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MEDIUM - GUSTAVO ROL
LA VITA | I LIBRI | ESPERIMENTI | STRANI MIRACOLI
Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903, giorno della Consolata. La
famiglia è agiata, il padre,
Vittorio, è un noto avvocato che nel 1909 sarà nominato, per quasi un ventennio,
direttore della sede di
Torino della Banca Commerciale Italiana. La madre, Martha Peruglia, è figlia
dell'avv. Antonio presidente del
tribunale di Saluzzo. Gustavo ha due fratellini, Carlo, nato nel 1897, e
Giustina, nata nel 1900. Una terza
sorellina, Maria, arriverà nel 1914.
Gustavo all'età di cinque anni, con la madre.
Dietro la
madre ci sono i fratelli: Giustina, 8 anni, e
Carlo, 11
anni.
Si racconta che Gustavo non abbia parlato fino all'età di due anni, fino a
quando non lo trovarono
aggrappato al caminetto della casa di campagna, dove, di fronte ad un'immagine
raffigurante Napoleone a
Sant'Elena, piangeva e gridava: "Poleone, Poleone"
E infatti la figura di Napoleone gli sarà strettamente legata per tutta la vita,
diventando un collezionista di
rilievo internazionale di cimeli napoleonici, un esperto delle campagne, delle
battaglie e delle imprese
napoleoniche.
Già in terza elementare sapeva tutto sull'Imperatore, mentre al liceo sapeva
descrivere con minuzia di
particolari lo svolgimento delle battaglie, dando l'impressione di avervi
assistito personalmente. Qualcuno si
è spinto addirittura a ipotizzare che potesse essere la reincarnazione
dell'Imperatore francese, ma Rol ha
smentito categoricamente questa interpretazione in più occasioni, chiarendo di
avere grande ammirazione e
stima, oltre che profonda conoscenza storica del personaggio. Fatti singolari in
relazione all'Imperatore sono
numerosi.
Per esempio negli anni trenta, a Parigi, stava passeggiando in una strada
quando, spinto istintivamente ad
entrare in una casa, chiese al portinaio di condurlo nelle cantine, che avevano
il pavimento di terra battuta, e
lì, fattosi consegnare una pala da quel tizio che lo guardava in modo
interrogativo, dissotterò uno splendido
busto di marmo di Napoleone (qui sopra raffigurato).
Nella Palazzina di caccia di Stupinigi, una pregiata residenza dei Savoia appena
fuori Torino, è conservato
un prezioso dono di Rol, la carrozza con la quale Napoleone da Parigi si recò a
Milano per essere incoronato
re d'Italia. Rol l'aveva acquistata a Marengo, dove l'Imperatore l'aveva
lasciata perché si era rotta ed aveva
fretta di ritornare in Francia.
Gustavo Rol passa la sua infanzia tra Torino e San Secondo di Pinerolo, dove la
famiglia aveva una
residenza del '700 (foto sotto).
Inizialmente di carattere chiuso e con modesti risultati scolastici, si
appassionerà in seguito allo studio e alla
musica, imparando a suonare il pianoforte senza mai aver preso lezioni e
perfezionado la conoscenza del
violino. Negli anni di liceo conosce il beato Pier Giorgio Frassati e la sorella
Luciana, stimata poetessa, di cui
sarà amico tutta la vita. Nel 1921 intraprende la carriera giornalistica. Nel
1923 si iscrive alla facoltà di
Giurisprudenza alla Regia Università di Torino, dove si laureerà qualche anno
più tardi (in seguito studierà
anche scienze commerciali a Londra e si interesserà di biologia, con il sostegno
del premio nobel Jacques
Monod che conobbe a Parigi negli anni'50). Lo stesso anno, si iscrive al Corso
Allievi Ufficiali di
complemento, l'anno successivo è nominato sottotenente e quindi congedato.
Tra il 1925 e il 1930 è in giro per l'Europa in qualità di dipendente delle
filiali Comit: Marsiglia, Parigi, Londra
e Edimburgo. A Parigi, in un café, conosce la ragazza che poi diverrà sua
moglie. Si chiama Elna Resch-
Knudsen, norvegese, figlia di un capitano di marina e nipote di un ministro di
Stato. Gustavo era solito
presentare Elna con orgoglio, facendo notare che ben 17 Re facevano parte della
sua famiglia.
Passeranno circa tre anni da quell'incontro al loro matrimonio, avvenuto a
Torino, nella chiesa di San Carlo
in Piazza San Carlo, il 17 dicembre 1930.
Gustavo e Elna il giorno del loro
matrimonio
Alla fine degli anni '30 Rol acquista un alloggio in via Silvio Pellico 31, dove
abiterà fino alla morte.
Il periodo di Parigi è quello cruciale della sua vita: qui le sue ricerche,
iniziate a Marsiglia, sfociano in quella
scoperta che farà di lui una delle persone più enigmatiche del XX secolo.
Rol a Parigi nel 1927
Il 28 luglio 1927 scriverà nel suo diario a grandi caratteri:
"Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed
il calore.
Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura.
Non scriverò più nulla!"
Inizia un periodo di crisi profonda che lo porta a rifugiarsi in un convento.
Dopo tre mesi sua madre lo va a
prendere, dicendogli di sfruttare queste possibilità per fare del bene al
prossimo.
E così inizia la sua fama di "sensitivo". Conosce personaggi famosi come
Einstein , Croce, Fermi, Picasso,
Dalì, Braque, D'Annunzio, Cocteau, Krishnamurti. La sua nomea di veggente si
diffonde tra l'elite politica e
aristocratica di tutta Europa, e i Capi di Stato di molti paesi desiderano
chiedergli consiglio: De Gaulle,
Mussolini, Pio XII ; anche Hitler lo vuole conoscere, e invia i suoi a cercarlo
con l'ordine di condurlo a
Berlino. Per ben tre volte gli uomini del Duce lo nascondono e lo sottraggono
alle SS.
Durante la guerra a San Secondo Rol salva molte persone condannate alla
fucilazione. Si era impegnato a
fare esperimenti in presenza degli ufficiali tedeschi in cambio della vita dei
prigionieri. Per ogni esperimento
sarebbe stata risparmiata una persona. Renzo Allegri, in "Rol Il mistero",
racconta questo episodio:
<<Un giorno, a Pinerolo, un comandante tedesco aveva messo al muro un gruppo di
partigiani. Rol accorse
a chiederne la liberazione. "Sono innocenti, non hanno commesso niente di male",
diceva.
"E lei come fa ad esserne tanto sicuro?", chiese il comandante.
"Alla stessa maniera con cui sono sicuro di conoscere cosa contengono i cassetti
della scrivania nella sua
casa ad Amburgo", rispose Rol e cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti
che quel comandante
aveva nella sua scrivania ad Amburgo, soffermandosi sul contenuto di alcune
lettere privatissime e di
documenti segreti. Il tedesco, confuso e spaventato, liberò immediatamente i
prigionieri>>.
Nel 1945 Rol ottenne un riconoscimento per il suo operato da parte del Sindaco
di S. Secondo di Pinerolo, a
nome del Comitato di Liberazione Nazionale, che così recita:
Signor Rol Avv. Gustavo,
Oggetto: ringraziamento
Adempio al dovere di ringraziarLa vivamente anche a nome del Comitato di
Liberazione Nazionale, per tutto
quanto Ella ha fatto durante l'attuale guerra per il bene di San Secondo ed in
ispecie per la popolazione di
San Secondo. Il coraggio da Lei dimostrato in circostanze difficilissime per
risolvere situazioni che
interessavano la vita o l'interesse altrui o delle generalità degli abitanti, la
saggezza, serietà e l'autorità
dimostrate a suo tempo, verso chi di ragione, valsero a salvare la vita e i beni
di singoli e di molti
Sansecondesi. Quest'amministrazione e la popolazione tutta, che hanno apprezzato
i suoi generosi atti, Le
saranno molto riconoscenti e confidano che ella vorrà continuare a coadiuvarLe
nell'opera di ricostruzione e
nella ripacificazione degli animi.
Il Sindaco
G. Vicino
Nel 1934, subito dopo la morte del padre, Rol lascia l'impiego in banca,
professione che non l'aveva mai
attratto ma che aveva intrapreso solo per compiacere il genitore. Vorrebbe fare
il giornalista, ma poi decide
di dedicarsi al commercio di oggetti antichi, per i quali aveva sempre avuto una
grande passione. Apre,
durante la guerra, un negozio di antiquariato, che tiene fino agli anni '60,
fino a quando decide di dedicarsi a
tempo pieno alla pittura, all'approfondimento dei suoi studi e all'aiuto del
prossimo.
Dagli anni '50 in poi l'alloggio di Via Silvio Pellico sarà meta privilegiata di
tanti personaggi famosi: Pitigrilli,
che farà diverse dediche a Rol e parlerà ampiamente di lui in un suo libro;
Federico Fellini, suo grande
amico, che veniva spesso a chiedergli consiglio sulle nuove sceneggiature; e poi
John Cage (foto
sotto),Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Rota, Alberto Sordi, Franco
Zeffirelli, Giorgio Strehler,
Valentina Cortese, Giovanni Agnelli, Cesare Romiti, Vittorio Gassman, Guido
Ceronetti, Valentino Bompiani,
Vittorio Messori e tanti altri.
Ha occasione di conoscere anche alcuni presidenti della Repubblica Italiana,
come Saragat e Einaudi.
Da sinistra: Rol insieme a Scelba, Saragat e
Fanfani
Sempre negli anni '50 incontra la regina Elisabetta II a Londra, che, a quanto
pare, desiderava mettersi in
contatto con lo spirito del padre, Re Giorgio VI, morto nel 1952.
Di questo periodo è anche l'incontro con Padre Pio, del quale Rol era molto
devoto e di cui teneva una
fotografia sul suo comò (foto sotto).
Nel 1964 incontra ad Antibes l'Imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié, al quale
predice la morte ad opera del
suo popolo (fatto che si verificherà nel 1975).
In America si interessano a lui. Walt Disney vuole incontrarlo e John Fitgerald
Kennedy, nel suo unico
viaggio in Italia da presidente, viene appositamente a Torino per incontrare
Rol. Nel 1981 il presidente
Reagan gli invierà un telegramma di ringraziamento per aver contribuito con il
suo aiuto "metafisico" alla
liberazione del generale americano James Lee Dozier.
Si dice che durante la Guerra Fredda i servizi segreti di molti paesi si
interessassero a lui, e si può
immaginare il perché. È evidente che le scoperte di Rol potevano essere di
notevole interesse per i governi,
e in questi casi gli scienziati che lavorano per i servizi segreti sono molto
più disponibili a studiare certi
fenomeni "non compresi" di quanto lo sia la comunità scientifica in generale.
Infatti, se Einstein e Fermi avevano preso atto degli incredibili esperimenti di
Rol, non si può dire altrettanto
per uno sparuto manipolo di scettici di confessione atea. Tra questi Tullio
Regge, noto fisico, e Piero Angela,
giornalista e divulgatore scientifico. Nonostante avessero anche loro preso
parte ad una serie di semplici
esperimenti (principalmente con carte da gioco che, ahimé, si prestano
facilmente a fraintendimenti, ma che
Rol utilizzava quale primo gradino per facilitare uno scambio emotivo e per la
loro funzione matematica e
simbolica) non hanno voluto convalidarli ma hanno invece insinuato, sulla base
di ipotesi assolutamente
pregiudiziali e prive di consistenza, trattarsi di illusionismo, non potendo
altrimenti giustificare tali fenomeni.
Solo un'adeguata sperimentazione sotto controllo e con l'ausilio di un
prestigiatore avrebbe, secondo il loro
punto di vista, garantito la genuinità dei fenomeni. Rol avrebbe dovuto
riprodurre a comando i suoi
esperimenti, cosa però non possibile in quanto risultato, tra le altre cose, di
un'improvvisazione e di una
azione spontanea. Egli si riteneva uno strumento di Dio, mai l'artefice dei suoi
prodigi anche se ne era
l'esecutore materiale, e si definiva <<la grondaia che convoglia l'acqua che
cade dal tetto. Non é la
grondaia che va analizzata, bensì l'acqua e le ragioni per le quali "quella
Pioggia" si manifesta>>.
Non si comprende bene tuttavia su quali basi Angela&Regge hanno supposto che gli
esperimenti di Rol
fossero frutto di illusionismo, dal momento che non erano, e non sono,
prestigiatori... Nel 2002 è stato
inaugurato un sito internet, www.gustavorol.net, che ospita le tesi scettiche. È
curato da un prestigiatore,
Mariano Tomatis, che fa parte del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo
delle Affermazioni sul
Paranormale, un comitato che vorrebbe dimostrare che tutto ciò che si dice a
proposito del mondo
paranormale è privo di qualsiasi credibilità. Indubbiamente su moltissime
questioni hanno ragione, e sono un
buon punto di riferimento per arginare i molti profittatori che abitano tale
mondo. Ma a proposito di Rol hanno
preso un granchio, e anche molto grosso. Senza analizzare i vari punti della
questione, che esulano, per il
momento, dalle intenzioni di questo sito, basti dire che coloro che oggi parlano
di Rol come un illusionista,
compreso il curatore del sito citato sopra, non hanno conosciuto Rol, ma basano
le loro ipotesi in primo
luogo sulle testimonianze di Angela&Regge, i quali però hanno fatto solo delle
insinuazioni senza portare
alcuna prova, e in secondo luogo sull'analisi delle descrizioni degli
esperimenti contenute nei libri e negli
articoli dedicati a Rol. Si vorrebbe in pratica ricostruire ogni esperimento in
chiave illusionistica dimostrando
che le varie fasi sono raffinati artifici. Ma ecco cosa dice Vanni Bossi, un
prestigiatore (scettico) che parlò di
Rol, senza averlo conosciuto e cercando di smontarne essenzialmente la
reputazione, in una pubblicazione
del 1979:
<<Va notato che, come sempre, gli episodi che descrivono gli esperimenti di Rol
sono riportati con una
carenza impressionante di dettagli, tanto da non permettermi, se non
ipotizzando, di poter ricostruire
esattamente come sono andate le cose dall'inizio alla fine>>.
La domanda viene spontanea: e allora su cosa basa la sua ipotesi, dal momento
che c'è <<una carenza
impressionante di dettagli>>? Se poi dobbiamo credere ad un altro prestigiatore
(scettico) che ha scritto di
Rol, Massimo Manca, ci rendiamo conto invece di quanto i dettagli siano
determinanti per poter fare anche
solo delle ipotesi. Manca cita Angela, che dopo essere stato da Rol, aveva
consultato dei prestigiatori per
vedere se erano in grado di fare le stesse cose,
<< consulenti esterni che non furono ovviamente in grado di ricostruire i giochi
sulla base di un semplice
racconto: dopo la serata con Rol Angela chiese al grande prestigiatore Arsenio
di ripetere l'effetto e, scrive,
Arsenio "rifece praticamente gli stessi esperimenti". Purtroppo, praticamente in
prestigiazione non significa
nulla: l'effetto è assolutamente secondario: è il metodo che conta (...) ;
altrimenti, per quanto ne sappiamo, la
carta potrebbe essere stata davvero indovinata con la forza del pensiero >>.
C'è da chiedersi perciò come facciano tutti questi prestigiatori a stabilire che
Rol era un illusionista sulla base
di episodi la cui dinamica precisa è impossibile da ricostruire... Beh, come si
dice, l'importante è esser
convinti! (per ulteriori commenti, clicca qui)
Comunque, nonostante l'amarezza e la delusione causata da Angela&Regge, Rol ha
continuato sempre a
desiderare una collaborazione con la scienza ed ha anche previsto che un giorno
questa sarebbe arrivata a
comprendere lo Spirito.
Così commenta Fellini:
<<I "giochi" di Rol sono uno spettacolo tonificante per chiunque lo accosti con
una vera disponibilità. Cioé
con l'innocenza di un bambino o con il sostegno di una scienza non rigida,
aperta, che non si metta in
conflitto con le forme inattese della verità>>.
Negli ultimi anni di vita, Gustavo Rol ha vicino a sé, oltre a Elna, due persone
che si occuperanno di lui in
modo continuativo e che ci hanno lasciato numerose testimonianze del suo
pensiero e del suo carattere.
Gustavo e Elna nella loro casa di Torino
Nel 1978 approfondisce la sua amicizia con Maria Luisa Giordano, figlia di un
suo amico d'infanzia, che si
presta ad accompagnarlo (da qualche anno non guidava più) in giro per la città,
spesso negli ospedali, e
anche fuori Torino.
Dalla seconda metà degli anni ottanta sarà poi la dottoressa Catterina Ferrari,
la cui amicizia era iniziata già
nel 1973, a prestare il suo aiuto quotidiano a Rol, fino alla sua morte,
avvenuta il 22 settembre 1994.
In vita Gustavo Rol non è mai stato molto noto al grande pubblico, non amava
mettersi in mostra né farsi
pubblicità. Solo ora che è morto le numerose testimonianze che stanno emergendo
definiscono meglio il
quadro di questo uomo straordinario che sarà ricordato, molto presto, come uno
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  • 1. MEDIUM - GUSTAVO ROL LA VITA | I LIBRI | ESPERIMENTI | STRANI MIRACOLI Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903, giorno della Consolata. La famiglia è agiata, il padre, Vittorio, è un noto avvocato che nel 1909 sarà nominato, per quasi un ventennio, direttore della sede di Torino della Banca Commerciale Italiana. La madre, Martha Peruglia, è figlia dell'avv. Antonio presidente del tribunale di Saluzzo. Gustavo ha due fratellini, Carlo, nato nel 1897, e Giustina, nata nel 1900. Una terza sorellina, Maria, arriverà nel 1914. Gustavo all'età di cinque anni, con la madre. Dietro la madre ci sono i fratelli: Giustina, 8 anni, e Carlo, 11 anni. Si racconta che Gustavo non abbia parlato fino all'età di due anni, fino a quando non lo trovarono aggrappato al caminetto della casa di campagna, dove, di fronte ad un'immagine raffigurante Napoleone a Sant'Elena, piangeva e gridava: "Poleone, Poleone" E infatti la figura di Napoleone gli sarà strettamente legata per tutta la vita, diventando un collezionista di rilievo internazionale di cimeli napoleonici, un esperto delle campagne, delle battaglie e delle imprese napoleoniche. Già in terza elementare sapeva tutto sull'Imperatore, mentre al liceo sapeva descrivere con minuzia di particolari lo svolgimento delle battaglie, dando l'impressione di avervi assistito personalmente. Qualcuno si è spinto addirittura a ipotizzare che potesse essere la reincarnazione dell'Imperatore francese, ma Rol ha smentito categoricamente questa interpretazione in più occasioni, chiarendo di avere grande ammirazione e stima, oltre che profonda conoscenza storica del personaggio. Fatti singolari in relazione all'Imperatore sono numerosi.
  • 2. Per esempio negli anni trenta, a Parigi, stava passeggiando in una strada quando, spinto istintivamente ad entrare in una casa, chiese al portinaio di condurlo nelle cantine, che avevano il pavimento di terra battuta, e lì, fattosi consegnare una pala da quel tizio che lo guardava in modo interrogativo, dissotterò uno splendido busto di marmo di Napoleone (qui sopra raffigurato). Nella Palazzina di caccia di Stupinigi, una pregiata residenza dei Savoia appena fuori Torino, è conservato un prezioso dono di Rol, la carrozza con la quale Napoleone da Parigi si recò a Milano per essere incoronato re d'Italia. Rol l'aveva acquistata a Marengo, dove l'Imperatore l'aveva lasciata perché si era rotta ed aveva fretta di ritornare in Francia. Gustavo Rol passa la sua infanzia tra Torino e San Secondo di Pinerolo, dove la famiglia aveva una residenza del '700 (foto sotto).
  • 3. Inizialmente di carattere chiuso e con modesti risultati scolastici, si appassionerà in seguito allo studio e alla musica, imparando a suonare il pianoforte senza mai aver preso lezioni e perfezionado la conoscenza del violino. Negli anni di liceo conosce il beato Pier Giorgio Frassati e la sorella Luciana, stimata poetessa, di cui sarà amico tutta la vita. Nel 1921 intraprende la carriera giornalistica. Nel 1923 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza alla Regia Università di Torino, dove si laureerà qualche anno più tardi (in seguito studierà anche scienze commerciali a Londra e si interesserà di biologia, con il sostegno del premio nobel Jacques Monod che conobbe a Parigi negli anni'50). Lo stesso anno, si iscrive al Corso Allievi Ufficiali di complemento, l'anno successivo è nominato sottotenente e quindi congedato. Tra il 1925 e il 1930 è in giro per l'Europa in qualità di dipendente delle filiali Comit: Marsiglia, Parigi, Londra e Edimburgo. A Parigi, in un café, conosce la ragazza che poi diverrà sua moglie. Si chiama Elna Resch- Knudsen, norvegese, figlia di un capitano di marina e nipote di un ministro di Stato. Gustavo era solito presentare Elna con orgoglio, facendo notare che ben 17 Re facevano parte della sua famiglia.
  • 4. Passeranno circa tre anni da quell'incontro al loro matrimonio, avvenuto a Torino, nella chiesa di San Carlo in Piazza San Carlo, il 17 dicembre 1930. Gustavo e Elna il giorno del loro matrimonio Alla fine degli anni '30 Rol acquista un alloggio in via Silvio Pellico 31, dove abiterà fino alla morte.
  • 5. Il periodo di Parigi è quello cruciale della sua vita: qui le sue ricerche, iniziate a Marsiglia, sfociano in quella scoperta che farà di lui una delle persone più enigmatiche del XX secolo. Rol a Parigi nel 1927 Il 28 luglio 1927 scriverà nel suo diario a grandi caratteri:
  • 6. "Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!" Inizia un periodo di crisi profonda che lo porta a rifugiarsi in un convento. Dopo tre mesi sua madre lo va a prendere, dicendogli di sfruttare queste possibilità per fare del bene al prossimo. E così inizia la sua fama di "sensitivo". Conosce personaggi famosi come Einstein , Croce, Fermi, Picasso, Dalì, Braque, D'Annunzio, Cocteau, Krishnamurti. La sua nomea di veggente si diffonde tra l'elite politica e aristocratica di tutta Europa, e i Capi di Stato di molti paesi desiderano chiedergli consiglio: De Gaulle, Mussolini, Pio XII ; anche Hitler lo vuole conoscere, e invia i suoi a cercarlo con l'ordine di condurlo a Berlino. Per ben tre volte gli uomini del Duce lo nascondono e lo sottraggono alle SS. Durante la guerra a San Secondo Rol salva molte persone condannate alla fucilazione. Si era impegnato a fare esperimenti in presenza degli ufficiali tedeschi in cambio della vita dei prigionieri. Per ogni esperimento sarebbe stata risparmiata una persona. Renzo Allegri, in "Rol Il mistero", racconta questo episodio: <<Un giorno, a Pinerolo, un comandante tedesco aveva messo al muro un gruppo di partigiani. Rol accorse a chiederne la liberazione. "Sono innocenti, non hanno commesso niente di male", diceva. "E lei come fa ad esserne tanto sicuro?", chiese il comandante. "Alla stessa maniera con cui sono sicuro di conoscere cosa contengono i cassetti della scrivania nella sua casa ad Amburgo", rispose Rol e cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti che quel comandante aveva nella sua scrivania ad Amburgo, soffermandosi sul contenuto di alcune lettere privatissime e di documenti segreti. Il tedesco, confuso e spaventato, liberò immediatamente i prigionieri>>. Nel 1945 Rol ottenne un riconoscimento per il suo operato da parte del Sindaco di S. Secondo di Pinerolo, a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, che così recita: Signor Rol Avv. Gustavo, Oggetto: ringraziamento Adempio al dovere di ringraziarLa vivamente anche a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, per tutto quanto Ella ha fatto durante l'attuale guerra per il bene di San Secondo ed in ispecie per la popolazione di San Secondo. Il coraggio da Lei dimostrato in circostanze difficilissime per risolvere situazioni che interessavano la vita o l'interesse altrui o delle generalità degli abitanti, la saggezza, serietà e l'autorità dimostrate a suo tempo, verso chi di ragione, valsero a salvare la vita e i beni di singoli e di molti Sansecondesi. Quest'amministrazione e la popolazione tutta, che hanno apprezzato i suoi generosi atti, Le saranno molto riconoscenti e confidano che ella vorrà continuare a coadiuvarLe
  • 7. nell'opera di ricostruzione e nella ripacificazione degli animi. Il Sindaco G. Vicino Nel 1934, subito dopo la morte del padre, Rol lascia l'impiego in banca, professione che non l'aveva mai attratto ma che aveva intrapreso solo per compiacere il genitore. Vorrebbe fare il giornalista, ma poi decide di dedicarsi al commercio di oggetti antichi, per i quali aveva sempre avuto una grande passione. Apre, durante la guerra, un negozio di antiquariato, che tiene fino agli anni '60, fino a quando decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura, all'approfondimento dei suoi studi e all'aiuto del prossimo.
  • 8. Dagli anni '50 in poi l'alloggio di Via Silvio Pellico sarà meta privilegiata di tanti personaggi famosi: Pitigrilli, che farà diverse dediche a Rol e parlerà ampiamente di lui in un suo libro; Federico Fellini, suo grande amico, che veniva spesso a chiedergli consiglio sulle nuove sceneggiature; e poi John Cage (foto sotto),Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Rota, Alberto Sordi, Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Valentina Cortese, Giovanni Agnelli, Cesare Romiti, Vittorio Gassman, Guido Ceronetti, Valentino Bompiani, Vittorio Messori e tanti altri. Ha occasione di conoscere anche alcuni presidenti della Repubblica Italiana, come Saragat e Einaudi.
  • 9. Da sinistra: Rol insieme a Scelba, Saragat e Fanfani Sempre negli anni '50 incontra la regina Elisabetta II a Londra, che, a quanto pare, desiderava mettersi in contatto con lo spirito del padre, Re Giorgio VI, morto nel 1952. Di questo periodo è anche l'incontro con Padre Pio, del quale Rol era molto devoto e di cui teneva una fotografia sul suo comò (foto sotto). Nel 1964 incontra ad Antibes l'Imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié, al quale predice la morte ad opera del suo popolo (fatto che si verificherà nel 1975). In America si interessano a lui. Walt Disney vuole incontrarlo e John Fitgerald Kennedy, nel suo unico viaggio in Italia da presidente, viene appositamente a Torino per incontrare Rol. Nel 1981 il presidente Reagan gli invierà un telegramma di ringraziamento per aver contribuito con il suo aiuto "metafisico" alla liberazione del generale americano James Lee Dozier. Si dice che durante la Guerra Fredda i servizi segreti di molti paesi si interessassero a lui, e si può immaginare il perché. È evidente che le scoperte di Rol potevano essere di notevole interesse per i governi, e in questi casi gli scienziati che lavorano per i servizi segreti sono molto più disponibili a studiare certi fenomeni "non compresi" di quanto lo sia la comunità scientifica in generale. Infatti, se Einstein e Fermi avevano preso atto degli incredibili esperimenti di Rol, non si può dire altrettanto per uno sparuto manipolo di scettici di confessione atea. Tra questi Tullio Regge, noto fisico, e Piero Angela, giornalista e divulgatore scientifico. Nonostante avessero anche loro preso parte ad una serie di semplici esperimenti (principalmente con carte da gioco che, ahimé, si prestano facilmente a fraintendimenti, ma che Rol utilizzava quale primo gradino per facilitare uno scambio emotivo e per la loro funzione matematica e simbolica) non hanno voluto convalidarli ma hanno invece insinuato, sulla base di ipotesi assolutamente pregiudiziali e prive di consistenza, trattarsi di illusionismo, non potendo altrimenti giustificare tali fenomeni. Solo un'adeguata sperimentazione sotto controllo e con l'ausilio di un prestigiatore avrebbe, secondo il loro punto di vista, garantito la genuinità dei fenomeni. Rol avrebbe dovuto riprodurre a comando i suoi esperimenti, cosa però non possibile in quanto risultato, tra le altre cose, di un'improvvisazione e di una azione spontanea. Egli si riteneva uno strumento di Dio, mai l'artefice dei suoi prodigi anche se ne era l'esecutore materiale, e si definiva <<la grondaia che convoglia l'acqua che cade dal tetto. Non é la grondaia che va analizzata, bensì l'acqua e le ragioni per le quali "quella Pioggia" si manifesta>>.
  • 10. Non si comprende bene tuttavia su quali basi Angela&Regge hanno supposto che gli esperimenti di Rol fossero frutto di illusionismo, dal momento che non erano, e non sono, prestigiatori... Nel 2002 è stato inaugurato un sito internet, www.gustavorol.net, che ospita le tesi scettiche. È curato da un prestigiatore, Mariano Tomatis, che fa parte del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, un comitato che vorrebbe dimostrare che tutto ciò che si dice a proposito del mondo paranormale è privo di qualsiasi credibilità. Indubbiamente su moltissime questioni hanno ragione, e sono un buon punto di riferimento per arginare i molti profittatori che abitano tale mondo. Ma a proposito di Rol hanno preso un granchio, e anche molto grosso. Senza analizzare i vari punti della questione, che esulano, per il momento, dalle intenzioni di questo sito, basti dire che coloro che oggi parlano di Rol come un illusionista, compreso il curatore del sito citato sopra, non hanno conosciuto Rol, ma basano le loro ipotesi in primo luogo sulle testimonianze di Angela&Regge, i quali però hanno fatto solo delle insinuazioni senza portare alcuna prova, e in secondo luogo sull'analisi delle descrizioni degli esperimenti contenute nei libri e negli articoli dedicati a Rol. Si vorrebbe in pratica ricostruire ogni esperimento in chiave illusionistica dimostrando che le varie fasi sono raffinati artifici. Ma ecco cosa dice Vanni Bossi, un prestigiatore (scettico) che parlò di Rol, senza averlo conosciuto e cercando di smontarne essenzialmente la reputazione, in una pubblicazione del 1979: <<Va notato che, come sempre, gli episodi che descrivono gli esperimenti di Rol sono riportati con una carenza impressionante di dettagli, tanto da non permettermi, se non ipotizzando, di poter ricostruire esattamente come sono andate le cose dall'inizio alla fine>>. La domanda viene spontanea: e allora su cosa basa la sua ipotesi, dal momento che c'è <<una carenza impressionante di dettagli>>? Se poi dobbiamo credere ad un altro prestigiatore (scettico) che ha scritto di Rol, Massimo Manca, ci rendiamo conto invece di quanto i dettagli siano determinanti per poter fare anche solo delle ipotesi. Manca cita Angela, che dopo essere stato da Rol, aveva consultato dei prestigiatori per vedere se erano in grado di fare le stesse cose, << consulenti esterni che non furono ovviamente in grado di ricostruire i giochi sulla base di un semplice racconto: dopo la serata con Rol Angela chiese al grande prestigiatore Arsenio di ripetere l'effetto e, scrive, Arsenio "rifece praticamente gli stessi esperimenti". Purtroppo, praticamente in prestigiazione non significa nulla: l'effetto è assolutamente secondario: è il metodo che conta (...) ; altrimenti, per quanto ne sappiamo, la carta potrebbe essere stata davvero indovinata con la forza del pensiero >>. C'è da chiedersi perciò come facciano tutti questi prestigiatori a stabilire che Rol era un illusionista sulla base di episodi la cui dinamica precisa è impossibile da ricostruire... Beh, come si dice, l'importante è esser convinti! (per ulteriori commenti, clicca qui)
  • 11. Comunque, nonostante l'amarezza e la delusione causata da Angela&Regge, Rol ha continuato sempre a desiderare una collaborazione con la scienza ed ha anche previsto che un giorno questa sarebbe arrivata a comprendere lo Spirito. Così commenta Fellini: <<I "giochi" di Rol sono uno spettacolo tonificante per chiunque lo accosti con una vera disponibilità. Cioé con l'innocenza di un bambino o con il sostegno di una scienza non rigida, aperta, che non si metta in conflitto con le forme inattese della verità>>. Negli ultimi anni di vita, Gustavo Rol ha vicino a sé, oltre a Elna, due persone che si occuperanno di lui in modo continuativo e che ci hanno lasciato numerose testimonianze del suo pensiero e del suo carattere.
  • 12. Gustavo e Elna nella loro casa di Torino Nel 1978 approfondisce la sua amicizia con Maria Luisa Giordano, figlia di un suo amico d'infanzia, che si presta ad accompagnarlo (da qualche anno non guidava più) in giro per la città, spesso negli ospedali, e anche fuori Torino. Dalla seconda metà degli anni ottanta sarà poi la dottoressa Catterina Ferrari, la cui amicizia era iniziata già nel 1973, a prestare il suo aiuto quotidiano a Rol, fino alla sua morte, avvenuta il 22 settembre 1994. In vita Gustavo Rol non è mai stato molto noto al grande pubblico, non amava mettersi in mostra né farsi pubblicità. Solo ora che è morto le numerose testimonianze che stanno emergendo definiscono meglio il quadro di questo uomo straordinario che sarà ricordato, molto presto, come uno dei personaggi illustri del XX secolo. Rol all'età di 90 anni