Elaborato questionario inaugurazione corso Sessismo e Razzismo
Contatto kira schaarschmidt
1. Premessa: L‘integrazione culturale in Germania
• In Germania la discussione sull‘ „integrazione“,ed
in specifico su quella „culturale“ è iniziata negli
anni 70. (Fino ad oggi non è stato trovato un
consenso riguardo i contenuti ne un linguaggio
adeguato.)
• Periodicamente emerge la discussione sul
fenomeno delle „società parallele“ nel paese o
della „incompatibilità“ sociale e religiosa tra
culture occidentali ed orientali.
• Per prevenire e combattere fenomeni critici come
razzismo e intolleranza lo Stato e associazioni sul
territorio hanno iniziato a strutturare numerosissimi
progetti motivati sia politicamente che dalla
popolazione stessa in modo volontario.
• Oggi lo Stato sottolinea l‘ importanza della
conoscenza della lingua e della cultura per poter
partecipare alla vita sociale del paese in cui gli ex-
migranti hanno di deciso di vivere.
3. Combattere razzismo e sessismo con l’ARTE?
Un "dialogo interculturale" non è una cosa astratta, generalizzabile o uno
"status quo" che funziona o meno.
Il grande vantaggio dell’approccio tramite mezzi artistici rispetto alle lingue
diverse e i loro limiti grammaticali (che spesso “cementano” anche dei
pregiudizi) è l’ espressione diretta, concreta, discutibile e in parte anche
“universale”: L’Arte può aprire un’ altra visuale dando inizio a discussioni
bilaterali su quello che veramente ci coinvolge e che ci tocca:
la nostra vita
le nostre esperienze
i nostri sentimenti
i nostri sogni
Nel PROVARE, nel GIOCARE,nel FANTASTICARE e nell’ ESPRIMERSI con
i mezzi creativi ci sono delle validissime possibilità per un vero avvicinamento
di persone di qualsiasi provenienza.
Il titolo CON-TATTO si riferisce quindi alla comunicazione tramite i sensi ed al
rispetto per i modi d’espressione dell’altro.
4. „Bottega museale nel paese straniero“
Un progetto di volontariato culturale in Germania con partecipanti stranieri
( cibo per l’anima)
5. L‘iniziativa volontaria
La „Bottega museale nel paese straniero“ è un
progetto modello di iniziativa volontaria di
ambito sociale, fondata nel 2004 a Monaco di
Baviera.
E un programma culturale che affianca,
completa e arricchisce i corsi di lingua e di
„integrazione“.
Il modello vuole creare l‘occasione per un
dialogo culturale - anche emozionale e
sensoriale - tra volontari e cittadini stranieri
che spesso risultano socialmente svantaggiati.
Nei musei di Monaco di Baviera vengono messi
in scena workshops che permettono ai volontari
ed ai partecipanti stranieri di sperimentare in
modo attivo la diversità culturale.
E una vera e propria „BOTTEGA“ che tenta di
rafforzzare la voglia di avventurarsi
emozionalmente nella lingua e nella cultura
esprimendosi con mezzi creativi.
6. Perché ci incontriamo proprio al MUSEO?
Con la „Bottega“ vorremmo superare questa soglia insieme:
• Il museo può anche essere un laboratorio che, in virtù della sua atmosfera
speciale e concentrata, dà un senso di importanza e valore a quello che
abbiamo da comunicare.
• Gli attrezzi culturali necessari per “godersi l’arte” non dipendono da uno stato
sociale, o da un certo livello educativo, né da una perfetta padronanza della
lingua.
Ci servono i 5 sensi – tutti abbiamo un paio di occhi, due mani - e magari anche
una bocca per descrivere quello che vediamo o che abbiamo creato…
I musei sono dei luoghi speciali: „Isole“ che concentrano
cultura materializzata, fuori dalla vita quotidiana.
Per molti hanno ancora lo stigma di essere „templi delle
muse“, fatti per l‘elite della società, per „gli studiati“, che
passano dall‘ingresso attrezzati con le spiegazioni già
pronte. La „gente normale“, se mai osa entrarci, deve solo
ascoltare e non toccare niente...
7. Una visita al museo come accesso alla cultura
straniera
I musei offrono una cornice ideale per
conoscere la cultura e l‘arte di un paese,
ma anche la possibilità di parlare di temi
„universali“ che ci coinvolgono
personalmente.
Visitarli insieme può diventare una
piattaforma per un nuovo accesso
spassionato e aperto anche alla lingua.
La „nuova“ cultura può essere scoperta e
vissuta come qualcosa di socievole e
dinamico.
Il potenziale creativo viene svegliato e
paragoni con la propria cultura di origine
nascono spontanei.
8. Scopo e visione
Il progetto tenta di agevolare la
partecipazione culturale di stranieri
residenti in città.
I potenziali umani e professionali dei
volontari entrano in azione e vengono
impiegati.
Tramite l‘arte i partecipanti possono
elaborare e confrontare significati
diversi di fronte alla stessa opera
rendendosi conto del proprio „bagaglio
culturale“ (tradizione, esperienza
individuale, lingue diverse...).
9. Il gruppo destinatario
•Migrante/i
•Giovani straniere/i
•Donne di progetti di networking
•Rifugiate/i e aventi asilo
•Concittadini/e straniere/i che
frequentano programmi di
formazione come corsi di lingua,
di inquadramento professionale,
corsi di integrazione e di
alfabetizzazione.
10. Preparazione per la creazione della „Bottega“
Il team volontario, dopo di aver svolto
un programma di formazione, si divide
in gruppi di lavoro. I requisiti necessari
sono l’interesse per culture diverse,
per i musei e per l’arte. Le basi
formative spaziano dal professore alla
casalinga.
All’interno dei gruppi di lavoro viene
creato e scambiato il materiale che
risulterà necessario per lo svolgimento
dell’attività.
I gruppi volontari si avvalgono però
anche di esperti del museo coinvolto
per l’elaborazione delle connessioni
con le opere.
11. Sguardo dentro le “botteghe”
Nelle seguenti diapositive vengono presentati degli esempi pratici di percorso
12. Cosa facciamo in pratica?
• guardare
• comparare
• conoscersi
• giochi di condivisione
linguistica
• descrivere ed interpretare le
opere esposte tramite disegni,
piccoli scritti e giochi di ruolo.
• presentare i propri modi di
vedere in „cerchie conviviali“
Gli esercizi devono sempre essere
adattati alle conoscenze linguistiche
dei partecipanti.
13. L‘introduzione dei partecipanti
Il team dà il benvenuto ai gruppi dei
partecipanti nell‘ingresso del museo.
Spesso una tale visita e la prima in
assoluto.
Parola d‘ordine „superare la soglia!“
Con un‘ introduzione personale e
giocosa vengono „attivati“ i
partecipanti che hanno la possibilità di
presentarsi uno per uno fuori dall‘
ambiente scolastico o lavorativo senza
ansia da prestazione.
Esempio per il tema Uomini-Donne: Che
cos‘è tipico „maschile“ / “femminile“ per te?
Perché?
pianta mobile forma colore
maschile
femminile
14. Esercizi creativi per iniziare una visita
Metodo Tema Compito Attività
linguistico La bella vita Che cosa significa per me? Fare una lista
disegno Il sentiero come
simbolo
Arrivo- attesa- partenza
Fai un disegno in 1 minuto!
„Un sentiero in un paese“
Fare uno schizzo associativo
scenico Il linguaggo del
corpo
Prova a mimare uno dei
seguenti verbi:
pensare – osservare –
aspettare – sedurre
pantomima, mimare delle
sculture ...e fare indovinare
il gruppo
Avvicinamento al tema
All‘inizio della visita al museo è d‘aiuto dare piccoli compiti creativi per
rendersi conto delle conoscenze di base e delle idee dei partecipanti.
Oltre a introdurre essi al tema, questi esercizi evidenziano che
ci sono altri modi di vedere rispetto al proprio!
15. Entriamo nelle „sale sacre“...
Con delle domande generali viene
valutato da dove iniziare la visita:
Che cos’è un museo?
Che cosa c’è da vedere di solito?
Che tipi di musei ci sono nel luogo
da dove vieni?
Perché vengono considerate
“preziose” le cose che andremo a
vedere?
Chi è un artista?
Hai mai fatto un dipinto/ una
scultura/ delle fotografie….?
16. Troviamo il nostro posto (in mezzo alla mostra)
Cominciamo con una
presentazione dei partecipanti,
poi ci avviciniamo alle opere
esposte:
Esempio:
•Da dove vieni tu?
•Da quanto tempo sei qui?
•Da dove vengono gli oggetti
della mostra?
•Quando sono stati fatti?
•Ci sono degli oggetti simili
nella tua cultura d’origine? presentazione al Museo Etnologico
17. Attività creative (OCCHIO!)
Fino a dove possiamo arrivare
a capire utilizzando solo i
nostri occhi?
Dove sono i confini?
Dove ci serve una
spiegazione?
Con piccoli compiti creativi viene
“acuito” lo sguardo :
Cercare un’opera facendo
vedere solo un frammento che la
richiami
Schizzi ed associazioni veloci (si
guarda meglio se ci
concentriamo nel disegno)
18. Cosa vedi? Cosa pensi?
C’è una differenza
significativa tra vedere ed
interpretare!
I due meccanismi di percezione sono
intrecciati tra loro e condizionati da
individualità e la cultura.
Comparando i nostri punti di vista con
quegli degli altri emerge l’accettazione
di diversità.
Artista:___________________
Opera:___________________
Quello che vedo:
(il mio schizzo)
Parole chiave:_____________
Quello che penso e sento:
_____________________
_____________________
19. Attività creative (TATTO!)
Diamo una sostanza a
quello che vediamo!
La materia dell’opera può
essere una chiave per aprire
il discorso alle diversità
culturali.
Quello che si giudica con gli
occhi spesso è diverso da
quello che è in sostanza.
I partecipanti prendono in
mano campioni di materiale
della stessa natura
dell’opera e provano a
descrivere le sensazioni che
percepiscono e spontanee
associazioni.
20. Transfer creativo
I partecipanti si trasferiscono nella
„bottega“ dove viene dato il tempo e lo
spazio per realizzare un lavoro
manuale sulla base del tema della
visita
(possono essere disegni, collages,
manufatti tridimensionali, etc...).
21. Presentazione e conclusione
Ultimata la realizzazione del lavoro
creativo, è prevista una sua
presentazione agli altri
partecipanti.
Dopo aver utilizzato l‘occhio e il
tatto per introdurre temi che ci
coinvolgono personalmente, l‘utilità
dello strumento „lingua“ viene
sperimentato.
22. CONCLUSIONI
• Vediamo di più se l‘immagine è
guardata insieme.
• Sappiamo di più di quello che
abbiamo pensato .
• Ci sono più modi di osservare di
quello che si pensa possibile.
• Si può dire cose importanti anche
con poche parole.