Sessione tenuta a DevOpsHeroes 2017 su approcci per rendere Continuous Delivery praticabile in modo trasversale all'azienda, con attenzione particolare al middle management.
Open Innovation Campus - 05/04/2018 - Agile challenges: essere agili nello sv...Vittorio Polizzi
Perché i progetti falliscono? Gli approcci tradizionali nei progetti di sviluppo hardware e software sono davvero efficaci in un mercato in continua evoluzione e con prodotti ad elevata obsolescenza? Le caratteristiche dell’approccio Agile possono essere applicate per ideare e creare soluzioni innovative in modo efficace ed economico?
In occasione di questo incontro affronteremo questi quesiti e le metodologie agili che possono dare una risposta.
Pillole di Project Management 5th - Procurement Management
Cosa facciamo quando, all’interno di un progetto, valutiamo se affidare all’esterno la realizzazione di un pezzo dello Scope? Vuol dire ragionare su una serie di fattori: costi, rischio, qualità, capacità, ecc.
Ci sono progetti in cui più dell’80% è delegato ad una rete esterna. Ci sono progetti che vengono fatti in rete.
Open Innovation Campus - 05/04/2018 - Agile challenges: essere agili nello sv...Vittorio Polizzi
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Pillole di Project Management 5th - Procurement Management
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Noi conosciamo Kanban e Scrum come metodologie di gestione Agile. Lo Scrumban unisce le migliori caratteristiche di entrambi i metodi, combinando la natura prescrittiva dello Scrum e la capacità di miglioramento dei processi del Kanban, consentendo ai team di avvicinarsi allo sviluppo Agile e di migliorare costantemente i loro processi
Le 4 dimensioni di un progetto DLLP di successoiDIALOGHI
Data la notevole complessità insita in un progetto DLLP, non è possibile limitarsi ad implementare una soluzione tecnologica nella speranza che la sola applicazione degli strumenti di mercato possa risolvere ogni problema.
Per avere le migliori probabilità di successo un progetto DLLP in ambiente Enterprise deve essere impostato, sviluppato e gestito lungo quattro dimensioni: il piano organizzativo, quello gestionale, quello amministrativo-legale e quello tecnologico.
Presentazione aziendale Andrea Radin CorporateAndrea Radin
Presentazione aziendale dove in sintesi viene indicato lo scenario attuale delle aziende, criticità ed esigenze che ne conseguono, fino alle soluzioni per poterle affrontare:
- analisi, mappatura e revisione dei processi
- affiancamento, coordinamento e coinvolgimento nelle attività di cambiamento e trasformazione digitale
- formazione per preparare e supportare le persone nel percorso di cambiamento ed trasformazione dell'azienda
Secondo incontro del Roma-xpug nel quale si effettuerà una 'round-table' sui valori e i principi che sono alla base delle metodologie Lean e Agili. L'incontro prevede una breve presentazione di Fabio Armani a cui seguirà un panel aperto per scambiarsi opinioni e esperienze.
Second Meeting of the Rome-xpug in which we'll make a 'round-table' on the values and principles that are the basis of Lean and Agile methodologies. The meeting includes a short presentation by Fabio Armani, followed by an open panel to exchange views and experiences.
Testimonianze aziendali: i rischi da evitare (1)Fondazione CUOA
Testimonianza aziendale di Antonella Barbieri, CFO di Ylda Group SpA, Partner di Percinque srl, società di temporary management, al Convegno del Forum ICT "Business Management e ICT Manager: un dialogo possibile?" - 26 settembre al CUOA
Come scegliere il giusto Gestore Documentale per la mia azienda?
Come evitare di spendere una montagna di soldi e tempo senza avere un reale vantaggio e un reale risparmio di tempo e soldi? Questa è una piccola analisi dei punti principali a analizzare per poter capire come muoversi nella scelta di un gestore documentale
Come scegliere un gestore documentale? Come evitare di perdere tempo e denaro? Come evitare di implementare un sistema che non dà nessun benefico? Questa è una piccola analisi di sugli aspetti fondamentali da analizzare quando si fa una ricerca di questo tipo
L'approccio Frêney al controllo della gestione, nell'era della digitalizzazione e dei business "data driven". Come valorizzare la crescente mole di informazioni che si sta accumulando nelle organizzazioni, a supporto delle decisioni del management, attraverso metodologie e strumenti open source per la business intelligence e la visualizzazione dei dati.
Presentazione su Disciplined DevOps tenuta all'AgileLeanDay 2016. La tematica affrontata è quella DevOps all'interno del nuovo Disciplined Agile 2.0 framework.
Scopo della presentazione è quello di dare, in maniera rapida e comprensibile anche ai non tecnici, utili indicazioni su come un libero professionista o un’azienda possa sfruttare la tecnologia per risparmiare ed al contempo innovare.
Agile Project Management: Insieme di attività che rendono la gestione di un processo più flessibile. Nel complesso la sua caratteristica principale è che consente al project manager e ai membri del team di capire le priorità e seguire l’avanzamento delle differenti fasi.
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Second Meeting of the Rome-xpug in which we'll make a 'round-table' on the values and principles that are the basis of Lean and Agile methodologies. The meeting includes a short presentation by Fabio Armani, followed by an open panel to exchange views and experiences.
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A selection of short stories where Azure DevOps saved the baconMatteo Emili
Session I held at MK.NET, where I introduced the services of Azure DevOps starting from real-world stories of usage or uncommon scenarios where it proved massively beneficial
Strategie di migrazione da Team Foundation Server ad Azure DevOps ServicesMatteo Emili
Sessione dell'evento DevOps@Work 2019 sulla migrazione da Team Foundation Server ad Azure DevOps Services in modo granulare - ossia senza utilizzare il servizio di importazione diretta della collection da parte di Microsoft. Copre Build e Release Definition, Work Item e codice sorgente (Git e TFVC).
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdfNicola Furcolo
Slide BIM: una grande opportunità per gli operatori delle costruzioni.
Il BIM rappresenta una grandissima opportunità per chiunque operi nel settore delle costruzioni:
architetti
ingegneri
geometri
periti
topografi
imprese di costruzioni
pubbliche amministrazioni
RUP
dirigenti PA
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Ti metto a disposizione qui sotto le SLIDE introduttive sul BIM che puoi scaricare gratuitamente.
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2. 2
Far scalare la Continuous Delivery
per il middle management
Matteo Emili
Microsoft MVP
matteo.emili@live.com || @MattVSTS
http://mattvsts.blogspot.com
4. 4
Il viaggio verso Continuous Delivery
• Non é facile implementare un processo di Continuous Delivery
da zero
• Diversi strati di costi
• Ostacoli tecnici, metodologici, culturali
• Le ragioni? Svariate – ma principalmente l’umana resistenza al
cambiamento
• Prerequisito #0: accettare il cambiamento portato da CD
5. 5
Continuous Delivery Champion
• Il CDC é qualcuno che spinge ed evangelizza i concetti di
Continuous Delivery in modo trasversale all’azienda
• I CDC sono normalmente membri dei team di sviluppo o
appartenti al top management
• Sono persone che vogliono portare i benefici ed il valore di
Continuous Delivery tramite l’adozione delle best practice
• Si scontrano spesso con diversi ostacoli: culturali, tecnici,
metodologici
• Ha un grosso difetto di partenza: parte sempre da un
approccio basato sulla propria esperienza
6. 6
Il middle management
• Il middle management é solitamente lo strato piú critico per
un tale cambiamento
• É isolato dai due possibili estremi dei CDC perché é
responsabile dei risultati dei suoi team, ma é escluso dalle
decisioni strategiche del top management
• Questa disconnessione lo separa dalle prioritá del CDC
• La normale reazione é di alzare delle barriere, causando
frizioni e fraintendimenti
7. 7
La legge di Conway
• “organizations which design systems ... are constrained to
produce designs which are copies of the communication
structures of these organizations”
• The Mythical Man-Month – Fred Brooks, 1975
9. 9
Problemi affrontati adottando e scalando l’Agile
Dal 11th Annual State of Agile Report - https://explore.versionone.com/state-of-agile
10. 10
Un problema ulteriore: DevOps
• Continuous Delivery e DevOps sono strettamente correlate
• DevOps non ha una definizione!
• Non é un processo, non é una metodologia, non é una
tecnologia
• Non esiste un DevOps Enterprise Edition da installare…
• DevOps é una collezione di best practice dove l’intera
organizzazione é coinvolta nel portare del valore al proprio
cliente
• Inoltre ci sono diverse metodologie che possono essere
utilizzate, il che porta ad ulteriore confuzione
11. 11
The Three Ways
• The Phoenix Project é una storia di fantasia di
una organizzazione come tante altre…
• Uno dei concetti fondamentali é l’uso delle
Three Ways – tre principi fondamentali
• Sono applicabili ad ogni contesto, dall’IT alla
produzione manifatturiera
• La maggior parte delle pratiche di DevOps e di
Continuous Delivery sono derivate da questi
tre principi
15. 15
Basta barriere e piccoli cambiamenti
• Le barriere sono il problema principale in una trasformazione
verso Continuous Delivery, impediscono l’implementazione
della First Way
• Con barriere erette fra gruppi diversi dell’organizzazione é
impossibile creare un sistema di feedback trasversale (Second
Way)
• I cambiamenti devono essere implementati in modo granulare
ed iterative
• Basta con i big bang che cambiano tutto
• L’automazione aiuta a rimuovere tutte le cattive abitudini ereditate
da anni di processi tradizionali
16. 16
Il Minimum Viable Product
• Iniziate con qualcosa di piccolo, dove un downtime o un
problema tecnico non causa enormi problemi
• Portarlo in produzione é essenziale – un piccolo set di feature
funzionanti ed autonome
• Costruire in modo incrementale ed iterativo su questo
principio
• Perché? Si possono validare rapidamente le idee e verificare se
il prodotto creato corrisponde ai requisiti richiesti
17. 17
E gli strumenti?
• Gli strumenti che utilizziamo contribuiscono alla segregazione
• Ogni piattaforma dovrebbe essere aperta a chiunque,
indipendentemente dal gruppo di appartenenza
• Chiudere lo stack di ALM ai ruoli non strettamente tecnici
(Product Manager, supporto, etc.) é una pessima idea, che
porta ad una frammentazione delle informazioni
• É necessario tendere ad una realtá dove esiste solo un unica
fonte dove reperire le informazioni necessarie al
progetto/prodotto
18. 18
Troviamo un terreno comune
Dal 11th Annual State of Agile Report - https://explore.versionone.com/state-of-agile
19. 19
I dati sono imparziali
• Con una piattaforma unificata state creando una fonte unica
ed imparziale di dati per l’intera azienda
• Piú la piattaforma si espande attraverso l’organizzazione,
meglio si puó utilizzarla per approcciare il problema CD
• Coinvolgere livelli superiori dell’azienda permette di avere
una vista estesa di come una certa storia rientri all’interno
della strategia generale
• Non esiste “uno strumento per
sviluppatori/business/operation” – tutti gli strumenti di ALM
moderni sono pensati per essere utilizzati da diversi ruoli con
client differenti
20. 20
Qual é il tuo campo di azione?
• Il middle management é solitamente schiacciato nel mezzo
dell’approccio che il CDC decide di utilizzare
• É complesso garantire loro la stessa visibilitá dei benefici di
Continuous Delivery rispetto ad un estremo
• Il loro campio di azione é superiore a quello dei singoli team, ma
é inferiore alla vision e alla strategia del top management
• Quello che solitamente conta é quante feature sono rilasciate,
magari correlate con le Epic/Theme di appartenenza, ma sempre
in relazione con le User Story che i Product Owner forniscono
23. 23
Il backlog non é solo per le PBI
• Lo strumento che utilizzate deve essere in grado di poter
creare visualizzazioni verticali da Epic a PBI, pur mantenendo
una visione di insieme
• Con specifiche eccezioni, le PBI non interessano davvero al
middle management
• Il backlog é relativo – quello che conta davvero é ció che é in
corso e quello che é completato
• Il valore portato dalle attivitá in corso é al centro del
palcoscenico, i dettagli tecnici vengono dopo
24. 24
Come posso iniziare?
• Iniziare con poco, con filtri ad esempio – é importante rendere
il backlog una presenza permanente in ogni contesto,
personalizzato per mostrare i dati voluti
• Utilizzare le relazioni fra gli artefatti (Parent-Child, Related,
etc.)
• Utilizzare uno strumento accessibile via Excel
• Accoppiare lo strumento con qualcosa che dia visibilitá ad alto
livello delle release attraverso iterazioni multiple
26. 26
Product Owner? Ti presento il cliente!
• Il Product Owner deve conoscere le reali richieste della sua
utenza, ed il modo migliore é attraverso un contatto diretto
• La strategia dovrebbe essere focalizzata sul cliente, sui suoi
feedback e le prioritá dovrebbero essere dettate da quello che
il cliente vuole davvero
• Il Product Owner e chi sopra di lui devono essere in accordo
sull’esecuzione di questa strategia
27. 27
Come rendo le cose ragionevoli?
• “Non puoi cambiare quello che non puoi misurare”
• Nel loop Build-Measure-Learn il secondo passaggio é il piú
importante
• Misurando si ottengono evidenze imparziali di quello che va
sostituito o migliorato
• Solo le metriche possono dire se si va nella direzione giusta,
quindi é fondamentale averne ed averne di giuste!
28. 28
I vantaggi?
• Il prodotto viene esteso solo con quello che davvero conta
• Si riducono i costi di manutenzione
• Potenziali problem vengono spesso individuati in modo
proattivo
• Il budget di R&D é speso in modo sensato, basandosi sulle
necessitá del cliente
29. 29
Uno strumento essenziale: la telemetria
• Avere la telemetria a bordo delle nostre applicazioni ci
fornisce informazioni essenziali
• Problemi tecnici
• Utilizzo dell’applicazione da parte degli utenti
• Un esempio reale: la nuova ‘eccezionale feature che dovrebbe
cambiare il mercato’ su cui é stata spesa una considerevole
quantitá di risorse non é usata da nessuno
• Seppellita sotto sette interazioni utente differenti: problema di UX
• Il Product Owner rimane nella sua torre di avorio, ignaro di quello che
il cliente vuole
31. 31
Prima le persone, poi i processi, i tool seguiranno
• Il primo passo é raggiungere un terreno comune a tutti, le
persone costruiscono i processi necessari, lo strumento
utilizzato é un mero dettaglio
• Rimuovere i colli di bottiglia
• Facilitare la comunicazione
• Iniziare da qualcosa di piccolo e costruire in modo iterative
• Mostrare evidenze ed accumulare dati obiettivi ed utili
32. 32
Condivisione prima di tutto
• La condivisione delle informazioni abate le barriere e favorisce
il miglioramento continuo
• Ogni ruolo nell’azienda deve avere accesso a quello che sta
succedendo
• Stabilire un linguaggio comune, condiviso da tutti
• Il management non tecnico dovrebbe avere un’idea chiara
della direzione del prodotto
• Gli stakeholder e i client sono parte del processo, non sono
separati
33. 33
Chiudere il cerchio con i feedback
• Il cliente é al centro di tutto, si lavora sulla base di quello che
l’utenza desidera
• Feedback e dati telemetrici, insieme a dati interni, fanno
capire se la direzione intrapresa é corretta
• Validazione veloce delle idee con utilizzo reale
• Si crea qualcosa per il cliente, il cliente condivide le sue
prioritá e le facciamo nostre
• Tutti ne hanno vantaggio, dagli sviluppatori ai Product Owner