2. INDICE
1.Gruppo CAP
•Piano Industriale
•Territorio e asset
1.La Vision di un
progetto per il territorio
•Panoramica
•Approccio alla
progettazione
1.La Centrale di
Cornaredo
•Campo Pozzi
•Potabilizzazione e
innovazione
1.La Dorsale di
Adduzione/Distribuzione
•Il tracciato e le
complessità
•Approccio Progettuale e
future sfide
•Modellazione idraulica
5)Conclusioni
•Visione, pianificazione,
partecipazione
•Prossimi passi
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4
4. Gruppo CAP è l’azienda a capitale interamente pubblico che gestisce il Servizio Idrico Integrato sul territorio della Città
metropolitana di Milano, secondo il modello in house providing, garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei
principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione.
Attraverso la reteWater AllianceAcque di Lombardia,CAP riesce a garantire sinergie industriali, scambio di esperienze e si
propone come “fornitore di soluzioni integrate” , lasciando intatto e anzi rafforzando il dialogo con i territori e la
rappresentanza locale, che caratterizza l’impresa di pubblica utilità.
Gruppo CAP
Economia circolare Progettazione e SII
Le aree di
azione
Sostenibilità
Innovazione e
digitalizzazione
4
5. Gruppo CAP: chi siamo
Gruppo CAP è il gestore del Servizio Idrico Integrato in 154 comuni
appartenenti alla Città metropolitana di Milano e alle Province di Monza
Brianza, Pavia, Como eVarese. L’azienda serve un bacino di utenza di circa
2,5 mln di cittadini, si colloca tra i principali operatori italiani del Servizio
Idrico Integrato ed è la prima monoutility
per patrimonio nel panorama nazionale.
6. Gruppo CAP ha costruito il suo piano industriale con un orizzonte di cinque anni,
investimenti per 550 milioni di euro, un impegno importante sul territorio che
garantisce al contempo l’equilibrio economico e finanziario e la sostenibilità delle
tariffe, tra le più basse nel Paese.
Gruppo CAP ha scelto di integrare la sostenibilità nell’attività industriale facendo
leva sulla teoria del valore condiviso: il valore economico generato deve portare
benefici non solo all’azienda ma anche ai territori in cui opera e agli stakeholder. La
sostenibilità è uno strumento chiave per garantire la competitività e la reputazione
di un’impresa e quindi la sua redditività.
La strategia di sostenibilità è costruita intorno a tre pillars: SENSIBILI, RESILIENTI,
INNOVATORI
Il Piano Industriale 2021 - 2025
86,1mln €
Ebitda 2020
110 mln €
Investimenti:
media annua
56,2 €
Investimenti annui
per abitante
88 mln €
Investimenti 2020 con
impatto ambientale
41%
Percentuale
investimenti sui ricavi
7. DEPURAZIONE
154 comuni serviti
2.403.643 abitanti
346.325.042 milioni di mc
di acqua reflua trattata
120.317.807 milioni di mc
di acqua reflua riutilizzata
(34% totale)
+ 59.099 ton fanghi prodotti di cui il
45% riutilizzati in agricoltura
40 impianti di depurazione
Gruppo CAP – cosa facciamo
ACQUEDOTTO
1.873.455 abitanti
133 comuni serviti
713 pozzi
257,9 milioni di mc
d’acqua prelevata
6.442 km rete acquedottistica
28.672 prelievi acque potabili
799.000 determinazioni analitiche
192.955.128 mc di volume totale
d’acqua erogata
FOGNATURA
133 comuni serviti
1.873.455 abitanti
489,1 km collettori
6.611 Km rete fognaria e
collettori
9. LA VISION
Negli anni Gruppo CAP ha intrapreso opere di potenziamento e realizzazione di nuove reti ed interconnessioni
tra acquedotti, fondamentali per realizzare una rete diffusa sovracomunale in grado di garantire affidabilità e
migliorare l’efficienza dell’erogazione del servizio di acqua potabile
La realizzazione della Centrale di Cornaredo e della sua dorsale, unitamente alle centrali di Pozzuolo
Martesana, Trezzo sull’Adda e le loro adduzioni, si configura come il completamento dei grandi progetti
acquedottistici pensati dal Gruppo CAP per la provincia di Milano sin dagli anni ‘90 e costituisce un anello di
congiunzione con gli attuali obiettivi a lungo termine per la gestione e valorizzazione di una preziosa risorsa
come l’acqua
L’Obiettivo a lungo termine del GRUPPO CAP, è quello di vedere in prospettiva e pianificare l’evoluzione del
territorio oltre i confini burocratico/formali, concentrandosi sulle migliori soluzioni tecniche possibili,
centralizzando la produzione della risorsa con i consueti benefici di scala
SISTEMA NORD MILANO è un maxi-intervento che, con un budget di circa 25 MLN€, si articola in molteplici
progetti tra loro concatenati e principalmente:
CAMPO POZZI di CORNAREDO
CENTRALE di CORNAREDO
DORSALE DI DISTRIBUZIONE dalla CENTRALE di CORNAREDO
10. LA VISION_ Obiettivi e Tracciato
I principali obiettivi che questo ambizioso
progetto si propone di raggiungere sono:
1) Realizzare un’infrastruttura
all’avanguardia che capti acqua di ottima
qualità
2) Avere una fonte aggiuntiva rispetto alle
esistenti al fine di aumentare la resilienza
del sistema acquedottistico
3) Rinnovare parzialmente le fonti esistenti a
beneficio della qualità dell’acqua
distribuita, ma anche al fine di ottimizzare
produzione, gestione e manutenzione
4) Prevenire potenziali carenze idriche in
territori fragili, anticipando possibili future
strette normative
11. LA VISION_ Sfide e Tracciato
Le grandi Sfide che dovremo affrontare per
concretizzare questo ambizioso progetto
sono:
1) Attraversare un territorio fortemente
urbanizzato con un’infrastruttura di
circa 20km
2) La progettazione idraulica di un sistema
«ibrido» di adduzione/distribuzione, che
deve integrarsi in un contesto
complesso, ottimizzandone il
funzionamento
3) Ottimizzare tempi e costi di una
progetto che presenta un pesante iter
autorizzativo e si articola su 3 diversi
fronti parimenti importanti, ma con
peculiarità e caratteristiche molto
diverse:
a) Escavazione pozzi
b) Centrale di potabilizzazione
c) Dorsale di adduzione/distribuzione
12. UN NUOVO APPROCCIO
NUOVO APPROCCIO
(Think different)
PROG. 5164 –
SISTEMA NORD
MILANO
CAMPO POZZI
CENTRALE
DORSALE
Struttura
acquedotti
stica
complessa
ed
interconne
ssa
Differenti
necessità
tecniche e
gestionali
Garantire
affidabilità
e migliorare
l’efficienza
del servizio
Molteplici
soluzioni
tecniche
perseguibil
i
L’approccio della PROGETTAZIONE è stato globale, guardando al
Sistema Acquedotto in prospettiva con l’obiettivo di pianificare
l’evoluzione del territorio oltre i confini amministrativi,
concentrandosi sulle migliori soluzioni tecniche possibili.
Sono state impiegati i software e le metodologie progettuali più
all’avanguardia (Infoworks WS e progettazione sviluppata in BIM)
VISIONE dell’infrastruttura sul lungo periodo con l’obiettivo di efficientamento
complessivo (portate/pressioni/numero e localizzazione impianti);
CONDIVISIONE fin dalle prime fasi progettuali tra ENGINEERING & GESTIONE
con il duplice scopo di acquisire tutti gli elementi decisionali e condividere le scelte
progettuali nell’ambito di un percorso
INNOVAZIONE nell’approccio progettuale e negli strumenti utilizzati per il calcolo e
le verifiche idrauliche.
13. I BENEFICI DELLA CENTRALIZZAZIONE
Porre in atto, su un territorio relativamente limitato, tutti gli interventi per
la difesa del patrimonio ambientale in termini relativamente economici
Installare, con notevoli economie di scala, tutti i principali accorgimenti
tecnici per la disinfezione e la rimozione dei principali inquinanti chimici
che possono ritrovarsi nelle acque di falda;
Conseguire economie di esercizio grazie ad una piu' razionale utilizzazione
degli impianti e della risorsa.
Conseguire economie di esercizio riducendo il numero complessivo degli
impianti da gestire.
Ridurre i consumi energetici attraverso l’installazione di pompe di maggior
prestazioni e quindi con elevati rendimenti
Migliorare le performance e la qualità dell’acqua erogata grazie
all’ottimizzazione della filiera di trattamento e razionalizzazione ed
infittimento dei campionamenti di monitoraggio.
15. CAMPO POZZI di CORNAREDO_ collocazione e criticità
• Il campo pozzi di Cornaredo rappresenta una
tappa verso il graduale completamento degli
interventi previsti dal Piano Regionale di
Risanamento delle Acque (P.R.R.A. al 2016).
• Il concetto di base sul quale si basa il piano è
quello di avviare l’utilizzazione delle risorse
idriche sotterranee esistenti nelle zone “più forti”,
cioè in grado di fornire acqua quantitativamente
sufficiente e qualitativamente apprezzabile, per
rifornire d’acqua potabile anche le zone più
compromesse.
• L’opera si rende necessaria per migliorare le
caratteristiche quali-quantitative del servizio
dell’acquedotto nei comuni interessati da
fenomeni di degrado idrogeochimico della risorsa
sotterranea, in particolare per la presenza di
Nitrati e di Solventi Clorurati.
Indice Sintetico di Qualità dell’acquifero
Superficiale
16. CAMPO POZZI di CORNAREDO_ qualità acquifero profondo
Acquifero tradizionale (Superficiale) Acquifero Profondo
Caratteri
Idrogeologici
comparati tra
gli acquiferi
Media 2013 -
2017
17. CAMPO POZZI di CORNAREDO_ i pozzi (1)
n.4 pozzi per una portata di concessione pari a
200 l/s
Perforazione DN 1000 per realizzare pozzo
cluster bi-colonna, all’interno della quale sarà
installato un doppio casing diam. est. 323,9 mm
Dreno con sfere di vetro e filtri inox spiralati tipo
«Johnson»
Per scelta progettuale, i pozzi sono stati
dimensionati al fine di:
1) intercettare integralmente i corpi
acquiferi oggetto di sfruttamento;
2) isolare la falda tradizionale (il corpo
acquifero superficiale, non protetto);
3) massimizzare le prestazioni in
termini di limitate perdite di carico
per effetto del pompaggio e limitate
perdite di carico per contenimento
del moto turbolento (dell’acqua
attraverso il dreno-filtri);
4) efficienza del pozzo > 75 % per le
portate di concessione richieste;
5) limitati abbassamenti entro il pozzo
(non superiori a circa 10 m per le
portate di concessione);
6) limitare al massimo il trascinamento
di matrice fine (< 2 ppm al
collaudo).
18. CAMPO POZZI di CORNAREDO_ i pozzi (2)
Stratigrafia del pozzo pilota Zoom sulle falde intercettate dal pozzo cluster
1) Profondità complessiva della
perforazione pari a 250,0 metri
2) Colonne progettate a derivare
esclusivamente corpi acquiferi
profondi e distinti.
3) le profondità delle colonne, del
sistema dreno-filtri e dei
tamponi sono calibrate per non
rendere intercomunicanti i
singoli corpi acquiferi
maggiormente produttivi.
4) combinazione tra le specifiche
del dreno (diametro delle sfere e
spessore del materiale drenante)
e dei filtri (tipologia e luce) è
stata scelta al fine di
traguardare i rendimenti attesi
così come risultanti dalle prove
di portata di esito positivo
eseguite sul pozzo pilota
realizzato in sito; le specifiche
tecniche dei nuovi pozzi in
progetto sono infatti identiche
al pozzo pilota menzionato.
19. Centrale di Cornaredo _ PRINCIPALI CARATTERISTICHE
n.4 pozzi per una portata di concessione media di 200 l/s
n.1 serbatoio di accumulo dalla capacità complessiva di 9.500 metri cubi
n.1 impianto di pompaggio per il sollevamento e la distribuzione nella rete idrica con
picchi di 300 l/s possibili grazie all’accumulo
Centrale all’avanguardia, con l’adozione di innovazioni tecnologiche atte a garantire elevati
standard qualitativi e riduzione dei consumi energetici e dei costi di
installazione/manutenzione
Attenzione alla qualità dell’acqua distribuita
Sostenibilità di un progetto sia sotto il
profilo ambientale che
paesaggistico/architettonico
Impiego di strumenti all’avanguardia per la
progettazione (BIM)
Iter approvativo espletato con successo
(PAUR)
20. Centrale di Cornaredo_ LA FILIERA DI TRATTAMENTO
L’alta qualità dell’acqua grezza ha
consentito la predisposizione di una filiera
semplice:
a) Dissabbiatura
b) Accumulo
c) Rilancio
d) Disinfezione con raggi UV
L’ottimizzazione della struttura e la volontà
di realizzare un’opera adattabile a possibili
mutamenti futuri, ha riguardato anche la
predisposizione dell’area e del piping per
l’installazione di un comparto di filtrazione.
21. Centrale di Cornaredo_ INNOVAZIONI (1)
CAMPO POZZI CORNAREDO– SISTEMA ARTESIO
Riduzione dei consumi energetici pari al 10% (perdite di carico)
Riduzione tempi e costi di installazione e manutenzione
Eliminazione trattamenti di sanificazione del pozzo (impedita la proliferazione batterica)
SISTEMA
TRADIZIONALE
SISTEMA
ARTESIO
22. Centrale di Cornaredo_ INNOVAZIONI (2)
CENTRALE DI CORNAREDO - INNOVAZIONI
Rivestimento vasche
Tegole fotovoltaiche
23. Centrale di Cornaredo_ INNOVAZIONI (3)
CENTRALE DI CORNAREDO - INNOVAZIONI
Percorsi in cemento drenante
Trincee Drenanti
Prati armati
24. Centrale di Cornaredo_ FILMATO 3D MODELLO BIM
Esterni
Interni
FILMATO 3D MODELLO BIM della centrale
25. La complessità del tracciato, un nuovo approccio progettuale e la modellazione idraulica
La Dorsale di Adduzione/Distribuzione
26. DORSALE di ADDUZIONE/DISTRIBUZIONE dal CAMPO POZZI di
CORNAREDO
TRACCIATO DELLA DORSALE:
Obiettivo: addurre acqua dal campo pozzi di Cornaredo fino alla rete in Comune di
Bollate mediante tubazione dedicata, oltre alla distribuzione della risorsa in punti
strategici dei comuni attraversati
Sfruttare a “staffetta”, con opportuni potenziamenti delle reti idriche interne ai centri
abitati, l’esistente rete del Sistema Nord Milano fino a raggiungere il Comune di Sesto San
Giovanni
18 km di condotte in acciaio DN 600/500/400/300 mm a servizio dei comuni di
Baranzate, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cornaredo, Cusano Milanino, Novate
Milanese, Paderno Dugnano, Sesto San Giovanni
Ipotizzato a partire dagli anni ‘90 è stato ripensato e sviluppato mediante software di
modellazione idraulica ed in funzione del coordinamento sottoservizi, delle interferenze
presenti e nell’ottica di ridurre al minimo i disagi possibili alla circolazione ordinaria sulle
strade interessate dall’intervento
27. DORSALE di ADDUZIONE/DISTRIBUZIONE: IL TRACCIATO
I. N°4 Attraversamenti della
Rete Ferroviaria
II. N°6 Attraversamenti della
rete Stradale
Sovracomunale
III. N°6 Attraversamenti del
Reticolo Idrico Principale
IV. 1 Rilancio intermedio IN
LINEA
28. NUOVO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE (1)
DIEGO CONTICINI
VP Tecnologia
IMELDA
PAGNOTTO
Responsabile di
produzione
La realizzazione di un a NUOVA infrastruttura a rete che si sviluppa per oltre 18km su
di un territorio fortemente urbanizzato presenta numerose criticità sotto tutti i profili
possibili.
•TRACCIATO: individuazione di un percorso fattibile viste le numerose interferenze
(Infrastrutture sul territorio ed altri servizi a rete)
• DIMENSIONAMENTO: idraulico, strutturale, elettrico
•PERCORSO AUTORIZZATIVO: Decine di enti e centinaia di privati coinvolti
•GESTIONE TEMPI E COSTI
•COORDINAMENTO: del team di lavoro, sia all’interno del Gruppo che verso l’esterno
29. NUOVO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE (2)
DIEGO CONTICINI
VP Tecnologia
IMELDA
PAGNOTTO
Responsabile di
produzione
Estratto GANTT di sintesi del Sistema Nord Milano
1) Definizione degli Obiettivi
2) WBS
3) Individuazione dei rischi di
progetto
4) Gestione dei tempi e dei costi
5) Gestione degli Stakeholders
6) Gestione del team
esterno/interno
7) Gestione dei rischi
Impostazione e pianificazione delle attività in ottica di «Project Management»
30. NUOVO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE
DIEGO CONTICINI
VP Tecnologia
LUCA UDINESI
Vicepresidente
operativo
INNOVAZIONI
TECNOLOGICHE
IMELDA
PAGNOTTO
Responsabile di
produzione
PERCORSO PARTECIPATIVO:
STAKEHOLDERS ED ENTI TERRITORIALI
RESILIENZA E FLESSIBILITA’
DELL’INFRASTRUTTURA
MODELLAZIONE
IDRAULICA
NUOVE
TECNOLOGIE
ESECUTIVE
CROSS-OVER
ENGINEERING - GESTIONE
31. PERCORSO PARTECIPATIVO:
STAKEHOLDERS ED ENTI TERRITORIALI
INFORMAZIONE → PARTECIPAZIONE → MEDIAZIONE: dalle fasi progettuali fino alla
conclusione dei lavori, condivisione delle strategie e delle scelte progettuali con gli attori
del territorio: ascoltare chi conosce i luoghi può suggerire come mitigare gli impatti delle
soluzioni progettuali studiate
Incontro di
presentazione con
gli amministratori
dei Comuni per
capire insieme le
migliori modalità e
individuare gli altri
soggetti interessati
Step 1 -
Stakeholder
Step 2 – one to
one
Incontri singoli
dell’area tecnica di
CAP con gli Uffici
Tecnici Comunali
Avvio progetto
partecipativo
Concretizzazione
delle attività
mediante
presentazione e
condivisione delle
soluzioni progettuali,
esplicitazione delle
criticità e
recepimento
osservazioni
Step 3 – Enti
territoriali
Incontro con altri Enti
coinvolti - Consorzi,
Regione, CMM, RFI,
Parchi, Associazioni,
Gruppi informali
32. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE:
RILIEVO LASER-SCANNER e PROGETTAZIONE IN BIM
RILIEVO LASER SCANNER
Rilievo mediante laser scanner statico in appoggio a stazione totale e GPS dell’intero
tracciato di progetto (fascia di larghezza 20m e lunghezza 18 km) con acquisizione nuvola
di punti, elaborazione dati e restituzione rilievo con DTM della fascia rilevata, nuvole di
punti delle aree rilevate con laser scanner per utilizzo con software di progettazione BIM
34. IL NUOVO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE DI INFRASTRUTTURE di GRUPPO CAP
RESILIENZA
Aumentare grado di
AFFIDABILITA’ del
SISTEMA
FLESSIBILITA’
Gestione SITEMA
ESTESO come
UNICO
ACQUEDOTTO
EFFICIENTAMENTO
OTTIMIZZAZIONE
PRESSIONE e
CONSUMI
ENERGETICI
SOSTENIBILITA’
RIDURRE IMPATTO
infrastruttura
BENEFICI
AMBIENTALI e
SOCIALI
RESILIENZA E FLESSIBILITA’ INFRASTRUTTURA:
EFFICIENTAMENTO E SOSTENIBILITA’
35. RIUNIONI MULTI-AREA ENGINEERING-GESTIONE per la condivisione
delle scelte tecniche su:
Rete Acquedottistica di n°10 Comuni per totali:
18 km di nuova dorsale di adduzione
1’000 km (976,4 km) di rete di distribuzione esistente
n. 150 pozzi (inclusi quelli della centrale di Cornaredo e i pozzi nuovi)
n. 94 impianti pozzo (inclusi quelli che saranno dismessi, ma comunque presenti nel modello di stato di fatto)
n. 2 stazioni di pompaggio (sollevamento Cornaredo e rilancio via Nenni Bollate)
n. 21 interconnessioni esistenti
n. 11 punti di cessione e spillamento
Stato di funzionamento attuale e futuro dell’intera rete acquedottistica in termini di pressione e portate:
valutazione dell’impatto del sistema Nord Milano sulla rete acquedottistica dei n° 10 comuni e parziale riconfigurazione del sistema
di distribuzione attuale attraverso l’individuazione di impianti da dismettere, riattivare o progettare ex novo
CROSS-OVER ENGINEERING - GESTIONE:
PIANIFICAZIONE CONGIUNTA DELLA CONFIGURAZIONE FUTURA DEL SISTEMA ACQUEDOTTO
39. MODELLAZIONE IDRAULICA DEL SISTEMA CAMPO POZZI – CENTRALE – DORSALE – RETE
DI DISTRIBUZIONE
BENEFICI DELLA MODELLAZIONE: Il modello di simulazione di una rete idrica rappresenta un supporto molto
importante per le società che si occupano della gestione del servizio idrico integrato e può essere
considerato un efficace strumento per la progettazione e gestione. È possibile sia dimensionare sia verificare
nuovi elementi, individuare carenze e malfunzionamenti, effettuare bilanci e prendere decisioni al fine di
ottimizzare la risorsa. Il modello, a differenza delle metodologie di calcolo tradizionali, permette di simulare il
comportamento in diversi scenari e permette di ipotizzare eventuali criticità che potrebbero colpire il sistema
nel suo reale funzionamento.
MODELLAZIONE IDRAULICA (1)
SIMULAZIONE IDRAULICA MEDIANTE SOFTWARE INFOWORKS WS
CARTOGRAFIA MODELLAZIONE
40. MODELLAZIONE IDRAULICA DEL SISTEMA CAMPO POZZI – CENTRALE – DORSALE – RETE
DI DISTRIBUZIONE
COSTRUZIONE: L’implementazione di un modello di simulazione, sulla base dei dati di rilievo, basandosi su
algoritmi di calcolo che prevedono l’utilizzo diretto dei dati geometrici e idraulici acquisiti sul campo e
l’analisi delle diverse situazioni progettuali simulando con precisione la realtà fisica della rete tramite modello
matematico della stessa. Più completi e precisi sono i dati ricavati dalle attività di rilevazione e ricostruzione
delle caratteristiche geometriche-idrauliche-funzionali della rete idrica, più attendibili e corrispondenti alle
effettive necessità sono i risultati della modellazione.
ELEMENTI: Il sistema si compone di pozzi, serbatoi, tubazioni, valvole, stazioni di sollevamento, pompe, nodi,
nodi di trasferimento, punti di utenza, eventuali punti di trattamento ed altri manufatti idraulici, di cui è
possibile inserire tutte le caratteristiche geometriche e di controllo in modo da ottenere la riproduzione di un
sistema verosimile a quello reale.
IL SOFTWARE: Per l’importanza che riveste l’intervento ai fini del dimensionamento idraulico è stato
realizzato un unico modello, simulando e verificando il funzionamento dell’intero sistema, mediante l’utilizzo
del software INFOWORKS WS.
MODELLAZIONE IDRAULICA (2)
SIMULAZIONE IDRAULICA MEDIANTE SOFTWARE INFOWORKS WS
CAMPO POZZI e CENTRALE DORSALE DI ADDUZIONE/DISTRIBUZIONE RILANCIO E RETE DI DISTRIBUZIONE
41. MODELLAZIONE IDRAULICA DEL SISTEMA CAMPO POZZI – CENTRALE – DORSALE – RETE
DI DISTRIBUZIONE
Modellazione Rete Acquedottistica di n°10 Comuni per totali:
18 km di nuova dorsale di adduzione
1’000 km (976,4 km) di rete di distribuzione esistente
n. 150 pozzi (inclusi quelli della centrale di Cornaredo e i pozzi nuovi)
n. 94 impianti pozzo (inclusi quelli che saranno dismessi, ma comunque presenti nel modello dello
n. 2 stazioni di pompaggio (sollevamento Cornaredo e rilancio via Nenni Bollate)
n. 21 interconnessioni esistenti
n. 11 punti di cessione e spillamento
MODELLAZIONE IDRAULICA (3)
SIMULAZIONE IDRAULICA MEDIANTE SOFTWARE INFOWORKS WS – I NUMERI
42. L’esecuzione dei POZZI è già iniziata con la trivellazione del primo pozzo pilota e proseguirà
nel 2021 e nel 2022.
L’iter autorizzativo della CENTRALE è concluso ed i lavori inizieranno nel 2022
La progettazione Definitiva della DORSALE è in corso e si concluderà nel 2021
L’intera infrastruttura sarà attivata nel 2024/2025
Il SISTEMA NORD MILANO è un progetto ambizioso che mira a ridisegnare ed
ottimizzare il funzionamento dell’infrastruttura acquedottistica di un territorio
guardando al futuro.
Per affrontare le nuove sfide sono stati coinvolti diversi Uffici del Gruppo e
adottato un approccio integrato impiegando le più moderne tecnologie
Per riuscire a far fronte alle nuove sfide eccellendo ed innovando, è necessaria
VISIONE, PIANIFICAZIONE e PARTECIPAZIONE di tutti: Shareholders e
Stakeholders
PROSSIMI PASSI e CONSIDERAZIONI FINALI
43. Riccardo Libero Monti - Responsabile Progettazione e Realizzazione Acquedotti
Gruppo CAP
GRAZIE per L’ATTENZIONE