SlideShare a Scribd company logo
HOKUSAI-VTE Cancer: per Edoxaban efficacia
non inferiore alla dalteparina trattamento TEV
pazienti oncologici
HOKUSAI-VTE Cancer: per Edoxaban (LIXIANA®) efficacia non
inferiore alla dalteparina e maggior maneggevolezza, per il trattamento
della TEV nei pazienti oncologici
Il rischio di tromboembolia venosa aumenta da 4 a 7 volte nei pazienti sottoposti a chemioterapia, e
rappresenta per essi la seconda causa di morte. L’attuale standard di cura, l’eparina a basso peso
molecolare, ha una bassa aderenza a causa della necessità di iniezioni quotidiane, ma una possibile
soluzione potrebbe provenire dall’anticoagulante orale edoxaban, risultato non inferiore alla
dalteparina. I risultati dell’Hokusai- VTE Cancer presentati da Daiichi Sankyo al Congresso ASH di
Atlanta
Roma, 13 dicembre 2017 – Nei pazienti con cancro e tromboembolia venosa (TEV), la terapia con
anticoagulante orale edoxaban (LIXIANA®
), risulta non inferiore allo standard di cura a base di
dalteparina iniettabile per via sottocutanea, nella prevenzione delle recidive di TEV o dei
sanguinamenti maggiori. A dimostrarlo sono i primi risultati del trial Hokusai-VTE Cancer, pubblicati
sul New England Journal of Medicine (NEJM) e presentati durante il Congresso dell’American
Society of Hematology (ASH) che si è appena concluso ad Atlanta.
Il rischio di sviluppare TEV, nella forma di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, aumenta
da 4 a 7 volte nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia e, per questa popolazione di pazienti,
essa rappresenta la seconda causa di morte. Nel trattamento del TEV in questi pazienti, le attuali linee
guida raccomandano eparina a basso peso molecolare (dalteparina) per almeno sei mesi come standard
di cura. Tuttavia, attualmente l’aderenza alle linee guida per il trattamento della TEV correlata a cancro
risulta più bassa di quanto sarebbe auspicabile, proprio a causa della necessità della somministrazione
del farmaco attraverso iniezioni sottocutanee quotidiane. Dunque un’ulteriore sfida per i pazienti
oncologici, che corrono un rischio maggiore sia di recidive di TEV che di sanguinamenti maggiori.
Hokusai-VTE CANCER è il primo trial clinico controllato randomizzato ad aver studiato il rapporto
rischio-beneficio di un anticoagulante (DOAC) rispetto allo standard di cura attuale delle iniezioni a
base di dalteparina (eparina a basso peso molecolare) nei pazienti affetti da cancro, e i primi risultati
dimostrano che edoxaban soddisfa i criteri pre-specificati di non inferiorità rispetto a questo standard.
Lo studio ha arruolato 1.050 pazienti con cancro attivo, il 53% di essi presentava cancro metastatico e
il 72% era sottoposto a chemioterapia al momento della randomizzazione.
“I pazienti oncologici hanno un rischio significativamente più alto di sviluppare TEV, e rappresentano
una popolazione ad alto rischio, dal momento che l’82% di essi presenta uno o più fattori di rischio di
sanguinamento. - ha spiegato il co-sperimentatore principale del trial, Harry Büller, professore al
Dipartimento di Medicina Vascolare dell’Academic Medical Center di Amsterdam - Rispetto alla
dalteparina, in un anno di studio abbiamo riscontrato una minor incidenza di recidive di TEV con
edoxaban. Inoltre, non abbiamo osservato sanguinamenti fatali e la gravità clinica dei sanguinamenti
maggiori era simile a quanto osservato con la dalteparina. Inoltre, per i pazienti con cancro il rischio
di TEV persiste oltre i sei mesi, ma la durata di 12 mesi di questo studio, consente la valutazione di
edoxaban per un periodo più lungo.”
Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di non inferiorità di edoxaban per l’outcome composito
della prima recidiva di TEV o sanguinamento maggiore, in un periodo di 12 mesi. Nell’anno in esame,
questi eventi hanno colpito 67 dei 522 pazienti (12,8%) nel gruppo edoxaban rispetto ai 71 dei 524
pazienti (13,5%) del gruppo dalteparina (hazard ratio con edoxaban, 0,97; 95% CI, 0,70 a 1,36; P =
0,0056 per non inferiorità). La differenza del rischio di recidiva di TEV è stata di -3,4% (95% CI, -7,0
a 0,2), mentre la corrispondente differenza di rischio per i sanguinamenti maggiori è stata del 2,9%
(95% CI, 0,1 a 5,6). Nel braccio edoxaban, inoltre, non si sono registrati sanguinamenti fatali, mentre
nel braccio dalteparina se ne sono registrati due. Lo studio ha anche soddisfatto l’outcome secondario
di sopravvivenza libera da eventi (la proporzione di soggetti che nel tempo non presentano recidive di
TEV, sanguinamenti maggiori e morte) a 12 mesi, e le frequenze sono risultate simili tra edoxaban e
dalteparina (55% e 56,5% rispettivamente).
“I risultati del trial Hokusai- VTE Cancer dimostrano che l’uso dell’anticoagulante orale edoxaban,
rispetto alla dalteparina, allevia il paziente dal peso di un’iniezione sottocutanea quotidiana, senza
che vi sia alcuna perdita di benefici clinici, e ciò potrebbe rappresentare una svolta per tutte quelle
persone che, oltre alla battaglia contro il cancro, devono ogni giorno affrontare e combattere il rischio
di TEV”- ha commentato il ricercatore Hans J. Lanz, Vice Presidente del dipartimento Global
Medical Affairs di Daiichi Sankyo.
La Tromboembolia Venosa. Con il termine tromboembolia venosa (o tromboembolismo venoso) si
indicano due patologie correlate, la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (PE). La
TVP è causata dalla formazione di un coagulo all’interno di una vena profonda, di solito negli arti
inferiori, nella pelvi o nelle cosce, ma può verificarsi anche in altre parti del corpo. L’embolia
polmonare (EP) si determina quando una parte del coagulo si distacca dall’interno di una vena e
viaggia fino ai polmoni, dove ostruisce le arterie polmonari determinando una condizione
potenzialmente fatale. In 25 stati dell’UE, la TEV supera 1,5 milioni di eventi ogni anno e l’incidenza
annuale di TEV nei paesi sviluppati è stimata tra 1 e 3 su 1.000 adulti. Un precedente episodio di TEV
è il fattore di rischio più significativo di una recidiva, e dopo i 50 anni di età, il rischio raddoppia ogni
10 anni.
La TEV e il Cancro. La TEV è la seconda causa di morte nei pazienti oncologici sottoposti a
chemioterapia, ed ha un’incidenza annuale che può arrivare al 20 per cento a seconda della tipologia di
cancro, dei fattori di rischio e del tempo trascorso dalla diagnosi. I pazienti oncologici presentano
fattori di rischio multipli per la TEV e relative recidive, rischio che aumenta da 4 a 7 volte nei soggetti
sottoposti a chemioterapia. I pazienti con cancro che soffrono anche di TEV hanno, inoltre, una minore
sopravvivenza rispetto a coloro che non ne soffrono.
Hokusai-VTE CANCER è uno studio internazionale di fase 3b, prospettico, randomizzato in aperto con
endpoint cieco (PROBE), che valuta l’efficacia e la sicurezza di edoxaban rispetto alla dalteparina, per il
trattamento della TEV nei pazienti oncologici. L’obiettivo principale dello studio era quello di valutare
edoxaban rispetto allo standard di cura a base di eparina a basso peso molecolare, per la prevenzione dell’esito
combinato di recidive di TEV o sanguinamenti maggiori così come definiti dalla Società Internazionale di
Trombosi ed Emostasi (ISTH), in pazienti con TEV associata a cancro. Gli outcome secondari includevano la
valutazione degli effetti del trattamento di recidive di TEV, sanguinamenti clinicamente rilevanti e
sopravvivenza libera da eventi (recidive di TEV, sanguinamenti maggiori e morte). Lo studio ha arruolato un
ampio spettro di pazienti (1.050) in 13 stati tra Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Al momento
della randomizzazione, il 98% dei pazienti presentava cancro primario attivo, di questi, il 53% aveva cancro
metastatico e il 72% era sottoposto a chemioterapia.
I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 60 mg di edoxaban in monosomministrazione giornaliera (ridotti
a 30 mg edoxaban per pazienti con insufficienza renale e clearance di creatinina [CrCL] 30-50 mL/min, peso
corporeo ≤ 60 kg, o uso concomitante di inibitori della glicoproteina P [P-gp], a seguito del trattamento di
eparina a basso peso molecolare per almeno 5 giorni, oppure dalteparina SC 200 IU/kg in
monosomministrazione giornaliera per 30 giorni, seguita da una dose ridotta di 150 IU/kg sempre in
monosomministrazione giornaliera, per i 12 mesi della durata dello studio.
Per maggiori info: https://www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02073682.
Edoxaban
Edoxaban è un inibitore orale diretto del fattore Xa (pronunciato“Decimo a”) in monosomministrazione
giornaliera. Il Fattore Xa è un componente centrale della cascata coagulativa, dunque la sua inibizione rende il
sangue più fluido e meno soggetto a coaguli. Edoxaban è attualmente commercializzato in Giappone, USA,
Canada, Sud Corea, Hong Kong Taiwan, Tailandia, Svizzera, U.K., Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Italia,
Spagna, Belgio, Austria, Portogallo, e altri Paesi europei. Il Riassunto delle Caretteristiche del Prodotto di
edoxaban è consultabile al seguente link: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/EPAR_-
_Product_Information/human/002629/WC500189045.pdf.
--------------------------------------
Contatti
Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti Valeria Carbone Basile
Tel.+39 0685255-202 Tel: +39 339 1704748
elisa.porchetti@daiichi-sankyo.it valeria.carbonebasile@gmail.com
Daiichi Sankyo
Daiichi Sankyo è un Gruppo farmaceutico attivamente impegnato nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di farmaci innovativi
con la mission di colmare i diversi bisogni di cura ancora non soddisfatti dei pazienti, sia nei mercati industrializzati che in quelli
emergenti. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in
tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a
mantenere il suo robusto portafoglio di farmaci per il trattamento dell'ipertensione e dei disordini trombotici, e con la Vision del Gruppo
al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica“, le attività di ricerca e sviluppo di
Daiichi Sankyo sono focalizzate alla creazione di nuove terapie per l’oncologia e l’immuno-oncologia, con un ulteriore focus su nuove
frontiere quali la gestione del dolore, le malattie neurodegenerative e cardiometaboliche, e altre patologie rare.
Per maggiori informazioni visita il portale Lixiana http://pressportal.lixiana.it/ e il sito www.daiichi-sankyo.it
Fonte: Daiichi Sankyo
--------------------------------------

More Related Content

Similar to Hokusai vte cancer per edoxaban efficacia non inferiore alla dalteparina trattamento tev pazienti oncologici

Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischioEdoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
Media For Health, Milano
 
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso UmanoEdoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
Claudio Ancillotti
 
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anzianoNuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
ASMaD
 
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvteEhra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
Media For Health, Milano
 
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
Media For Health, Milano
 
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologico
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologicoMmg e tromboembolismo nel malato oncologico
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologico
Giovanni Pagana
 
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
Media For Health, Milano
 
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011cmid
 
Proposta di PDTA del Prof. Conte
Proposta di PDTA del Prof. ConteProposta di PDTA del Prof. Conte
Proposta di PDTA del Prof. Conte
Paolo Madeyski
 
Convegno Maria Bonino 2015
Convegno Maria Bonino 2015Convegno Maria Bonino 2015
Convegno Maria Bonino 2015hans unim
 
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morteLeucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
Media For Health, Milano
 
Indicazioni alla chiusura degli shunt
Indicazioni alla chiusura degli shuntIndicazioni alla chiusura degli shunt
Indicazioni alla chiusura degli shunt
amlanzone
 
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessivaLma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
Media For Health, Milano
 
Anemo nurse
Anemo nurse Anemo nurse
Anemo nurse
Davide Basso
 
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
anemo_site
 
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
Media For Health, Milano
 
Anemia neonatale
Anemia neonataleAnemia neonatale
Anemia neonatale
ValeriaAnnaManfredin
 

Similar to Hokusai vte cancer per edoxaban efficacia non inferiore alla dalteparina trattamento tev pazienti oncologici (20)

Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischioEdoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
Edoxaban nei pazienti anziani, fragili e ad alto rischio
 
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso UmanoEdoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
Edoxaban parere positivo dal Comitato Europeo per i Medicinali ad Uso Umano
 
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anzianoNuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anziano
 
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvteEhra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
Ehra 2019 presentati i risultati dello studio osservazionale emit afvte
 
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
Daiichi sankyo nuovi dati sul farmaco anticorpo coniugato [fam-] trastuzumab ...
 
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologico
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologicoMmg e tromboembolismo nel malato oncologico
Mmg e tromboembolismo nel malato oncologico
 
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
Daiichi sankyo presenta i dati di ds 1062 nel trattamento dello stadio avanza...
 
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011
Bazzan guglielmotti le urgenze in ematologia_21 maggio 2011
 
TOS: dati contradditori
TOS: dati contradditoriTOS: dati contradditori
TOS: dati contradditori
 
Proposta di PDTA del Prof. Conte
Proposta di PDTA del Prof. ConteProposta di PDTA del Prof. Conte
Proposta di PDTA del Prof. Conte
 
Convegno Maria Bonino 2015
Convegno Maria Bonino 2015Convegno Maria Bonino 2015
Convegno Maria Bonino 2015
 
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morteLeucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morte
 
L'Emofilia Acquisita: scheda informativa
L'Emofilia Acquisita: scheda informativaL'Emofilia Acquisita: scheda informativa
L'Emofilia Acquisita: scheda informativa
 
Indicazioni alla chiusura degli shunt
Indicazioni alla chiusura degli shuntIndicazioni alla chiusura degli shunt
Indicazioni alla chiusura degli shunt
 
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessivaLma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva
 
Anemo nurse
Anemo nurse Anemo nurse
Anemo nurse
 
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
Anemo Nurse 2015 - Basso - Implementazione aziendale di un progetto infermier...
 
Bellini
BelliniBellini
Bellini
 
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
Studio ENLIVEN: EMA convalida domanda Daiichi Sankyo per l’autorizzazione al ...
 
Anemia neonatale
Anemia neonataleAnemia neonatale
Anemia neonatale
 

Hokusai vte cancer per edoxaban efficacia non inferiore alla dalteparina trattamento tev pazienti oncologici

  • 1. HOKUSAI-VTE Cancer: per Edoxaban efficacia non inferiore alla dalteparina trattamento TEV pazienti oncologici HOKUSAI-VTE Cancer: per Edoxaban (LIXIANA®) efficacia non inferiore alla dalteparina e maggior maneggevolezza, per il trattamento della TEV nei pazienti oncologici Il rischio di tromboembolia venosa aumenta da 4 a 7 volte nei pazienti sottoposti a chemioterapia, e rappresenta per essi la seconda causa di morte. L’attuale standard di cura, l’eparina a basso peso molecolare, ha una bassa aderenza a causa della necessità di iniezioni quotidiane, ma una possibile soluzione potrebbe provenire dall’anticoagulante orale edoxaban, risultato non inferiore alla dalteparina. I risultati dell’Hokusai- VTE Cancer presentati da Daiichi Sankyo al Congresso ASH di Atlanta Roma, 13 dicembre 2017 – Nei pazienti con cancro e tromboembolia venosa (TEV), la terapia con anticoagulante orale edoxaban (LIXIANA® ), risulta non inferiore allo standard di cura a base di dalteparina iniettabile per via sottocutanea, nella prevenzione delle recidive di TEV o dei sanguinamenti maggiori. A dimostrarlo sono i primi risultati del trial Hokusai-VTE Cancer, pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) e presentati durante il Congresso dell’American Society of Hematology (ASH) che si è appena concluso ad Atlanta. Il rischio di sviluppare TEV, nella forma di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, aumenta da 4 a 7 volte nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia e, per questa popolazione di pazienti, essa rappresenta la seconda causa di morte. Nel trattamento del TEV in questi pazienti, le attuali linee guida raccomandano eparina a basso peso molecolare (dalteparina) per almeno sei mesi come standard di cura. Tuttavia, attualmente l’aderenza alle linee guida per il trattamento della TEV correlata a cancro risulta più bassa di quanto sarebbe auspicabile, proprio a causa della necessità della somministrazione del farmaco attraverso iniezioni sottocutanee quotidiane. Dunque un’ulteriore sfida per i pazienti oncologici, che corrono un rischio maggiore sia di recidive di TEV che di sanguinamenti maggiori. Hokusai-VTE CANCER è il primo trial clinico controllato randomizzato ad aver studiato il rapporto rischio-beneficio di un anticoagulante (DOAC) rispetto allo standard di cura attuale delle iniezioni a base di dalteparina (eparina a basso peso molecolare) nei pazienti affetti da cancro, e i primi risultati dimostrano che edoxaban soddisfa i criteri pre-specificati di non inferiorità rispetto a questo standard. Lo studio ha arruolato 1.050 pazienti con cancro attivo, il 53% di essi presentava cancro metastatico e il 72% era sottoposto a chemioterapia al momento della randomizzazione.
  • 2. “I pazienti oncologici hanno un rischio significativamente più alto di sviluppare TEV, e rappresentano una popolazione ad alto rischio, dal momento che l’82% di essi presenta uno o più fattori di rischio di sanguinamento. - ha spiegato il co-sperimentatore principale del trial, Harry Büller, professore al Dipartimento di Medicina Vascolare dell’Academic Medical Center di Amsterdam - Rispetto alla dalteparina, in un anno di studio abbiamo riscontrato una minor incidenza di recidive di TEV con edoxaban. Inoltre, non abbiamo osservato sanguinamenti fatali e la gravità clinica dei sanguinamenti maggiori era simile a quanto osservato con la dalteparina. Inoltre, per i pazienti con cancro il rischio di TEV persiste oltre i sei mesi, ma la durata di 12 mesi di questo studio, consente la valutazione di edoxaban per un periodo più lungo.” Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di non inferiorità di edoxaban per l’outcome composito della prima recidiva di TEV o sanguinamento maggiore, in un periodo di 12 mesi. Nell’anno in esame, questi eventi hanno colpito 67 dei 522 pazienti (12,8%) nel gruppo edoxaban rispetto ai 71 dei 524 pazienti (13,5%) del gruppo dalteparina (hazard ratio con edoxaban, 0,97; 95% CI, 0,70 a 1,36; P = 0,0056 per non inferiorità). La differenza del rischio di recidiva di TEV è stata di -3,4% (95% CI, -7,0 a 0,2), mentre la corrispondente differenza di rischio per i sanguinamenti maggiori è stata del 2,9% (95% CI, 0,1 a 5,6). Nel braccio edoxaban, inoltre, non si sono registrati sanguinamenti fatali, mentre nel braccio dalteparina se ne sono registrati due. Lo studio ha anche soddisfatto l’outcome secondario di sopravvivenza libera da eventi (la proporzione di soggetti che nel tempo non presentano recidive di TEV, sanguinamenti maggiori e morte) a 12 mesi, e le frequenze sono risultate simili tra edoxaban e dalteparina (55% e 56,5% rispettivamente). “I risultati del trial Hokusai- VTE Cancer dimostrano che l’uso dell’anticoagulante orale edoxaban, rispetto alla dalteparina, allevia il paziente dal peso di un’iniezione sottocutanea quotidiana, senza che vi sia alcuna perdita di benefici clinici, e ciò potrebbe rappresentare una svolta per tutte quelle persone che, oltre alla battaglia contro il cancro, devono ogni giorno affrontare e combattere il rischio di TEV”- ha commentato il ricercatore Hans J. Lanz, Vice Presidente del dipartimento Global Medical Affairs di Daiichi Sankyo. La Tromboembolia Venosa. Con il termine tromboembolia venosa (o tromboembolismo venoso) si indicano due patologie correlate, la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (PE). La TVP è causata dalla formazione di un coagulo all’interno di una vena profonda, di solito negli arti inferiori, nella pelvi o nelle cosce, ma può verificarsi anche in altre parti del corpo. L’embolia polmonare (EP) si determina quando una parte del coagulo si distacca dall’interno di una vena e viaggia fino ai polmoni, dove ostruisce le arterie polmonari determinando una condizione potenzialmente fatale. In 25 stati dell’UE, la TEV supera 1,5 milioni di eventi ogni anno e l’incidenza annuale di TEV nei paesi sviluppati è stimata tra 1 e 3 su 1.000 adulti. Un precedente episodio di TEV è il fattore di rischio più significativo di una recidiva, e dopo i 50 anni di età, il rischio raddoppia ogni 10 anni. La TEV e il Cancro. La TEV è la seconda causa di morte nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, ed ha un’incidenza annuale che può arrivare al 20 per cento a seconda della tipologia di cancro, dei fattori di rischio e del tempo trascorso dalla diagnosi. I pazienti oncologici presentano fattori di rischio multipli per la TEV e relative recidive, rischio che aumenta da 4 a 7 volte nei soggetti sottoposti a chemioterapia. I pazienti con cancro che soffrono anche di TEV hanno, inoltre, una minore sopravvivenza rispetto a coloro che non ne soffrono. Hokusai-VTE CANCER è uno studio internazionale di fase 3b, prospettico, randomizzato in aperto con endpoint cieco (PROBE), che valuta l’efficacia e la sicurezza di edoxaban rispetto alla dalteparina, per il trattamento della TEV nei pazienti oncologici. L’obiettivo principale dello studio era quello di valutare
  • 3. edoxaban rispetto allo standard di cura a base di eparina a basso peso molecolare, per la prevenzione dell’esito combinato di recidive di TEV o sanguinamenti maggiori così come definiti dalla Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi (ISTH), in pazienti con TEV associata a cancro. Gli outcome secondari includevano la valutazione degli effetti del trattamento di recidive di TEV, sanguinamenti clinicamente rilevanti e sopravvivenza libera da eventi (recidive di TEV, sanguinamenti maggiori e morte). Lo studio ha arruolato un ampio spettro di pazienti (1.050) in 13 stati tra Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Al momento della randomizzazione, il 98% dei pazienti presentava cancro primario attivo, di questi, il 53% aveva cancro metastatico e il 72% era sottoposto a chemioterapia. I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 60 mg di edoxaban in monosomministrazione giornaliera (ridotti a 30 mg edoxaban per pazienti con insufficienza renale e clearance di creatinina [CrCL] 30-50 mL/min, peso corporeo ≤ 60 kg, o uso concomitante di inibitori della glicoproteina P [P-gp], a seguito del trattamento di eparina a basso peso molecolare per almeno 5 giorni, oppure dalteparina SC 200 IU/kg in monosomministrazione giornaliera per 30 giorni, seguita da una dose ridotta di 150 IU/kg sempre in monosomministrazione giornaliera, per i 12 mesi della durata dello studio. Per maggiori info: https://www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02073682. Edoxaban Edoxaban è un inibitore orale diretto del fattore Xa (pronunciato“Decimo a”) in monosomministrazione giornaliera. Il Fattore Xa è un componente centrale della cascata coagulativa, dunque la sua inibizione rende il sangue più fluido e meno soggetto a coaguli. Edoxaban è attualmente commercializzato in Giappone, USA, Canada, Sud Corea, Hong Kong Taiwan, Tailandia, Svizzera, U.K., Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Belgio, Austria, Portogallo, e altri Paesi europei. Il Riassunto delle Caretteristiche del Prodotto di edoxaban è consultabile al seguente link: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/EPAR_- _Product_Information/human/002629/WC500189045.pdf. -------------------------------------- Contatti Daiichi Sankyo Elisa Porchetti Valeria Carbone Basile Tel.+39 0685255-202 Tel: +39 339 1704748 elisa.porchetti@daiichi-sankyo.it valeria.carbonebasile@gmail.com Daiichi Sankyo Daiichi Sankyo è un Gruppo farmaceutico attivamente impegnato nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di farmaci innovativi con la mission di colmare i diversi bisogni di cura ancora non soddisfatti dei pazienti, sia nei mercati industrializzati che in quelli emergenti. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo robusto portafoglio di farmaci per il trattamento dell'ipertensione e dei disordini trombotici, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica“, le attività di ricerca e sviluppo di Daiichi Sankyo sono focalizzate alla creazione di nuove terapie per l’oncologia e l’immuno-oncologia, con un ulteriore focus su nuove frontiere quali la gestione del dolore, le malattie neurodegenerative e cardiometaboliche, e altre patologie rare. Per maggiori informazioni visita il portale Lixiana http://pressportal.lixiana.it/ e il sito www.daiichi-sankyo.it Fonte: Daiichi Sankyo --------------------------------------