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Circolo	“F.	Giannico”	di	Gioia	del	Colle	
pdgioiadelcolle@libero.it	
	
	
	
COMUNICATO	STAMPA	
	
LE	DIMISSIONI	DEL	SINDACO	LUCILLA:	
DISAPPUNTO	PER	TEMPISTICA,	CONTENUTO	E	MODALITA’	
	
Il	Partito	Democratico	riscontra	con	disappunto	ed	apprensione,	per	le	sorti	di	Gioia	del	
Colle,	 le	 dimissioni	 del	 Sindaco	 Lucilla,	 anche	 in	 considerazione	 di	 tempistica,	 contenuto	 e	
modalità	con	le	quali	sono	state	rassegnate.	
E’	 evidente	 che	 queste	 dimissioni	 rappresentano	 l’esito	 infelice	 dell’imperizia,	
dell’irrisolutezza	 e	 dell’inefficacia	 dell’azione	 amministrativa	 svolta	 fin	 qui	 da	 questa	
Amministrazione	 e	 manifestano	 palesemente	 la	 crisi	 oramai	 cronica,	 strutturale	 e	 di	 sistema	
che	 ha	 investito	 il	 Comune	 di	 Gioia,	 aggravata	 dall’operato	 di	 stampo	 nuovista	 della	
maggioranza	PRODIGIO-SEP.	
	
Con	 riferimento	 alla	 tempistica,	 a	 parte	 la	 precocità	 senza	 precedenti	 delle	 dimissioni,	
risalta	agli	occhi	il	particolare	momento	storico	in	cui	vengono	rassegnate,	con	una	città	alle	
prese	 con	 eventi	 o	 attività	 straordinarie	 di	 grande	 impatto	 sociale,	 tra	 cui	 l’esecuzione	
dell’ordinanza	 di	 chiusura	 della	 Coop	 con	 le	 conseguenti	 ricadute	 sociali	 per	 dipendenti	 ed	
utenti	e	l’avvio	del	servizio	di	raccolta	differenziato	“porta	a	porta”	con	le	oggettive	ed	irrisolte	
difficoltà	già	riscontrate.	
	
Quanto	al	contenuto,	della	lettera	di	dimissioni	del	Sindaco	colpiscono	il	solito,	noioso	e	
ridondante	 “scarica	 barile”	 sui	 predecessori	 per	 i	 gravi	 problemi	 presenti,	 la	 propria	
“autoassoluzione”	sulla	base	di	presunti	scarsissimi	risultati	raggiunti	e	l’assoluta	mancanza	di	
motivazioni	politiche	sostanziali,	affidate	ad	un	banale	rimando	all’entrata	nel	gruppo	misto	dei	
consiglieri	Zileni	e	De	Rosa.	
Tutto	 sembra	 riguardare	 solamente	 una	 questione	 interna	 di	 disfunzioni	 di	 rapporti,	 di	
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Infine,	 con	 riferimento	 alle	 modalità,	 raccapriccia	 di	 questa	 crisi	 e	 di	 queste	 dimissioni	
proprio	 la	 mancanza	 dell’elemento	 di	 cui	 i	 nuovi	 amministratori	 si	 erano	 fatti	 paladini:	 la	
trasparenza.	Non	appare	affatto	ai	cittadini	ciò	che	c’è	dentro	(o	dietro).	E	qui	sta	il	dato	più	
grave	sotto	il	profilo	democratico.	
La	crisi	della	maggioranza	ha	covato	segretamente	e	si	è	consumata	tutta	al	di	fuori	del	
Consiglio	 Comunale,	 in	 una	 dimensione	 extra	 istituzionale	 pericolosa	 e	 inammissibile.	 E’	
sintomatico	 al	 riguardo	 che	 il	 Sindaco,	 invece	 di	 presentare	 le	 sue	 dimissioni	 al	 Consiglio	
Comunale	come	vuole	la	Legge	per	l’iscrizione	all’ordine	del	giorno	di	un’apposita	seduta,	le	
abbia	presentate	in	conferenza	stampa	alla	sua	maggioranza	e	inoltrate	-	ma	non	si	sa	come	-	
all’Ufficio	protocollo	come	le	dimissioni	di	un	consigliere	qualsiasi.	Per	la	democrazia	comunale	
è	una	ferita	che	ha	pochi	precedenti.		
	
Dato	tutto	ciò,	il	Partito	Democratico,	anche	facendosi	interprete	delle	esigenze	della	
collettività	 civica,	 invita	 formalmente	 il	 Sindaco	 Lucilla,	 la	 Giunta	 e	 la	 maggioranza	 a	
presentarsi	subito	in	Consiglio	Comunale	affinché	il	Sindaco	presenti	formalmente	in	seduta	
pubblica	 le	 sue	 dimissioni	 e	 verifichi,	 a	 stretto	 giro,	 se	 ha	 ancora	 una	 maggioranza	 e	 quale,	
dando	libera	voce	prima	di	tutto	ai	consiglieri	della	maggioranza	che	l’ha	sostenuto,	affinché	in	
ultima	analisi	vengano	finalmente	alla	luce	i	motivi	di	una	crisi	che	disorienta	ed	inquieta	tutti	i	
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  • 1. Circolo “F. Giannico” di Gioia del Colle pdgioiadelcolle@libero.it COMUNICATO STAMPA LE DIMISSIONI DEL SINDACO LUCILLA: DISAPPUNTO PER TEMPISTICA, CONTENUTO E MODALITA’ Il Partito Democratico riscontra con disappunto ed apprensione, per le sorti di Gioia del Colle, le dimissioni del Sindaco Lucilla, anche in considerazione di tempistica, contenuto e modalità con le quali sono state rassegnate. E’ evidente che queste dimissioni rappresentano l’esito infelice dell’imperizia, dell’irrisolutezza e dell’inefficacia dell’azione amministrativa svolta fin qui da questa Amministrazione e manifestano palesemente la crisi oramai cronica, strutturale e di sistema che ha investito il Comune di Gioia, aggravata dall’operato di stampo nuovista della maggioranza PRODIGIO-SEP. Con riferimento alla tempistica, a parte la precocità senza precedenti delle dimissioni, risalta agli occhi il particolare momento storico in cui vengono rassegnate, con una città alle prese con eventi o attività straordinarie di grande impatto sociale, tra cui l’esecuzione dell’ordinanza di chiusura della Coop con le conseguenti ricadute sociali per dipendenti ed utenti e l’avvio del servizio di raccolta differenziato “porta a porta” con le oggettive ed irrisolte difficoltà già riscontrate. Quanto al contenuto, della lettera di dimissioni del Sindaco colpiscono il solito, noioso e ridondante “scarica barile” sui predecessori per i gravi problemi presenti, la propria “autoassoluzione” sulla base di presunti scarsissimi risultati raggiunti e l’assoluta mancanza di motivazioni politiche sostanziali, affidate ad un banale rimando all’entrata nel gruppo misto dei consiglieri Zileni e De Rosa. Tutto sembra riguardare solamente una questione interna di disfunzioni di rapporti, di divergenze sui metodi di decisione, alla fine (a detta del Sindaco) di contrasti per problemi di poltrone. Manca, appunto, la sostanza politica delle ragioni delle divergenze e dei contrasti. Nulla trapela, ad esempio, su diversità di vedute eventualmente sussistenti nel merito delle principali questioni amministrative finora occorse: elezione del Presidente del Consiglio e rapporti con la minoranza, democrazia partecipativa e trasparenza effettiva dei procedimenti, politica finanziaria e programmazione, riaccertamento dei residui attivi e passivi, riconoscimento dei debiti fuori bilancio, correttivi al rendiconto di gestione per i rilievi mossi dai
  • 2. Revisori dei Conti, Rigenerazione Urbana, regolamentazione esercizi commerciali all’aperto e chiusura centro storico, SPES e nuova gestione privata del servizio raccolta rifiuti, chiusura COOP, concessione in uso strutture pubbliche, gestione del palazzetto dello sport, rapporti con le associazioni ecc. In un contesto di tale scarsezza di discriminanti politiche di contenuto, le dimissioni di Lucilla riproducono la funzione di strumento tattico di manovra tipico della vecchia politica: un’arma di deterrenza con la quale preannunziare lo scioglimento del Consiglio e il “tutti a casa” per tenere sotto scacco i due separatisti e rimettere in riga, senza condizioni, quei consiglieri di maggioranza inquieti per la scarsa democrazia interna ed insoddisfatti del modo di amministrare. Preoccupa ancora di più il fatto che il Sindaco Lucilla, invece di riconoscere la mancanza finora dimostrata di una linea di governo e ricercarla in una diversa condivisa visione della città improntata al principio della programmazione e della partecipazione attiva dei cittadini all’azione amministrativa, si limiti a determinare un ricompattamento forzoso a prescindere almeno degli otto consiglieri di coalizione rimanenti, nella pretesa temeraria di poter comunque andare avanti con il sostegno diretto di appena la metà dei consiglieri eletti, consegnandosi così all’avventurismo per la sopravvivenza pura e semplice. Infine, con riferimento alle modalità, raccapriccia di questa crisi e di queste dimissioni proprio la mancanza dell’elemento di cui i nuovi amministratori si erano fatti paladini: la trasparenza. Non appare affatto ai cittadini ciò che c’è dentro (o dietro). E qui sta il dato più grave sotto il profilo democratico. La crisi della maggioranza ha covato segretamente e si è consumata tutta al di fuori del Consiglio Comunale, in una dimensione extra istituzionale pericolosa e inammissibile. E’ sintomatico al riguardo che il Sindaco, invece di presentare le sue dimissioni al Consiglio Comunale come vuole la Legge per l’iscrizione all’ordine del giorno di un’apposita seduta, le abbia presentate in conferenza stampa alla sua maggioranza e inoltrate - ma non si sa come - all’Ufficio protocollo come le dimissioni di un consigliere qualsiasi. Per la democrazia comunale è una ferita che ha pochi precedenti. Dato tutto ciò, il Partito Democratico, anche facendosi interprete delle esigenze della collettività civica, invita formalmente il Sindaco Lucilla, la Giunta e la maggioranza a presentarsi subito in Consiglio Comunale affinché il Sindaco presenti formalmente in seduta pubblica le sue dimissioni e verifichi, a stretto giro, se ha ancora una maggioranza e quale, dando libera voce prima di tutto ai consiglieri della maggioranza che l’ha sostenuto, affinché in ultima analisi vengano finalmente alla luce i motivi di una crisi che disorienta ed inquieta tutti i cittadini gioiesi. Il Segretario Cittadino Maurizio Liuzzi