Roma, 30 ottobre 2019

1. Verbale Prima assemblea di Tecnica delle
Costruzioni
Roma
30 Ottobre 2019
Ore 10:45: Saluta il coordinatore Maria Rosaria Pecce che ringrazia i colleghi per la loro presenza. Sono
presenti 107 persone.
La prof. Pecce illustra i numeri degli strutturati dell’ICAR 09, evidenziando una ripartizione abbastanza
omogenea tra ordinari, associati e ricercatori. Vengono illustrati i numeri degli abilitati e si mette in
evidenza che il numero degli abilitati è molto alto. Ulteriori dati sono relativi ai seguenti punti:
- In ogni ruolo la ripartizione tra uomo/donna, da cui risulta un forte squilibrio a favore degli uomini
specialmente per gli ordinari (6 ordinari su 81 sono donne);
- la distribuzione per sede (Federico II ha il numero più alto in Italia) e per area geografica (il nord ha il
numero maggiore rispetto a centro, sud e isole)
- i coordinatori/presidenti di corsi di laurea afferenti al settore ICAR 09 (L7, LM23, LM24, LM4). È molto
importante questo ruolo per essere più incisivi a livello di decisione sulle declaratorie.
In questa prima riunione si discuterà di didattica, che è la principale missione dell’Università, e di terza
missione perché è importante il rapporto con la società. La ricerca sarà affrontata con una giornata
organizzata successivamente.
La prof. Pecce fa notare che secondo quanto previsto dal DM 259 del 9-5-2017, è possibile insegnare
topografia nelle scuole se si è conseguita una laurea in ingegneria informatica o in un ambito industriale
ma non con la laurea magistrale in ingegneria civile con la quale è invece necessario aver sostenuto esami
di disegno e topografia. Questa è una discrasia del sistema che dovrebbe essere corretta a livello
ministeriale
La prof. Pecce mette al corrente l’assemblea che si sta organizzando un sito web del settore che potrà
essere utile per rendere più semplici le comunicazioni e la diffusione di materiale nella comunità,
incentivando il dialogo e la collaborazione che sicuramente danno più forza alle iniziative.
Ore 11:05: Franco Bontempi introduce la prima sessione della giornata “La didattica della Tecnica delle
Costruzioni” con un intervento in cui sottolineai i seguenti aspetti:
La didattica è la principale missione dell’Università.
La declaratoria del nostro insegnamento si può ordinare in 5 punti.
Viene marcato l’aspetto che esiste un eccesso di Norme Tecniche: un numero eccessivo di norme porta ad
un impoverimento della capacità di pensare.
È importante padroneggiare l’analisi strutturale utilizzando anche la cosiddetta ridondanza di processo.

2. L’insegnamento della disciplina deve partire dai principi meccanici generali favorire una valida
comprensione. Occorre motivare l’allievo.
Il prof. Bontempi ribadisce che la didattica universitaria deve essere di alto livello e che i concetti principali
da insegnare al corso di Tecnica delle Costruzioni dovrebbero essere:
- concepire la struttura nel suo senso spaziale;
- identificare il sistema strutturale facendo capire quali sono le parti essenziali e quali parti sono
secondarie;
- capacità di generalizzare la struttura;
- capacità di rappresentare graficamente un oggetto;
- competenza linguistica.
.
Ore 11:45: Si apre la sessione dedicata agli interventi sulla didattica e moderata da Lidia La mendola e
Carlo Pellegrino. La prof. La Mendola ringrazia i presenti ed il prof. Nuti per aver messo a disposizione la
splendida sede che ci ospita. Il prof. Pellegrino prende la parola salutando presenti.
Ore 11:50: Il primo intervento è del prof. Fabio Biondini che illustra il corso di Studi in Ingegneria Civile del
Politecnico di Milano di cui è coordinatore.
Il percorso formativo è organizzato per la laurea di primo livello in 3 anni con 12 CFU al terzo anno a scelta.
L’accesso alla magistrale è vincolato al voto di laurea triennale. Ci sono 5 percorsi di laurea magistrale.
Il 93% dei laureati trova occupazione ad un anno dalla laurea.
Gli immatricolati nell’ultimo anno alla laurea triennale è di circa 250 studenti.
Quest’anno gli studenti stranieri hanno presentato circa 500 domande di cui accettate solo il 30%.
Da quest’anno è stato aperto un percorso di primo livello anche per la laurea triennale.
Il prof Biondini rimarca quanto già detto dal prof. Bontempi e cioè che la didattica deve essere innovativa.
Al politecnico di Milano si sta puntato molto su questo sia nei corsi di primo livello che di secondo livello
per esempio erogando corsi in co-tutela con l’impresa. Esistono anche dei corsi on line. È stato anche
prodotto un piccolo video per pubblicizzare l’ingegneria civile.
Ore 12:05: Il secondo intervento è del prof. Oreste Bursi. All’Università di Trento sono attivi due percorsi di
laurea triennale che sono oggetto di profondo rinnovamento. Alla Laurea Triennale in INGEGNERIA Civile
sono iscritti circa 20 studenti. Sono stati aggiunti alla laurea triennale sia Tecnica delle Costruzioni che
Geotecnica che prima erano presenti era solo nel percorso magistrale. La laurea magistrale si compone di 4
orientamenti. Si cercherà di fare un percorso in lingua inglese per attrarre studenti da fuori. Si
sdoppieranno alcuni insegnamenti: saranno fatti in lingua inglese ed italiano.
Sarà ridotto il numero di CFU per ora. Ad oggi UniTN considera 10 ore per CFU, si potrebbe ridurre a 9 ore
per CFU. Il colloquio con i colleghi di scienza delle costruzioni è buono.
Ore 12:20: Il terzo intervento è del prof. Luca Bruno del Politecnico di Torino. La Tecnica delle Costruzioni
ha recuperato un ruolo centrale anche in percorsi di laurea più progettuali come quelli di Architettura. E’
importante introdurre alcuni concetti di strutture già dal primo anno.
Ore 12:30: Il quarto intervento è del prof. Tomaso Trombetti che illustra l’organizzazione dei corsi in
Architettura ed Ingegneria presso l’Università di Bologna. Il prof. Trombetti ricorda il prof. Canevazzi

3. illustre docente di Tecnica delle Costruzioni i cui appunti che hanno più di 100 anni sono ancora molto
attuali.
Ore 12:40: Il quinto intervento è della prof. Mauro Imbimbo dell’Università di Cassino. La prof. Imbimbo
illustra la declaratoria di Tecnica delle Costruzioni specificando che l’insegnamento della Tecnica delle
Costruzioni in piccole sedi in un territorio difficile ha alcune criticità come il numero di docenti limitato che
non consente di costruire uno specifico percorso.
I tirocini non sono semplici da articolare verso l’esterno oppure verso attività di laboratorio. Esistono dei
punti di forza di una sede piccola come l’importanza della vicinanza anche fisica con colleghi di altri settori
che consente una capacità di scambio di idee che può incentivare l’interdisciplinarietà. La richiesta di
mobilità degli studenti all’estero è facilmente soddisfatta perché il numero è limitato. C’è un legame quasi
familiare con gli studenti. Cassino ha un numero alto di studenti laureati che provengono da famiglie di
non laureati.
Potrebbe essere interessante creare reti tra sedi simili e contigue (Cassino, Molise, Benevento), ma anche
mettere a punto un Erasmus italiano oppure realizzare delle lezioni telematiche o percorsi congiunti per
riuscire a fare sistema e risolvere le criticità in termini di numero di studenti e docenti. Pensare anche a dei
laboratori comuni che potrebbero dare un valore aggiunto ai ricercatori e agli studenti.
Ore 12:55: Il sesto intervento è del prof. GianPaolo Cimellaro del Politecnico di Torino. Il professore
Cimellaro specifica che è importante uniformare i contenuti del corso di Tecnica delle Costruzioni. Inoltre è
importante rafforzare il legame con il territorio. Al primo livello a Torino ci sono circa 150 immatricolati. È
stato attivato un percorso magistrale in lingua inglese.
Ore 13:05: Il settimo intervento è del prof. Fausto Mistretta dell’Università di Cagliari. Il professore illustra
il problema della piccola sede con un sottodimensionamento del personale strutturato di Tecnica delle
Costruzioni. Il percorso di laurea in Architettura presso cui insegna il prof. Mistretta ha attivato un corso di
Laboratorio di Progettazione Strutturale in cui gli studenti fanno un progetto completo di un edificio fino al
livello esecutivo.
Ore 13:12: L’ottavo intervento è del prof. Emidio Nigro dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il
prof. Nigro illustra la consistenza della Tecnica delle Costruzioni nei corsi di laurea di base di Ingegneria (2)
dell’Ateneo (15 CFU). Nelle lauree magistrali per il percorso Strega (strutturale e geotecnica) si può arrivare
a 45 CFU. Il corso di studi magistrale ha anche un percorso in lingua inglese.
Nella laurea in Ingegneria per Ambiente e Territorio la presenza della Tecnica delle Costruzioni è meno
rilevante, inoltre ci sono delle richieste in ambito nazionale (nuove declaratorie) in cui si vuole ritenere non
caratterizzante la Tecnica delle Costruzioni.
Il percorso di laurea in ingegneria Edile ha 12 CFU obbligatori di Tecnica delle Costruzioni.
La tecnica delle Costruzioni è presente anche in corsi di laurea in Ingegneria Biomedica, Ingegneria Chimica
ed Ingegneria dei materiali. Il corso di Tecnica delle Costruzioni è presente anche nei percorsi di laurea in
Architettura.
Ore 13:21: Il nono intervento è del prof. Andrea Penna dell’Università di Pavia. Su 120 CFU della laurea
magistrale in Ingegneria Civile, sommando i CFU obbligatori e facoltativi, afferenti alla Tecnica delle
Costruzioni, si arriva a circa il 50%. A Pavia arrivano studenti per la laurea magistrale soprattutto dal sud
(Sannio, Salento, Palermo, Catania, etc.). I corsi erogati nell’ambito della Tecnica delle Costruzioni sono
spesso affidati a docenti esterni.

4. Ore 13:28: Il decimo intervento è del prof. Giovanni Plizzari dell’Università di Brescia, che illustra alcuni
aspetti dei corsi di studio in Ingegneria Civile presenti in varie sedi. Il prof. Plizzari fa notare che non in tutti
i corsi di laurea triennali vi sono insegnamenti di Tecnica delle Costruzioni.
Occorre dare più importanza ai corsi di riabilitazione che trattano del miglioramento delle strutture
esistenti e non solo della progettazione di strutture nuove.
Ore 13:35: Si concludono gli interventi ed inizia il dibattito.
Interviene la prof. Pecce che mostra come sono variati in diminuzione negli ultimi 6 anni i numeri degli
immatricolati dei corsi di laurea in Ingegneria Civile in Italia sia nei percorsi di primo che di secondo livello.
Sottolinea il problema dei rapporti con i colleghi di scienza delle costruzioni, con cui il dialogo non è
semplice. I contenuti dei corsi di Tecnica delle Costruzioni di base per le lauree triennali dovrebbero essere
uniformati a livello nazionale. La prof. Pecce invita i colleghi delle sedi importanti a collaborare con le sedi
piccole per far crescere in modo uniforme e di qualità tutti i docenti e ricercatori del settore e garantire
anche la qualità della formazione (scambi di studenti, erasmus italiano, etc.).
Interviene il prof. Giovanni Fabbrocino che riporta la sua esperienza risalente all’anno 2012 sulle
competenze dell’ingegnere Junior e sulla possibilità di firmare progetti. Inoltre il prof. Fabbrocino ritiene
che la concezione strutturale debba essere accompagnata da strumenti semplici sostenibili all’interno dei
corsi di studio.
Interviene il prof. Luigi Fenu che si dice d’accordo sul fatto che nell’ambito del corso di laurea triennale si
faccia concezione strutturale.
Interviene il prof. Andrea Prota che parla dell’esperienza del Dipartimento di Ingegneria Civile
dell’Università Federico II in cui hanno dato spazio ad aspetti di informatica però gestita da strutturati
dell’area civile. Quindi occorre aprire il civile verso l’informatica in modo da far capire che si tratta di uno
strumento che deve essere correttamente utilizzato da un ingegnere civile e non un sistema
autosufficiente a risolvere i problemi.
Interviene il prof. Pampanin sottolineando che dal dibattito sono emerse opinioni comuni come quella di
introdurre i concetti strutturali fino dall’inizio del corso di studio, ad esempio con delle lezioni su invito che
già fanno capire agli studenti quale sia l’obiettivo finale.
Ore 14:10 si chiude la prima sessione ed inizia la pausa pranzo.
Ore 15:00: Inizia la sessione pomeridiana. Il prof. Camillo Nuti introduce la “Terza Missione”. Vengono
illustrate le definizioni di TM (Terza Mission) dell’Anvur e della VQR. Viene mostrato il Rapporto finale
ANVUR VQR 2011-2014. Nell’introduzione di questo rapporto viene dichiarato che nella valutazione della
qualità della ricerca si debba considerare anche il profilo di competitività delle Istituzioni per le attività di
“terza missione” quali: proventi di attività conto terzi, attività brevettuale, imprese spin-off. È quindi
importante che il settore si occupi di quello che succede nella società per evitare di trovarci nella
condizione spiacevole che gli altri decidano per noi. La valutazione della TM non ha condizionato la
ripartizione dei fondi ma viene considerata non valutabile. La valutazione della TM è stata fatta
adimensionalizzando rispetto al logaritmo del personale dell’ateneo. Vengono illustrati i risultati della
valutazione della TM del rapporto ANVUR.
Ore 15:50: Il primo intervento è quello del prof. Malerba che illustra l’importanza delle attività di terza
missione e la competenza che si acquisisce anche a vantaggio della didattica.
Ore 15:54: Il secondo intervento è quello del prof. Marco Di Prisco che presenta una relazione sul rapporto
Università –Professione. Qualche anno fa è nata la FNIC cioè la Federazione Nazionale dell’ingegneria Civile
con l’obiettivo di trovare unità. Il professore segnala che il Politecnico di Milano ha dato vita a “Polisocial”,

5. associazione no-profit che promuove e incoraggia una nuova progettualità multidisciplinare attenta allo
sviluppo umano e sociale, ampliando le opportunità formative e le occasioni di scambio e ricerca offerte a
studenti, giovani ricercatori, personale docente e tecnico-amministrativo dell’Ateneo e al proprio network.
I professionisti sono orientati ad identificare i professori e ricercatori universitari come “consulenti” ma è
importante che un docente mantenga la sua capacità applicativa e la sua passione per essere buon
docente.
Ore 16:05: Il terzo intervento è del prof. Vincenzo Piluso che illustra gli aspetti giuridici che regolano il
rapporto tra la docenza a tempo piena e attività professionale. Viene illustrato il regolamento
dell’Università di Salerno del 1998 per gli incarichi esterni in cui si fa distinzione tra committente pubblico e
privato. Viene inoltre illustrata la legge 382/1980 e la legge 165/2001 sempre con riferimento agli incarichi
della docenza universitari. Il nuovo regolamento dell’Università di Salerno è stato emanato nel 2010.
Ore 16:20: Il quarto intervento è del prof. Paolo Spinelli decano del settore ICAR/09 dell’Università di
Firenze che illustra la relazione tra docente a tempo pieno e docente a tempo definito. Quest’ultimo, a cui
per legge è consentito fare professione, non dovrebbe avere ostacoli alla sua carriera accademica ma anzi
dovrebbe essere valorizzato perché ha avuto l’esperienza delle realizzazioni.
Ore 16:30: Il quinto intervento è della Prof Maria Antonietta Aiello viene presentato brevemente dalla
prof. Pecce, perché la prof. Aiello è impegnata in un importante incontro istituzionale per essere insignita
del titolo di prorettore. Viene illustrato il caso di una verifica di Vulnerabilità di un ospedale affidata nel
2009 al Dipartimento di Ingegneria dell’Università de Salento. Il Dipartimento venne citato in giudizio dal
CNI, la questione è stata poi oggetto di una sentenza del Tar e della Corte di Giustizia Europea.
Ore 16:40: Il sesto intervento è del prof. Enzo Siviero che discute nell’importanza di avere contatti con la
politica per essere di peso nelle decisioni.
Ore 17:00: Si concludono gli interventi ed inizia il dibattito.
Il prof. Angelo Masi interviene per dire che l’ingegneria civile vive un momento di difficoltà però questa
difficoltà è data soprattutto dal fatto che il settore civile è visto come qualcosa di vecchio. Si deve fare uno
sforzo per lavorare per una ingegneria civile 2.0 in cui non può essere solo la Tecnica delle Costruzioni a
fare la differenza. Si potrebbero organizzare delle riunioni allargando agli altri settori dell’ingegneria civile
da qui a 6 mesi per avviare il processo di svecchiamento.
Interviene il prof. Benedetti ribadendo l’importanza di svolgere attività professionali. Il prof. Pampanin
suggerisce di raccogliere informazioni sulle università straniere per vedere come si regolano nei confronti
delle attività professionali e della terza missione in generale.
Interviene il prof. Prota sottolineando l’importanza di stabilire un rapporto di collaborazione con gli ordini
professionali.
Interviene la prof. Pecce che propone di fare alcuni gruppi di lavoro per aiutare la giunta a costruire le
azioni da intraprendere. A breve arriverà a tutti la richiesta di disponibilità per collaborare. Al più presto
sarà sviluppato un sito web dove saranno raccolte queste informazioni. I presenti concordano sulla
proposta.
Ore 17:20: si chiude la prima assemblea di Tecnica delle Costruzioni.
Il segretario verbalizzante
Giuseppe Maddaloni