The grandiflora petunia type was developed in early 1950, with the first F1 hybrid grandiflora,
‘Ballerina,’ introduced in 1952. This type has large showy flowers 31⁄2 to 5 inches in diameter. Cultivarshave been developed in a widerange of flower colors and with
petals that may have frilled or
rounded edges.
Cut Chrysanthemum- introduction and uses – varieties – media and environment- Fumigation - filed preparation - planting systems – nutrition and fertigation - weed management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- physiological disorders and its control measures- harvest index and yield
The grandiflora petunia type was developed in early 1950, with the first F1 hybrid grandiflora,
‘Ballerina,’ introduced in 1952. This type has large showy flowers 31⁄2 to 5 inches in diameter. Cultivarshave been developed in a widerange of flower colors and with
petals that may have frilled or
rounded edges.
Cut Chrysanthemum- introduction and uses – varieties – media and environment- Fumigation - filed preparation - planting systems – nutrition and fertigation - weed management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- physiological disorders and its control measures- harvest index and yield
Gomphrena and Ixora - introduction and uses – varieties - soil and climate and planting systems - weed, nutrition and irrigation management – role of growth regulators- harvest index and yield
Gladiolus is an important cut flower crop grown commercially in many parts of the world. Breeding work in gladiolus has been carried out at IARI, New Delhi; IIHR, Bangalore; NBRI, Lucknow, IHBT, Palampur and Horticulture Experiment and Training centre, Chaubattia.
Scented rose - introduction and uses – varieties - soil and climate and planting systems - weed, nutrition and irrigation management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- harvest index and yield
Periwinkle (Catharanthus roseus) belonging to the family Apocynaceae
the presence of alkaloids like ajmalicine (raubasin),serpentine and reserpine in roots, which is well known for their hypotensive and antispasmodic properties.
Production technology of chrysanthemum
Protected cultivation HORTICULTURE practices
Scope and importance of chrysanthemum
Light and temperature management in chrysanthemum
Dutch rose - introduction and uses – varieties – media and environment- Fumigation - filed preparation - planting systems – nutrition and fertigation - weed management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- physiological disorders and its control measures- harvest index and yield
Gomphrena and Ixora - introduction and uses – varieties - soil and climate and planting systems - weed, nutrition and irrigation management – role of growth regulators- harvest index and yield
Gladiolus is an important cut flower crop grown commercially in many parts of the world. Breeding work in gladiolus has been carried out at IARI, New Delhi; IIHR, Bangalore; NBRI, Lucknow, IHBT, Palampur and Horticulture Experiment and Training centre, Chaubattia.
Scented rose - introduction and uses – varieties - soil and climate and planting systems - weed, nutrition and irrigation management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- harvest index and yield
Periwinkle (Catharanthus roseus) belonging to the family Apocynaceae
the presence of alkaloids like ajmalicine (raubasin),serpentine and reserpine in roots, which is well known for their hypotensive and antispasmodic properties.
Production technology of chrysanthemum
Protected cultivation HORTICULTURE practices
Scope and importance of chrysanthemum
Light and temperature management in chrysanthemum
Dutch rose - introduction and uses – varieties – media and environment- Fumigation - filed preparation - planting systems – nutrition and fertigation - weed management – training and pruning – special horticultural practices - role of growth regulators- physiological disorders and its control measures- harvest index and yield
2. 1. Uniflora
1.1 - Standard. La pianta viene coltivata su 1-3 steli che vengono
sottoposti ad
operazioni di sbocciolatura e sfemminellatura in modo da lasciare un
solo capolino terminale che assume, a maturità, una notevole
dimensione (oltre 20 cm). Normalmente vengono utilizzati solo per
fioritura naturale.
1.2 - Sbottonato. Varietà di anemoni, pompon, margherite, decorativi
che vengono sbocciolati ín modo da tenere il solo capolino terminale
che arriva a grandezze medio grandi ma inferiori a quelle della categoria
precedente. Fioritura naturale e programmata.
2. Multiflora
2.1 Spray. Le piante vengono coltivate con uno o più steli, sottoposti a
sfemminellatura ma non a sbocciolatura o all'eliminazione del solo
bocciolo terminale in modo da portare a fioritura più di un bocciolo e
formare un mazzo di capolini. Fioritura naturale e programmata.
3. La produzione programmata
ll crisantemo coltivato è una specie brevidiurna e in
condizioni naturali fiorisce, almeno
alle nostre latitudini, nei mesi autunnali.
ll fotoperiodo critico, cioè quello corrispondente
al numero massimo giornaliero di ore di luce al
quale può avvenire il passaggio dalla fase
vegetativa a quella riproduttiva, è di circa 14 ore.
Occorre, cioè, che il fotoperiodo sia inferiore alle 14
ore giornaliere (13,5) perché si possa avviare
l'induzione a fiore.
4. • La durata critica del giorno, come si è
visto, si aggira sulle 14 ore: se il
fotoperiodo è più lungo (maggiore di
14,5) si ha sviluppo vegetativo;
• se è più breve (min. 13,5) si ha
differenziazione a fiore.
5. Tempo di reazione
Da quando si è diffusa la coltura programma, a fioritura
in qualunque epoca dell'anno, la classificazione delle
cultivar e soprattutto di quelle più recenti, costituite
appositamente per tale tipo di coltivazione, tiene conto
non più dell'epoca di fioritura naturale ma del tempo di
reazione: della durata, cioè, del periodo (espresso in
settimane) intercorrente tra I'inizio della fase di
induzione a fiore (cioè dell'inizio del trattamento di
fotoperiodo breve) ed il momento della fioritura, cioè
la maturazione commerciale del prodotto, sia esso il
fiore reciso oppure il vaso fiorito.
6. • Le cultivar possono variare notevolmente
• quanto a tempo di reazione: nelle più precoci
questo può ridursi a 6 settimane, nelle più
• tardive si arriva sino a 15 settimane.
7. Fasi del ciclo della coltura
programmata
• Raccolta (Data stabilita)
• Giorno corto (TDR: da catalogo)
• Giorno lungo (sempre necessario
x la crescita 4-6 sino a 8 settimane)
• Trapianto piantine (data da calcolare)
8. La programmazione del crisantemo agendo in
ambiente artificiale, è basata sulla regolazione
del fotoperiodo: il giorno lungo consente di
favorire lo sviluppo vegetativo
(delle piantine in accrescimento) e di
mantenerlo indefinitamente (per esempio nelle
piante madri che devono fornire le talee),
inibendo la differenziazione fiorale;
9. • il giorno breve, viceversa, stimola I‘ induzione
a fiore delle piante sufficientemente
sviluppate e quindi consente di ottenere il
prodotto maturo entro il periodo consentito
dal tempo di reazione delle singole cultivar.
10. Regolazione del fotoperiodo
La regolazione del fotoperiodo :
prolungando la fase giornaliera di luce : 1)
favorendo così il giorno lungo oppure 2)
interrompendo la notte (mediante illuminazione
artificiale)
rendendo più lunga la fase giornaliera di buio, in
modo da favorire il giorno breve: oscuramento
della serra.
11. Crescita= giorno lungo
• Poiché nella prima fase di sviluppo della
coltura, sia da vaso fiorito che da fiore reciso,
occorre stimolare la crescita della pianta per
ottenere steli fiorali abbastanza lunghi, nei
nostri climi è necessario illuminare
artificialmente durante qualunque ciclo
programmato,
da metà agosto a metà maggio
12. • Se siamo naturalmente in
condizioni di giorno corto è
necessaria l’illuminazione
artificiale
13. Illuminazione artificiale
• L'azione stimolante può essere ottenuta con
sistemi diversi di illuminazione artificiale; essi
possono essere distinti sulla base del fatto che
provochino:
• 1) allungamento vero e proprio del giorno
(day lengthening);
• 2) interruzione della notte (night break
lighting);
• 3) illuminazione notturna ciclica, con brevi e
successivi periodi dl luce alternati ad altri di
buio (cyclic lighting during the night break).
14. Sviluppo dei germogli su piante madri
e inibizione della differenz. fiorale
L'illuminazione artificiale è indispensabile (nei nostri ambienti da
agosto a maggio) per consentire sia l'accrescimento vegetativo
delle piantine prima della differenziazione fiorale sia il
mantenimento indefinito dello stato vegetativo delle piante
madri produttrici delle talee.
L'illuminazione supplementare è, in questo secondo caso, più
critica che nel primo, poiché i germogli che non siano
perfettamente in condizioni vegetative danno origine a pessime
talee.
15. I migliori risultati sulle piante madri si ottengono con il
sistema dell'interruzione della notte (per esempio, per 2
ore nei mesi primaverili ed autunnali e per 4 ore nei mesi
invernali) somministrando, mediante lampade ad
incandescenza, e non di altro tipo (fluorescenti, a
vapore di sodio, ecc.) luce di intensità molto bassa
(50-100 lux).
Non è invece consigliabile I'illuminazione
notturna ciclica con lampade ad incandescenza
poiché non sembra essere sufficientemente
efficace per indurre una reale inibizione alla
differenziazione fiorale
16. • La sensibilità al trattamento è poi molto
variabile, sia in funzione della cultivar (per
alcune non è sufficiente I'intensità luminosa
minima e bisogna raggiungere i 100 lux),
sia in dipendenza dell'età delle piante madri
che, con I'invecchiamento, vengono più
difficilmente inibite.
17. Programmazione del fiore reciso
• L'illuminazione artificiale delle piante
destinate alla produzione di fiori e
mantenute durante la fase
d'accrescimento vegetativo a 15-16°C,
può essere effettuata con uno dei tre
sistemi indicati in precedenza.
18. • L'allungamento vero e proprio del giorno è il
sistema tradizionale ed il primo ad essere
utilizzato, ma oggi è praticamente caduto in
disuso a causa dell'elevato costo di esercizio.
Poiché l'obiettivo è quello di mantenere le
piante a fotoperiodo costante di 15- 16 ore,
quali che siano le condizioni di luce naturale, la
durata dell'intervento varia a seconda della
stagione: in ltalia settentrionale, per esempio,
si tratterà di illuminare per circa 3 ore al giorno
in aprile e settembre, per circa 6 ore in
febbraio e novembre, ecc.
19. • L'intensità luminosa deve essere
elevata (200-220lux) e viene
ottenuta con lampade ad
incandescenza (da 100-200 Watt)
fittamente disposte sopra il
bancale ad un'altezza di 1-1,5 m
dalle piante.
20. L'interruzione della notte è il sistema più efficace
e più diffuso: esso tende a
frammentare il periodo di buio naturale in due
parti, ciascuna delle quali non deve
superare le 6-7 ore consecutive.
La durata del periodo di illuminazione varia,
pertanto, in funzione delle condizioni
naturali (latitudine e stagione); per l'ltalia
settentrionale sono consigliabili interventi di 5
ore in gennaio e dicembre, 4 in febbraio e
novembre, 3 in marzo e ottobre, 1 in maggio
e in agosto, ecc.
21. Poiché è sufficiente un'intensità luminosa (50-100 lux) molto
inferiore a quella prevista nel caso precedente, il risparmio
energetico di questo sistema è notevole.
Per lo più vengono impiegate lampade ad incandescenza da
100-150 Watt; ma anche altri tipi, come quelle fluorescenti,
oppure a vapore di mercurio e di sodio possono essere
efficaci.
A seconda delle condizioni ambientali, e cioè dell'intensità
luminosa naturale nelle ore di giorno, si può far variare anche
I'intensità della luce somministrata col trattamento: durante i
mesi invernali è, cioè, sufficiente circa la metà dell'energia
radiante fornita per una stessa cultivar durante i mesi estivi.
22. L'illuminazione nottuma ciclica
L'illuminazione notturna ciclica assume oggi particolare
interesse per I'elevato (addirittura fino all'80%) risparmio
energetico che consente nei confronti degli altri sistemi.
Si tratta, infatti, di provocare una pausa del periodo di buio,
consistente in brevi ed intermittenti interventi di
illuminazione: in generale più brevi sono questi cicli, maggiore
deve essere l'intensità della luce somministrata.
Esempi di trattamenti che sono stati provati con successo
sono i seguenti:
6 minuti di illuminazione con 55 lux ogni 30 minuti, per un
periodo di 4 ore di interruzione della notte;
6-10 minuti di luce e 24 minuti di buio, ecc.
23. Ill. nott. ciclica
Anche in questo caso le lampade più
frequentemente usate sono quelle ad
incandescenza (100-150 W), che presentano una
buona resistenza ai ripetuti e frequenti spegnimenti
ed accensioni; esse sono, inoltre, dotate di una
durata di funzionamento soddisfacente (800-1000
ore), hanno un costo iniziale in genere inferiore
a quello di molti altri tipi e forniscono una luce
abbastanza adatta a provocare lo stimolo
fotoperiodico, in quanto a spettro prevalente
nell'ambito del rosso-lungo.
24. Lampade a fluorescenza
Si stanno diffondendo anche le lampade a
fluorescenza che, a parità di potenza, sono
più efficienti di quelle ad incandescenza: esse
hanno un costo di istallazione che è più
elevato di quello delle altre, ma che sembra
possa essere ampiamente ammortizzato
con il risparmio di energia che consentono.
25. Anche le lampade ai vapori di
sodio a bassa pressione possono
essere utilizzate
26. Giorno lungo artificiale per
promuovere la crescita
La durata, compresa tra le 2 e le 6 settimane
del periodo di illuminazione artificiale, cioè
della fase di accrescimento vegetativo,
dipende principalmente dalla cultivar, tant'è
che precise istruzioni in merito vengono
fornite ai floricoltori dai produttori di piantine
che lavorano a livello industriale, e dalla
stagione: tanto maggiore è la luminosità
naturale, tanto più breve è il periodo di
intervento.
27. Un altro aspetto da tenere in conto nella
coltivazione programmata è la regolazione
termica.
La temperatura della serra è molto importante,
soprattutto nel periodo invernale, perché si
considera generalmente che il crisantemo, per
fiorire, abbia bisogno di una temperatura minima
notturna di 16-18°C.
•Solo durante la fase terminale del ciclo,
la temperatura può essere ridotta a 13-15°C.
28. • L'abbassamento della temperatura anche
nella fase vegetativa è sconsigliabile a causa,
oltre che del rallentamento della crescita, del
ritardo nell'induzione a fiore. Le temperature
ottimali del giorno, che generalmente
vengono consigliate, sono comprese tra 20 e
22"C; quindi, nel periodo estivo è
indispensabile prevedere la ventilazione della
serra.
29.
30. lnduzione a fiore e fioritura
• Solo quando le piantine hanno raggiunto un
adeguato sviluppo vegetativo, si può indurre
la differenziazione fiorale, sottoponendole
altrattamento di giorno corto, in modo da
ottenere la fioritura nel periodo programmato
sulla base del tempo di reazione delle singole
cultivar.
31. • per ottenere una perfetta (cioè rapida ed
uniforme) induzione fiorale è opportuno,
tuttavia, sottoporre le piantine ad un periodo
giornaliero di buio di almeno 12 ore.
32. Teli oscuranti
• L'oscuramento viene realizzalo coprendo la
coltura con film plastici neri, dello spessore di
0,10-0,15 mm, in perfette condizioni di
integrità; sotto la copertura, I'intensità
luminosa deve essere ridotta al minimo e
comunque non deve superare i 20 lux.
33. Poiché anche la temperatura deve mantenersi
entro limiti ragionevoli (cioè inferiori 28- 30'C),
in ambienti a clima piuttosto caldo, la copertura
di plastica, a differenza di quella con stoffa nera
che si usava un tempo e che è stata
abbandonata per motivi di costi, crea la
necessità di refrigerare I'ambiente sottostante il
film plastico. Ciò può essere ottenuto mediante
la nebulizzazione di acqua, oppure introducendo
aría fresca mediante un sistema cooling.
34. • Lo stendimento quotidiano del film oscurante,
che veniva effettuato nel passato a mano,
viene realizzato oggi, ad eccezione di piccoli
impianti, mediante automazione completa:
questo consente sia di ridurre i costi esecutivi,
sia di evitare di intervenire in ore scomode per
gli operatori, come quelle precedenti il
mattino, che sono le migliori per evitare
I'innalzamento termico sotto la copertura.
35. • La programmazione della coltura deve essere
fatta in modo tale da utillizzare il più possibile
I'impianto di oscuramento meccanizzato,
sicché il suo costo iniziale possa essere
facilmente ammortizzato su una produzione
scalare.
36. L'oscuramento può essere effettuato sia
anticipando il buio serale, cioè coprendo le piante
nel pomeriggio (per esempio alle 16) e scoprendole
il mattino esattamente dopo quindici ore (per
esempio alle 7).
ll primo sistema viene adottato quando si opera
manualmente, il secondo quando I'impianto è
automatizzato.
La durata del trattamento di giorno corto
è di almeno 2-3 settimane per i crisantemi standard
(cioè quelli, preferibilmente da fiore reciso, in cui
mediante sbocciolatura si è lasciata sviluppare una
sola infiorescenza) e di almeno 6 settimane per
quelli spray (in cui tutti, o quasi, i capolini sono
lasciati andare a fiore).
37. ln genere il trattamento può essere sospeso
quando i boccioli sono ben formati e si inizia a
distinguere il colore definitivo delle ligule. Non
è, tuttavia, possibile definire con esattezza la
durata del periodo di giorni corto necessario,
poiché essa dipende dalla temperatura
ambientale e dalle cultivar: quanto alla prima va
tenuto presente che, se i valori sia diurni che
notturni sono elevati, la fioritura procede più
rapidamente, però, a scapito della qualità del
prodotto.