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Informatica, Beni
Culturali Digital Heritage
Sistemi Informativi al servizio di attività professionali nell’ambito
dell’Editoria, del Turismo e della valorizzazione dei BBCC
2016-4
Sistemi informatici per i Beni Culturali,
evoluzione
• Informatica per i Beni Culturali, le originiInformatica per i Beni Culturali, le origini:
• Già a partire dagli anni ‘60 alcuni pionieri iniziano ad applicare i
computer (in Italia: elaboratori) all’analisi e alla gestione del
patrimonio culturale, materiale ed immateriale
• Primo fra tutti un gesuita, padre Roberto Busa, a Gallarate
(Milano) nella sede italiana della IBM (International Business
Machine) inizia a caricare, progettandolo sin dal 1946, l’ «Index
Thomisticus», monumentale lemmatizzazione dell'opera omnia
di Tommaso d'Aquinoe dei testi a lui più strettamente collegati.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.2
Introduzione all’area di studi
• Linguistica Computazionale:Linguistica Computazionale: padre Roberto Busa è considerato il
pioniere di questa disciplina a livello mondiale. Il suo «Index
Thomisticus» è la prima opera informatica il cui obiettivo è
quello di analizzare un’opera testuale – nel caso specifico un
testo – filosofico teologico.
• Computer Science:Computer Science: E’ estremamente istruttivo per noi valutare
quali erano le scelte messe a disposizione dalla scienza dei
computer appena nata) e confrontarle con le opportunità che
avrebbe oggi padred Busa. Per un esame dettagliato delle
dimensioni della sua opera, proseguiamo con la precisa citazione
da Wikipedia:
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.3
Introduzione al tema
• Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
• «Nel 1946, durante la stesura della tesi di laurea all'Università
Gregoriana, matura l'idea di una verifica puntuale e integrale del
lessico di Tommaso d'Aquino. Lo spunto della vastissima ricerca
viene dall'osservazione di un particolare: in San Tommaso il
concetto di "interiorità" è presente nella forma essere in;
tuttavia «le ricorrenze della particella in non erano reperibili in
alcuna delle concordanze dedicate alle opere del teologo
aquinate all'epoca disponibili»[6].»
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.4
Articolazione del corso
• Padre Busa decide di ricominciare da capo il suo lavoro e scrive a mano 10.000 schede.
• Poi si rende conto che il compito è improbo ed inizia a cercare macchine automatiche in
grado di svolgere l'analisi dei lemmi[7].
• Tra i vari istituti cui si rivolse, vi fu l'IBM di New York.
• Nel 1949 conobbe il presidente dell’IBM Thomas Watson e lo convinse a mettergli a
disposizione i calcolatori (macchine a schede perforate) con cui realizzare il suo progetto.
• Allestisce a Gallarate un laboratorio ed inizia l'esame parola per parola di tutti i testi di San
Tommaso.[8] Il lavoro consisteva nell'analisi lessicografica delle quasi nove milioni di parole
che costituiscono l'opera omnia di San Tommaso d'Aquino, più due milioni di parole di altri
autori latini. Padre Busa crea il metodo, la terminologia e le procedure[9].
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.5
Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• In quel periodo gli unici supporti di registrazione sono le schede
perforate: padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• Calcola lo spazio che avrebbe occupato lo schedario: 90 metri di
facciata, 1,20 m di altezza, 1 m di profondità per un peso di
circa 500 tonnellate[10].
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede) appaiono i
nastri magnetici. Padre Busa sperimenta subito questa nuova
soluzione tecnologica passando dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza complessiva di circa
1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.6
Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1
m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate.
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede)
appaiono i nastri magnetici.
• Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza
complessiva di circa 1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.7
Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1
m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate.
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede)
appaiono i nastri magnetici.
• Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza
complessiva di circa 1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.8
Un pioniere della linguistica computazionale:
Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus»
• Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa
l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per
quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole.
• Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica:
l'IBM gli ha messo a disposizione un computer per applicazioni
scientifiche 360/44 ed una stampante laser 2686 (prototipo che
poi non ebbe diffusione commerciale).
• I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la
fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la
prima grande opera editoriale ad essere stampata con la
nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella
storia dell'editoria.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.9
Un pioniere della linguistica computazionale:
Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus»
• Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa
l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per
quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole.
• Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica:
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poi non ebbe diffusione commerciale).
• I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la
fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la
prima grande opera editoriale ad essere stampata con la
nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella
storia dell'editoria.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.10
Sulla linguistica computazionale e gli attuali
sviluppi dell’editoria elettronica
• Dall’immensa opera pionieristica di Padre Busa ad oggi
l’evoluzione è stata gigantesca.
• Oggi sono praticamente sparite o si contano sulle dita di una mano
in una grande città come Roma, le tipografie che stampano il
proprio lavoro con le macchine artigianali con i tipi di piombo
(stampa litografia)
• In particolare dall’avvento del MacIntosh, il personal computer
inventato da Steve Jobs della Apple nel 1984, è evoluta la
fotocomposizione basata su computer, ovvero il Desktop
Publishing
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.11
L’editoria diventa digitale, l’editoria diventa
immateriale: l’Hypermedia
• Dal Desktop publishing all’eBook (e oltre)
• Da padre Busa (1949) passando per i TrueTypes di Steve Jobs, al
PageMaker della Adobe su Apple MacIntosh trascorrono 40 anni.
• Ne bastano però solo 10 perché il libro si trasformi ulteriormente
diventando totalmente immateriale con i vari tipi di eBook
• Anche in questo caso abbiamo alcuni pionieri: Alan Kay,
• Vannevar Bush ("As We May Think" )
• Ted Nelson, che con la vision di Bush nella sua mente, iniziò il lavoro
che avrebbe portato al concetto di Hypermedia
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.12
l’editoria diventa immateriale: Da Vannevar Bush,
Ted Nelson e Alan Kay fino a Tim Berners-Lee
• Ted Nelson, who coined the terms "hypertext" and "hypermedia", was also greatly influenced by
Bush's essay.[83][84]
• "As We May Think" si rivelò un saggio visionario e profodnamente innovativo. Nel loro saggio
introduttivo della Information Literacy come disciplina di studio, Bill Johnston and Sheila
Webber scrissero nel 2005 che:
• “Bush's paper might be regarded as describing a microcosm of the information society, with the
boundaries tightly drawn by the interests and experiences of a major scientist of the time,
rather than the more open knowledge spaces of the 21st century. Bush provides a core vision
of the importance of information to industrial/scientific society, using the image of an
"information explosion" arising from the unprecedented demands on scientific production
and technological application of World War II. He outlines a version of information science as
a key discipline within the practice of scientific and technical knowledge domains. His view
encompasses the problems of information overload and the need to devise efficient
mechanisms to control and channel information for use.”
• Bibliografia in italiano
•
• Roncaglia, Gino, La Quarta Rivoluzione :sei Lezioni Sul Futuro Del Libro  , I Robinson. Letture
(Laterza, 2010)
• 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.13
Concetti di base: Informazione da Shannon a
Floridi
• Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale (fonte:
•
• L'informazione matematica[modifica]
• Le informazioni sono quantificabili: possono essere codificate, immagazzinate,
sommate. Queste e altre proprietà vengono considerate sotto un punto di vista
matematico dalla TMC (teoria matematica della conoscenza) ideata da Claude
Shannon.
• Principalmente, essa si occupa di codificare le informazioni, in modo da evitare il
deficit dei dati conosciuto anche con il termine di “incertezza”: esso si presenta
quando un dispositivo può produrre più simboli che il destinatario non può
conoscere prima della loro trasmissione.
• Nella codificazione giocano un ruolo importante ridondanza e rumore: la prima
riguarda la trasmissione matematica (in bit) di un certo dato, la seconda il carico
delle informazioni inviate non volutamente.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.14
Concetti di base: Informazione da Shannon a
Floridi
• Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale
(fonte:
•
• L'informazione matematica[modifica]
• L’informazione considerata da Shannon prende anche il nome
di “entropia”, dal suggerimento di John von Neumann. Essa indica:
• la quantità di informazione prodotta da un simbolo,
• il conseguente deficit generato da essa,
• il valore informativo di essa.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.15
I prossimi passi: Sistemi informativi al
servizio del Cultural Heritage
• Sistemi Bibliotecari e cataloghi online
• Sistemi di catalogazione ed inventariazione di manufatti
materiali (opere d’arte nei magazzini, reperti archeologici)
• Sistemi web museali
• Sistemi di Georeferenziazione per la gestione dei beni
paesaggistici (GIS)
•
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.16
Bibliografia specifica
• Antinucci, Francesco, ‘Musei Virtuali. Come Non Fare Innovazione
Tecnologica - Antinucci Francesco - Laterza - Libro - Libreria
Universitaria - 9788842082866’
http://www.libreriauniversitaria.it/musei-virtuali-non-fare-innovazione/libro/97
• ‘Comunicare Nel Museo eBook’
<https://www.amazon.it/Comunicare-nel-museo-Francesco-
Antinucci-ebook/dp/B00O7KR5OS?
ie=UTF8&qid=1463409472&ref_=sr_1_1&s=books&sr=1-1>
[accessed 16 May 2016]
•
•
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.17

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Informatica umanistica 2016-4

  • 1. Informatica, Beni Culturali Digital Heritage Sistemi Informativi al servizio di attività professionali nell’ambito dell’Editoria, del Turismo e della valorizzazione dei BBCC 2016-4
  • 2. Sistemi informatici per i Beni Culturali, evoluzione • Informatica per i Beni Culturali, le originiInformatica per i Beni Culturali, le origini: • Già a partire dagli anni ‘60 alcuni pionieri iniziano ad applicare i computer (in Italia: elaboratori) all’analisi e alla gestione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale • Primo fra tutti un gesuita, padre Roberto Busa, a Gallarate (Milano) nella sede italiana della IBM (International Business Machine) inizia a caricare, progettandolo sin dal 1946, l’ «Index Thomisticus», monumentale lemmatizzazione dell'opera omnia di Tommaso d'Aquinoe dei testi a lui più strettamente collegati. 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.2
  • 3. Introduzione all’area di studi • Linguistica Computazionale:Linguistica Computazionale: padre Roberto Busa è considerato il pioniere di questa disciplina a livello mondiale. Il suo «Index Thomisticus» è la prima opera informatica il cui obiettivo è quello di analizzare un’opera testuale – nel caso specifico un testo – filosofico teologico. • Computer Science:Computer Science: E’ estremamente istruttivo per noi valutare quali erano le scelte messe a disposizione dalla scienza dei computer appena nata) e confrontarle con le opportunità che avrebbe oggi padred Busa. Per un esame dettagliato delle dimensioni della sua opera, proseguiamo con la precisa citazione da Wikipedia: 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.3
  • 4. Introduzione al tema • Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. • «Nel 1946, durante la stesura della tesi di laurea all'Università Gregoriana, matura l'idea di una verifica puntuale e integrale del lessico di Tommaso d'Aquino. Lo spunto della vastissima ricerca viene dall'osservazione di un particolare: in San Tommaso il concetto di "interiorità" è presente nella forma essere in; tuttavia «le ricorrenze della particella in non erano reperibili in alcuna delle concordanze dedicate alle opere del teologo aquinate all'epoca disponibili»[6].» • 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.4
  • 5. Articolazione del corso • Padre Busa decide di ricominciare da capo il suo lavoro e scrive a mano 10.000 schede. • Poi si rende conto che il compito è improbo ed inizia a cercare macchine automatiche in grado di svolgere l'analisi dei lemmi[7]. • Tra i vari istituti cui si rivolse, vi fu l'IBM di New York. • Nel 1949 conobbe il presidente dell’IBM Thomas Watson e lo convinse a mettergli a disposizione i calcolatori (macchine a schede perforate) con cui realizzare il suo progetto. • Allestisce a Gallarate un laboratorio ed inizia l'esame parola per parola di tutti i testi di San Tommaso.[8] Il lavoro consisteva nell'analisi lessicografica delle quasi nove milioni di parole che costituiscono l'opera omnia di San Tommaso d'Aquino, più due milioni di parole di altri autori latini. Padre Busa crea il metodo, la terminologia e le procedure[9]. • 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.5
  • 6. Concetti di base: Origini della Linguistica Computazionale • In quel periodo gli unici supporti di registrazione sono le schede perforate: padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12 milioni di schede. • Calcola lo spazio che avrebbe occupato lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1 m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate[10]. • Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede) appaiono i nastri magnetici. Padre Busa sperimenta subito questa nuova soluzione tecnologica passando dalle schede perforate ai nastri magnetici (1800 pezzi per una lunghezza complessiva di circa 1500 km). 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.6
  • 7. Concetti di base: Origini della Linguistica Computazionale • padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12 milioni di schede. • lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1 m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate. • Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede) appaiono i nastri magnetici. • Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri magnetici (1800 pezzi per una lunghezza complessiva di circa 1500 km). 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.7
  • 8. Concetti di base: Origini della Linguistica Computazionale • padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12 milioni di schede. • lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1 m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate. • Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede) appaiono i nastri magnetici. • Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri magnetici (1800 pezzi per una lunghezza complessiva di circa 1500 km). 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.8
  • 9. Un pioniere della linguistica computazionale: Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus» • Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole. • Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica: l'IBM gli ha messo a disposizione un computer per applicazioni scientifiche 360/44 ed una stampante laser 2686 (prototipo che poi non ebbe diffusione commerciale). • I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la prima grande opera editoriale ad essere stampata con la nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella storia dell'editoria. 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.9
  • 10. Un pioniere della linguistica computazionale: Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus» • Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole. • Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica: l'IBM gli ha messo a disposizione un computer per applicazioni scientifiche 360/44 ed una stampante laser 2686 (prototipo che poi non ebbe diffusione commerciale). • I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la prima grande opera editoriale ad essere stampata con la nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella storia dell'editoria. 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.10
  • 11. Sulla linguistica computazionale e gli attuali sviluppi dell’editoria elettronica • Dall’immensa opera pionieristica di Padre Busa ad oggi l’evoluzione è stata gigantesca. • Oggi sono praticamente sparite o si contano sulle dita di una mano in una grande città come Roma, le tipografie che stampano il proprio lavoro con le macchine artigianali con i tipi di piombo (stampa litografia) • In particolare dall’avvento del MacIntosh, il personal computer inventato da Steve Jobs della Apple nel 1984, è evoluta la fotocomposizione basata su computer, ovvero il Desktop Publishing 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.11
  • 12. L’editoria diventa digitale, l’editoria diventa immateriale: l’Hypermedia • Dal Desktop publishing all’eBook (e oltre) • Da padre Busa (1949) passando per i TrueTypes di Steve Jobs, al PageMaker della Adobe su Apple MacIntosh trascorrono 40 anni. • Ne bastano però solo 10 perché il libro si trasformi ulteriormente diventando totalmente immateriale con i vari tipi di eBook • Anche in questo caso abbiamo alcuni pionieri: Alan Kay, • Vannevar Bush ("As We May Think" ) • Ted Nelson, che con la vision di Bush nella sua mente, iniziò il lavoro che avrebbe portato al concetto di Hypermedia 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.12
  • 13. l’editoria diventa immateriale: Da Vannevar Bush, Ted Nelson e Alan Kay fino a Tim Berners-Lee • Ted Nelson, who coined the terms "hypertext" and "hypermedia", was also greatly influenced by Bush's essay.[83][84] • "As We May Think" si rivelò un saggio visionario e profodnamente innovativo. Nel loro saggio introduttivo della Information Literacy come disciplina di studio, Bill Johnston and Sheila Webber scrissero nel 2005 che: • “Bush's paper might be regarded as describing a microcosm of the information society, with the boundaries tightly drawn by the interests and experiences of a major scientist of the time, rather than the more open knowledge spaces of the 21st century. Bush provides a core vision of the importance of information to industrial/scientific society, using the image of an "information explosion" arising from the unprecedented demands on scientific production and technological application of World War II. He outlines a version of information science as a key discipline within the practice of scientific and technical knowledge domains. His view encompasses the problems of information overload and the need to devise efficient mechanisms to control and channel information for use.” • Bibliografia in italiano • • Roncaglia, Gino, La Quarta Rivoluzione :sei Lezioni Sul Futuro Del Libro  , I Robinson. Letture (Laterza, 2010) • 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.13
  • 14. Concetti di base: Informazione da Shannon a Floridi • Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale (fonte: • • L'informazione matematica[modifica] • Le informazioni sono quantificabili: possono essere codificate, immagazzinate, sommate. Queste e altre proprietà vengono considerate sotto un punto di vista matematico dalla TMC (teoria matematica della conoscenza) ideata da Claude Shannon. • Principalmente, essa si occupa di codificare le informazioni, in modo da evitare il deficit dei dati conosciuto anche con il termine di “incertezza”: esso si presenta quando un dispositivo può produrre più simboli che il destinatario non può conoscere prima della loro trasmissione. • Nella codificazione giocano un ruolo importante ridondanza e rumore: la prima riguarda la trasmissione matematica (in bit) di un certo dato, la seconda il carico delle informazioni inviate non volutamente. 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.14
  • 15. Concetti di base: Informazione da Shannon a Floridi • Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale (fonte: • • L'informazione matematica[modifica] • L’informazione considerata da Shannon prende anche il nome di “entropia”, dal suggerimento di John von Neumann. Essa indica: • la quantità di informazione prodotta da un simbolo, • il conseguente deficit generato da essa, • il valore informativo di essa. 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.15
  • 16. I prossimi passi: Sistemi informativi al servizio del Cultural Heritage • Sistemi Bibliotecari e cataloghi online • Sistemi di catalogazione ed inventariazione di manufatti materiali (opere d’arte nei magazzini, reperti archeologici) • Sistemi web museali • Sistemi di Georeferenziazione per la gestione dei beni paesaggistici (GIS) • • 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.16
  • 17. Bibliografia specifica • Antinucci, Francesco, ‘Musei Virtuali. Come Non Fare Innovazione Tecnologica - Antinucci Francesco - Laterza - Libro - Libreria Universitaria - 9788842082866’ http://www.libreriauniversitaria.it/musei-virtuali-non-fare-innovazione/libro/97 • ‘Comunicare Nel Museo eBook’ <https://www.amazon.it/Comunicare-nel-museo-Francesco- Antinucci-ebook/dp/B00O7KR5OS? ie=UTF8&qid=1463409472&ref_=sr_1_1&s=books&sr=1-1> [accessed 16 May 2016] • • • 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 4.17