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DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018
GUIDA ALLA LETTURA 1
1. SEZIONE STRATEGICA
1.1 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI ESTERNE
1.1.1 Lo scenario economico nazionale 2
1.1.2 Lo scenario regionale 5
1.1.3 La situazione socio-economica del territorio di Aosta 8
1.2 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE
1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente. Indirizzi generali
di natura economico, finanziaria e patrimoniale 16
1.2.2 L’Amministrazione, le risorse umane disponibili e la struttura organizzativa 18
1.2.3 Gli Enti controllati 28
1.2.4 Coerenza e compatibilità con le disposizioni del Patto di stabilità 36
1.3 INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI
1.3.1 Ambiti e obiettivi strategici del Comune di Aosta 38
1.3.2 Quadro riassuntivo obiettivi strategici e relative azioni 50
1.3.3 Obiettivi strategici per missione di bilancio 55
1.4 STRUMENTI PER LA RENDICONTAZIONE DEI RISULTATI 58
2. SEZIONE OPERATIVA
2.1 OBIETTIVI OPERATIVI DELL’ENTE 53
2.2 ANALISI DELLE ENTRATE 75
2.3 ANALISI DELLA SPESA 78
2.4 NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO 87
2.5 IL PROGRAMMA DEI LAVORI PUBBLICI 2016/2018 90
1
GUIDA ALLA LETTURA
Il presente Documento Unico di Programmazione (DUP) rientra tra gli strumenti previsti dalla normativa in
materia di bilancio armonizzato degli Enti dello Stato che il Comune di Aosta ha deciso di adottare già in
occasione della stesura del bilancio pluriennale 2016-2018. Il DUP è uno strumento che permette l’attività
di guida strategica ed operativa degli Enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico
e unitario le discontinuità ambientali e organizzative e sostituisce la Relazione previsionale e
programmatica, precedente documento programmatorio allegato alla parte contabile del bilancio.
Il DUP è articolato in due sezioni: la Sezione Strategica e la Sezione Operativa .
La sezione strategica
La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato, individua gli indirizzi
strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da
realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento,
nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza
pubblica.
Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti:
- Quadro delle situazioni esterne: considera il contesto economico nazionale e regionale e i relativi
documenti di programmazione, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio
dell’Ente;
- Quadro delle situazioni interne: considera gli indirizzi generali di natura economico, finanziaria e
patrimoniale dell’Ente; le risorse umane disponibili e la struttura organizzativa; gli enti controllati;
- Indirizzi e obiettivi strategici: a partire dagli indirizzi generali di governo elaborano in modo più
dettagliato e puntuale le linee di azione che caratterizzeranno l’operato dell’Amministrazione nel corso
del quinquennio;
- Strumenti per la rendicontazione dei risultati: indica gli strumenti attraverso i quali l'Ente intende
rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per
informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle
collegate aree di responsabilità politica o amministrativa.
La sezione operativa
La Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’Ente con un orizzonte temporale
corrispondente al bilancio di previsione (triennio 2016/2018). Sono illustrati gli obiettivi operativi dell’Ente
suddivisi per programmi, coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella Sezione Strategica. Viene
fatta un’analisi generale sulla situazione delle entrate e delle spese, definendo gli indirizzi in materia di
tributi e tariffe e in materia di indebitamento. Viene illustrato il Piano triennale delle opere pubbliche.
2
1. SEZIONE STRATEGICA
1.1 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI ESTERNE
1.1.1 Lo scenario economico nazionale
L’economia Italiana ha recentemente mostrato segnali di ripresa. Il Governo Italiano ritiene che ciò ponga
le basi per ulteriori miglioramenti nel breve e nel medio periodo, malgrado lo scenario internazionale sia
diventato più complesso.
Nella recente nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015, il Governo ha rivisto al
rialzo la previsione di crescita ufficiale del PIL reale per il 2016 dall’1,4 all’1,6%.
Anche le proiezioni per gli anni seguenti sono più positive sia pur nell’ambito di una valutazione che rimane
prudenziale.
La revisione al rialzo delle previsioni di crescita è motivata da due principali ordini di fattori. Il primo è che
l’andamento dell’economia nella prima metà dell’anno 2015 è stato lievemente più favorevole del previsto,
sia a livello di domanda interna che di esportazioni.
Diversi indicatori suggeriscono un andamento positivo dell’economia italiana, in particolare nel settore dei
servizi. Sono evidenti anche segnali di ripresa dell’occupazione, dovuti sia a fattori ciclici sia alla accresciuta
flessibilità sul mercato del lavoro. La fiducia delle imprese e dei consumatori ha raggiunto a settembre 2015
il livello più alto dopo la crisi.
Il secondo ordine di fattori che sottende la previsione programmatica ha a che vedere con un’intonazione
della politica di bilancio più favorevole alla crescita.
Al fine di supportare il potenziale di crescita dell'economia, le linee programmatiche del Governo sono tese
a ridurre in modo significativo il carico fiscale sulle imprese e le famiglie e a stimolare gli investimenti
privati.
Miglioramento dell’efficacia della spesa
Un livello elevato di spesa nazionale su progetti co-finanziati è previsto nel 2016 sulla base di un
consistente ammontare di progetti in corso e dei continui miglioramenti nella capacità delle Autorità di
gestione e delle amministrazioni. Un ulteriore impulso è rappresentato da nuove disposizioni, incluse nella
Legge di Stabilità 2016, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dell’attuazione dei progetti, eliminando
alcune strozzature che attualmente condizionano la gestione finanziaria delle risorse cofinanziate a livello
regionale.
In particolare:
I. Le amministrazioni regionali avranno la possibilità di gestire i Fondi europei e il corrispondente co-
finanziamento nazionale in contabilità speciali che godono di un trattamento favorevole nell’ambito del
patto di stabilità interno. Questa disposizione rimuove i vincoli finanziari sulla spesa in conto capitale
3
collegata ai Fondi europei che hanno spesso pesantemente condizionato la capacità di assorbimento delle
risorse a livello locale.
II. Le amministrazioni regionali avranno la possibilità di usare anticipazioni di cassa disponibili presso il
Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, così assicurando un flusso regolare di
risorse per l’attuazione dei progetti. Questa facoltà era in precedenza limitata alle Amministrazioni centrali.
Contenuti della Legge di Stabilità 2016
La politica di bilancio per il 2016 e gli anni successivi, che si associa strettamente al processo di attuazione
delle riforme strutturali, si propone di ricondurre stabilmente l’economia italiana su un sentiero di crescita
sostenuta. Essa si fonda su una graduale e incisiva riduzione del carico fiscale, volta a incoraggiare l’offerta
di lavoro e gli investimenti in capitale fisico e umano. Include interventi volti a rafforzare strutturalmente la
competitività dell’economia. Gli interventi mirano anche ad accrescere la domanda aggregata e,
soprattutto, a modificare le aspettative di famiglie e imprese, con ciò ponendo termine al circolo vizioso
che ha a lungo depresso l’economia italiana.
Sulla pressione fiscale si interviene innanzi tutto rimuovendo gli aumenti delle imposte che dovevano
scattare all’inizio del 2016 (16,8 miliardi, circa 1 punto percentuale del PIL).
Si riducono inoltre le imposte sulla proprietà di immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, che
interessano circa l’80 per cento dei nuclei familiari, e sui terreni agricoli e i macchinari d’impresa cosiddetti
‘imbullonati’ (nel complesso quasi lo 0,3% del PIL). Il primo intervento mira a modificare le aspettative delle
famiglie, gli altri due ad accrescere la competitività del sistema produttivo.
Al rilancio del settore delle costruzioni, contribuiscono, oltre che gli sgravi per la prima casa, anche le
proroghe delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni immobiliari e il risparmio energetico.
Nella stessa direzione opera la possibilità concessa ai Comuni di utilizzare una parte degli avanzi di cassa per
effettuare investimenti in deroga alla regola che impone loro il pareggio del bilancio.
Nel complesso, si delinea un insieme di interventi che, congiuntamente all’azione di accelerazione dei
tempi di realizzazione delle infrastrutture e dei progetti cofinanziati, dovrebbe porre termine alla
stagnazione che da vari anni caratterizza il settore delle costruzioni.
La manovra include inoltre varie misure volte a ridurre il carico fiscale e a semplificare le procedure fiscali
per lavoratori autonomi e piccole imprese.
L’enfasi è posta sulla competitività, gli investimenti e la produttività perché è da questi fattori che deriva
preminentemente la creazione di posti di lavoro.
La manovra di bilancio include inoltre importanti interventi per l’istruzione, la ricerca e il sistema della
cultura. L’intento è quello di contribuire al riposizionamento dell’economia italiana su livelli di eccellenza.
Due interventi mirano a dare sostegno alle fasce più deboli. Si definisce uno schema per contrastare
strutturalmente la povertà dei settori più giovani della popolazione, avendo a mente che situazioni di
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disagio nella prima parte della vita tendono ad avere effetti persistenti sull’occupazione e i redditi nell’età
matura. Si interviene, inoltre, per tutelare alcune fasce di soggetti prossimi al pensionamento in condizioni
di disoccupazione. In particolare, in chiave di flessibilità, si garantiscono misure di salvaguardia per una
quota residua di ‘esodati’ e si prevedono misure agevolative per le donne che intendano lasciare il lavoro
con 35 anni di contributi a fronte di una decurtazione del trattamento pensionistico (“opzione donna”). Si
introduce inoltre una misura volta a favorire il ricambio generazionale attraverso l’utilizzo della leva del
part time per i lavoratori vicini al pensionamento.
Tali misure si inseriscono in un disegno più complessivo di riforma strutturale della Pubblica
Amministrazione – si citano D.L. 90/2014 convertito in legge 114/2014 e legge 124/2015 - , volto alla
razionalizzazione dei costi degli apparati pubblici, alla valorizzazione delle competenze e alla promozione
del ricambio generazionale.
Il percorso di riforme istituzionali, avviato dal Governo al momento del suo insediamento, si è in parte
completato con l’approvazione del disegno di legge di riforma elettorale. La riforma costituzionale, parte
integrante delle modifiche all’architettura istituzionale necessarie per modernizzare il Paese, si concluderà
entro il 2016 con il referendum confermativo.
Con l’approvazione della legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione si semplificano le
procedure amministrative per i cittadini, si assicura certezza delle regole e dei tempi di risposta alle imprese
e si incide sui servizi pubblici, eliminando le inefficienze e gli sprechi. Nel disegno di riforma un ruolo
primario è stato dato alla fissazione di principi di efficienza e razionalizzazione delle società partecipate e
delle società che forniscono servizi pubblici locali, con l’obiettivo di introdurre stabilmente criteri di
concorrenza ed efficienza, in linea con il dettato comunitario e con le Raccomandazioni della Commissione
europea.
La strategia pluriennale del Governo include anche una decisa azione di riforma della tassazione, anche al
fine di ridurre la pressione fiscale, realizzata principalmente attraverso la delega fiscale, i cui molteplici
contenuti sono diretti a definire un sistema più equo, trasparente, semplificato e orientato alla crescita.
Compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, a queste misure si affiancherà una graduale e
permanente riduzione della tassazione, al fine di rafforzare la fiducia dei consumatori e delle imprese.
Rilancio degli investimenti e della competitività delle imprese, privatizzazioni
Proseguono le policy orientate al rilancio degli investimenti produttivi - soprattutto votati all’innovazione -
quelle dirette alla modernizzazione della finanza d’azienda e quelle volte al rafforzamento della proiezione
internazionale del tessuto produttivo.
Con le misure di tipo finanziario e regolatorio che vanno sotto il titolo di ‘Finanza per crescita’ il Governo si
è mosso per sostenere gli investimenti privati. Dal lato pubblico, necessitano sia risorse aggiuntive che la
capacità amministrativa di completare e valorizzare i progetti infrastrutturali. A questo scopo sono state
5
messe a disposizione e recuperate risorse finanziarie per interventi mirati a costruire e sviluppare la rete
delle infrastrutture fisiche e digitali.
Il risanamento delle finanze pubbliche si basa anche su un piano straordinario di valorizzazione e
dismissione del patrimonio immobiliare che, congiuntamente alla vendita di partecipazioni azionarie, è
volto a reperire risorse aggiuntive da destinare alla riduzione del debito e al finanziamento degli
investimenti.
__________________________________________________
Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze - Documento Programmatico di Bilancio 2016
________________________________________________
1.1.2 Lo scenario regionale
Le linee programmatiche del bilancio regionale 2016-2018 si conciliano con la direzione tracciata dal
Governo.
La chiave di volta per reagire ad una situazione economica di difficoltà è la ripresa degli investimenti.
Le linee programmatiche prioritarie per la formazione del bilancio 2016-2018 sono:
1- Il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica
2- Il sostegno all’occupazione
3- I fondi europei e statali
4- L’efficienza della spesa
1. Il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica
La Regione ha sottoscritto il contratto con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per 40 milioni di euro,
dei 100 milioni complessivi autorizzati. Strumento, questo, che permette di garantire la disponibilità di
risorse sui fondi di rotazione a condizioni certe e fisse a sostegno delle piccole e medie imprese con il fine di
stimolare una ripresa degli investimenti (dei 40 milioni di euro già erogati, il 90% è stato destinato a favore
degli albergatori).
Le linee strategiche e di orientamento regionali hanno come obiettivo primario quello di reperire fondi per
proseguire le attività già avviate, ma soprattutto di creare nuove progettualità e aprire percorsi per
permettere nuovi interventi concreti che siano volti ad un reale rilancio finalizzato allo sviluppo di
un’economia che, diversamente, proseguirebbe la sua dinamica involutiva e di contrazione.
Quindi investimenti, in vari settori, che siano da volano non soltanto per l'edilizia ma per tutte le attività
strategiche della Valle d'Aosta: dal turismo - che include nella sua accezione più ampia i beni culturali e
ambientali - all'agricoltura e all'industria, che attraverso la garanzia di interventi regionali mirati devono
trovare una loro eccellenza e una loro sostenibilità, attraverso la ricerca e l'innovazione.
6
Nel contempo, la Regione ha voluto mantenere gli investimenti nelle scuole, per un sistema scolastico
attento anche ai più deboli e che sappia dare le basi a tutti i ragazzi per la loro formazione, per un'attenta
cura agli anziani, per una rete di servizi accessibili anche nei piccoli centri di montagna, per una sanità
sempre all'altezza dei servizi erogati a tutti e su tutto il territorio, per una sicurezza ambientale e sociale
che ancora contraddistingue la Valle d’Aosta. In tutti i settori è stato necessario operare una
razionalizzazione, ma il welfare è ancora una priorità e per la Regione un progetto da perseguire.
Contestualmente è stato avviato un piano di dismissioni e di valorizzazione del patrimonio regionale, che
vuole rappresentare un segnale di rilancio dell'economia locale, legato al mercato immobiliare,
coinvolgendo l'imprenditoria, il mondo dei professionisti, gli investitori privati, oltre a rappresentare una
forte razionalizzazione dell'organizzazione del patrimonio pubblico.
2. Il sostegno all'occupazione
Per Il sostegno dell'occupazione, e per quanto qui di interesse, sono previste le risorse necessarie per le
prosecuzioni di interventi rivolti a fasce deboli e marginali nell'ambito del piano triennale delle politiche
del lavoro 2016-2018. In particolare sono confermati i finanziamenti per:
a. i Lavori di Utilità Sociale (LUS) per sostenere l'inserimento lavorativo e il riavvicinamento al mercato
del lavoro delle persone gravemente a rischio di esclusione sociale e lavorativa attraverso progetti
regionali promossi dalle Unltés des Communes della Valle d'Aosta e realizzate dalle Cooperative;
b. le borse lavoro in favore di persone in situazione di grave svantaggio sociale o grave disabilità Il cui
Inserimento nel mercato del lavoro non può avvenire con gli strumenti tradizionali;
c. l'erogazione degli incentivi alle assunzioni effettuate nel 2015;
d. l’attuazione , nel corso del 2016, della recente legge regionale 18/2015 "Misure di inclusione attiva e di
sostegno al reddito" con lo scopo di contrastare la marginalità, rafforzando così le politiche attive finalizzate
al sostegno economico e all'Inserimento sociale.
A questi interventi si aggiungono quelli in materia di politiche del lavoro, di formazione professionale e di
azioni per favorire l'impiego e l'occupazione, che saranno finanziate in particolare attraverso il POR FSE
2014-2020.
3. I Fondi europei e statali
La linea di azione del Governo è stata rivolta ad utilizzare al massimo i fondi europei che sono oggi uno degli
aspetti prioritari sui quali lavorare al fine di reperire possibili finanziamenti;
Indicativamente i fondi iscritti sono finanziati per Il 50% dall'Unione europea per Il 35% dallo Stato Italiano
e per il 15% dalla Regione.
Tra i più rilevanti, anche per la città di Aosta, si segnala il programma “Investimenti per la crescita e
l'occupazione 2014/2020” (FESR), approvato dalla Commissione europea il 12 febbraio 2015, che comporta
un investimento complessivo, nel settennio, di oltre 64,3 milioni di euro, di cui 36,4 nel triennio 2016-2018
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(5,5 milioni a carico della Regione, 12,7 milioni a carico dello Stato italiano e 18,1 milioni a carico
dell'Unione europea), destinato al seguenti Interventi:
- nell'ambito dell'Asse 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione” sono oggetto di
finanziamento alcune azioni rivolte alle imprese, quali Il bando per la creazione e lo sviluppo di unità di
ricerca e il cofinanziamento della l.r. n. 6/2003 (Interventi per lo sviluppo delle imprese industriali e
artigiane);
- nell'ambito dell'Asse 2 “Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
nonché l'impiego e la qualità delle medesime” sono oggetto di finanziamento lo stralcio a
completamento del piano VdA Broadbusiness, Il progetto per lo sviluppo delle ICT nell'ambito del
percorso turistico "Bassa Via" e la realizzazione del Data center unico regionale;
- nell'ambito dell'Asse 3 “Accrescere la competitività delle PMI” sono oggetto di finanziamento il
cofinanziamento della l.r. n. 14/2011 (Imprese innovative) e azioni di sostegno al settore turistico;
- nell'ambito dell'Asse 4 “Sostenere la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio in
tutti i settori” sono oggetto di finanziamento i contributi per l'efficientamento energetico degli edifici e il
progetto 'Aosta in bicicletta';
- nell'ambito dell'Asse 5 “Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse” sono oggetto di
finanziamento il progetto strategico Bassa Via (e i relativi progetti integrati sentieristica, pista ciclabile e
promozione) e alcuni interventi di completamento e valorizzazione del patrimonio culturale, quali l'Area
megalitica di Aosta, la Porta Praetoria di Aosta e il Castello di Quart nonchè la loro relativa messa in rete.
Si segnala anche il Programma per lo sviluppo e la coesione 2007/2013 (FSC), nell’ambito del quale le
risorse stanziate nel prossimo triennio - pari a 17,9 milioni, di cui 10,5 milioni a carico dello Stato - sono
finalizzate all'acquisizione dei treni bimodali per la linea ferroviaria Aosta-Torino e alla realizzazione del
Polo universitario di Aosta.
4.L'efficienza della spesa
La politica regionale di contenimento della spesa ha la duplice finalità di confermare il superamento della
problematica dei tagli lineari e di evidenziare l'attenzione che è stata posta per attutire al massimo gli
interventi sui servizi ai cittadini. Gli assi principali su cui tale manovra ha agito sono:
- Il contenimento della spesa per il personale quale effetto principale della riorganizzazione che la Giunta
regionale ha adottato nel corso del 2015, cui si aggiunge il reiterato blocco del turn-over al 10% del posti
resi vacanti durante l'anno.
- I costi della "macchina regionale" sono stati ridotti di oltre 3,3 milioni, di cui 2,2 milioni di euro relativi al
servizi e alle spese generali, 1,2 milioni di euro per gli interventi al patrimonio immobiliare regionale.
- La riduzione del valore del corrispettivo del 5% sui contratti in essere.
- la riduzione dei costi della politica.
8
Alla Finanza locale è destinato un finanziamento inferiore, conseguente alla riduzione del gettito IRPEF
accertato nel 2014 (-11 milioni). Oltre a ciò, a fronte dell'autorizzazione concessa ai Comuni all'utilizzo
dell'avanzo di amministrazione 2014 e 2015, altrimenti non spendibile, sono stati ridotti gli stanziamenti
per le attività socio-sanitarie di 18 milioni di euro recuperati mediante una redistribuzione orizzontale
degli avanzi di amministrazione 2014 di tutti gli enti locali della Valle d'Aosta così mantenendo invariati i
finanziamenti dei servizi socio-sanitari. Inoltre, l'operazione di rimodulazione del mutuo presso la Finaosta
vede iscritti investimenti di finanza locale per oltre 16 milioni di euro cui consegue la riduzione degli
stanziamenti di alcune leggi di settore e dei programmi FOSPI per 11,4 milioni.
Il bilancio regionale 2016-2018
Il bilancio regionale pareggia sull'Importo complessivo di euro 1 miliardo e 358 milioni per l'anno 2016, 1
miliardo e 332 milioni per l'anno 2017 ed 1 miliardo e 338 milioni nel 2018.
La previsione delle entrate della Regione, per l'anno 2016, senza considerare le partite di giro, è di 1
miliardo 223 milioni, ma se si esclude la voce di recupero dai comuni dell'extra gettito IMU che è stata
inserita quest'anno già in sede di bilancio di previsione, sia in entrata sia nella spesa, la riduzione effettiva
delle risorse disponibili rispetto al 2015 è di 79 milioni.
Il quadro delle previsioni di entrata per il 2016 e per gli anni successivi è stato fortemente caratterizzato da
alcuni aspetti relativi alla compartecipazione ai tributi erariali, indipendenti dall'andamento dell'economia,
che sono emersi a partire dal gennaio 2015 e che hanno inciso, in parte, sull'andamento delle entrate
dell'anno 2015 e, soprattutto, sulla formulazione delle previsioni per il triennio 2016-2018. Il loro impatto
negativo sulle previsioni 2016 del "riparto fiscale" è complessivamente di circa 100 milioni.
Il bilancio di previsione presenta, infine, un saldo corrente, ossia la differenza tra entrate correnti e spese
correnti, che resta positivo, attorno ai 60 milioni per gli anni 2016 e 2017, e di circa 165 milioni per Il 2018,
destinato a finanziare le spese di investimento.
________________________________________
Fonte: relazione di accompagnamento al bilancio 2016 della Regione Autonoma Valle d’Aosta
1.1.3 La situazione socio-economica del territorio di Aosta
Il territorio del Comune di Aosta comprende la parte del suolo nazionale delimitato con il piano
topografico, di cui all'art. 9 della legge 24 dicembre 1954 n. 1228, approvato dall'Istituto Centrale di
Statistica. Il Comune si estende su una superficie complessiva di 21 kmq con un’altitudine che varia tra 551
e 2.608 m. s.l.m. Posta in posizione strategica alla confluenza delle vie per il colle del Gran San Bernardo
verso la Svizzera, il colle del piccolo San Bernardo verso la Francia e la via che porta verso la bassa Valle
d’Aosta e verso il Piemonte, la città di Aosta rappresenta il principale snodo della Valle d’Aosta per quanto
riguarda la rete dei trasporti.
9
Incastonata tra le montagne (la Becca di Nona, il Monte Emilius, Punta Chaligne e la Becca di Viou, solo per
citarne alcune) la città si sviluppa nella piana in cui scorre la Dora Baltea, il principale fiume della Regione,
ed è attraversata da Nord a Sud dal fiume Buthier, uno dei numerosi affluenti della Dora Baltea. La città di
Aosta è attraversata da Est a Ovest dalla SS 26 che percorre tutta la valle centrale da Pont-Saint-Martin, al
confine con il vicino Piemonte, fino al Colle del Piccolo San Bernardo, ultimo avamposto prima del territorio
francese, mentre il collegamento con la vicina Svizzera è assicurato dalla SS 27.
Al fine di consentire la comprensione del contesto in cui l’Ente si trova ad operare si illustrano di seguito le
principali caratteristiche socio-economiche della realtà comunale (dati aggiornati al 31.12.2015).
Rispetto ai dati relativi all’anno precedente che vedevano una popolazione complessiva di n. 34.995
abitanti, l’anno 2015 ha fatto registrare un decremento pari a n. 605 unità mentre rimane invariata,
rispetto ai dati relativi all’anno precedente, la preponderanza della componente femminile sulla maschile.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
La piramide delle età evidenzia, in un contesto di analisi di genere, un andamento speculare tra le due
componenti della popolazione. Sia nel caso dei maschi che delle femmine la fascia più numerosa è quella
riferita alla al segmento “45-49 anni” sebbene con una differenza tra i generi in quanto la componente
femminile prevale su quella maschile per n. 152 unità. La predominanza delle donne sugli uomini è quasi
una costante nella popolazione comunale; la tendenza si conferma infatti nell’intervallo compreso tra i
segmenti “25-29 anni” e “≥100 anni”, ad eccezione dei dati relativi alla fascia di età “35-39 anni” in cui la
componente maschile prevale su quella femminile seppure per sole 7 unità.
FEMMINE
18.336
MASCHI
16.054
POPOLAZIONE COMUNALE - ANNO 2015
n. 34.390 abitanti
10
Una maggiore longevità delle femmine è dimostrata dai dati relativi alla popolazione anziana in cui il gap
tra i due generi appare molto evidente. Nella popolazione di età inferiore ai 25 anni si ha invece
un’inversione di tendenza con una leggera prevalenza dei maschi sulle femmine.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
L’analisi dei dati relativi alla popolazione comunale, suddivisi per anno di riferimento e per genere,
evidenzia sull’arco temporale triennale un costante decremento dei residenti: - 139 unità tra il 2013 e il
2014 e -605 tra il 2014 e il 2015. Analoga tendenza al ribasso si registra in un’ottica di analisi dei singoli
generi. Sebbene il numero delle donne sia sempre maggiore a quello degli uomini, in entrambi i casi si
rileva una riduzione della popolazione considerata; nell’arco del triennio le donne sono diminuite di n. 405
unità mentre gli uomini di n. 339 unità.
≥100
95-99
90-94
85-89
80-84
75-79
70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
10-14
5-9
0-4
POPOLAZIONE COMUNALE - ANNO 2015
Suddivisione per fascia di età e genere
UOMINI
DONNE
11
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
Per quanto concerne i dati relativi alle realtà commerciali presenti sul territorio cittadino, l’anno 2015 ha
fatto registrare un modesto incremento (+ 2,01%) degli esercizi commerciali rispetto all’anno precedente.
Dalle 778 attività commerciali registrate nel 2014 si è passati alle 794 rilevate nel 2015. L’aumento degli
esercizi commerciali ha riguardato tutti i settori presi in considerazione, seppure con qualche differenza:
buona parte dell’incremento è riferito ad esercizi commerciali relativi al settore alimentare mentre la
variazione per le attività non alimentari e miste è risultata più contenuta. L’analisi per tipologia evidenzia
chiaramente che la maggior parte degli esercizi commerciali cittadini opera nelle categorie non alimentari,
confermando così quanto già emerso nelle rilevazioni degli anni precedenti.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
18.741 18.677 18.33616.393 16.318 16.054
35.134 34.995 34.390
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
35000
40000
2013 2014 2015
POPOLAZIONE COMUNALE
Triennio 2013 - 2015
FEMMINE MASCHI TOTALE
146
569
79
ESERCIZI COMMERCIALI - ANNO 2015
Suddivisione per tipologia
ALIMENTARI NON ALIMENTARI MISTE
12
Analizzando i dati dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) da un punto di vista della loro collocazione
geografica emerge che la maggior parte di essi si concentra nella zona storica del centro, dato che
conferma la vocazione turistica della città. Si rileva un numero considerevole di esercizi anche nella zona
ovest di Aosta (corrispondente in linea di massima al quartiere di Saint Martin de Corléans) dovuta alla
presenza di una zona commercialmente molto vivace (Viale Conte Crotti) e alla nuova Area Megalitica di
Saint Martin de Corléans destinata a diventare importante polo di attrazione per il turismo archeologico
grazie al ritrovamento di reperti di straordinaria valenza a livello mondiale per i quali è stato elaborato un
progetto di valorizzazione che prevede l’apertura di questa importante struttura museale. Le zone collinari
di Porossan, Signayes, Arpuilles ed Excenex sono caratterizzate da una bassa presenza di pubblici esercizi.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
I dati relativi all’economia insediata sul territorio comunale, che prendono in considerazione tutte le
imprese attive per settore ivi comprese quelle che si occupano di commercio all’ingrosso, rappresentano in
modo evidente che l’ambito maggiormente diffuso è quello del commercio, con ben 952 unità locali attive.
Il ramo delle costruzioni e quello dei servizi alle imprese fanno anch’essi registrare numeri significativi, la
prima conta ben 647 attività mentre la seconda n. 498. Il fanalino di coda nel tessuto economico cittadino è
203
103
68
9
5
PUBBLICI ESERCIZI - ANNO 2015
Suddivisione per area geografica
Zona 1 - Aosta Centro
Zona 2 - Aosta Ovest
Zona 3 - Aosta Est
Zona 4 - Aosta Collina Porossan
Zona 5 - Aosta Collina Signayes, Excenex, Arpuilles
13
rappresentato dai settori delle industrie estrattive (n. 1 unità locale attiva) e della produzione e
distribuzione di energia e acqua (n. 35).
Fonte: Camera Valdostana delle Imprese e delle Professioni.
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
70 1
197
35
647
952
53
328
225
165
498
372
ECONOMIA INSEDIATA
Dati aggiornati al III trimestre 2015
Agricoltura (agricoltura, silvicoltura, pesca…)
Industrie estrattive (estrazione ghiaie, sabbie…)
Attività manifatturiere (industrie alimentari, tessili, di mobili, macchinari, editoria)
Produzione e distribuzione energia e acqua (elettricità, gas, raccolta, potabilizzazione e distribuzione
acqua…)
Costruzioni (edilizia, impianti elettrici, termici, idraulici…)
Commercio (commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di beni personali e per la casa)
strutture ricettive (alberghi, campeggi, agriturismo, affittacamere, case per ferie…)
Esecizi di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, caffè, gelaterie,
mense…)
Trasporti, magazzinaggio e comunicazione (trasporti terrestri e aerei, agenzie di viaggio, poste e
telecomunicazioni…)
Intermediazione monetaria e finanziaria (banche, banche cooperative, assicurazioni, intermediari
finanziari…)
Servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica…)
Servizi alle persone (istruzione, sanità, servizi sociali, attività ricreative, smaltimento rifiuti,
depurazione acque …)
14
Le opportunità di soggiorno per i visitatori della città sono numerose ed eterogenee. L’offerta turistica
variegata, oggetto di azioni sinergiche di promozione della città e del territorio valdostano da parte
dell’Amministrazione regionale e di quella comunale, consente infatti di intercettare e soddisfare molteplici
“gusti” e aspettative. La ricettività di Aosta è costituita da un totale di n. 1.557 posti letto suddivisi in n. 57
esercizi come di seguito dettagliato:
Tipologia
n.
esercizi
n. camere/
n. unità
abitative
n. posti letto
alberghi 19 533 1138
residenze turistico-alberghiere 2 17 45
affittacamere/chambres d’hôtes 8 43 82
agriturismo 3 11 40
aree di sosta 1 33 stalli 140
bed & breakfast 23 42 89
case e appartamenti per vacanze 1 8 23
Fonte: Regione Autonoma Valle d’Aosta, Ass.to Turismo Sport e Commercio e trasporti, Ufficio Ricettività.
Come emerge dal grafico di seguito riportato buona parte dei posti letto disponibili (oltre il 70% sul totale)
è offerta dal settore alberghiero che conta ben 19 strutture su un totale di 57. Nel corso degli ultimi anni si
è assistito alla diffusione delle attività di affittacamere/chambres d’hôtes, agriturismo e di bed&breakfast a
seguito dello sviluppo di nuove forme di turismo attente alla personalizzazione del rapporto e a tutti quegli
elementi in grado di creare un'atmosfera ed un servizio non standardizzati. Benché il numero di tali attività
sul territorio comunale sia più numeroso rispetto a quello degli hotel esse sono, per loro stessa natura, di
dimensioni inferiori rispetto agli alberghi e, gioco forza, il numero complessivo di posti letto offerti da tali
tipologie di strutture risulta contenuto.
15
Fonte: Regione Autonoma Valle d’Aosta, Ass.to Turismo Sport e Commercio e trasporti, Ufficio Ricettività.
Il grafico sotto riportato rappresenta il numero complessivo di arrivi e di presenze in città nel corso
dell’anno 2015. Nel primo caso si tratta del totale di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi
alberghieri o complementari mentre il secondo dato si riferisce al numero complessivo di notti trascorse dai
clienti negli esercizi ricettivi. Il rapporto tra i due indicatori consente di individuare la permanenza media
dei turisti in città che, nell’anno 2015, corrisponde a n. 1,8 notti.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica.
0
200
400
600
800
1000
1200
RICETTIVITÀ
Posti letto disponibili
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
180.000
ARRIVI
PRESENZE
94.024
166.128
ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE - ANNO 2015
16
1.2 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE
1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente. Indirizzi generali di
natura economico-finanziaria e patrimoniale.
E’ necessario innanzitutto tenere presente che tutti gli Enti Locali Valdostani sono chiamati, dal 2016, ad
attenersi ai nuovi principi contabili derivanti dall’applicazione del d.Lgs.118/2011, e alla stesura del Bilancio
secondo la nuova struttura per Programmi e Missioni, scardinando un sistema vigente da decenni che
prevedeva una struttura sostanzialmente libera da vincoli. Questo principio di “uniformità” tra tutti gli Enti
del territorio nazionale è stato dettato dalla necessità di dare corpo al cosiddetto principio del
“consolidamento” dei conti pubblici.
I nuovi principi hanno l’obiettivo di avvicinare il momento in cui l’obbligazione è esigibile (sia per le Entrate
che per le Spese) e quello in cui avviene la relativa movimentazione monetaria, quindi sostanzialmente
ridurre la “massa” di residui attivi e passivi presenti nei bilanci degli Enti Locali, rendendo nel contempo più
stringente il concetto di “residuo” ( il concetto di “scadenza” da applicarsi in via generale, non esistente
nella vecchia normativa, non consente infatti più il mantenimento dei cosiddetti “residui di stanziamento”,
che, come ben noto, non rappresentavano veri e propri debiti dell’Ente).
Il nuovo bilancio “armonizzato” prevede, oltre alle previsioni di competenza del triennio, anche le previsioni
di cassa per il primo esercizio finanziario (2016), ponendo quindi l’attenzione sui flussi di cassa di entrata e
spesa, sui quali è necessario che l’Ente effettui un continuo monitoraggio.
Oltre a questo aspetto, per valutare la situazione dell’Ente, è necessario richiamare alcuni dati sulle
manovre finanziarie sia nazionale che regionale che incidono sulle scelte operate dall’Ente in fase di
predisposizione del Bilancio triennale 2016/2018.
La Legge di stabilità (L.208/2015) ha previsto: il blocco degli aumenti di imposte e tasse (ad esclusione della
Tariffa Rifiuti); il ristoro delle mancate entrate previste per l’abolizione dell’IMU/TASI (prime case,
imbullonati, terreni agricoli); per quanto riguarda il Comune di Aosta, questo avverrà con una riduzione
dell’importo dell’accantonamento a titolo di IMU da versare allo Stato (ai sensi dell’art. 13 c.17 del
DL.201/2011 e dell’ art. 1 c.19 della L.208/2015) tramite la Regione; il superamento del Patto di Stabilità,
imponendo ai Comuni l’obbligo del pareggio, con un’applicazione solo parziale, flessibile e ragionevole della
L.243/2012 recante “Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo
81, sesto comma, della Costituzione”, ciò che consentirà di spendere le risorse disponibili per finanziare gli
investimenti e pagare le imprese (si ricorda infatti che una delle problematiche maggiori derivanti
dall’applicazione del criterio di “competenza mista” per il rispetto del Patto di Stabilità nasceva proprio dal
fatto che si consideravano nel calcolo i pagamenti degli investimenti).
L’elemento che forse è venuto meno nel disegno complessivo del Governo è la mancata semplificazione
normativa generale e un assetto definitivo per quello che riguarda la capacità impositiva degli Enti
17
territoriali (sostanzialmente infatti il divieto di agire sulla leva fiscale, che sicuramente risponde ad una
esigenza di coordinamento macroeconomico della manovra, oltre a limitare l’autonomia finanziaria dei
Comuni, ne limita la responsabilità).
Dal punto di vista della normativa regionale, si prende a riferimento la l.r. 19/2015 che ha previsto una serie
di norme che hanno influito sulle scelte dell’ Ente, in particolare:
- l’importo da destinare alla finanza locale (ex lege 48/95) il cui impatto in termini monetari ha visto per il
Comune di Aosta una riduzione complessiva di euro 1,2 milioni. Il dato di questo trasferimento ha subìto in
questi anni un taglio progressivo piuttosto pesante, nel 2012 l’importo era di euro 19,8 milioni contro un
dato attuale di euro 13,6 milioni.
Nella tabella che segue si riportano i dati di questi ultimi anni
2012 2013 2014 2015 2016
18.410 16.503 16.150 14.454 13.644
1.473 574 927 380
19.883 17.077 17.077 14.834* 13.644*
* dati al netto del taglio per il mancato raggiungimento dell’obiettivo del Patto di stabilità
La prima riga rappresenta l’importo stanziato per la spesa corrente, la seconda l’importo destinato alla
parte investimenti; appare del tutto evidente il trend in netta diminuzione e, come si può vedere, la quota
destinata agli investimenti è stata progressivamente ridotta, fino a portarla a zero nel 2016.
- il vincolo all’utilizzo dell’avanzo di Amministrazione 2014 (per la quota non vincolata) e analogamente poi
per quello risultante con l’approvazione del Rendiconto 2015, per le spese relative all’edilizia scolastica e
agli interventi socio-assistenziali (art.10 c.3); le modalità di attuazione di tale disposizione sono in corso di
approvazione da parte della Giunta Regionale. Questa facoltà viene concessa solo per l’anno 2016 (e non
potrebbe essere diversamente) e dal 2017 la RAVDA ha nel proprio bilancio previsto nuovamente i
trasferimenti per la copertura dei servizi socio-assistenziali; l’entità nel tempo di questi trasferimenti ha
avuto già nel 2015 un calo rilevante ( vedasi la dichiarazione di squilibrio di ottobre 2015) creando non
pochi problemi sui servizi con appalti pluriennali in corso, per i quali era già stata effettuata una
rimodulazione negli anni precedenti.
18
Questi due elementi sono stati quelli che hanno portato alla necessità di rivedere profondamente i dati di
previsione delle spese, che erano già stati compressi negli anni precedenti, riducendo in maniera sensibile i
margini di manovra. A questa situazione si è aggiunta la necessità di prevedere, in base alle nuove regole di
contabilità, un accantonamento al “Fondo crediti di dubbia esigibilità” il cui ammontare è definito nei
prospetti allegati al Bilancio (importo pari a 1,5 milioni di euro).
Nel 2017 si è evidenziata una ulteriore criticità derivante dalla sanzione attualmente prevista per il mancato
rispetto del Patto 2015 (non ancora determinato nel suo ammontare finale ma piuttosto rilevante, come
già evidenziato nelle varie relazioni del 2015).
L’Amministrazione ha quindi dovuto ricorrere ad una azione di riduzione della spesa drastica, con
particolare riguardo a quella del personale dal 2017, ad una revisione tariffaria per i servizi i cui indici di
copertura erano ritenuti piuttosto bassi o che non avevano subito variazioni negli ultimi anni e all’utilizzo
degli oneri di urbanizzazione per coprire parte delle spese correnti (così come consentito dalla L.208/2015)
per un importo di euro 450 mila in tutto il triennio.
In visione prospettica, l’utilizzo di entrate non ricorrenti per finanziare spese di parte corrente non è da
perseguire in maniera stabile, in quanto tale tipologia di entrata non consente una programmazione di
medio-lungo periodo né può garantire, proprio per la sua stessa natura, la copertura di spese che nel
tempo si consolidano; inoltre questo incide anche sulla parte investimenti, attualmente in forte difficoltà
proprio per la mancanza di finanziamenti.
Sulla parte investimenti si è potuto far fronte alle spese più urgenti mediante il risparmio generato
dall’operazione di rinegoziazione dei mutui effettuata a fine 2015; come previsto dalle norme tale risparmio
deve essere utilizzato per finanziare investimenti (solo per il 2015 la legge ha accordato, date le difficoltà
degli Enti, il suo utilizzo in parte corrente). Nel triennio questo importo ammonta a 541 mila euro annui.
Sempre per gli investimenti, una parte di essi è finanziata dalle alienazioni, con una stima prudenziale, visto
l’andamento del 2015, e una parte da avanzo di gestione (in particolare si finanziano investimenti sul
settore idrico mediante risorse provenienti dalla tariffa del servizio).
Per comprendere compiutamente le scelte operate dall’Ente in materia di entrate e spese si rimanda alla
relazione della sezione operativa di questo documento, nella quale sono declinate le entrate e le spese in
modo più dettagliato.
1.2.2 L’Amministrazione, le risorse umane e la struttura organizzativa
Il Comune ha sede in Piazza Chanoux n. 1, cuore della Città, e dispone del sito internet istituzionale
(www.comune.aosta.it), di un portale dedicato al Servizio “Amico in comune”
(www.amicoincomune.aosta.it) nonché di un sito di promozione turistica (www.aostalife.it) .
L’attività dell’Ente è articolata sulle seguenti sedi:
19
- Palazzo Municipale in Piazza Chanoux n. 1;
- Via Abbé Chanoux nn. 2 e 4 (sede del Servizio infanzia, disagio, casa e pari opportunità e del Servizio
anziani e inabili, entrambi afferenti all’Area A3 “Servizi Sociali e Patrimoniali”);
- Via Monte Emilius n. 24 (sede dell’Area A6 “Polizia Locale”);
- Via Parigi n. 196 (sede dell’Area T2 “Ambiente e Servizio Idrico”);
- Strada Ponte Suaz n. 20 (Officina comunale).
Si riepilogano di seguito i principali dati relativi alle strutture di proprietà comunale:
STRUTTURE COMUNALI
Scuole:
n. 4 asili nido per una capienza massima di n. 156 posti;
n. 12 scuole dell’infanzia per una capienza massima di n. 720 posti;
n. 8 scuole primarie per una capienza massima di n. 1200 posti;
n. 5 scuole secondarie di 1° grado per una capienza massima di n. 1200 posti.
Biblioteche: n. 2 biblioteche di quartiere (Biblioteca di Viale Europa e Biblioteca del Quartiere Dora).
Strutture per anziani:
n. 4 strutture residenziali per un totale di 63 posti;
n. 5 centri diurni per un totale di 55 posti (49 diurni + 4 diurni e notturni);
n. 3 centri d’incontro.
20
Impianti sportivi:
n. 5 palestre;
n. 1 piscina scoperta;
n. 1 piscina coperta;
n. 4 campi sportivi;
n. 1 impianto polifunzionale (Palaindoor);
n. 1 Palaghiaccio;
n. 1 bocciodromo;
n. 1 poligono di tiro a segno;
n. 1 sala ginnastica;
n. 1 sala pesistica;
n. 1 maneggio;
n. 1 tennis;
n. 1 campo di atletica;
n. 1 campo di rotellistica;
n. 1 campo da rugby-baseball.
Strutture socio-
sanitarie:
n. 1 Servizio Migranti;
n. 1 Garderie (n. 30 posti);
n. 1 Spazio Gioco (n. 12 posti).
Strutture culturali e
ricreative:
Cittadella dei giovani;
Saletta d’arte
Edilizia Residenziale
Pubblica
n. 821 appartamenti
n. 1 Mercato coperto
Strade di competenza comunale: 128 km
Parcheggi: n. 4500 stalli di sosta
Rete di acquedotto: 142 km
Aree erbose: 131.300 mq di cui n. 6 aree giochi attrezzate.
21
Alla data del 31.12.2015 l’organico comunale contava n. 379 dipendenti di ruolo, suddivisi tra le varie
categorie come risulta dalle tabelle sotto riportate, e nessun dipendente a tempo determinato.
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Personale
Per completezza di informazione si segnala che i dati di cui sopra, relativi alla situazione al 31.12.2015, si
riferiscono al personale di ruolo e non danno conto del fatto che un funzionario appartenente alla categoria
D è stato incaricato in qualità di Dirigente dell’Area A6 – Polizia Locale. Di fatto i Dirigenti dell’Ente, alla data
considerata, risultano essere 10 (5 uomini e 5 donne) ma solo 9 di essi (4 uomini e 5 donne) lo sono di
ruolo.
Nel corso dell’anno 2015 le unità di personale che hanno fruito di una riduzione oraria sono salite a n. 67
con un incremento di n. 5 unità rispetto all’anno precedente. A conferma del fatto che il part-time si
dimostra misura fondamentale di conciliazione dei carichi di lavoro familiari e lavorativi, i dati evidenziano
che a fronte di n. 67 dipendenti che hanno optato per l’orario ridotto ben 55 sono donne e che, in
proporzione, esse richiedono una maggiore riduzione di orario rispetto ai colleghi uomini. Le percentuali di
part-time maggiormente richieste si collocano nella fascia con orario superiore al 80% del totale, soluzione
che non penalizza eccessivamente il dipendente dal punto di vista economico. La tabella sotto riportata
evidenzia come, in ogni fascia di part-time, prevalga la componente femminile su quella maschile.
0
10
20
30
40
50
60
70
A B1 B2 B3 C1 C2 D DirigentI
UOMINI 7 20 36 2 29 34 26 4
DONNE 62 0 47 1 29 48 29 5
DIPENDENTI COMUNALI - Anno 2015
Suddivisione per genere e categoria
22
Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Personale.
In un contesto caratterizzato, da un lato, da una forte occupazione femminile e dall’altro da
un’impostazione tradizionale della famiglia in cui la maggior parte dei carichi familiari grava sulle donne, le
misure di conciliazione tra esigenze familiari e professionali assumono particolare rilevanza. L’obiettivo di
tali misure non è solo quello di ottenere degli aiuti concreti, e in termini squisitamente materiali, ma
soprattutto di andare alla ricerca di nuove strategie per migliorare la qualità del benessere degli individui e
delle relazioni tra le famiglie.
Al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi sinora erogati dall’Ente alla cittadinanza e di favorire,
nel contempo, il miglioramento delle condizioni lavorative del personale attraverso azioni di promozione
della conciliazione delle esigenze familiari con quelle lavorative, in data 29.01.2016 l’Ente ha sottoscritto
con le Organizzazioni Sindacali di categoria un progetto integrato per una ridefinizione degli orari del
personale delle categorie pur nel rispetto dei vincoli della spesa pubblica. Nell’ambito di tale
riorganizzazione, della durata sperimentale di un anno, sono stati rivisti l’orario di apertura al pubblico, le
diverse tipologie dell’orario di lavoro nonché la sua durata e articolazione. La principale novità, in un’ottica
di promozione della conciliazione famiglia-lavoro, riguarda l’introduzione di un’ampia fascia di flessibilità
dell’orario di lavoro. Rispetto all’articolazione dell’orario pregressa è prevista una maggiore flessibilità (60
minuti complessivi giornalieri frazionabili in entrata e in uscita), consentita a tutto il personale, compresi i
dipendenti con orario part-time. Fermo restando il rispetto dell’orario di servizio individuato
dall’Amministrazione e della fascia di compresenza obbligatoria dalle 9.00 alle 12.00, le ore di lavoro
effettivamente rese e il dovuto devono coincidere su base mensile, aspetto che offre un’interessante
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
≤ 50%
> 50%≤ 60%
>60%≤70%
> 70%≤ 80%
> 80%≤ 90%
>90%
3
0 1
0
5
3
7
0
13
5
17
13
PART-TIME - ANNO 2015
% oraria e genere
UOMINI
DONNE
23
possibilità di conciliazione. In caso di necessità infatti i dipendenti non sono obbligati a fruire dei vari istituti
contrattuali (ore di ferie, permessi brevi...) ma, nel rispetto della funzionalità del servizio, possono
articolare la propria prestazione lavorativa nella misura minima di 6 ore, recuperando il tempo non lavorato
entro il mese di riferimento.
Importante misura a sostegno del lavoratore nella gestione dei carichi familiari e lavorativi è rappresentata
dalla possibilità di ricorrere alla tipologia di lavoro continuato, debitamente autorizzato dal Segretario
Generale sentito il Dirigente competente dopo la valutazione delle esigenze operative del servizio. Essa è
caratterizzata da una prestazione lavorativa resa per un massimo di 8 ore. Il ricorso all’orario continuato è
concesso fino ad un massimo di due giornate lavorative su base settimanale e, qualora si verificasse il
sovrapponimento di uguali richieste tra i dipendenti di uno stesso ufficio/servizio, con un sistema di
rotazione nell’arco settimanale. In un’ottica di agevolare i dipendenti nella gestione di particolari situazioni
familiari, ai fini dell’autorizzazione allo svolgimento della prestazione lavorativa con orario continuato,
verranno prioritariamente prese in considerazione le richieste dei dipendenti che si trovano in particolari e
certificate situazioni di cui al D. Lgs. 151/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela
e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, alla
legge n. 903/1977 “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” nonché della legge n.
104/1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” e
ss.mm.ii.
Questa novità permette inoltre di perseguire la razionalizzazione delle spese per il personale in quanto orari
di lavoro più flessibili consentono di modulare meglio la presenza lavorativa del dipendente in relazione alle
esigenze di servizio, contenendo di conseguenza il numero di ore di lavoro straordinario e limitandone la
spesa a carico dell’Ente così come si evince dai dati contabili del bilancio pluriennale.
Con deliberazione della Giunta comunale n. 24 del 12.02.2016, a seguito di un minuzioso lavoro di
mappatura delle aree dirigenziali e relative competenze, è stato ridefinito l’assetto organizzativo del
Comune con decorrenza 16 marzo 2016. In precedenza, rispettivamente con decreto sindacale n. 1 del
5.01.2016 e con deliberazione della Giunta comunale n. 12 del 18.01.2016, gli incarichi dirigenziali dell’Ente
e le posizioni di particolare professionalità appartenenti alla categoria D in essere erano stati prorogati fino
al 31.01.2016 e, comunque, fino alla conclusione delle procedure di riorganizzazione dell’Ente.
Rispetto all’assetto precedente, oltre alla rimodulazione delle aree dirigenziali, è stato stabilito di eliminare
l’articolazione della struttura dirigenziale in due aree di primo livello sovraordinate ad aree di secondo
livello, riduzione che risponde ai recenti dettati normativi in materia di ruolo unico dirigenziale ai fini del
contenimento delle posizioni direttive nella Pubblica Amministrazione.
24
Con la citata deliberazione n. 24/2016 è stato approvato un modello organizzativo articolato in n. 6 Aree
dirigenziali amministrative e n. 3 tecniche con una riduzione, rispetto all’assetto precedente, di un’area
dirigenziale nel settore tecnico con conseguente accorpamento dei servizi di riferimento sotto le restanti
aree. Tale riduzione risulta rispondente alle necessità dell’Ente in considerazione dei seguenti elementi:
- è stata prevista l’introduzione di n. 2 ulteriori particolari posizioni organizzative nell’ambito tecnico;
- si è tenuto conto della variazioni dell’attività lavorativa del settore tecnico conseguenti alle riduzioni
nel tempo dei finanziamenti destinati al settore delle opere pubbliche e alla contrazione delle risorse
finanziarie da destinare agli investimenti pubblici per i vincoli connessi al patto di stabilità;
- la riforma degli enti locali prevista dalla l.r. 6/2014 all’art. 6 ha attribuito all’Amministrazione regionale
l’esercizio in forma associata delle funzioni in materia di espropri per pubblica utilità per le opere o gli
interventi di interesse locale a carattere di pubblica utilità;
- è stato previsto l’obbligo anche per il Comune di Aosta, ai fini dell’aggiudicazione di lavori, servizi e
forniture, di avvalersi della Centrale Unica di Committenza istituita presso IN.VA. S.p.A. e della
Stazione Unica Appaltante a livello regionale, così come previsto dall’art. 36 della l.r. 19/2015 (legge
finanziaria regionale per gli anni 2016-2018).
25
La nuova struttura organizzativa del Comune è articolata come riportato nel seguente grafico:
26
*
Ai sensi dell’art. 3, comma 3, lett. a) del Regolamento di Organizzazione, approvato con deliberazione
della Giunta comunale n. 276/2010 e s.m.i., con la deliberazione n. 24 del 12.02.2016 sono inoltre state
previste delle Unità di Progetto coordinate dal Dirigente dell’Area. Tali gruppi di lavoro, a carattere
discontinuo e durata determinata, sono istituiti per l’elaborazione, attuazione e monitoraggio di
programmi, progetti o obiettivi di interesse comunale caratterizzati da innovatività, strategicità e
temporaneità. Le unità di progetto sono connotate dalla “trasversalità” dei propri componenti vale a dire
sono composte da personale non appartenente ad un’unica area dirigenziale bensì proveniente da altri
settori dell’Amministrazione. Ogni componente delle Unità di Progetto contribuisce all’attività del gruppo di
lavoro sulla base della professionalità acquisita nel proprio settore di appartenenza. Si illustrano di seguito
le unità di progetto istituite:
“UdP n. 1 – Valorizzazione del patrimonio immobiliare”, con i seguenti obiettivi:
- individuare modalità di esternalizzazione degli impianti sportivi comunali che consentano risparmi
economici per l’amministrazione e, contestualmente, consentano di garantire la sostenibilità
economica degli impianti;
- analizzare le condizioni di alcuni immobili comunali destinati ad attività economico-produttive e
valutare la necessità urgente di interventi di manutenzione su alcuni immobili al fine di consentire un
adeguato sfruttamento economico degli stessi;
- verificare l’appetibilità commerciale di alcune strutture, probabilmente non più adeguate al contesto
socio-economico che si è evoluto negli ultimi 30 anni;
- individuare altre modalità di intervento e di finanziamento che coinvolgano il settore privato;
“UdP n. 2 – Realizzazione ufficio unico riscossioni”, con i seguenti obiettivi:
- progettare un ufficio cui affidare in modo centralizzato tutte le attività afferenti la riscossione delle
entrate, sia tributarie sia patrimoniali;
- creare uno sportello di front-office per garantire al cittadino di avere un contatto e diretto con gli
operatori comunali ed avere in tempo reale la posizione debitoria nei confronti del Comune di Aosta,
con possibilità di rateizzazioni mensili, cumulative di tutti i tributi comunali, al fine di agevolare la
garanzia annuale degli incassi;
- armonizzare i procedimenti di accertamento utilizzati dai diversi uffici, finalizzati alla concreta
attivazione dei processi di incasso (ruoli, bollettazione, ecc.);
- studio/analisi delle possibilità di gestione della riscossione coattiva mediante affidamento alla società
partecipata APS s.p.a., eventualmente estendibili a tutti gli enti locali valdostani mediante
convenzione nell’ambito della riforma di cui alla l.r. 6/2014;
27
- individuare la logistica per lo sportello, da realizzarsi con le medesime caratteristiche dello sportello
“AmicoinComune” e “Segretariato sociale”;
“UdP n. 3 – Programmazione e progettazione europee”, con i seguenti obiettivi:
- analizzare le diverse opportunità di finanziamenti europei previsti dalla legislazione comunitaria nel
programma 2016-2022, con particolare riferimento alle risorse finanziarie a cui possono accedere gli
enti locali;
- individuare, in stretta collaborazione con il dipartimento regionale politiche strutturali e affari
europei, i possibili ambiti di intervento per il Comune di Aosta e formulare un’ipotesi progettuale da
inserire nel bilancio di previsione 2017-2019.
Per l’anno 2016 l’Amministrazione intende perseguire la razionalizzazione e il contenimento della spesa per
il personale mediante la verifica di eventuali eccedenze all’interno del proprio organico. In caso di
sussistenza di eventuale personale in soprannumero l’Ente ha la possibilità di ricorrere, oltre che alle
misure previste dall’articolo 44 “Gestione del personale in disponibilità” della legge regionale n. 22/2010, a
quanto previsto dal decreto- legge 6 luglio 2012, n. 95 che all’art. 2, comma 11, lettera a) prevede
l’“applicazione, ai lavoratori che risultino in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi i quali, ai fini
del diritto all'accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico in base alla disciplina vigente prima
dell'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, avrebbero comportato la decorrenza del
trattamento medesimo entro il 31 dicembre 2016, dei requisiti anagrafici e di anzianità contributiva
nonché del regime delle decorrenze previsti dalla predetta disciplina pensionistica, con conseguente
richiesta all'ente di appartenenza della certificazione di tale diritto. Si applica, senza necessità di
motivazione, l'articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Ai fini della liquidazione del trattamento di fine rapporto
comunque denominato, per il personale di cui alla presente lettera:
1) che ha maturato i requisiti alla data del 31 dicembre 2011il trattamento di fine rapporto medesimo
sarà corrisposto al momento della maturazione del diritto alla corresponsione dello stesso sulla base di
quanto stabilito dall'articolo 1, commi 22 e 23, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito,
con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148;
2) che matura i requisiti indicati successivamente al 31 dicembre 2011 in ogni caso il trattamento di
fine rapporto sarà corrisposto al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla
corresponsione dello stesso secondo le disposizioni dell'articolo 24 del citato decreto-legge n. 201 del
28
2011 e sulla base di quanto stabilito dall'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138,
convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148.”
Quanto sopra in combinato disposto con quanto previsto dall’art. 2, comma 3 del D.L: 101/2013 convertito
con modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125.
L'applicazione della norma genererà dei risparmi pari al costo delle risorse umane anticipatamente
pensionate per il periodo intercorrente tra la maturazione dei vecchi e dei nuovi requisiti di pensione,
contribuendo così ad una riqualificazione della spesa del personale. Le posizioni organizzative e le
economie di spesa verificatesi non potranno essere utilizzate integralmente per nuove assunzioni fino alla
data di maturazione dei requisiti "Fornero" da parte del personale individuato come eccedentario mentre,
successivamente, il loro impiego dovrà in ogni caso rispettare le regole generali sul turn-over. In ogni caso, i
posti delle figure professionali dichiarate eccedentarie per effetto del Piano di riduzione, non potranno
essere più ripristinate nella dotazione complessiva di personale, generando quindi a regime, una riduzione
strutturale degli organici e conseguentemente della spesa per il personale.
1.2.3 Gli Enti controllati
Società partecipate
Il Comune di Aosta partecipa al capitale delle seguenti società:
1. Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA con una quota del 100%;
2. IN.VA. SPA con una quota del 14,206%;
3. Società Cooperativa Elettrica Gignod (C.E.G.) con una quota pari a 0,99%;
4. Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta soc. coop. (CELVA) con una quota dell’1,19%.
Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA (acronimo APS SPA)
Sede legale: Corso Lancieri di Aosta, 26 – 11100 AOSTA - C.F.: 91029720074 - P.IVA 00648740074
sito internet: www.aps.aosta.it
La Società Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA è a totale partecipazione del Comune.
Costituita ai sensi degli artt. 115 e 118, comma 1 del D. Lgs. 267/2000 (per trasformazione/conferimento
della precedente azienda speciale denominata "Azienda Pubblici Servizi della Città di Aosta") nonché del
libro V, titolo V, capo V, del Codice civile, la società denominata "Azienda Pubblici Servizi Aosta società
per azioni" ed enunciabile in acronimo "APS SPA" è società a capitale interamente pubblico di cui all'art.
113-ter, c. 1, legge regionale n. 54/1998 e ha durata fino al 2057.
Con deliberazione del Consiglio comunale n. 172 del 29.11.2006 è stato approvato il piano industriale per il
periodo 2007-2009 e si è stabilito di approvare il contratto quadro, il contratto integrativo di settore aree di
sosta a pagamento e mobilità, il contratto integrativo di settore edilizia residenziale pubblica nonché il
29
contratto integrativo di settore servizi cimiteriali valevoli per il periodo 01.01.2007 – 31.12.2012 e di
prorogare fino al 31.12.2012 i contratti di servizio relativi alla dispensazione dei farmaci tramite le farmacie
comunali e alla riscossione dell’imposta di pubblicità e dei diritti da pubbliche affissioni.
Con deliberazione del Consiglio comunale n. 53 del 29.05.2007, a causa della continua evoluzione
normativa del settore dei servizi pubblici locali e al fine di stabilizzare la società dandole certezze di
sviluppo per consentirle politiche di investimento e di crescita finalizzate al raggiungimento di una gestione
proficua dei servizi locali, si è stabilito di differire al 31.12.2017 la scadenza del contratto di servizio quadro,
degli affidamenti relativi ai servizi pubblici locali di gestione delle farmacie comunali, di riscossione
dell’imposta di pubblicità e dei diritti da pubbliche affissioni nonché i contratti integrativi di settore aree di
sosta a pagamento e mobilità, edilizia residenziale pubblica e servizi cimiteriali approvati con la
deliberazione del Consiglio comunale n. 172/2006 sopra citata.
La società è affidataria esclusiva dei seguenti servizi pubblici locali:
1) gestione delle farmacie comunali;
2) servizi annessi alla mobilità cittadina:
gestione delle aree di sosta a pagamento e di infrastrutture di interscambio;
gestione dell'attività di trasporto alunni a servizio delle Istituzioni scolastiche;
supporto per studi di fattibilità.
3) riscossione dell'imposta di pubblicità e dei diritti di pubblica affissione;
4) gestione tecnico-amministrativa del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. A tal proposito di
rimanda a quanto indicato nella sezione Enti pubblici vigilati relativamente all’accordo di programma
tra A.R.E.R., Comune di Aosta e Amministrazione regionale;
5) gestione dei servizi cimiteriali;
6) cremazione salme.
Per ulteriori informazioni riguardo la società, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci
preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente” del
sito internet: www.aps.aosta.it .
IN.VA. SPA
Sede legale: Loc. L’Île Blonde n. 5 – 11020 BRISSOGNE (AO) - C.F. e P.IVA: 00521690073
sito internet: www.invallee.it
IN.VA. SPA è stata istituita con la legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 avente ad oggetto “Costituzione di
una società per azioni nel settore dello sviluppo dell’informatica” con esclusivo oggetto sociale la
realizzazione e la gestione del sistema informativo dei propri soci.
A seguito di quanto stabilito dal Consiglio comunale di Aosta con proprie deliberazioni n. 6 del 4.02.1997 e
30
n. 59 del 23.09.2008 la quota di proprietà dell’Ente è risultata pari al 15% del capitale sociale.
IN.VA. SPA fornisce all’Ente servizi informatici strettamente necessari al raggiungimento delle proprie
finalità istituzionali in quanto il processo di modernizzazione della P.A. necessita dell’utilizzo delle
tecnologie telematiche come strumento per semplificare e personalizzare i rapporti tra l’Ente e i propri
interlocutori. La modernizzazione e la diffusione degli strumenti, delle tecnologie telematiche e dei sistemi
informativi del Comune, nonché lo sviluppo e la realizzazione di collegamenti informatici aperti alle
interrelazioni con gli altri enti pubblici territoriali valdostani, le amministrazioni dello stato ed i cittadini-
utenti rendono l’Ente sempre più efficiente nei confronti della propria utenza.
Con la legge regionale 7 maggio 2012, n. 13, recante “Modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n.
81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), e alla legge regionale
12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale.
Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel
settore dello sviluppo dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32.
Abrogazione di norme)”, la società IN.VA. SPA è divenuta a totale capitale pubblico e la possibilità di
acquisire quote di partecipazione è stata estesa agli enti locali valdostani, agli enti pubblici non economici
dipendenti dalla Regione, alle società interamente partecipate, anche indirettamente, dalla Regione o da
enti locali valdostani e dall'Azienda regionale sanitaria USL della Valle d'Aosta (Azienda USL).
L’articolo 21 della legge regionale 8 aprile 2013, n. 8, “Assestamento del bilancio di previsione per l’anno
finanziario 2013, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio
2013/2012” ha modificato l’oggetto sociale della società IN.VA. SPA introducendo lo svolgimento delle
funzioni di Centrale Unica di Committenza regionale di cui all’articolo 33 del decreto legislativo 12 aprile
2006, n. 163 e s.m.i. in favore dei soci azionisti. Al fine di consentire ai Comuni interessati di fruire dei
servizi della società IN.VA. S.p.A. in quanto Centrale Unica di Committenza regionale, con deliberazione del
Consiglio Comunale n. 62 del 19.11.2013 si è stabilito di autorizzare la parziale cessione delle azioni
societarie di IN.VA. SPA detenute dal Comune di Aosta agli altri enti locali valdostani. A completamento
delle operazioni di cessione menzionate l’attuale quota detenuta dal Comune di Aosta ammonta al
14,206%. IN.VA. SPA, nello svolgimento delle proprie funzioni di Centrale Unica di Committenza per la
gestione in forma associata dell’acquisizione di beni e servizi, rappresenta di fatto lo strumento operativo
dei Comuni soci per l’esercizio di loro funzioni istituzionali in un’ottica di razionalizzazione della spesa.
Con la legge regionale 5 agosto 2014, n. 6 avente ad oggetto “Nuova disciplina dell'esercizio associato di
funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane.”, intervento legislativo che ha
rivoluzionato il panorama degli Enti locali valdostani, all’art. 6 comma 2 è stato ribadito il ruolo di IN.VA.
S.p.A. in materia di sistema informativo territoriale e di Centrale Unica di Committenza regionale per i
servizi e le forniture.
31
Per ulteriori informazioni riguardo la società, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci
preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente” del
sito internet: www.invallee.it .
Società Cooperativa Elettrica Gignod (C.E.G.)
Sede legale: Loc. Grand Chemin n. 24– 11020 SAINT-CHRISTOPHE (AO) - C.F. e P.IVA: 00035870070
sito internet: www.ceg-energia.it
In data 12.02.1969 il Comune di Aosta ha acquisito la partecipazione nella Società Cooperativa Elettrica
Gignod (C.E.G.), società avente ad oggetto la produzione e vendita di energia elettrica, con iscrizione al libro
soci al numero 1073. La quota di proprietà del Comune è pari allo 0,99% (dato al 31.12.2015). La società
cooperativa, fondata nel 1927, è retta secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata
e svolge, tra le altre, le seguenti attività:
• produzione, approvvigionamento, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita di energia
elettrica, calore e altre fonti energetiche (gas, combustibili, idrogeno…);
• gestione e realizzazione di impianti con componenti elettromeccanici, elettronici, telematici nonché
di sistemi di illuminazione, telefonia, trasmissione dati e altri sistemi a rete;
• gestione integrale del ciclo dell’acqua compresa la commercializzazione della stessa;
• raccolta, trasporto e trattamento finale dei rifiuti;
• interventi nei boschi, nei prati, nelle colture, nei pascoli e nelle infrastrutture del territorio per la
loro migliore gestione e conservazione;
• studio, progettazione e realizzazione di opere e impianti strumentali alle attività costituenti
l’oggetto sociale;
• attività di assistenza, consulenza e promozione;
• gestione di servizi amministrativi.
L’attività della società cooperativa è destinata ai Comuni di Saint-Christophe, Allein, Gignod, Doues,
Valpelline oltre che ad alcune località ubicate all’interno del territorio del Comune di Aosta (Arpuilles,
Entrebin, Excenex e Porossan) e si concretizza nella produzione e distribuzione dell’energia elettrica.
Per ulteriori informazioni riguardo la società cooperativa, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei
bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato sul sito internet: www.ceg-energia.it .
Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta s.c.r.l. (CELVA s.c.r.l.)
Sede legale: Piazza Narbonne n. 16 – 11100 AOSTA - C.F. e P.IVA: 00665740072
sito internet: www.celva.it
Costituito il 1° dicembre 1998 il “Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta s.c.r.l.”, avente forma di
32
società cooperativa a responsabilità limitata, nasce come organismo strumentale del Consiglio Permanente
degli Enti Locali (CPEL) con funzioni di supporto agli enti locali nello svolgimento delle loro attività,
nell’ambito del Sistema delle Autonomie della Valle d’Aosta.
L’adesione del Comune di Aosta al CELVA s.c.r.l. è stata stabilita dal Consiglio comunale con propria
deliberazione n. 104 del 16.06.1998 in considerazione della crescente estensione delle competenze e della
complessità delle attività demandate agli enti locali che ha imposto la necessità di gestione operativa di
aspetti settoriali e specialistici. La quota di partecipazione del Comune è pari al 1,19%.
Il CELVA s.c.r.l. esplica la propria funzione di rappresentanza, di assistenza e di tutela degli organismi
associati, con particolare riguardo alla promozione e allo sviluppo degli enti locali della Regione Autonoma
Valle d’Aosta e assicura loro la rappresentanza e la tutela degli interessi morali ed economici, nonché
l’erogazione di servizi e mezzi tecnici per l’esercizio della loro attività, a condizioni più vantaggiose rispetto
al mercato. Come riportato negli artt. 1, 4 e 5 dello Statuto del CELVA, considerata l’attività mutualistica, la
Cooperativa svolge le seguenti funzioni:
a. prestare ai soci ogni forma di assistenza, anche attraverso servizi, con particolare riguardo al settore
contrattuale, amministrativo, contabile, legale, sindacale, organizzativo, economico e tecnico;
b. attuare le iniziative e compiere le operazioni atte a favorire l’ottimale assetto organizzativo degli enti
soci, operando nei rapporti con enti e istituti sia pubblici che privati, promuovendo in particolare
opportune iniziative legislative per il loro sostegno e sviluppo;
c. promuovere la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento professionale degli Amministratori e dei
dipendenti degli enti soci;
d. assistere i soci nell’applicazione degli impegni contrattuali per il rispetto dei reciproci obblighi e diritti;
e. svolgere funzioni di rappresentanza, difesa e tutela degli interessi dei soci intrattenendo, allo scopo,
opportuni contatti con enti, istituzioni, uffici e organi di ogni ordine e grado;
f. gestire e sviluppare l’esercizio in comune di sistemi informatici compresa la scelta, la produzione e/o la
distribuzione di hardware e software;
g. promuovere e organizzare convegni e manifestazioni di interesse comune;
h. assumere dagli enti soci mandati con o senza rappresentanza per l’attuazione di progetti e iniziative
d’interesse generale e/o settoriale;
i. promuovere e partecipare ad azioni di partenariato nell’ambito di progetti a valere sul Fondo Sociale
Europeo;
j. concedere, anche a terzi non soci, contributi e patrocinio per finalità di valorizzazione, di sviluppo, di
miglioramento e di elevazione civica, sempre che siano rispettati i criteri per la mutualità prevalente
stabiliti dalla legge.
33
In aggiunta a quanto sopra con la legge regionale 5 agosto 2014, n. 6, recante “Nuova disciplina
dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane”, all’articolo 4
(Funzioni e servizi comunali gestiti in forma associata per il tramite del CELVA), si è stabilito che i Comuni
esercitino in forma associata, per il tramite del Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta (CELVA), le
funzioni e i servizi comunali relativi ai seguenti ambiti di attività:
a. formazione degli amministratori e del personale degli enti locali;
b. consulenza e assistenza tecnica e giuridico-legale, nonché predisposizione di regolamenti tipo e della
relativa modulistica;
c. supporto alla gestione amministrativa del personale degli enti locali;
d. attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie degli enti locali mediante affidamento a terzi.
Per ulteriori informazioni riguardo la società cooperativa, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei
bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato sul sito internet: www.celva.it .
Mediante l’approvazione del Piano di razionalizzazione delle società partecipate, avvenuta con
deliberazione della Giunta comunale n. 49 del 31.03.2015, redatto ai sensi dell’art. 1 commi 611 e segg.
della legge 190/2014 e s.m.i., è stata effettuata un’analisi della situazione delle partecipazioni detenute dal
Comune da cui è emerso che tutte le attuali società partecipate risultano indispensabili al perseguimento
delle finalità istituzionali dell’Ente e che nessuna di esse risulta composta da soli amministratori né ha un
numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti. Il piano ha inoltre evidenziato che le attuali
società partecipate dal Comune svolgono attività diversificate e non sono stati rilevati casi di
sovrapposizione di funzioni.
L’azione di monitoraggio e l’attività di governance delle società partecipate costituiscono il presupposto per
il miglioramento del sistema dei servizi comunali offerti ai cittadini. Il controllo che il Comune esercita su di
esse si configura come obbligo sostanziale e si concretizza nei seguenti modi:
- definizione di linee guida ed indirizzi programmatici;
- controllo economico-finanziario attraverso l’analisi dei documenti contabili e le relative relazioni sia
in sede previsionale che a consuntivo;
- controllo della regolarità gestionale inteso come verifica del rispetto delle disposizioni normative
vigenti che si esplica mediante il controllo dei regolamenti adottati dalle società e tramite
approfondimenti e richieste specifiche di documentazione;
- controllo di efficacia ed efficienza sui servizi affidati da attuarsi attraverso il monitoraggio dei
contratti di servizio, la verifica della loro sostenibilità e il rispetto degli standard qualitativi.
In ambito pubblico il termine inglese di governance viene utilizzato per evidenziare la necessità di
razionalizzare e creare una coerenza di sistema in tutte le attività che fanno capo a differenti soggetti, per
34
migliorare il processo decisionale ai diversi livelli istituzionali, per realizzare politiche, programmi e progetti
con sempre maggior rispondenza all’interesse della collettività.
Ai fini della governance il Consiglio comunale, nell’ambito delle proprie competenze definite dall’art. 10
dello Statuto comunale, assume un ruolo strategico nella definizione degli indirizzi che le società
partecipate devono osservare. I rappresentanti dell’Amministrazione presso gli enti partecipati vigilano
sull’attuazione di tali indirizzi e sulla realizzazione degli obiettivi gestionali assegnati e riferiscono in
relazione ad eventuali scostamenti affinché l’Amministrazione possa attuare interventi correttivi.
Con propria deliberazione n. 48 del 22.07.2014, in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 18 comma 2-bis
della L. 133/2008, il Consiglio comunale ha fornito ad APS SPA le seguenti linee di indirizzo in materia di
contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni di personale. Nel dettaglio:
- presa d’atto del fatto che la dotazione organica risulta coerente con i servizi affidati ed autorizzazione al
suo ampliamento unicamente nel caso di aumento della qualità dei servizi resi tramite l’ampliamento
dell’offerta di servizi al pubblico (quali in particolare maggiori orari di apertura delle farmacie comunali)
o nel caso di affidamento di nuovi servizi o ampliamento di quelli già esistenti da parte del Comune di
Aosta a condizione che ciò non comporti ricadute negative sui bilanci societari portandoli in perdita;
- assunzione di personale a tempo determinato disciplinata dai contratti collettivi nazionali di lavoro
vigenti;
- subordinazione, in misura da definirsi da parte del Consiglio comunale, dell’eventuale componente
variabile dei compensi degli amministratori delegati e dirigenti ad obiettivi riguardanti la riduzione dei
costi operativi;
Con la deliberazione del Consiglio comunale menzionata si è altresì stabilito:
- che gli enti partecipati adottino per il proprio personale codici di comportamento coerenti con quello del
Comune di Aosta;
- che l’applicazione delle linee di indirizzo individuate per APS SPA sia estesa, compatibilmente con la
natura e le finalità statutarie, alla società IN.VA. SPA.
Pertanto, ai fini della riduzione dei costi operativi aziendali, con la suddetta deliberazione dell’assemblea
consiliare, il Comune di Aosta ha imposto alle sue partecipate, per quanto possibile in relazione al controllo
esercitato sulle stesse, il blocco delle assunzioni e la subordinazione delle retribuzioni variabili dei dirigenti
alla diminuzione dei costi aziendali.
In ottemperanza a quanto previsto dal Piano di razionalizzazione in precedenza citato, al fine di conseguire i
risparmi relativi ai compensi previsti per i membri del CdA, la società interamente partecipata dall’Ente APS
SPA, ha ridimensionato il proprio Consiglio di Amministrazione passando da cinque membri agli attuali tre
membri, nominati con decreto del Sindaco n. 170 del 17.12.2015.
35
Relativamente ad IN.VA S.p.A. il Piano di razionalizzazione ha previsto di valutare, compatibilmente e
concordemente alla volontà degli altri soci che esercitano poteri di controllo, la previsione di un
Amministratore Unico ai sensi dell’art. 15 dello Statuto della società stessa, in luogo degli attuali tre
membri.
La strategia generale auspicata dall'Amministrazione e delineata nel piano, al fine di rendere sempre più
performanti le proprie società partecipate, può essere sintetizzata nei seguenti punti fondamentali:
- consolidare le attività tipiche riducendo i costi operativi ed incrementando l'efficienza dei processi;
- qualificare e professionalizzare le risorse umane;
- garantire una struttura finanziaria solida e bilanciata anche attraverso la riduzione di eventuali sprechi.
Nell’ambito della riforma della Pubblica amministrazione (c.d. Madia) il Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, ha approvato nella seduta del 20
gennaio 2016, in esame preliminare, il primo pacchetto di decreti legislativi attuativi della legge 7
agosto 2015, n. 124 tra cui quello relativo alle società partecipate che prevede la drastica riduzione
delle società inutili. La bozza prevede la dismissione delle società inattive, quelle troppo piccole e quelle
che non producono servizi indispensabili alla collettività, l’attuazione di interventi sui compensi degli
amministratori nonché l’individuazione di criteri chiari sulla base dei quali sarà possibile costituire e
gestire le società partecipate.
In tema di servizi pubblici locali di interesse economico generale si promuove l'erogazione dei servizi
sulla base di principi di efficienza, efficacia nella soddisfazione dei bisogni dei cittadini e l’applicazione
dei costi standard nelle tariffe.
Enti pubblici vigilati
Il Comune di Aosta nomina un proprio rappresentante nei seguenti enti pubblici:
- Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Casa di riposo G.B. Festaz – Maison de repos J. B. Festaz”, con
sede in Aosta, che svolge attività di promozione e gestione di servizi alla persona e alle famiglie
attraverso attività socio-sanitarie, assistenziali ed educative;
- “Sub-ATO Monte Emilius - Piana di Aosta”, con sede in Brissogne (AO), che ha attualmente come finalità
l’esercizio e la manutenzione degli impianti di depurazione e delle opere connesse (collettori fognari)
presenti sui territori dei comuni associati e lo svolgimento del servizio di analisi di potabilità delle acque
destinate al consumo umano degli acquedotti dei Comuni del sotto-ambito;
- “Consorzio dei Comuni della Valle d'Aosta con sede in Aosta - Bacino imbrifero Montano della Dora
Baltea (B.I.M.)”, con sede in Aosta, avente come scopo l’ottenimento dei sovracanoni previsti dalla legge
27 dicembre 1953, n. 959 e s.m.i.;
- “A.R.E.R. Valle d'Aosta - Azienda Regionale per l’Edilizia Residenziale - Agence Régionale pour le
Logement”, con sede in Aosta, che si occupa dell’attuazione di interventi di ERP di nuova costruzione,
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ristrutturazione e manutenzione straordinaria, della gestione del patrimonio di ERP di proprietà
dell'Azienda e dei Comuni, dell’acquisizione di immobili, della gestione di servizi per conto di Comuni e
di Utenti, di amministrazioni condominiali di stabili di ERP. In data 17.07.2015 è stato sottoscritto un
accordo di programma tra L’A.R.E.R., il Comune di Aosta e l’Amministrazione regionale per l’affidamento
all’Azienda della gestione dell’intero patrimonio di edilizia residenziale di proprietà del Comune di Aosta.
Enti di diritto privato controllati
Il Comune di Aosta nomina un proprio rappresentante all’interno del Consiglio direttivo del “Consorzio
delle Acque Mère des Rives”, con sede in Aosta, che si occupa della gestione e della distribuzione di acqua
irrigua ai consorziati.
1.2.4 Coerenza e compatibilità con le disposizioni del patto di stabilità
La disciplina del Patto di Stabilità per il Comune di Aosta (ed in generale per gli Enti Locali valdostani), è
iniziata nel 2002 con le prime norme regionali (l.r. 14/2002, l.r. 25/2002 e relative delibere di Giunta
applicative) che prevedevano il calcolo del saldo in modo autonomo rispetto alle norme statali.
Dal 2013 lo scenario cambia e le modalità di calcolo del saldo vengono allineate alla normativa statale; gli
obiettivi sono il miglioramento del saldo finanziario di competenza mista e la riduzione del debito.
Il primo obiettivo è rappresentato come la somma algebrica degli importi derivanti dalla differenza tra
entrate accertate e spese impegnate per la parte corrente e dalla differenza tra riscossioni e pagamenti per
la parte in conto capitale. Il secondo obiettivo pone come obbligo il mantenimento di un certo rapporto tra
il debito dell’Ente e le entrate proprie. Quest’ultimo non ha mai costituito un problema per l’Ente, visto che
si è sempre mantenuto molto al di sotto di tale limite, anche per il fatto che non sono più stati assunti
mutui nell’ultimo triennio (2013-2015).
Discorso completamente diverso invece per quanto riguarda il saldo finanziario; questa nuova metodologia
di calcolo ha creato enormi problemi all’Ente, in particolare sulla parte investimenti. Il saldo di parte
corrente è sempre stato positivo, mentre quello in c/capitale è sempre stato fortemente negativo; era
situazione prevedibile a fronte del fatto che l’Ente nel passato aveva finanziato gli investimenti con avanzo
di amministrazione e con mutui. Essendo tali modalità di finanziamento non comprese nelle entrate
rilevanti ai fini del Patto, il saldo in c/capitale rappresentava un elemento di forte criticità, situazione che,
anche a livello nazionale, ha comportato una forte contrazione del livello degli investimenti; il
mantenimento ad oltranza delle regole vigenti nel 2015 avrebbe comportato l’adozione di una politica di
sviluppo fortemente contenuta.
Viceversa, la l. 208/2015 ha previsto l’adozione di una nuova visione sul Patto di stabilità interno,
abrogando le regole vigenti e introducendo - all’articolo 1, comma 707, commi da 709 a 713, comma 716 e
commi da 719 a 734 - nuove regole di finanza pubblica per gli enti territoriali nelle more dell’entrata in
37
vigore della legge 24 dicembre 2012, n. 243 recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio
di bilancio ai sensi dell’articolo 81, sesto comma, della Costituzione”. Nello specifico, a decorrere dal 2016 e
fino all’attuazione della citata legge n. 243 del 2012, al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica
concorrono le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le città metropolitane, le province e
tutti i Comuni, a prescindere dal numero di abitanti. Ai predetti enti territoriali viene richiesto di conseguire
un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali (art. 1, comma 710).
La nuova disciplina prevede che, per la determinazione del saldo valido per la verifica del rispetto
dell’obiettivo di finanza pubblica, le entrate finali siano quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 degli schemi di
bilancio previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e le spese finali siano quelle ascrivibili ai
titoli 1, 2, 3 del medesimo schema di bilancio. Viene, inoltre, specificato che, per il solo anno 2016, nelle
entrate finali e nelle spese finali, in termini di competenza, è considerato il fondo pluriennale vincolato, di
entrata e di spesa, al netto della quota riveniente dal ricorso all’indebitamento. Questo ultimo passaggio
non riguarda al momento il Comune di Aosta in quanto, in fase di prima applicazione delle nuove regole
contabili, i fondi pluriennali vincolati si formeranno solo in occasione del riaccertamento straordinario dei
residui, operazione ancora in corso e, pertanto, tali fondi saranno pari a zero nel bilancio di previsione.
Anche gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi spese e rischi futuri concernenti
accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione non vengono considerati tra le spese
finali ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. Vi sono poi ulteriori esclusioni (vedi i
vari commi citati) che non sono al momento rilevanti per questo Ente. Si rimane comunque in attesa della
specifica normativa regionale o comunque delle indicazioni degli uffici stessi, anche in funzione della
deroga prevista dalla l.r. 19/2015, art. 10, comma 3, in materia di utilizzo dell’avanzo di amministrazione
per le spese socio-assistenziali che non rientreranno nel calcolo delle spese finali.
Calcolo Saldo :
Entrate Finali (tit. 1+2+3+4+5) + FPV (E) – Spese Finali (tit. 1+2+3) – FPV (S) – FCDE >= 0
Legenda: FCDE >> Fondo crediti dubbia esigibilità
FPV (E o S) >> Fondi pluriennali vincolati in entrata o spesa (non presenti attualmente)
Saldo = 64.116 – 64.059 – 1.500 > 0
(nelle spese finali non sono ancora detratte le spese sociali, in attesa di indicazioni)
Il saldo è positivo.
1.3 INDIRIZZI ED OBIETTIVI STRATEGICI
1.3.1 Ambiti e obiettivi strategici del Comune di Aosta
Alla luce del programma di mandato del Sindaco e della Giunta sono stati individuati i seguenti ambiti
strategici che definiscono le linee di intervento prioritarie che l’Amministrazione comunale intende attuare
38
durante il mandato politico. A seguire sono esplicitati e declinati i relativi obiettivi pluriennali da realizzarsi
nel corso della consigliatura 2015-2020.
Si rende necessario, infatti, alla luce del quadro economico attuale, ragionare oggi più che mai in una logica
di prospettiva che, partendo dal quinquennio in corso, sia capace di proporre uno sguardo più a lungo
termine, propulsivo, al fine di gestire gli effetti della crisi e nello stesso tempo impostare nuove politiche di
sviluppo economico territoriale oltre che sviluppare una politica di welfare efficace e rispondente ai tempi.
Oltre alla necessaria riorganizzazione della macchina amministrativa e all’ottimizzazione delle risorse e
competenze interne all’Ente, con conseguente razionalizzazione delle spese-costi, è necessario valorizzare
gli ambiti di sviluppo culturale, turistico e sportivo del territorio, capaci di creare sviluppo e indotto e
rappresentativi della vocazione primaria della città di Aosta. Si tratta di rendere il territorio maggiormente
attrattivo, sfruttando le grandi potenzialità che ha la città di Aosta grazie al suo patrimonio storico-artistico
e ambientale promuovendo una nuova immagine della stessa, in sinergia con enti, associazioni,
Amministrazioni comunali limitrofe e Amministrazione regionale.
La città sta attraversando un’importante trasformazione verso una riorganizzazione infrastrutturale, sia del
traffico che della mobilità, ma anche dal punto di vista della riqualificazione insediativa e dei servizi. Aosta,
che vuole essere sempre più una Smart City, deve gestire dunque l’attuale situazione di trasformazione su
cui insistono oggi in particolare gli interventi importanti relativi ai cantieri NUV (Nuova Università
Valdostana) e della rete di teleriscaldamento Telcha e di conseguenza dell’acquedotto comunale, e a breve
i lavori per il rifacimento delle piazze e a seguire quelli per la mobilità sostenibile. Allo stesso modo si rende
prioritario il mantenimento dei servizi alla persona, per questo l’Amministrazione comunale si impone la
necessità di operare scelte strategiche per garantire, nel futuro, servizi sempre efficienti e un livello di
assistenza alto ai cittadini nonostante la diminuzione delle risorse pubbliche.
Aosta vuole, inoltre, farsi promotrice di un piano strategico per la Plaine. Uno studio con il coinvolgimento
degli stakeholders del territorio per definire il volto della Piana di Aosta nei prossimi 20/30 anni: un
agglomerato urbano con una strategia unica volta ad attrarre investimenti produttivi per rilanciare
l'economia locale.
Aosta ha capacità inespresse da valorizzare, Aosta vuole essere luogo ideale dove abitare, aperta a tutti,
innovativa, trasparente ed efficiente.
Aosta deve, anche per questo, guardare allo scenario internazionale europeo cercando nuove possibilità e
opportunità che, attraverso bandi e finanziamenti specifici, permettano di arricchire il proprio “curriculum”
e visibilità, oltre alle proprie capacità di mettere in campo progetti e azioni di sviluppo a beneficio di tutta
la comunità. La misura dell’importanza strategica dello sguardo all’Europa è data dalla costituzione di
specifica unità di progetto “Affari europei” che, grazie anche alla collaborazione con il Dipartimento Affari
39
Europei dell’Amministrazione regionale, potrà coordinare i diversi settori dell’Ente nell’approfittare delle
numerose opportunità che l’Unione europea offre nel perseguire politiche di sviluppo.
1° Ambito strategico - Aosta da promuovere valorizzando le potenzialità inespresse
La nostra città ha un potenziale di offerta straordinario: un invidiabile patrimonio archeologico-
monumentale, arte, enogastronomia, un’elevata qualità della vita, paesaggi incantevoli e incontaminati, ma
anche tradizioni, folklore e una forte e marcata identità storico-culturale. Perché il nostro prodotto turistico
diventi competitivo sul mercato, occorre quindi coniugare attività sportive e turistiche con
l’enogastronomia e i prodotti della nostra tradizione, e, più in generale, con l’offerta proveniente dal
tessuto economico cittadino in grado di connotare in modo più pregnante la città; occorre collegare l’arte e
la cultura presenti sul nostro territorio alle attività sciistiche e al paesaggio offerto dalle montagne che
circondano Aosta; occorre puntare su eventi che siano capaci di porsi come “attrattore turistico”. L’aiuto
dell’informatizzazione e degli strumenti web devono in questo senso rappresentare un elemento centrale
poiché capaci di raggiugere target importanti a costi più moderati.
Obiettivi strategici
Cultura e turismo come fattori di crescita del territorio
L’obiettivo mira a valorizzare e investire sul grande potenziale della nostra città, che resta ancora non
compiutamente espresso. Se Aosta è “la piccola Roma nel cuore delle Alpi”, ciò significa che due sono i suoi
elementi identitari. Ecco, allora, che l’obiettivo cui guardiamo è quello di valorizzare in chiave di attrattori
turistici integrati il patrimonio storico-culturale cittadino - che presto sarà arricchito dall’apertura al
pubblico dell’Area megalitica, sito archeologico di inestimabile valore e di interesse internazionale – e la
naturale, reciproca, confluenza– di cui pochissime altre realtà godono – tra la città e la stazione sciistica di
Pila. Se i turisti sceglieranno di soggiornare in città, o comunque di fruire dei suoi servizi, nel corso della loro
vacanza – anche di quella a vocazione prevalentemente sportiva o naturalistica -, proprio perché attratti
dalla posizione invidiabile di Aosta e dalla sua offerta culturale, noi avremo raggiunto il nostro obiettivo.
Sempre in quest’ottica saranno valorizzati, anch’essi in chiave identitaria, quegli eventi che sono ormai
divenuti dei veri e propri attrattori turistici. Uno su tutti: il Marché Vert Noël.
Tale ambizioso obiettivo non potrà prescindere da un costante e costruttivo confronto con i partner,
istituzionali e non, che a diverso titolo, sono attori del processo di sviluppo e rilancio del nostro tessuto
economico. La creazione di una rete di collaborazione solida e costruttiva è la chiave di volta perché le
energie di tutti siano orientate nella stessa direzione.
40
A ciò si aggiunge un’attività di comunicazione e marketing efficace e mirata del nostro territorio, gestita in
modo coordinato con la Regione e gli altri “ambasciatori” del prodotto Aosta/Valle d’Aosta, affinché la
nostra identità possa essere riconosciuta sul mercato con un marchio e connotazioni unici e consolidati.
Valorizzazione di eccellenze e rendere il territorio maggiormente attrattivo
In tale direzione, si muove l’obiettivo di procedere con la riqualificazione del “Mercato coperto” cittadino,
anche come volano per la riqualificazione e valorizzazione dell’intero tessuto commerciale del centro
cittadino come vetrina delle peculiarità del nostro territorio. In questo senso per la sua collocazione nelle
immediate vicinanze dell’asse romano e, al tempo stesso, dell’autostazione e della stazione FS, nonché per
la favorevole accessibilità garantita dalla presenza di aree di sosta limitrofe, la struttura del Mercato
coperto ben si presta a divenire il “cardine” di tale progetto di valorizzazione, sfruttando le potenzialità e le
opportunità del partenariato pubblico – privato.
Il cuore storico della città rimane al centro delle attenzioni dell’Amministrazione tramite una
programmazione di attività e iniziative culturali e sportive, una rinnovata attenzione ai servizi commerciali e
alle attività produttive, in stretta collaborazione con le associazioni ed enti del territorio.
2° Ambito strategico - Aosta sostenibile
Le città del futuro dovranno essere più sostenibili, inquinare meno, sprecare meno energia e rendere più
facile la vita dei cittadini. In questo senso diverse azioni sono in corso e rappresentano passi fondamentali
per la trasformazione di Aosta in città “green” e “sostenibile”. Aosta vuole essere a tutti gli effetti una
Smart City. Questo significa riprogettare la città: gli interventi riguardano principalmente lo sviluppo della
mobilità sostenibile, l’ambiente, l’efficienza energetica, e vengono recepiti nella pianificazione urbanistica
del territorio per indirizzare la città verso questo nuovo modello di sviluppo.
In quest’ottica, la candidatura della città di Aosta al Premio "European Green Leaf 2017”, promosso dalla
Commissione europea, e l’avvenuta selezione da parte della commissione tecnica di esperti tra le 10 città
europee con una popolazione tra i 20 mila e i 100 mila abitanti che si contendono il titolo a seguito della
presentazione del dossier di candidatura, danno conto, da un lato, del percorso sinora intrapreso sotto il
profilo di una buona gestione ambientale e dell’impegno dimostrato nello sviluppo di una crescita verde del
proprio territorio e, dall’altro, dell’attenzione, sensibilità e consapevolezza con cui la città guarda al suo
futuro “green”, inteso come sviluppo della sostenibilità ambientale.
Obiettivi strategici
Territorio integrato e mobilità sostenibile
I principali strumenti di pianificazione della città saranno fulcro della programmazione in questa direzione,
come ad esempio il Piano del traffico urbano cui si collega il nuovo Piano per la sosta. La mobilità delle
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Dup 2016 2018

  • 1.
  • 2.
  • 3. DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 GUIDA ALLA LETTURA 1 1. SEZIONE STRATEGICA 1.1 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI ESTERNE 1.1.1 Lo scenario economico nazionale 2 1.1.2 Lo scenario regionale 5 1.1.3 La situazione socio-economica del territorio di Aosta 8 1.2 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE 1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente. Indirizzi generali di natura economico, finanziaria e patrimoniale 16 1.2.2 L’Amministrazione, le risorse umane disponibili e la struttura organizzativa 18 1.2.3 Gli Enti controllati 28 1.2.4 Coerenza e compatibilità con le disposizioni del Patto di stabilità 36 1.3 INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI 1.3.1 Ambiti e obiettivi strategici del Comune di Aosta 38 1.3.2 Quadro riassuntivo obiettivi strategici e relative azioni 50 1.3.3 Obiettivi strategici per missione di bilancio 55 1.4 STRUMENTI PER LA RENDICONTAZIONE DEI RISULTATI 58 2. SEZIONE OPERATIVA 2.1 OBIETTIVI OPERATIVI DELL’ENTE 53 2.2 ANALISI DELLE ENTRATE 75 2.3 ANALISI DELLA SPESA 78 2.4 NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO 87 2.5 IL PROGRAMMA DEI LAVORI PUBBLICI 2016/2018 90
  • 4. 1 GUIDA ALLA LETTURA Il presente Documento Unico di Programmazione (DUP) rientra tra gli strumenti previsti dalla normativa in materia di bilancio armonizzato degli Enti dello Stato che il Comune di Aosta ha deciso di adottare già in occasione della stesura del bilancio pluriennale 2016-2018. Il DUP è uno strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli Enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative e sostituisce la Relazione previsionale e programmatica, precedente documento programmatorio allegato alla parte contabile del bilancio. Il DUP è articolato in due sezioni: la Sezione Strategica e la Sezione Operativa . La sezione strategica La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato, individua gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti: - Quadro delle situazioni esterne: considera il contesto economico nazionale e regionale e i relativi documenti di programmazione, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente; - Quadro delle situazioni interne: considera gli indirizzi generali di natura economico, finanziaria e patrimoniale dell’Ente; le risorse umane disponibili e la struttura organizzativa; gli enti controllati; - Indirizzi e obiettivi strategici: a partire dagli indirizzi generali di governo elaborano in modo più dettagliato e puntuale le linee di azione che caratterizzeranno l’operato dell’Amministrazione nel corso del quinquennio; - Strumenti per la rendicontazione dei risultati: indica gli strumenti attraverso i quali l'Ente intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. La sezione operativa La Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’Ente con un orizzonte temporale corrispondente al bilancio di previsione (triennio 2016/2018). Sono illustrati gli obiettivi operativi dell’Ente suddivisi per programmi, coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella Sezione Strategica. Viene fatta un’analisi generale sulla situazione delle entrate e delle spese, definendo gli indirizzi in materia di tributi e tariffe e in materia di indebitamento. Viene illustrato il Piano triennale delle opere pubbliche.
  • 5. 2 1. SEZIONE STRATEGICA 1.1 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI ESTERNE 1.1.1 Lo scenario economico nazionale L’economia Italiana ha recentemente mostrato segnali di ripresa. Il Governo Italiano ritiene che ciò ponga le basi per ulteriori miglioramenti nel breve e nel medio periodo, malgrado lo scenario internazionale sia diventato più complesso. Nella recente nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015, il Governo ha rivisto al rialzo la previsione di crescita ufficiale del PIL reale per il 2016 dall’1,4 all’1,6%. Anche le proiezioni per gli anni seguenti sono più positive sia pur nell’ambito di una valutazione che rimane prudenziale. La revisione al rialzo delle previsioni di crescita è motivata da due principali ordini di fattori. Il primo è che l’andamento dell’economia nella prima metà dell’anno 2015 è stato lievemente più favorevole del previsto, sia a livello di domanda interna che di esportazioni. Diversi indicatori suggeriscono un andamento positivo dell’economia italiana, in particolare nel settore dei servizi. Sono evidenti anche segnali di ripresa dell’occupazione, dovuti sia a fattori ciclici sia alla accresciuta flessibilità sul mercato del lavoro. La fiducia delle imprese e dei consumatori ha raggiunto a settembre 2015 il livello più alto dopo la crisi. Il secondo ordine di fattori che sottende la previsione programmatica ha a che vedere con un’intonazione della politica di bilancio più favorevole alla crescita. Al fine di supportare il potenziale di crescita dell'economia, le linee programmatiche del Governo sono tese a ridurre in modo significativo il carico fiscale sulle imprese e le famiglie e a stimolare gli investimenti privati. Miglioramento dell’efficacia della spesa Un livello elevato di spesa nazionale su progetti co-finanziati è previsto nel 2016 sulla base di un consistente ammontare di progetti in corso e dei continui miglioramenti nella capacità delle Autorità di gestione e delle amministrazioni. Un ulteriore impulso è rappresentato da nuove disposizioni, incluse nella Legge di Stabilità 2016, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dell’attuazione dei progetti, eliminando alcune strozzature che attualmente condizionano la gestione finanziaria delle risorse cofinanziate a livello regionale. In particolare: I. Le amministrazioni regionali avranno la possibilità di gestire i Fondi europei e il corrispondente co- finanziamento nazionale in contabilità speciali che godono di un trattamento favorevole nell’ambito del patto di stabilità interno. Questa disposizione rimuove i vincoli finanziari sulla spesa in conto capitale
  • 6. 3 collegata ai Fondi europei che hanno spesso pesantemente condizionato la capacità di assorbimento delle risorse a livello locale. II. Le amministrazioni regionali avranno la possibilità di usare anticipazioni di cassa disponibili presso il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, così assicurando un flusso regolare di risorse per l’attuazione dei progetti. Questa facoltà era in precedenza limitata alle Amministrazioni centrali. Contenuti della Legge di Stabilità 2016 La politica di bilancio per il 2016 e gli anni successivi, che si associa strettamente al processo di attuazione delle riforme strutturali, si propone di ricondurre stabilmente l’economia italiana su un sentiero di crescita sostenuta. Essa si fonda su una graduale e incisiva riduzione del carico fiscale, volta a incoraggiare l’offerta di lavoro e gli investimenti in capitale fisico e umano. Include interventi volti a rafforzare strutturalmente la competitività dell’economia. Gli interventi mirano anche ad accrescere la domanda aggregata e, soprattutto, a modificare le aspettative di famiglie e imprese, con ciò ponendo termine al circolo vizioso che ha a lungo depresso l’economia italiana. Sulla pressione fiscale si interviene innanzi tutto rimuovendo gli aumenti delle imposte che dovevano scattare all’inizio del 2016 (16,8 miliardi, circa 1 punto percentuale del PIL). Si riducono inoltre le imposte sulla proprietà di immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, che interessano circa l’80 per cento dei nuclei familiari, e sui terreni agricoli e i macchinari d’impresa cosiddetti ‘imbullonati’ (nel complesso quasi lo 0,3% del PIL). Il primo intervento mira a modificare le aspettative delle famiglie, gli altri due ad accrescere la competitività del sistema produttivo. Al rilancio del settore delle costruzioni, contribuiscono, oltre che gli sgravi per la prima casa, anche le proroghe delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni immobiliari e il risparmio energetico. Nella stessa direzione opera la possibilità concessa ai Comuni di utilizzare una parte degli avanzi di cassa per effettuare investimenti in deroga alla regola che impone loro il pareggio del bilancio. Nel complesso, si delinea un insieme di interventi che, congiuntamente all’azione di accelerazione dei tempi di realizzazione delle infrastrutture e dei progetti cofinanziati, dovrebbe porre termine alla stagnazione che da vari anni caratterizza il settore delle costruzioni. La manovra include inoltre varie misure volte a ridurre il carico fiscale e a semplificare le procedure fiscali per lavoratori autonomi e piccole imprese. L’enfasi è posta sulla competitività, gli investimenti e la produttività perché è da questi fattori che deriva preminentemente la creazione di posti di lavoro. La manovra di bilancio include inoltre importanti interventi per l’istruzione, la ricerca e il sistema della cultura. L’intento è quello di contribuire al riposizionamento dell’economia italiana su livelli di eccellenza. Due interventi mirano a dare sostegno alle fasce più deboli. Si definisce uno schema per contrastare strutturalmente la povertà dei settori più giovani della popolazione, avendo a mente che situazioni di
  • 7. 4 disagio nella prima parte della vita tendono ad avere effetti persistenti sull’occupazione e i redditi nell’età matura. Si interviene, inoltre, per tutelare alcune fasce di soggetti prossimi al pensionamento in condizioni di disoccupazione. In particolare, in chiave di flessibilità, si garantiscono misure di salvaguardia per una quota residua di ‘esodati’ e si prevedono misure agevolative per le donne che intendano lasciare il lavoro con 35 anni di contributi a fronte di una decurtazione del trattamento pensionistico (“opzione donna”). Si introduce inoltre una misura volta a favorire il ricambio generazionale attraverso l’utilizzo della leva del part time per i lavoratori vicini al pensionamento. Tali misure si inseriscono in un disegno più complessivo di riforma strutturale della Pubblica Amministrazione – si citano D.L. 90/2014 convertito in legge 114/2014 e legge 124/2015 - , volto alla razionalizzazione dei costi degli apparati pubblici, alla valorizzazione delle competenze e alla promozione del ricambio generazionale. Il percorso di riforme istituzionali, avviato dal Governo al momento del suo insediamento, si è in parte completato con l’approvazione del disegno di legge di riforma elettorale. La riforma costituzionale, parte integrante delle modifiche all’architettura istituzionale necessarie per modernizzare il Paese, si concluderà entro il 2016 con il referendum confermativo. Con l’approvazione della legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione si semplificano le procedure amministrative per i cittadini, si assicura certezza delle regole e dei tempi di risposta alle imprese e si incide sui servizi pubblici, eliminando le inefficienze e gli sprechi. Nel disegno di riforma un ruolo primario è stato dato alla fissazione di principi di efficienza e razionalizzazione delle società partecipate e delle società che forniscono servizi pubblici locali, con l’obiettivo di introdurre stabilmente criteri di concorrenza ed efficienza, in linea con il dettato comunitario e con le Raccomandazioni della Commissione europea. La strategia pluriennale del Governo include anche una decisa azione di riforma della tassazione, anche al fine di ridurre la pressione fiscale, realizzata principalmente attraverso la delega fiscale, i cui molteplici contenuti sono diretti a definire un sistema più equo, trasparente, semplificato e orientato alla crescita. Compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, a queste misure si affiancherà una graduale e permanente riduzione della tassazione, al fine di rafforzare la fiducia dei consumatori e delle imprese. Rilancio degli investimenti e della competitività delle imprese, privatizzazioni Proseguono le policy orientate al rilancio degli investimenti produttivi - soprattutto votati all’innovazione - quelle dirette alla modernizzazione della finanza d’azienda e quelle volte al rafforzamento della proiezione internazionale del tessuto produttivo. Con le misure di tipo finanziario e regolatorio che vanno sotto il titolo di ‘Finanza per crescita’ il Governo si è mosso per sostenere gli investimenti privati. Dal lato pubblico, necessitano sia risorse aggiuntive che la capacità amministrativa di completare e valorizzare i progetti infrastrutturali. A questo scopo sono state
  • 8. 5 messe a disposizione e recuperate risorse finanziarie per interventi mirati a costruire e sviluppare la rete delle infrastrutture fisiche e digitali. Il risanamento delle finanze pubbliche si basa anche su un piano straordinario di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare che, congiuntamente alla vendita di partecipazioni azionarie, è volto a reperire risorse aggiuntive da destinare alla riduzione del debito e al finanziamento degli investimenti. __________________________________________________ Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze - Documento Programmatico di Bilancio 2016 ________________________________________________ 1.1.2 Lo scenario regionale Le linee programmatiche del bilancio regionale 2016-2018 si conciliano con la direzione tracciata dal Governo. La chiave di volta per reagire ad una situazione economica di difficoltà è la ripresa degli investimenti. Le linee programmatiche prioritarie per la formazione del bilancio 2016-2018 sono: 1- Il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica 2- Il sostegno all’occupazione 3- I fondi europei e statali 4- L’efficienza della spesa 1. Il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica La Regione ha sottoscritto il contratto con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per 40 milioni di euro, dei 100 milioni complessivi autorizzati. Strumento, questo, che permette di garantire la disponibilità di risorse sui fondi di rotazione a condizioni certe e fisse a sostegno delle piccole e medie imprese con il fine di stimolare una ripresa degli investimenti (dei 40 milioni di euro già erogati, il 90% è stato destinato a favore degli albergatori). Le linee strategiche e di orientamento regionali hanno come obiettivo primario quello di reperire fondi per proseguire le attività già avviate, ma soprattutto di creare nuove progettualità e aprire percorsi per permettere nuovi interventi concreti che siano volti ad un reale rilancio finalizzato allo sviluppo di un’economia che, diversamente, proseguirebbe la sua dinamica involutiva e di contrazione. Quindi investimenti, in vari settori, che siano da volano non soltanto per l'edilizia ma per tutte le attività strategiche della Valle d'Aosta: dal turismo - che include nella sua accezione più ampia i beni culturali e ambientali - all'agricoltura e all'industria, che attraverso la garanzia di interventi regionali mirati devono trovare una loro eccellenza e una loro sostenibilità, attraverso la ricerca e l'innovazione.
  • 9. 6 Nel contempo, la Regione ha voluto mantenere gli investimenti nelle scuole, per un sistema scolastico attento anche ai più deboli e che sappia dare le basi a tutti i ragazzi per la loro formazione, per un'attenta cura agli anziani, per una rete di servizi accessibili anche nei piccoli centri di montagna, per una sanità sempre all'altezza dei servizi erogati a tutti e su tutto il territorio, per una sicurezza ambientale e sociale che ancora contraddistingue la Valle d’Aosta. In tutti i settori è stato necessario operare una razionalizzazione, ma il welfare è ancora una priorità e per la Regione un progetto da perseguire. Contestualmente è stato avviato un piano di dismissioni e di valorizzazione del patrimonio regionale, che vuole rappresentare un segnale di rilancio dell'economia locale, legato al mercato immobiliare, coinvolgendo l'imprenditoria, il mondo dei professionisti, gli investitori privati, oltre a rappresentare una forte razionalizzazione dell'organizzazione del patrimonio pubblico. 2. Il sostegno all'occupazione Per Il sostegno dell'occupazione, e per quanto qui di interesse, sono previste le risorse necessarie per le prosecuzioni di interventi rivolti a fasce deboli e marginali nell'ambito del piano triennale delle politiche del lavoro 2016-2018. In particolare sono confermati i finanziamenti per: a. i Lavori di Utilità Sociale (LUS) per sostenere l'inserimento lavorativo e il riavvicinamento al mercato del lavoro delle persone gravemente a rischio di esclusione sociale e lavorativa attraverso progetti regionali promossi dalle Unltés des Communes della Valle d'Aosta e realizzate dalle Cooperative; b. le borse lavoro in favore di persone in situazione di grave svantaggio sociale o grave disabilità Il cui Inserimento nel mercato del lavoro non può avvenire con gli strumenti tradizionali; c. l'erogazione degli incentivi alle assunzioni effettuate nel 2015; d. l’attuazione , nel corso del 2016, della recente legge regionale 18/2015 "Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito" con lo scopo di contrastare la marginalità, rafforzando così le politiche attive finalizzate al sostegno economico e all'Inserimento sociale. A questi interventi si aggiungono quelli in materia di politiche del lavoro, di formazione professionale e di azioni per favorire l'impiego e l'occupazione, che saranno finanziate in particolare attraverso il POR FSE 2014-2020. 3. I Fondi europei e statali La linea di azione del Governo è stata rivolta ad utilizzare al massimo i fondi europei che sono oggi uno degli aspetti prioritari sui quali lavorare al fine di reperire possibili finanziamenti; Indicativamente i fondi iscritti sono finanziati per Il 50% dall'Unione europea per Il 35% dallo Stato Italiano e per il 15% dalla Regione. Tra i più rilevanti, anche per la città di Aosta, si segnala il programma “Investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020” (FESR), approvato dalla Commissione europea il 12 febbraio 2015, che comporta un investimento complessivo, nel settennio, di oltre 64,3 milioni di euro, di cui 36,4 nel triennio 2016-2018
  • 10. 7 (5,5 milioni a carico della Regione, 12,7 milioni a carico dello Stato italiano e 18,1 milioni a carico dell'Unione europea), destinato al seguenti Interventi: - nell'ambito dell'Asse 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione” sono oggetto di finanziamento alcune azioni rivolte alle imprese, quali Il bando per la creazione e lo sviluppo di unità di ricerca e il cofinanziamento della l.r. n. 6/2003 (Interventi per lo sviluppo delle imprese industriali e artigiane); - nell'ambito dell'Asse 2 “Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime” sono oggetto di finanziamento lo stralcio a completamento del piano VdA Broadbusiness, Il progetto per lo sviluppo delle ICT nell'ambito del percorso turistico "Bassa Via" e la realizzazione del Data center unico regionale; - nell'ambito dell'Asse 3 “Accrescere la competitività delle PMI” sono oggetto di finanziamento il cofinanziamento della l.r. n. 14/2011 (Imprese innovative) e azioni di sostegno al settore turistico; - nell'ambito dell'Asse 4 “Sostenere la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori” sono oggetto di finanziamento i contributi per l'efficientamento energetico degli edifici e il progetto 'Aosta in bicicletta'; - nell'ambito dell'Asse 5 “Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse” sono oggetto di finanziamento il progetto strategico Bassa Via (e i relativi progetti integrati sentieristica, pista ciclabile e promozione) e alcuni interventi di completamento e valorizzazione del patrimonio culturale, quali l'Area megalitica di Aosta, la Porta Praetoria di Aosta e il Castello di Quart nonchè la loro relativa messa in rete. Si segnala anche il Programma per lo sviluppo e la coesione 2007/2013 (FSC), nell’ambito del quale le risorse stanziate nel prossimo triennio - pari a 17,9 milioni, di cui 10,5 milioni a carico dello Stato - sono finalizzate all'acquisizione dei treni bimodali per la linea ferroviaria Aosta-Torino e alla realizzazione del Polo universitario di Aosta. 4.L'efficienza della spesa La politica regionale di contenimento della spesa ha la duplice finalità di confermare il superamento della problematica dei tagli lineari e di evidenziare l'attenzione che è stata posta per attutire al massimo gli interventi sui servizi ai cittadini. Gli assi principali su cui tale manovra ha agito sono: - Il contenimento della spesa per il personale quale effetto principale della riorganizzazione che la Giunta regionale ha adottato nel corso del 2015, cui si aggiunge il reiterato blocco del turn-over al 10% del posti resi vacanti durante l'anno. - I costi della "macchina regionale" sono stati ridotti di oltre 3,3 milioni, di cui 2,2 milioni di euro relativi al servizi e alle spese generali, 1,2 milioni di euro per gli interventi al patrimonio immobiliare regionale. - La riduzione del valore del corrispettivo del 5% sui contratti in essere. - la riduzione dei costi della politica.
  • 11. 8 Alla Finanza locale è destinato un finanziamento inferiore, conseguente alla riduzione del gettito IRPEF accertato nel 2014 (-11 milioni). Oltre a ciò, a fronte dell'autorizzazione concessa ai Comuni all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2014 e 2015, altrimenti non spendibile, sono stati ridotti gli stanziamenti per le attività socio-sanitarie di 18 milioni di euro recuperati mediante una redistribuzione orizzontale degli avanzi di amministrazione 2014 di tutti gli enti locali della Valle d'Aosta così mantenendo invariati i finanziamenti dei servizi socio-sanitari. Inoltre, l'operazione di rimodulazione del mutuo presso la Finaosta vede iscritti investimenti di finanza locale per oltre 16 milioni di euro cui consegue la riduzione degli stanziamenti di alcune leggi di settore e dei programmi FOSPI per 11,4 milioni. Il bilancio regionale 2016-2018 Il bilancio regionale pareggia sull'Importo complessivo di euro 1 miliardo e 358 milioni per l'anno 2016, 1 miliardo e 332 milioni per l'anno 2017 ed 1 miliardo e 338 milioni nel 2018. La previsione delle entrate della Regione, per l'anno 2016, senza considerare le partite di giro, è di 1 miliardo 223 milioni, ma se si esclude la voce di recupero dai comuni dell'extra gettito IMU che è stata inserita quest'anno già in sede di bilancio di previsione, sia in entrata sia nella spesa, la riduzione effettiva delle risorse disponibili rispetto al 2015 è di 79 milioni. Il quadro delle previsioni di entrata per il 2016 e per gli anni successivi è stato fortemente caratterizzato da alcuni aspetti relativi alla compartecipazione ai tributi erariali, indipendenti dall'andamento dell'economia, che sono emersi a partire dal gennaio 2015 e che hanno inciso, in parte, sull'andamento delle entrate dell'anno 2015 e, soprattutto, sulla formulazione delle previsioni per il triennio 2016-2018. Il loro impatto negativo sulle previsioni 2016 del "riparto fiscale" è complessivamente di circa 100 milioni. Il bilancio di previsione presenta, infine, un saldo corrente, ossia la differenza tra entrate correnti e spese correnti, che resta positivo, attorno ai 60 milioni per gli anni 2016 e 2017, e di circa 165 milioni per Il 2018, destinato a finanziare le spese di investimento. ________________________________________ Fonte: relazione di accompagnamento al bilancio 2016 della Regione Autonoma Valle d’Aosta 1.1.3 La situazione socio-economica del territorio di Aosta Il territorio del Comune di Aosta comprende la parte del suolo nazionale delimitato con il piano topografico, di cui all'art. 9 della legge 24 dicembre 1954 n. 1228, approvato dall'Istituto Centrale di Statistica. Il Comune si estende su una superficie complessiva di 21 kmq con un’altitudine che varia tra 551 e 2.608 m. s.l.m. Posta in posizione strategica alla confluenza delle vie per il colle del Gran San Bernardo verso la Svizzera, il colle del piccolo San Bernardo verso la Francia e la via che porta verso la bassa Valle d’Aosta e verso il Piemonte, la città di Aosta rappresenta il principale snodo della Valle d’Aosta per quanto riguarda la rete dei trasporti.
  • 12. 9 Incastonata tra le montagne (la Becca di Nona, il Monte Emilius, Punta Chaligne e la Becca di Viou, solo per citarne alcune) la città si sviluppa nella piana in cui scorre la Dora Baltea, il principale fiume della Regione, ed è attraversata da Nord a Sud dal fiume Buthier, uno dei numerosi affluenti della Dora Baltea. La città di Aosta è attraversata da Est a Ovest dalla SS 26 che percorre tutta la valle centrale da Pont-Saint-Martin, al confine con il vicino Piemonte, fino al Colle del Piccolo San Bernardo, ultimo avamposto prima del territorio francese, mentre il collegamento con la vicina Svizzera è assicurato dalla SS 27. Al fine di consentire la comprensione del contesto in cui l’Ente si trova ad operare si illustrano di seguito le principali caratteristiche socio-economiche della realtà comunale (dati aggiornati al 31.12.2015). Rispetto ai dati relativi all’anno precedente che vedevano una popolazione complessiva di n. 34.995 abitanti, l’anno 2015 ha fatto registrare un decremento pari a n. 605 unità mentre rimane invariata, rispetto ai dati relativi all’anno precedente, la preponderanza della componente femminile sulla maschile. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. La piramide delle età evidenzia, in un contesto di analisi di genere, un andamento speculare tra le due componenti della popolazione. Sia nel caso dei maschi che delle femmine la fascia più numerosa è quella riferita alla al segmento “45-49 anni” sebbene con una differenza tra i generi in quanto la componente femminile prevale su quella maschile per n. 152 unità. La predominanza delle donne sugli uomini è quasi una costante nella popolazione comunale; la tendenza si conferma infatti nell’intervallo compreso tra i segmenti “25-29 anni” e “≥100 anni”, ad eccezione dei dati relativi alla fascia di età “35-39 anni” in cui la componente maschile prevale su quella femminile seppure per sole 7 unità. FEMMINE 18.336 MASCHI 16.054 POPOLAZIONE COMUNALE - ANNO 2015 n. 34.390 abitanti
  • 13. 10 Una maggiore longevità delle femmine è dimostrata dai dati relativi alla popolazione anziana in cui il gap tra i due generi appare molto evidente. Nella popolazione di età inferiore ai 25 anni si ha invece un’inversione di tendenza con una leggera prevalenza dei maschi sulle femmine. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. L’analisi dei dati relativi alla popolazione comunale, suddivisi per anno di riferimento e per genere, evidenzia sull’arco temporale triennale un costante decremento dei residenti: - 139 unità tra il 2013 e il 2014 e -605 tra il 2014 e il 2015. Analoga tendenza al ribasso si registra in un’ottica di analisi dei singoli generi. Sebbene il numero delle donne sia sempre maggiore a quello degli uomini, in entrambi i casi si rileva una riduzione della popolazione considerata; nell’arco del triennio le donne sono diminuite di n. 405 unità mentre gli uomini di n. 339 unità. ≥100 95-99 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4 POPOLAZIONE COMUNALE - ANNO 2015 Suddivisione per fascia di età e genere UOMINI DONNE
  • 14. 11 Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. Per quanto concerne i dati relativi alle realtà commerciali presenti sul territorio cittadino, l’anno 2015 ha fatto registrare un modesto incremento (+ 2,01%) degli esercizi commerciali rispetto all’anno precedente. Dalle 778 attività commerciali registrate nel 2014 si è passati alle 794 rilevate nel 2015. L’aumento degli esercizi commerciali ha riguardato tutti i settori presi in considerazione, seppure con qualche differenza: buona parte dell’incremento è riferito ad esercizi commerciali relativi al settore alimentare mentre la variazione per le attività non alimentari e miste è risultata più contenuta. L’analisi per tipologia evidenzia chiaramente che la maggior parte degli esercizi commerciali cittadini opera nelle categorie non alimentari, confermando così quanto già emerso nelle rilevazioni degli anni precedenti. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. 18.741 18.677 18.33616.393 16.318 16.054 35.134 34.995 34.390 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 2013 2014 2015 POPOLAZIONE COMUNALE Triennio 2013 - 2015 FEMMINE MASCHI TOTALE 146 569 79 ESERCIZI COMMERCIALI - ANNO 2015 Suddivisione per tipologia ALIMENTARI NON ALIMENTARI MISTE
  • 15. 12 Analizzando i dati dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) da un punto di vista della loro collocazione geografica emerge che la maggior parte di essi si concentra nella zona storica del centro, dato che conferma la vocazione turistica della città. Si rileva un numero considerevole di esercizi anche nella zona ovest di Aosta (corrispondente in linea di massima al quartiere di Saint Martin de Corléans) dovuta alla presenza di una zona commercialmente molto vivace (Viale Conte Crotti) e alla nuova Area Megalitica di Saint Martin de Corléans destinata a diventare importante polo di attrazione per il turismo archeologico grazie al ritrovamento di reperti di straordinaria valenza a livello mondiale per i quali è stato elaborato un progetto di valorizzazione che prevede l’apertura di questa importante struttura museale. Le zone collinari di Porossan, Signayes, Arpuilles ed Excenex sono caratterizzate da una bassa presenza di pubblici esercizi. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. I dati relativi all’economia insediata sul territorio comunale, che prendono in considerazione tutte le imprese attive per settore ivi comprese quelle che si occupano di commercio all’ingrosso, rappresentano in modo evidente che l’ambito maggiormente diffuso è quello del commercio, con ben 952 unità locali attive. Il ramo delle costruzioni e quello dei servizi alle imprese fanno anch’essi registrare numeri significativi, la prima conta ben 647 attività mentre la seconda n. 498. Il fanalino di coda nel tessuto economico cittadino è 203 103 68 9 5 PUBBLICI ESERCIZI - ANNO 2015 Suddivisione per area geografica Zona 1 - Aosta Centro Zona 2 - Aosta Ovest Zona 3 - Aosta Est Zona 4 - Aosta Collina Porossan Zona 5 - Aosta Collina Signayes, Excenex, Arpuilles
  • 16. 13 rappresentato dai settori delle industrie estrattive (n. 1 unità locale attiva) e della produzione e distribuzione di energia e acqua (n. 35). Fonte: Camera Valdostana delle Imprese e delle Professioni. 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 70 1 197 35 647 952 53 328 225 165 498 372 ECONOMIA INSEDIATA Dati aggiornati al III trimestre 2015 Agricoltura (agricoltura, silvicoltura, pesca…) Industrie estrattive (estrazione ghiaie, sabbie…) Attività manifatturiere (industrie alimentari, tessili, di mobili, macchinari, editoria) Produzione e distribuzione energia e acqua (elettricità, gas, raccolta, potabilizzazione e distribuzione acqua…) Costruzioni (edilizia, impianti elettrici, termici, idraulici…) Commercio (commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di beni personali e per la casa) strutture ricettive (alberghi, campeggi, agriturismo, affittacamere, case per ferie…) Esecizi di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, caffè, gelaterie, mense…) Trasporti, magazzinaggio e comunicazione (trasporti terrestri e aerei, agenzie di viaggio, poste e telecomunicazioni…) Intermediazione monetaria e finanziaria (banche, banche cooperative, assicurazioni, intermediari finanziari…) Servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica…) Servizi alle persone (istruzione, sanità, servizi sociali, attività ricreative, smaltimento rifiuti, depurazione acque …)
  • 17. 14 Le opportunità di soggiorno per i visitatori della città sono numerose ed eterogenee. L’offerta turistica variegata, oggetto di azioni sinergiche di promozione della città e del territorio valdostano da parte dell’Amministrazione regionale e di quella comunale, consente infatti di intercettare e soddisfare molteplici “gusti” e aspettative. La ricettività di Aosta è costituita da un totale di n. 1.557 posti letto suddivisi in n. 57 esercizi come di seguito dettagliato: Tipologia n. esercizi n. camere/ n. unità abitative n. posti letto alberghi 19 533 1138 residenze turistico-alberghiere 2 17 45 affittacamere/chambres d’hôtes 8 43 82 agriturismo 3 11 40 aree di sosta 1 33 stalli 140 bed & breakfast 23 42 89 case e appartamenti per vacanze 1 8 23 Fonte: Regione Autonoma Valle d’Aosta, Ass.to Turismo Sport e Commercio e trasporti, Ufficio Ricettività. Come emerge dal grafico di seguito riportato buona parte dei posti letto disponibili (oltre il 70% sul totale) è offerta dal settore alberghiero che conta ben 19 strutture su un totale di 57. Nel corso degli ultimi anni si è assistito alla diffusione delle attività di affittacamere/chambres d’hôtes, agriturismo e di bed&breakfast a seguito dello sviluppo di nuove forme di turismo attente alla personalizzazione del rapporto e a tutti quegli elementi in grado di creare un'atmosfera ed un servizio non standardizzati. Benché il numero di tali attività sul territorio comunale sia più numeroso rispetto a quello degli hotel esse sono, per loro stessa natura, di dimensioni inferiori rispetto agli alberghi e, gioco forza, il numero complessivo di posti letto offerti da tali tipologie di strutture risulta contenuto.
  • 18. 15 Fonte: Regione Autonoma Valle d’Aosta, Ass.to Turismo Sport e Commercio e trasporti, Ufficio Ricettività. Il grafico sotto riportato rappresenta il numero complessivo di arrivi e di presenze in città nel corso dell’anno 2015. Nel primo caso si tratta del totale di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi alberghieri o complementari mentre il secondo dato si riferisce al numero complessivo di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. Il rapporto tra i due indicatori consente di individuare la permanenza media dei turisti in città che, nell’anno 2015, corrisponde a n. 1,8 notti. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Statistica. 0 200 400 600 800 1000 1200 RICETTIVITÀ Posti letto disponibili 0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000 ARRIVI PRESENZE 94.024 166.128 ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE - ANNO 2015
  • 19. 16 1.2 IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE 1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente. Indirizzi generali di natura economico-finanziaria e patrimoniale. E’ necessario innanzitutto tenere presente che tutti gli Enti Locali Valdostani sono chiamati, dal 2016, ad attenersi ai nuovi principi contabili derivanti dall’applicazione del d.Lgs.118/2011, e alla stesura del Bilancio secondo la nuova struttura per Programmi e Missioni, scardinando un sistema vigente da decenni che prevedeva una struttura sostanzialmente libera da vincoli. Questo principio di “uniformità” tra tutti gli Enti del territorio nazionale è stato dettato dalla necessità di dare corpo al cosiddetto principio del “consolidamento” dei conti pubblici. I nuovi principi hanno l’obiettivo di avvicinare il momento in cui l’obbligazione è esigibile (sia per le Entrate che per le Spese) e quello in cui avviene la relativa movimentazione monetaria, quindi sostanzialmente ridurre la “massa” di residui attivi e passivi presenti nei bilanci degli Enti Locali, rendendo nel contempo più stringente il concetto di “residuo” ( il concetto di “scadenza” da applicarsi in via generale, non esistente nella vecchia normativa, non consente infatti più il mantenimento dei cosiddetti “residui di stanziamento”, che, come ben noto, non rappresentavano veri e propri debiti dell’Ente). Il nuovo bilancio “armonizzato” prevede, oltre alle previsioni di competenza del triennio, anche le previsioni di cassa per il primo esercizio finanziario (2016), ponendo quindi l’attenzione sui flussi di cassa di entrata e spesa, sui quali è necessario che l’Ente effettui un continuo monitoraggio. Oltre a questo aspetto, per valutare la situazione dell’Ente, è necessario richiamare alcuni dati sulle manovre finanziarie sia nazionale che regionale che incidono sulle scelte operate dall’Ente in fase di predisposizione del Bilancio triennale 2016/2018. La Legge di stabilità (L.208/2015) ha previsto: il blocco degli aumenti di imposte e tasse (ad esclusione della Tariffa Rifiuti); il ristoro delle mancate entrate previste per l’abolizione dell’IMU/TASI (prime case, imbullonati, terreni agricoli); per quanto riguarda il Comune di Aosta, questo avverrà con una riduzione dell’importo dell’accantonamento a titolo di IMU da versare allo Stato (ai sensi dell’art. 13 c.17 del DL.201/2011 e dell’ art. 1 c.19 della L.208/2015) tramite la Regione; il superamento del Patto di Stabilità, imponendo ai Comuni l’obbligo del pareggio, con un’applicazione solo parziale, flessibile e ragionevole della L.243/2012 recante “Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione”, ciò che consentirà di spendere le risorse disponibili per finanziare gli investimenti e pagare le imprese (si ricorda infatti che una delle problematiche maggiori derivanti dall’applicazione del criterio di “competenza mista” per il rispetto del Patto di Stabilità nasceva proprio dal fatto che si consideravano nel calcolo i pagamenti degli investimenti). L’elemento che forse è venuto meno nel disegno complessivo del Governo è la mancata semplificazione normativa generale e un assetto definitivo per quello che riguarda la capacità impositiva degli Enti
  • 20. 17 territoriali (sostanzialmente infatti il divieto di agire sulla leva fiscale, che sicuramente risponde ad una esigenza di coordinamento macroeconomico della manovra, oltre a limitare l’autonomia finanziaria dei Comuni, ne limita la responsabilità). Dal punto di vista della normativa regionale, si prende a riferimento la l.r. 19/2015 che ha previsto una serie di norme che hanno influito sulle scelte dell’ Ente, in particolare: - l’importo da destinare alla finanza locale (ex lege 48/95) il cui impatto in termini monetari ha visto per il Comune di Aosta una riduzione complessiva di euro 1,2 milioni. Il dato di questo trasferimento ha subìto in questi anni un taglio progressivo piuttosto pesante, nel 2012 l’importo era di euro 19,8 milioni contro un dato attuale di euro 13,6 milioni. Nella tabella che segue si riportano i dati di questi ultimi anni 2012 2013 2014 2015 2016 18.410 16.503 16.150 14.454 13.644 1.473 574 927 380 19.883 17.077 17.077 14.834* 13.644* * dati al netto del taglio per il mancato raggiungimento dell’obiettivo del Patto di stabilità La prima riga rappresenta l’importo stanziato per la spesa corrente, la seconda l’importo destinato alla parte investimenti; appare del tutto evidente il trend in netta diminuzione e, come si può vedere, la quota destinata agli investimenti è stata progressivamente ridotta, fino a portarla a zero nel 2016. - il vincolo all’utilizzo dell’avanzo di Amministrazione 2014 (per la quota non vincolata) e analogamente poi per quello risultante con l’approvazione del Rendiconto 2015, per le spese relative all’edilizia scolastica e agli interventi socio-assistenziali (art.10 c.3); le modalità di attuazione di tale disposizione sono in corso di approvazione da parte della Giunta Regionale. Questa facoltà viene concessa solo per l’anno 2016 (e non potrebbe essere diversamente) e dal 2017 la RAVDA ha nel proprio bilancio previsto nuovamente i trasferimenti per la copertura dei servizi socio-assistenziali; l’entità nel tempo di questi trasferimenti ha avuto già nel 2015 un calo rilevante ( vedasi la dichiarazione di squilibrio di ottobre 2015) creando non pochi problemi sui servizi con appalti pluriennali in corso, per i quali era già stata effettuata una rimodulazione negli anni precedenti.
  • 21. 18 Questi due elementi sono stati quelli che hanno portato alla necessità di rivedere profondamente i dati di previsione delle spese, che erano già stati compressi negli anni precedenti, riducendo in maniera sensibile i margini di manovra. A questa situazione si è aggiunta la necessità di prevedere, in base alle nuove regole di contabilità, un accantonamento al “Fondo crediti di dubbia esigibilità” il cui ammontare è definito nei prospetti allegati al Bilancio (importo pari a 1,5 milioni di euro). Nel 2017 si è evidenziata una ulteriore criticità derivante dalla sanzione attualmente prevista per il mancato rispetto del Patto 2015 (non ancora determinato nel suo ammontare finale ma piuttosto rilevante, come già evidenziato nelle varie relazioni del 2015). L’Amministrazione ha quindi dovuto ricorrere ad una azione di riduzione della spesa drastica, con particolare riguardo a quella del personale dal 2017, ad una revisione tariffaria per i servizi i cui indici di copertura erano ritenuti piuttosto bassi o che non avevano subito variazioni negli ultimi anni e all’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per coprire parte delle spese correnti (così come consentito dalla L.208/2015) per un importo di euro 450 mila in tutto il triennio. In visione prospettica, l’utilizzo di entrate non ricorrenti per finanziare spese di parte corrente non è da perseguire in maniera stabile, in quanto tale tipologia di entrata non consente una programmazione di medio-lungo periodo né può garantire, proprio per la sua stessa natura, la copertura di spese che nel tempo si consolidano; inoltre questo incide anche sulla parte investimenti, attualmente in forte difficoltà proprio per la mancanza di finanziamenti. Sulla parte investimenti si è potuto far fronte alle spese più urgenti mediante il risparmio generato dall’operazione di rinegoziazione dei mutui effettuata a fine 2015; come previsto dalle norme tale risparmio deve essere utilizzato per finanziare investimenti (solo per il 2015 la legge ha accordato, date le difficoltà degli Enti, il suo utilizzo in parte corrente). Nel triennio questo importo ammonta a 541 mila euro annui. Sempre per gli investimenti, una parte di essi è finanziata dalle alienazioni, con una stima prudenziale, visto l’andamento del 2015, e una parte da avanzo di gestione (in particolare si finanziano investimenti sul settore idrico mediante risorse provenienti dalla tariffa del servizio). Per comprendere compiutamente le scelte operate dall’Ente in materia di entrate e spese si rimanda alla relazione della sezione operativa di questo documento, nella quale sono declinate le entrate e le spese in modo più dettagliato. 1.2.2 L’Amministrazione, le risorse umane e la struttura organizzativa Il Comune ha sede in Piazza Chanoux n. 1, cuore della Città, e dispone del sito internet istituzionale (www.comune.aosta.it), di un portale dedicato al Servizio “Amico in comune” (www.amicoincomune.aosta.it) nonché di un sito di promozione turistica (www.aostalife.it) . L’attività dell’Ente è articolata sulle seguenti sedi:
  • 22. 19 - Palazzo Municipale in Piazza Chanoux n. 1; - Via Abbé Chanoux nn. 2 e 4 (sede del Servizio infanzia, disagio, casa e pari opportunità e del Servizio anziani e inabili, entrambi afferenti all’Area A3 “Servizi Sociali e Patrimoniali”); - Via Monte Emilius n. 24 (sede dell’Area A6 “Polizia Locale”); - Via Parigi n. 196 (sede dell’Area T2 “Ambiente e Servizio Idrico”); - Strada Ponte Suaz n. 20 (Officina comunale). Si riepilogano di seguito i principali dati relativi alle strutture di proprietà comunale: STRUTTURE COMUNALI Scuole: n. 4 asili nido per una capienza massima di n. 156 posti; n. 12 scuole dell’infanzia per una capienza massima di n. 720 posti; n. 8 scuole primarie per una capienza massima di n. 1200 posti; n. 5 scuole secondarie di 1° grado per una capienza massima di n. 1200 posti. Biblioteche: n. 2 biblioteche di quartiere (Biblioteca di Viale Europa e Biblioteca del Quartiere Dora). Strutture per anziani: n. 4 strutture residenziali per un totale di 63 posti; n. 5 centri diurni per un totale di 55 posti (49 diurni + 4 diurni e notturni); n. 3 centri d’incontro.
  • 23. 20 Impianti sportivi: n. 5 palestre; n. 1 piscina scoperta; n. 1 piscina coperta; n. 4 campi sportivi; n. 1 impianto polifunzionale (Palaindoor); n. 1 Palaghiaccio; n. 1 bocciodromo; n. 1 poligono di tiro a segno; n. 1 sala ginnastica; n. 1 sala pesistica; n. 1 maneggio; n. 1 tennis; n. 1 campo di atletica; n. 1 campo di rotellistica; n. 1 campo da rugby-baseball. Strutture socio- sanitarie: n. 1 Servizio Migranti; n. 1 Garderie (n. 30 posti); n. 1 Spazio Gioco (n. 12 posti). Strutture culturali e ricreative: Cittadella dei giovani; Saletta d’arte Edilizia Residenziale Pubblica n. 821 appartamenti n. 1 Mercato coperto Strade di competenza comunale: 128 km Parcheggi: n. 4500 stalli di sosta Rete di acquedotto: 142 km Aree erbose: 131.300 mq di cui n. 6 aree giochi attrezzate.
  • 24. 21 Alla data del 31.12.2015 l’organico comunale contava n. 379 dipendenti di ruolo, suddivisi tra le varie categorie come risulta dalle tabelle sotto riportate, e nessun dipendente a tempo determinato. Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Personale Per completezza di informazione si segnala che i dati di cui sopra, relativi alla situazione al 31.12.2015, si riferiscono al personale di ruolo e non danno conto del fatto che un funzionario appartenente alla categoria D è stato incaricato in qualità di Dirigente dell’Area A6 – Polizia Locale. Di fatto i Dirigenti dell’Ente, alla data considerata, risultano essere 10 (5 uomini e 5 donne) ma solo 9 di essi (4 uomini e 5 donne) lo sono di ruolo. Nel corso dell’anno 2015 le unità di personale che hanno fruito di una riduzione oraria sono salite a n. 67 con un incremento di n. 5 unità rispetto all’anno precedente. A conferma del fatto che il part-time si dimostra misura fondamentale di conciliazione dei carichi di lavoro familiari e lavorativi, i dati evidenziano che a fronte di n. 67 dipendenti che hanno optato per l’orario ridotto ben 55 sono donne e che, in proporzione, esse richiedono una maggiore riduzione di orario rispetto ai colleghi uomini. Le percentuali di part-time maggiormente richieste si collocano nella fascia con orario superiore al 80% del totale, soluzione che non penalizza eccessivamente il dipendente dal punto di vista economico. La tabella sotto riportata evidenzia come, in ogni fascia di part-time, prevalga la componente femminile su quella maschile. 0 10 20 30 40 50 60 70 A B1 B2 B3 C1 C2 D DirigentI UOMINI 7 20 36 2 29 34 26 4 DONNE 62 0 47 1 29 48 29 5 DIPENDENTI COMUNALI - Anno 2015 Suddivisione per genere e categoria
  • 25. 22 Fonte: Comune di Aosta, Ufficio Personale. In un contesto caratterizzato, da un lato, da una forte occupazione femminile e dall’altro da un’impostazione tradizionale della famiglia in cui la maggior parte dei carichi familiari grava sulle donne, le misure di conciliazione tra esigenze familiari e professionali assumono particolare rilevanza. L’obiettivo di tali misure non è solo quello di ottenere degli aiuti concreti, e in termini squisitamente materiali, ma soprattutto di andare alla ricerca di nuove strategie per migliorare la qualità del benessere degli individui e delle relazioni tra le famiglie. Al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi sinora erogati dall’Ente alla cittadinanza e di favorire, nel contempo, il miglioramento delle condizioni lavorative del personale attraverso azioni di promozione della conciliazione delle esigenze familiari con quelle lavorative, in data 29.01.2016 l’Ente ha sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali di categoria un progetto integrato per una ridefinizione degli orari del personale delle categorie pur nel rispetto dei vincoli della spesa pubblica. Nell’ambito di tale riorganizzazione, della durata sperimentale di un anno, sono stati rivisti l’orario di apertura al pubblico, le diverse tipologie dell’orario di lavoro nonché la sua durata e articolazione. La principale novità, in un’ottica di promozione della conciliazione famiglia-lavoro, riguarda l’introduzione di un’ampia fascia di flessibilità dell’orario di lavoro. Rispetto all’articolazione dell’orario pregressa è prevista una maggiore flessibilità (60 minuti complessivi giornalieri frazionabili in entrata e in uscita), consentita a tutto il personale, compresi i dipendenti con orario part-time. Fermo restando il rispetto dell’orario di servizio individuato dall’Amministrazione e della fascia di compresenza obbligatoria dalle 9.00 alle 12.00, le ore di lavoro effettivamente rese e il dovuto devono coincidere su base mensile, aspetto che offre un’interessante 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 ≤ 50% > 50%≤ 60% >60%≤70% > 70%≤ 80% > 80%≤ 90% >90% 3 0 1 0 5 3 7 0 13 5 17 13 PART-TIME - ANNO 2015 % oraria e genere UOMINI DONNE
  • 26. 23 possibilità di conciliazione. In caso di necessità infatti i dipendenti non sono obbligati a fruire dei vari istituti contrattuali (ore di ferie, permessi brevi...) ma, nel rispetto della funzionalità del servizio, possono articolare la propria prestazione lavorativa nella misura minima di 6 ore, recuperando il tempo non lavorato entro il mese di riferimento. Importante misura a sostegno del lavoratore nella gestione dei carichi familiari e lavorativi è rappresentata dalla possibilità di ricorrere alla tipologia di lavoro continuato, debitamente autorizzato dal Segretario Generale sentito il Dirigente competente dopo la valutazione delle esigenze operative del servizio. Essa è caratterizzata da una prestazione lavorativa resa per un massimo di 8 ore. Il ricorso all’orario continuato è concesso fino ad un massimo di due giornate lavorative su base settimanale e, qualora si verificasse il sovrapponimento di uguali richieste tra i dipendenti di uno stesso ufficio/servizio, con un sistema di rotazione nell’arco settimanale. In un’ottica di agevolare i dipendenti nella gestione di particolari situazioni familiari, ai fini dell’autorizzazione allo svolgimento della prestazione lavorativa con orario continuato, verranno prioritariamente prese in considerazione le richieste dei dipendenti che si trovano in particolari e certificate situazioni di cui al D. Lgs. 151/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, alla legge n. 903/1977 “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” nonché della legge n. 104/1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” e ss.mm.ii. Questa novità permette inoltre di perseguire la razionalizzazione delle spese per il personale in quanto orari di lavoro più flessibili consentono di modulare meglio la presenza lavorativa del dipendente in relazione alle esigenze di servizio, contenendo di conseguenza il numero di ore di lavoro straordinario e limitandone la spesa a carico dell’Ente così come si evince dai dati contabili del bilancio pluriennale. Con deliberazione della Giunta comunale n. 24 del 12.02.2016, a seguito di un minuzioso lavoro di mappatura delle aree dirigenziali e relative competenze, è stato ridefinito l’assetto organizzativo del Comune con decorrenza 16 marzo 2016. In precedenza, rispettivamente con decreto sindacale n. 1 del 5.01.2016 e con deliberazione della Giunta comunale n. 12 del 18.01.2016, gli incarichi dirigenziali dell’Ente e le posizioni di particolare professionalità appartenenti alla categoria D in essere erano stati prorogati fino al 31.01.2016 e, comunque, fino alla conclusione delle procedure di riorganizzazione dell’Ente. Rispetto all’assetto precedente, oltre alla rimodulazione delle aree dirigenziali, è stato stabilito di eliminare l’articolazione della struttura dirigenziale in due aree di primo livello sovraordinate ad aree di secondo livello, riduzione che risponde ai recenti dettati normativi in materia di ruolo unico dirigenziale ai fini del contenimento delle posizioni direttive nella Pubblica Amministrazione.
  • 27. 24 Con la citata deliberazione n. 24/2016 è stato approvato un modello organizzativo articolato in n. 6 Aree dirigenziali amministrative e n. 3 tecniche con una riduzione, rispetto all’assetto precedente, di un’area dirigenziale nel settore tecnico con conseguente accorpamento dei servizi di riferimento sotto le restanti aree. Tale riduzione risulta rispondente alle necessità dell’Ente in considerazione dei seguenti elementi: - è stata prevista l’introduzione di n. 2 ulteriori particolari posizioni organizzative nell’ambito tecnico; - si è tenuto conto della variazioni dell’attività lavorativa del settore tecnico conseguenti alle riduzioni nel tempo dei finanziamenti destinati al settore delle opere pubbliche e alla contrazione delle risorse finanziarie da destinare agli investimenti pubblici per i vincoli connessi al patto di stabilità; - la riforma degli enti locali prevista dalla l.r. 6/2014 all’art. 6 ha attribuito all’Amministrazione regionale l’esercizio in forma associata delle funzioni in materia di espropri per pubblica utilità per le opere o gli interventi di interesse locale a carattere di pubblica utilità; - è stato previsto l’obbligo anche per il Comune di Aosta, ai fini dell’aggiudicazione di lavori, servizi e forniture, di avvalersi della Centrale Unica di Committenza istituita presso IN.VA. S.p.A. e della Stazione Unica Appaltante a livello regionale, così come previsto dall’art. 36 della l.r. 19/2015 (legge finanziaria regionale per gli anni 2016-2018).
  • 28. 25 La nuova struttura organizzativa del Comune è articolata come riportato nel seguente grafico:
  • 29. 26 * Ai sensi dell’art. 3, comma 3, lett. a) del Regolamento di Organizzazione, approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 276/2010 e s.m.i., con la deliberazione n. 24 del 12.02.2016 sono inoltre state previste delle Unità di Progetto coordinate dal Dirigente dell’Area. Tali gruppi di lavoro, a carattere discontinuo e durata determinata, sono istituiti per l’elaborazione, attuazione e monitoraggio di programmi, progetti o obiettivi di interesse comunale caratterizzati da innovatività, strategicità e temporaneità. Le unità di progetto sono connotate dalla “trasversalità” dei propri componenti vale a dire sono composte da personale non appartenente ad un’unica area dirigenziale bensì proveniente da altri settori dell’Amministrazione. Ogni componente delle Unità di Progetto contribuisce all’attività del gruppo di lavoro sulla base della professionalità acquisita nel proprio settore di appartenenza. Si illustrano di seguito le unità di progetto istituite: “UdP n. 1 – Valorizzazione del patrimonio immobiliare”, con i seguenti obiettivi: - individuare modalità di esternalizzazione degli impianti sportivi comunali che consentano risparmi economici per l’amministrazione e, contestualmente, consentano di garantire la sostenibilità economica degli impianti; - analizzare le condizioni di alcuni immobili comunali destinati ad attività economico-produttive e valutare la necessità urgente di interventi di manutenzione su alcuni immobili al fine di consentire un adeguato sfruttamento economico degli stessi; - verificare l’appetibilità commerciale di alcune strutture, probabilmente non più adeguate al contesto socio-economico che si è evoluto negli ultimi 30 anni; - individuare altre modalità di intervento e di finanziamento che coinvolgano il settore privato; “UdP n. 2 – Realizzazione ufficio unico riscossioni”, con i seguenti obiettivi: - progettare un ufficio cui affidare in modo centralizzato tutte le attività afferenti la riscossione delle entrate, sia tributarie sia patrimoniali; - creare uno sportello di front-office per garantire al cittadino di avere un contatto e diretto con gli operatori comunali ed avere in tempo reale la posizione debitoria nei confronti del Comune di Aosta, con possibilità di rateizzazioni mensili, cumulative di tutti i tributi comunali, al fine di agevolare la garanzia annuale degli incassi; - armonizzare i procedimenti di accertamento utilizzati dai diversi uffici, finalizzati alla concreta attivazione dei processi di incasso (ruoli, bollettazione, ecc.); - studio/analisi delle possibilità di gestione della riscossione coattiva mediante affidamento alla società partecipata APS s.p.a., eventualmente estendibili a tutti gli enti locali valdostani mediante convenzione nell’ambito della riforma di cui alla l.r. 6/2014;
  • 30. 27 - individuare la logistica per lo sportello, da realizzarsi con le medesime caratteristiche dello sportello “AmicoinComune” e “Segretariato sociale”; “UdP n. 3 – Programmazione e progettazione europee”, con i seguenti obiettivi: - analizzare le diverse opportunità di finanziamenti europei previsti dalla legislazione comunitaria nel programma 2016-2022, con particolare riferimento alle risorse finanziarie a cui possono accedere gli enti locali; - individuare, in stretta collaborazione con il dipartimento regionale politiche strutturali e affari europei, i possibili ambiti di intervento per il Comune di Aosta e formulare un’ipotesi progettuale da inserire nel bilancio di previsione 2017-2019. Per l’anno 2016 l’Amministrazione intende perseguire la razionalizzazione e il contenimento della spesa per il personale mediante la verifica di eventuali eccedenze all’interno del proprio organico. In caso di sussistenza di eventuale personale in soprannumero l’Ente ha la possibilità di ricorrere, oltre che alle misure previste dall’articolo 44 “Gestione del personale in disponibilità” della legge regionale n. 22/2010, a quanto previsto dal decreto- legge 6 luglio 2012, n. 95 che all’art. 2, comma 11, lettera a) prevede l’“applicazione, ai lavoratori che risultino in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi i quali, ai fini del diritto all'accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico in base alla disciplina vigente prima dell'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, avrebbero comportato la decorrenza del trattamento medesimo entro il 31 dicembre 2016, dei requisiti anagrafici e di anzianità contributiva nonché del regime delle decorrenze previsti dalla predetta disciplina pensionistica, con conseguente richiesta all'ente di appartenenza della certificazione di tale diritto. Si applica, senza necessità di motivazione, l'articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Ai fini della liquidazione del trattamento di fine rapporto comunque denominato, per il personale di cui alla presente lettera: 1) che ha maturato i requisiti alla data del 31 dicembre 2011il trattamento di fine rapporto medesimo sarà corrisposto al momento della maturazione del diritto alla corresponsione dello stesso sulla base di quanto stabilito dall'articolo 1, commi 22 e 23, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148; 2) che matura i requisiti indicati successivamente al 31 dicembre 2011 in ogni caso il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione dello stesso secondo le disposizioni dell'articolo 24 del citato decreto-legge n. 201 del
  • 31. 28 2011 e sulla base di quanto stabilito dall'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148.” Quanto sopra in combinato disposto con quanto previsto dall’art. 2, comma 3 del D.L: 101/2013 convertito con modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125. L'applicazione della norma genererà dei risparmi pari al costo delle risorse umane anticipatamente pensionate per il periodo intercorrente tra la maturazione dei vecchi e dei nuovi requisiti di pensione, contribuendo così ad una riqualificazione della spesa del personale. Le posizioni organizzative e le economie di spesa verificatesi non potranno essere utilizzate integralmente per nuove assunzioni fino alla data di maturazione dei requisiti "Fornero" da parte del personale individuato come eccedentario mentre, successivamente, il loro impiego dovrà in ogni caso rispettare le regole generali sul turn-over. In ogni caso, i posti delle figure professionali dichiarate eccedentarie per effetto del Piano di riduzione, non potranno essere più ripristinate nella dotazione complessiva di personale, generando quindi a regime, una riduzione strutturale degli organici e conseguentemente della spesa per il personale. 1.2.3 Gli Enti controllati Società partecipate Il Comune di Aosta partecipa al capitale delle seguenti società: 1. Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA con una quota del 100%; 2. IN.VA. SPA con una quota del 14,206%; 3. Società Cooperativa Elettrica Gignod (C.E.G.) con una quota pari a 0,99%; 4. Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta soc. coop. (CELVA) con una quota dell’1,19%. Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA (acronimo APS SPA) Sede legale: Corso Lancieri di Aosta, 26 – 11100 AOSTA - C.F.: 91029720074 - P.IVA 00648740074 sito internet: www.aps.aosta.it La Società Azienda Pubblici Servizi Aosta SPA è a totale partecipazione del Comune. Costituita ai sensi degli artt. 115 e 118, comma 1 del D. Lgs. 267/2000 (per trasformazione/conferimento della precedente azienda speciale denominata "Azienda Pubblici Servizi della Città di Aosta") nonché del libro V, titolo V, capo V, del Codice civile, la società denominata "Azienda Pubblici Servizi Aosta società per azioni" ed enunciabile in acronimo "APS SPA" è società a capitale interamente pubblico di cui all'art. 113-ter, c. 1, legge regionale n. 54/1998 e ha durata fino al 2057. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 172 del 29.11.2006 è stato approvato il piano industriale per il periodo 2007-2009 e si è stabilito di approvare il contratto quadro, il contratto integrativo di settore aree di sosta a pagamento e mobilità, il contratto integrativo di settore edilizia residenziale pubblica nonché il
  • 32. 29 contratto integrativo di settore servizi cimiteriali valevoli per il periodo 01.01.2007 – 31.12.2012 e di prorogare fino al 31.12.2012 i contratti di servizio relativi alla dispensazione dei farmaci tramite le farmacie comunali e alla riscossione dell’imposta di pubblicità e dei diritti da pubbliche affissioni. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 53 del 29.05.2007, a causa della continua evoluzione normativa del settore dei servizi pubblici locali e al fine di stabilizzare la società dandole certezze di sviluppo per consentirle politiche di investimento e di crescita finalizzate al raggiungimento di una gestione proficua dei servizi locali, si è stabilito di differire al 31.12.2017 la scadenza del contratto di servizio quadro, degli affidamenti relativi ai servizi pubblici locali di gestione delle farmacie comunali, di riscossione dell’imposta di pubblicità e dei diritti da pubbliche affissioni nonché i contratti integrativi di settore aree di sosta a pagamento e mobilità, edilizia residenziale pubblica e servizi cimiteriali approvati con la deliberazione del Consiglio comunale n. 172/2006 sopra citata. La società è affidataria esclusiva dei seguenti servizi pubblici locali: 1) gestione delle farmacie comunali; 2) servizi annessi alla mobilità cittadina: gestione delle aree di sosta a pagamento e di infrastrutture di interscambio; gestione dell'attività di trasporto alunni a servizio delle Istituzioni scolastiche; supporto per studi di fattibilità. 3) riscossione dell'imposta di pubblicità e dei diritti di pubblica affissione; 4) gestione tecnico-amministrativa del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. A tal proposito di rimanda a quanto indicato nella sezione Enti pubblici vigilati relativamente all’accordo di programma tra A.R.E.R., Comune di Aosta e Amministrazione regionale; 5) gestione dei servizi cimiteriali; 6) cremazione salme. Per ulteriori informazioni riguardo la società, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet: www.aps.aosta.it . IN.VA. SPA Sede legale: Loc. L’Île Blonde n. 5 – 11020 BRISSOGNE (AO) - C.F. e P.IVA: 00521690073 sito internet: www.invallee.it IN.VA. SPA è stata istituita con la legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 avente ad oggetto “Costituzione di una società per azioni nel settore dello sviluppo dell’informatica” con esclusivo oggetto sociale la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei propri soci. A seguito di quanto stabilito dal Consiglio comunale di Aosta con proprie deliberazioni n. 6 del 4.02.1997 e
  • 33. 30 n. 59 del 23.09.2008 la quota di proprietà dell’Ente è risultata pari al 15% del capitale sociale. IN.VA. SPA fornisce all’Ente servizi informatici strettamente necessari al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali in quanto il processo di modernizzazione della P.A. necessita dell’utilizzo delle tecnologie telematiche come strumento per semplificare e personalizzare i rapporti tra l’Ente e i propri interlocutori. La modernizzazione e la diffusione degli strumenti, delle tecnologie telematiche e dei sistemi informativi del Comune, nonché lo sviluppo e la realizzazione di collegamenti informatici aperti alle interrelazioni con gli altri enti pubblici territoriali valdostani, le amministrazioni dello stato ed i cittadini- utenti rendono l’Ente sempre più efficiente nei confronti della propria utenza. Con la legge regionale 7 maggio 2012, n. 13, recante “Modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), e alla legge regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32. Abrogazione di norme)”, la società IN.VA. SPA è divenuta a totale capitale pubblico e la possibilità di acquisire quote di partecipazione è stata estesa agli enti locali valdostani, agli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, alle società interamente partecipate, anche indirettamente, dalla Regione o da enti locali valdostani e dall'Azienda regionale sanitaria USL della Valle d'Aosta (Azienda USL). L’articolo 21 della legge regionale 8 aprile 2013, n. 8, “Assestamento del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2013, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2013/2012” ha modificato l’oggetto sociale della società IN.VA. SPA introducendo lo svolgimento delle funzioni di Centrale Unica di Committenza regionale di cui all’articolo 33 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i. in favore dei soci azionisti. Al fine di consentire ai Comuni interessati di fruire dei servizi della società IN.VA. S.p.A. in quanto Centrale Unica di Committenza regionale, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 62 del 19.11.2013 si è stabilito di autorizzare la parziale cessione delle azioni societarie di IN.VA. SPA detenute dal Comune di Aosta agli altri enti locali valdostani. A completamento delle operazioni di cessione menzionate l’attuale quota detenuta dal Comune di Aosta ammonta al 14,206%. IN.VA. SPA, nello svolgimento delle proprie funzioni di Centrale Unica di Committenza per la gestione in forma associata dell’acquisizione di beni e servizi, rappresenta di fatto lo strumento operativo dei Comuni soci per l’esercizio di loro funzioni istituzionali in un’ottica di razionalizzazione della spesa. Con la legge regionale 5 agosto 2014, n. 6 avente ad oggetto “Nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane.”, intervento legislativo che ha rivoluzionato il panorama degli Enti locali valdostani, all’art. 6 comma 2 è stato ribadito il ruolo di IN.VA. S.p.A. in materia di sistema informativo territoriale e di Centrale Unica di Committenza regionale per i servizi e le forniture.
  • 34. 31 Per ulteriori informazioni riguardo la società, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet: www.invallee.it . Società Cooperativa Elettrica Gignod (C.E.G.) Sede legale: Loc. Grand Chemin n. 24– 11020 SAINT-CHRISTOPHE (AO) - C.F. e P.IVA: 00035870070 sito internet: www.ceg-energia.it In data 12.02.1969 il Comune di Aosta ha acquisito la partecipazione nella Società Cooperativa Elettrica Gignod (C.E.G.), società avente ad oggetto la produzione e vendita di energia elettrica, con iscrizione al libro soci al numero 1073. La quota di proprietà del Comune è pari allo 0,99% (dato al 31.12.2015). La società cooperativa, fondata nel 1927, è retta secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata e svolge, tra le altre, le seguenti attività: • produzione, approvvigionamento, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita di energia elettrica, calore e altre fonti energetiche (gas, combustibili, idrogeno…); • gestione e realizzazione di impianti con componenti elettromeccanici, elettronici, telematici nonché di sistemi di illuminazione, telefonia, trasmissione dati e altri sistemi a rete; • gestione integrale del ciclo dell’acqua compresa la commercializzazione della stessa; • raccolta, trasporto e trattamento finale dei rifiuti; • interventi nei boschi, nei prati, nelle colture, nei pascoli e nelle infrastrutture del territorio per la loro migliore gestione e conservazione; • studio, progettazione e realizzazione di opere e impianti strumentali alle attività costituenti l’oggetto sociale; • attività di assistenza, consulenza e promozione; • gestione di servizi amministrativi. L’attività della società cooperativa è destinata ai Comuni di Saint-Christophe, Allein, Gignod, Doues, Valpelline oltre che ad alcune località ubicate all’interno del territorio del Comune di Aosta (Arpuilles, Entrebin, Excenex e Porossan) e si concretizza nella produzione e distribuzione dell’energia elettrica. Per ulteriori informazioni riguardo la società cooperativa, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato sul sito internet: www.ceg-energia.it . Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta s.c.r.l. (CELVA s.c.r.l.) Sede legale: Piazza Narbonne n. 16 – 11100 AOSTA - C.F. e P.IVA: 00665740072 sito internet: www.celva.it Costituito il 1° dicembre 1998 il “Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta s.c.r.l.”, avente forma di
  • 35. 32 società cooperativa a responsabilità limitata, nasce come organismo strumentale del Consiglio Permanente degli Enti Locali (CPEL) con funzioni di supporto agli enti locali nello svolgimento delle loro attività, nell’ambito del Sistema delle Autonomie della Valle d’Aosta. L’adesione del Comune di Aosta al CELVA s.c.r.l. è stata stabilita dal Consiglio comunale con propria deliberazione n. 104 del 16.06.1998 in considerazione della crescente estensione delle competenze e della complessità delle attività demandate agli enti locali che ha imposto la necessità di gestione operativa di aspetti settoriali e specialistici. La quota di partecipazione del Comune è pari al 1,19%. Il CELVA s.c.r.l. esplica la propria funzione di rappresentanza, di assistenza e di tutela degli organismi associati, con particolare riguardo alla promozione e allo sviluppo degli enti locali della Regione Autonoma Valle d’Aosta e assicura loro la rappresentanza e la tutela degli interessi morali ed economici, nonché l’erogazione di servizi e mezzi tecnici per l’esercizio della loro attività, a condizioni più vantaggiose rispetto al mercato. Come riportato negli artt. 1, 4 e 5 dello Statuto del CELVA, considerata l’attività mutualistica, la Cooperativa svolge le seguenti funzioni: a. prestare ai soci ogni forma di assistenza, anche attraverso servizi, con particolare riguardo al settore contrattuale, amministrativo, contabile, legale, sindacale, organizzativo, economico e tecnico; b. attuare le iniziative e compiere le operazioni atte a favorire l’ottimale assetto organizzativo degli enti soci, operando nei rapporti con enti e istituti sia pubblici che privati, promuovendo in particolare opportune iniziative legislative per il loro sostegno e sviluppo; c. promuovere la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento professionale degli Amministratori e dei dipendenti degli enti soci; d. assistere i soci nell’applicazione degli impegni contrattuali per il rispetto dei reciproci obblighi e diritti; e. svolgere funzioni di rappresentanza, difesa e tutela degli interessi dei soci intrattenendo, allo scopo, opportuni contatti con enti, istituzioni, uffici e organi di ogni ordine e grado; f. gestire e sviluppare l’esercizio in comune di sistemi informatici compresa la scelta, la produzione e/o la distribuzione di hardware e software; g. promuovere e organizzare convegni e manifestazioni di interesse comune; h. assumere dagli enti soci mandati con o senza rappresentanza per l’attuazione di progetti e iniziative d’interesse generale e/o settoriale; i. promuovere e partecipare ad azioni di partenariato nell’ambito di progetti a valere sul Fondo Sociale Europeo; j. concedere, anche a terzi non soci, contributi e patrocinio per finalità di valorizzazione, di sviluppo, di miglioramento e di elevazione civica, sempre che siano rispettati i criteri per la mutualità prevalente stabiliti dalla legge.
  • 36. 33 In aggiunta a quanto sopra con la legge regionale 5 agosto 2014, n. 6, recante “Nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane”, all’articolo 4 (Funzioni e servizi comunali gestiti in forma associata per il tramite del CELVA), si è stabilito che i Comuni esercitino in forma associata, per il tramite del Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta (CELVA), le funzioni e i servizi comunali relativi ai seguenti ambiti di attività: a. formazione degli amministratori e del personale degli enti locali; b. consulenza e assistenza tecnica e giuridico-legale, nonché predisposizione di regolamenti tipo e della relativa modulistica; c. supporto alla gestione amministrativa del personale degli enti locali; d. attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie degli enti locali mediante affidamento a terzi. Per ulteriori informazioni riguardo la società cooperativa, la sua organizzazione nonché i dati dettagliati dei bilanci preventivo e consuntivo si rimanda a quanto pubblicato sul sito internet: www.celva.it . Mediante l’approvazione del Piano di razionalizzazione delle società partecipate, avvenuta con deliberazione della Giunta comunale n. 49 del 31.03.2015, redatto ai sensi dell’art. 1 commi 611 e segg. della legge 190/2014 e s.m.i., è stata effettuata un’analisi della situazione delle partecipazioni detenute dal Comune da cui è emerso che tutte le attuali società partecipate risultano indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente e che nessuna di esse risulta composta da soli amministratori né ha un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti. Il piano ha inoltre evidenziato che le attuali società partecipate dal Comune svolgono attività diversificate e non sono stati rilevati casi di sovrapposizione di funzioni. L’azione di monitoraggio e l’attività di governance delle società partecipate costituiscono il presupposto per il miglioramento del sistema dei servizi comunali offerti ai cittadini. Il controllo che il Comune esercita su di esse si configura come obbligo sostanziale e si concretizza nei seguenti modi: - definizione di linee guida ed indirizzi programmatici; - controllo economico-finanziario attraverso l’analisi dei documenti contabili e le relative relazioni sia in sede previsionale che a consuntivo; - controllo della regolarità gestionale inteso come verifica del rispetto delle disposizioni normative vigenti che si esplica mediante il controllo dei regolamenti adottati dalle società e tramite approfondimenti e richieste specifiche di documentazione; - controllo di efficacia ed efficienza sui servizi affidati da attuarsi attraverso il monitoraggio dei contratti di servizio, la verifica della loro sostenibilità e il rispetto degli standard qualitativi. In ambito pubblico il termine inglese di governance viene utilizzato per evidenziare la necessità di razionalizzare e creare una coerenza di sistema in tutte le attività che fanno capo a differenti soggetti, per
  • 37. 34 migliorare il processo decisionale ai diversi livelli istituzionali, per realizzare politiche, programmi e progetti con sempre maggior rispondenza all’interesse della collettività. Ai fini della governance il Consiglio comunale, nell’ambito delle proprie competenze definite dall’art. 10 dello Statuto comunale, assume un ruolo strategico nella definizione degli indirizzi che le società partecipate devono osservare. I rappresentanti dell’Amministrazione presso gli enti partecipati vigilano sull’attuazione di tali indirizzi e sulla realizzazione degli obiettivi gestionali assegnati e riferiscono in relazione ad eventuali scostamenti affinché l’Amministrazione possa attuare interventi correttivi. Con propria deliberazione n. 48 del 22.07.2014, in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 18 comma 2-bis della L. 133/2008, il Consiglio comunale ha fornito ad APS SPA le seguenti linee di indirizzo in materia di contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni di personale. Nel dettaglio: - presa d’atto del fatto che la dotazione organica risulta coerente con i servizi affidati ed autorizzazione al suo ampliamento unicamente nel caso di aumento della qualità dei servizi resi tramite l’ampliamento dell’offerta di servizi al pubblico (quali in particolare maggiori orari di apertura delle farmacie comunali) o nel caso di affidamento di nuovi servizi o ampliamento di quelli già esistenti da parte del Comune di Aosta a condizione che ciò non comporti ricadute negative sui bilanci societari portandoli in perdita; - assunzione di personale a tempo determinato disciplinata dai contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti; - subordinazione, in misura da definirsi da parte del Consiglio comunale, dell’eventuale componente variabile dei compensi degli amministratori delegati e dirigenti ad obiettivi riguardanti la riduzione dei costi operativi; Con la deliberazione del Consiglio comunale menzionata si è altresì stabilito: - che gli enti partecipati adottino per il proprio personale codici di comportamento coerenti con quello del Comune di Aosta; - che l’applicazione delle linee di indirizzo individuate per APS SPA sia estesa, compatibilmente con la natura e le finalità statutarie, alla società IN.VA. SPA. Pertanto, ai fini della riduzione dei costi operativi aziendali, con la suddetta deliberazione dell’assemblea consiliare, il Comune di Aosta ha imposto alle sue partecipate, per quanto possibile in relazione al controllo esercitato sulle stesse, il blocco delle assunzioni e la subordinazione delle retribuzioni variabili dei dirigenti alla diminuzione dei costi aziendali. In ottemperanza a quanto previsto dal Piano di razionalizzazione in precedenza citato, al fine di conseguire i risparmi relativi ai compensi previsti per i membri del CdA, la società interamente partecipata dall’Ente APS SPA, ha ridimensionato il proprio Consiglio di Amministrazione passando da cinque membri agli attuali tre membri, nominati con decreto del Sindaco n. 170 del 17.12.2015.
  • 38. 35 Relativamente ad IN.VA S.p.A. il Piano di razionalizzazione ha previsto di valutare, compatibilmente e concordemente alla volontà degli altri soci che esercitano poteri di controllo, la previsione di un Amministratore Unico ai sensi dell’art. 15 dello Statuto della società stessa, in luogo degli attuali tre membri. La strategia generale auspicata dall'Amministrazione e delineata nel piano, al fine di rendere sempre più performanti le proprie società partecipate, può essere sintetizzata nei seguenti punti fondamentali: - consolidare le attività tipiche riducendo i costi operativi ed incrementando l'efficienza dei processi; - qualificare e professionalizzare le risorse umane; - garantire una struttura finanziaria solida e bilanciata anche attraverso la riduzione di eventuali sprechi. Nell’ambito della riforma della Pubblica amministrazione (c.d. Madia) il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, ha approvato nella seduta del 20 gennaio 2016, in esame preliminare, il primo pacchetto di decreti legislativi attuativi della legge 7 agosto 2015, n. 124 tra cui quello relativo alle società partecipate che prevede la drastica riduzione delle società inutili. La bozza prevede la dismissione delle società inattive, quelle troppo piccole e quelle che non producono servizi indispensabili alla collettività, l’attuazione di interventi sui compensi degli amministratori nonché l’individuazione di criteri chiari sulla base dei quali sarà possibile costituire e gestire le società partecipate. In tema di servizi pubblici locali di interesse economico generale si promuove l'erogazione dei servizi sulla base di principi di efficienza, efficacia nella soddisfazione dei bisogni dei cittadini e l’applicazione dei costi standard nelle tariffe. Enti pubblici vigilati Il Comune di Aosta nomina un proprio rappresentante nei seguenti enti pubblici: - Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Casa di riposo G.B. Festaz – Maison de repos J. B. Festaz”, con sede in Aosta, che svolge attività di promozione e gestione di servizi alla persona e alle famiglie attraverso attività socio-sanitarie, assistenziali ed educative; - “Sub-ATO Monte Emilius - Piana di Aosta”, con sede in Brissogne (AO), che ha attualmente come finalità l’esercizio e la manutenzione degli impianti di depurazione e delle opere connesse (collettori fognari) presenti sui territori dei comuni associati e lo svolgimento del servizio di analisi di potabilità delle acque destinate al consumo umano degli acquedotti dei Comuni del sotto-ambito; - “Consorzio dei Comuni della Valle d'Aosta con sede in Aosta - Bacino imbrifero Montano della Dora Baltea (B.I.M.)”, con sede in Aosta, avente come scopo l’ottenimento dei sovracanoni previsti dalla legge 27 dicembre 1953, n. 959 e s.m.i.; - “A.R.E.R. Valle d'Aosta - Azienda Regionale per l’Edilizia Residenziale - Agence Régionale pour le Logement”, con sede in Aosta, che si occupa dell’attuazione di interventi di ERP di nuova costruzione,
  • 39. 36 ristrutturazione e manutenzione straordinaria, della gestione del patrimonio di ERP di proprietà dell'Azienda e dei Comuni, dell’acquisizione di immobili, della gestione di servizi per conto di Comuni e di Utenti, di amministrazioni condominiali di stabili di ERP. In data 17.07.2015 è stato sottoscritto un accordo di programma tra L’A.R.E.R., il Comune di Aosta e l’Amministrazione regionale per l’affidamento all’Azienda della gestione dell’intero patrimonio di edilizia residenziale di proprietà del Comune di Aosta. Enti di diritto privato controllati Il Comune di Aosta nomina un proprio rappresentante all’interno del Consiglio direttivo del “Consorzio delle Acque Mère des Rives”, con sede in Aosta, che si occupa della gestione e della distribuzione di acqua irrigua ai consorziati. 1.2.4 Coerenza e compatibilità con le disposizioni del patto di stabilità La disciplina del Patto di Stabilità per il Comune di Aosta (ed in generale per gli Enti Locali valdostani), è iniziata nel 2002 con le prime norme regionali (l.r. 14/2002, l.r. 25/2002 e relative delibere di Giunta applicative) che prevedevano il calcolo del saldo in modo autonomo rispetto alle norme statali. Dal 2013 lo scenario cambia e le modalità di calcolo del saldo vengono allineate alla normativa statale; gli obiettivi sono il miglioramento del saldo finanziario di competenza mista e la riduzione del debito. Il primo obiettivo è rappresentato come la somma algebrica degli importi derivanti dalla differenza tra entrate accertate e spese impegnate per la parte corrente e dalla differenza tra riscossioni e pagamenti per la parte in conto capitale. Il secondo obiettivo pone come obbligo il mantenimento di un certo rapporto tra il debito dell’Ente e le entrate proprie. Quest’ultimo non ha mai costituito un problema per l’Ente, visto che si è sempre mantenuto molto al di sotto di tale limite, anche per il fatto che non sono più stati assunti mutui nell’ultimo triennio (2013-2015). Discorso completamente diverso invece per quanto riguarda il saldo finanziario; questa nuova metodologia di calcolo ha creato enormi problemi all’Ente, in particolare sulla parte investimenti. Il saldo di parte corrente è sempre stato positivo, mentre quello in c/capitale è sempre stato fortemente negativo; era situazione prevedibile a fronte del fatto che l’Ente nel passato aveva finanziato gli investimenti con avanzo di amministrazione e con mutui. Essendo tali modalità di finanziamento non comprese nelle entrate rilevanti ai fini del Patto, il saldo in c/capitale rappresentava un elemento di forte criticità, situazione che, anche a livello nazionale, ha comportato una forte contrazione del livello degli investimenti; il mantenimento ad oltranza delle regole vigenti nel 2015 avrebbe comportato l’adozione di una politica di sviluppo fortemente contenuta. Viceversa, la l. 208/2015 ha previsto l’adozione di una nuova visione sul Patto di stabilità interno, abrogando le regole vigenti e introducendo - all’articolo 1, comma 707, commi da 709 a 713, comma 716 e commi da 719 a 734 - nuove regole di finanza pubblica per gli enti territoriali nelle more dell’entrata in
  • 40. 37 vigore della legge 24 dicembre 2012, n. 243 recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’articolo 81, sesto comma, della Costituzione”. Nello specifico, a decorrere dal 2016 e fino all’attuazione della citata legge n. 243 del 2012, al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concorrono le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le città metropolitane, le province e tutti i Comuni, a prescindere dal numero di abitanti. Ai predetti enti territoriali viene richiesto di conseguire un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali (art. 1, comma 710). La nuova disciplina prevede che, per la determinazione del saldo valido per la verifica del rispetto dell’obiettivo di finanza pubblica, le entrate finali siano quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 degli schemi di bilancio previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e le spese finali siano quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3 del medesimo schema di bilancio. Viene, inoltre, specificato che, per il solo anno 2016, nelle entrate finali e nelle spese finali, in termini di competenza, è considerato il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota riveniente dal ricorso all’indebitamento. Questo ultimo passaggio non riguarda al momento il Comune di Aosta in quanto, in fase di prima applicazione delle nuove regole contabili, i fondi pluriennali vincolati si formeranno solo in occasione del riaccertamento straordinario dei residui, operazione ancora in corso e, pertanto, tali fondi saranno pari a zero nel bilancio di previsione. Anche gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione non vengono considerati tra le spese finali ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. Vi sono poi ulteriori esclusioni (vedi i vari commi citati) che non sono al momento rilevanti per questo Ente. Si rimane comunque in attesa della specifica normativa regionale o comunque delle indicazioni degli uffici stessi, anche in funzione della deroga prevista dalla l.r. 19/2015, art. 10, comma 3, in materia di utilizzo dell’avanzo di amministrazione per le spese socio-assistenziali che non rientreranno nel calcolo delle spese finali. Calcolo Saldo : Entrate Finali (tit. 1+2+3+4+5) + FPV (E) – Spese Finali (tit. 1+2+3) – FPV (S) – FCDE >= 0 Legenda: FCDE >> Fondo crediti dubbia esigibilità FPV (E o S) >> Fondi pluriennali vincolati in entrata o spesa (non presenti attualmente) Saldo = 64.116 – 64.059 – 1.500 > 0 (nelle spese finali non sono ancora detratte le spese sociali, in attesa di indicazioni) Il saldo è positivo. 1.3 INDIRIZZI ED OBIETTIVI STRATEGICI 1.3.1 Ambiti e obiettivi strategici del Comune di Aosta Alla luce del programma di mandato del Sindaco e della Giunta sono stati individuati i seguenti ambiti strategici che definiscono le linee di intervento prioritarie che l’Amministrazione comunale intende attuare
  • 41. 38 durante il mandato politico. A seguire sono esplicitati e declinati i relativi obiettivi pluriennali da realizzarsi nel corso della consigliatura 2015-2020. Si rende necessario, infatti, alla luce del quadro economico attuale, ragionare oggi più che mai in una logica di prospettiva che, partendo dal quinquennio in corso, sia capace di proporre uno sguardo più a lungo termine, propulsivo, al fine di gestire gli effetti della crisi e nello stesso tempo impostare nuove politiche di sviluppo economico territoriale oltre che sviluppare una politica di welfare efficace e rispondente ai tempi. Oltre alla necessaria riorganizzazione della macchina amministrativa e all’ottimizzazione delle risorse e competenze interne all’Ente, con conseguente razionalizzazione delle spese-costi, è necessario valorizzare gli ambiti di sviluppo culturale, turistico e sportivo del territorio, capaci di creare sviluppo e indotto e rappresentativi della vocazione primaria della città di Aosta. Si tratta di rendere il territorio maggiormente attrattivo, sfruttando le grandi potenzialità che ha la città di Aosta grazie al suo patrimonio storico-artistico e ambientale promuovendo una nuova immagine della stessa, in sinergia con enti, associazioni, Amministrazioni comunali limitrofe e Amministrazione regionale. La città sta attraversando un’importante trasformazione verso una riorganizzazione infrastrutturale, sia del traffico che della mobilità, ma anche dal punto di vista della riqualificazione insediativa e dei servizi. Aosta, che vuole essere sempre più una Smart City, deve gestire dunque l’attuale situazione di trasformazione su cui insistono oggi in particolare gli interventi importanti relativi ai cantieri NUV (Nuova Università Valdostana) e della rete di teleriscaldamento Telcha e di conseguenza dell’acquedotto comunale, e a breve i lavori per il rifacimento delle piazze e a seguire quelli per la mobilità sostenibile. Allo stesso modo si rende prioritario il mantenimento dei servizi alla persona, per questo l’Amministrazione comunale si impone la necessità di operare scelte strategiche per garantire, nel futuro, servizi sempre efficienti e un livello di assistenza alto ai cittadini nonostante la diminuzione delle risorse pubbliche. Aosta vuole, inoltre, farsi promotrice di un piano strategico per la Plaine. Uno studio con il coinvolgimento degli stakeholders del territorio per definire il volto della Piana di Aosta nei prossimi 20/30 anni: un agglomerato urbano con una strategia unica volta ad attrarre investimenti produttivi per rilanciare l'economia locale. Aosta ha capacità inespresse da valorizzare, Aosta vuole essere luogo ideale dove abitare, aperta a tutti, innovativa, trasparente ed efficiente. Aosta deve, anche per questo, guardare allo scenario internazionale europeo cercando nuove possibilità e opportunità che, attraverso bandi e finanziamenti specifici, permettano di arricchire il proprio “curriculum” e visibilità, oltre alle proprie capacità di mettere in campo progetti e azioni di sviluppo a beneficio di tutta la comunità. La misura dell’importanza strategica dello sguardo all’Europa è data dalla costituzione di specifica unità di progetto “Affari europei” che, grazie anche alla collaborazione con il Dipartimento Affari
  • 42. 39 Europei dell’Amministrazione regionale, potrà coordinare i diversi settori dell’Ente nell’approfittare delle numerose opportunità che l’Unione europea offre nel perseguire politiche di sviluppo. 1° Ambito strategico - Aosta da promuovere valorizzando le potenzialità inespresse La nostra città ha un potenziale di offerta straordinario: un invidiabile patrimonio archeologico- monumentale, arte, enogastronomia, un’elevata qualità della vita, paesaggi incantevoli e incontaminati, ma anche tradizioni, folklore e una forte e marcata identità storico-culturale. Perché il nostro prodotto turistico diventi competitivo sul mercato, occorre quindi coniugare attività sportive e turistiche con l’enogastronomia e i prodotti della nostra tradizione, e, più in generale, con l’offerta proveniente dal tessuto economico cittadino in grado di connotare in modo più pregnante la città; occorre collegare l’arte e la cultura presenti sul nostro territorio alle attività sciistiche e al paesaggio offerto dalle montagne che circondano Aosta; occorre puntare su eventi che siano capaci di porsi come “attrattore turistico”. L’aiuto dell’informatizzazione e degli strumenti web devono in questo senso rappresentare un elemento centrale poiché capaci di raggiugere target importanti a costi più moderati. Obiettivi strategici Cultura e turismo come fattori di crescita del territorio L’obiettivo mira a valorizzare e investire sul grande potenziale della nostra città, che resta ancora non compiutamente espresso. Se Aosta è “la piccola Roma nel cuore delle Alpi”, ciò significa che due sono i suoi elementi identitari. Ecco, allora, che l’obiettivo cui guardiamo è quello di valorizzare in chiave di attrattori turistici integrati il patrimonio storico-culturale cittadino - che presto sarà arricchito dall’apertura al pubblico dell’Area megalitica, sito archeologico di inestimabile valore e di interesse internazionale – e la naturale, reciproca, confluenza– di cui pochissime altre realtà godono – tra la città e la stazione sciistica di Pila. Se i turisti sceglieranno di soggiornare in città, o comunque di fruire dei suoi servizi, nel corso della loro vacanza – anche di quella a vocazione prevalentemente sportiva o naturalistica -, proprio perché attratti dalla posizione invidiabile di Aosta e dalla sua offerta culturale, noi avremo raggiunto il nostro obiettivo. Sempre in quest’ottica saranno valorizzati, anch’essi in chiave identitaria, quegli eventi che sono ormai divenuti dei veri e propri attrattori turistici. Uno su tutti: il Marché Vert Noël. Tale ambizioso obiettivo non potrà prescindere da un costante e costruttivo confronto con i partner, istituzionali e non, che a diverso titolo, sono attori del processo di sviluppo e rilancio del nostro tessuto economico. La creazione di una rete di collaborazione solida e costruttiva è la chiave di volta perché le energie di tutti siano orientate nella stessa direzione.
  • 43. 40 A ciò si aggiunge un’attività di comunicazione e marketing efficace e mirata del nostro territorio, gestita in modo coordinato con la Regione e gli altri “ambasciatori” del prodotto Aosta/Valle d’Aosta, affinché la nostra identità possa essere riconosciuta sul mercato con un marchio e connotazioni unici e consolidati. Valorizzazione di eccellenze e rendere il territorio maggiormente attrattivo In tale direzione, si muove l’obiettivo di procedere con la riqualificazione del “Mercato coperto” cittadino, anche come volano per la riqualificazione e valorizzazione dell’intero tessuto commerciale del centro cittadino come vetrina delle peculiarità del nostro territorio. In questo senso per la sua collocazione nelle immediate vicinanze dell’asse romano e, al tempo stesso, dell’autostazione e della stazione FS, nonché per la favorevole accessibilità garantita dalla presenza di aree di sosta limitrofe, la struttura del Mercato coperto ben si presta a divenire il “cardine” di tale progetto di valorizzazione, sfruttando le potenzialità e le opportunità del partenariato pubblico – privato. Il cuore storico della città rimane al centro delle attenzioni dell’Amministrazione tramite una programmazione di attività e iniziative culturali e sportive, una rinnovata attenzione ai servizi commerciali e alle attività produttive, in stretta collaborazione con le associazioni ed enti del territorio. 2° Ambito strategico - Aosta sostenibile Le città del futuro dovranno essere più sostenibili, inquinare meno, sprecare meno energia e rendere più facile la vita dei cittadini. In questo senso diverse azioni sono in corso e rappresentano passi fondamentali per la trasformazione di Aosta in città “green” e “sostenibile”. Aosta vuole essere a tutti gli effetti una Smart City. Questo significa riprogettare la città: gli interventi riguardano principalmente lo sviluppo della mobilità sostenibile, l’ambiente, l’efficienza energetica, e vengono recepiti nella pianificazione urbanistica del territorio per indirizzare la città verso questo nuovo modello di sviluppo. In quest’ottica, la candidatura della città di Aosta al Premio "European Green Leaf 2017”, promosso dalla Commissione europea, e l’avvenuta selezione da parte della commissione tecnica di esperti tra le 10 città europee con una popolazione tra i 20 mila e i 100 mila abitanti che si contendono il titolo a seguito della presentazione del dossier di candidatura, danno conto, da un lato, del percorso sinora intrapreso sotto il profilo di una buona gestione ambientale e dell’impegno dimostrato nello sviluppo di una crescita verde del proprio territorio e, dall’altro, dell’attenzione, sensibilità e consapevolezza con cui la città guarda al suo futuro “green”, inteso come sviluppo della sostenibilità ambientale. Obiettivi strategici Territorio integrato e mobilità sostenibile I principali strumenti di pianificazione della città saranno fulcro della programmazione in questa direzione, come ad esempio il Piano del traffico urbano cui si collega il nuovo Piano per la sosta. La mobilità delle