XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
La Crisi del 1929
1. LA CRISI DEL 1929
Borsa Valori
S.p.A.
(azioni)
Impresa
- Rischio d’Impresa
- Profitto/Fallimento
Banca
Risparmiatori
Investitori
prestiti
vengono
quotate le
capitale
sono le imprese col capitale più
elevato
depositi
2. LA CRISI DEL 1929
Condizione Iniziale Economia
(settori):
automobilistico, metallurgico, della gomma,
petrolifero, dei trasporti, edile
Bolla
Speculativa
Crisi
Economica
Crisi
Liquidità
Conseguenze
Stato Sociale
3. LA CRISI DEL 1929
RELAZIONE TRA IMPRESE E BANCHE
Impresa: produce beni e/o fornisce servizi raccogliendo
capitale e prendendo a prestito denaro dagli istituti di
credito (banche) per sostenere i costi di produzione
(fornitori, dipendenti, utenze, Stato)
Banca: impresa privata che presta denaro ai privati che
ne hanno in difetto (solitamente imprese, ma anche
persone) chiedendo un tasso d’interesse (iA)
4. LA CRISI DEL 1929
DOVE TROVANO I SOLDI DA PRESTARE ALLE IMPRESE
LE BANCHE?
Risparmiatori: soggetti che posseggono somme di
denaro in eccesso (più soldi rispetto a quelli che
spendono)
→ il denaro in eccesso viene depositato in banca al fine
di maturare l’interesse (iB)
5. LA CRISI DEL 1929
Il profitto della banca è determinato dall’attività di
intermediazione del credito:
iA - iB
Investitori: chi detiene una somma di denaro solitamente
maggiore rispetto ai risparmiatori e anziché depositarla
in banca dietro il corrispettivo del tasso di interesse
(fisso ma solitamente basso) decide di acquistare quote
di partecipazione di imprese chiamate azioni, il cui
valore può aumentare o diminuire nel tempo (anche di
molto)
6. LA CRISI DEL 1929
Rischio d’Impresa: tentare di coprire i costi di
produzione con i ricavi delle vendite (c.d. pareggio di
bilancio)
Tuttavia l’imprenditore cerca sempre di ottenere almeno
un profitto (costi < ricavi)
Fallimento: l’impresa non riesce a coprire i costi di
produzione con i ricavi delle vendite
→ chiusura e sequestro giudiziale dei beni
dell’imprenditore fino a totale pagamento dei debiti)
7. LA CRISI DEL 1929
Società per Azioni (S.p.A.): sono le imprese più grandi, il
cui valore dipende, oltre che dall’andamento dell’attività
dell’impresa stessa, anche dalle aspettative degli
investitori (detti anche soci o azionisti) che ne
comprano/vendono le quote di partecipazione (azioni)
Azioni: quote di partecipazione di una S.p.A. che sono
rappresentate da documenti scambiabili nel mercato
azionario (c.d. Borsa Valori)
8. LA CRISI DEL 1929
Borsa Valori: è un luogo virtuale (ma ne esiste anche
uno reale) dove vengono scambiate le azioni delle S.p.A.
se le vendite di una società ↑ →
il fatturato della società ↑ →
il valore della stessa ↑ →
il prezzo delle azioni della società ↑
9. LA CRISI DEL 1929
CONDIZIONE INIZIALE DELL’ECONOMIA
Settori trainanti dell’economia
- automobilistico
- metallurgico
- della gomma
- petrolifero
- dei trasporti
- edile
10. LA CRISI DEL 1929
BOLLA SPECULATIVA
Gli investitori comperavano per rivendere al fine di
aumentare il proprio capitale anziché per ottenere
dividendi (quella parte di profitto che viene consegnato
da una società ai suoi azionisti): in pratica si vendeva
per rivendere, senza preoccuparsi della qualità delle
aziende che emettevano le azioni!
11. LA CRISI DEL 1929
Grave responsabilità dei consulenti finanziari che, per
spingere gli investitori all’acquisto delle azioni,
effettuavano dichiarazioni troppo ottimistiche (l’aumento
del valore delle azioni di molte società non corrispose ad
un effettivo aumento della produzione e delle vendite)
12. LA CRISI DEL 1929
CRISI E CROLLO DELLA BORSA VALORI
Il valore di queste società, dopo essere cresciuto
artificiosamente per via della speculazione, scese
rapidamente (crisi della Borsa, 24 ottobre, c.d. giovedì
nero), costringendo gli investitori ad una massiccia
vendita (crollo della Borsa, 29 ottobre, martedì nero)
13. LA CRISI DEL 1929
↓ valore azioni →
↓ ricchezza degli investitori →
↓ domanda di beni (soprattutto) durevoli come auto e
case →
↓ produzione commesse alle imprese dell’indotto →
↓ occupazione nelle imprese dell’indotto →
14. LA CRISI DEL 1929
↓ reddito (flusso di ricchezza in un determinato periodo)
degli occupati nell’indotto →
↓ domanda di beni primari di consumo (prodotti agricoli)
→
↓ domanda di beni alle imprese agricole →
↓ occupazione nelle imprese agricole
15. LA CRISI DEL 1929
CRISI DI LIQUIDITA’
Il panico causato dalla serie di fallimenti (che causarono
un aumento della disoccupazione) spinse i risparmiatori
a ritirare il denaro depositato in banca per paura
dell’incerto futuro del mercato del lavoro: le banche
riscontrarono maggior difficoltà ad erogare prestiti alle
imprese, le quali dovettero ridimensionarsi diminuendo
la produzione licenziando una quantità ulteriore di
occupati
16. LA CRISI DEL 1929
EFFETTI DELLA CRISI NEL MONDO
Gli USA prestavano denaro ad altri Paesi (soprattutto
europei, come GB, Austria, Germania, Francia e Italia): la
crisi di liquidità delle banche americane mise in crisi
anche le imprese europee, che a loro volta furono
costrette a ridimensionarsi
17. LA CRISI DEL 1929
CONSEGUENZE DELLA CRISI
- crisi economica a livello globale
- disoccupazione di massa
- povertà diffusa
- fame diffusa
- nascita dello stato sociale
18. LA CRISI DEL 1929
STATO SOCIALE
I governi furono indotti a sperimentare su vastissima
scala forme di partecipazione diretta dello Stato alla vita
economica nazionale:
- funzioni imprenditoriali (investimenti in infrastrutture ed
opere pubbliche per aumentare l’occupazione e di
conseguenza i redditi)
- funzioni previdenziali (attivazione di misure legislative
di sicurezza sociale come indennità di disoccupazione,
di invalidità, di malattia, assegni familiari, pensioni)