SlideShare a Scribd company logo
1 of 31
Download to read offline
I.C. “EMANUELE ARMAFORTE”
          ALTOFONTE
          A.S. 2010 -2011

         PROGETTO

     LA MEMORIA STORICA
  “EMANUELE ARMAFORTE”
ED I 50 ANNI DELL’ISTITUZIONE
DELLA SCUOLA AD ALTOFONTE
OMAGGIO AD EMANUELE ARMAFORTE


    REALIZZATO DALLE CLASSI
           III A – III C


     DOCENTI COORDINATORI
   D. BRAVATA’ – M. T. BRUCATO
Sempre mi sta dinanzi alla mente la
    figura di Emanuele Armaforte
    amato e ammirato per l’ingegno
    luminoso, la luminosità della
    cultura, il gusto eletto e la bellezza
    delle sue poesie latine.
Il suo volto aperto, l’occhio grande e
    lucente, il gesto accorto e
    signorile, la persona quadrata
    armonizzavano per esse. Egli mi
    fa ricordare tutta la tradizione
    umanistica siciliana serena e forte,
    espressione di quanto possiede di
    più ricco ed elegante e nobile
    l’anima della Sicilia.
                        Nicola Zingarelli


Foto di Emanuele Armaforte
(Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
Era il giorno di Natale del 1870, quando il piccolo Emanuele nel paese di Parco
emise il suo primo vagito. Era figlio di Mariangela Napoli e di quell’Antonino
Armaforte che tanto si era distinto nell’impresa dei Mille, guidando i “picciotti” e
lo stesso Garibaldi lungo i viottoli tra passo di Renda e Monte Calvario, sopra
Parco, per accamparsi in attesa di attaccare Palermo.
Da pochi mesi i soldati pontifici erano stati sconfitti e l’esercito italiano era
entrato a Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Finalmente Roma era
capitale ma Papa Pio IX severamente affermò “Non expedit”. Erano anni di
grande fermento politico e sociale: l’Italia ormai era fatta ma gli Italiani
ancora non sapevano di essere tali.




PAPA PIO IX
Emanuele trascorre serenamente la sua infanzia, tra giochi e corse, nella
  piazza Umberto I del suo amato paese, dove frequenta la “Scuola del
  Parco”, e acquisisce i primi rudimenti di quel patrimonio linguistico e
  culturale che tanto amerà per tutta la vita.
G. MAZZINI               G. GARIBALDI     C. BENSO CONTE DI CAVOUR      V. EMANUELE II




Ma in Italia le cose si complicano, i padri della Patria non ci sono più: Mazzini,
Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II appartengono ormai al passato, e la Destra
storica deve cedere il passo ad uomini nuovi per risollevare le sorti di questa Italia
ancora acerba e carica di problemi. Sono gli anni di De Pretis e Crispi e di quella
Sinistra che finalmente farà uscire l’Italia dal suo isolamento internazionale.




DE PRETIS                                                            CRISPI
In quegli anni Emanuele, ancora ragazzino, viene mandato a studiare presso il
seminario di Monreale, dove rimane per dieci anni e dove ha modo di maturare
il suo profondo amore per le “Humanae Litterae”. Terminati gli studi ginnasiali,
si trasferisce a Palermo per frequentare l’Università. Dapprima s’iscrive alla
Facoltà di Medicina, ma essendo svenuto durante una lezione di anatomia,
capisce che non è la sua strada e così sceglie di seguire il suo grande amore
per Dante e per Virgilio, iscrivendosi alla facoltà di lettere a Palermo.(Oggi sede
della Facoltà di Giurisprudenza)
G. PITRE’                         A. SALINAS


Sono anni di grande fermento culturale, durante i quali ha modo di conoscere gli
uomini più eminenti della cultura di Palermo: Giuseppe Pitrè, Antonio Salinas,
Gioacchino Daidone, con i quali può condividere la sua grande passione
letteraria, e scambiare versi in latino e traduzioni dotte. Già in precedenza aveva
intrapreso rapporti di amicizia anche con il vate Giosuè Carducci, al quale volle
dedicare alcune delle sue opere giovanili. Proprio grazie a questa amicizia
diventerà membro della Società Dante Alighieri, di cui lo stesso Carducci era stato
uno dei fondatori.

G. CARDUCCI                     ROMA - PALAZZO FIRENZE
                             SEDE DELLA SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI
Ed eccoci arrivati ai primi del Novecento: il re d’Italia Umberto I è stato appena
ucciso, ed è salito al trono suo figlio Vittorio Emanuele III. Inizia così un nuovo
periodo nella storia italiana, caratterizzato da un’accorta politica liberale il cui
autore principale sarà Giovanni Giolitti: politica sociale, suffragio universale
maschile, conquista della Libia, sono alcune delle iniziative portate
brillantemente a termine sotto il suo governo.
                                                                 Foto dei soldati in Libia 1911
In Europa impazza la Belle Epoque. Nei Cafè chantant de Paris si balla il “can can” e
la Tour Eiffel illumina la città. Nei Caffè di Vienna (Kaffeauser) si gusta la “Sacher
Torte” con la fiduciosa consapevolezza di un progresso e di un benessere imperituri.
Nel 1900 Emanuele consegue la laurea in Lettere, con la votazione di 106/110,
discutendo la tesi su Ovidio. Nel novembre del 1901 inizia la sua brillante carriera di
docente di latino presso il Regio Ginnasio Inferiore Meli, ove vi rimarrà fino al 1911
per poi trasferirsi al Regio Liceo Ginnasio Vittorio Emanuele II, dove concluderà la
sua carriera. Egli amò profondamente la scuola e i suoi alunni, ai quali dedicò le sue
migliori energie, lasciando un ricordo indelebile di sè in tutti coloro che lo hanno
conosciuto. Uno dei suoi scolari, Attilio Zingales, ricorda così l’amato maestro:
“Professore: titolo scolastico, espressione burocratica. Ma egli fu ben altro. Egli era
veramente il Maestro”.

 Palermo - Odierna sede del Liceo Classico Vittorio Emanuele II
Nel 1901 diventa membro di Terza classe della
   Società Siciliana per la Storia Patria con la
   quale      collaborerà   fino    alla    morte.
   Nel 1902 pubblica uno dei suoi lavori
   migliori: la traduzione dell’ “Inno a Venere”
   di Lucrezio, che lo porterà alla ribalta
   nazionale        come      fine      traduttore.
   Nel 1911 darà mostra della sua grande
   abilità nel comporre versi in latino:
   parteciperà infatti al “Certamen Capitolino”,
   una gara internazionale di poesia latina,
   bandita dal comune di Roma, per celebrare
   il Natale della città eterna e l’Armaforte si
   classificherà 2° dopo Giovanni Pascoli con il
   carme “Il Natale di Roma”. E a distanza di
   14 anni nel 1925 darà nuovamente prova
   delle sua abilità poetica, concorrendo ad un
   certame poetico bandito dalla R. Università
   di Roma, con il carme “Siracusana”.

   Pergamena donata dai discepoli al “Maestro”
   come vincitore del “Certamen Capitolino”
L’incontro con l’ambiente culturale palermitano non gli farà dimenticare la tanto
amata terra natale. Tra il 1907 e il 1910 collabora con Eugenio Di Carlo alla
realizzazione delle iscrizioni collocate sulla facciata del Municipio di Parco e
sull’Obelisco del Monte Calvario, in occasione del 50° anniversario dell’impresa
dei Mille e dell’Unità d’Italia. E’ inoltre l’autore dell’iscrizione per la sorgente di
Parco.
PER L’ OBELISCO SUL MONTE
             CALVARIO



 A RICORDO CHE SU QUESTO COLLE
DAL XXII AL XXIV MAGGIO MDCCCLX
        GIUSEPPE GARIBALDI
      POSE L’ACCAMPAMENTO
    A GLORIA DI QUESTO POPOLO
  CHE ACCOLSE I LEGIONARI DEL
              DITTATORE
      CON VIRTU’ ROMANA CON
          GENTILEZZA ITALICA
       IL MUNICIPIO DI PARCO
    NEL CINQUANTESIMO DELLA
             RIVOLUZIONE
    RELIGIOSAMENTE CONSACRA
Ma nubi di tempesta si addensano
    sull’Europa, venti di guerra spirano da
    Germania, Francia, Inghilterra, Russia e
    Serbia.
“Alle armi, alle armi!” Si grida in tutta Europa
    quando il 28 giugno del 1914 l’arciduca
    Francesco Ferdinando                         •   Attentato di sar
fu assassinato a Sarajevo.                       •   trincea




Scoppia così la Grande Guerra e anche l’Italia,
   suo malgrado, il 24 maggio 1915
   imbraccerà le armi.
Nel   1914 Emanuele Armaforte
  pubblica       uno       dei   testi
  fondamentali         della      sua
  produzione: “La Sintassi Latina”
  ad uso dei Ginnasi, un manuale
  scolastico        destinato      ad
  accompagnare le fatiche di intere
  generazioni di studenti.
Ma anche il nostro Professore è
  coinvolto da questa guerra che
  segnerà duramente il destino di
  tante nazioni, con il suo carico di
  rovine,    morti e distruzione.
  Proprio ai ragazzi del Liceo
  Vittorio Emanuele II caduti in
  guerra dedicherà un’ epigrafe in
  ricordo del loro sacrificio.
Cessata la bufera della guerra, per il nostro Professore Armaforte è tempo di
tornare ad una tranquilla quotidianità fatta di insegnamento, studi, poesia.
Nel 1919 l’amico G. E. Nuccio lo invita a collaborare alla “Confederazione Dei
Grilli” per ripercorrere insieme le tappe delle civiltà antiche, di cui Palermo è
tutt’ora così ricca. E questa sua grande passione per la Sicilia, per la sua arte e
il suo folklore, lo porterà a dirigere per diversi anni l’Università Popolare di
Palermo, in cui teneva delle affollatissime lezioni ad operai e semplici
lavoratori, per far conoscere loro le bellezze della propria Terra. Sempre
questo amore per l’arte e la natura lo porterà ad essere uno dei soci più attivi
del Club Alpino Siciliano, al quale aveva dato il motto di cui esso si fregia.




1905 - Foto del
Club Alpino Siciliano
Terminata la guerra anche l’Italia tenta di tornare alla normalità tra tante difficoltà:
vedove, orfani, mutilati, crisi economica, riconversione industriale, proteste
sindacali. Ma ecco che irrompe, sulla scena politica italiana, quell’uomo che terrà
nelle sue mani le sorti dell’Italia per oltre un ventennio: Benito Mussolini, l’uomo
della Provvidenza, come lo definirà Papa Pio XI, chiamato dal destino a ristabilire
ordine e pace in Italia.
E’ il 28 ottobre del 1922 quando il Duce marcia su Roma alla testa delle camicie
nere. Dal quel momento diventerà il padrone assoluto dello Stato italiano.




Benito Mussolini
marcia su Roma
Con l’avvento del Fascismo anche il Professore Armaforte, come buona parte
della cultura del tempo, s’iscrive al Fascio, ma tale adesione non fu solo
formale in quanto forte in lui era il culto della Patria, per la quale sentiva un
affetto sacro e fondamentale. Nel 1923 viene nominato membro del Consiglio
di amministrazione del R. Istituto dei Sordomuti, incarico che accettò volentieri
per la sua grande valenza educativa e per un’innata volontà di far del bene.
Siamo giunti al 1926.         In rotta verso New-YorK sul “Patria”
L’ otto settembre, malgrado le
condizioni di salute non siano   Mentre la nave fende l’azzurra distesa de l’acque,
le migliori, si imbarca sul       Aprendo un vasto solco di biancheggianti spume,
transatlantico “Patria” che lo   Odo voci da presso d’inglesi fanciulle ammiranti
avrebbe condotto a New York       Lo scintillar de l’onde per l’infinito Oceano.
per tenere un ciclo di           Ma più gradita suona, di grazia straniera atteggiata,
conferenze in qualità di
                                  La divina dolcezza de l’eloquio di Dante . [….]
oratore propagandista della
Società Dante Alighieri. Per     Parlami, o rosea bocca; nel cor che si nutre di pianto
l’Armaforte partire è alquanto    Sveglia i sacri ricordi de la Patria lontana;
increscioso ma, pur tuttavia,    Ove m’attende il caro fratello che sotto ai cipressi
una necessità per allontanarsi    Dorme coi nostri vecchi che già sotterra scesero,
dalla grave situazione nella     Ove rimase in pianto l’amata sorella che aspetta
quale si era venuto a trovare.    Il di’ del mio ritorno, ne la deserta casa.
Mentre si trovava sul “Patria”
scrive alcuni distici per una    Settembre 1926
giovane donna straniera:
Il Prof. Armaforte a New York

   Con il piroscafo “Patria” è giunto       Due anni or sono vinse anche il
a New York - chiamato dal                 concorso di poesia latina bandito dalla
Comitato Centrale della “Dante            Facoltà letteraria della Regia Università
Alighieri” – il Prof. E. Armaforte,       di Roma. Conosciuto e largamente
insegnante della storia dell’arte         apprezzato per le sue rare qualità di
all’Università di Palermo. Egli è un      artista e di scrittore, il prof. Armaforte è
illustre latinista e fu classificato      membro della Reale Commissione per
secondo – immediatamente dopo             la conservazione dei Monumenti.
Giovanni Pascoli – nella gara             Egli terrà una serie di conferenze alla
internazionale di poesia latina           Società Dante Alighieri, alle quali,
tenuta in Campidoglio per la              indubbiamente, interverrà scelto e
celebrazione       dell’annuale    di     numeroso pubblico”.
Roma,         nel      cinquantesimo
anniversario del nuovo Regno.


                                              Articolo di giornale dell’epoca
                                        (Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
Dopo avere tenuto tre conferenze le sue condizioni di salute si aggravano, e il
23 dicembre del 1926, mentre si trovava con un compaesano del Parco in una
ferrovia sotterranea, all’improvviso si accascia, viene ricoverato d’urgenza in
ospedale ove morì il 26 dicembre assistito da alcuni familiari.
La sua salma verrà traslata al cimitero di Sant’Orsola di Palermo nel 1928, dove
ora riposa in pace insieme ai suoi cari.




“I suoi occhi non videro e non vollero vedere se non luce, bontà, bellezza, e
quando l’ombra dei mali gli si addensò attorno, li chiuse per sempre”.

                                                Girolamo Daidone
La salma di Emanuele Armaforte
                    composta nelle pace della sua terra


  “Emmanuele Armaforte torna,                   Emmanuele Armaforte, anima
morto alla sua terra. La città che lo        d’altro tempo e d’altro tono, che
vide Maestro e amico, umanista e             non siano i nostri, esprimeva in
poeta, vigila con la luce di pupille         ogni suo sentimento, un’onda di
molteplici, con lo stupore pensoso           serenità superiore. Serenità che
di mille e mille cuori fedeli la             proveniva da un appagamento
salma santificata da tutte le virtù          ideale dello spirito, raffigurante in
che onorano la vita.                         ogni attimo della sua vita, la
  La benedizione della Patria è              visione lontana di un mondo, in
sulla bara, grave di pianto, in cui si       mezzo al quale egli viveva come
riaccende e si esalta l’eco del              un poeta e come un sacerdote.
dolore, che torna e si prostra                Fu, per questo, un umanista.
accanto al suo cuore.                         Nel senso più alto e più vero della
                                             parola………..”


                                          Articolo di giornale dell’epoca
                                         (Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
BIBLIOGRAFIA

Le ricerche bio-bibliografiche sono state effettuate alla biblioteca
                     del comune di Altofonte

Ferdinando Albeggiani “Emanuele Armaforte “ – Discorso Commemorativo

              AA. VV. Omaggio a Emanuele Armaforte

                          Articoli di giornali


                Le foto sono state scattate ad Altofonte
Si ringraziano

 il D.S. dell' I.C. “Emanuele Armaforte” Prof.ssa Irene Iannello

      il personale della biblioteca del comune di Altofonte
     per la competenza e la grande disponibilità dimostrate

il signor Antonino Bruno per la collaborazione e per aver messo a
  disposizione gli articoli dei giornali e la foto di E. Armaforte.

More Related Content

What's hot

Preston blair cartoon animation
Preston blair   cartoon animationPreston blair   cartoon animation
Preston blair cartoon animationMarcela Albuja
 
Wass Albert - Életmű.pdf
Wass Albert - Életmű.pdfWass Albert - Életmű.pdf
Wass Albert - Életmű.pdfElekLszln
 
Guia practica prevencion y atencion de desastres
Guia practica prevencion y atencion de desastresGuia practica prevencion y atencion de desastres
Guia practica prevencion y atencion de desastresIgui
 
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdf
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdfMetodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdf
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdfSaulo Gomes
 
Storia della telefonia
Storia della telefoniaStoria della telefonia
Storia della telefoniaDeA Scuola
 
Manutenção & reparo de alto falantes
Manutenção & reparo de alto falantesManutenção & reparo de alto falantes
Manutenção & reparo de alto falantesFernando Mendes
 
Predicato verbale e predicato nominale.
Predicato verbale e predicato nominale.Predicato verbale e predicato nominale.
Predicato verbale e predicato nominale.agnese79
 
Inno Italiano (Alex)
Inno Italiano (Alex)Inno Italiano (Alex)
Inno Italiano (Alex)26digitali
 
burne-hogarth-drawing-the-human-head
 burne-hogarth-drawing-the-human-head burne-hogarth-drawing-the-human-head
burne-hogarth-drawing-the-human-headWilson Oliveira
 

What's hot (12)

Preston blair cartoon animation
Preston blair   cartoon animationPreston blair   cartoon animation
Preston blair cartoon animation
 
Wass Albert - Életmű.pdf
Wass Albert - Életmű.pdfWass Albert - Életmű.pdf
Wass Albert - Életmű.pdf
 
Guia practica prevencion y atencion de desastres
Guia practica prevencion y atencion de desastresGuia practica prevencion y atencion de desastres
Guia practica prevencion y atencion de desastres
 
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdf
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdfMetodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdf
Metodo de violao erudito minhas primeiras notas ao violao vol 1 pdf
 
Storia della telefonia
Storia della telefoniaStoria della telefonia
Storia della telefonia
 
Origami toyoaki kawai
Origami   toyoaki kawaiOrigami   toyoaki kawai
Origami toyoaki kawai
 
Manutenção & reparo de alto falantes
Manutenção & reparo de alto falantesManutenção & reparo de alto falantes
Manutenção & reparo de alto falantes
 
Predicato verbale e predicato nominale.
Predicato verbale e predicato nominale.Predicato verbale e predicato nominale.
Predicato verbale e predicato nominale.
 
Inno Italiano (Alex)
Inno Italiano (Alex)Inno Italiano (Alex)
Inno Italiano (Alex)
 
burne-hogarth-drawing-the-human-head
 burne-hogarth-drawing-the-human-head burne-hogarth-drawing-the-human-head
burne-hogarth-drawing-the-human-head
 
Genshin impact hu tao papercraft
Genshin impact   hu tao papercraftGenshin impact   hu tao papercraft
Genshin impact hu tao papercraft
 
Parachute livre de l'élève
Parachute livre de l'élèveParachute livre de l'élève
Parachute livre de l'élève
 

Similar to Iii a iii c omaggio a emanuele armaforte - copia-audio

Similar to Iii a iii c omaggio a emanuele armaforte - copia-audio (20)

Ugo Foscolo
Ugo FoscoloUgo Foscolo
Ugo Foscolo
 
D'Annunzio
D'AnnunzioD'Annunzio
D'Annunzio
 
l'Ottocento.ppt
l'Ottocento.pptl'Ottocento.ppt
l'Ottocento.ppt
 
150 anni unità d'italia
150 anni unità d'italia150 anni unità d'italia
150 anni unità d'italia
 
L'esteta ieri...e oggi
L'esteta ieri...e oggiL'esteta ieri...e oggi
L'esteta ieri...e oggi
 
Ottocento marceddu
Ottocento marcedduOttocento marceddu
Ottocento marceddu
 
150esimo Unità d'Italia
150esimo Unità d'Italia150esimo Unità d'Italia
150esimo Unità d'Italia
 
Foscolo e Manzoni confronto
Foscolo e Manzoni confrontoFoscolo e Manzoni confronto
Foscolo e Manzoni confronto
 
Cultura italiana
Cultura italianaCultura italiana
Cultura italiana
 
Scrittori salentini
Scrittori salentini Scrittori salentini
Scrittori salentini
 
027 Italiano, dialetti e lingue europee
027 Italiano, dialetti e lingue europee027 Italiano, dialetti e lingue europee
027 Italiano, dialetti e lingue europee
 
Illuminismo Italiano
Illuminismo ItalianoIlluminismo Italiano
Illuminismo Italiano
 
Ruggero Tommaseo - L'ora di Niccolò Tommaseo (1933)
Ruggero Tommaseo - L'ora di Niccolò Tommaseo (1933)Ruggero Tommaseo - L'ora di Niccolò Tommaseo (1933)
Ruggero Tommaseo - L'ora di Niccolò Tommaseo (1933)
 
I simboli della repubblica
I simboli della repubblicaI simboli della repubblica
I simboli della repubblica
 
Simboli della repubblica
Simboli della repubblicaSimboli della repubblica
Simboli della repubblica
 
Dalle fasce ai fasci la costruzione del perfetto fascista
Dalle fasce ai fasci   la costruzione del perfetto fascistaDalle fasce ai fasci   la costruzione del perfetto fascista
Dalle fasce ai fasci la costruzione del perfetto fascista
 
Leon Kochnitzky - La quinta stagione o i centauri di Fiume (trad. Alberto Luc...
Leon Kochnitzky - La quinta stagione o i centauri di Fiume (trad. Alberto Luc...Leon Kochnitzky - La quinta stagione o i centauri di Fiume (trad. Alberto Luc...
Leon Kochnitzky - La quinta stagione o i centauri di Fiume (trad. Alberto Luc...
 
Luigi Pirandello
Luigi PirandelloLuigi Pirandello
Luigi Pirandello
 
Gustavo rol 2
Gustavo rol 2Gustavo rol 2
Gustavo rol 2
 
Giovanni Fattori
Giovanni FattoriGiovanni Fattori
Giovanni Fattori
 

Iii a iii c omaggio a emanuele armaforte - copia-audio

  • 1. I.C. “EMANUELE ARMAFORTE” ALTOFONTE A.S. 2010 -2011 PROGETTO LA MEMORIA STORICA “EMANUELE ARMAFORTE” ED I 50 ANNI DELL’ISTITUZIONE DELLA SCUOLA AD ALTOFONTE
  • 2. OMAGGIO AD EMANUELE ARMAFORTE REALIZZATO DALLE CLASSI III A – III C DOCENTI COORDINATORI D. BRAVATA’ – M. T. BRUCATO
  • 3. Sempre mi sta dinanzi alla mente la figura di Emanuele Armaforte amato e ammirato per l’ingegno luminoso, la luminosità della cultura, il gusto eletto e la bellezza delle sue poesie latine. Il suo volto aperto, l’occhio grande e lucente, il gesto accorto e signorile, la persona quadrata armonizzavano per esse. Egli mi fa ricordare tutta la tradizione umanistica siciliana serena e forte, espressione di quanto possiede di più ricco ed elegante e nobile l’anima della Sicilia. Nicola Zingarelli Foto di Emanuele Armaforte (Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
  • 4. Era il giorno di Natale del 1870, quando il piccolo Emanuele nel paese di Parco emise il suo primo vagito. Era figlio di Mariangela Napoli e di quell’Antonino Armaforte che tanto si era distinto nell’impresa dei Mille, guidando i “picciotti” e lo stesso Garibaldi lungo i viottoli tra passo di Renda e Monte Calvario, sopra Parco, per accamparsi in attesa di attaccare Palermo.
  • 5. Da pochi mesi i soldati pontifici erano stati sconfitti e l’esercito italiano era entrato a Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Finalmente Roma era capitale ma Papa Pio IX severamente affermò “Non expedit”. Erano anni di grande fermento politico e sociale: l’Italia ormai era fatta ma gli Italiani ancora non sapevano di essere tali. PAPA PIO IX
  • 6. Emanuele trascorre serenamente la sua infanzia, tra giochi e corse, nella piazza Umberto I del suo amato paese, dove frequenta la “Scuola del Parco”, e acquisisce i primi rudimenti di quel patrimonio linguistico e culturale che tanto amerà per tutta la vita.
  • 7. G. MAZZINI G. GARIBALDI C. BENSO CONTE DI CAVOUR V. EMANUELE II Ma in Italia le cose si complicano, i padri della Patria non ci sono più: Mazzini, Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II appartengono ormai al passato, e la Destra storica deve cedere il passo ad uomini nuovi per risollevare le sorti di questa Italia ancora acerba e carica di problemi. Sono gli anni di De Pretis e Crispi e di quella Sinistra che finalmente farà uscire l’Italia dal suo isolamento internazionale. DE PRETIS CRISPI
  • 8. In quegli anni Emanuele, ancora ragazzino, viene mandato a studiare presso il seminario di Monreale, dove rimane per dieci anni e dove ha modo di maturare il suo profondo amore per le “Humanae Litterae”. Terminati gli studi ginnasiali, si trasferisce a Palermo per frequentare l’Università. Dapprima s’iscrive alla Facoltà di Medicina, ma essendo svenuto durante una lezione di anatomia, capisce che non è la sua strada e così sceglie di seguire il suo grande amore per Dante e per Virgilio, iscrivendosi alla facoltà di lettere a Palermo.(Oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza)
  • 9. G. PITRE’ A. SALINAS Sono anni di grande fermento culturale, durante i quali ha modo di conoscere gli uomini più eminenti della cultura di Palermo: Giuseppe Pitrè, Antonio Salinas, Gioacchino Daidone, con i quali può condividere la sua grande passione letteraria, e scambiare versi in latino e traduzioni dotte. Già in precedenza aveva intrapreso rapporti di amicizia anche con il vate Giosuè Carducci, al quale volle dedicare alcune delle sue opere giovanili. Proprio grazie a questa amicizia diventerà membro della Società Dante Alighieri, di cui lo stesso Carducci era stato uno dei fondatori. G. CARDUCCI ROMA - PALAZZO FIRENZE SEDE DELLA SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI
  • 10. Ed eccoci arrivati ai primi del Novecento: il re d’Italia Umberto I è stato appena ucciso, ed è salito al trono suo figlio Vittorio Emanuele III. Inizia così un nuovo periodo nella storia italiana, caratterizzato da un’accorta politica liberale il cui autore principale sarà Giovanni Giolitti: politica sociale, suffragio universale maschile, conquista della Libia, sono alcune delle iniziative portate brillantemente a termine sotto il suo governo. Foto dei soldati in Libia 1911
  • 11. In Europa impazza la Belle Epoque. Nei Cafè chantant de Paris si balla il “can can” e la Tour Eiffel illumina la città. Nei Caffè di Vienna (Kaffeauser) si gusta la “Sacher Torte” con la fiduciosa consapevolezza di un progresso e di un benessere imperituri.
  • 12. Nel 1900 Emanuele consegue la laurea in Lettere, con la votazione di 106/110, discutendo la tesi su Ovidio. Nel novembre del 1901 inizia la sua brillante carriera di docente di latino presso il Regio Ginnasio Inferiore Meli, ove vi rimarrà fino al 1911 per poi trasferirsi al Regio Liceo Ginnasio Vittorio Emanuele II, dove concluderà la sua carriera. Egli amò profondamente la scuola e i suoi alunni, ai quali dedicò le sue migliori energie, lasciando un ricordo indelebile di sè in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Uno dei suoi scolari, Attilio Zingales, ricorda così l’amato maestro: “Professore: titolo scolastico, espressione burocratica. Ma egli fu ben altro. Egli era veramente il Maestro”. Palermo - Odierna sede del Liceo Classico Vittorio Emanuele II
  • 13. Nel 1901 diventa membro di Terza classe della Società Siciliana per la Storia Patria con la quale collaborerà fino alla morte. Nel 1902 pubblica uno dei suoi lavori migliori: la traduzione dell’ “Inno a Venere” di Lucrezio, che lo porterà alla ribalta nazionale come fine traduttore. Nel 1911 darà mostra della sua grande abilità nel comporre versi in latino: parteciperà infatti al “Certamen Capitolino”, una gara internazionale di poesia latina, bandita dal comune di Roma, per celebrare il Natale della città eterna e l’Armaforte si classificherà 2° dopo Giovanni Pascoli con il carme “Il Natale di Roma”. E a distanza di 14 anni nel 1925 darà nuovamente prova delle sua abilità poetica, concorrendo ad un certame poetico bandito dalla R. Università di Roma, con il carme “Siracusana”. Pergamena donata dai discepoli al “Maestro” come vincitore del “Certamen Capitolino”
  • 14. L’incontro con l’ambiente culturale palermitano non gli farà dimenticare la tanto amata terra natale. Tra il 1907 e il 1910 collabora con Eugenio Di Carlo alla realizzazione delle iscrizioni collocate sulla facciata del Municipio di Parco e sull’Obelisco del Monte Calvario, in occasione del 50° anniversario dell’impresa dei Mille e dell’Unità d’Italia. E’ inoltre l’autore dell’iscrizione per la sorgente di Parco.
  • 15.
  • 16.
  • 17. PER L’ OBELISCO SUL MONTE CALVARIO A RICORDO CHE SU QUESTO COLLE DAL XXII AL XXIV MAGGIO MDCCCLX GIUSEPPE GARIBALDI POSE L’ACCAMPAMENTO A GLORIA DI QUESTO POPOLO CHE ACCOLSE I LEGIONARI DEL DITTATORE CON VIRTU’ ROMANA CON GENTILEZZA ITALICA IL MUNICIPIO DI PARCO NEL CINQUANTESIMO DELLA RIVOLUZIONE RELIGIOSAMENTE CONSACRA
  • 18.
  • 19. Ma nubi di tempesta si addensano sull’Europa, venti di guerra spirano da Germania, Francia, Inghilterra, Russia e Serbia. “Alle armi, alle armi!” Si grida in tutta Europa quando il 28 giugno del 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando • Attentato di sar fu assassinato a Sarajevo. • trincea Scoppia così la Grande Guerra e anche l’Italia, suo malgrado, il 24 maggio 1915 imbraccerà le armi.
  • 20. Nel 1914 Emanuele Armaforte pubblica uno dei testi fondamentali della sua produzione: “La Sintassi Latina” ad uso dei Ginnasi, un manuale scolastico destinato ad accompagnare le fatiche di intere generazioni di studenti. Ma anche il nostro Professore è coinvolto da questa guerra che segnerà duramente il destino di tante nazioni, con il suo carico di rovine, morti e distruzione. Proprio ai ragazzi del Liceo Vittorio Emanuele II caduti in guerra dedicherà un’ epigrafe in ricordo del loro sacrificio.
  • 21. Cessata la bufera della guerra, per il nostro Professore Armaforte è tempo di tornare ad una tranquilla quotidianità fatta di insegnamento, studi, poesia. Nel 1919 l’amico G. E. Nuccio lo invita a collaborare alla “Confederazione Dei Grilli” per ripercorrere insieme le tappe delle civiltà antiche, di cui Palermo è tutt’ora così ricca. E questa sua grande passione per la Sicilia, per la sua arte e il suo folklore, lo porterà a dirigere per diversi anni l’Università Popolare di Palermo, in cui teneva delle affollatissime lezioni ad operai e semplici lavoratori, per far conoscere loro le bellezze della propria Terra. Sempre questo amore per l’arte e la natura lo porterà ad essere uno dei soci più attivi del Club Alpino Siciliano, al quale aveva dato il motto di cui esso si fregia. 1905 - Foto del Club Alpino Siciliano
  • 22. Terminata la guerra anche l’Italia tenta di tornare alla normalità tra tante difficoltà: vedove, orfani, mutilati, crisi economica, riconversione industriale, proteste sindacali. Ma ecco che irrompe, sulla scena politica italiana, quell’uomo che terrà nelle sue mani le sorti dell’Italia per oltre un ventennio: Benito Mussolini, l’uomo della Provvidenza, come lo definirà Papa Pio XI, chiamato dal destino a ristabilire ordine e pace in Italia. E’ il 28 ottobre del 1922 quando il Duce marcia su Roma alla testa delle camicie nere. Dal quel momento diventerà il padrone assoluto dello Stato italiano. Benito Mussolini marcia su Roma
  • 23. Con l’avvento del Fascismo anche il Professore Armaforte, come buona parte della cultura del tempo, s’iscrive al Fascio, ma tale adesione non fu solo formale in quanto forte in lui era il culto della Patria, per la quale sentiva un affetto sacro e fondamentale. Nel 1923 viene nominato membro del Consiglio di amministrazione del R. Istituto dei Sordomuti, incarico che accettò volentieri per la sua grande valenza educativa e per un’innata volontà di far del bene.
  • 24. Siamo giunti al 1926. In rotta verso New-YorK sul “Patria” L’ otto settembre, malgrado le condizioni di salute non siano Mentre la nave fende l’azzurra distesa de l’acque, le migliori, si imbarca sul Aprendo un vasto solco di biancheggianti spume, transatlantico “Patria” che lo Odo voci da presso d’inglesi fanciulle ammiranti avrebbe condotto a New York Lo scintillar de l’onde per l’infinito Oceano. per tenere un ciclo di Ma più gradita suona, di grazia straniera atteggiata, conferenze in qualità di La divina dolcezza de l’eloquio di Dante . [….] oratore propagandista della Società Dante Alighieri. Per Parlami, o rosea bocca; nel cor che si nutre di pianto l’Armaforte partire è alquanto Sveglia i sacri ricordi de la Patria lontana; increscioso ma, pur tuttavia, Ove m’attende il caro fratello che sotto ai cipressi una necessità per allontanarsi Dorme coi nostri vecchi che già sotterra scesero, dalla grave situazione nella Ove rimase in pianto l’amata sorella che aspetta quale si era venuto a trovare. Il di’ del mio ritorno, ne la deserta casa. Mentre si trovava sul “Patria” scrive alcuni distici per una Settembre 1926 giovane donna straniera:
  • 25. Il Prof. Armaforte a New York Con il piroscafo “Patria” è giunto Due anni or sono vinse anche il a New York - chiamato dal concorso di poesia latina bandito dalla Comitato Centrale della “Dante Facoltà letteraria della Regia Università Alighieri” – il Prof. E. Armaforte, di Roma. Conosciuto e largamente insegnante della storia dell’arte apprezzato per le sue rare qualità di all’Università di Palermo. Egli è un artista e di scrittore, il prof. Armaforte è illustre latinista e fu classificato membro della Reale Commissione per secondo – immediatamente dopo la conservazione dei Monumenti. Giovanni Pascoli – nella gara Egli terrà una serie di conferenze alla internazionale di poesia latina Società Dante Alighieri, alle quali, tenuta in Campidoglio per la indubbiamente, interverrà scelto e celebrazione dell’annuale di numeroso pubblico”. Roma, nel cinquantesimo anniversario del nuovo Regno. Articolo di giornale dell’epoca (Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
  • 26. Dopo avere tenuto tre conferenze le sue condizioni di salute si aggravano, e il 23 dicembre del 1926, mentre si trovava con un compaesano del Parco in una ferrovia sotterranea, all’improvviso si accascia, viene ricoverato d’urgenza in ospedale ove morì il 26 dicembre assistito da alcuni familiari. La sua salma verrà traslata al cimitero di Sant’Orsola di Palermo nel 1928, dove ora riposa in pace insieme ai suoi cari. “I suoi occhi non videro e non vollero vedere se non luce, bontà, bellezza, e quando l’ombra dei mali gli si addensò attorno, li chiuse per sempre”. Girolamo Daidone
  • 27.
  • 28. La salma di Emanuele Armaforte composta nelle pace della sua terra “Emmanuele Armaforte torna, Emmanuele Armaforte, anima morto alla sua terra. La città che lo d’altro tempo e d’altro tono, che vide Maestro e amico, umanista e non siano i nostri, esprimeva in poeta, vigila con la luce di pupille ogni suo sentimento, un’onda di molteplici, con lo stupore pensoso serenità superiore. Serenità che di mille e mille cuori fedeli la proveniva da un appagamento salma santificata da tutte le virtù ideale dello spirito, raffigurante in che onorano la vita. ogni attimo della sua vita, la La benedizione della Patria è visione lontana di un mondo, in sulla bara, grave di pianto, in cui si mezzo al quale egli viveva come riaccende e si esalta l’eco del un poeta e come un sacerdote. dolore, che torna e si prostra Fu, per questo, un umanista. accanto al suo cuore. Nel senso più alto e più vero della parola………..” Articolo di giornale dell’epoca (Per gentile concessione del Signor A. Bruno)
  • 29.
  • 30. BIBLIOGRAFIA Le ricerche bio-bibliografiche sono state effettuate alla biblioteca del comune di Altofonte Ferdinando Albeggiani “Emanuele Armaforte “ – Discorso Commemorativo AA. VV. Omaggio a Emanuele Armaforte Articoli di giornali Le foto sono state scattate ad Altofonte
  • 31. Si ringraziano il D.S. dell' I.C. “Emanuele Armaforte” Prof.ssa Irene Iannello il personale della biblioteca del comune di Altofonte per la competenza e la grande disponibilità dimostrate il signor Antonino Bruno per la collaborazione e per aver messo a disposizione gli articoli dei giornali e la foto di E. Armaforte.