Introduction to wp 5 premises and goals within up2 u Stefano Lariccia
The document discusses plans for WP-5 of an EU-funded project called Up2U. Specific goals for WP-5 include developing a letter of intent for schools, conducting surveys of teachers and schools, and preparing a list of participating teachers and schools. Next steps include further defining the technological ecosystem and pedagogical models, and contributing to other work packages, including defining infrastructure requirements and developing a sustainability plan. The goal of the Up2U project is to better integrate formal and informal learning between secondary schools and higher education using digital technologies and methodology.
Introduction to wp 5 premises and goals within up2 u Stefano Lariccia
The document discusses plans for WP-5 of an EU-funded project called Up2U. Specific goals for WP-5 include developing a letter of intent for schools, conducting surveys of teachers and schools, and preparing a list of participating teachers and schools. Next steps include further defining the technological ecosystem and pedagogical models, and contributing to other work packages, including defining infrastructure requirements and developing a sustainability plan. The goal of the Up2U project is to better integrate formal and informal learning between secondary schools and higher education using digital technologies and methodology.
Quanto è grande Internet? e Quale è stata la sua storia? ... e quando è nata internet in Italia? chi sono i protagonisti di questa grande innovazione tecnologica? Slide del mio intervento presso Electric Land - Verbania Fondotoce - per L'Italian Internet Day 29/04/2016
Essential Books and Journals dealing with Digital History - updated version August 15, 2015 - The original list has been prepared for the Digital History Day - http://instruhist.hypotheses.org/ - Université de Toulouse II - Le Mirail - Laboratoire FRAMESPA - Jeudi 13 Juin 2013
Ritorno alla realtà: biblioteche digitali e spazi di coworking nell'epoca del...Tommaso Paiano
L'intervento illustra alcuni aspetti della sharing economy che si fonda principalmente su tre fattori chiave: condivisione di beni e competenze, relazioni orizzontali tra individui e organizzazioni, nuove piattaforme e tecnologie informatiche. Dalla combinazione di questi elementi è nato anche il coworking, un nuovo stile lavorativo che coinvolge a livello mondiale un'ampia gamma di professionisti della conoscenza che mettono in comune luoghi fisici e digitali, attivando potenti processi innovativi e creativi, capaci di generare ricchezza e benessere.
Che si tratti di condividere spazi, tempo, informazioni, documenti, servizi, la sharing economy sta aprendo nuove opportunità di evoluzione anche per i bibliotecari che, se da una parte, tramite spazi di coworking pubblico allestiti in biblioteca, possono fornire una rete fisica affidabile, di sostegno, aperta ad architetti, designer, consulenti di marketing, traduttori, programmatori informatici, ingegneri, piccoli artigiani locali ecc, dall'altra, attraverso adeguati servizi di mobile reference e di digital library (che garantiscano ai coworkers l'accesso ai dati e ai contenuti allo stesso modo in cui lo fanno, per esempio, gli utenti delle biblioteche accademiche o pubbliche), possono rendersi utili anche negli spazi privati, fuori dalla mura tra le quali hanno sempre operato.
Google Books: per le biblioteche sarà la fine o un nuovo inizio?Università di Padova
Presentazione al Convegno Annuale delle Stelline 2011
L’Italia delle biblioteche: scommettendo sul futuro nel 150 anniversario dell’unità nazionale, Milano (Italy), 3-4 March 2011
Il lavoro vuole fornire un'analisi dei principali progetti di digitalizzazione, la loro tipologia e l’impatto che hanno avuto in termini di dimensione culturale, a livello locale, nazionale, europeo o internazionale, le spinte che hanno determinato le linee di sviluppo ad oggi presenti nel mercato, le forme del coinvolgimento delle biblioteche nel contesto di tali iniziative, tra ieri, oggi e domani.
L'intervento di presentazione del Progetto BookAlive al Workshop tenutosi l'11.11.2014 a Palermo.Partito nel giugno del 2014, in collaborazione con svariati enti pubblici e privati, l'iniziativa è finalizzata alla ricerca di un prodotto per la rivitalizzazione in chiave digitale del ruolo delle Biblioteche.
Quanto è grande Internet? e Quale è stata la sua storia? ... e quando è nata internet in Italia? chi sono i protagonisti di questa grande innovazione tecnologica? Slide del mio intervento presso Electric Land - Verbania Fondotoce - per L'Italian Internet Day 29/04/2016
Essential Books and Journals dealing with Digital History - updated version August 15, 2015 - The original list has been prepared for the Digital History Day - http://instruhist.hypotheses.org/ - Université de Toulouse II - Le Mirail - Laboratoire FRAMESPA - Jeudi 13 Juin 2013
Ritorno alla realtà: biblioteche digitali e spazi di coworking nell'epoca del...Tommaso Paiano
L'intervento illustra alcuni aspetti della sharing economy che si fonda principalmente su tre fattori chiave: condivisione di beni e competenze, relazioni orizzontali tra individui e organizzazioni, nuove piattaforme e tecnologie informatiche. Dalla combinazione di questi elementi è nato anche il coworking, un nuovo stile lavorativo che coinvolge a livello mondiale un'ampia gamma di professionisti della conoscenza che mettono in comune luoghi fisici e digitali, attivando potenti processi innovativi e creativi, capaci di generare ricchezza e benessere.
Che si tratti di condividere spazi, tempo, informazioni, documenti, servizi, la sharing economy sta aprendo nuove opportunità di evoluzione anche per i bibliotecari che, se da una parte, tramite spazi di coworking pubblico allestiti in biblioteca, possono fornire una rete fisica affidabile, di sostegno, aperta ad architetti, designer, consulenti di marketing, traduttori, programmatori informatici, ingegneri, piccoli artigiani locali ecc, dall'altra, attraverso adeguati servizi di mobile reference e di digital library (che garantiscano ai coworkers l'accesso ai dati e ai contenuti allo stesso modo in cui lo fanno, per esempio, gli utenti delle biblioteche accademiche o pubbliche), possono rendersi utili anche negli spazi privati, fuori dalla mura tra le quali hanno sempre operato.
Google Books: per le biblioteche sarà la fine o un nuovo inizio?Università di Padova
Presentazione al Convegno Annuale delle Stelline 2011
L’Italia delle biblioteche: scommettendo sul futuro nel 150 anniversario dell’unità nazionale, Milano (Italy), 3-4 March 2011
Il lavoro vuole fornire un'analisi dei principali progetti di digitalizzazione, la loro tipologia e l’impatto che hanno avuto in termini di dimensione culturale, a livello locale, nazionale, europeo o internazionale, le spinte che hanno determinato le linee di sviluppo ad oggi presenti nel mercato, le forme del coinvolgimento delle biblioteche nel contesto di tali iniziative, tra ieri, oggi e domani.
L'intervento di presentazione del Progetto BookAlive al Workshop tenutosi l'11.11.2014 a Palermo.Partito nel giugno del 2014, in collaborazione con svariati enti pubblici e privati, l'iniziativa è finalizzata alla ricerca di un prodotto per la rivitalizzazione in chiave digitale del ruolo delle Biblioteche.
Application frame methods and techniques in HighEd courses and self-paced lea...Stefano Lariccia
The document discusses the WE-COLLAB project at Sapienza University which aims to incorporate advanced digital technologies into courses and self-paced learning. It outlines goals to enhance an existing platform with text analysis, learning analytics collection, and mobile app functions. Potential applications include foreign language learning, linguistics, and language analysis for various fields. Future work includes evaluating learning data collected through student actions and physiological signals. Potential developments and challenges with AI-based technologies are also discussed, emphasizing the importance of experiential learning over passive consumption.
Application frame methods and techniques to include advanced digital technolo...Stefano Lariccia
The document discusses the WE-COLLAB project at Sapienza University which aims to extend the capabilities of the CommonSpaces platform to incorporate advanced digital technologies and learning analytics in higher education courses. Specifically, it focuses on adding features for (1) text analysis and content evaluation, (2) recording learning experience data during self-paced learning sessions, and (3) a mobile app to archive data from synchronous/asynchronous classes. These tools are well-suited for language learning, linguistics, and analyzing language, sentiment, and topics in various disciplines. The project also evaluates reliability of learning analytics data and explores potential future developments and conclusions.
Lo sviluppo torrenziale degli ultimi 20 anni di nuove tecnologie di rete e della contemporanea propensione ad utilizzarle (non sempre in maniera ottimale, ovviamente) apre le porte ad innumerevoli opportunità per progetti virtuosi di armonizzazione del territorio attraverso questo nuovo mix di tecnologia ed usi sociali governati ed incentivati.
Genius Loci EST Conference - O.Missikoff a renowned specialist of Digital Twin technology and applications, presents to the pubblic of a local conference what are potential applications of DT and what is it today state of the art of this tech sector.
C.Collicelli espone la storia e le caratteristiche dell'Alleanza Sviluppo Sostenibile in relazione al progetto Genius LOci per lo sviluppo del Turismo Sostenibile nella Tuscia
1. Informatica, Beni
Culturali Digital Heritage
Sistemi Informativi al servizio di attività professionali nell’ambito
dell’Editoria, del Turismo e della valorizzazione dei BBCC
2016-4
2. Sistemi informatici per i Beni Culturali,
evoluzione
• Informatica per i Beni Culturali, le originiInformatica per i Beni Culturali, le origini:
• Già a partire dagli anni ‘60 alcuni pionieri iniziano ad applicare i
computer (in Italia: elaboratori) all’analisi e alla gestione del
patrimonio culturale, materiale ed immateriale
• Primo fra tutti un gesuita, padre Roberto Busa, a Gallarate
(Milano) nella sede italiana della IBM (International Business
Machine) inizia a caricare, progettandolo sin dal 1946, l’ «Index
Thomisticus», monumentale lemmatizzazione dell'opera omnia
di Tommaso d'Aquinoe dei testi a lui più strettamente collegati.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.2
3. Introduzione all’area di studi
• Linguistica Computazionale:Linguistica Computazionale: padre Roberto Busa è considerato il
pioniere di questa disciplina a livello mondiale. Il suo «Index
Thomisticus» è la prima opera informatica il cui obiettivo è
quello di analizzare un’opera testuale – nel caso specifico un
testo – filosofico teologico.
• Computer Science:Computer Science: E’ estremamente istruttivo per noi valutare
quali erano le scelte messe a disposizione dalla scienza dei
computer appena nata) e confrontarle con le opportunità che
avrebbe oggi padred Busa. Per un esame dettagliato delle
dimensioni della sua opera, proseguiamo con la precisa citazione
da Wikipedia:
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.3
4. Introduzione al tema
• Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Roberto Busa, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
• «Nel 1946, durante la stesura della tesi di laurea all'Università
Gregoriana, matura l'idea di una verifica puntuale e integrale del
lessico di Tommaso d'Aquino. Lo spunto della vastissima ricerca
viene dall'osservazione di un particolare: in San Tommaso il
concetto di "interiorità" è presente nella forma essere in;
tuttavia «le ricorrenze della particella in non erano reperibili in
alcuna delle concordanze dedicate alle opere del teologo
aquinate all'epoca disponibili»[6].»
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.4
5. Articolazione del corso
• Padre Busa decide di ricominciare da capo il suo lavoro e scrive a mano 10.000 schede.
• Poi si rende conto che il compito è improbo ed inizia a cercare macchine automatiche in
grado di svolgere l'analisi dei lemmi[7].
• Tra i vari istituti cui si rivolse, vi fu l'IBM di New York.
• Nel 1949 conobbe il presidente dell’IBM Thomas Watson e lo convinse a mettergli a
disposizione i calcolatori (macchine a schede perforate) con cui realizzare il suo progetto.
• Allestisce a Gallarate un laboratorio ed inizia l'esame parola per parola di tutti i testi di San
Tommaso.[8] Il lavoro consisteva nell'analisi lessicografica delle quasi nove milioni di parole
che costituiscono l'opera omnia di San Tommaso d'Aquino, più due milioni di parole di altri
autori latini. Padre Busa crea il metodo, la terminologia e le procedure[9].
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.5
6. Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• In quel periodo gli unici supporti di registrazione sono le schede
perforate: padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• Calcola lo spazio che avrebbe occupato lo schedario: 90 metri di
facciata, 1,20 m di altezza, 1 m di profondità per un peso di
circa 500 tonnellate[10].
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede) appaiono i
nastri magnetici. Padre Busa sperimenta subito questa nuova
soluzione tecnologica passando dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza complessiva di circa
1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.6
7. Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1
m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate.
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede)
appaiono i nastri magnetici.
• Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza
complessiva di circa 1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.7
8. Concetti di base: Origini della Linguistica
Computazionale
• padre Busa calcola che avrebbe dovuto stampare 12
milioni di schede.
• lo schedario: 90 metri di facciata, 1,20 m di altezza, 1
m di profondità per un peso di circa 500 tonnellate.
• Quando arriva a metà del lavoro (6 milioni di schede)
appaiono i nastri magnetici.
• Padre Busa passa dalle schede perforate ai nastri
magnetici (1800 pezzi per una lunghezza
complessiva di circa 1500 km).
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.8
9. Un pioniere della linguistica computazionale:
Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus»
• Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa
l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per
quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole.
• Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica:
l'IBM gli ha messo a disposizione un computer per applicazioni
scientifiche 360/44 ed una stampante laser 2686 (prototipo che
poi non ebbe diffusione commerciale).
• I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la
fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la
prima grande opera editoriale ad essere stampata con la
nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella
storia dell'editoria.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.9
10. Un pioniere della linguistica computazionale:
Padre Busa ed il suo «Index Thomisticus»
• Nel 1980, al termine di un lavoro durato trent'anni, completa
l'edizione a stampa dell’ Index Thomisticus in 56 volumi, per
quasi 70mila pagine e 11 milioni di parole.
• Anche per questa operazione padre Busa utilizza l'informatica:
l'IBM gli ha messo a disposizione un computer per applicazioni
scientifiche 360/44 ed una stampante laser 2686 (prototipo che
poi non ebbe diffusione commerciale).
• I volumi sono stampati dai nastri magnetici mediante la
fotocomposizione computerizzata[11]. L'Index Thomisticus è la
prima grande opera editoriale ad essere stampata con la
nuova tecnologia; per questo merita di essere ricordata nella
storia dell'editoria.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.10
11. Sulla linguistica computazionale e gli attuali
sviluppi dell’editoria elettronica
• Dall’immensa opera pionieristica di Padre Busa ad oggi
l’evoluzione è stata gigantesca.
• Oggi sono praticamente sparite o si contano sulle dita di una mano
in una grande città come Roma, le tipografie che stampano il
proprio lavoro con le macchine artigianali con i tipi di piombo
(stampa litografia)
• In particolare dall’avvento del MacIntosh, il personal computer
inventato da Steve Jobs della Apple nel 1984, è evoluta la
fotocomposizione basata su computer, ovvero il Desktop
Publishing
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.11
12. L’editoria diventa digitale, l’editoria diventa
immateriale: l’Hypermedia
• Dal Desktop publishing all’eBook (e oltre)
• Da padre Busa (1949) passando per i TrueTypes di Steve Jobs, al
PageMaker della Adobe su Apple MacIntosh trascorrono 40 anni.
• Ne bastano però solo 10 perché il libro si trasformi ulteriormente
diventando totalmente immateriale con i vari tipi di eBook
• Anche in questo caso abbiamo alcuni pionieri: Alan Kay,
• Vannevar Bush ("As We May Think" )
• Ted Nelson, che con la vision di Bush nella sua mente, iniziò il lavoro
che avrebbe portato al concetto di Hypermedia
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.12
13. l’editoria diventa immateriale: Da Vannevar Bush,
Ted Nelson e Alan Kay fino a Tim Berners-Lee
• Ted Nelson, who coined the terms "hypertext" and "hypermedia", was also greatly influenced by
Bush's essay.[83][84]
• "As We May Think" si rivelò un saggio visionario e profodnamente innovativo. Nel loro saggio
introduttivo della Information Literacy come disciplina di studio, Bill Johnston and Sheila
Webber scrissero nel 2005 che:
• “Bush's paper might be regarded as describing a microcosm of the information society, with the
boundaries tightly drawn by the interests and experiences of a major scientist of the time,
rather than the more open knowledge spaces of the 21st century. Bush provides a core vision
of the importance of information to industrial/scientific society, using the image of an
"information explosion" arising from the unprecedented demands on scientific production
and technological application of World War II. He outlines a version of information science as
a key discipline within the practice of scientific and technical knowledge domains. His view
encompasses the problems of information overload and the need to devise efficient
mechanisms to control and channel information for use.”
• Bibliografia in italiano
•
• Roncaglia, Gino, La Quarta Rivoluzione :sei Lezioni Sul Futuro Del Libro , I Robinson. Letture
(Laterza, 2010)
• 11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.13
14. Concetti di base: Informazione da Shannon a
Floridi
• Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale (fonte:
•
• L'informazione matematica[modifica]
• Le informazioni sono quantificabili: possono essere codificate, immagazzinate,
sommate. Queste e altre proprietà vengono considerate sotto un punto di vista
matematico dalla TMC (teoria matematica della conoscenza) ideata da Claude
Shannon.
• Principalmente, essa si occupa di codificare le informazioni, in modo da evitare il
deficit dei dati conosciuto anche con il termine di “incertezza”: esso si presenta
quando un dispositivo può produrre più simboli che il destinatario non può
conoscere prima della loro trasmissione.
• Nella codificazione giocano un ruolo importante ridondanza e rumore: la prima
riguarda la trasmissione matematica (in bit) di un certo dato, la seconda il carico
delle informazioni inviate non volutamente.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.14
15. Concetti di base: Informazione da Shannon a
Floridi
• Informazione , Energia Materia: un trinomio dinamico fondamentale
(fonte:
•
• L'informazione matematica[modifica]
• L’informazione considerata da Shannon prende anche il nome
di “entropia”, dal suggerimento di John von Neumann. Essa indica:
• la quantità di informazione prodotta da un simbolo,
• il conseguente deficit generato da essa,
• il valore informativo di essa.
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.15
16. I prossimi passi: Sistemi informativi al
servizio del Cultural Heritage
• Sistemi Bibliotecari e cataloghi online
• Sistemi di catalogazione ed inventariazione di manufatti
materiali (opere d’arte nei magazzini, reperti archeologici)
• Sistemi web museali
• Sistemi di Georeferenziazione per la gestione dei beni
paesaggistici (GIS)
•
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.16
17. Bibliografia specifica
• Antinucci, Francesco, ‘Musei Virtuali. Come Non Fare Innovazione
Tecnologica - Antinucci Francesco - Laterza - Libro - Libreria
Universitaria - 9788842082866’
http://www.libreriauniversitaria.it/musei-virtuali-non-fare-innovazione/libro/97
• ‘Comunicare Nel Museo eBook’
<https://www.amazon.it/Comunicare-nel-museo-Francesco-
Antinucci-ebook/dp/B00O7KR5OS?
ie=UTF8&qid=1463409472&ref_=sr_1_1&s=books&sr=1-1>
[accessed 16 May 2016]
•
•
•
11/29/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
4.17