Tecniche per la cura dell'artrosi del ginocchio presso il poliambulatorio e l'ambulatorio analisi Gruppo Salvati in Terni. http://www.salvatidiagnostica.it/reumatologia-terni/
Applicazione del Test di Nutrigenomica come strumento di ausilio Clinico e Diagnostico:
Sindrome Metabolica
Predisposizione al Diabete di Tipo 2
Intolleranza al Lattosio e Glutine
Gluten Sensitivity
Tecniche per la cura dell'artrosi del ginocchio presso il poliambulatorio e l'ambulatorio analisi Gruppo Salvati in Terni. http://www.salvatidiagnostica.it/reumatologia-terni/
Applicazione del Test di Nutrigenomica come strumento di ausilio Clinico e Diagnostico:
Sindrome Metabolica
Predisposizione al Diabete di Tipo 2
Intolleranza al Lattosio e Glutine
Gluten Sensitivity
R. Villano - Manuale sanitario: prevenzione e autocura (parte 6)Raimondo Villano
ELEMENTI DI PREVENZIONE E AUTOCURA
Vertigini, Acidità di stomaco, Calura, Mal di denti, Diarrea, Dolori addominali, Ecchimosi palpebrali
Abs.: R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005; 2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005).
Se sta leggendo questo testo è perché probabilmente lei rientra in questa alta percentuale di gente che combatte giornalmente contro la sindrome da colon irritabile (conosciuta anche con la sigla SCI)... e che fino ad ora non ha trovato una soluzione.
So come si sente, perché sin da ragazzo ho visto mia madre soffrire per la sindrome da colon irritabile. Nonostante fosse una persona che non si lamenta, sapevo che soffriva, anche se in silenzio. I suoi dolori erano forti e fitti e passava da periodi di grave stitichezza a non meno gravi periodi con diarrea, essendo stata in diverse occasioni al punto di disidratarsi.
Il metodo più diffuso per perdere peso è costituito dalla restrizione calorica, attuata tramite la prescrizione di un programma alimentare da un nutrizionista o un dietologo –nel migliore dei casi-, o una dieta “fai da te”. Ma, nonostante la perdita di peso può essere raggiunta attraverso la restrizione alimentare e/o con l’incremento dell’attività fisica, la stragrande maggioranza delle persone recupera i chili persi a lungo termine. A quattro anni e mezzo dalla conclusione della dieta, infatti, mediamente le persone mantengono una perdita di 3 kg, ovvero il 3,2% della riduzione del peso iniziale. La percentuale di persone che hanno mantenuto la perdita di peso, varia da meno del 3%, se consideriamo il mantenimento del 100% della perdita di peso, al 28%, se consideriamo un mantenimento di meno del 10% della perdita del peso iniziale, dopo 4 anni (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013). Quali soluzioni a questo risultato disastroso? Protocolli standardizzati basati sull’approccio mindfulness, che coltiva, fra gli altri, un atteggiamento di accettazione, sono risultati essere il trattamento elettivo per l’alimentazione emotiva ed il mantenimento della perdita del peso in eccesso.
Proctologia, specialistiche presso Gruppo SalvatiGruppo Salvati
La proctologia o, in un contesto più ampio, la colon-proctologia, occupandosi in maniera altamente selettiva delle malattie del colon-retto e ano, rappresenta una superspecialità che, originando dalla chirurgia, si allarga, sia in fase diagnostica che terapeutica, a branche quantomai diverse quali gastroenterologia,
Vuoi saperne di più? http://www.salvatidiagnostica.it/check-up-gastroenterologico/
R. Villano - Manuale sanitario: prevenzione e autocura (parte 6)Raimondo Villano
ELEMENTI DI PREVENZIONE E AUTOCURA
Vertigini, Acidità di stomaco, Calura, Mal di denti, Diarrea, Dolori addominali, Ecchimosi palpebrali
Abs.: R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005; 2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005).
Se sta leggendo questo testo è perché probabilmente lei rientra in questa alta percentuale di gente che combatte giornalmente contro la sindrome da colon irritabile (conosciuta anche con la sigla SCI)... e che fino ad ora non ha trovato una soluzione.
So come si sente, perché sin da ragazzo ho visto mia madre soffrire per la sindrome da colon irritabile. Nonostante fosse una persona che non si lamenta, sapevo che soffriva, anche se in silenzio. I suoi dolori erano forti e fitti e passava da periodi di grave stitichezza a non meno gravi periodi con diarrea, essendo stata in diverse occasioni al punto di disidratarsi.
Il metodo più diffuso per perdere peso è costituito dalla restrizione calorica, attuata tramite la prescrizione di un programma alimentare da un nutrizionista o un dietologo –nel migliore dei casi-, o una dieta “fai da te”. Ma, nonostante la perdita di peso può essere raggiunta attraverso la restrizione alimentare e/o con l’incremento dell’attività fisica, la stragrande maggioranza delle persone recupera i chili persi a lungo termine. A quattro anni e mezzo dalla conclusione della dieta, infatti, mediamente le persone mantengono una perdita di 3 kg, ovvero il 3,2% della riduzione del peso iniziale. La percentuale di persone che hanno mantenuto la perdita di peso, varia da meno del 3%, se consideriamo il mantenimento del 100% della perdita di peso, al 28%, se consideriamo un mantenimento di meno del 10% della perdita del peso iniziale, dopo 4 anni (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013). Quali soluzioni a questo risultato disastroso? Protocolli standardizzati basati sull’approccio mindfulness, che coltiva, fra gli altri, un atteggiamento di accettazione, sono risultati essere il trattamento elettivo per l’alimentazione emotiva ed il mantenimento della perdita del peso in eccesso.
Proctologia, specialistiche presso Gruppo SalvatiGruppo Salvati
La proctologia o, in un contesto più ampio, la colon-proctologia, occupandosi in maniera altamente selettiva delle malattie del colon-retto e ano, rappresenta una superspecialità che, originando dalla chirurgia, si allarga, sia in fase diagnostica che terapeutica, a branche quantomai diverse quali gastroenterologia,
Vuoi saperne di più? http://www.salvatidiagnostica.it/check-up-gastroenterologico/
1. IBD E STOMIA
Danila Maculotti
Infermiera - Stomaterapista
2. IBD E STOMIA
Nella maggior parte
dei casi,ad una
persona affetta da IBD
che va incontro ad un
intervento chirurgico,
che prevede la stomia,
sarà confezionata una
ileostomia.
Cieco
Trasverso
Sigma
3. STOMACARE
STOMA-CARE= prendersi cura della
stomia
STOMACARE= prendersi cura della
PERSONA stomizzata
Lo stomacare non è soltanto «to
cure»(curare), ma è soprattutto «to
care» (il prendersi cura).
4. • Ambulatorio stomizzati dal 1 aprile 2007
•
• Visti 2300 pazienti
•
• Eseguiti 420 cicli di riabilitazione del pavimento pelvico
•
•
•
•
•
•
CENTRO ENTEROUROSTOMALE
FONDAZIONE POLIAMBULANZA
6. PAZIENTE Utente
Altri Enti Medico Specialista
Oncologo
Psicologo
Nutrizionista
Chirurgo
Urologo
Dermatologo
Proctologo
ü Prima visita
üControllo
üMedicazioni semplici
üMedicazioni complesse
üSostituzione tutori ureterali
üEducazione
all’approvigionamento dei
presidi
ü Educazione all’irrigazione
Eventuale Valutazione
Medica
Dimissione
Controlli
STOMATERAPISTA
Utenti Esterni
AMBULATORIO
ENTEROUROSTOMALE
Consulenze interne
interno
7. Ciò che rende speciale il «to care» è il
rapporto di fiducia che si instaura tra
operatore e paziente.
Si sviluppa spesso tramite lo scambio di
domande e risposte che sono la parte più
«vera» e «reale» di tutta questa esperienza.
•
8. Guardandosi
Cos’è?
Rientra
o rimane così?
Cambia colore?
Come si pulisce il
sacchetto?
Posso farmi la doccia
o il bagno?
Dove li compero?
Devo sempre metterlo?
Rimane sempre così grande?
Come faccio a mettere e
togliere il sacchetto?
Come misuro la grandezza?
Devo mettere la cintura di
sicurezza?
Ho diritto
all’esenzione/invalidità?
Se si arrossa la cute?
Se ho bisogno, posso venire?
Cosa posso mangiare?
9. Posso fare tutto come
prima?
Sento odore, lo
sentiranno anche gli
altri?
Ma quando mi scarico,
gli altri sentono? Le feci saranno sempre
liquide?
Posso andare al mare?
Posso praticare sport?
Posso prendere l’aereo?
Posso avere rapporti
sessuali?
Serve qualcuno di specializzato
per gestire il «sacchetto»?
Sarò capace di gestire la
stomia da solo?
Posso mettere vestiti attillati
o può risentirne il sacchetto?
10. CONCLUSIONE
I principi sono essenzialmente il follow up della
malattia di base, la cura della stomia e il
coinvolgimento psico-affettivo del paziente per
prevenire le recidive, le complicanze della malattia
di base e della stomia.
Rendere il paziente consapevole che la nuova
condizione è compatibile con una vita
perfettamente normale.
Come hanno detto precedentemente i medici, la dove la terapia medica non ha esiti positivi si procede con l’intervento chirurgico, nel quale verrà confezionata una ileostomia. Visto l’incremento del numero dei pazienti portatori di stomia, siano esse temporanee o definitive, in poliambulanza, si è dato vita ad un ambulatorio dedicato.
Come dicevo il paziente è al centro della nostra attenzione, tanto che il significato letterale della parola stomacare non è sufficiente per descrivere ciò che in realtà si vive nell’ambulatorio quotidianamente.
L’ambulatorio è stato aperto il primo aprile del 2007 e dal allora sono state fatte più di 2000 prestazioni a carico dei pazienti portatotori di stomia. Ci occupiamo anche di riabilitazione del pavimento pelvico, dove trattiamo anche pazienti ai quali è stata confezionata una pouch ileale in caso di retto colite ulcerosa (trattamento eseguito prima e dopo la ricanalizzazione).
Ricordiamo che il fulcro di tutta l’organizzazione del centro è il PAZIENTE. L’ambulatorio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00, non seguiamo solo i pazienti che si sono rivolti alla nostra struttura, ma anche quelli provenienti da altre strutture, sia fuori provincia che fuori regione.
L’idea di raccogliere le domande che mi vengono fatte dai pazienti portatori di
stomia l’ho accolta con entusiasmo, dalla persona che mi ha dato lo spunto. Ogni domanda contiene le aspettative di ognuno dei pazienti e mette in risalto il bisogno di assistenza e comprensione. Vorrei ringraziare tutti i pazienti che mi hanno permesso di maturare un’ esperienza unica, a volte faticosa, di un contatto diretto e continuo, facendomi vivere storie ed emozioni alle quali spero di non aver disatteso