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Difendiamo l’ospedale di Bazzano è un
intento urlato e riesumato a più riprese da
troppo tempo per poter capire cosa in
realtà voglia dire. Civicamente Samoggia
(CS) crede che l’unico modo per salvare
una struttura fondamentale come questa
sia migliorare i servizi già presenti e
aggiungerne altri importanti.
È il caso del Day Hospital (DH)
Oncologico, una struttura specifica per le
problematiche oncologiche, cioè
tumorali. Al suo interno sarebbero
previsti trattamenti farmacologici
specifici o di supporto, ma anche il
controllo periodico dell’andamento della
malattia durante le fasi di trattamento.
Al momento il distretto
sanitario che comprende il Comune di
Valsamoggia è l’unico della provincia
di Bologna in cui tale servizio è assente,
nonostante debba rispondere alle
esigenze di oltre 150.000 abitanti. E dire
che il nostro Comune possiede una
struttura con tutte le caratteristiche
necessarie ad erogare questo tipo di cure!
Si tratta proprio dell’Ospedale Dossetti di
Bazzano. Sarebbero così finalmente
evitabili le lunghe trasferte all’Ospedale
Bellaria di Bologna o a quello di Vergato
(a più di 60km), alle quali i pazienti
oncologici del nostro territorio in
situazione di sofferenza sono ora
costretti.
La domanda di cura a riguardo
è sempre crescente, come CS ha
segnalato fin dal primo Consiglio
Comunale del Comune di Valsamoggia
l’11 giugno 2014, unitamente alla
proposta del DH Oncologico.
La prima risposta dell’assessore
alla sanità fu di grosso conforto: “E’
interessante: lavorerò per informarmi
meglio sulla questione”. Quasi cento
giorni dopo però la nostra proposta non
aveva ancora ottenuto riscontri. Avendo
chiesto spiegazioni, durante un
successivo Consiglio Comunale la
saccente e supponente risposta dello
stesso assessore, fu, testualmente: “Ho
capito, ragazzi di CS, l’idea è
interessante: però bisogna capire se
serve! In fin dei conti quanti saranno qui i
malati di tumore, dieci al massimo?”
Insomma, tre mesi dopo
l’assessore alla sanità nemmeno si era
informato sui numeri necessari
quantomeno per prendere in
considerazione la proposta. Avrebbe
altrimenti scoperto che, essendo quella
del tumore un’autentica piaga, i pazienti
oncologici di Valsamoggia purtroppo
sono molto, molto più di dieci!
Con l’unico intendo di
migliorare i servizi che i cittadini
devono avere per diritto, la lista
Civicamente Bazzano aveva lanciato già
nel 2012 una campagna di raccolta firme
arrivando a più di mille! Lo scorso
ottobre CS ha nuovamente rilanciato
l’iniziativa e il risultato è stato di circa
1700 firme raccolte in poco più di un
mese.
Il disagio lamentato è pari
almeno alla speranza di chi vuole
sinceramente il raggiungimento di questo
risultato. Non sembra essere dello stesso
avviso il Sindaco di Valsamoggia,
Daniele Ruscigno, che in un’intervista al
Resto del Carlino del 6 ottobre 2014 ha
dichiarato: “La risposta a questa esigenza
verrà fornita NON certo sulla base della
pressione delle firme”. Noi riteniamo
invece che, esattamente come nel 2010
quando, sempre su presentazione di firme
dei cittadini, il Comune di Bazzano
ottenne l’arrivo dell’auto medica, si tratti
di una democratica battaglia di dignità e
che in quanto tale debba essere ascoltata
con la massima priorità.
CS vuole contribuire insieme
alla maggioranza a migliorare il territorio
di Valsamoggia, a tutela di chiunque. Per
questo i cittadini e le loro firme sono
fondamentali per una proposta che, ne
siamo certi, ha un destino vincente.
Simone Rimondi
DifendiamoDifendiamo
l’ospedale dil’ospedale di
BazzanoBazzano
Il Consiglio Comunale ha approvato le
nuove tariffe 2014 sui rifiuti. Il costo del
servizio di raccolta riconosciuto ai due
gestori, Hera e Cosea, aumenta, così è
stato detto, di circa 220 mila euro ma tale
incremento non si rifletterà sulle tariffe
(ricordiamo che il costo della raccolta e
smaltimento rifiuti deve essere coperto al
100%) perché il Governo ha eliminato la
sovrattassa di 30 centesimi al metro
quadro e quindi, alla fine, così è stato
detto dalla maggioranza, molti
pagheranno meno rispetto al 2013.
Perché il costo è aumentato di
220 mila euro? In Consiglio Comunale
l’Assessore al bilancio ha motivato
questo aumento con l’incremento dei
rifiuti prodotti. MA NON È VERO: fra il
2012 ed il 2013 i rifiuti prodotti, in base
ai dati ufficiali elaborati dalla Regione,
sono calati dello 0,6%.
Stranezza dei contratti stipulati
con Hera: esaminando i dati del bilancio
consuntivo 2013 del Comune di
Crespellano si può rilevare che dal 2011
al 2013 i rifiuti smaltiti si sono ridotti del
4,4% ed il costo del servizio è aumentato
del 16,3%! Un dato stupefacente che non
stupisce.
Roberto Labanti
La tassa suiLa tassa sui
rifiuti cala,rifiuti cala,
il costo noil costo no
civicacivica
MENTEMENTE
Aperiodico dell’Associazione Civicamente Samoggia
n.1 febbraio 2015
Ri-unirsi, ri-conoscersi, ri-cominciare
insieme: in una parola, ri-avvicinarsi alla
Politica con la “P” maiuscola. Questo è il
primo obiettivo dell’Associazione
Civicamente Samoggia (CS), che nasce
dall’ascolto del territorio e delle comunità
che lo abitano, con l’intento di far
ricredere chi non crede più nella politica e
nelle intenzioni di chi ad essa si dedica.
Il termine associazione molto
spesso è sinonimo di un gruppo attivo ma
che si rivolge più ai propri soci che
all’esterno. Quella di CS, invece, tende ad
espandere la propria voglia di essere
ascoltati, di sentirsi a casa e di valere, di
appartenere e di poter incidere.
Come? Con un progetto culturale
che realizzi il desiderio delle persone di ri-
unirsi, per esercitare in uno spazio comune
attività comuni, che ridia al luogo naturale
della piazza il suo fondamentale apporto
all’amministrazione, che consideri le
strade essenziali per costruire una politica
più umana e per sperimentare la bellezza
della condivisione.
Chi accetta la responsabilità di
confrontarsi e di partecipare, unendo le
proprie posizioni alle proprie competenze,
lo fa per imparare a essere utile a un
territorio del quale fa parte. Per questo
servono forza e consenso. E il consenso è
una cosa seria, non ha nulla a che vedere
con le alleanze e i numeri: l’unica alleanza
possibile è con la coscienza delle persone.
Un Comune non appartiene a nessuno ma
è di tutti: ai problemi del proprio territorio
non c’è migliore risposta di quelle di chi lo
abita e lo vive.
Partendo da queste premesse,
l’Associazione CS si propone come un
laboratorio aperto a tutti coloro che
vogliono affrontare la politica e la
“gestione” amministrativa senza padri e né
padrini, senza imposizioni dall’alto né
timori reverenziali verso chicchessia,
senza un bisogno di vittimizzazione, ma
solo con quella che la cultura comunitaria
africana chiama ubuntu, ovvero l’“umanità
verso gli altri”.
Altro fondamento della
Associazione CS è il primo principio
costituzionale: la dignità. Quella che arriva
attraverso la verità, che per sua natura è
sempre rivoluzionaria, la mobilitazione
personale, le relazioni tra le persone e con
le strutture della società. All’acquisizione
della dignità concorrono anche l’essere
responsabili in onestà e competenza, in
giustizia e nella bellezza delle aspettative
di ciascuno.
L’Associazione CS costruisce
idee e proposte attraverso il confronto con
i cittadini. Così è stato a Bazzano – quattro
anni fa – dove su richiesta dei cittadini si è
ottenuto di avere un auto medica, e così
sarà quando presenteremo le firme di tanti
cittadini che chiedono un Day Hospital
Oncologico nel nostro distretto sanitario.
Rivolgendosi a tutte le
generazioni, l’impegno ordinario di molti,
e non l’impegno straordinario di pochi,
sarà la nostra forza. Un politico può infatti
imparare ogni giorno dai propri cittadini
esattamente come un insegnante può
farlo dai propria alunni.
E’ da un senso ritrovato di
responsabilità personale e di senso
comunitario che si parte per contrastare
l’abitudine e la rassegnazione che da
troppo tempo albergano prepotentemente
nella percezione della politica. Per questo
ri-uniamoci, ri-conosciamoci, ri-
cominciamo insieme!
Fabio Negrini
CivicaCivica -- MenteMente
La cultura è un paio di occhiali che non
possiamo togliere, perché fa parte di noi, e
condiziona la nostra vita in ogni momento.
La cultura sono le attività di arte e
spettacolo, ma anche le biblioteche sparse
sul territorio, spesso unico luogo gratuito
di aggregazione e servizi per bambini,
ragazzi e altre fasce di pubblico. Per
questo la cultura riguarda tutti!
Quale strategia ha in mente il
Comune sulla cultura? Ufficialmente si sa
soltanto che la Fondazione Rocca dei
Bentivoglio è diventata dal 1 gennaio il
braccio operativo che gestisce biblioteche,
musei, promozione turistica, sagre, festival
e altro ancora di tutto il nostro enorme
territorio, come si leggeva nella nuova
bozza di convenzione approvata in
Consiglio Comunale l’anno scorso.
Civicamente ha votato contro per la
mancata chiarezza sulle politiche culturali
del Comune, mai peraltro esplicitate in
questi mesi.
Il 14 gennaio abbiamo saputo che
un nuovo direttore, scelto naturalmente
senza alcun bando o raccolta di
manifestazione di interesse pubblica, è
stato nominato l’8 gennaio. Ma è davvero
accettabile che nel 2015 un ente pubblico
agisca così?
Altra novità! Dal 30 dicembre c’è
anche un nuovo consiglio di indirizzo e un
nuovo consiglio di amministrazione, ma le
associazioni culturali e turistiche, il
consiglio di Municipio di Monteveglio e
tutto il Comune, non lo sapevano ancora
lunedì 12 gennaio, all’assemblea pubblica
che c’è stata. Ma dove sta la tanto
propagandata trasparenza nei confronti
degli elettori?
Tutto ciò, nonostante fosse
all’ordine del giorno in due consigli di
Municipio a Monteveglio, il 28 ottobre e il
23 dicembre, una richiesta di chiarimenti
sulla Fondazione, per capire cosa sarebbe
successo dal primo gennaio. All’ultimo
consiglio senza risposta, il 23 dicembre,
siamo riusciti a coinvolgere anche la
maggioranza su tale richiesta, così forse
adesso l'avremo.
Ma è possibile che su questo tema
mai una parola sia stata espressa sulle
politiche, le capacità gestionali e tecniche,
tantomeno i bilanci? Nel frattempo, ci
sono altre novità che non sappiamo? Su
che basi vengono fatte scelte così
importanti? Ad esempio, cosa sarà della
biblioteca di Monteveglio (l’Assessore
Dardi la riteneva non necessaria, mentre
ora si vocifera di lavori di ampliamento,
comunque nessuna risposta ufficiale al
consiglio di Municipio)? E come sarà
scelto il nuovo organico della Fondazione?
Un territorio ha il diritto di
conoscere scelte politiche e di azione
culturale del l'amministrazione, e se non
c’è nulla da nascondere, non c’è nulla da
temere nel comunicare. Ridurre i servizi o
abdicare a una gestione privatistica
sarebbe un grave errore. Noi ci siamo e
siamo pronti al dialogo e alla
collaborazione, ma a oggi i segnali non
sono stati per nulla incoraggianti.
Giorgia Boldrini
Cultura senzaCultura senza
paura:paura:
quale futuroquale futuro
perper
ValsamoggiaValsamoggia??
Intendiamoci, a noi 600 nuovi posti di
lavoro non fanno schifo, ma tutto questo
gran parlare della Philip Morris ci ha
mosso dei dubbi sull’efficacia della cura
che è stata scelta a Valsamoggia per uscire
dalla crisi.
Abbiamo il timore che si cerchi di
curare la malattia con strumenti che ne
sono stati la cagione.
Ci domandiamo se davvero c’è da
essere felici per il più grande Gruppo
privato mondiale nel settore del tabacco
che ha scelto il nostro territorio per
produrre 30 miliardi di sigarette l’anno.
Saranno di nuova generazione, faranno
meno male. Per noi però le sigarette sono
sigarette e le sigarette fanno male, punto.
Descrivendo il nuovo intervento
della Philip Morris gli unici numeri che i
nostri Amministratori si sono limitati a
pronunciare, sono stati 500 e 600:
rispettivamente milioni di euro di
investimento e nuovi posti di lavoro.
Possibile che un intervento di
simile portata possa essere riassunto con
soli due numeri? Noi pensiamo di no,
eccovi altri numeri:
- 31 ettari di terreno agricolo perso nei
pressi di un’area urbanizzata con la
presenza di numerosi capannoni vuoti e
lotti inutilizzati.
- Perdita di produzione agricola sufficiente
a sfamare 186 persone l’anno.
- 7.750 tonnellate l’anno di co2 non più
assorbite dal suolo impermeabilizzato.
- 116.250 metri cubi di acqua di pioggia
l’anno non più regimata naturalmente.
- Edifici alti fino a 34 m che saranno
visibili da oltre 10 chilometri di distanza.
- Maggior traffico stradale e autostradale,
maggiore inquinamento atmosferico ed
acustico.
- Il 15% dei ricoveri ospedalieri sono
attribuibili al fumo.
- L’incidenza del fumo sulla spesa
sanitaria pubblica è dell’8,5%, pari allo
0,4% del PIL nazionale.
Costi ambientali e costi sociali
dei quali non si è tenuto conto; il lavoro a
tutti i costi.
La scelta di non considerare il
contesto ambientale e sociale ove
quest’opera verrà realizzata è scellerata ed
avrà lo stesso impatto negativo
dell’atterraggio di un’astronave in Piazza
Maggiore.
Mettendo in contrapposizione
lavoro e ambiente i nostri Amministratori
locali sono riusciti a giustificare scelte
sciagurate di governo del territorio,
anteponendo a quest’ultimo la necessità di
garantire la crescita, parola ormai priva di
significato.
Ma un bravo amministratore
locale lo si riconosce dalla sua capacità di
ipotizzare scenari alternativi e di prendere
decisioni coraggiose per il bene dei
cittadini e del territorio, e la scelta di
affidare ad una Multinazionale del tabacco
lo sviluppo e il futuro di Valsamoggia non
è certo delle più lungimiranti, coraggiose o
alternative.
Marco Aleotti
Il lavoro aIl lavoro a
tutti i costitutti i costi
La Giunta ha presentato il Bilancio di
previsione privo della relazione politico-
amministrativa che spiegasse gli obiettivi,
motivasse le scelte e indicasse dove sono
stati utilizzati i 2.500.000 euro di risparmi
promessi in campagna elettorale. Partiamo
dalle SPESE.
Le minori spese certe sono quelle
della politica (-200 mila euro) che nel
2015, con l’Amministrazione a regime,
diventano -170 mila euro.
Confrontare le voci di spesa dei 5
ex-bilanci con quello di Valsamoggia è
stato difficile a causa di cambiamenti e
spostamenti di somme e capitoli di spesa.
Difficile capire se vi sono maggiori risorse
per servizi: tutti i servizi scolastici, sociali
e sportivi passano in capo alla
ISTITUZIONE (bilancio di 7 milioni e
300 mila euro), parte dei servizi culturali
in capo alla FONDAZIONE “Rocca dei
Bentivoglio”.
Difficile capire i costi del
personale in assenza di un quadro
complessivo (quanti sono, dove sono
collocati, le funzioni, le figure apicali), in
assenza di un confronto tra il 2013 e il
2014 dei costi della “macchina
amministrativa”.
Ma troviamo singolare: -464mila
euro per spese di viabilità e illuminazione;
-270 mila euro per parchi e ambiente;
+140 euro mila per urbanistica e territorio.
Al 30 novembre avremo
l’assestamento di bilancio, atto
fondamentale per capire come sta
andando. Noi analizzeremo bene i dati e
informeremo i cittadini di quello che sta
succedendo …..
Le minori imposte: presto detto.
La TARI, tassa rifiuti, in generale
aumenta (aumentano i costi dei “gestori”).
Unico risparmio il “regalo” dello Stato che
non chiede più i 30 centesimi al metro
quadro versati nel 2013.
L’IMU: stesse aliquote del 2014,
quindi diverse per singoli municipi.
Pagheremo per lo stesso tipo di immobile
somme diverse. Noi avevamo proposto,
perché possibile ed equo, di definire
aliquote uniche sull’intero territorio di
Valsamoggia. Approvare aliquote inferiori
per immobili locati a canone concordato e
per beni strumentali (uffici, negozi,
magazzini) utilizzati dai proprietari
dell’attività.
La TASI sulla prima casa:
aliquota massima con detrazioni che
“colpiscono” le famiglie con figli (fino a
+180 euro). Gli altri risparmiano (fino a -
50 euro). Ma perché non aver fatto
risparmiare un po’ meno ma tutti? Minori
entrate per 160.000 euro, noi
proponevamo di far risparmiare 360.000
euro.
Addizionale IRPEF: scelte
condivisibili. Aliquote uniche a crescere in
rapporto al reddito. Unico neo la soglia di
quota esente definita a 10.000 euro. I
bazzanesi con reddito tra i 10 e i 12.000
euro (avevano quota esente a 12.000 euro)
si troveranno a pagare 70/80 euro. Con un
piccolo aggiustamento da noi proposto
questa situazione si poteva evitare.
Infine i contributi straordinari per
la fusione: tanti soldi pari ad € 1 milione e
700 mila euro che vengono “mangiati” per
il 60% da minori trasferimenti.
Abbiamo ancora nelle orecchie
l’eco della grande opportunità
“economica” della fusione. Niente di tutto
questo; lo sapevamo anche prima che il
paese non naviga nell’oro e che bisogna
lavorare, come in una normale famiglia, a
tagli sul superfluo, al contenimento delle
spese e alle priorità sugli investimenti e
servizi.
Maurizio Bruni
La verità inLa verità in
pillole sulpillole sul
bilanciobilancio
Abbiamo sempre sostenuto che il percorso
verso il comune unico non potesse
attenuare l'importanza dei Municipi, intesi
come luogo in cui si possano esprimere
esigenze, richieste e proposte da parte
della cittadinanza.
É indubbio che con la fusione si è
allontanata dai cittadini la sede in cui si
prendono le decisioni; e quindi è
opportuno mettere nelle loro mani un
mezzo che abbia la funzione di ascolto dal
basso, dove nascono e si evidenziano i
problemi. L'espressione e l'ascolto dei
cittadini nei Municipi garantisce il cogliere
immediatamente il loro punto di vista.
Da sempre le nostre convinzioni
sono: un consiglio di Municipio aperto agli
interventi e al dialogo con i cittadini con
maggiori funzioni e poteri. Il regolamento,
approvato dal Consiglio Comunale con la
nostra opposizione costruttiva (abbiamo
proposto molti emendamenti e
miglioramenti tutti cassati), è
estremamente limitato.
Fedeli al principio di apertura al
contributo e all'ascolto della cittadinanza
abbiamo proposto in tutti i consigli un
ordine del giorno “Discussione delle
modalità di partecipazione dei cittadini
alle sedute del Consiglio di Municipio” e
abbiamo ottenuto risposte strane e
diversificate. A Bazzano e Crespellano è
stata condivisa, seppure regolamentandola,
l'idea di dare la parola ai cittadini. A
Monteveglio e a Castello di Serravalle la
maggioranza ha espresso parere contrario,
sostenendo che il ruolo di rappresentanza e
il potere decisionale, di cui i consiglieri
eletti sono investiti, non possono venire
“offuscati” dalla parola di un cittadino
qualsiasi. A Savigno poi il nostro ordine
del giorno sull'argomento non è stata
nemmeno votato.
Ci chiediamo: siamo nello stesso
Comune? Perché utilizzare due pesi e due
misure? E’ politicamente sbagliato negare
la parola ai cittadini attivi che partecipano.
In questo modo si allontanano le
persone dal “governo” della cosa pubblica.
E poi pensate: se un cittadino volesse dire
la propria opinione su di un argomento
dovrebbe partecipare ad un consiglio di
Bazzano o Crespellano.
Due considerazioni finali: La
prima, purtroppo i municipi, per
regolamento, hanno carattere solamente
consultivo o propositivo e non prendono
nessuna decisione operativa, quindi spetta
a noi far si che l'intervento della
popolazione incida in modo determinante
sulle scelte; La seconda,
Purtroppo nei consigli municipali
non sono rappresentate tutte le forze
politiche presenti nel consiglio comunale
quindi la nostra proposta di apertura e di
ascolto può sopperire a questa esclusione,
dando appunto modo a tutti i cittadini di
esprimere le loro opinioni, proprio là dove
si evidenziano e si analizzano i problemi
che li riguardano.
Enrico Suffritti
Chi ha paura deiChi ha paura dei
Municipi?Municipi?
A volte copiare è una bella cosa. Copiare è
imparare da qualcuno che ci ha pensato
prima di te. È imparare e mettere in
pratica.
Quella che vorremmo copiare è
una buona pratica messa in campo a
Savignano sul Panaro. Il progetto è nato
dalla collaborazione tra Amministrazione
comunale e Scuola ed è giunto al suo terzo
anno di vita.
Il progetto riguarda lo
smaltimento dei rifiuti e la raccolta
differenziata. Partendo dal concetto che
ciò che buttiamo non è rifiuto, ma risorsa
da riutilizzare, sono stati posizionati
davanti alle scuole del territorio dei
compattatori per la raccolta delle bottiglie
di plastica. La plastica così raccolta viene
venduta e il ricavato entra nelle casse della
scuola che lo finalizza alla realizzazione di
progetti didattici. Il progetto si è poi
ampliato alla raccolta di altri materiali,
quali per esempio la carta.
Il valore del progetto non è
puramente economico, anche se dà buoni
risultati su questo piano: fino ad ora sono
entrati nelle casse della scuola circa
10.000 €. L’importanza del progetto sta
anche sul piano educativo e didattico e
rientra a piano titolo nei percorsi di
educazione ambientale che la scuola
realizza.
Abbiamo presentato a questo
proposito un ordine del giorno, nella
seduta del Consiglio comunale del 6
novembre 2014, chiedendo di “copiare”
questa buona pratica. La risposta del
Sindaco è stata NO, questo è un progetto
superato e noi abbiamo un progetto più
avanzato.
Peccato che il Sindaco, a parte
questa esternazione, non abbia fornito
qualche elemento per renderci edotti di
tale progetto che aspettiamo di visionare,
se e quando verrà mai presentato. Ci venga
consentito il beneficio del dubbio rispetto
ad una risposta nella quale non è stato
portato nessun elemento concreto
relativamente all’ipotetico progetto.
Il progetto Dea Minerva prevede,
inoltre, una riduzione dei conferimenti di
rifiuti ad HERA e ciò potrebbe portare un
beneficio a tutti i cittadini: meno
conferimenti, meno costi dovuti ad HERA,
meno TARI. E su questo fronte la
domanda è: il Sindaco e la sua
maggioranza hanno intenzione o meno di
andare in questa direzione?
Tiziana Tiengo
Copiare leCopiare le
buone pratichebuone pratiche
non è peccatonon è peccato
Aperiodico dell’Associazione Civicamente Samoggia
Sede legale: Via Carlo Termanini 14— 40053 Bazzano
mail civicamentesamoggia@gmail.com — sito www.civicamentesamoggia.it
Il gruppo consigliare di
Civicamente Samoggia eletto nel consiglio
di Municipio di Bazzano si è impegnato
fin dalla prima seduta a promuovere una
reale partecipazione dei cittadini, punto
nodale del programma elettorale ma anche
per un percorso democratico di
partecipazione al processo decisionale dell'
Amministrazione.
L’idea di base era quella di
svincolare la figura del Municipio, che è
l’organo territorialmente più vicino alla
cittadinanza, dalla visione di un gruppo di
"candidati eletti " che deliberano e di
cittadini che "accolgono" e a volte
subiscono "scelte".
L’immagine che ci ha
accompagnato è stata quella di un’officina
di idee e di proposte, di un laboratorio in
cui i vari temi portanti di un territorio
potessero essere condivisi tra cittadini e i
gruppi " politici" rappresentati in seno al
Municipio, al fine di pervenire a progetti
concreti e mirati, attinenti alla realtà
territoriale che rappresentiamo.
La nostra "idea" di Municipio ha
trovato importanti punti di condivisione
con il gruppo di maggioranza, e dalla
sintesi di tali punti abbiamo elaborato
insieme una sorta di linee guida sulla
partecipazione approvate all'unanimità.
Siamo così arrivati ad istituire un
consiglio di Municipio “aperto” ai cittadini
con sedute aperte al pubblico o alle
associazioni per specifici argomenti (già
indicati nella convocazione) e sedute
dedicate alla normale attività.
Sta a noi consiglieri di minoranza
e maggioranza, e a voi cittadini
approfittare di questa opportunità, che ci
vede tutti protagonisti attivi nelle scelte
che ci riguardano e che permette una sorta
di riconciliazione del cittadino con la
Politica, molto spesso, a ragione, odiata e
vituperata.
Ora che tale opportunità è stata
data, tocca ai cittadini partecipare
attivamente alle sedute consigliari
realizzando così quei principi di
democrazia, di partecipazione e di
proposizione che il nostro Stato sancisce e
tutela.
Silvia Stronati, Piero Tommesani,
Marco Aleotti, Giampaolo Vezzali
E’ passato poco più di un anno dalla
decisione dell’allora Giunta di Crespellano
di negare l’autorizzazione, dopo un parere
negativo della Regione, alla realizzazione
di una centrale a biomasse. Nel mese di
ottobre è stata presentata una nuova
domanda per la realizzazione di due
impianti di potenza elettrica complessiva
pari a 2/3 di quella di Zola Predosa.
Come allora, anche in questo caso
l’amministrazione si è ben guardata dal
darne comunicazione ai cittadini e, solo
nei giorni scorsi, ha provveduto a rendere
disponibile la documentazione allegata
alla domanda richiesta dai nostri
consiglieri comunali, con domanda di
accesso agli atti, nel mese di novembre.
Silenzio assoluto, interrotto solo
da un articolo pubblicato sul blog
personale del sindaco (ormai vero e
proprio House Organ
dell’amministrazione) tutto teso a
minimizzare la pericolosità di questo tipo
di impianto ma infarcito di palesi errori e
incongruenze: sarebbe sempre meglio
documentarsi prima di pubblicare veline di
altri.
Il 15 dicembre si è tenuta la
“Conferenza dei Servizi” con la presenza
dei vari enti, oltre al comune, chiamati a
valutare la domanda. L’esito? Lo abbiamo
appreso solo due settimane dopo, il 31
dicembre, ancora e solo dal blog personale
del sindaco Ruscigno: il procedimento è
sospeso per la necessità di acquisire le
integrazioni richieste dagli Enti.
Resta da capire perché la
domanda non sia stata respinta dal
comune, come prevedono le normative
nazionali e regionali, in quanto in palese
contrasto con le norme urbanistiche
vigenti, in particolare con l’articolo 3.6.7
del Regolamento Urbanistico Edilizio che
vieta, nelle aree agricole periurbane (e
l’area in questione lo è), l’installazione di
centrali alimentate a biomassa.
Perché questi divieti? E’
semplice: l’aria di Crespellano, come ci
dicono quotidianamente i report di ARPA
(qualcuno degli amministratori li guarda?),
è già pesantemente inquinata. Evitiamo di
peggiorarla ulteriormente.
Adanella Bianchi
LAVOCE DEI MUNICIPILAVOCE DEI MUNICIPI
BAZZANOBAZZANO
CRESPELLANOCRESPELLANO
Partecipazione dei cittadini in Consiglio di
Municipio e apertura un giorno alla
settimana dell’ufficio tecnico a Savigno:
sono i primi risultati della presenza dei
consiglieri di Civicamente Samoggia nel
Consiglio municipale di Savigno.
Determinati a rendere tale organo
il luogo dove i cittadini possono esprimere
richieste, criticità e proposte, i civici hanno
ottenuto che essi possano partecipare
durante le sedute consigliari anche se al
termine della presentazione degli ordini
del giorno in programma, come voluto
dalla maggioranza PD, refrattaria a tale
richiesta già dalla prima seduta durante la
quale non aveva accettato nemmeno di
discuterla.
L’apertura del SUE, Sportello
unico edilizio, un giorno alla settimana
presso la municipalità della località
territorialmente più ampia del comune di
Valsamoggia, è l’altro importante risultato
che i civici hanno ottenuto denunciando la
problematicità per chiunque abbia bisogno
di accedere a tale servizio con sede a
Crespellano, a 20 km. di distanza e con
orari d’apertura limitati.
Tale richiesta è stata esposta
anche a seguito di un reclamo di un libero
professionista operante nel settore edilizio
che ai primi di novembre, l’aveva
formalmente depositata evidenziando,
oltre la scomodità, anche il disservizio del
nuovo SUE.
La richiesta di due documenti
evasa dopo oltre 40 giorni e il costo
superiore di ben cinque volte a quelli
richiesti dall’ex comune di Savigno per la
medesima pratica evidenzia la
farraginosità di un comune che invece di
facilitare la vita dei suoi cittadini la
complica ancora di più, producendo
fastidiosi disservizi invece di servizi
efficienti.
Altre proposte già depositate dai
consiglieri civici di Savigno riguardano
ambiti che interessano tutti gli abitanti di
Valsamoggia: l’istituzione del vigile di
Municipio, per garantire maggiore
sicurezza, l’esenzione dall’IMU per i
terreni agricoli e una proposta sul dissesto
idrogeologico, vera urgenza cronica sia per
l’area montana che per quella di pianura,
su cui finora la giunta comunale ha eccelso
per la scarsa attenzione e un’inadeguata
azione, come l’esondazione a Monteveglio
dello scorso ottobre ha palesemente
rivelato.
Sabrina Magnani e i consiglieri
Novar Tesini, Nadia Corsi,
Giacomo Nanni, Patrizia Gamberi
SAVIGNOSAVIGNO
LAVOCE DEI MUNICIPILAVOCE DEI MUNICIPI
Nella nuova organizzazione di
Valsamoggia, il Consiglio di Municipio di
Castello di Serravalle dovrebbe
rappresentare la congiunzione tra i suoi
cittadini e l'amministrazione comunale. Per
questo motivo, nel primo Consiglio di
Municipio gli eletti di Civicamente
Samoggia hanno proposto alla
maggioranza di consentire ai cittadini di
partecipare, con diritto di parola, alle
sedute del consiglio stesso, previo accordo
condiviso sulle modalità e sui tempi a
disposizione per gli interventi.
Civicamente Samoggia sostiene,
infatti, che debbano essere i cittadini i veri
protagonisti della vita del Municipio, in
quanto portatori delle reali esigenze della
collettività e del territorio e possibili
fornitori di soluzioni.
Purtroppo, però, i 6 consiglieri di
maggioranza hanno rigettato questa
proposta di reale democrazia partecipativa
presentata dai 4 consiglieri di Civicamente
Samoggia.
Inoltre, sebbene non sia stata né
discussa in Consiglio né tantomeno votata,
la maggioranza ha unilateralmente deciso
di divulgare un’informativa alla
cittadinanza circa l'istituzione di una sorta
di "giunta" composta esclusivamente dai
propri consiglieri che si sono suddivisi il
controllo dei vari settori amministrativi e
che offrono ai cittadini l'opportunità di
incontri personali, riproponendo i soliti
vecchi schemi di controllo della pubblica
amministrazione.
Le rimostranze dei consiglieri di
Civicamente Samoggia sono state fatte
invano; a nulla è servito evidenziare alla
maggioranza che il loro agire ha leso il
diritto/dovere del Consiglio di discutere e
approvare o meno un atto pubblico prima
della sua applicazione.
Per tutta risposta alcuni
consiglieri di maggioranza hanno accusato
l’opposizione di “scarsa voglia di
lavorare”, nonostante essi non abbiamo
presentato proposte proprie da discutere in
seno al Consiglio, mentre all’attivo di
Civicamente Samoggia vi sono proposte di
discussione su vari ambiti come la
democrazia partecipativa, l’istituzione del
vigile di Municipio e un’azione per la
sicurezza del territorio.
Occorre, infine, evidenziare che la
Presidente del Consiglio di Municipio si è
assegnata la "delega" ai rapporti con le
associazioni, atto che costituisce un palese
“conflitto di interessi” in quanto essa
stessa ricopre la carica di presidente di
un'associazione.
Si può, dunque, concludere che
non vi è niente di nuovo sotto il sole:
l’aver negato il diritto di parola ai cittadini
e l’incentivare, di fatto, accordi con
portatori di interessi come la vicenda della
Presidente evidenzia, pone la maggioranza
della municipalità di Castello di Serravalle
in perfetta sintonia con quanto accade a
livello di Governo centrale.
Pina Alaimo e Patrizia Guglielmi
CASTELLO DI S.CASTELLO DI S.
Il gruppo consigliare di Civicamente
Samoggia di Monteveglio si è impegnato
sull’esame del Piano triennale delle opere
pubbliche. Mentre nel piano 2014/2016 gli
interventi erano più dettagliati e suddivisi
per municipio, nel piano 2015/2017
l'amministrazione ha riassunto all'interno
delle varie tipologie di “manutenzioni
straordinarie” (impianti sportivi, strade
comunali, immobili, parchi e giardini,
viabilità e frane) gli investimenti che
prima erano imputati a municipi diversi.
Gli importi originariamente
previsti sono così finiti in un calderone
non dettagliato nel quale è praticamente
impossibile riconoscere gli stanziamenti
dedicati al singolo progetto, con il rischio
di non trovare adeguata copertura e di non
individuare le priorità nell'esecuzione.
Una soluzione poco trasparente
che comporterà anche una sorta di
conflitto tra le diverse municipalità nel
vedere riconosciuti e realizzati i propri
progetti.
Nel piano 2014/2016 si
prevedevano diversi interventi di
riqualificazione: quello del centro urbano
di Monteveglio e della piazzetta di Stiore,
quello di Montebudello (450 mila Euro),
oltre ad un intervento per il borgo
dell'Abbazia (50 mila Euro).
Solo quest'ultimo è rimasto anche
nel piano 2015/2017, mentre gli altri tre
sono finiti nella voce “Interventi di
manutenzione straordinaria per la
riqualificazione dei centri urbani” che
comprende anche un intervento per
Castello di Serravalle di 235 mila euro e
per Vedegheto di 70 mila euro.
In questa situazione di minore
chiarezza si correrà il rischio che, in
maniera unilaterale, l'amministrazione
decida le priorità e i modi di esecuzioni
senza che siano stati coinvolti i cittadini.
Rischio reso ancor più reale dalla natura
delle relative coperture costituite da fondi
di entrata incerti (proventi da concessioni
edilizie, alienazioni, mutui, ecc.), per cui si
corre il rischio che possano venire a
mancare adeguati finanziamenti.
Nella seduta dell'11 settembre
Civicamente Samoggia aveva richiesto che
fossero stanziati fondi aggiuntivi per
sistemare la rete fognaria. Ciò per evitare
in maniera definitiva gli allagamenti della
piazza di Monteveglio che si ripresentano
dagli anni '70.
L'assessore Dardi, nel consiglio
del 29 ottobre, ha affermato che si sta
valutando il problema, ma nel nuovo piano
delle opere pubbliche 2015/2017 non è
previsto alcun stanziamento aggiuntivo; da
dove prenderanno i soldi? Forse dalla
riqualificazione della piazza di
Monteveglio? Questo mentre in altri
municipi sono stati stanziati fondi specifici
per le reti fognarie.
Se vogliamo davvero che il
Municipio sia più vicino ai cittadini,
cominciamo con l'essere più chiari nelle
scelte e diamo loro la possibilità di
discutere le priorità degli interventi da
realizzare sul loro territorio.
Stefano Serli
MONTEVEGLIOMONTEVEGLIO
www.civicamentesamoggia.it
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civicamentesamoggia@gmail.com
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  • 1. Difendiamo l’ospedale di Bazzano è un intento urlato e riesumato a più riprese da troppo tempo per poter capire cosa in realtà voglia dire. Civicamente Samoggia (CS) crede che l’unico modo per salvare una struttura fondamentale come questa sia migliorare i servizi già presenti e aggiungerne altri importanti. È il caso del Day Hospital (DH) Oncologico, una struttura specifica per le problematiche oncologiche, cioè tumorali. Al suo interno sarebbero previsti trattamenti farmacologici specifici o di supporto, ma anche il controllo periodico dell’andamento della malattia durante le fasi di trattamento. Al momento il distretto sanitario che comprende il Comune di Valsamoggia è l’unico della provincia di Bologna in cui tale servizio è assente, nonostante debba rispondere alle esigenze di oltre 150.000 abitanti. E dire che il nostro Comune possiede una struttura con tutte le caratteristiche necessarie ad erogare questo tipo di cure! Si tratta proprio dell’Ospedale Dossetti di Bazzano. Sarebbero così finalmente evitabili le lunghe trasferte all’Ospedale Bellaria di Bologna o a quello di Vergato (a più di 60km), alle quali i pazienti oncologici del nostro territorio in situazione di sofferenza sono ora costretti. La domanda di cura a riguardo è sempre crescente, come CS ha segnalato fin dal primo Consiglio Comunale del Comune di Valsamoggia l’11 giugno 2014, unitamente alla proposta del DH Oncologico. La prima risposta dell’assessore alla sanità fu di grosso conforto: “E’ interessante: lavorerò per informarmi meglio sulla questione”. Quasi cento giorni dopo però la nostra proposta non aveva ancora ottenuto riscontri. Avendo chiesto spiegazioni, durante un successivo Consiglio Comunale la saccente e supponente risposta dello stesso assessore, fu, testualmente: “Ho capito, ragazzi di CS, l’idea è interessante: però bisogna capire se serve! In fin dei conti quanti saranno qui i malati di tumore, dieci al massimo?” Insomma, tre mesi dopo l’assessore alla sanità nemmeno si era informato sui numeri necessari quantomeno per prendere in considerazione la proposta. Avrebbe altrimenti scoperto che, essendo quella del tumore un’autentica piaga, i pazienti oncologici di Valsamoggia purtroppo sono molto, molto più di dieci! Con l’unico intendo di migliorare i servizi che i cittadini devono avere per diritto, la lista Civicamente Bazzano aveva lanciato già nel 2012 una campagna di raccolta firme arrivando a più di mille! Lo scorso ottobre CS ha nuovamente rilanciato l’iniziativa e il risultato è stato di circa 1700 firme raccolte in poco più di un mese. Il disagio lamentato è pari almeno alla speranza di chi vuole sinceramente il raggiungimento di questo risultato. Non sembra essere dello stesso avviso il Sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, che in un’intervista al Resto del Carlino del 6 ottobre 2014 ha dichiarato: “La risposta a questa esigenza verrà fornita NON certo sulla base della pressione delle firme”. Noi riteniamo invece che, esattamente come nel 2010 quando, sempre su presentazione di firme dei cittadini, il Comune di Bazzano ottenne l’arrivo dell’auto medica, si tratti di una democratica battaglia di dignità e che in quanto tale debba essere ascoltata con la massima priorità. CS vuole contribuire insieme alla maggioranza a migliorare il territorio di Valsamoggia, a tutela di chiunque. Per questo i cittadini e le loro firme sono fondamentali per una proposta che, ne siamo certi, ha un destino vincente. Simone Rimondi DifendiamoDifendiamo l’ospedale dil’ospedale di BazzanoBazzano Il Consiglio Comunale ha approvato le nuove tariffe 2014 sui rifiuti. Il costo del servizio di raccolta riconosciuto ai due gestori, Hera e Cosea, aumenta, così è stato detto, di circa 220 mila euro ma tale incremento non si rifletterà sulle tariffe (ricordiamo che il costo della raccolta e smaltimento rifiuti deve essere coperto al 100%) perché il Governo ha eliminato la sovrattassa di 30 centesimi al metro quadro e quindi, alla fine, così è stato detto dalla maggioranza, molti pagheranno meno rispetto al 2013. Perché il costo è aumentato di 220 mila euro? In Consiglio Comunale l’Assessore al bilancio ha motivato questo aumento con l’incremento dei rifiuti prodotti. MA NON È VERO: fra il 2012 ed il 2013 i rifiuti prodotti, in base ai dati ufficiali elaborati dalla Regione, sono calati dello 0,6%. Stranezza dei contratti stipulati con Hera: esaminando i dati del bilancio consuntivo 2013 del Comune di Crespellano si può rilevare che dal 2011 al 2013 i rifiuti smaltiti si sono ridotti del 4,4% ed il costo del servizio è aumentato del 16,3%! Un dato stupefacente che non stupisce. Roberto Labanti La tassa suiLa tassa sui rifiuti cala,rifiuti cala, il costo noil costo no civicacivica MENTEMENTE Aperiodico dell’Associazione Civicamente Samoggia n.1 febbraio 2015
  • 2. Ri-unirsi, ri-conoscersi, ri-cominciare insieme: in una parola, ri-avvicinarsi alla Politica con la “P” maiuscola. Questo è il primo obiettivo dell’Associazione Civicamente Samoggia (CS), che nasce dall’ascolto del territorio e delle comunità che lo abitano, con l’intento di far ricredere chi non crede più nella politica e nelle intenzioni di chi ad essa si dedica. Il termine associazione molto spesso è sinonimo di un gruppo attivo ma che si rivolge più ai propri soci che all’esterno. Quella di CS, invece, tende ad espandere la propria voglia di essere ascoltati, di sentirsi a casa e di valere, di appartenere e di poter incidere. Come? Con un progetto culturale che realizzi il desiderio delle persone di ri- unirsi, per esercitare in uno spazio comune attività comuni, che ridia al luogo naturale della piazza il suo fondamentale apporto all’amministrazione, che consideri le strade essenziali per costruire una politica più umana e per sperimentare la bellezza della condivisione. Chi accetta la responsabilità di confrontarsi e di partecipare, unendo le proprie posizioni alle proprie competenze, lo fa per imparare a essere utile a un territorio del quale fa parte. Per questo servono forza e consenso. E il consenso è una cosa seria, non ha nulla a che vedere con le alleanze e i numeri: l’unica alleanza possibile è con la coscienza delle persone. Un Comune non appartiene a nessuno ma è di tutti: ai problemi del proprio territorio non c’è migliore risposta di quelle di chi lo abita e lo vive. Partendo da queste premesse, l’Associazione CS si propone come un laboratorio aperto a tutti coloro che vogliono affrontare la politica e la “gestione” amministrativa senza padri e né padrini, senza imposizioni dall’alto né timori reverenziali verso chicchessia, senza un bisogno di vittimizzazione, ma solo con quella che la cultura comunitaria africana chiama ubuntu, ovvero l’“umanità verso gli altri”. Altro fondamento della Associazione CS è il primo principio costituzionale: la dignità. Quella che arriva attraverso la verità, che per sua natura è sempre rivoluzionaria, la mobilitazione personale, le relazioni tra le persone e con le strutture della società. All’acquisizione della dignità concorrono anche l’essere responsabili in onestà e competenza, in giustizia e nella bellezza delle aspettative di ciascuno. L’Associazione CS costruisce idee e proposte attraverso il confronto con i cittadini. Così è stato a Bazzano – quattro anni fa – dove su richiesta dei cittadini si è ottenuto di avere un auto medica, e così sarà quando presenteremo le firme di tanti cittadini che chiedono un Day Hospital Oncologico nel nostro distretto sanitario. Rivolgendosi a tutte le generazioni, l’impegno ordinario di molti, e non l’impegno straordinario di pochi, sarà la nostra forza. Un politico può infatti imparare ogni giorno dai propri cittadini esattamente come un insegnante può farlo dai propria alunni. E’ da un senso ritrovato di responsabilità personale e di senso comunitario che si parte per contrastare l’abitudine e la rassegnazione che da troppo tempo albergano prepotentemente nella percezione della politica. Per questo ri-uniamoci, ri-conosciamoci, ri- cominciamo insieme! Fabio Negrini CivicaCivica -- MenteMente La cultura è un paio di occhiali che non possiamo togliere, perché fa parte di noi, e condiziona la nostra vita in ogni momento. La cultura sono le attività di arte e spettacolo, ma anche le biblioteche sparse sul territorio, spesso unico luogo gratuito di aggregazione e servizi per bambini, ragazzi e altre fasce di pubblico. Per questo la cultura riguarda tutti! Quale strategia ha in mente il Comune sulla cultura? Ufficialmente si sa soltanto che la Fondazione Rocca dei Bentivoglio è diventata dal 1 gennaio il braccio operativo che gestisce biblioteche, musei, promozione turistica, sagre, festival e altro ancora di tutto il nostro enorme territorio, come si leggeva nella nuova bozza di convenzione approvata in Consiglio Comunale l’anno scorso. Civicamente ha votato contro per la mancata chiarezza sulle politiche culturali del Comune, mai peraltro esplicitate in questi mesi. Il 14 gennaio abbiamo saputo che un nuovo direttore, scelto naturalmente senza alcun bando o raccolta di manifestazione di interesse pubblica, è stato nominato l’8 gennaio. Ma è davvero accettabile che nel 2015 un ente pubblico agisca così? Altra novità! Dal 30 dicembre c’è anche un nuovo consiglio di indirizzo e un nuovo consiglio di amministrazione, ma le associazioni culturali e turistiche, il consiglio di Municipio di Monteveglio e tutto il Comune, non lo sapevano ancora lunedì 12 gennaio, all’assemblea pubblica che c’è stata. Ma dove sta la tanto propagandata trasparenza nei confronti degli elettori? Tutto ciò, nonostante fosse all’ordine del giorno in due consigli di Municipio a Monteveglio, il 28 ottobre e il 23 dicembre, una richiesta di chiarimenti sulla Fondazione, per capire cosa sarebbe successo dal primo gennaio. All’ultimo consiglio senza risposta, il 23 dicembre, siamo riusciti a coinvolgere anche la maggioranza su tale richiesta, così forse adesso l'avremo. Ma è possibile che su questo tema mai una parola sia stata espressa sulle politiche, le capacità gestionali e tecniche, tantomeno i bilanci? Nel frattempo, ci sono altre novità che non sappiamo? Su che basi vengono fatte scelte così importanti? Ad esempio, cosa sarà della biblioteca di Monteveglio (l’Assessore Dardi la riteneva non necessaria, mentre ora si vocifera di lavori di ampliamento, comunque nessuna risposta ufficiale al consiglio di Municipio)? E come sarà scelto il nuovo organico della Fondazione? Un territorio ha il diritto di conoscere scelte politiche e di azione culturale del l'amministrazione, e se non c’è nulla da nascondere, non c’è nulla da temere nel comunicare. Ridurre i servizi o abdicare a una gestione privatistica sarebbe un grave errore. Noi ci siamo e siamo pronti al dialogo e alla collaborazione, ma a oggi i segnali non sono stati per nulla incoraggianti. Giorgia Boldrini Cultura senzaCultura senza paura:paura: quale futuroquale futuro perper ValsamoggiaValsamoggia??
  • 3. Intendiamoci, a noi 600 nuovi posti di lavoro non fanno schifo, ma tutto questo gran parlare della Philip Morris ci ha mosso dei dubbi sull’efficacia della cura che è stata scelta a Valsamoggia per uscire dalla crisi. Abbiamo il timore che si cerchi di curare la malattia con strumenti che ne sono stati la cagione. Ci domandiamo se davvero c’è da essere felici per il più grande Gruppo privato mondiale nel settore del tabacco che ha scelto il nostro territorio per produrre 30 miliardi di sigarette l’anno. Saranno di nuova generazione, faranno meno male. Per noi però le sigarette sono sigarette e le sigarette fanno male, punto. Descrivendo il nuovo intervento della Philip Morris gli unici numeri che i nostri Amministratori si sono limitati a pronunciare, sono stati 500 e 600: rispettivamente milioni di euro di investimento e nuovi posti di lavoro. Possibile che un intervento di simile portata possa essere riassunto con soli due numeri? Noi pensiamo di no, eccovi altri numeri: - 31 ettari di terreno agricolo perso nei pressi di un’area urbanizzata con la presenza di numerosi capannoni vuoti e lotti inutilizzati. - Perdita di produzione agricola sufficiente a sfamare 186 persone l’anno. - 7.750 tonnellate l’anno di co2 non più assorbite dal suolo impermeabilizzato. - 116.250 metri cubi di acqua di pioggia l’anno non più regimata naturalmente. - Edifici alti fino a 34 m che saranno visibili da oltre 10 chilometri di distanza. - Maggior traffico stradale e autostradale, maggiore inquinamento atmosferico ed acustico. - Il 15% dei ricoveri ospedalieri sono attribuibili al fumo. - L’incidenza del fumo sulla spesa sanitaria pubblica è dell’8,5%, pari allo 0,4% del PIL nazionale. Costi ambientali e costi sociali dei quali non si è tenuto conto; il lavoro a tutti i costi. La scelta di non considerare il contesto ambientale e sociale ove quest’opera verrà realizzata è scellerata ed avrà lo stesso impatto negativo dell’atterraggio di un’astronave in Piazza Maggiore. Mettendo in contrapposizione lavoro e ambiente i nostri Amministratori locali sono riusciti a giustificare scelte sciagurate di governo del territorio, anteponendo a quest’ultimo la necessità di garantire la crescita, parola ormai priva di significato. Ma un bravo amministratore locale lo si riconosce dalla sua capacità di ipotizzare scenari alternativi e di prendere decisioni coraggiose per il bene dei cittadini e del territorio, e la scelta di affidare ad una Multinazionale del tabacco lo sviluppo e il futuro di Valsamoggia non è certo delle più lungimiranti, coraggiose o alternative. Marco Aleotti Il lavoro aIl lavoro a tutti i costitutti i costi La Giunta ha presentato il Bilancio di previsione privo della relazione politico- amministrativa che spiegasse gli obiettivi, motivasse le scelte e indicasse dove sono stati utilizzati i 2.500.000 euro di risparmi promessi in campagna elettorale. Partiamo dalle SPESE. Le minori spese certe sono quelle della politica (-200 mila euro) che nel 2015, con l’Amministrazione a regime, diventano -170 mila euro. Confrontare le voci di spesa dei 5 ex-bilanci con quello di Valsamoggia è stato difficile a causa di cambiamenti e spostamenti di somme e capitoli di spesa. Difficile capire se vi sono maggiori risorse per servizi: tutti i servizi scolastici, sociali e sportivi passano in capo alla ISTITUZIONE (bilancio di 7 milioni e 300 mila euro), parte dei servizi culturali in capo alla FONDAZIONE “Rocca dei Bentivoglio”. Difficile capire i costi del personale in assenza di un quadro complessivo (quanti sono, dove sono collocati, le funzioni, le figure apicali), in assenza di un confronto tra il 2013 e il 2014 dei costi della “macchina amministrativa”. Ma troviamo singolare: -464mila euro per spese di viabilità e illuminazione; -270 mila euro per parchi e ambiente; +140 euro mila per urbanistica e territorio. Al 30 novembre avremo l’assestamento di bilancio, atto fondamentale per capire come sta andando. Noi analizzeremo bene i dati e informeremo i cittadini di quello che sta succedendo ….. Le minori imposte: presto detto. La TARI, tassa rifiuti, in generale aumenta (aumentano i costi dei “gestori”). Unico risparmio il “regalo” dello Stato che non chiede più i 30 centesimi al metro quadro versati nel 2013. L’IMU: stesse aliquote del 2014, quindi diverse per singoli municipi. Pagheremo per lo stesso tipo di immobile somme diverse. Noi avevamo proposto, perché possibile ed equo, di definire aliquote uniche sull’intero territorio di Valsamoggia. Approvare aliquote inferiori per immobili locati a canone concordato e per beni strumentali (uffici, negozi, magazzini) utilizzati dai proprietari dell’attività. La TASI sulla prima casa: aliquota massima con detrazioni che “colpiscono” le famiglie con figli (fino a +180 euro). Gli altri risparmiano (fino a - 50 euro). Ma perché non aver fatto risparmiare un po’ meno ma tutti? Minori entrate per 160.000 euro, noi proponevamo di far risparmiare 360.000 euro. Addizionale IRPEF: scelte condivisibili. Aliquote uniche a crescere in rapporto al reddito. Unico neo la soglia di quota esente definita a 10.000 euro. I bazzanesi con reddito tra i 10 e i 12.000 euro (avevano quota esente a 12.000 euro) si troveranno a pagare 70/80 euro. Con un piccolo aggiustamento da noi proposto questa situazione si poteva evitare. Infine i contributi straordinari per la fusione: tanti soldi pari ad € 1 milione e 700 mila euro che vengono “mangiati” per il 60% da minori trasferimenti. Abbiamo ancora nelle orecchie l’eco della grande opportunità “economica” della fusione. Niente di tutto questo; lo sapevamo anche prima che il paese non naviga nell’oro e che bisogna lavorare, come in una normale famiglia, a tagli sul superfluo, al contenimento delle spese e alle priorità sugli investimenti e servizi. Maurizio Bruni La verità inLa verità in pillole sulpillole sul bilanciobilancio
  • 4. Abbiamo sempre sostenuto che il percorso verso il comune unico non potesse attenuare l'importanza dei Municipi, intesi come luogo in cui si possano esprimere esigenze, richieste e proposte da parte della cittadinanza. É indubbio che con la fusione si è allontanata dai cittadini la sede in cui si prendono le decisioni; e quindi è opportuno mettere nelle loro mani un mezzo che abbia la funzione di ascolto dal basso, dove nascono e si evidenziano i problemi. L'espressione e l'ascolto dei cittadini nei Municipi garantisce il cogliere immediatamente il loro punto di vista. Da sempre le nostre convinzioni sono: un consiglio di Municipio aperto agli interventi e al dialogo con i cittadini con maggiori funzioni e poteri. Il regolamento, approvato dal Consiglio Comunale con la nostra opposizione costruttiva (abbiamo proposto molti emendamenti e miglioramenti tutti cassati), è estremamente limitato. Fedeli al principio di apertura al contributo e all'ascolto della cittadinanza abbiamo proposto in tutti i consigli un ordine del giorno “Discussione delle modalità di partecipazione dei cittadini alle sedute del Consiglio di Municipio” e abbiamo ottenuto risposte strane e diversificate. A Bazzano e Crespellano è stata condivisa, seppure regolamentandola, l'idea di dare la parola ai cittadini. A Monteveglio e a Castello di Serravalle la maggioranza ha espresso parere contrario, sostenendo che il ruolo di rappresentanza e il potere decisionale, di cui i consiglieri eletti sono investiti, non possono venire “offuscati” dalla parola di un cittadino qualsiasi. A Savigno poi il nostro ordine del giorno sull'argomento non è stata nemmeno votato. Ci chiediamo: siamo nello stesso Comune? Perché utilizzare due pesi e due misure? E’ politicamente sbagliato negare la parola ai cittadini attivi che partecipano. In questo modo si allontanano le persone dal “governo” della cosa pubblica. E poi pensate: se un cittadino volesse dire la propria opinione su di un argomento dovrebbe partecipare ad un consiglio di Bazzano o Crespellano. Due considerazioni finali: La prima, purtroppo i municipi, per regolamento, hanno carattere solamente consultivo o propositivo e non prendono nessuna decisione operativa, quindi spetta a noi far si che l'intervento della popolazione incida in modo determinante sulle scelte; La seconda, Purtroppo nei consigli municipali non sono rappresentate tutte le forze politiche presenti nel consiglio comunale quindi la nostra proposta di apertura e di ascolto può sopperire a questa esclusione, dando appunto modo a tutti i cittadini di esprimere le loro opinioni, proprio là dove si evidenziano e si analizzano i problemi che li riguardano. Enrico Suffritti Chi ha paura deiChi ha paura dei Municipi?Municipi? A volte copiare è una bella cosa. Copiare è imparare da qualcuno che ci ha pensato prima di te. È imparare e mettere in pratica. Quella che vorremmo copiare è una buona pratica messa in campo a Savignano sul Panaro. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Amministrazione comunale e Scuola ed è giunto al suo terzo anno di vita. Il progetto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. Partendo dal concetto che ciò che buttiamo non è rifiuto, ma risorsa da riutilizzare, sono stati posizionati davanti alle scuole del territorio dei compattatori per la raccolta delle bottiglie di plastica. La plastica così raccolta viene venduta e il ricavato entra nelle casse della scuola che lo finalizza alla realizzazione di progetti didattici. Il progetto si è poi ampliato alla raccolta di altri materiali, quali per esempio la carta. Il valore del progetto non è puramente economico, anche se dà buoni risultati su questo piano: fino ad ora sono entrati nelle casse della scuola circa 10.000 €. L’importanza del progetto sta anche sul piano educativo e didattico e rientra a piano titolo nei percorsi di educazione ambientale che la scuola realizza. Abbiamo presentato a questo proposito un ordine del giorno, nella seduta del Consiglio comunale del 6 novembre 2014, chiedendo di “copiare” questa buona pratica. La risposta del Sindaco è stata NO, questo è un progetto superato e noi abbiamo un progetto più avanzato. Peccato che il Sindaco, a parte questa esternazione, non abbia fornito qualche elemento per renderci edotti di tale progetto che aspettiamo di visionare, se e quando verrà mai presentato. Ci venga consentito il beneficio del dubbio rispetto ad una risposta nella quale non è stato portato nessun elemento concreto relativamente all’ipotetico progetto. Il progetto Dea Minerva prevede, inoltre, una riduzione dei conferimenti di rifiuti ad HERA e ciò potrebbe portare un beneficio a tutti i cittadini: meno conferimenti, meno costi dovuti ad HERA, meno TARI. E su questo fronte la domanda è: il Sindaco e la sua maggioranza hanno intenzione o meno di andare in questa direzione? Tiziana Tiengo Copiare leCopiare le buone pratichebuone pratiche non è peccatonon è peccato Aperiodico dell’Associazione Civicamente Samoggia Sede legale: Via Carlo Termanini 14— 40053 Bazzano mail civicamentesamoggia@gmail.com — sito www.civicamentesamoggia.it
  • 5. Il gruppo consigliare di Civicamente Samoggia eletto nel consiglio di Municipio di Bazzano si è impegnato fin dalla prima seduta a promuovere una reale partecipazione dei cittadini, punto nodale del programma elettorale ma anche per un percorso democratico di partecipazione al processo decisionale dell' Amministrazione. L’idea di base era quella di svincolare la figura del Municipio, che è l’organo territorialmente più vicino alla cittadinanza, dalla visione di un gruppo di "candidati eletti " che deliberano e di cittadini che "accolgono" e a volte subiscono "scelte". L’immagine che ci ha accompagnato è stata quella di un’officina di idee e di proposte, di un laboratorio in cui i vari temi portanti di un territorio potessero essere condivisi tra cittadini e i gruppi " politici" rappresentati in seno al Municipio, al fine di pervenire a progetti concreti e mirati, attinenti alla realtà territoriale che rappresentiamo. La nostra "idea" di Municipio ha trovato importanti punti di condivisione con il gruppo di maggioranza, e dalla sintesi di tali punti abbiamo elaborato insieme una sorta di linee guida sulla partecipazione approvate all'unanimità. Siamo così arrivati ad istituire un consiglio di Municipio “aperto” ai cittadini con sedute aperte al pubblico o alle associazioni per specifici argomenti (già indicati nella convocazione) e sedute dedicate alla normale attività. Sta a noi consiglieri di minoranza e maggioranza, e a voi cittadini approfittare di questa opportunità, che ci vede tutti protagonisti attivi nelle scelte che ci riguardano e che permette una sorta di riconciliazione del cittadino con la Politica, molto spesso, a ragione, odiata e vituperata. Ora che tale opportunità è stata data, tocca ai cittadini partecipare attivamente alle sedute consigliari realizzando così quei principi di democrazia, di partecipazione e di proposizione che il nostro Stato sancisce e tutela. Silvia Stronati, Piero Tommesani, Marco Aleotti, Giampaolo Vezzali E’ passato poco più di un anno dalla decisione dell’allora Giunta di Crespellano di negare l’autorizzazione, dopo un parere negativo della Regione, alla realizzazione di una centrale a biomasse. Nel mese di ottobre è stata presentata una nuova domanda per la realizzazione di due impianti di potenza elettrica complessiva pari a 2/3 di quella di Zola Predosa. Come allora, anche in questo caso l’amministrazione si è ben guardata dal darne comunicazione ai cittadini e, solo nei giorni scorsi, ha provveduto a rendere disponibile la documentazione allegata alla domanda richiesta dai nostri consiglieri comunali, con domanda di accesso agli atti, nel mese di novembre. Silenzio assoluto, interrotto solo da un articolo pubblicato sul blog personale del sindaco (ormai vero e proprio House Organ dell’amministrazione) tutto teso a minimizzare la pericolosità di questo tipo di impianto ma infarcito di palesi errori e incongruenze: sarebbe sempre meglio documentarsi prima di pubblicare veline di altri. Il 15 dicembre si è tenuta la “Conferenza dei Servizi” con la presenza dei vari enti, oltre al comune, chiamati a valutare la domanda. L’esito? Lo abbiamo appreso solo due settimane dopo, il 31 dicembre, ancora e solo dal blog personale del sindaco Ruscigno: il procedimento è sospeso per la necessità di acquisire le integrazioni richieste dagli Enti. Resta da capire perché la domanda non sia stata respinta dal comune, come prevedono le normative nazionali e regionali, in quanto in palese contrasto con le norme urbanistiche vigenti, in particolare con l’articolo 3.6.7 del Regolamento Urbanistico Edilizio che vieta, nelle aree agricole periurbane (e l’area in questione lo è), l’installazione di centrali alimentate a biomassa. Perché questi divieti? E’ semplice: l’aria di Crespellano, come ci dicono quotidianamente i report di ARPA (qualcuno degli amministratori li guarda?), è già pesantemente inquinata. Evitiamo di peggiorarla ulteriormente. Adanella Bianchi LAVOCE DEI MUNICIPILAVOCE DEI MUNICIPI BAZZANOBAZZANO CRESPELLANOCRESPELLANO Partecipazione dei cittadini in Consiglio di Municipio e apertura un giorno alla settimana dell’ufficio tecnico a Savigno: sono i primi risultati della presenza dei consiglieri di Civicamente Samoggia nel Consiglio municipale di Savigno. Determinati a rendere tale organo il luogo dove i cittadini possono esprimere richieste, criticità e proposte, i civici hanno ottenuto che essi possano partecipare durante le sedute consigliari anche se al termine della presentazione degli ordini del giorno in programma, come voluto dalla maggioranza PD, refrattaria a tale richiesta già dalla prima seduta durante la quale non aveva accettato nemmeno di discuterla. L’apertura del SUE, Sportello unico edilizio, un giorno alla settimana presso la municipalità della località territorialmente più ampia del comune di Valsamoggia, è l’altro importante risultato che i civici hanno ottenuto denunciando la problematicità per chiunque abbia bisogno di accedere a tale servizio con sede a Crespellano, a 20 km. di distanza e con orari d’apertura limitati. Tale richiesta è stata esposta anche a seguito di un reclamo di un libero professionista operante nel settore edilizio che ai primi di novembre, l’aveva formalmente depositata evidenziando, oltre la scomodità, anche il disservizio del nuovo SUE. La richiesta di due documenti evasa dopo oltre 40 giorni e il costo superiore di ben cinque volte a quelli richiesti dall’ex comune di Savigno per la medesima pratica evidenzia la farraginosità di un comune che invece di facilitare la vita dei suoi cittadini la complica ancora di più, producendo fastidiosi disservizi invece di servizi efficienti. Altre proposte già depositate dai consiglieri civici di Savigno riguardano ambiti che interessano tutti gli abitanti di Valsamoggia: l’istituzione del vigile di Municipio, per garantire maggiore sicurezza, l’esenzione dall’IMU per i terreni agricoli e una proposta sul dissesto idrogeologico, vera urgenza cronica sia per l’area montana che per quella di pianura, su cui finora la giunta comunale ha eccelso per la scarsa attenzione e un’inadeguata azione, come l’esondazione a Monteveglio dello scorso ottobre ha palesemente rivelato. Sabrina Magnani e i consiglieri Novar Tesini, Nadia Corsi, Giacomo Nanni, Patrizia Gamberi SAVIGNOSAVIGNO
  • 6. LAVOCE DEI MUNICIPILAVOCE DEI MUNICIPI Nella nuova organizzazione di Valsamoggia, il Consiglio di Municipio di Castello di Serravalle dovrebbe rappresentare la congiunzione tra i suoi cittadini e l'amministrazione comunale. Per questo motivo, nel primo Consiglio di Municipio gli eletti di Civicamente Samoggia hanno proposto alla maggioranza di consentire ai cittadini di partecipare, con diritto di parola, alle sedute del consiglio stesso, previo accordo condiviso sulle modalità e sui tempi a disposizione per gli interventi. Civicamente Samoggia sostiene, infatti, che debbano essere i cittadini i veri protagonisti della vita del Municipio, in quanto portatori delle reali esigenze della collettività e del territorio e possibili fornitori di soluzioni. Purtroppo, però, i 6 consiglieri di maggioranza hanno rigettato questa proposta di reale democrazia partecipativa presentata dai 4 consiglieri di Civicamente Samoggia. Inoltre, sebbene non sia stata né discussa in Consiglio né tantomeno votata, la maggioranza ha unilateralmente deciso di divulgare un’informativa alla cittadinanza circa l'istituzione di una sorta di "giunta" composta esclusivamente dai propri consiglieri che si sono suddivisi il controllo dei vari settori amministrativi e che offrono ai cittadini l'opportunità di incontri personali, riproponendo i soliti vecchi schemi di controllo della pubblica amministrazione. Le rimostranze dei consiglieri di Civicamente Samoggia sono state fatte invano; a nulla è servito evidenziare alla maggioranza che il loro agire ha leso il diritto/dovere del Consiglio di discutere e approvare o meno un atto pubblico prima della sua applicazione. Per tutta risposta alcuni consiglieri di maggioranza hanno accusato l’opposizione di “scarsa voglia di lavorare”, nonostante essi non abbiamo presentato proposte proprie da discutere in seno al Consiglio, mentre all’attivo di Civicamente Samoggia vi sono proposte di discussione su vari ambiti come la democrazia partecipativa, l’istituzione del vigile di Municipio e un’azione per la sicurezza del territorio. Occorre, infine, evidenziare che la Presidente del Consiglio di Municipio si è assegnata la "delega" ai rapporti con le associazioni, atto che costituisce un palese “conflitto di interessi” in quanto essa stessa ricopre la carica di presidente di un'associazione. Si può, dunque, concludere che non vi è niente di nuovo sotto il sole: l’aver negato il diritto di parola ai cittadini e l’incentivare, di fatto, accordi con portatori di interessi come la vicenda della Presidente evidenzia, pone la maggioranza della municipalità di Castello di Serravalle in perfetta sintonia con quanto accade a livello di Governo centrale. Pina Alaimo e Patrizia Guglielmi CASTELLO DI S.CASTELLO DI S. Il gruppo consigliare di Civicamente Samoggia di Monteveglio si è impegnato sull’esame del Piano triennale delle opere pubbliche. Mentre nel piano 2014/2016 gli interventi erano più dettagliati e suddivisi per municipio, nel piano 2015/2017 l'amministrazione ha riassunto all'interno delle varie tipologie di “manutenzioni straordinarie” (impianti sportivi, strade comunali, immobili, parchi e giardini, viabilità e frane) gli investimenti che prima erano imputati a municipi diversi. Gli importi originariamente previsti sono così finiti in un calderone non dettagliato nel quale è praticamente impossibile riconoscere gli stanziamenti dedicati al singolo progetto, con il rischio di non trovare adeguata copertura e di non individuare le priorità nell'esecuzione. Una soluzione poco trasparente che comporterà anche una sorta di conflitto tra le diverse municipalità nel vedere riconosciuti e realizzati i propri progetti. Nel piano 2014/2016 si prevedevano diversi interventi di riqualificazione: quello del centro urbano di Monteveglio e della piazzetta di Stiore, quello di Montebudello (450 mila Euro), oltre ad un intervento per il borgo dell'Abbazia (50 mila Euro). Solo quest'ultimo è rimasto anche nel piano 2015/2017, mentre gli altri tre sono finiti nella voce “Interventi di manutenzione straordinaria per la riqualificazione dei centri urbani” che comprende anche un intervento per Castello di Serravalle di 235 mila euro e per Vedegheto di 70 mila euro. In questa situazione di minore chiarezza si correrà il rischio che, in maniera unilaterale, l'amministrazione decida le priorità e i modi di esecuzioni senza che siano stati coinvolti i cittadini. Rischio reso ancor più reale dalla natura delle relative coperture costituite da fondi di entrata incerti (proventi da concessioni edilizie, alienazioni, mutui, ecc.), per cui si corre il rischio che possano venire a mancare adeguati finanziamenti. Nella seduta dell'11 settembre Civicamente Samoggia aveva richiesto che fossero stanziati fondi aggiuntivi per sistemare la rete fognaria. Ciò per evitare in maniera definitiva gli allagamenti della piazza di Monteveglio che si ripresentano dagli anni '70. L'assessore Dardi, nel consiglio del 29 ottobre, ha affermato che si sta valutando il problema, ma nel nuovo piano delle opere pubbliche 2015/2017 non è previsto alcun stanziamento aggiuntivo; da dove prenderanno i soldi? Forse dalla riqualificazione della piazza di Monteveglio? Questo mentre in altri municipi sono stati stanziati fondi specifici per le reti fognarie. Se vogliamo davvero che il Municipio sia più vicino ai cittadini, cominciamo con l'essere più chiari nelle scelte e diamo loro la possibilità di discutere le priorità degli interventi da realizzare sul loro territorio. Stefano Serli MONTEVEGLIOMONTEVEGLIO www.civicamentesamoggia.it www.facebook.com/Civicamentesamoggia civicamentesamoggia@gmail.com @CivSamoggia