
        dove possibile, i soggetti più meritevoli
    • La valutazione ex ante e ex post
La Regione già a partire dallo scorso anno ha avviato una nuova iniziativa ben
definita finalizzata alla realizzazione di un sistema di governo dell’intera materia
strutturato in modo tale da garantire la piena partecipazione di tutte le direzioni
regionali e dei diversi attori del territorio nel forte convincimento che per il processo
di internazionalizzazione del FVG non si possa prescindere da un approccio in
termini unitari, pur nel rispetto delle peculiarità dei singoli settori.
Nel giugno del 2009 sono state approvate dalla Giunta Regionale le linee generali di
indirizzo per il PRINT e a metà dello scorso novembre è stato costituito presso la
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie il Gruppo di Lavoro
interdirezionale per la implementazione del Piano che ha già iniziato il suo lavoro.
Come già ricordato, le direttrici di marcia sono sostanzialmente due.
La prima è rappresentata dalla capacità di stipulare protocolli ed accordi bilaterali
nelle aree in cui storicamente il FVG ha intrattenuto rapporti.
Con il centro e sud est Europa, infatti, la nostra regione ha, da sempre, tessuto
relazioni che in tempi recenti si sono concretizzate con alcuni di quei paesi in precise
azioni strutturali per il tramite appunto di accordi bilaterali sottoscritti dal Presidente
Tondo su delega del nostro Ministero Affari Esteri ( è il caso della Serbia e della
Bulgaria nel settore dell’Information Technology per la Pubblica Amministrazione
centrale di quel Paese).
Non solo, è in fase di riconversione la Comunità di Lavoro Alpe Adria da
organizzazione che ai tempi della cortina di ferro superava di fatto diversità di non
poco conto, a soggetto rappresentativo di territori ampi con politiche multisettoriali
comuni e possibile interlocutore della Commissione Europea nelle fasi della futura
programmazione.
La prossima programmazione comunitaria è la vera sfida che la regione assieme ai
propri territori, anche con lo strumento PRINT, dovrà affrontare.
L’ approccio è giocoforza in termini di macroaree europee funzionali dove interessi
comuni si tradurranno in priorità comuni ed azioni concrete con capacità attrattive nei
confronti dei fondi strutturali europei.
Gli interessi in gioco sono molteplici ed è inimmaginabile che la nostra regione possa
affrontare la partita da sola.
Basta pensare alle politiche sui 10 corridoi paneuropei, dove i tempi di attivazione
diversificati produrranno inevitabilmente lo sviluppo prioritario di una macroarea
rispetto ad un’altra, alle reti di trasporto trans-europee (TEN-T Trans-European
Networks-Transport) che includono tutte le più grandi vie di comunicazione
nell’Unione Europea terrestri, marittime, aeroportuali e reti di gestione dello
spedizionamento.
Lo scorso 6 ottobre inoltre è stato sottoscritta a Bruxelles la partecipazione della
regione FVG al corridoio Baltico Adriatico nell’ambito delle reti di trasporto
paneuropee e lo scorso 18 gennaio è stata presentata al Parlamento Europeo una
proposta di risoluzione sulla strategia dell’ UE per la regione danubiana ( dal mare
del nord al mar nero con collegamenti con tutti i 10 corridoi paneuropei).
Per sintetizzare il FVG è inserito in un’area molto vasta confinata da tre mari che
intercetta la direttrice nord-sud verso il bacino del mediterraneo e ovest est verso il
mar nero.
Dunque una situazione in grande e continua evoluzione in un’area i cui collegamenti
saranno potenziati con agevolazione dell’accessibilità complessiva dove il FVG non
potrà non partecipare attivamente alle politiche di sviluppo multisettoriali con
prevedibili e concreti ritorni per la crescita dei nostri territori
04/03/2010




    Cooperazione decentralizzata,
       L’esperienza spagnola



Josep Ramon Balanzat
Direttore Generale alla Coperazione
Governo delle Isole Baleari




                                              1
04/03/2010




Realizzata da qualsiasi ente distinto
 dall’Autoritá Centrale:

 Comunità Autonome
 Province, Consigli Insulari
 Comuni
 Università
 Altri (Fondi di coperazione)




                                                2
04/03/2010




Spagna: un Paese decentralizzato

Un Governo e un Parlamento per ogni
Comunitá Autonoma (CCAA)

Trasferimento e gestione delle
competenze in materia di: sanitá, pubblica
istruzione, politiche giovanili, politiche
sociali, politiche ambientali, ecc.




                                                     3
04/03/2010




Origini della cooperazione decentralizzata
Anni 80: gemellaggi tra comuni spagnoli e comuni
latinoamericani (Nicaragua, Chile) e del Sahara
Occidentale

Inizi anni 90: progressiva incorporazione delle CCAA a
questo processo

Metà anni 90: boom della cooperazione (movimento
0’7% e crisi Grandi Laghi). Incorporazione della maggior
parte degli enti locali.




                                                                   4
04/03/2010




    Inizi della Cooperazione decentralizzata
                 (decennio 80-90)

Cooperazione a livello comunale più dinamica di quella
regionale. Creazione di Fondi Comunali di Cooperazione

Scarsa capacità istituzionale di gestione interna dei
programmi e progetti

La maggior parte dei fondi gestiti da Ong

Assenza di strumenti di pianificazione e valutazione




                                                               5
04/03/2010




Consolidazione della Cooperazione decentralizzata
                        (I)

 Le CCAA leaders in termini di volume            di
 cooperazione decentralizzata allo sviluppo

 Configurazione di unità di specialisti all’interno
 dell’amministrazione

 Legislazione, Pianificazione e Valutazione della
 coperazione regionale allo sviluppo




                                                          6
04/03/2010




Consolidazione della Coperazione decentralizzata
                      (II)

 Creazione di nuovi strumenti che facilitano i processi
 amministrativi: le Agenzie Regionali di Cooperazione

 Aumenta il peso della cooperazione diretta rispetto
 alle sovvenzioni alle ONG.
 esempio: la Giunta Andalusa gestisce direttamente, nel 2008,
 il 54% del bilancio (43 milioni di €)




                                                                    7
04/03/2010




Evoluzione della Cooperazione decentralizzata (milioni di euro)
                                                                                                       663




                                                                                                512


                                                                                         442

                                                                                 385,2


                                                                          312
                                                                   286
                                                            261

                                             207,9   208
                                     183,3
                             168,8

                      116
               88

25,1   31,89



1993   1994    1995   1996   1998    1999    2000    2001   2002   2003   2004   2005    2006   2007   2008




                                                                                                                      8
04/03/2010




Proporzione Cooperazione decentralizzata /AOD España

           2000             16%
           2001             11%
           2002             14%
           2003             16%
           2004             16%
           2005             26%
           2006             11%
           2007             14%
           2008             15%
           2009             14%
           2010             13%
           (previsione)




                                                               9
04/03/2010




             Contributi previsti 2010
CCAA                     510 milioni €


Comuni                   153 milioni €


Università               9,5 milioni €


Totale AOD Governo       5.265 milioni €
Centrale




                                                  10
04/03/2010




      Ambiti di Attuazione (percentuali
                approssimate)


Cooperazione allo sviluppo (75%)

Azione umanitaria e aiuti di emergenza (10%)

Sensibilizzazione e educazione allo sviluppo (15%)




                                                            11
04/03/2010




                     Paesi prioritari

America Latina destinazione principale dei finaziamenti
 (50% circa): Peru, Nicaragua, Guatemala, Colombia,
 Ecuador, Rep. Dominicana

Marocco, Palestina e i rifugiati Saharauis rappresentano un
 secondo blocco Mediterraneo prioritario

Negli ultimi dieci anni aumenta molto la cooperazione in
 Africa Subsahariana: Senegal, Etiopia e Mozambico




                                                                 12
04/03/2010




     Settori prioritari (percentuali approssimate)

Infrastrutture e servizi sociali (30%-50%)

Educazione e formazione (20%)

Sanità di base (10%-20%)

Settori produttivi (10%-20%)

Altri (10%-20%)




                                                            13
04/03/2010




        Cooperazione Multilaterale

Modalità di cooperazione recente, cominciata
negli ultimi dieci anni

CCAA e alcuni comuni di grandi dimensioni
(Madrid, Barcelona)

Principali attori multilaterali: Programma ART,
UNRWA, UNICEF, UNDP, OEI, etc.




                                                         14
04/03/2010




   Problemi con la cooperazione centrale


Sfiducia iniziale, conflitto di competenze

Mancanza di cordinamento

Delegittimazione (non riconoscimento) dei rappresentanti
della cooperazione decentralizzata sul campo




                                                              15
04/03/2010




     Sfide cooperazione decentralizzata

Raggiungere lo 0‘7% del bilancio annuale

Acquisire “personalita propia”, potenziare le specificità
propie delle amministrazioni locali

Coordinazione e complementarietà con il resto di agenti
della       cooperazione      decentralizzata        e
dell’amministrazione centrale

Consolidare la pianificazione, la valutazione ed i sistemi
di gestione della qualità degli aiuti




                                                                16
Mappatura progetti internazionali in ambito socio-sanitario
        della Regione Friuli Venezia Giulia (2000-2009)




Indice:

Sintesi Generale                                                                     1

Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari in ambito sociosanitario    4

Sintesi mappatura progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario   7
finanziati dalla legge 19 della Regione FVG
Sintesi Generale




Dal 2000 al 2009 in Friuli Venezia Giulia sono stati promossi e finanziati 121 progetti internazionali in
ambito socio-sanitario, di cui 34 all’interno di programmi e fondi regionali, nazionali e comunitari e 87
finanziati su fondi della cooperazione internazionale decentrata.




Relativamente ai progetti nazionali e comunitari, di questi 22 su 34 sono stati promossi direttamente a
valere su programmi comunitari (EQUAL e INTERREG), ma bisogna tenere presente che al momento
dell’elaborazione della presente mappatura sono stati avviati solo due progetti in ambito sociosanitario
nella nuova programmazione comunitaria 2007-2013, e precisamente uno sul programma Alpine Space e
uno sul programma Italia-Austria.




                                                   1
Distribuzione per aree geografiche     (in valore assoluto)


Regionale                              7
                         Nazionale                            2
                       Comunitario                            5
Europa centro orientale                25
           Transfrontaliero Slovenia                        10
            Transfrontaliero Austria                         2
                  Alpe Adria/alpino                         11
                Altro SLO-CZ-UNGH                            2
Sud-est Europa                         12
America Latina                         24
Africa                                 40
Asia                                   4
Medio Oriente                          9

Totale                                 121




                                                        2
Distribuzione per finanziamento            (in valore assoluto)


Fondi Regionali                                2
                                           1
                             Lab. WIN                                 1
                 FreNesys - FESR art.10                               1

FSE EQUAL                                      5

INTERREG                                       17
                         ITA-AUT (1+1)                               2
                           III A ITA-SLO                            10
                    III B Spazio Alpino                              2
               III C - Cadses, Innoref                               2
              III A Transfr. Adriatico                               1
Fondi Alpe Adria                         9
UNOPS City to City                       1
Coop decentrata FVG (Legge 19)           87

Totale                                         121




1
  WIN – “Welfare Innovations” per un mondo di persone. Sistemi integrati per la cittadinanza sociale (in base ad un accordo con
alcune agenzie ONU)




                                                                3
Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari in ambito sociosanitario


In ambito socio-sanitario sono stati implementati 22 progetti a valere su fondi comunitari, dei quali 5 sul
FSE (programma EQUAL) e 17 su INTERREG (su diverse linee di cooperazione transfrontaliera).

 In questa breve sintesi ragionata sui proponenti e sulle tipologie di attività, nella quale si è deciso di
mantenere in un’unica analisi tutti i progetti promossi a valere su fondi comunitari (EQUAL e INTERREG), va
tenuto conto che i dati sono definiti dalla stessa natura dei programmi, in base quindi alle priorità e ai
soggetti ammissibili previsti nelle rispettive linee di finanziamento.

Punti principali che si evidenziano:

    -   Si riscontra una ampia distribuzione rispetto ai proponenti, che sono 16 diversi soggetti su 22
        progetti, anche se di questi ben 14 sono un ente di pubblica amministrazione, e in particolare:

            o L’ente regionale, seppur con diverse titolarità (la Regione, la DCSPS, l’ARS)

            o Enti provinciali (soprattutto per il programma EQUAL)

            o Aziende sanitarie e ospedaliere

            o Università

    -   Se si tiene conto dei partenariati e non solo dei proponenti, la presenza costante di alcune
        tipologie di soggetti è molto evidente:

            o nei progetti INTERREG si registra la presenza in 12 progetti su 17 di Regione e/o Aziende
              sanitarie/ospedaliere

            o La distribuzione è ancor più concentrata nei progetti FSE EQUAL, nei quali, data anche la
              tipologia di interventi previsti, c’è una presenza costante delle Province e delle
              organizzazioni della cooperazione sociale

    -   Si nota un’assenza generale dei Comuni come proponenti (solo un progetto su Italia-Slovenia)

    -   Per quanto riguarda invece la tipologia di intervento, la distribuzione differisce molto tra EQUAL e
        INTERREG:

            o Nei progetti EQUAL c’è una grande concentrazione sui temi della disabilità e
              dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati

            o Nei diversi progetti INTERREG la distribuzione è più “diversificata”, tanto da non poter
              trovare quasi nessun tipo di integrazione tra i diversi progetti e da risultare complesso fare
              qualche tipo di aggregazione dati (va tenuto presente che nella precedente
              programmazione comunitaria 2000-2006 della cooperazione territoriale e transfrontaliera
              le linee di intervento in ambito socio-sanitario erano molto meno presenti e specifiche che
              nella programmazione attuale).

                                                     4
Distribuzione per proponente         (in valore assoluto)


Regione, DCSPS, ARS                     7
Azienda sanitaria e ospedaliera         4
Enti locali (Province e Comuni)         4
Università                              3
Altri enti (associazioni, formazione    4
professionale, cooperazione sociale)

Totale                                  22




Un paio di specificazioni:

    -    Se presi insieme, Regione e Aziende sanitarie e ospedaliere rappresentano il 50% del totale

    -    In un paio di casi come proponenti ci sono la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna, ma si è
         voluto inserirle nell’insieme dei proponenti “Regione” in quanto in quei progetti figurano come
         partner la Direzione Centrale e l’ARS del FVG



                                                         5
-

Distribuzione tipologia di intervento      (in valore assoluto)


Disabilità/lavoro                          4
Disagio sociale                            4
Welfare/servizi sociali                    2
Servizi sanitari (coordinamento)           3
Servizio sanitario/Ricerca scientifica     4
Servizi sanitari/digitali e informatici    3
Altro (pari opportunità, immigrazione)     2

Totale                                     22




Alcune specificazioni:

    -    Spesso i progetti di cooperazione transfrontaliera prevedono al loro interno attività di diverso tipo,
         che rende più difficile una singola classificazione (per fare un esempio specifico, un progetto della
         ASS 2 Isontina di Gorizia prevedeva un coordinamento sulle politiche relative al disagio sociale, il
         recupero di un parco urbano e lo sviluppo di imprenditoria); qui si è deciso di prendere come
         riferimento il tema dell’obiettivo generale dei progetti;

    -    Rispetto ai servizi sanitari si è voluto, per una maggiore specificazione, dettagliare gli interventi, ma,
         se presi nel loro insieme, i progetti che trattano di servizio sanitario rappresentano il 46% del
         totale.
                                                          6
Sintesi mappatura progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario

                           finanziati dalla legge 19 della Regione FVG


Dati generali:

    -   87 progetti

    -   39 paesi

    -   3.157.190,21 euro di finanziamento




Punti principali che si evidenziano:

    -   Ampia distribuzione per paesi (39 paesi per 87 progetti)

            o Spesso i paesi che presentano più progetti sono beneficiari di progetti che si ripetono nel
              tempo (lo stesso progetto in più annualità) o che hanno lo stesso proponente (stesso
              proponente con progetti simili)

    -   Forte prevalenza di progetti in Africa (40 su 87), ma:

            o Distribuzione molto frammentata per paese

            o Pochi paesi con più progetti

            o Buona presenza in America Latina (24 su 87), con distribuzione maggiormente equilibrata

    -   Assenza completa dell’area mediterranea (solo un progetto in Algeria)

    -   Distribuzione “caotica” dei soggetti proponenti, alta frammentazione (59 diversi proponenti su 87
        progetti), tanto da non poter fare alcun tipo di aggregazione dati



Nelle pagine successive vengono presentati alcune tabelle e alcuni grafici con i dati dei progetti aggregati
per distribuzione geografica, tipologia e ambito di intervento.




                                                       7
Distribuzione Aree geografiche   (in valore assoluto)


America Latina                     24
Africa                             40
Asia                               4
Sud-est Europa                     10
Medio Oriente                      9

Totale                             87




                    Distribuzione Aree Geografiche
                                     (in percentuale)



                 Sud-est Europa      Medio
                      11%            Oriente
                                      10%
                                                  America Latina
                        Asia                          28%
                        5%




                                         Africa
                                          46%




                                                    8
Distribuzione per Paesi   (in valore assoluto)

             America Latina               24
Argentina                         4
Bolivia                           1
Brasile                           4
Cile                              2
Colombia                          2
Cuba                              1
Ecuador                           4
Messico                           3
Perù                              2
                 Africa                   40
Algeria                           1
Angola                            2
Benin                             1
Burkina Faso                      4
Burundi                           1
Camerun                           3
Congo                             1
Costa d’Avorio                    2
Etiopia                           5
Guinea Bissau                     1
Kenia                             1
Mali                              1
Mauritania                        2
Mozambico                         2
Nigeria                           2
Senegal                           7
Sudan                             1
Tanzania                          2
Uganda                            1
                  Asia                     4
Bangladesh                        1
India                             1
Vietnam                           2
            Sud-est Europa                10
Bosnia Erzegovina                 3
Montenegro                        1
Romania                           2
Serbia                            4
            Medio Oriente                  9
Afghanistan                       1
Iraq                              1
Libano                            4
Palestina                         3

                 Totale                   87




                                                 9
Distribuzione per tipologia         (in valore assoluto)


Formazione / Educazione                     27
Assistenza socio-sanitaria                  45
Infrastrutture e materiali                  14
Specifico post-conflitto                    3

Totale                                      87




Alcune specificazioni:

    -      Si è voluto inserire un’unica categoria per l’assistenza socio-sanitaria perché in tantissimi casi i
           progetti presentavano interventi integrati difficili da valutare in base alle informazioni disponibili

    -      11 progetti integravano interventi di fornitura di infrastrutture sanitarie (ambulatori, ospedali,
           presidi medici, etc.) e di offerta/miglioramento di servizi sanitari

    -      6 progetti di formazione sono specificatamente finalizzati allo sviluppo di imprenditorialità o
           all’inserimento lavorativo




                                                            10
Distribuzione per ambito          (in valore assoluto)


Esclusione sociale                        25
Dipendenze (alcolismo)                    4
Disabilità                                9
Vittime di guerra                         3
Costruzione/miglioramento                 6
strutture sanitarie
Servizi sanitari                          24
Sicurezza alimentare                      6
Materno infantile                         9
Salute mentale                            1

Totale                                    87




Alcune specificazioni:

    -     I progetti nell’ambito dell’esclusione sociale riguardano principalmente donne e giovani

    -     I progetti nell’ambito della sicurezza alimentare integrano interventi specifici in ambito agricolo, di
          analisi biologica o di ambito tecnico in alcuni settori (ad es. fornitura dell’acqua).



                                                          11
Opportunità di finanziamento dei fondi
  comunitari nel campo della salute




       Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                 Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                       della salute


                                                    Sommario
•                                                                        (2008-
    Secondo Programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica (2008-2013)

•   Calls attualmente aperte

•   Altri Programmi:
     Progress – 7PQ Cooperation- Health Research - Ideas – People - CIP sezione ICT Policy Support Programme – IMI
                     Cooperation-
                                                           living)–
    (Innovative medicine initiative) – AAL (Ambient assist living)–

•   Network europei:
    EUREGHA
    ERRIN

•   Ruolo Ufficio di Bruxelles




                                 Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                            Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                           della salute

                   Panoramica generale salute in ambito UE

• Art. 168 – ex articolo 152 del Trattato CE

• 1993-2002 otto distinti programmi

• 2003-2008 primo programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica –
  Decisione n 1786/2002/EC

• 2008-2013 secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica –
  Decisione n 1350/2007/EC


                      Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                     della salute

                           Programma salute pubblica UE

           Integrare, sostenere e conferire valore aggiunto alle politiche degli Stati membri
                                             attraverso 3 obiettivi:

                        1. Migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini
                     2. Promuovere la salute – riducendo le disparità sanitarie
                   3. Generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute

                                                                                                                 suddetti
NB: nell’allegato alla Decisione istitutiva del secondo programma salute pubblica UE i vari “strand” riferiti ai suddetti obiettivi




                           Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                        Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                        della salute

                           Dotazione finanziaria

• 321.500.000 euro – per tutto il periodo

• Budget 2010: 46.984.640 euro




                   Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                             Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                della salute

                                Struttura del programma

•   Frequenza: Calls pubblicate con cadenza annuale
•   Finanziamento UE: dipende dalla tipologia del meccanismo finanziario
•   Documenti di riferimento: work plan annuale e bandi pubblicati, nonché Guide for applicants
•   Paesi ammissibili: Paesi membri UE – Paesi EFTA/SEE – Paesi terzi (art 11 Dec 1350/2007/CE
•   Durata e Progetti: generalmente triennale
•   Autorità Esecutiva: Agenzia esecutiva per la salute ed i consumatori (EAHC – Executive Agency for
    Health and Consumers) – importante website EAHC




                           Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                     Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                             della salute

                              WORK PROGRAMME

                      Documento fondamentale in quanto stabilisce:

• le priorità da rispettare e le azioni da intraprendere
• i criteri relativi alla percentuale del contributo finanziario della Comunità (definisce
  l’”utilità eccezionale”)
• i criteri di selezione




                        Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                  Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                          della salute

             MECCANISMI DI FINANZIAMENTO

•   Inviti a presentare proposte per progetti
•   Inviti a presentare offerte
•   Azioni comuni
•   Sovvenzioni di funzionamento
•   Conferenze nel settore della sanità pubblica e della valutazione del
    rischio



                     Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                               Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                             della salute

               Invito a presentare proposte per progetti (1)


• Importo totale 13.399.640 euro = 28,5% del bilancio operativo
• Un’idea progettuale deve corrispondere ai topics descritti nelle sezioni 3.2-3.3-3.4 del
                                                                           3.2-3.3-
  WP, NON solo alla descrizione più generale ed ampia della call
• Contributo UE: 60% - elevabile a 80% se proposta risulta di utilità eccezionale




                        Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                  Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                               della salute

•   Project proposals – look as
•   what is asked for - example
•   • 3.2.1 - PROTECT CITIZENS AGAINST HEALTH THREATS
•   • 3.2.1.1 - Develop prevention and control of existing or
•   emerging communicable diseases
•   • (no number) Improve control of communicable diseases
•   • (no number) « - » Setting up a tool kit for immunisation
•   registries, indicating ways of cooperation with ECDC, and
•   examining the conditions of its transfer, adaptation and use in
•   Member States. The aim is to improve national, regional and
•   local reporting systems on issues related to immunisation
•   using a common tool and thereby facilitate comparison
•   between Member States' immunisation coverage.



                          Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                    Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                          della salute

             Invito a presentare proposte per progetti (2)


• Non tutte le priorità sono aperte per gli “inviti a presentare proposte”
• Alcune priorità tradizionali quali: tabacco, alcohl, health inequalities,
  cancer quast’anno non sono contemplate dalla Call for proposal
• Nuova priorità: cardio vascular deseases




                     Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                               Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                della salute

                                           Joint actions

• Azioni congiunte della Comunità e di uno o più Stati Membri

• Importo totale 10.600.000 euro = 22,6% del bilancio operativo

• Contributo comunitario non superiore al 50% - elevabile a 70% se coinvolte organizzazioni di 10
  diversi Paesi o organizzazioni di 3 Paesi che hanno aderito dopo il 1 Maggio 2004)




                           Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                     Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                               della salute

                        Aree tematiche delle joint actions:

•   Reinforce global health securtity capacity
•   Safety of blood, tissues, cells and organs
•   Reduction of health inequalities
•   Cancer
•   Alzheimer's disease and other dementias
•   Rare diseases - Orphanet database
•   Rare diseases- European Surveillance on Congenital Anomalies (EUROCAT) network
•   Injury prevention
•   European Health and Life Expectancy Information System
•   European Health Information System (telemedicine




                          Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                    Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                        della salute

                      Sovvenzioni di funzionamento

• Importo totale: 2.000.000 – 4,3% bil.operativo:
• Fondi per supportare “specialized network” (ad es. per pagare il
  segretariato di un network)
• Verrà considerata la qualità del programma di lavoro del network – la
  qualità del management
• Contributo UE: 60% elevabile a 80% in caso di utilità eccezionale



                   Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                             Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                   della salute

                                               Conferenze

•   Importo 600.000 euro

•                                                                                           2°             3.2-
    Devono avere una dimensione europea: partecipanti da almeno 10 Paesi che partecipano al 2° PHP – punti 3.2-
    3.3-
    3.3-3.4 del WP

•                                                                                                        2°
    Organizzate da un ente pubblico o ente senza fine di lucro con sede in uno dei Paesi partecipanti al 2° PHP

•   NB: previsto sovvenzionamento diretto per conferenze della Presidenza di turno




                              Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                         Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                           della salute

                                     CALLS 2010

                Pubblicate in data 22 Dicembre 2009, relativamente a:

   • Inviti a presentare proposte, azioni congiunte, conferenze e sovvenzioni di
                                    funzionamento
                           • Deadline: 19 marzo 2010
                    • Risultati: non prima del 31 Luglio 2010
• Le negoziazioni devono essere terminate inderogabilmente entro il 31 Dicembre 2010



                      Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                                   della salute

                                         SPECIAL NOTICE PUBBLICATA CON LA CALL:
  FONDI DESTINATI SOLO PER UN NUMERO LIMITATO DI PROGETTI “ECCELLENTI” CHE DIMOSTRANO DI POTER
                            FORNIRE UN REALE VALORE AGGIUNTO EUROPEO

                                           INDICATIVE AVERAGE COMMISSION CONTRIBUTION


     Instruments             Projects               Joint Actions             Grants          Conferences      General PH
                                                                                                               Conferences
Indicative average size of   1.000.000                 1.000.000              400.000           80.000           200.000
    the Commission
  contribution in Euros


  Indicative number of          13                         10                   5                 5                1
    funded proposals



 Indicative number of           5               Depending on availability       2                 2                0
proposals on the reserve                              of funding
          list




                                        Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                                   Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                          della salute

                     PROCEDURA DI SELEZIONE

•   Altamente competitiva
•   Solo le proposte che corrispondono a tutti gli “award criteria”potranno
    essere finanziate
•   Deadline per le negoziazioni:
    Se una proposta viene selezionata, la deadline per la negoziazione sara il 31
    Dicembre 2010
    Se le negoziazioni non saranno ultimate entro la suddetta data saranno considerate
    “annulled”


                     Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                               Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                          della salute

                               CHECK-
                     MANDATORY CHECK-LIST

•   Alla fine di ogni application form
•   Da stampare assieme all’application form
•   Va riempita a mano, datata e firmata
•   Se la check-list o qualsiasi altro documento richiesto NON viene
          check-
    allegato, la proposta viene immediatamente respinta




                     Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                               Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                        della salute




Altre opportunità di finanziamento




   Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
             Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                         della salute

                                      Progress

Settori di intervento:
• Occupazione
• Integrazione e protezione sociale
• Condizioni di lavoro
• Lotta alle discriminazioni
• Parità uomo-donna
           uomo-



                    Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                              Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                         della salute

                  Competitiveness and Innovation framework Programme (CIP) – sezione:


•   ICT Policy Support Programme per:
•   stimolare l'innovazione e la competitività attraverso un maggiore utilizzo dell'ICT da parte di cittadini, governi e imprese.
    Bando 2010 pubblicato a gennaio - in scadenza il primo giugno 2010, dispone di un budget comunitario di circa 115 milioni di
    euro.
•   Il bando è suddiviso nei seguenti temi:
•   Theme 1: ICT for low carbon economy and smart mobility (ca 19M€);
    Theme 2: Digital Libraries (ca 30M€);
                                                 14M€
    Theme 3: ICT for health and inclusion (ca 14M€);
    Theme 4: Open innovation for future internet-enabled services in smart cities (15M€);
                                                                     (13M€
    Theme 5: ICT for improved services for citizens and businesses (13M€);
    Theme 6: Multilingual Web (16M€).




                                 Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                             Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                  della salute

 7° PQ – Cooperation Health

• Biotechnology, generic tools and technologies for human health - producing knowledge that will be
  applied in the area of health and medicine;

• Translating research for human health - making sure that basic discoveries have practical benefits and
  improve the quality of life;

• Optimising the delivery of health care to European citizens - ensuring that the results of biomedical
  research will ultimately reach the citizens;




                             Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                       Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                         della salute

7° Programma quadro per la ricerca e sviluppo

• People

• Ideas

• Website: http://cordis.europa.eu/home_it.html



                    Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                              Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                            della salute

                                   Altri programmi

•   IMI - http://imi.europa.eu e http://www.imi-europe.org.
•   AAL - http://www.aal-europe.eu/
•   Eureka - www.eureka
                     eurekanetwork.org
                     eureka
•   JRC - Joint research center - www.jrc europa.eu
                                            jrc.ec.europa
                                            jrc europa




                       Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                 Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                     della salute

                               EUREGHA

EUREGHA (European Regional and
     Local Health Authorities)




                Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                          Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                della salute

EUREGHA 2 – European Initiative Against Cancer (EIAC)


• Euregha nominata “focal point”

• Steering Commettee EIAC: presieduto da Slovenia e Commissione Europea

• Open forum annuale : nel 2010 in Slovenia

• Prevista collaborazione tra gruppo di lavoro sul cancro di Euregha e gruppo di lavoro ERRIN

• Questionario cancro




                           Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                     Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                      della salute

                                    ERRIN
           ERRIN
(European Regions Research and
       Innovation Network)




                 Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                           Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                          della salute

Errin – programma di lavoro 2010
•   WGH – presieduto dalla South Denmark Region e Istituto per la promozione della tecnologia delle Fiandre (IWT-Flanders)
                                                                                                            (IWT-

•   Sottogruppi :
•   healthy ageing and health technologies;
•   cancer;
•   the future of the hospital (evento il 2 marzo);
•   public health ;



                                  Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                              Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                            della salute

                Ruolo ufficio di Collegamento di Bruxelles

• Favorire partecipazione attiva del FVG nei suddetti network europei (collaborazione
  attiva nei gruppi di lavoro -market place per presentazione progetti)
• Far conoscere la strategia del FVG in ambito socio-sanitario a livello europeo e
  internazionale – gruppo lavoro del 22 ottobre 2009
• Fare attività di lobbying per vedere riconosciute tematiche di interesse del FVG nei
  programmi di lavoro




                       Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                 Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                 della salute

                                Website di riferimento
• Sito Commissione europea – DG SANCO: http://ec.europa.eu.health

• Sito EAHC: http://ec.europa.eu/eahc/index.htlm

• Portale salute: http://health.europa.eu

• National contact points:
• http://ec.europa.eu/eahc/documents/listNFPs.pdf




                            Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                      Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                        della salute




Priorità semestre Presidenza spagnola




   Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
             Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                           della salute

                         Programma della Presidenza spagnola in materia di salute pubblica
                                                        1° SEMESTRE 2010


•   Priorità:
    Priorità
    Riduzione delle disparità in materia di salute pubblica
    Donazione e trapianti d’organi
                         clinico-
    Eccellenza in ambito clinico-sanitario

•   Altro:
                      trans-
    Sistema sanitario trans-nazionale
    E-health
    Sicurezza dei pazienti
    HIV/AIDS
    Sicurezza alimentare
     Salute e Sale
    Farmaceutica
    Qualità e sicurezza dei farmaci




                                      Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                                Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                   della salute

                      Riduzione delle disparità in materia di salute pubblica


• Consiglio dei Ministri della Salute (Madrid, 22-23 Aprile 2010)
                                               22-

• Proposta per il Consiglio di adottare delle Conclusioni su “Migliorare la salute pubblica: monitoraggio
    dei fattori sociali e riduzione delle disparità”

• Eventi associati:
  Conferenza di Esperti (Madrid, 21 Aprile 2010)




                              Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                         Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                   della salute

                                   Donazione e trapianti d’organi


• Proposta per una Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio su “Standard di qualità e sicurezza
    per gli organi umani in attesa di trapianto”




• Eventi associati:
  High-Level Conference su “Donazione e Trapianti d’organi” (Madrid, 23-25 Marzo 2010)




                            Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                      Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                 della salute

                               Eccellenza in ambito clinico-sanitario
                                                    clinico-


• Malattie croniche: eccellenze cliniche e continuità nel sistema sanitario
  Condivisione best practices


• Eventi associati
  Conferenza su “Salute mentale e persone anziane” (Madrid, 19-20 Aprile 2010)
  Conferenza su “Malattie cardiovascolari” (Madrid, 18-19 febbraio 2010)




                            Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                      Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                                                  della salute

                                                Altri Eventi


•   Conferenza Ministeriale E-Health 2010 (Barcelona, 15-18 Marzo 2010)
                            E-

•   Conferenza “Sicurezza dei Pazienti” (Madrid, 3-4 Giugno 2010)

•   Conferenza “HIV/AIDS/Esther Alliance” (Madrid, 12-13 Aprile 2010)

•   Meeting High-Level Group “Nutrizione ed Attività Fisica” (Madrid, 16 Giugno 2010)
            High-




                             Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
                                        Ufficio di Collegamento di Bruxelles
Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
                     della salute

    Grazie per l’attenzione
          • Giorgio Perini
  Coordinatore dell'Ufficio di Bruxelles
           • Luisa Poclen
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
  Ufficio di collegamento di Bruxelles
Rue du Commerce 49 -1000 - Bruxelles
   Mail: uff.bruxelles@regione.fvg.it
        giorgio.perini@regione.fvg.it


Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
          Ufficio di Collegamento di Bruxelles
ART de Redes Territoriales
                     iculación
PROGRAMA MARCO
   ART/PNUD

   ECUADOR




  ECUADOR
ART Ecuador
                           OBIETTIVO GENERALE
Mettere a disposizione del paese e dei differenti cooperanti interessati un quadro di
riferimento programmatico e di gestione capace di rafforzare l’articolazione tra le
dimensioni territoriale, nazionale e internazionale dei processi di sviluppo; e
complementare l’azione della cooperazione internazionale a favore dello sviluppo
umano per raggiungere gli Obiettivi del Millennio.
ART Ecuador
                            LINEE DI AZIONE

1. Governance e rafforzamento istituzionale
2. Sviluppo Economico Locale
3. Appoggio alle politiche pubbliche e realizzazione degli
   Obiettivi dei Millennio
4. Servizi Sociali
5. Migrazione, cosviluppo e rifugio



  Trasversalmente:
     Focus di genere
     Sostenibilitá Ambientale
     Interculturalitá
     Diritti Umani
ART Ecuador
 LIVELLI DI AZIONE
ART Ecuador
  LIVELLI DI AZIONE
               Creati a livello cantonale e provinciale
GRUPPI         La loro composizione é espressione
               del territorio
DI LAVORO      Articolano la cooperazione
               internazionale con le prioritá locali
               dello sviluppo
ART Ecuador
 LIVELLI DI AZIONE

                     Armonizza le azioni locali con
  COMITATO           le politiche e piani nazionali
                     Approvazione dei piani
  NAZIONALE DI       operativi e dei nuovi territori
                     Facilita l’appropriazione e la
  COORDINAMENTO      replicabilitá nazionale
                     Partecipazione e
                     articolazione di nuovi partner
ART Ecuador
  LIVELLI DI AZIONE

      RETI
 INTERNAZIONALI




             INTERNAZIONALE
ART Ecuador
AREE GEOGRAFICHE
LIVELLO NAZIONALE:                                      LIVELLO
                                                        INTERNAZIONALE:
 11 progetti (2 conclusi)
                                                          Mobilitazione della
      Diploma Sviluppo Economico locale                 cooperazione decentrata
      Associazione dei comuni rurali
       Decentralizazione della cooperazione             Cooperazione SUD-SUD
     internazionale

 Appoggio al Piano di Sviluppo/strategie territoriali
Nazionali/agende di sviluppo locale/

 Sistematizzazione de la applicazione della
Metodologia ART in Ecuador
Livello territoriale:

 6 Gruppi di lavoro a livello provinciale (regionale italiano)

 Ampliazione a 2 nuove province nel 2009

 Cicli di programmazione realizzati in Azuay y Carchi

  Utilizzo del programma quadro per la articolazione di nuovi attori di cooperazione
internazionale

 23 progetti in base alle prioritá territoriali (11 terminati)

 Applicaazione del HACT/ Rafforzamento di capacitá locali/ armonizzazione/allineazione e
appropriazione

 Utilizzazione di ART come programma quadro di articulazione e strumento operativo del
Programma Congiunto GIOVANI, LAVORO E MIGRAZIONE (5 AGENZIE ONU)

 Supporto di attori nazionali, territoriali ai processi
ART Ecuador
                                  AREE GEOGRAFICHE

                      LOS RÍOS
Geografia: Nonostante non presenti una zona propriamente
       costiera, la provincia di Los Ríos fa parte del litorale
       ecuatoriano. Per la sua posizione geografica,
       costituisce un’estesa pianura interamente
       attraversata da fiumi navigabili (nella maggior parte
       della zona), che nella stagione delle piogge allagano
       gran parte della superficie.
Superficie: 7 150,9 km²
Capitale: Babahoyo
Cantoni: Babahoyo, Baba, Buena Fe, Mocache, Montalvo,
       Palenque, Puebloviejo, Quevedo, Urdaneta,
       Valencia, Ventanas y Vinces
Economia: Gran parte della provincia si dedica
       all’agricultura. La maggior parte della popolazione si
       dedica alla coltivazione intensiva di riso e banano.
Popolazione: 650 178 abitanti (51,6 % uomini e 48,4 %
       donne).
50 % nel settore urbano
50 % nel settore rurale
ISU: #22 (ultimo) nell’indice OSM-1 e #12 nell’indice OSM-2,
       la % di povertá per reddito é del 67,7%.
ART Ecuador
                                      AREE GEOGRAFICHE
                               LOS RÍOS             ARTICOLAZIONE DI ATTORI
             Territoriali                          Nazionali                             Internazionali
                                                                             AECID – Agenzia Spagnola di
Governo Provinciale Los Ríos         SENPLADES Regione 5                     Cooperazione Internazionale e
                                                                             Sviluppo
Governazione de Los Ríos             AME-DTR 5                               Goberno Basco
                                                                             Programma di adattamento al
                                     Direzione Provinciale di Agricoltura,
Comune di Babahoyo                                                           Cambio Climatico- PACC MAE/PNUD-
                                     Acquacultura e Pesca
                                                                             GEF
                                                                             Area del PNUD di Gestione di Disastri
Comune di Baba                       Ministero dell’Ambiente - Los Ríos
                                                                             Naturali
Comune di Palenque                  Direzione Provinciale di Sanitá          FAO
Associazione provinciale dei Comuni Instituto de Economia Populare e         Centro de Estudios Rurales y de
Rurali                              Solidaria                                Agricultura Internacional – CERAI
                                                                             Regione Friuli Venezia Giulia –
Universitá Técnica di Babahoyo       MIDUVI
                                                                             Cooperazione Internazionale
Universitá di Quevedo                ONG Terranueva
Asociazione Palenque Pueblo
Solidario
Programma di Miglioramente dei
Quartieri del Comune di Babahoyo e
del MIDUVI
Comunitá rurale PORVENIR, Comune
di Baba
ART Ecuador
                             AREE GEOGRAFICHE
                     LOS RÍOS      ARTICOLAZIONE DI ATTORI


Rafforzamento del Gruppo di         Missione della Regione Friuli Venezia Giulia:
    lavoro a LOR RIOS –                       BOLIVAR – LOS RIOS
      metodologia ART


                                                                      Risposta a
 Identificazione di due idee
                                    Articolazione di attori su     necessitá locali e
 progetto: Salute materno-
                                         sforzi congiunti           articolazione di
infantile (Bolivar) e capacitá
                                                                   attori intorno a d
 differenti con bambini (Los
                                                                          essa
             Rios)


                                    Ministero SANITÀ PUBBLICA IN ECUADOR
  rafforzamento dei servizi         - DIREZIONE PROVINCIALE DI SANITÁ DI
 integrati di assistenza per i                          LOS RIOS
    bambini con capacitá              - PROGRAMMA ART / UNDP ECUADOR
differendi di etá inferiore ai 5             - Friuli Venezia Giulia Italia
              anni                                    - OPS / OMS
Il nuovo ruolo delle ONG- aspetti organizzativi e
alleanze: Il modello di Save the Children




               Chiara Segrado
Coordinatrice Regionale Asia, MENA, SEE
L’acronimo ONG sta per Organizzazione Non Governativa: un termine che
indica una qualsiasi organizzazione o associazione locale, nazionale o
internazionale di cittadini che non sia stata creata da un Governo, non faccia
parte di strutture governative, e che sia impegnata nel settore della solidarietà
sociale e della cooperazione allo sviluppo.

Un’ONG, è una organizzazione :

               indipendente dai governi;
              privata;
              caratterizzata da assenza di profitto;
              con una forte spinta ideale;
               portatrice di interessi.
Il ruolo delle ONG: un breve excursus

Anni ‘60 – anni ‘90:   unico riferimento per azioni di cooperazione verso il
                       Sud del mondo; progetti piccoli ed isolati

Fine anni ‘90:         processo di riflessione sulla necessità di coinvolgere
                       la società civile nel suo complesso, nella sua
                       varietà e molteplicità di attori, nella lotta alla povertà
                       Nuovi movimenti sociali
2000
                       Dichiarazione del Millennio: otto Obiettivi di
                       Sviluppo nei quali i governi del Nord e del Sud
                       devono impegnarsi affinché sia possibile un cambio
                       di rotta che persegua la strada dello sviluppo e del
                       rispetto dei diritti fondamentali

                       PARTENARIATO GLOBALE PER LO SVILUPPO
Un nuovo ruolo delle ONG


Nuovo modello di cooperazione, calato in un mondo globalizzato e
caratterizzato da dinamiche diverse rispetto a quelle di 60 anni fa:

1. Community based approach: la partecipazione popolare
2. Interventi mirati alla formazione e alla valorizzazione dei saperi e
   del patrimonio, anche naturale, locale
3. Networking, partnership ed alleanze con soggetti internazionali e
   con soggetti pubblici
4. Ruolo di policy makers, anche presso le Nazioni Unite e le
   istituzioni europee
5. Parole chiave: empowerment, partecipazione, trasformazione,
   sostenibilità
Save the Children
E’ la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la
promozione dei diritti dei bambini. Esiste dal 1919 e opera in oltre 120 paesi
del mondo con una rete di 29 organizzazioni nazionali e un ufficio di
coordinamento internazionale.

Save the Children Italia è stata costituita alla fine del 1998 come Onlus ed
ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una ONG riconosciuta dal
Ministero degli Affari Esteri. Porta avanti attività e progetti rivolti sia ai
bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli
che vivono sul territorio italiano anche attraverso attività di:

1. sensibilizzazione dell'opinione pubblica: campaigning, lobbying
2. advocacy a livello istituzionale, spesso in sinergia con altre
organizzazioni (networking)
Un focus sui programmi nel contesto sanitario


Obiettivi del Millennio – MDG 4 e 5:

Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015,
la mortalità dei bambini al di sotto dei
cinque anni

Ridurre di tre quarti, fra il 1990 e il 2015,
il tasso di mortalità materna

Rendere possibile, entro il 2015,
l'accesso universale ai sistemi di salute
riproduttiva
Un focus sui programmi nel contesto sanitario
                Il modello di Save the Children

Attraverso una campagna
globale chiamata Everyone,
Save the Children si pone i
seguenti obiettivi:

1. Impatto diretto: il raggiungimento di 50milioni di bambini e
   neomamme attraverso programmi di salute materno-infantile; il
   rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali e locali.
2. Impatto indiretto: mobilizzazione di altri soggetti (investimenti da
   parte dei Governi, internazionali e locali, nuovi operatori sanitari –
   almeno 4milioni – formati ed attivi, focus sulla nutrizione come parte
   integrante delle politiche sanitarie, accesso delle comunità più
   marginalizzate ai servizi sanitari)
Gli interventi più efficaci: le partnership



Un esempio in cui le organizzazioni come Save the Children si
uniscono per rendere gli interventi più efficaci: le emergenze


          Il lavoro nei cluster
          Il supporto logistico condiviso
          Lo scambio d’informazioni
          AGIRE: un esempio italiano di
           risposta condivisa alle emergenze
“Il Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo
Sviluppo Tecnologico: principali caratteristiche e
          opportunità di finanziamento”




                       Ginevra Tonini
      Ufficio Coordinamento e Internazionalizzazione
    degli Enti di Ricerca regionali - AREA Science Park

                 Gorizia 26 Febbraio 2010
Il VII Programma Quadro: cos’è ?


              È il principale strumento finanziario dell’UE
              a sostegno della Ricerca e dello Sviluppo
              tecnologico
              Copre quasi tutte le discipline scientifiche
            www.cordis.europa.eu/fp7


Il PQ è proposto dalla Commissione Europea e adottato dal
Consiglio e dal Parlamento Europeo (tramite la cd.
“Procedura di codecisione”)
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG

More Related Content

More from Area Welfare di Comunità - Ass5 Bassa Friulana

More from Area Welfare di Comunità - Ass5 Bassa Friulana (20)

Infoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
Infoday settembre 2014 - Associazionismo FamiliareInfoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
Infoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
 
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
 
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo ZaninSeminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
 
Foto convegno fundraising udine 2 marzo 2013
Foto convegno fundraising   udine 2 marzo 2013Foto convegno fundraising   udine 2 marzo 2013
Foto convegno fundraising udine 2 marzo 2013
 
Servizio famiglia pn 12.10.12
Servizio famiglia pn 12.10.12Servizio famiglia pn 12.10.12
Servizio famiglia pn 12.10.12
 
Irsses.pn 12.10.12
Irsses.pn 12.10.12Irsses.pn 12.10.12
Irsses.pn 12.10.12
 
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla FamigliaSlide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
 
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
 
Meeting nassfeld
Meeting nassfeldMeeting nassfeld
Meeting nassfeld
 
Associazionismo familiare
Associazionismo familiareAssociazionismo familiare
Associazionismo familiare
 
Descrizione bando associazionismo familiare
Descrizione bando associazionismo familiareDescrizione bando associazionismo familiare
Descrizione bando associazionismo familiare
 
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICK
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICKCooperare per la salute - Taylor BILISTICK
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICK
 
Cooperare per la salute - Fanizza
Cooperare per la salute - FanizzaCooperare per la salute - Fanizza
Cooperare per la salute - Fanizza
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
WORKSHOP 9 DIC 2011 - CarditaliaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
WORKSHOP 9 DIC 2011 - PlettiWORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy FondaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
WORKSHOP 9 DIC 2011 - FanizzaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
WORKSHOP 9 DIC 2011 - ApuzzoWORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
WORKSHOP 9 DIC 2011 - TorelliWORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
 

Recently uploaded

XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxlorenzodemidio01
 

Recently uploaded (6)

XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 

LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG

  • 1. LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG Aiuti umanitari venerdì 26 Febbraio 2010 Conference Center Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche Gorizia, via Alviano 18
  • 2. Riferimento normativo • Ai sensi dell’art 3 [1] della Legge regionale 30 ottobre 2000, n. 19 “Interventi per la promozione, a livello regionale e locale, delle attività art di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale”, gli interventi di emergenza sono realizzati dalla Protezione Civile. • L’intendimento è strutturare con la Protezione Civile un coordinamento operativo per meglio intervenire nelle situazioni di emergenza che sempre più si manifestano a livello internazionale. [1] Art. 3 • (Interventi di emergenza) 1. In caso di eventi eccezionali causati da calamita', conflitti armati, epidemie, situazioni di denutrizione e gravi carenze igienico-sanitarie, la Regione e' autorizzata a intervenire nel quadro della cooperazione e della solidarieta' internazionali mediante: a) l'organizzazione diretta di aiuti per soccorsi rivolti alle popolazioni colpite, ai profughi e ai rifugiati; b) l'assegnazione di contributi ai soggetti che organizzano aiuti per soccorsi rivolti alle popolazioni colpite, ai profughi e ai rifugiati; c) la fornitura diretta di attrezzature, medicinali, viveri, generi di conforto e quant'altro risulti necessario per consentire le normali condizioni di vita. 2. Gli interventi di cui al comma 1 e le modalita' della loro attuazione sono deliberati dalla Giunta regionale, al di fuori delle procedure di programmazione di cui al titolo II e sono realizzati per il tramite del Fondo regionale per la protezione civile. I contributi di cui al comma 1, lettera b), possono raggiungere il 100 per cento della spesa ammissibile e sono erogati in via anticipata e in unica soluzione, con l'obbligo di presentare il relativo rendiconto. 3. Gli adempimenti connessi all'attuazione degli interventi previsti nel presente articolo sono demandati alla Direzione regionale della protezione civile.
  • 4. Programma umanitario per prestazioni sanitarie di alta specializzazione • Luglio 2003 Riunione interregionale sui programmi di Accoglienza ed assistenza per prestazioni specialistiche sanitarie a favore di cittadini extracomunitari non erogabili nei paesi di provenienza • Novembre 2004 DRG n.3135: approvazione del protocollo operativo • Dicembre 2004 invio di copia della deliberazione al Ministero della Salute al fine di ottenere il parere del Dicastero • Gennaio 2005 Nota del Ministero della Salute, con richiesta di una pianificazione degli interventi umanitari con specificazione dei termini di spesa previsti, di una identificazione delle patologie da trattare in relazione alle risorse strutturali di alta specialità presenti sul territorio e delle aree di provenienza prescelte • Marzo 2005 Identificazione dei paesi di provenienza, compilazione elenco con numero interventi sanitari offerti, relativi costi e DRG • Aprile 2005 Intesa alla pianificazione degli interventi sanitari da parte del Ministero della Salute • Maggio 2005 DRG n.963 (6/5/05) modifiche e integrazioni della precedente delibera • Giugno 2005 avvio del programma I° ricovero umanitario
  • 5. Protocollo operativo: criteri di ammissibilità Il cittadino straniero deve: • Risiedere in un paese non appartenente all’Unione Europea, con il quale non sussistono rapporti convenzionali o accordi bilaterali in materia di sanità • Non avere, di norma, parenti residenti in Italia • Trovarsi in condizioni economiche disagiate • Essere affetto da patologia severa, non a carattere cronico, non curabile nel paese di origine, il cui trattamento riveste un carattere di urgenza (pericolo di vita o aggravamento della malattia o che comporti la presenza di grave disabilità fisica)
  • 6. Protocollo operativo: modalità della richiesta • La richiesta deve pervenire alla Direzione centrale salute da parte di Enti, Istituzioni, Organizzazioni pubbliche e private con sede nella Regione Friuli Venezia Giulia; non sono accettate domande avanzate da singoli • I costi del trasporto in Italia e per il rientro nel Paese di origine e l’ospitalità del cittadino straniero, tutte le procedure legali e amministrative per l’ottenimento del visto di ingresso in Italia saranno espletate dall’Ente proponente
  • 7. Protocollo operativo: procedura • Le richieste di intervento sanitario devono pervenire alla Direzione centrale salute per essere sottoposte ad un primo esame in ordine alla sussistenza dei criteri di ammissibilità • L’istanza è quindi sottoposta alla valutazione clinica del Gruppo di esperti entro il termine massimo di trenta giorni
  • 8. Paesi di provenienza: criteri d’identificazione • Paesi con cui sono già in atto progetti di cooperazione sostenuti dalla regione FVG • Paesi che si trovano in situazioni contingenti di emergenza • Paesi che hanno, in seguito ai flussi migratori, una comunità numericamente significativa in regione • Paesi con cui è già in atto offerta di prestazioni sanitarie in alcune strutture della Regione FVG • Paesi i cui cittadini vengono sostenuti da associazioni di volontariato iscritte al Registro delle Organizzazioni di Volontariato FVG
  • 9. Paesi di provenienza Paesi 2007 Paesi 2008 • Albania • Albania • Bangladesh: non sono mai stati richiesti ricoveri, non ci sono • Bielorussia programmi di cooperazione decentrata, néassociazioni che hanno • Burkina Faso manifestato disponibilità • Ecuador: richiesta ambasciata Ecuador per effettuare ricoveri e • Bielorussia contemporaneamente formazione di medici locali che assistono ai • Burkina Faso trapianti al Burlo • Guinea Bissau • Guinea Bissau • Iraq • Iraq • Libano • Libano • Palestina • Mauritania: richiesta da parte dell’”Associazione Mauritania FVG” che è titolare di un progetto di cooperazione decentrata nel paese • Pakistan • Palestina • Senegal: in 3 anni di presenza nell’elenco non sono mai stati richiesti ricoveri anche se esistono progetti di cooperazione • Pakistan decentrata in area sanitaria • Ucraina • Somalia: per la situazione contingente locale non è possibile • Venezuela effettuare le procedure per il trasporto e la fuoriuscita dal paese dei cittadini che potrebbero usufruire del programma • Ucraina • Venezuela
  • 10. Strutture sanitarie individuate e prestazioni offerte • IRCCS Burlo Garofolo Trapianti di midollo Interventi ortopedici Interventi chirurgia pediatrica (patologie toraco-addominali e urologiche) • Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste Ospedaliero- Interventi di Neurochirurgia Cura malattie infettive e parassitarie Ricoveri in rianimazione • Azienda Ospedaliera S.Maria degli Angeli”di Pordenone Interventi oculistici Interventi di chirurgia della mano Interventi di chirurgia maxillo-facciale • Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine Ospedaliero- Interventi oculistici Interventi di Neurochirurgia Interventi di Chirurgia Plastica Interventi di chirurgia maxillo-facciale
  • 11. Richieste e ricoveri /paese di provenienza Paese di provenienza N. Richieste N. Ricoveri N. Ricoveri non N. Ricoveri autorizzati autorizzati effettuati Albania 5 5 3 Burkina Faso 1 0 1 0 Guinea Bissau 2 2 2 Iraq 6 6 4 Libano 1 1 0 Marocco 1 1 0 Ucraina 5 5 5 Venezuela 4 4 2 TOTALE 25 24 1 16
  • 12. N. Ricoveri /tipo di prestazione e struttura sanitaria Tipo d’intervento Struttura sanitaria N. interventi Trapianto midollo Burlo Garofolo 9 Correzione chirurgica lussazione anche Burlo Garofolo 1 Correzione chirurgica ipospadia grave Burlo Garofolo 2 Intervento chirurgico rabdomiosarcoma Burlo Garofolo 1 Correzione chirurgica Piede torto Burlo Garofolo 1 Correzione chirurgica malformazione arti Burlo Garofolo 1 Intervento neurochirurgia neoplasia cerebrale AOU Udine 1 TOTALE 16
  • 13. N. Richieste /Associazione Associazioni N. richieste AGMEN-FVG 2 Associazione Bambini Chirurgici Burlo 2 Comunità di S. Egidio 2 CSVS 1 Fondazione Luchetta 7 LILT 1 SPES 10 Totale 25
  • 15. Ricoveri 2009 SINTESI RICOVERI 2009 ASSR Provenienza Tipo di ricovero Intervento pseudo artrosi della tibia e del perone S. Maria degli Angeli PN Kosovo straordinario Fistola artero venosa S. Maria degli Angeli PN Kosovo straordinario Trapianto midollo IRCCS Burlo Ucraina straordinario Intervento chirurgico correttivo (mano torta) S. Maria degli Angeli PN Haiti straordinario Biopsia e rimozione chirurgica displasia S. Maria degli Angeli PN Haiti straordinario Neoplasia cerebrale S. Maria della Misericordia UD Eritrea straordinario
  • 16. PRIORITA’ ed INDIRIZZI OPERATIVI: Azione umanitaria • La Cooperazione allo Sviluppo e l’azione umanitaria rappresentano le due attività complementari con cui i Paesi ad alto reddito intervengono nei Paesi meno sviluppati. • Se la Cooperazione è lo strumento per permettere la crescita il più possibile armonica di chi ha bisogno di avanzare per diventare più solido, l’Azione Umanitaria rappresenta l’aspetto preliminare/complementare alla Cooperazione. Infatti attraverso una azione che è fondamentalmente di “sostituzione”, cioè di intervento con progetti, uomini e mezzi dove al loro posto vi sarebbe il nulla, essa cerca di risolvere problemi immediati, ma anche di porre le premesse per uno sviluppo in cui la Cooperazione possa agire su un terreno già sensibile. • La nostra Regione in generale ed il Sistema Sanitario Regionale nella sua sfera di competenze hanno tradizionalmente espresso la capacità di coniugare peculiari livelli di attenzione e di disponibilità con la realizzazione di interventi tempestivi e qualitativamente efficaci. Partendo da queste premesse la Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali, d’intesa con la Protezione Civile intende sviluppare 2 linee di lavoro triennali: • Le Risorse Umane • Le Tecnologie Sostenibili (appropriate)
  • 17. Le Risorse Umane Le Persone La Direzione Centrale intende individuare • I Professionisti del SSR idonei a svolgere attività nell’ambito dell’Azione Umanitaria e di Protezione Civile • Team integrati ad alta capacità operazionale (medici, infermieri, logisti, amministratori di terreno) • Ambiti sanitari di intervento (Grandi Emergenze e Catastrofi, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva , Materno-Infantile, Salute Mentale) • Promuovere la formazione continua dei Professionisti I Progetti Il saper fare progetti è una valorizzazione significativa delle Risorse Umane La DCSPS intende promuovere l’acquisizione di competenze nella valutazione, elaborazione, gestione di progetti umanitari con l’obiettivo di • elaborare e gestire direttamente progetti umanitari • entrare nel network degli attori umanitari nazionali e internazionali in sanità • selezionare progetti umanitari di ONG di cui diventare sponsor/partner • selezionare settori sanitari per progetti di prestazioni di eccellenza, erogandole dove sono i beneficiari, oppure accogliendo singoli beneficiari nelle strutture sanitarie individuate della Regione
  • 18. Censimento degli Operatori Umanitari e della Protezione Civile del SSR della Regione FVG Questo Censimento si è svolto su iniziativa della Direzione salute, inviato alle Direzioni Generali Aziendali chiedendone la più ampia diffusione • Il censimento non aveva valore obbligatorio per le Aziende, a la sua diffusione è stata a macchia di leopardo • Alcune Aziende sono state puntuali, altre no • I risultati sono numericamente modesti, ma da considerarsi solo una parte, probabilmente minoritaria, dell’esistente • Abbiamo ricevuto 23 risposte. Queste provengono da 7 medici / 8 infermieri / 2 fisioterapisti / 1 tecnico di radiologia / 1 nutrizionista / 1 psicologo / 2 amministrativo / 1 dipendente del SSR che non ha specificato chiaramente la sua attività Di questi • 19 hanno maturato esperienza in ambito umanitario • 3 in ambito di Protezione Civile • 1 possiede un curriculum vitae senza evidente e specificata esperienza di terreno ed ha inviato infatti il solo cv senza rispondere al questionario Dei 20 operatori presi in considerazione • 8 hanno lavorato in missioni con totale o prevalente utilizzo di lingua straniera (inglese o francese), di cui 6 provenienti dalla stessa Azienda e dalla stessa U.O. • 4 – 2 medici e 2 infermieri – hanno avuto un periodo di missione superiore a 6 mesi • le missioni con la Protezione Civile, come previsto, sono state tutte di brevissima durata (masimo15 giorni, minimo 2) • 12 operatori provengono dalla stessa Azienda, ASS 3 “Alto Friuli” e dalla stessa U.O., per ragioni storiche di effetto di “trascinamento” di alcuni operatori, medici ed infermieri, con ruolo di leadership riconosciuta Conclusioni • Questo questionari ha permesso di fare solo un primo passo verso un censimento effettivo dei dipendenti del SSR con esperienze operazionali in ambito di attività umanitaria e di protezione Civile. Tre aspetti sembrano tuttavia emergere • un numero ridotto di operatori con esperienza prolungata • una minoranza che utilizza le lingue straniere come lingue veicolari • per alcuni che hanno specificato l’epoca della missione umanitaria la stessa è stata effettuata a inizio del percorso professionale, e dunque è difficile valutarne il valore aggiunto complessivo, a parte quello di esperienza di vita personale • Il censimento effettivo resta comunque da effettuare, e potrà essere considerato conclusivo solo quando lo stesso sarà diffuso capillarmente dalle Aziende
  • 19. Tecnologie Sostenibili (appropriate) La DCSPS ritiene prioritario sviluppare il concetto di “tecnologie appropriate”, svincolate da logiche di profitto o di “progresso tecnologico” puro, ma invece mirate all’efficacia, nel rispetto del contesto di applicazione Il concetto di Tecnologie Appropriate si sviluppa in 4 direzioni di sostenibilità 1.Tecnologica 2.Culturale 3.Economica 4.Gestionale La Direzione Centrale considera la nostra Regione come un luogo ideale per avviare un lavoro di riflessione, di investimento intellettuale e di progetti sulle Tecnologie Sostenibili In tal senso si è avviato un giro iniziale di contatti informali con Enti Pubblici e Privati per creare un tavolo di lavoro ricevendo un appoggio preliminare forte La Direzione Centrale intende coordinare nel tempo questo sforzo intellettuale e progettuale, facendo della nostra Regione un luogo di leadership nel settore delle tecnologie sanitarie sostenibili
  • 20. GRAZIE DELL’ATTENZIONE Roberto Brancati Capo Segreteria Assessore salute e protezione sociale Regione Friuli Venezia Giulia Riva Nazario Sauro 8 34124 Trieste, Italia e-mail ass.sanita.pol.soc@regione.fvg.it fax +39 040 3775632 tel +39 040 3775501
  • 21. INTEVENTO DELL’ASSESSORE ALLA SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI Prof. Vladimir Kosic LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG venerdì 26 Febbraio 2010 Conference Center Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche Gorizia, via Alviano 18
  • 22. Negli ultimi anni sono numerose le esperienze di singole Aziende Sanitarie regionali, di associazioni di volontariato e di enti locali che hanno attivamente contribuito, direttamente o tramite la partecipazione a progetti promossi da soggetti terzi, ad iniziative di cooperazione socio-sanitaria in ambito internazionale. Prendendo le mosse da questo patrimonio di esperienze e di valori consolidatosi nel tempo, con Delibera di Generalità n. 2618 dd. 26 novembre 2008 la Giunta regionale ha preso atto del Documento strategico “Le dimensioni internazionali della politica della salute della Regione FVG per il periodo 2009-2013”, strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di cooperazione internazionale ma con essa necessariamente coerente ed integrata sotto il profilo delle finalità da perseguire. Nella consapevolezza della responsabilità che le strategie e le metodologie di cooperazione socio- sanitaria rispondano ad una chiara e precisa etica professionale, crediamo si renda sempre più necessario cominciare ad utilizzare un linguaggio comune che, partendo dai problemi e dai reali bisogni di salute, focalizzi l’attenzione sugli aspetti della programmazione e della corretta valutazione, in maniera da iniziare a misurare risultati anche piccoli ma tangibili in termini di guadagno di salute delle popolazione che sono parte integrante e fondamentale dei nostri programmi di cooperazione socio-sanitaria internazionale. In questo quadro di riferimento la Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali intende promuovere interventi integrati e sostenibili che possano contribuire allo sviluppo di politiche sanitarie e sociosanitarie, di servizi e di azioni specifiche in grado di coniugare i temi della salute, della coesione sociale e dello sviluppo economico sostenibile a livello locale e globale. Costituiscono il sistema di valori scelto dalla Regione FVG: la responsabilità collettiva: la titolarità della tutela della salute è dell’intera Comunità, che se ne assume l’onere e il compito la programmazione delle attività basata sull’analisi dei bisogni l’Universalità: il sistema sanitario regionale s’impegna a perseguire la parità di accesso ai servizi per tutti i cittadini, proporzionalmente ai loro bisogni e indipendentemente da luogo, età, etnia, religione e classe sociale di appartenenza; l’Universalità è condizione necessaria di Equità e di tutela delle fasce più deboli della popolazione la sussidiarietà solidale: coniugazione dei principi di Sussidiarietà e Solidarietà, valorizzazione delle esperienze consolidate con il no-profit regionale attenzione ai bisogni dei più deboli (donne e bambini) centralità del territorio: il territorio nelle sue comunità politiche, organizzative e gestionali costituisce il centro del sistema, anche nell’ottica della molteplicità dei soggetti “produttori di salute” approccio integrato: gli obiettivi di salute si perseguono con un efficace ed efficiente servizio pubblico e con l’apporto integrato di tutti i soggetti, pubblici e privati sostenibilità: le scelte sono improntate alla sostenibilità economica e sociale, nell’ottica del massimo impatto in termini di salute; il controllo della spesa è attuato attraverso la valorizzazione dell’appropriatezza e degli interventi più efficaci per tutti; la difesa dell’universalità e della qualità comporta un approccio basato sulle priorità nell’ambito della definizione dei livelli di assistenza Partecipazione: i cittadini non sono oggetti ma soggetti delle decisioni in termini di salute. Perché la loro partecipazione sia sostanziale, è necessario promuovere lo sviluppo delle loro competenze per una scelta libera e consapevole dei comportamenti, dei servizi e delle cure. Le cinque aree tematiche di interventi prioritari identificate sono:
  • 23. a) area della disabilità b) area dello svantaggio sociale e psicosociale c) area materno-infantile d) area delle tecnologie biomediche avanzate e) area della gestione dei sistemi sanitari Le tre dimensioni di intervento sono: a) Europea b) cooperazione internazionale c) Azione umanitaria Il diritto alla salute, in quanto diritto inalienabile delle persone e delle comunità, diventa impegno primario, che coinvolge la politica e che i tecnici non possono eludere. l’assessore regionale alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali prof. Vladimir Kosic
  • 24. INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, AUTONOMIE LOCALI E SICUREZZA, RELAZIONI INTERNAZIONALI E COMUNITARIE Dott.ssa Federica Seganti LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG venerdì 26 Febbraio 2010 Conference Center Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche Gorizia, via Alviano 18
  • 25. h. 09,30 Introduzione generale Assessore Federica Seganti tema: “ PRINT Piano Regionale per le Politiche a valenza Internazionale” appunti Con il termine “internazionalizzazione” si sono intesi più comunemente quei processi attraverso i quali le imprese investono sui mercati esteri e molto spesso tali processi vengono confusi con ciò che viene definita “delocalizzazione”. Internazionalizzazione e delocalizzazione sono situazioni affatto diverse, riguardando la prima fattispecie a processi finalizzati alla acquisizione di crescenti quote di mercato nei Paesi nei quali si è scelto di investire mentre, la seconda, è orientata alla riduzione dei costi di produzione mantenendo inalterato l’originale mercato di riferimento. Oggi si conviene, almeno tra gli addetti ai lavori, che con il termine di “internazionalizzazione” ci si riferisce ad un fenomeno in continua evoluzione che riguarda non solo il settore produttivo ma anche i settori della Pubblica Amministrazione e della società Civile. La internazionalizzazione della PA origina dalla consapevolezza del proprio ruolo: sempre meno produttrice di atti e sempre più responsabile di fatti e in tale orientamento la regionalizzazione, fenomeno crescente fin dagli anni ’80 in ambito europeo, ha trovato una ragione d’essere quale requisito indispensabile per la tutela di interessi su scala territoriale. I motivi che stanno alla base di tale presa di coscienza sono dovuti a diversi fattori: • Alla esigenza di riconoscere la autonomia locale, decentralizzando il potere a livello periferico in un’ottica non solo burocratica ma anche sussidiaria • Al fenomeno sociale del regionalismo quale filosofia che afferma la dimensione dell’uomo nella costruzione di un’Europa vicina ai cittadini attraverso l’integrazione dal basso • Al fenomeno, come già detto, prima economico e ora anche sociale, della globalizzazione che, attraverso logiche competitive anche a livello territoriale, produce il cosiddetto “localismo” ovvero l’esigenza di affermare l’identità di un territorio e dei suoi abitanti nel confronto con il resto del mondo. Il processo della globalizzazione in atto ha infatti generato una percezione sempre maggiore della interdipendenza sia economica che sociale esistente tra distinte realtà territoriali sub statali e non necessariamente limitrofe. D’altro canto il progressivo aumento delle competenze comunitarie non ha affatto ridimensionato ma anzi ha esaltato il ruolo della PA del Paese membro soprattutto in ambito regionale. Tali competenze in ossequio al principio della sussidiarietà sono complementari e non sostitutive delle funzioni in capo alle amministrazioni statali. La recente riforma dei fondi strutturali ha inoltre messo in rilievo il ruolo di indirizzo della Commissione e ha affermato l’autonomia gestionale delle regioni; in sintesi le
  • 26. PA regionali sono lo snodo cruciale tra la pianificazione e la attuazione degli interventi di sostegno della politica comunitaria con ruolo non certamente marginale ma attivo nella definizione di quest’ultima sia nella fase ascendente che in quella discendente. Quattro, almeno, sono le categorie della dimensione dell’internazionalizzazione del settore pubblico che si riferiscono alla tipologia di attori con i quali la regione o l’ente locale interagisce nella propria azione di internazionalizzazione: • Rapporti con le istituzioni comunitarie • Rapporti con gli organismi internazionali • Partecipazione ad associazioni e/o a network internazionali • Cooperazione decentrata Solo un breve accenno per quanto concerne il processo di internazionalizzazione della società civile oggi sempre più organizzato in forme associative di vario genere. La dizione partenariato, che inizialmente aveva una accezione puramente legata alle istituzioni, in tempi molto rapidi sembrerebbe essere diventata sinonimo di neocorporativismo ; ovvero apertura a diversi soggetti rappresentativi dei cittadini (sindacati, camere di commercio, rappresentanze delle imprese, delle università e della ricerca, del settore bancario e terzo settore) al processo decisionale relativamente alla pianificazione dello sviluppo locale che , pur risiedendo in luoghi molto lontani tra loro, sono accomunati da problematiche ed interessi comuni, interloquiscono continuamente e possono costituire un indubbio valore aggiunto nella definizione ed attuazione delle politiche di sviluppo locale. Tutto il sistema delle relazioni internazionali , così come tracciato, è possibile con l’introduzione dal 2003 della Legge 5 giugno 2003 n. 131, Legge La Loggia, fortemente voluta dalle Regioni e dal mondo delle autonomie locali. Tale legge adegua l’ordinamento della Repubblica alle modifiche introdotte al Titolo V della Costituzione dalla Legge n. 3 del 2001, prevedendo le norme necessarie per rendere operative le nuove funzioni delle Regioni e degli enti locali nell’ambito di un progressivo federalismo ed in particolare contiene disposizioni relative ai rapporti comunitari ed internazionali delle Regioni e alla disciplina del potere sostitutivo del Governo. Si tratta in estrema sintesi di stipulare intese o accordi internazionali nelle materie di propria competenza legislativa e di partecipare direttamente alla formulazione di atti comunitari nella c.d. fase ascendente. Queste lunghe premesse per motivare l’introduzione nel Programma di Governo di questa legislatura la esigenza di predisporre un Piano regionale per le politiche a valenza internazionale, PRINT, quale strumento per la definizione delle strategie, la programmazione degli interventi e la valutazione dell’efficacia dell’azione internazionale della Regione FVG. Si tratta di uno strumento che affronterà momenti ben definiti:
  • 27. • La pianificazione che espliciterà gli obiettivi da raggiungere distinguendo tra obiettivi generali e specifici di settore • La programmazione dove verranno previste modalità e tempistiche e procedure condivise • La attuazione dove verranno selezionate le iniziative e verranno identificati, dove possibile, i soggetti più meritevoli • La valutazione ex ante e ex post La Regione già a partire dallo scorso anno ha avviato una nuova iniziativa ben definita finalizzata alla realizzazione di un sistema di governo dell’intera materia strutturato in modo tale da garantire la piena partecipazione di tutte le direzioni regionali e dei diversi attori del territorio nel forte convincimento che per il processo di internazionalizzazione del FVG non si possa prescindere da un approccio in termini unitari, pur nel rispetto delle peculiarità dei singoli settori. Nel giugno del 2009 sono state approvate dalla Giunta Regionale le linee generali di indirizzo per il PRINT e a metà dello scorso novembre è stato costituito presso la Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie il Gruppo di Lavoro interdirezionale per la implementazione del Piano che ha già iniziato il suo lavoro. Come già ricordato, le direttrici di marcia sono sostanzialmente due. La prima è rappresentata dalla capacità di stipulare protocolli ed accordi bilaterali nelle aree in cui storicamente il FVG ha intrattenuto rapporti. Con il centro e sud est Europa, infatti, la nostra regione ha, da sempre, tessuto relazioni che in tempi recenti si sono concretizzate con alcuni di quei paesi in precise azioni strutturali per il tramite appunto di accordi bilaterali sottoscritti dal Presidente Tondo su delega del nostro Ministero Affari Esteri ( è il caso della Serbia e della Bulgaria nel settore dell’Information Technology per la Pubblica Amministrazione centrale di quel Paese). Non solo, è in fase di riconversione la Comunità di Lavoro Alpe Adria da organizzazione che ai tempi della cortina di ferro superava di fatto diversità di non poco conto, a soggetto rappresentativo di territori ampi con politiche multisettoriali comuni e possibile interlocutore della Commissione Europea nelle fasi della futura programmazione. La prossima programmazione comunitaria è la vera sfida che la regione assieme ai propri territori, anche con lo strumento PRINT, dovrà affrontare. L’ approccio è giocoforza in termini di macroaree europee funzionali dove interessi comuni si tradurranno in priorità comuni ed azioni concrete con capacità attrattive nei confronti dei fondi strutturali europei. Gli interessi in gioco sono molteplici ed è inimmaginabile che la nostra regione possa affrontare la partita da sola. Basta pensare alle politiche sui 10 corridoi paneuropei, dove i tempi di attivazione diversificati produrranno inevitabilmente lo sviluppo prioritario di una macroarea rispetto ad un’altra, alle reti di trasporto trans-europee (TEN-T Trans-European Networks-Transport) che includono tutte le più grandi vie di comunicazione nell’Unione Europea terrestri, marittime, aeroportuali e reti di gestione dello spedizionamento.
  • 28. Lo scorso 6 ottobre inoltre è stato sottoscritta a Bruxelles la partecipazione della regione FVG al corridoio Baltico Adriatico nell’ambito delle reti di trasporto paneuropee e lo scorso 18 gennaio è stata presentata al Parlamento Europeo una proposta di risoluzione sulla strategia dell’ UE per la regione danubiana ( dal mare del nord al mar nero con collegamenti con tutti i 10 corridoi paneuropei). Per sintetizzare il FVG è inserito in un’area molto vasta confinata da tre mari che intercetta la direttrice nord-sud verso il bacino del mediterraneo e ovest est verso il mar nero. Dunque una situazione in grande e continua evoluzione in un’area i cui collegamenti saranno potenziati con agevolazione dell’accessibilità complessiva dove il FVG non potrà non partecipare attivamente alle politiche di sviluppo multisettoriali con prevedibili e concreti ritorni per la crescita dei nostri territori
  • 29. 04/03/2010 Cooperazione decentralizzata, L’esperienza spagnola Josep Ramon Balanzat Direttore Generale alla Coperazione Governo delle Isole Baleari 1
  • 30. 04/03/2010 Realizzata da qualsiasi ente distinto dall’Autoritá Centrale: Comunità Autonome Province, Consigli Insulari Comuni Università Altri (Fondi di coperazione) 2
  • 31. 04/03/2010 Spagna: un Paese decentralizzato Un Governo e un Parlamento per ogni Comunitá Autonoma (CCAA) Trasferimento e gestione delle competenze in materia di: sanitá, pubblica istruzione, politiche giovanili, politiche sociali, politiche ambientali, ecc. 3
  • 32. 04/03/2010 Origini della cooperazione decentralizzata Anni 80: gemellaggi tra comuni spagnoli e comuni latinoamericani (Nicaragua, Chile) e del Sahara Occidentale Inizi anni 90: progressiva incorporazione delle CCAA a questo processo Metà anni 90: boom della cooperazione (movimento 0’7% e crisi Grandi Laghi). Incorporazione della maggior parte degli enti locali. 4
  • 33. 04/03/2010 Inizi della Cooperazione decentralizzata (decennio 80-90) Cooperazione a livello comunale più dinamica di quella regionale. Creazione di Fondi Comunali di Cooperazione Scarsa capacità istituzionale di gestione interna dei programmi e progetti La maggior parte dei fondi gestiti da Ong Assenza di strumenti di pianificazione e valutazione 5
  • 34. 04/03/2010 Consolidazione della Cooperazione decentralizzata (I) Le CCAA leaders in termini di volume di cooperazione decentralizzata allo sviluppo Configurazione di unità di specialisti all’interno dell’amministrazione Legislazione, Pianificazione e Valutazione della coperazione regionale allo sviluppo 6
  • 35. 04/03/2010 Consolidazione della Coperazione decentralizzata (II) Creazione di nuovi strumenti che facilitano i processi amministrativi: le Agenzie Regionali di Cooperazione Aumenta il peso della cooperazione diretta rispetto alle sovvenzioni alle ONG. esempio: la Giunta Andalusa gestisce direttamente, nel 2008, il 54% del bilancio (43 milioni di €) 7
  • 36. 04/03/2010 Evoluzione della Cooperazione decentralizzata (milioni di euro) 663 512 442 385,2 312 286 261 207,9 208 183,3 168,8 116 88 25,1 31,89 1993 1994 1995 1996 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 8
  • 37. 04/03/2010 Proporzione Cooperazione decentralizzata /AOD España 2000 16% 2001 11% 2002 14% 2003 16% 2004 16% 2005 26% 2006 11% 2007 14% 2008 15% 2009 14% 2010 13% (previsione) 9
  • 38. 04/03/2010 Contributi previsti 2010 CCAA 510 milioni € Comuni 153 milioni € Università 9,5 milioni € Totale AOD Governo 5.265 milioni € Centrale 10
  • 39. 04/03/2010 Ambiti di Attuazione (percentuali approssimate) Cooperazione allo sviluppo (75%) Azione umanitaria e aiuti di emergenza (10%) Sensibilizzazione e educazione allo sviluppo (15%) 11
  • 40. 04/03/2010 Paesi prioritari America Latina destinazione principale dei finaziamenti (50% circa): Peru, Nicaragua, Guatemala, Colombia, Ecuador, Rep. Dominicana Marocco, Palestina e i rifugiati Saharauis rappresentano un secondo blocco Mediterraneo prioritario Negli ultimi dieci anni aumenta molto la cooperazione in Africa Subsahariana: Senegal, Etiopia e Mozambico 12
  • 41. 04/03/2010 Settori prioritari (percentuali approssimate) Infrastrutture e servizi sociali (30%-50%) Educazione e formazione (20%) Sanità di base (10%-20%) Settori produttivi (10%-20%) Altri (10%-20%) 13
  • 42. 04/03/2010 Cooperazione Multilaterale Modalità di cooperazione recente, cominciata negli ultimi dieci anni CCAA e alcuni comuni di grandi dimensioni (Madrid, Barcelona) Principali attori multilaterali: Programma ART, UNRWA, UNICEF, UNDP, OEI, etc. 14
  • 43. 04/03/2010 Problemi con la cooperazione centrale Sfiducia iniziale, conflitto di competenze Mancanza di cordinamento Delegittimazione (non riconoscimento) dei rappresentanti della cooperazione decentralizzata sul campo 15
  • 44. 04/03/2010 Sfide cooperazione decentralizzata Raggiungere lo 0‘7% del bilancio annuale Acquisire “personalita propia”, potenziare le specificità propie delle amministrazioni locali Coordinazione e complementarietà con il resto di agenti della cooperazione decentralizzata e dell’amministrazione centrale Consolidare la pianificazione, la valutazione ed i sistemi di gestione della qualità degli aiuti 16
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50. Mappatura progetti internazionali in ambito socio-sanitario della Regione Friuli Venezia Giulia (2000-2009) Indice: Sintesi Generale 1 Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari in ambito sociosanitario 4 Sintesi mappatura progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario 7 finanziati dalla legge 19 della Regione FVG
  • 51. Sintesi Generale Dal 2000 al 2009 in Friuli Venezia Giulia sono stati promossi e finanziati 121 progetti internazionali in ambito socio-sanitario, di cui 34 all’interno di programmi e fondi regionali, nazionali e comunitari e 87 finanziati su fondi della cooperazione internazionale decentrata. Relativamente ai progetti nazionali e comunitari, di questi 22 su 34 sono stati promossi direttamente a valere su programmi comunitari (EQUAL e INTERREG), ma bisogna tenere presente che al momento dell’elaborazione della presente mappatura sono stati avviati solo due progetti in ambito sociosanitario nella nuova programmazione comunitaria 2007-2013, e precisamente uno sul programma Alpine Space e uno sul programma Italia-Austria. 1
  • 52. Distribuzione per aree geografiche (in valore assoluto) Regionale 7 Nazionale 2 Comunitario 5 Europa centro orientale 25 Transfrontaliero Slovenia 10 Transfrontaliero Austria 2 Alpe Adria/alpino 11 Altro SLO-CZ-UNGH 2 Sud-est Europa 12 America Latina 24 Africa 40 Asia 4 Medio Oriente 9 Totale 121 2
  • 53. Distribuzione per finanziamento (in valore assoluto) Fondi Regionali 2 1 Lab. WIN 1 FreNesys - FESR art.10 1 FSE EQUAL 5 INTERREG 17 ITA-AUT (1+1) 2 III A ITA-SLO 10 III B Spazio Alpino 2 III C - Cadses, Innoref 2 III A Transfr. Adriatico 1 Fondi Alpe Adria 9 UNOPS City to City 1 Coop decentrata FVG (Legge 19) 87 Totale 121 1 WIN – “Welfare Innovations” per un mondo di persone. Sistemi integrati per la cittadinanza sociale (in base ad un accordo con alcune agenzie ONU) 3
  • 54. Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari in ambito sociosanitario In ambito socio-sanitario sono stati implementati 22 progetti a valere su fondi comunitari, dei quali 5 sul FSE (programma EQUAL) e 17 su INTERREG (su diverse linee di cooperazione transfrontaliera). In questa breve sintesi ragionata sui proponenti e sulle tipologie di attività, nella quale si è deciso di mantenere in un’unica analisi tutti i progetti promossi a valere su fondi comunitari (EQUAL e INTERREG), va tenuto conto che i dati sono definiti dalla stessa natura dei programmi, in base quindi alle priorità e ai soggetti ammissibili previsti nelle rispettive linee di finanziamento. Punti principali che si evidenziano: - Si riscontra una ampia distribuzione rispetto ai proponenti, che sono 16 diversi soggetti su 22 progetti, anche se di questi ben 14 sono un ente di pubblica amministrazione, e in particolare: o L’ente regionale, seppur con diverse titolarità (la Regione, la DCSPS, l’ARS) o Enti provinciali (soprattutto per il programma EQUAL) o Aziende sanitarie e ospedaliere o Università - Se si tiene conto dei partenariati e non solo dei proponenti, la presenza costante di alcune tipologie di soggetti è molto evidente: o nei progetti INTERREG si registra la presenza in 12 progetti su 17 di Regione e/o Aziende sanitarie/ospedaliere o La distribuzione è ancor più concentrata nei progetti FSE EQUAL, nei quali, data anche la tipologia di interventi previsti, c’è una presenza costante delle Province e delle organizzazioni della cooperazione sociale - Si nota un’assenza generale dei Comuni come proponenti (solo un progetto su Italia-Slovenia) - Per quanto riguarda invece la tipologia di intervento, la distribuzione differisce molto tra EQUAL e INTERREG: o Nei progetti EQUAL c’è una grande concentrazione sui temi della disabilità e dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o Nei diversi progetti INTERREG la distribuzione è più “diversificata”, tanto da non poter trovare quasi nessun tipo di integrazione tra i diversi progetti e da risultare complesso fare qualche tipo di aggregazione dati (va tenuto presente che nella precedente programmazione comunitaria 2000-2006 della cooperazione territoriale e transfrontaliera le linee di intervento in ambito socio-sanitario erano molto meno presenti e specifiche che nella programmazione attuale). 4
  • 55. Distribuzione per proponente (in valore assoluto) Regione, DCSPS, ARS 7 Azienda sanitaria e ospedaliera 4 Enti locali (Province e Comuni) 4 Università 3 Altri enti (associazioni, formazione 4 professionale, cooperazione sociale) Totale 22 Un paio di specificazioni: - Se presi insieme, Regione e Aziende sanitarie e ospedaliere rappresentano il 50% del totale - In un paio di casi come proponenti ci sono la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna, ma si è voluto inserirle nell’insieme dei proponenti “Regione” in quanto in quei progetti figurano come partner la Direzione Centrale e l’ARS del FVG 5
  • 56. - Distribuzione tipologia di intervento (in valore assoluto) Disabilità/lavoro 4 Disagio sociale 4 Welfare/servizi sociali 2 Servizi sanitari (coordinamento) 3 Servizio sanitario/Ricerca scientifica 4 Servizi sanitari/digitali e informatici 3 Altro (pari opportunità, immigrazione) 2 Totale 22 Alcune specificazioni: - Spesso i progetti di cooperazione transfrontaliera prevedono al loro interno attività di diverso tipo, che rende più difficile una singola classificazione (per fare un esempio specifico, un progetto della ASS 2 Isontina di Gorizia prevedeva un coordinamento sulle politiche relative al disagio sociale, il recupero di un parco urbano e lo sviluppo di imprenditoria); qui si è deciso di prendere come riferimento il tema dell’obiettivo generale dei progetti; - Rispetto ai servizi sanitari si è voluto, per una maggiore specificazione, dettagliare gli interventi, ma, se presi nel loro insieme, i progetti che trattano di servizio sanitario rappresentano il 46% del totale. 6
  • 57. Sintesi mappatura progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario finanziati dalla legge 19 della Regione FVG Dati generali: - 87 progetti - 39 paesi - 3.157.190,21 euro di finanziamento Punti principali che si evidenziano: - Ampia distribuzione per paesi (39 paesi per 87 progetti) o Spesso i paesi che presentano più progetti sono beneficiari di progetti che si ripetono nel tempo (lo stesso progetto in più annualità) o che hanno lo stesso proponente (stesso proponente con progetti simili) - Forte prevalenza di progetti in Africa (40 su 87), ma: o Distribuzione molto frammentata per paese o Pochi paesi con più progetti o Buona presenza in America Latina (24 su 87), con distribuzione maggiormente equilibrata - Assenza completa dell’area mediterranea (solo un progetto in Algeria) - Distribuzione “caotica” dei soggetti proponenti, alta frammentazione (59 diversi proponenti su 87 progetti), tanto da non poter fare alcun tipo di aggregazione dati Nelle pagine successive vengono presentati alcune tabelle e alcuni grafici con i dati dei progetti aggregati per distribuzione geografica, tipologia e ambito di intervento. 7
  • 58. Distribuzione Aree geografiche (in valore assoluto) America Latina 24 Africa 40 Asia 4 Sud-est Europa 10 Medio Oriente 9 Totale 87 Distribuzione Aree Geografiche (in percentuale) Sud-est Europa Medio 11% Oriente 10% America Latina Asia 28% 5% Africa 46% 8
  • 59. Distribuzione per Paesi (in valore assoluto) America Latina 24 Argentina 4 Bolivia 1 Brasile 4 Cile 2 Colombia 2 Cuba 1 Ecuador 4 Messico 3 Perù 2 Africa 40 Algeria 1 Angola 2 Benin 1 Burkina Faso 4 Burundi 1 Camerun 3 Congo 1 Costa d’Avorio 2 Etiopia 5 Guinea Bissau 1 Kenia 1 Mali 1 Mauritania 2 Mozambico 2 Nigeria 2 Senegal 7 Sudan 1 Tanzania 2 Uganda 1 Asia 4 Bangladesh 1 India 1 Vietnam 2 Sud-est Europa 10 Bosnia Erzegovina 3 Montenegro 1 Romania 2 Serbia 4 Medio Oriente 9 Afghanistan 1 Iraq 1 Libano 4 Palestina 3 Totale 87 9
  • 60. Distribuzione per tipologia (in valore assoluto) Formazione / Educazione 27 Assistenza socio-sanitaria 45 Infrastrutture e materiali 14 Specifico post-conflitto 3 Totale 87 Alcune specificazioni: - Si è voluto inserire un’unica categoria per l’assistenza socio-sanitaria perché in tantissimi casi i progetti presentavano interventi integrati difficili da valutare in base alle informazioni disponibili - 11 progetti integravano interventi di fornitura di infrastrutture sanitarie (ambulatori, ospedali, presidi medici, etc.) e di offerta/miglioramento di servizi sanitari - 6 progetti di formazione sono specificatamente finalizzati allo sviluppo di imprenditorialità o all’inserimento lavorativo 10
  • 61. Distribuzione per ambito (in valore assoluto) Esclusione sociale 25 Dipendenze (alcolismo) 4 Disabilità 9 Vittime di guerra 3 Costruzione/miglioramento 6 strutture sanitarie Servizi sanitari 24 Sicurezza alimentare 6 Materno infantile 9 Salute mentale 1 Totale 87 Alcune specificazioni: - I progetti nell’ambito dell’esclusione sociale riguardano principalmente donne e giovani - I progetti nell’ambito della sicurezza alimentare integrano interventi specifici in ambito agricolo, di analisi biologica o di ambito tecnico in alcuni settori (ad es. fornitura dell’acqua). 11
  • 62. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 63. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Sommario • (2008- Secondo Programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica (2008-2013) • Calls attualmente aperte • Altri Programmi: Progress – 7PQ Cooperation- Health Research - Ideas – People - CIP sezione ICT Policy Support Programme – IMI Cooperation- living)– (Innovative medicine initiative) – AAL (Ambient assist living)– • Network europei: EUREGHA ERRIN • Ruolo Ufficio di Bruxelles Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 64. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Panoramica generale salute in ambito UE • Art. 168 – ex articolo 152 del Trattato CE • 1993-2002 otto distinti programmi • 2003-2008 primo programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica – Decisione n 1786/2002/EC • 2008-2013 secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute pubblica – Decisione n 1350/2007/EC Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 65. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Programma salute pubblica UE Integrare, sostenere e conferire valore aggiunto alle politiche degli Stati membri attraverso 3 obiettivi: 1. Migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini 2. Promuovere la salute – riducendo le disparità sanitarie 3. Generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute suddetti NB: nell’allegato alla Decisione istitutiva del secondo programma salute pubblica UE i vari “strand” riferiti ai suddetti obiettivi Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 66. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Dotazione finanziaria • 321.500.000 euro – per tutto il periodo • Budget 2010: 46.984.640 euro Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 67. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Struttura del programma • Frequenza: Calls pubblicate con cadenza annuale • Finanziamento UE: dipende dalla tipologia del meccanismo finanziario • Documenti di riferimento: work plan annuale e bandi pubblicati, nonché Guide for applicants • Paesi ammissibili: Paesi membri UE – Paesi EFTA/SEE – Paesi terzi (art 11 Dec 1350/2007/CE • Durata e Progetti: generalmente triennale • Autorità Esecutiva: Agenzia esecutiva per la salute ed i consumatori (EAHC – Executive Agency for Health and Consumers) – importante website EAHC Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 68. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute WORK PROGRAMME Documento fondamentale in quanto stabilisce: • le priorità da rispettare e le azioni da intraprendere • i criteri relativi alla percentuale del contributo finanziario della Comunità (definisce l’”utilità eccezionale”) • i criteri di selezione Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 69. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute MECCANISMI DI FINANZIAMENTO • Inviti a presentare proposte per progetti • Inviti a presentare offerte • Azioni comuni • Sovvenzioni di funzionamento • Conferenze nel settore della sanità pubblica e della valutazione del rischio Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 70. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Invito a presentare proposte per progetti (1) • Importo totale 13.399.640 euro = 28,5% del bilancio operativo • Un’idea progettuale deve corrispondere ai topics descritti nelle sezioni 3.2-3.3-3.4 del 3.2-3.3- WP, NON solo alla descrizione più generale ed ampia della call • Contributo UE: 60% - elevabile a 80% se proposta risulta di utilità eccezionale Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 71. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute • Project proposals – look as • what is asked for - example • • 3.2.1 - PROTECT CITIZENS AGAINST HEALTH THREATS • • 3.2.1.1 - Develop prevention and control of existing or • emerging communicable diseases • • (no number) Improve control of communicable diseases • • (no number) « - » Setting up a tool kit for immunisation • registries, indicating ways of cooperation with ECDC, and • examining the conditions of its transfer, adaptation and use in • Member States. The aim is to improve national, regional and • local reporting systems on issues related to immunisation • using a common tool and thereby facilitate comparison • between Member States' immunisation coverage. Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 72. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Invito a presentare proposte per progetti (2) • Non tutte le priorità sono aperte per gli “inviti a presentare proposte” • Alcune priorità tradizionali quali: tabacco, alcohl, health inequalities, cancer quast’anno non sono contemplate dalla Call for proposal • Nuova priorità: cardio vascular deseases Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 73. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Joint actions • Azioni congiunte della Comunità e di uno o più Stati Membri • Importo totale 10.600.000 euro = 22,6% del bilancio operativo • Contributo comunitario non superiore al 50% - elevabile a 70% se coinvolte organizzazioni di 10 diversi Paesi o organizzazioni di 3 Paesi che hanno aderito dopo il 1 Maggio 2004) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 74. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Aree tematiche delle joint actions: • Reinforce global health securtity capacity • Safety of blood, tissues, cells and organs • Reduction of health inequalities • Cancer • Alzheimer's disease and other dementias • Rare diseases - Orphanet database • Rare diseases- European Surveillance on Congenital Anomalies (EUROCAT) network • Injury prevention • European Health and Life Expectancy Information System • European Health Information System (telemedicine Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 75. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Sovvenzioni di funzionamento • Importo totale: 2.000.000 – 4,3% bil.operativo: • Fondi per supportare “specialized network” (ad es. per pagare il segretariato di un network) • Verrà considerata la qualità del programma di lavoro del network – la qualità del management • Contributo UE: 60% elevabile a 80% in caso di utilità eccezionale Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 76. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Conferenze • Importo 600.000 euro • 2° 3.2- Devono avere una dimensione europea: partecipanti da almeno 10 Paesi che partecipano al 2° PHP – punti 3.2- 3.3- 3.3-3.4 del WP • 2° Organizzate da un ente pubblico o ente senza fine di lucro con sede in uno dei Paesi partecipanti al 2° PHP • NB: previsto sovvenzionamento diretto per conferenze della Presidenza di turno Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 77. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute CALLS 2010 Pubblicate in data 22 Dicembre 2009, relativamente a: • Inviti a presentare proposte, azioni congiunte, conferenze e sovvenzioni di funzionamento • Deadline: 19 marzo 2010 • Risultati: non prima del 31 Luglio 2010 • Le negoziazioni devono essere terminate inderogabilmente entro il 31 Dicembre 2010 Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 78. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute SPECIAL NOTICE PUBBLICATA CON LA CALL: FONDI DESTINATI SOLO PER UN NUMERO LIMITATO DI PROGETTI “ECCELLENTI” CHE DIMOSTRANO DI POTER FORNIRE UN REALE VALORE AGGIUNTO EUROPEO INDICATIVE AVERAGE COMMISSION CONTRIBUTION Instruments Projects Joint Actions Grants Conferences General PH Conferences Indicative average size of 1.000.000 1.000.000 400.000 80.000 200.000 the Commission contribution in Euros Indicative number of 13 10 5 5 1 funded proposals Indicative number of 5 Depending on availability 2 2 0 proposals on the reserve of funding list Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 79. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute PROCEDURA DI SELEZIONE • Altamente competitiva • Solo le proposte che corrispondono a tutti gli “award criteria”potranno essere finanziate • Deadline per le negoziazioni: Se una proposta viene selezionata, la deadline per la negoziazione sara il 31 Dicembre 2010 Se le negoziazioni non saranno ultimate entro la suddetta data saranno considerate “annulled” Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 80. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute CHECK- MANDATORY CHECK-LIST • Alla fine di ogni application form • Da stampare assieme all’application form • Va riempita a mano, datata e firmata • Se la check-list o qualsiasi altro documento richiesto NON viene check- allegato, la proposta viene immediatamente respinta Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 81. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Altre opportunità di finanziamento Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 82. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Progress Settori di intervento: • Occupazione • Integrazione e protezione sociale • Condizioni di lavoro • Lotta alle discriminazioni • Parità uomo-donna uomo- Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 83. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Competitiveness and Innovation framework Programme (CIP) – sezione: • ICT Policy Support Programme per: • stimolare l'innovazione e la competitività attraverso un maggiore utilizzo dell'ICT da parte di cittadini, governi e imprese. Bando 2010 pubblicato a gennaio - in scadenza il primo giugno 2010, dispone di un budget comunitario di circa 115 milioni di euro. • Il bando è suddiviso nei seguenti temi: • Theme 1: ICT for low carbon economy and smart mobility (ca 19M€); Theme 2: Digital Libraries (ca 30M€); 14M€ Theme 3: ICT for health and inclusion (ca 14M€); Theme 4: Open innovation for future internet-enabled services in smart cities (15M€); (13M€ Theme 5: ICT for improved services for citizens and businesses (13M€); Theme 6: Multilingual Web (16M€). Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 84. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute 7° PQ – Cooperation Health • Biotechnology, generic tools and technologies for human health - producing knowledge that will be applied in the area of health and medicine; • Translating research for human health - making sure that basic discoveries have practical benefits and improve the quality of life; • Optimising the delivery of health care to European citizens - ensuring that the results of biomedical research will ultimately reach the citizens; Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 85. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute 7° Programma quadro per la ricerca e sviluppo • People • Ideas • Website: http://cordis.europa.eu/home_it.html Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 86. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Altri programmi • IMI - http://imi.europa.eu e http://www.imi-europe.org. • AAL - http://www.aal-europe.eu/ • Eureka - www.eureka eurekanetwork.org eureka • JRC - Joint research center - www.jrc europa.eu jrc.ec.europa jrc europa Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 87. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute EUREGHA EUREGHA (European Regional and Local Health Authorities) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 88. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute EUREGHA 2 – European Initiative Against Cancer (EIAC) • Euregha nominata “focal point” • Steering Commettee EIAC: presieduto da Slovenia e Commissione Europea • Open forum annuale : nel 2010 in Slovenia • Prevista collaborazione tra gruppo di lavoro sul cancro di Euregha e gruppo di lavoro ERRIN • Questionario cancro Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 89. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute ERRIN ERRIN (European Regions Research and Innovation Network) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 90. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Errin – programma di lavoro 2010 • WGH – presieduto dalla South Denmark Region e Istituto per la promozione della tecnologia delle Fiandre (IWT-Flanders) (IWT- • Sottogruppi : • healthy ageing and health technologies; • cancer; • the future of the hospital (evento il 2 marzo); • public health ; Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 91. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Ruolo ufficio di Collegamento di Bruxelles • Favorire partecipazione attiva del FVG nei suddetti network europei (collaborazione attiva nei gruppi di lavoro -market place per presentazione progetti) • Far conoscere la strategia del FVG in ambito socio-sanitario a livello europeo e internazionale – gruppo lavoro del 22 ottobre 2009 • Fare attività di lobbying per vedere riconosciute tematiche di interesse del FVG nei programmi di lavoro Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 92. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Website di riferimento • Sito Commissione europea – DG SANCO: http://ec.europa.eu.health • Sito EAHC: http://ec.europa.eu/eahc/index.htlm • Portale salute: http://health.europa.eu • National contact points: • http://ec.europa.eu/eahc/documents/listNFPs.pdf Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 93. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Priorità semestre Presidenza spagnola Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 94. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Programma della Presidenza spagnola in materia di salute pubblica 1° SEMESTRE 2010 • Priorità: Priorità Riduzione delle disparità in materia di salute pubblica Donazione e trapianti d’organi clinico- Eccellenza in ambito clinico-sanitario • Altro: trans- Sistema sanitario trans-nazionale E-health Sicurezza dei pazienti HIV/AIDS Sicurezza alimentare Salute e Sale Farmaceutica Qualità e sicurezza dei farmaci Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 95. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Riduzione delle disparità in materia di salute pubblica • Consiglio dei Ministri della Salute (Madrid, 22-23 Aprile 2010) 22- • Proposta per il Consiglio di adottare delle Conclusioni su “Migliorare la salute pubblica: monitoraggio dei fattori sociali e riduzione delle disparità” • Eventi associati: Conferenza di Esperti (Madrid, 21 Aprile 2010) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 96. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Donazione e trapianti d’organi • Proposta per una Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio su “Standard di qualità e sicurezza per gli organi umani in attesa di trapianto” • Eventi associati: High-Level Conference su “Donazione e Trapianti d’organi” (Madrid, 23-25 Marzo 2010) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 97. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Eccellenza in ambito clinico-sanitario clinico- • Malattie croniche: eccellenze cliniche e continuità nel sistema sanitario Condivisione best practices • Eventi associati Conferenza su “Salute mentale e persone anziane” (Madrid, 19-20 Aprile 2010) Conferenza su “Malattie cardiovascolari” (Madrid, 18-19 febbraio 2010) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 98. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Altri Eventi • Conferenza Ministeriale E-Health 2010 (Barcelona, 15-18 Marzo 2010) E- • Conferenza “Sicurezza dei Pazienti” (Madrid, 3-4 Giugno 2010) • Conferenza “HIV/AIDS/Esther Alliance” (Madrid, 12-13 Aprile 2010) • Meeting High-Level Group “Nutrizione ed Attività Fisica” (Madrid, 16 Giugno 2010) High- Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 99. Opportunità di finanziamento dei fondi comunitari nel campo della salute Grazie per l’attenzione • Giorgio Perini Coordinatore dell'Ufficio di Bruxelles • Luisa Poclen Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Ufficio di collegamento di Bruxelles Rue du Commerce 49 -1000 - Bruxelles Mail: uff.bruxelles@regione.fvg.it giorgio.perini@regione.fvg.it Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
  • 100.
  • 101.
  • 102.
  • 103.
  • 104.
  • 105.
  • 106.
  • 107.
  • 108.
  • 109.
  • 110.
  • 111.
  • 112.
  • 113.
  • 114.
  • 115.
  • 116.
  • 117.
  • 118. ART de Redes Territoriales iculación PROGRAMA MARCO ART/PNUD ECUADOR ECUADOR
  • 119. ART Ecuador OBIETTIVO GENERALE Mettere a disposizione del paese e dei differenti cooperanti interessati un quadro di riferimento programmatico e di gestione capace di rafforzare l’articolazione tra le dimensioni territoriale, nazionale e internazionale dei processi di sviluppo; e complementare l’azione della cooperazione internazionale a favore dello sviluppo umano per raggiungere gli Obiettivi del Millennio.
  • 120. ART Ecuador LINEE DI AZIONE 1. Governance e rafforzamento istituzionale 2. Sviluppo Economico Locale 3. Appoggio alle politiche pubbliche e realizzazione degli Obiettivi dei Millennio 4. Servizi Sociali 5. Migrazione, cosviluppo e rifugio Trasversalmente: Focus di genere Sostenibilitá Ambientale Interculturalitá Diritti Umani
  • 121. ART Ecuador LIVELLI DI AZIONE
  • 122. ART Ecuador LIVELLI DI AZIONE Creati a livello cantonale e provinciale GRUPPI La loro composizione é espressione del territorio DI LAVORO Articolano la cooperazione internazionale con le prioritá locali dello sviluppo
  • 123. ART Ecuador LIVELLI DI AZIONE Armonizza le azioni locali con COMITATO le politiche e piani nazionali Approvazione dei piani NAZIONALE DI operativi e dei nuovi territori Facilita l’appropriazione e la COORDINAMENTO replicabilitá nazionale Partecipazione e articolazione di nuovi partner
  • 124. ART Ecuador LIVELLI DI AZIONE RETI INTERNAZIONALI INTERNAZIONALE
  • 126. LIVELLO NAZIONALE: LIVELLO INTERNAZIONALE: 11 progetti (2 conclusi) Mobilitazione della Diploma Sviluppo Economico locale cooperazione decentrata Associazione dei comuni rurali Decentralizazione della cooperazione Cooperazione SUD-SUD internazionale Appoggio al Piano di Sviluppo/strategie territoriali Nazionali/agende di sviluppo locale/ Sistematizzazione de la applicazione della Metodologia ART in Ecuador
  • 127. Livello territoriale: 6 Gruppi di lavoro a livello provinciale (regionale italiano) Ampliazione a 2 nuove province nel 2009 Cicli di programmazione realizzati in Azuay y Carchi Utilizzo del programma quadro per la articolazione di nuovi attori di cooperazione internazionale 23 progetti in base alle prioritá territoriali (11 terminati) Applicaazione del HACT/ Rafforzamento di capacitá locali/ armonizzazione/allineazione e appropriazione Utilizzazione di ART come programma quadro di articulazione e strumento operativo del Programma Congiunto GIOVANI, LAVORO E MIGRAZIONE (5 AGENZIE ONU) Supporto di attori nazionali, territoriali ai processi
  • 128. ART Ecuador AREE GEOGRAFICHE LOS RÍOS Geografia: Nonostante non presenti una zona propriamente costiera, la provincia di Los Ríos fa parte del litorale ecuatoriano. Per la sua posizione geografica, costituisce un’estesa pianura interamente attraversata da fiumi navigabili (nella maggior parte della zona), che nella stagione delle piogge allagano gran parte della superficie. Superficie: 7 150,9 km² Capitale: Babahoyo Cantoni: Babahoyo, Baba, Buena Fe, Mocache, Montalvo, Palenque, Puebloviejo, Quevedo, Urdaneta, Valencia, Ventanas y Vinces Economia: Gran parte della provincia si dedica all’agricultura. La maggior parte della popolazione si dedica alla coltivazione intensiva di riso e banano. Popolazione: 650 178 abitanti (51,6 % uomini e 48,4 % donne). 50 % nel settore urbano 50 % nel settore rurale ISU: #22 (ultimo) nell’indice OSM-1 e #12 nell’indice OSM-2, la % di povertá per reddito é del 67,7%.
  • 129. ART Ecuador AREE GEOGRAFICHE LOS RÍOS ARTICOLAZIONE DI ATTORI Territoriali Nazionali Internazionali AECID – Agenzia Spagnola di Governo Provinciale Los Ríos SENPLADES Regione 5 Cooperazione Internazionale e Sviluppo Governazione de Los Ríos AME-DTR 5 Goberno Basco Programma di adattamento al Direzione Provinciale di Agricoltura, Comune di Babahoyo Cambio Climatico- PACC MAE/PNUD- Acquacultura e Pesca GEF Area del PNUD di Gestione di Disastri Comune di Baba Ministero dell’Ambiente - Los Ríos Naturali Comune di Palenque Direzione Provinciale di Sanitá FAO Associazione provinciale dei Comuni Instituto de Economia Populare e Centro de Estudios Rurales y de Rurali Solidaria Agricultura Internacional – CERAI Regione Friuli Venezia Giulia – Universitá Técnica di Babahoyo MIDUVI Cooperazione Internazionale Universitá di Quevedo ONG Terranueva Asociazione Palenque Pueblo Solidario Programma di Miglioramente dei Quartieri del Comune di Babahoyo e del MIDUVI Comunitá rurale PORVENIR, Comune di Baba
  • 130. ART Ecuador AREE GEOGRAFICHE LOS RÍOS ARTICOLAZIONE DI ATTORI Rafforzamento del Gruppo di Missione della Regione Friuli Venezia Giulia: lavoro a LOR RIOS – BOLIVAR – LOS RIOS metodologia ART Risposta a Identificazione di due idee Articolazione di attori su necessitá locali e progetto: Salute materno- sforzi congiunti articolazione di infantile (Bolivar) e capacitá attori intorno a d differenti con bambini (Los essa Rios) Ministero SANITÀ PUBBLICA IN ECUADOR rafforzamento dei servizi - DIREZIONE PROVINCIALE DI SANITÁ DI integrati di assistenza per i LOS RIOS bambini con capacitá - PROGRAMMA ART / UNDP ECUADOR differendi di etá inferiore ai 5 - Friuli Venezia Giulia Italia anni - OPS / OMS
  • 131.
  • 132. Il nuovo ruolo delle ONG- aspetti organizzativi e alleanze: Il modello di Save the Children Chiara Segrado Coordinatrice Regionale Asia, MENA, SEE
  • 133. L’acronimo ONG sta per Organizzazione Non Governativa: un termine che indica una qualsiasi organizzazione o associazione locale, nazionale o internazionale di cittadini che non sia stata creata da un Governo, non faccia parte di strutture governative, e che sia impegnata nel settore della solidarietà sociale e della cooperazione allo sviluppo. Un’ONG, è una organizzazione : indipendente dai governi; privata; caratterizzata da assenza di profitto; con una forte spinta ideale; portatrice di interessi.
  • 134. Il ruolo delle ONG: un breve excursus Anni ‘60 – anni ‘90: unico riferimento per azioni di cooperazione verso il Sud del mondo; progetti piccoli ed isolati Fine anni ‘90: processo di riflessione sulla necessità di coinvolgere la società civile nel suo complesso, nella sua varietà e molteplicità di attori, nella lotta alla povertà Nuovi movimenti sociali 2000 Dichiarazione del Millennio: otto Obiettivi di Sviluppo nei quali i governi del Nord e del Sud devono impegnarsi affinché sia possibile un cambio di rotta che persegua la strada dello sviluppo e del rispetto dei diritti fondamentali PARTENARIATO GLOBALE PER LO SVILUPPO
  • 135. Un nuovo ruolo delle ONG Nuovo modello di cooperazione, calato in un mondo globalizzato e caratterizzato da dinamiche diverse rispetto a quelle di 60 anni fa: 1. Community based approach: la partecipazione popolare 2. Interventi mirati alla formazione e alla valorizzazione dei saperi e del patrimonio, anche naturale, locale 3. Networking, partnership ed alleanze con soggetti internazionali e con soggetti pubblici 4. Ruolo di policy makers, anche presso le Nazioni Unite e le istituzioni europee 5. Parole chiave: empowerment, partecipazione, trasformazione, sostenibilità
  • 136. Save the Children E’ la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Esiste dal 1919 e opera in oltre 120 paesi del mondo con una rete di 29 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale. Save the Children Italia è stata costituita alla fine del 1998 come Onlus ed ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una ONG riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Porta avanti attività e progetti rivolti sia ai bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli che vivono sul territorio italiano anche attraverso attività di: 1. sensibilizzazione dell'opinione pubblica: campaigning, lobbying 2. advocacy a livello istituzionale, spesso in sinergia con altre organizzazioni (networking)
  • 137. Un focus sui programmi nel contesto sanitario Obiettivi del Millennio – MDG 4 e 5: Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, la mortalità dei bambini al di sotto dei cinque anni Ridurre di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna Rendere possibile, entro il 2015, l'accesso universale ai sistemi di salute riproduttiva
  • 138. Un focus sui programmi nel contesto sanitario Il modello di Save the Children Attraverso una campagna globale chiamata Everyone, Save the Children si pone i seguenti obiettivi: 1. Impatto diretto: il raggiungimento di 50milioni di bambini e neomamme attraverso programmi di salute materno-infantile; il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali e locali. 2. Impatto indiretto: mobilizzazione di altri soggetti (investimenti da parte dei Governi, internazionali e locali, nuovi operatori sanitari – almeno 4milioni – formati ed attivi, focus sulla nutrizione come parte integrante delle politiche sanitarie, accesso delle comunità più marginalizzate ai servizi sanitari)
  • 139. Gli interventi più efficaci: le partnership Un esempio in cui le organizzazioni come Save the Children si uniscono per rendere gli interventi più efficaci: le emergenze Il lavoro nei cluster Il supporto logistico condiviso Lo scambio d’informazioni AGIRE: un esempio italiano di risposta condivisa alle emergenze
  • 140. “Il Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico: principali caratteristiche e opportunità di finanziamento” Ginevra Tonini Ufficio Coordinamento e Internazionalizzazione degli Enti di Ricerca regionali - AREA Science Park Gorizia 26 Febbraio 2010
  • 141. Il VII Programma Quadro: cos’è ? È il principale strumento finanziario dell’UE a sostegno della Ricerca e dello Sviluppo tecnologico Copre quasi tutte le discipline scientifiche www.cordis.europa.eu/fp7 Il PQ è proposto dalla Commissione Europea e adottato dal Consiglio e dal Parlamento Europeo (tramite la cd. “Procedura di codecisione”)