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FESTIVAL DELLA POLITICA 2014
Mestre 11-14 settembre
Il Festival della Politica continua a crescere. Più incontri. Più luoghi coinvolti. Più
Politica. Il Festival, organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani, è in programma
quest’anno dall’11 al 14 settembre 2014.
Un’occasione per parlare e ragionare di Politica a Mestre, storicamente un
importante laboratorio politico. Porteremo il confronto nelle piazze della città in un
momento di disorientamento e di grande confusione, con l’obiettivo di favorire la
discussione e di offrire il nostro contributo alla risoluzione dei problemi. Verranno a
discutere con noi a Mestre alcuni tra i principali protagonisti del mondo della
cultura, approfondendo il tema Violenza e Politica, che sarà il filo conduttore degli
incontri di questa quarta edizione della rassegna.
Quest’anno il Festival si allarga, coinvolgendo altri spazi pubblici della città, nella
convinzione che eventi di carattere culturale rappresentino il modo più sano per
rivitalizzare il centro e combattere quella percezione di insicurezza e di degrado
sempre più diffusa tra i cittadini. Gli incontri si svolgeranno, oltre che in piazza
Ferretto e in piazzetta Pellicani, anche in piazzetta Battisti (davanti al teatro
Toniolo), in piazzale Candiani, all’interno di una tensostruttura e in piazza Mercato
a Marghera, interessando al Festival un’altra parte strategica della città, legando
piazza Ferretto a piazza Mercato. Un legame che sarà rimarcato grazie al tram: in
collaborazione con PMV e VEZ organizzeremo degli eventi a bordo del tram stesso
che a settembre sarà entrato in esercizio.
Uno sforzo importante per un Festival che lo scorso anno è stato molto apprezzato
e ha contribuito in modo significativo a rivitalizzare il centro della città nel segno
della cultura: in quattro giorni si sono svolti decine di incontri e alla presenza di
oltre 20mila persone. Tutti elementi che confermano la manifestazione come un
vero e proprio laboratorio nazionale sulla Politica italiana con dibattiti, lectio
magistralis, tavole rotonde, reading.
Anche questa edizione del Festival è inserita all’interno di Mestre In Centro, la
tradizionale rassegna cittadina organizzata dal Comune di Venezia, in collaborazione
con numerosi enti, associazioni e sponsor privati.
I CONTENUTI: il Festival rappresenta un momento di riflessione e approfondimento
sui grandi temi che abbiamo di fronte, partendo dalla convinzione che, in un
momento di trasformazioni epocali come quello che stiamo attraversando, ci sia
l'esigenza sempre più diffusa di capire i problemi, a partire dai concetti
fondamentali che stanno alla base del pensiero politico. In questo contesto ci siamo
chiesti come potevamo reagire dinanzi alla “catastrofe” italiana, discutendo di
politica al di fuori di stereotipi e luoghi comuni.
Quest'anno il Festival si svilupperà attorno ad un tema specifico: Violenza e Politica.
Uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Qualsiasi discorso che
voglia seriamente occuparsi di politica non può fare a meno di affrontare i concetti
di “violenza” e di “conflitto”. Durante le quattro giornate ci proponiamo di
analizzare le molteplici relazioni tra politica e violenza. Affrontando il tema sotto
diversi aspetti: politica e violenza di genere, politica e violenza del linguaggio,
politica e violenza dell’economia, politica internazionale e violenza, politica e
violenza della satira.
Porteremo il confronto nelle piazze di Mestre e Marghera, proponendo una
riflessione sulla politica, tentando di ricondurla al suo antico alveo, di analisi
intellettuale e comprensione dei processi sociali. Saranno quattro giorni di
confronto senza politici in cui lasceremo fuori dalla porta le polemiche quotidiane e
discuteremo delle cause profonde della crisi che stiamo vivendo, con alcune delle
figure più autorevoli del panorama culturale, nel tentativo di ripristinare quel nesso
tra cultura e politica che si è spezzato da decenni.
I RELATORI: hanno confermato la partecipazione già oltre 50 relatori: Ezio Mauro,
Gad Lerner, Renzo Guolo, Ilvo Diamanti, Angelo Panebianco, Lucio Caracciolo, ,
Sabina Guzzanti, Alessandro Bergonzoni, Aldo Cazzullo, Domenico Quirico, Pasquale
Ferrara, Silvia Avallone, Caterina Resta, Umberto Contarello, Umberto Curi, Sara
Bentivegna, Roberto Esposito, Antonio Gnoli, Gianluca Prestigiacomo, Guido
Panvini, Giuseppe Civati, Giorgio Prodi, Pierluigi Stefanini, Daniele Marini, Luciano
Canfora, Andrea Tagliapietra, Vincenzo Vitiello, Luca Taddio, Giovanni Bossi, Luca
De Biase, Emanuele Macaluso, Enrico Ghezzi, Massimo Russo, Massimo Teodori,
Massimo Bordin, Concita De Gregorio, Mario Tronti, Nadia Urbinati, Sergio Staino,
Alessandra Poggiani, Vittorio Parsi, Vauro, Giuseppe Berta, Giacomo Marramao,
Paolo Perulli, Luigi Perissinotto, Petar Bojanic, Stefano Micelli, Roberto Milani,
Diego Fusaro, Marco Filoni, Michele Boldrin, Luigi Vero Tarca, Carlo Galli, Enzo
Rullani, Mario Galzigna, Gianfranco Bettin, Marco Morganti.
LE LOCATION: quest’anno cambiano e si ampliano gli spazi della città coinvolti dalla
manifestazione. 5 piazze debitamente attrezzate più molti luoghi pubblici (vd
eventi collaterali) ospiteranno gli oltre 40 appuntamenti già programmati che
cresceranno prima di settembre. Per la prima volta sarà coinvolta anche piazzale
Candiani, un luogo restituito alla città dopo gli ultimi interventi di riqualificazione
urbana, con una tensostruttura che la mattina (ore 11) ospiterà una serie di incontri
laboratoriali incentrati sulle tematiche della città contemporanea: si parlerà di
Expo, terzo settore, Città Metropolitana. Sempre la tensostruttura il pomeriggio alle
ore 16 ospiterà quattro incontri dedicati al pensiero di Machiavelli, appuntamenti
curati da Antonio Gnoli, in cui si parlerà della storia della filosofia italiana dell’ultimo
trentennio (Italian Theory), di operaismo, biopolitica e teologia politica.
Sempre in centro a Mestre piazzetta Battisti, ospiterà due appuntamenti
quotidiani: uno alle 18 e uno in un orario in via di definizione (12.30 oppure 16).
Uno spazio dedicato alla presentazione di libri e ad altri temi.
In piazza Mercato a Marghera tutti i giorni un incontro alle ore 18. Quattro
appuntamenti che permetteranno di seguire dibattiti sul lavoro, sul rapporto
cultura-politica ed infine sulla relazione sempre più conflittuale tra economia reale
e finanza.
Anche quest’anno due gli appuntamenti in piazzetta Pellicani, alle 17.30 e alle
20.45. In Piazza Ferretto un incontro alle ore 19 e alle ore 22 la
performance/reading che concluderà le lunghe giornate del Festival.
READING e PERFORMANCE: alle 22, sempre in piazza Ferretto, l’oramai
appuntamento fisso con reading e performance, come quelli di Alessandro
Bergonzoni; Sabina Guzzanti che presenterà una forma inusuale di conferenza
animata con il testo inedito “homo srl”, ideato appositamente per il Festival;
mentre il Prof. Luciano Canfora commenterà dei testi di Tucidide letti dall’attore
Roberto Milani.
SATIRA E POLITICA: ampio spazio quest’anno al tema Satira e Politica. Verranno a
discutere con noi Sergio Staino e Vauro, inoltre all’interno della Libreria della
Politica sarà allestito un vero e proprio spazio dedicato alla satira, coordinato
dall’illustratore Marco Gavagnin, che ospiterà diversi disegnatori e vignettisti, i quali
proporranno i loro lavori sul tema del Festival in versione “live”, consentendo al
pubblico di scoprire come nasce una vignetta satirica.
PREMIO RIOBA: "al miglior livetweet del Festival della Politica 2014". Nelle ultime
edizioni, il social network Twitter è stato un luogo prezioso per il Festival della
Politica: una piazza virtuale dove tanti partecipanti al Festival si sono trasformati in
"reporter" e commentatori attivi degli eventi, raccontando in tempo reale i dibattiti,
analizzandoli e discutendoli. Un contributo di partecipazione che amplifica il
significato della manifestazione e a cui il Festival vuole rendere un riconoscimento
attraverso la seconda edizione del premio Rioba, nato lo scorso anno per esplorare
le trasformazioni della discussione politica sul social web. In chiusura del Festival,
una giuria di esperti assegnerà il premio all'utente di Twitter che sul social network
avrà realizzato la migliore "diretta" di un evento tra quelli compresi nel programma
ufficiale del Festival 2014.
LIBRERIA DELLA POLITICA: anche quest’anno in piazza Ferretto, nell’area antistante
il Duca d’Aosta, l’allestimento della Libreria della Politica, uno spazio di 240 metri
quadri, che ospiterà gli stand delle librerie del centro di Mestre. La libreria della
Politica sarà dedicata unicamente ai temi oggetto del Festival. Un segnale in
controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in molte librerie in Italia e in città
costrette alla chiusura, un modo per riportare al centro della riflessione lo
strumento del libro e della lettura.
La Libreria sarà arricchita dallo spazio “Satira e Politica”, che vedrà la partecipazione
di vignettisti che animeranno alcuni momenti con i loro lavori, ideati appositamente
seguendo il tema portante della manifestazione.
EVENTI COLLATERALI: sulla falsa riga di quanto fatto lo scorso anno, le giornate del
Festival saranno arricchite da diversi eventi collaterali, in alcuni locali del centro: da
Il Palco a L’Officina del Gusto e molti altri che si stanno unendo via via al
programma generale: manifestazioni come il Festival della Politica giungono a
maturazione proprio quando tutta la città si riconosce nell'evento. Ovvero quando
le istituzioni, le associazioni, le categorie, gli esercizi commerciali partecipano
attivamente alla sua riuscita.
SOCIAL NETWORK / WEB / DIRETTA STREAMING: anche quest’anno massiccia la
presenza del Festival in internet. Il Festival ovviamente ha un sito dedicato
www.festivalpolitica.it costantemente aggiornato, dove sono disponibili anche i
materiali delle precedenti edizioni. Inoltre il Festival è presente su twitter e
facebook con profili dedicati. Lo scorso anno nei giorni del Festival gli aggiornamenti
su facebook hanno raggiunto oltre 350mila persone, molto apprezzate anche le
dirette twitter degli incontri. Sarà inoltre potenziata la diretta streaming che
seguirà non solo gli appuntamenti in piazzetta Pellicani e in piazza Ferretto ma
anche in piazza Candiani: lo scorso anno sono state seguite da circa 1200 visitatori,
per un tempo totale di collegamento pari a 11 giorni, 12 ore, 1 minuto e 29 secondi.
Tutte le dirette saranno realizzate in collaborazione con Venis.
VOLONTARI: fondamentali per la riuscita del Festival lo scorso anno sono stati i
volontari. Anche quest’anno durante le giornate del Festival sarà possibile
partecipare all’organizzazione in questa veste, ciò permetterà di essere a contatto
con i principali intellettuali, giornalisti, studiosi italiani. Nel sito
www.festivalpolitica.it è possibile scaricare la scheda di contatto, compilarla e
inviarla a festivaldellapolitica@gmail.com
ORGANIZZAZIONE/SPONSOR/COLLABORAZIONI
Festival della Politica organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani
con la collaborazione della Fondazione di Venezia
Si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia.
I soggetti che ci sostengono:
Gruppo Banca IFIS
Camera di Commercio di Venezia
Vela
Confesercenti
Venezia Opportunità
Banca Santo Stefano
Associazione Veneziana Albergatori (AVA)
Veritas Energia
Confcommercio Marghera
Con il contributo di:
Venis
Marsilio
Movimento consumatori
PMV
VEZ
Centro Culturale Candiani
Il Palco
Officina del Gusto
Mediapartner è il quotidiano La Repubblica
FESTIVAL DELLA POLITICA
Responsabile Scientifico
Massimo Cacciari
Direzione
Nicola Pellicani
Coordinamento
Giuseppe Saccà
Natascia Di Stefano
Segreteria Organizzativa
Francesca Stratimirovich
Claudia Pessato
Comunicazione Online
Mauro Richeldi
Consulenza Scientifica
Massimo Donà
Design
Studio Lanza
POLITICA E VIOLENZA
di Massimo Cacciari
“Il tema del rapporto tra violenza e politica corre sempre il rischio di venire dimenticato.
Per poi magari tornare a imporsi, di fronte a eventi tragici, quasi fosse una tempesta
imprevedibile. Il regime democratico tende per sua natura a operare questa forma di
"pacifico oblio". Non si tratta, allora, soltanto di pensare il problema della "violenza
legittima" che necessariamente opera qualsiasi organizzazione statuale alla luce delle
esperienze storiche attuali (problema che pure sarà preso in serissima considerazione
durante gli incontri del Festival), ma di considerare la violenza insita oggi nelle diverse
forme del rapporto e della comunicazione sociali.
Politica e violenza non appartengono alla sola sfera del Politico; politico è il rapporto tra
generi, e politica è la violenza che lì si manifesta; politico è il rapporto tra generazioni e la
violenza che in esso si esercita; violento è il linguaggio stesso in circostanze determinate:
non è una metafora semplicemente quella dell'"arma del logos".
Fino a che punto è pensabile un potere-kratos esente da violenza-bia? Fino a che punto
può dirsi legittima la violenza? E dirla legittima significa forse giudicarla "giusta"? Questa
riflessione non può restare circoscritta alla sola dimensione delle relazioni internazionali
(dove il tema della violenza, alla fine, si confonde con quello della guerra), ma deve poter
intervenire in tutti gli aspetti dell'attuale crisi delle forme democratiche. Il Festival offrirà
l'occasione per una discussione a tutto campo su questa problematica decisiva”.
POLITICA E VIOLENZA
di Massimo Donà
Carl Schmitt lo aveva mostrato con grande lucidità, che la “comunità” non può essere
intesa come qualcosa di originario: l'originarietà spettava per lui, piuttosto, alla violenza
organizzata con cui ci si appropria di un territorio, lo si recinta, lo si difende dai nemici.
Ma sempre lo stesso grande giurista e filosofo politico tedesco vide anche “la politica in
quanto tale” come spazio di relazioni determinato dalla semplice contrapposizione “amico-
nemico”; cioè, concepì la politica come forma di relazione necessariamente violenta.
Per lui, d’altro canto, non v’è bisogno che il nemico politico sia moralmente cattivo, o
esteticamente brutto; egli non deve necessariamente presentarsi come concorrente
economico e forse può anche apparire vantaggioso concludere affari con lui. Egli è
semplicemente l'altro, lo straniero e basta alla sua essenza che egli sia esistenzialmente, in
un senso particolarmente intensivo, qualcosa d'altro e di straniero, per modo che, nel caso
estremo, siano possibili con lui conflitti che non possano venir decisi né attraverso un
sistema di norme prestabilite né mediante l'intervento dì un terzo «disimpegnato» e perciò
“imparziale”.
A dire il vero, però, più di qualche decennio prima di Schmitt, già Carl von Clausewitz
(generale e teorico militare prussiano, vissuto tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo)
s’era assunto la responsabilità di mostrarci come la guerra (una forma di violenza collettiva
e istituzionalmente legittimata) non fosse altro che la prosecuzione della “politica” con altri
mezzi.
Ma potremmo risalire addirittura a uno dei cosiddetti primi filosofi dell’antichità, per
trovare affermazioni dal tono similare. Anzi, forse ancora più radicali. Ci riferiamo, nello
specifico, ad Eraclito (vissuto tra il Sesto e il Quinto secolo a.C.), che già agli albori della
civiltà occidentale aveva capito come proprio polemos (termine greco che significa
“guerra”, “opposizione”, “contrasto”, “conflitto”) fosse padre di tutte le cose.
“Polemos è di tutte le cose padre, di tutte re, e gli uni rivela dei e gli alti uomini, gli uni fa
schiavi e gli altri liberi", scriveva infatti il grande filosofo greco. Ecco perché un discorso
che voglia seriamente occuparsi di politica non può assolutamente evitare di fare i conti
con quella ‘violenza’ e con quel ‘conflitto’ che pur la politica cerca di ridurre ad un livello di
sopportabilità conforme alle esigenze della società che in essa di volta in volta si esprime.
Il tema, d’altro canto, torna di moda ogni qual volta le forme di mediazione pacifica o
comunque dialogiche cominciano a mostrarsi palesemente infruttuose o del tutto
inefficaci. Se non addirittura controproducenti. Come negare che, ad esempio, sarebbe
stato molto probabilmente inefficace (e forse anche controproducente) cercare di risolvere
diplomaticamente – adottando una prassi semplicemente dialogica e contrattuale –, il
conflitto con la potenza espansiva della Germania nazista?
Anche oggi il tema della violenza sta tornando in primo piano di fronte all’imposizione di
una politica economica e finanziaria con cui il grande capitale internazionale sta
mortificando le popolazioni degli stati europei, costringendole ad un impoverimento
progressivo e apparentemente senza vie d’uscita. Una violenza non più militare, certo
(fermo restando che la violenza militare continua ad essere esercitata al di fuori del
cosiddetto mondo occidentale – europeo e americano), ma non meno dolorosa e vissuta
come intollerabile e ingiusta dai più. Sì, perché le forme di violenza sono molteplici e fatte
ognuna di infinite sfaccettature.
Ecco: è proprio ad analizzare e scandagliare queste infinite sfaccettature, a riflettere sulle
complesse relazioni che politica e violenza hanno intrattenuto nella storia, e soprattutto ad
interrogarsi sul destino che ancora attende questa coppia concettuale (politica-violenza),
che sono invitati gli importanti relatori del Festival della Politica del 2014.
Questa volta, insomma, la Fondazione Pellicani intende offrire a Mestre, e a tutti gli
interessati del territorio veneto (e non solo), un importante spaccato della riflessione
contemporanea su uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Anche
quest’anno, dunque, si parlerà di politica; ma, per la prima volta, il festival mestrino si dà
un tema portante che guiderà tutti gli incontri, i dibattiti, le conferenze e gli spettacoli (non
mancheranno anche questa volta, infatti, le parentesi satiriche che animeranno le serate in
piazza Ferretto).
E se ancora una volta, quindi, riflettere e discutere di politica potesse diventare un modo
per far vivere ‘intelligentemente’ le piazze e gli spazi della terraferma veneziana?

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Festival della Politica 2014 - Cartella stampa

  • 1. FESTIVAL DELLA POLITICA 2014 Mestre 11-14 settembre Il Festival della Politica continua a crescere. Più incontri. Più luoghi coinvolti. Più Politica. Il Festival, organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani, è in programma quest’anno dall’11 al 14 settembre 2014. Un’occasione per parlare e ragionare di Politica a Mestre, storicamente un importante laboratorio politico. Porteremo il confronto nelle piazze della città in un momento di disorientamento e di grande confusione, con l’obiettivo di favorire la discussione e di offrire il nostro contributo alla risoluzione dei problemi. Verranno a discutere con noi a Mestre alcuni tra i principali protagonisti del mondo della cultura, approfondendo il tema Violenza e Politica, che sarà il filo conduttore degli incontri di questa quarta edizione della rassegna. Quest’anno il Festival si allarga, coinvolgendo altri spazi pubblici della città, nella convinzione che eventi di carattere culturale rappresentino il modo più sano per rivitalizzare il centro e combattere quella percezione di insicurezza e di degrado sempre più diffusa tra i cittadini. Gli incontri si svolgeranno, oltre che in piazza Ferretto e in piazzetta Pellicani, anche in piazzetta Battisti (davanti al teatro Toniolo), in piazzale Candiani, all’interno di una tensostruttura e in piazza Mercato a Marghera, interessando al Festival un’altra parte strategica della città, legando piazza Ferretto a piazza Mercato. Un legame che sarà rimarcato grazie al tram: in collaborazione con PMV e VEZ organizzeremo degli eventi a bordo del tram stesso che a settembre sarà entrato in esercizio. Uno sforzo importante per un Festival che lo scorso anno è stato molto apprezzato e ha contribuito in modo significativo a rivitalizzare il centro della città nel segno della cultura: in quattro giorni si sono svolti decine di incontri e alla presenza di oltre 20mila persone. Tutti elementi che confermano la manifestazione come un vero e proprio laboratorio nazionale sulla Politica italiana con dibattiti, lectio magistralis, tavole rotonde, reading.
  • 2. Anche questa edizione del Festival è inserita all’interno di Mestre In Centro, la tradizionale rassegna cittadina organizzata dal Comune di Venezia, in collaborazione con numerosi enti, associazioni e sponsor privati. I CONTENUTI: il Festival rappresenta un momento di riflessione e approfondimento sui grandi temi che abbiamo di fronte, partendo dalla convinzione che, in un momento di trasformazioni epocali come quello che stiamo attraversando, ci sia l'esigenza sempre più diffusa di capire i problemi, a partire dai concetti fondamentali che stanno alla base del pensiero politico. In questo contesto ci siamo chiesti come potevamo reagire dinanzi alla “catastrofe” italiana, discutendo di politica al di fuori di stereotipi e luoghi comuni. Quest'anno il Festival si svilupperà attorno ad un tema specifico: Violenza e Politica. Uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Qualsiasi discorso che voglia seriamente occuparsi di politica non può fare a meno di affrontare i concetti di “violenza” e di “conflitto”. Durante le quattro giornate ci proponiamo di analizzare le molteplici relazioni tra politica e violenza. Affrontando il tema sotto diversi aspetti: politica e violenza di genere, politica e violenza del linguaggio, politica e violenza dell’economia, politica internazionale e violenza, politica e violenza della satira. Porteremo il confronto nelle piazze di Mestre e Marghera, proponendo una riflessione sulla politica, tentando di ricondurla al suo antico alveo, di analisi intellettuale e comprensione dei processi sociali. Saranno quattro giorni di confronto senza politici in cui lasceremo fuori dalla porta le polemiche quotidiane e discuteremo delle cause profonde della crisi che stiamo vivendo, con alcune delle figure più autorevoli del panorama culturale, nel tentativo di ripristinare quel nesso tra cultura e politica che si è spezzato da decenni.
  • 3. I RELATORI: hanno confermato la partecipazione già oltre 50 relatori: Ezio Mauro, Gad Lerner, Renzo Guolo, Ilvo Diamanti, Angelo Panebianco, Lucio Caracciolo, , Sabina Guzzanti, Alessandro Bergonzoni, Aldo Cazzullo, Domenico Quirico, Pasquale Ferrara, Silvia Avallone, Caterina Resta, Umberto Contarello, Umberto Curi, Sara Bentivegna, Roberto Esposito, Antonio Gnoli, Gianluca Prestigiacomo, Guido Panvini, Giuseppe Civati, Giorgio Prodi, Pierluigi Stefanini, Daniele Marini, Luciano Canfora, Andrea Tagliapietra, Vincenzo Vitiello, Luca Taddio, Giovanni Bossi, Luca De Biase, Emanuele Macaluso, Enrico Ghezzi, Massimo Russo, Massimo Teodori, Massimo Bordin, Concita De Gregorio, Mario Tronti, Nadia Urbinati, Sergio Staino, Alessandra Poggiani, Vittorio Parsi, Vauro, Giuseppe Berta, Giacomo Marramao, Paolo Perulli, Luigi Perissinotto, Petar Bojanic, Stefano Micelli, Roberto Milani, Diego Fusaro, Marco Filoni, Michele Boldrin, Luigi Vero Tarca, Carlo Galli, Enzo Rullani, Mario Galzigna, Gianfranco Bettin, Marco Morganti. LE LOCATION: quest’anno cambiano e si ampliano gli spazi della città coinvolti dalla manifestazione. 5 piazze debitamente attrezzate più molti luoghi pubblici (vd eventi collaterali) ospiteranno gli oltre 40 appuntamenti già programmati che cresceranno prima di settembre. Per la prima volta sarà coinvolta anche piazzale Candiani, un luogo restituito alla città dopo gli ultimi interventi di riqualificazione urbana, con una tensostruttura che la mattina (ore 11) ospiterà una serie di incontri laboratoriali incentrati sulle tematiche della città contemporanea: si parlerà di Expo, terzo settore, Città Metropolitana. Sempre la tensostruttura il pomeriggio alle ore 16 ospiterà quattro incontri dedicati al pensiero di Machiavelli, appuntamenti curati da Antonio Gnoli, in cui si parlerà della storia della filosofia italiana dell’ultimo trentennio (Italian Theory), di operaismo, biopolitica e teologia politica. Sempre in centro a Mestre piazzetta Battisti, ospiterà due appuntamenti quotidiani: uno alle 18 e uno in un orario in via di definizione (12.30 oppure 16). Uno spazio dedicato alla presentazione di libri e ad altri temi.
  • 4. In piazza Mercato a Marghera tutti i giorni un incontro alle ore 18. Quattro appuntamenti che permetteranno di seguire dibattiti sul lavoro, sul rapporto cultura-politica ed infine sulla relazione sempre più conflittuale tra economia reale e finanza. Anche quest’anno due gli appuntamenti in piazzetta Pellicani, alle 17.30 e alle 20.45. In Piazza Ferretto un incontro alle ore 19 e alle ore 22 la performance/reading che concluderà le lunghe giornate del Festival. READING e PERFORMANCE: alle 22, sempre in piazza Ferretto, l’oramai appuntamento fisso con reading e performance, come quelli di Alessandro Bergonzoni; Sabina Guzzanti che presenterà una forma inusuale di conferenza animata con il testo inedito “homo srl”, ideato appositamente per il Festival; mentre il Prof. Luciano Canfora commenterà dei testi di Tucidide letti dall’attore Roberto Milani. SATIRA E POLITICA: ampio spazio quest’anno al tema Satira e Politica. Verranno a discutere con noi Sergio Staino e Vauro, inoltre all’interno della Libreria della Politica sarà allestito un vero e proprio spazio dedicato alla satira, coordinato dall’illustratore Marco Gavagnin, che ospiterà diversi disegnatori e vignettisti, i quali proporranno i loro lavori sul tema del Festival in versione “live”, consentendo al pubblico di scoprire come nasce una vignetta satirica.
  • 5. PREMIO RIOBA: "al miglior livetweet del Festival della Politica 2014". Nelle ultime edizioni, il social network Twitter è stato un luogo prezioso per il Festival della Politica: una piazza virtuale dove tanti partecipanti al Festival si sono trasformati in "reporter" e commentatori attivi degli eventi, raccontando in tempo reale i dibattiti, analizzandoli e discutendoli. Un contributo di partecipazione che amplifica il significato della manifestazione e a cui il Festival vuole rendere un riconoscimento attraverso la seconda edizione del premio Rioba, nato lo scorso anno per esplorare le trasformazioni della discussione politica sul social web. In chiusura del Festival, una giuria di esperti assegnerà il premio all'utente di Twitter che sul social network avrà realizzato la migliore "diretta" di un evento tra quelli compresi nel programma ufficiale del Festival 2014. LIBRERIA DELLA POLITICA: anche quest’anno in piazza Ferretto, nell’area antistante il Duca d’Aosta, l’allestimento della Libreria della Politica, uno spazio di 240 metri quadri, che ospiterà gli stand delle librerie del centro di Mestre. La libreria della Politica sarà dedicata unicamente ai temi oggetto del Festival. Un segnale in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in molte librerie in Italia e in città costrette alla chiusura, un modo per riportare al centro della riflessione lo strumento del libro e della lettura. La Libreria sarà arricchita dallo spazio “Satira e Politica”, che vedrà la partecipazione di vignettisti che animeranno alcuni momenti con i loro lavori, ideati appositamente seguendo il tema portante della manifestazione.
  • 6. EVENTI COLLATERALI: sulla falsa riga di quanto fatto lo scorso anno, le giornate del Festival saranno arricchite da diversi eventi collaterali, in alcuni locali del centro: da Il Palco a L’Officina del Gusto e molti altri che si stanno unendo via via al programma generale: manifestazioni come il Festival della Politica giungono a maturazione proprio quando tutta la città si riconosce nell'evento. Ovvero quando le istituzioni, le associazioni, le categorie, gli esercizi commerciali partecipano attivamente alla sua riuscita. SOCIAL NETWORK / WEB / DIRETTA STREAMING: anche quest’anno massiccia la presenza del Festival in internet. Il Festival ovviamente ha un sito dedicato www.festivalpolitica.it costantemente aggiornato, dove sono disponibili anche i materiali delle precedenti edizioni. Inoltre il Festival è presente su twitter e facebook con profili dedicati. Lo scorso anno nei giorni del Festival gli aggiornamenti su facebook hanno raggiunto oltre 350mila persone, molto apprezzate anche le dirette twitter degli incontri. Sarà inoltre potenziata la diretta streaming che seguirà non solo gli appuntamenti in piazzetta Pellicani e in piazza Ferretto ma anche in piazza Candiani: lo scorso anno sono state seguite da circa 1200 visitatori, per un tempo totale di collegamento pari a 11 giorni, 12 ore, 1 minuto e 29 secondi. Tutte le dirette saranno realizzate in collaborazione con Venis. VOLONTARI: fondamentali per la riuscita del Festival lo scorso anno sono stati i volontari. Anche quest’anno durante le giornate del Festival sarà possibile partecipare all’organizzazione in questa veste, ciò permetterà di essere a contatto con i principali intellettuali, giornalisti, studiosi italiani. Nel sito www.festivalpolitica.it è possibile scaricare la scheda di contatto, compilarla e inviarla a festivaldellapolitica@gmail.com
  • 7. ORGANIZZAZIONE/SPONSOR/COLLABORAZIONI Festival della Politica organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani con la collaborazione della Fondazione di Venezia Si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia. I soggetti che ci sostengono: Gruppo Banca IFIS Camera di Commercio di Venezia Vela Confesercenti Venezia Opportunità Banca Santo Stefano Associazione Veneziana Albergatori (AVA) Veritas Energia Confcommercio Marghera Con il contributo di: Venis Marsilio Movimento consumatori PMV VEZ Centro Culturale Candiani Il Palco Officina del Gusto Mediapartner è il quotidiano La Repubblica
  • 8. FESTIVAL DELLA POLITICA Responsabile Scientifico Massimo Cacciari Direzione Nicola Pellicani Coordinamento Giuseppe Saccà Natascia Di Stefano Segreteria Organizzativa Francesca Stratimirovich Claudia Pessato Comunicazione Online Mauro Richeldi Consulenza Scientifica Massimo Donà Design Studio Lanza
  • 9. POLITICA E VIOLENZA di Massimo Cacciari “Il tema del rapporto tra violenza e politica corre sempre il rischio di venire dimenticato. Per poi magari tornare a imporsi, di fronte a eventi tragici, quasi fosse una tempesta imprevedibile. Il regime democratico tende per sua natura a operare questa forma di "pacifico oblio". Non si tratta, allora, soltanto di pensare il problema della "violenza legittima" che necessariamente opera qualsiasi organizzazione statuale alla luce delle esperienze storiche attuali (problema che pure sarà preso in serissima considerazione durante gli incontri del Festival), ma di considerare la violenza insita oggi nelle diverse forme del rapporto e della comunicazione sociali. Politica e violenza non appartengono alla sola sfera del Politico; politico è il rapporto tra generi, e politica è la violenza che lì si manifesta; politico è il rapporto tra generazioni e la violenza che in esso si esercita; violento è il linguaggio stesso in circostanze determinate: non è una metafora semplicemente quella dell'"arma del logos". Fino a che punto è pensabile un potere-kratos esente da violenza-bia? Fino a che punto può dirsi legittima la violenza? E dirla legittima significa forse giudicarla "giusta"? Questa riflessione non può restare circoscritta alla sola dimensione delle relazioni internazionali (dove il tema della violenza, alla fine, si confonde con quello della guerra), ma deve poter intervenire in tutti gli aspetti dell'attuale crisi delle forme democratiche. Il Festival offrirà l'occasione per una discussione a tutto campo su questa problematica decisiva”.
  • 10. POLITICA E VIOLENZA di Massimo Donà Carl Schmitt lo aveva mostrato con grande lucidità, che la “comunità” non può essere intesa come qualcosa di originario: l'originarietà spettava per lui, piuttosto, alla violenza organizzata con cui ci si appropria di un territorio, lo si recinta, lo si difende dai nemici. Ma sempre lo stesso grande giurista e filosofo politico tedesco vide anche “la politica in quanto tale” come spazio di relazioni determinato dalla semplice contrapposizione “amico- nemico”; cioè, concepì la politica come forma di relazione necessariamente violenta. Per lui, d’altro canto, non v’è bisogno che il nemico politico sia moralmente cattivo, o esteticamente brutto; egli non deve necessariamente presentarsi come concorrente economico e forse può anche apparire vantaggioso concludere affari con lui. Egli è semplicemente l'altro, lo straniero e basta alla sua essenza che egli sia esistenzialmente, in un senso particolarmente intensivo, qualcosa d'altro e di straniero, per modo che, nel caso estremo, siano possibili con lui conflitti che non possano venir decisi né attraverso un sistema di norme prestabilite né mediante l'intervento dì un terzo «disimpegnato» e perciò “imparziale”. A dire il vero, però, più di qualche decennio prima di Schmitt, già Carl von Clausewitz (generale e teorico militare prussiano, vissuto tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo) s’era assunto la responsabilità di mostrarci come la guerra (una forma di violenza collettiva e istituzionalmente legittimata) non fosse altro che la prosecuzione della “politica” con altri mezzi.
  • 11. Ma potremmo risalire addirittura a uno dei cosiddetti primi filosofi dell’antichità, per trovare affermazioni dal tono similare. Anzi, forse ancora più radicali. Ci riferiamo, nello specifico, ad Eraclito (vissuto tra il Sesto e il Quinto secolo a.C.), che già agli albori della civiltà occidentale aveva capito come proprio polemos (termine greco che significa “guerra”, “opposizione”, “contrasto”, “conflitto”) fosse padre di tutte le cose. “Polemos è di tutte le cose padre, di tutte re, e gli uni rivela dei e gli alti uomini, gli uni fa schiavi e gli altri liberi", scriveva infatti il grande filosofo greco. Ecco perché un discorso che voglia seriamente occuparsi di politica non può assolutamente evitare di fare i conti con quella ‘violenza’ e con quel ‘conflitto’ che pur la politica cerca di ridurre ad un livello di sopportabilità conforme alle esigenze della società che in essa di volta in volta si esprime. Il tema, d’altro canto, torna di moda ogni qual volta le forme di mediazione pacifica o comunque dialogiche cominciano a mostrarsi palesemente infruttuose o del tutto inefficaci. Se non addirittura controproducenti. Come negare che, ad esempio, sarebbe stato molto probabilmente inefficace (e forse anche controproducente) cercare di risolvere diplomaticamente – adottando una prassi semplicemente dialogica e contrattuale –, il conflitto con la potenza espansiva della Germania nazista? Anche oggi il tema della violenza sta tornando in primo piano di fronte all’imposizione di una politica economica e finanziaria con cui il grande capitale internazionale sta mortificando le popolazioni degli stati europei, costringendole ad un impoverimento progressivo e apparentemente senza vie d’uscita. Una violenza non più militare, certo (fermo restando che la violenza militare continua ad essere esercitata al di fuori del cosiddetto mondo occidentale – europeo e americano), ma non meno dolorosa e vissuta come intollerabile e ingiusta dai più. Sì, perché le forme di violenza sono molteplici e fatte ognuna di infinite sfaccettature.
  • 12. Ecco: è proprio ad analizzare e scandagliare queste infinite sfaccettature, a riflettere sulle complesse relazioni che politica e violenza hanno intrattenuto nella storia, e soprattutto ad interrogarsi sul destino che ancora attende questa coppia concettuale (politica-violenza), che sono invitati gli importanti relatori del Festival della Politica del 2014. Questa volta, insomma, la Fondazione Pellicani intende offrire a Mestre, e a tutti gli interessati del territorio veneto (e non solo), un importante spaccato della riflessione contemporanea su uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Anche quest’anno, dunque, si parlerà di politica; ma, per la prima volta, il festival mestrino si dà un tema portante che guiderà tutti gli incontri, i dibattiti, le conferenze e gli spettacoli (non mancheranno anche questa volta, infatti, le parentesi satiriche che animeranno le serate in piazza Ferretto). E se ancora una volta, quindi, riflettere e discutere di politica potesse diventare un modo per far vivere ‘intelligentemente’ le piazze e gli spazi della terraferma veneziana?